venerdì 10 luglio 2020

Vampiro a Brooklyn (1995): il principe (delle tenebre) cerca moglie

La strada che stiamo percorrendo di settimana in settimana oggi ci porta lontano, fino a Brooklyn, quindi bentornati a… Craven Road!
Il tentativo di rimettere le mani (artigliate) sulla sua creatura più famosa (ovvero Freddy Krueger), per Wes Craven non è andato come sperato, malgrado le buone critiche il film al botteghino ha incassato molto meno del previsto, proprio per questo il maestro di Cleveland era pronto per mettere i suoi talenti al servizio di una figura leggendaria, un’icona sempre alla ricerca di vittime da piegare alla sua bramosia, Dracula? No, Eddie Murphy!

Con l’arrivo degli anni ’90, Murphy sembrava aver perso il suo tocco magico, in cerca di rilancio dopo “Il principe delle donne” (1992) ha tentato anche di rilanciare il suo personaggio più famoso, Axel Foley con il terzo capitolo di Beverly Hills Cop, finendo per non rivolgere mai più la parola a John Landis, con cui i rapporti erano già andati a sud dai tempi di “Il principe cerca moglie (1988), titolo che vi avviso, aleggerà su questo post.

Black Lives Matter, zio Wessy era avanti.
I piani inziali di Murphy erano quelli di interpretare, non dico proprio un cattivo, ma almeno un antieroe per mostrare al pubblico anche questa sua capacità, ecco perché con l’aiuto del fratello Charles Murphy, i primi abbozzi di sceneggiatura prevedevano una storia western. Un Western? Nel 1995 non era nemmeno una cattiva idea visto che in quel periodo il cinema con selle e cavalli stava vivendo una (delle sue tante) seconda giovinezza, ma alla Paramount non vollero sentire ragioni, un Western è troppo costoso, facciamo un bel film di vampiri invece! Come ha fatto Francis Ford Coppola che con Gary Oldman ha rilanciato il filone!

La leggenda vuole che sia stato proprio Eddie Murphy ad indicare Wes Craven, zio Wessy che non ha rifiutato in carriera di dirigere nulla (nemmeno dei film porno) ovviamente accetta, con un divo a bordo, un nome famoso alla regia e un tema in voga, il film viene messo subito in produzione, ma al netto di quattordici milioni di fogli verdi con sopra le facce di altrettanti ex presidenti defunti, “Vampiro a Brooklyn” è riuscito a portare a casa poco meno di venti milioni, ripagandosi di poco i costi e finendo dritto sparato tra i titoli considerati più infami della carriera di Murphy che ancora oggi addossa tutte le colpe dell’insuccesso a Wes Craven? No, alla parrucca! Che secondo il comico lo faceva somigliare a Nick Ashford, celebre produttore musicale americano (autore tra l’altro di “Ain't No Mountain High Enough”) dalla zazzera piuttosto prominente.

Potresti dire delle grandi verità, ma con quella parrucca è difficile crederti Eddie.
I problemi di “Vampire in Brooklyn” sono stati svariati, tra cui il grave incidente dell’allora ventisettenne Sonja Davis, controfigura di Angela Bassett, finita in coma per due settimane prima di perdere la vita, dopo una caduta tutto sommato piuttosto semplice per la sua esperienza, finita purtroppo in tragedia.

Pare che, malgrado averlo voluto a tutti i costi come regista, Eddie Murphy abbia puntualmente ignorato tutti i consigli di Wes Craven, ma resta innegabile che “Vampiro a Brooklyn” è in tutto e per tutto un film controllato dalla volontà ferrea di Murphy di fare sua la pellicola, persino la bella Angela Bassett è stata un ripiego, come protagonista femminile Eddie voleva Jada Pinkett, mentre lui e suo fratello Charles, non hanno più collaborato fino a “Norbit” (2007) e se qualcuno sostiene che “Vampiro a Brooklyn” sia brutto, beh allora provare a rivedervi “Norbit”, quelli sono i film che fanno venire i brividi per davvero!

Beh direi, proprio i titoli di testa delle grandi occasioni eh?
La sfortuna di Craven è stata quella di avere finalmente per le mani la possibilità di dirigere un horror con un’icona del genere come un vampiro, anzi, nemmeno uno qualunque, ma uno che in tutto e per tutto ricalca la trama del romanzo “Dracula” di Bram Stoker (1897), purtroppo ha dovuto farlo stando alle regole imposte da Murphy. Un vero peccato perché senza scomodare Kathryn Bigelow, tanti grandi Maestri del cinema horror hanno potuto offrire la loro particolare visione, aggiungendo tutti qualcosa all’iconografia (già bella nutrita) dei vampiri, George “aMMMore” Romero portando il realismo e la critica sociale di Martin e John Carpenter aggiungendo un tocco western con Vampires. Gli esempi sarebbero tanti, ma quello che mi sembra più significativo da segnalare resta “Amore all'ultimo morso” (1992) dell’ex amico di Murphy (ma sempre amico mio) John Landis, un film che unisce commedia e vampirismo, in cui erano presenti dei gangster italoamericani e dove, per altro, recitava anche Angela Bassett, ma che, comunque, risulta molto più riuscito di “Vampiro a Brooklyn”.

Angela Bassett è sempre un ottimo motivo per vedere qualunque film.
Che, in ogni caso, resta una commedia abbastanza simpatica, con qualche problema di ritmo come molti dei film con Eddie Murphy che spesso vivevano e morivano sulle trovate del comico, ma che purtroppo risulta un Wes Craven con il freno a mano tirato. Sarebbe stato bello vedere zio Wessy l’iconoclasta, l’esperto di sangue e incubi, dire la sua su un Vampiro nero libero di scorrazzare a Brooklyn, proprio lui che con La casa nera aveva già esplorato le istanze dei “fratelli”, solo che qui invece di regalarci un nuovo film di culto come “Blacula” (1972), finisce per firmare una versione sfigata di “Nosferatu”… Nosfigatu, insomma!

Wes Craven le ha provate tutte per cercare di mettersi comodo in cabina di regia, dando al film la forma della sua impronta, in una discussione in un locale il vampiro Maximillian (Eddie Murphy) quasi strappa la lingua ad un tipo troppo chiacchierone (lingue iper estese, una delle fissazioni di zio Wessy) e a ben guardare, il film è pieno di facce note che arrivano dagli altri film del maestro di Cleveland in parti di contorno, uno degli sgherri italoamericani è il Mitch Pileggi di Sotto Shock (e “Delitti a forma di stella”), l’agente di polizia Joanna Cassidy arriva dritta da Invito all’Inferno, mentre Zakes Mokae da Il serpente e l'arcobaleno e Wendy Robie da La casa nera, ma nessuno riesce a pesare per davvero, in un film dove Eddie Murphy è il mattatore assoluto.

Craven si è portato dietro i suoi pretoriani, ad esempio Mitch Pileggi.
L’arrivo in nave di Maximillian ricalca l’arrivo della nave del Conte Dracula nel romanzo di Bram Stoker, il lungo corteggiamento (che culmina anche in una scena di ballo con “No woman no cry” come sottofondo) con la Mina Murray di turno, qui ben incarnata dalla bella Angela Bassett, ci regala alcune scene di incubi (che comunque Wes Craven era capace di dirigere alla grande anche beh, dormendo) e alcuni riusciti momenti di trasformazioni, spesso in lupo, anche se il più riuscito anche a livello di comicità, resta il decadimento fisico di Julius Jones (Kadeem Hardison) che qui ricopre il ruolo del Renfield, il servitore umano del vampiro che perde (letteralmente in questo caso) pezzi della sua umanità.

Tom Waits nel film di Coppola manteneva più contegno, bisogna dirlo.
Eppure, è chiaro che questo è un film di Eddie Murphy in tutto e per tutto perché rivedendolo diventa chiaro che di fatto è “Il principe cerca moglie” (1988), potremmo quasi dire che il titolo giusto sarebbe stato “Il principe delle tenebre cerca moglie”. Sì, perché anche qui abbiamo un nobile principe nero che porta i suoi modi fuori dal tempo in America, non nel Queens, ma a Brooklyn questa volta, il tutto per conquistare una bellezza (nera) locale.

Anche lo sguardo (quasi) in camera, sembra quello tipico dei film di John Landis.
I momenti in cui i due film sembrano assolutamente identici non mancano, esattamente come nel film di John Landis (e come da tradizione per Murphy) anche qui il protagonista truccato interpreta più ruoli, grazie al morso di vampiro Maximillian diventa lo sgherro italoamericano (truccato piuttosto male) Guido, ma soprattutto prende le sembianze del Predicatore Pauley. Certo, bisogna dire che la sua oratoria fuori, nel giardino della chiesa (per non morire bruciato per via di tutte quelle croci) è piuttosto spassosa, un timido tentativo di iconoclastia da parte i Craven se vogliamo, visto che nei panni del Predicatore, il nostro Vampiro trova il modo di far inneggiare a Satana un gruppo di devoti fedeli, ma mi sto davvero arrampicando sugli specchi nel cercare tracce di Craven, in quello che è di fatto un film di Eddie Murphy al 100%.

Vero, ma anche Evit è necessario.
Vogliamo parlare della scena del cambio di appartamento? Il Principe Akeem non voleva portare la sua Lisa a casa, perché aveva detto di essere povero in canna e non poteva mostrarle un appartamento migliorato grazie al suo denaro di principe ereditario. Qui il principe (delle tenebre) Maximillian cerca di far colpo su Angela Bassett portandola nel suo bellissimo appartamento, reso sfarzoso grazie alla magia di Vampiro arredatore. Intenti opposti per i due personaggi, ma il succo della scena non cambia.

Risultato finale? “Vampiro a Brooklyn” risulta un film minore di Wes Craven che non è abbastanza horror per far impazzire i fan del maestro di Cleveland e non è nemmeno così memorabile come film di Eddie Murphy. Di apprezzabile ha sicuramente un utilizzo abbondante di un certo umorismo nero che personalmente trovo sempre molto spassoso (il nome del blog dovrebbe avervelo fatto intuire), di sicuro è stata una buona palestra per Craven per aggiungere alle sue tante armi anche l’umorismo, una capacità che gli sarebbe tornata molto utile di lì a poco.

Dracula cerca sangue di vergine... e morì di sete (cit.)
Perché, artisticamente parlando, Wes Craven ha avuto un sacco di vite: professore universitario, fattorino e montatore sottopagato, regista di film per adulti, maestro del cinema horror ed iconoclasta nato, ma da un film minore come questa sortita poco fortunata a Brooklyn, Craven sarebbe uscito più forte e pronto a farci urlare ancora. Vi conviene farvi trovare pronti perché tra sette giorni, la strada lungo Craven Road ci porterà tutti nella ridente urlante cittadina di Woodsboro.

37 commenti:

  1. Purtroppo non riesco a trovare un motivo che mi spinga a rivedere questo film. Visto in vhs negli anni '90, sembrava avesse tutte le carte in regola per diventare un classico (ops un Classido), dalla storia horror contemporanea, a Eddie Murphy, sebbene in fase un pò barcollante della carriera, al grande Craven, senza contare la Bassett. Però niente, più di brividi di paura o risate mi ha strappato sbadigli di noia. Insomma, una grande occasione sprecata per tutti. E qui ritorniamo sul tema del peso delle scelte dei divi sullo sviluppo delle pellicole. Ma non capisco come prima siano proprio loro a voler un regista specifico, poi ne ostacolano le scelte in virtù di una loro visione, che spesso porta a esiti nefasti. È vero ci sono film più brutti di vampiri ma anche molti film medi che almeno non annoiano!! 😜

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    1. Bisogna anche dire che Craven non si è mai tirato indietro davanti ad una regia, però qui davvero il classico film di Murphy viene fuori in maniera prominente, non lo ricordavo così simile al film di John Landis in tutta onestà ;-) Cheers

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    2. "Bisogna anche dire che Craven non si è mai tirato indietro davanti ad una regia"

      E purtroppo a livello di fama un po pesa.😕

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    3. Eh, eh! Forse non capiscono che certi registi hanno un sacco di personalità? 😕 Boh!

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  2. Questo era il film preferito... della mia (storica) ex. Quindi i miei ricordi sono legati a doppio con quelli di quel perido parecchio... Come dire? Turbolento? Ma si dai, sono gentile. Non ho mai capito perché gli piacesse tanto!

    Ma prima due parole su "Norbit". Unico film visibile durante un viaggio aereo. Volevo getarmi giù per il cesso dell'aeroplano! Fine nota tecnica.

    Torniamo al post di oggi. Non è un film brutto o fatto male. Solo che non si capisce bene cosa vuole essere. Troppo piatto per essere un horror, pochissimo divertente per essere una commedia alla "Eddie Murphy". E' un mix di generi ed effetti che prova a essere mille cose senza centrarne però manco mezza. Volevano fare un film elegante con vampiri fighi, belle gnocche, mistero e amore alla Coppola ma aggiornando il gotico alla New York degli anni '90? Potrebbe essere ma nessuno mi toglie dalla testa che nelle intenzioni di Murphy c'era quella di fare la sua personale versione di "Thriller" di Michael Jackson... Ovviamente con lui mattatore e trasformista che si "sdoppia" in più ruoli.

    Risultato? Fiacchissima commedia con venature horror, noiosa e prevedibile. Assolutamente dimenticabile.

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    1. Trasmettere "Norbit" durante un volo dovrebbe essere considerato un gesto pare agli attacchi terroristici, o almeno alla tortura!
      Il paragone diretto secondo me è con "Innocent Blood" uscito pochi anni prima (nel 1992), ma lì Landis mantiene il suo stile (anche comico) facendo qualcosa di nuovo con il genere Vampiresco, qui invece sembra un altro film di Landis, ma non quello con la bella Anne Parillaud. Cheers


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  3. Toh...ed io che mi stavo gia' preparando per Scream.
    Questo per far capire quanto tengo in considerazione questo film.
    L'avevo proprio rimosso, giuro.
    Purtroppo concordo con Daniele.
    E pensate che a me era andata pure peggio, dato che me lo sono visto pure al cinema!
    Soldi buttati. Proprio. Ed in un certo senso e' da qui che tra il sottoscritto e lo zio Wes si e' rotto qualcosa.
    Nessun rancore, eh. Ho continuato a seguire le sue mirabolanti imprese, ci mancherebbe. Anche se da questo film in poi ho avuto la netta sensazione che il meglio fosse gia' passato.
    Lieto di essere stato (almeno in parte) smentito, anche se vi assicuro che con l'opera successiva ci sono andato giu' con uno zelo inquisitorio degno di un frate domenicano.
    Colpa dei soldi buttati, mi sa. E' che se a un pischello gli fai spendere malamente i dindi (che gia' sono pochi), quello se la lega al dito.
    Ma una cosa alla volta.
    Visto al cinema, dunque.
    Oh, mi ispirava. E le premesse del tipo buono c'erano tutte.
    Lo zio Wes che non si era mai cimentato coi vampiri, Murphy che non si era mai cimentato con l'horror, vuoi vedere che...
    E invece da vedere non c'era un bel niente.
    Un film sfasato, stonato, completamente fuori posto e che sbaglia tempi e ritmi.
    Non spaventa dove dovrebbe, fa ridere dove non dovrebbe...un mezzo disastro.
    Il buon Eddie e' alla ricerca di notorieta' e catalizza tutta l'attenzione, Craven capisce che il suo aiuto non e' richiesto e accende il regista automatico.
    Se ne frega e passa alla cassa a intascare i soldi (che sono pure pochini).
    Alla fine mi ha fatto ridere l'ennesima "trasformazione" di Murphy, peccato che dovrebbe essere un horror e non una commedia...
    Il giochetto alla Landis non riesce, stavolta.
    Certe scene le ho trovate ridicole, tipo la casa che muta aspetto.
    Il vampiro classico e' una figura maestosa, non puoi fargli fare figure da imbecille.
    Tipo nel Castlevania 2 di Mercury Steam per PS3.
    Mi fai usare Dracula...trasformato in TOPO?!
    Ma per piacere.
    Mi e' piaciuta la teoria sul Triangolo delle Bermude (ecco perche' si sparisce!), ma per il resto...salvo ben poco.
    E dire che e' difficile sbagliare un film sui vampiri.
    Oltre a quelli che citi tu ci aggiungo Space Vampires e i due Ammazzavampiri, e fin li'...ma al confronto di questo ci fa un figurone persino il vecchissimo film tv Le Notti di Salem!

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    1. Murphy ha tentato il grande ritorno, al grido di: «con i classici non si sbaglia mai!», quindi Dracula e le dinamiche tipiche delle sue commedia, ma l'aria era cambiato per gli eroi d'azione degli anni '80, figuriamoci per i comici. Cheers

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    2. Infatti passò ai vari professore matto e Dolittle.😁

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  4. Eh... i film di vampiri... o li fai in stile antico o li modernizzi come Underworld. Ah come adoro i primi due (o meglio, adoro Kate)... gli altri lasciano il tempo che trovano.
    Bella la citazione di Dracula che morì di sete... filmone da Classidy😀😀😀

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    1. Quello prima o poi vorrei rivedermelo, è qualche giorno che continua a passarmi sotto le dita, l'universo manda dei segnali ;-) I Vampiri per loro natura tornano sempre, ogni tanto la loro iconografia fa un balzo in avanti, si possono fare film di Vampiri moderni, pur rispettando le regole (il bellissimo "Lasciami entrare" del 2008), questo film ha il problema che lo si ricorda più come commedia che come horror. Cheers!

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    2. "Il sangue infetto di queste p...ane mi sta uccidendo".😂😂😂

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  5. Allora ti consiglio di fare lo stesso oggi perché quello è uno dei migliori film di Gillian in assoluto ;-) Angela Bassett incredibile, ma Craven con la commedia ha qualche problema, un pizzico di commedia ok, ma quando esagera, finisce in un territorio che non è il suo, sto pensando anche al dito medio del licantropo di "Cursed". Cheers!

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  6. Concordo assolutamente, uno dei (pochi) film che ho rivisto almeno tre volte al cinema, cogliendone, ogni volta, un particolare, una frase, qualcosa che era sfuggito alla visione precedente, ma ero giustificato perché ogni fotogramma è veramente "ricco" di colori, suoni, dettagli. Inoltre prova sontuosa del grande Bruce e anche Brad Pitt ha finalmente dato una scossa alla sua carriera, dimostrando di saper recitare e di non essere solo il bello del quartiere! La parte poi ambientata nel futuro con la neve e le bestie feroci che girano per New York è pazzesca, fonte di ispirazione per molti videogiochi ad ambientazione post-apocalittica che verranno...

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  7. Già il fatto che passi raramente in tv ti dice molto, comunque l'idea era buona, non sfruttata al meglio. In ogni caso sì, Angela Bassett è sempre un bel vedere, anche adesso ;)

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    1. Cavolo si bellissima, sfortunata perché non ha certo potuto lavorare nei titoli più scintillanti di Wes craven, questo è un po' un peccato. Cheers!

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  8. Visto che abbiamo gli spazi giusti, tanto vale che io metta il link diretto al post su L'esercito delle 12 scimmie ;-) Cheers

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  9. Quando ho aperto la pagina sono rimasto lì, imbambolato a fissare la locandina: sembravo schiavo del potere di Dracula... invece sono andato in tilt cinefilo. "Perché nella rubrica di Craven oggi Cassidy presenta un film di Landis?" Solamente leggendoti scopro l'indicibile verità: è dagli anni novanta che confondo questo film con "Amore al primo morso" o come si chiama!
    Credo che tutto dipenda dal fatto che sia questo che quello di Landis già all'apparire del primo titolo di testa li ho strappati a viva forza dal videoregistratore, e ho sepolto le cassette in giardino durante una notte di Luna piena, invocando Cthulhu perché rimanessero negli abissi per sempre. Non solo non ho mai più rivisto i due film, ma non ho voluto vedere neanche le foto, e con il tempo ho finito per fonderli.
    Da come scrivi, mi sa che Murphy vuole essere ottimista dando la colpa alla parrucca, anche perché altrimenti dovrebbe ammettere che il suo stile dopo dieci anni aveva sonoramente sbomballato la uàllera: tolti i fan storici, duri e puri, i numeri non erano più dalla parte del One Eddie Show.
    Sono ancora sotto shock (tanto per citare Wes), dall'aver scoperto che invece di un pessimo film di vampiri girato da un grande del cinema... ce ne sono due!!!

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    1. Sembra un incrocio tra "Amore all'ultimo morso" e "Il principe cerca moglie", solo che non ha gli spunti, la sensualità e il brio del prima, ma in compenso nemmeno l'ironia del secondo. a Craven l'imitazione di John Landis non è venuta molto bene ;-) A me "Innocent Blood" piace, anche se è parecchio che non lo rivedo, però dici bene, la parrucca è l'ultimo dei problemi di Murphy, molto più difficile accettare la triste realtà: il suo tempo era passato. Cheers!

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  10. Unico film di Craven visto al cinema... e menomale, aggiungo! Lo trovai piuttosto godibile, sia come horror che come commedia, anche se lo stesso Murphy un pò mi disorientò in quella veste assolutamente inedita... non tanto per il fatto di interpretare un villain quanto perché quell'atteggiamento fascinoso mi risultava un pò insipido... ma in ogni caso era parte del personaggio e quindi ci stava, anzi, ci doveva stare. Inoltre la scena della predica, dove ci viene restituito il caro vecchio Murphy (e Accolla) mattatore, ancora oggi mi fa morire dal ridere.

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    1. In effetti è tutto piuttosto strano (tipo la scena del cane), ma è un Dracula moderno tutto sommato classico nella struttura, in effetti Murphy senza la voce di Accolla suona davvero strano ;-) Cheers

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    2. Quando vidi le pubblicità ai tempi dell' uscità anch' io rimasi stranito. L' idea di EM vampiro non mi ha mai esaltato a pelle. Infatti non sono mai stato incuriosito nel volerlo vedere.😕

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  11. non lo vedrò invece un annetto fa rividi amore all'ultimo morso e veramente è un peccato che non abbia avuto successo

    tony la paglia è un attore sottovalutato

    rdm

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    1. Lo vorrei rivedere, a me era sempre piaciuto quel film ;-) Cheers

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    2. Già! 😕 Piuttosto sottovalutato anche dalla critica. Eppure Loggia è un must e la Parillault un misto di sensualità e simpatia.

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  12. Aspetta, aspetta.... zio Wessy ha girato dei porno?

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    1. Sicuramente "The fireworks woman" (1975), ne ho parlato un po' nel post su "Le colline hanno gli occhi". Cheers!

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  13. Letto tutto di un fiato, mi stupisce che abbiamo detto le stesse cose sulla prova di Brad Pitt, vuol dire che qualcosa di cinema ci capisco pure io!! 😜
    Sulla città ho preso una cantonata pazzesca, non ricordavo fosse Baltimora. Su Madeline Stowe nulla da dire, bella e brava in parti uguali e piccola mia cotta di quegli anni, soprattutto per Revenge... 👋

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  14. Meravigliosa, veramente una bellezza ;-) Cheers

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  15. Secondo me Murphy ha chiamato Craven solo per avere un nome di richiamo sul cartellone ( oltre al suo) e forse perché Craven , al contrario di altri registi , era più "docile" sul set e pronto a fare come Murphy comandava ( cosa che un Carpenter, per dirne uno, non avrebbe certo accettato).
    Bè, torno a vedermi Blackula , che è meglio .

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    1. La tua teoria ci sta tutta, infatti Murphy da Carpenter si beccò un bel due di picche per "Il bambino d'oro" (storia vera). Cheers

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  16. "Evit è necessario", ahahah, non l'ho mai visto questo film!

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    1. Allora prendila solo come una dichiarazione, mai affonrtare le insidie dei film senza Evit, sei tipo il mio signor Spock personale ;-) Detto questo, non ti sei perso granché. Cheers!

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  17. Il problema non era tanto la parrucca, quanto l'ego personale un tantino ipertrofico di quell'Eddie Murphy (fuori tempo massimo) che la portava ;-) E con Craven, com'era prevedibile, l'alchimia non è scattata...

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    1. Restano una delle coppie più strambe di sempre, Murphy aveva dei problemi con Landis, figuriamoci con Craven ;-) Cheers

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    2. Chissà invece come sono andate le cose tra Sly ed il buon John.😁

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