venerdì 17 luglio 2020

Scream (1996): i film non fanno nascere nuovi pazzi, li fanno solo diventare più creativi

Questa lunga strada che stiamo attraversando da diversi venerdì oggi ci porta nella cittadina di Woodsboro, dove le urla abbondano, bentornati a… Craven Road!
Come molti appassionati di cinema, per un certo periodo della mia adolescenza sono stato circondato da persone che una volta scoperta la mia (in)sana passione per la settima arte, hanno cominciato a dire che io ero come un tale Dawson. Siccome vivo fuori dal mio tempo più di Napoleone Wilson pensavo fosse un modo giovanilistico di esprimersi, una roba tipo «Bella Dawson!», salvo poi scoprire che si trattava di un telefilm con un appassionato di cinema di nome Dawson come protagonista. Ricordo anche di aver provato a guardare un paio di puntate, non di più perché la mascella dolorante per i troppi sbadigli non mi concedeva molto, mi colpì un dettaglio (oltre alla passione di Spielberg del protagonista): in quella serie entravano tutti arrampicandosi dalla finestra della cameretta. Ricordo che pensai che mi ricordava un film di Wes Craven.

“Solo Cassidy può guardare Dawson's Creek e pensare una roba del genere”, “Lo sai che è scemo cosa ci vuoi fare?”
Nei film di zio Wessy gli adolescenti entrano tutti arrampicandosi dalle finestre come l’Uomo Ragno, lo facevano in Nightmare, ma anche in Le colline hanno gli occhi 2 a ben guardare, quindi per certi versi era inevitabile che Craven e il creatore di “Dawson's Creek” s’incontrassero, anche se la popolare serie tv è arrivata dopo l’enorme successo di… “Scary Movie”. Disorientati? Tranquilli, ora rimettiamo tutto al suo posto.

Nei primi anni ’90 il genere Slasher non godeva di buona salute, le sue icone come Jason, Michael e lo stesso Freddy stagnavano in una palude di seguiti e il genere aveva perso tutta la sua popolarità. Nello stesso periodo Kevin Williamson, prima di creare l’espressione “Dawson”, era uno sceneggiatore esordiente in cerca di un impiego, che aveva buttato giù una sceneggiatura che omaggiava e per certi versi anche un po’ sfotteva gli Slasher, il titolo di questo bloccone di fogli era proprio “Scary Movie” e chissà perché nessuno lo prendeva troppo sul serio.

Tutti i registi a cui veniva proposto, lo schivavano etichettandolo come una commedia, ma la credibilità del progetto fa un balzo in avanti quando Wes Craven leggendo la sceneggiatura si dice molto interessato a dirigerla, proprio perché a lui, quell'elemento comico serpeggiante di fondo, piaceva davvero molto.

Prima che dodici seguiti di “Scary Movie” lo facessero diventare un’icona comica.
Il cambio di titolo è farina del sacco del famigerato Harvey Weinstein, l’allora capo della Miramax che pensò bene che il titolo del più costoso videoclip della storia della musica (Scream di Michael Jackson) potesse andare bene. A Craven inizialmente il cambio non piacque per niente, ma si adattò abbastanza velocemente al nuovo suono. Ed è così che l’improbabile collaborazione tra il futuro creatore di “Dawson's Creek” e un vecchio maestro dell’Horror, che malgrado un paio di titoli di culto (e una tranvata in faccia presa con Vampiro a Brooklyn), non azzeccava più un film in pieno dai tempo di un capolavoro come Il serpente e l’arcobaleno, hanno trovato il modo di rivitalizzare un intero genere, facendo fare allo Slasher un salto quantico in avanti, talmente gigante da non aver forse ancora oggi esaurito per davvero la sua carica propulsiva.

In un solo film “Scream” è riuscito a diventare l’horror, per tutti quelli che guardavano fin troppi horror, ma allo stesso tempo la pellicola che ha spiegato forse meglio di altre al mondo, che proprio il genere delle trippe, del sangue e delle budella esposte è quello con più tradizione, con la sua iconografia composta da dinamiche, regole, nomi e personaggi, proprio quelli che questo film cita, omaggia, infrange, un gioco metacinematografico che nel 1996 conquistò chiunque, anche i botteghini al netto di un costo di quindici milioni di fogli verdi con sopra le facce di altrettanti ex presidenti defunti, “Scream” portò a casa centoventisette milioni, lo slasher più remunerativo dai tempi di Halloween di John Carpenter.

Dovessi cominciare a parlare troppo come Randy, ditemelo ok?
Su “Scream” si potrebbero scrivere dei saggi, cosa che in effetti è stata fatta, il giochino post-moderno di questo film è in grado di far sentire a casa propria tutti gli appassionati di Horror che arrivano a Woodsboro si ritrovano in un mondo dove i momenti romantici sono sottolineati dalla canzone ufficiale degli Slasher (“Don't Fear The Reaper”), oppure la tensione nell'aria abbia come note quelle di “Red right hand” di Nick Cave, ufficialmente sdoganata dalla nicchia dai fan da questo film. Un posto immaginario, che sembra un set cinematografico e dove i personaggi parlano tutti come cinefili, anche quando sbagliano sono immersi nel cinema horror fino ai gomiti, ad esempio ad ogni visione, mi spappola il cervello il modo in cui quella santa donna di Rose McGowan, riesca a sbagliare tutto dicendo: «Comincia a sembrare un film di Wes Carpenter». Arrgh! Cervello che sanguina!

Didascalie che non leggerà mai nessuno presenta: Rose McGowan.
Eppure è chiaro come mai Craven si sia trovato subito a suo agio con questo materiale, lui che aveva già portato lo Slasher in territori post-moderni con Nightmare -Nuovo Incubo qui aveva di nuovo l’occasione per portare avanti un discorso. “Nuovo Incubo” era un monito ai censori sull’importanza di continuare a raccontare storie horror, perché certi sentimenti (sanguinari) insiti nell’uomo è meglio sfogarli nella finzione cinematografica, ma era allo stesso tempo un modo per l’horror di riflettere su se stesso, proprio per questo un po’ autoreferenziale, infatti apprezzato più dalla critica e dagli appassionati che dal grande pubblico.

“Scream”, invece, è riuscito a fare il passo successivo, portando quel gioco metacinematografico ad un pubblico che l’horror lo aveva anche sempre un po’ ignorato, i personaggi di “Scream” sono la continuazione degli adolescenti abbandonati a loro stessi di Nightmare - Dal profondo della notte, infatti la Sidney Prescott di Neve Campbell è una perfetta Nancy 2.0 e i personaggi intorno a lei rappresentano una generazioni di ragazzi bellocci, abbastanza benestanti (come sarebbe diventato canonico nei tanti film nati sulla scia di “Scream”), però figli di un’epoca che li ha lasciati senza icone proprie, infatti cosa fanno? Citano a memoria, a ripetizione, al limite dell’ossessivo quelle dei decenni precedenti.

Giovani, carini e disoccupati macellati (quasi-cit.)
Ecco perché Randy Meeks (Jamie Kennedy) fa guardare agli amici l’Halloween di John Carpenter spiegando che Jamie Lee Curtis non si è spogliata prima di Una poltrona per due, per illustrare le regole su come sopravvivere ad un film Horror, un giochino scherzoso che avrebbe dovuto rendere Randy il padrino del metacinema, ma in realtà (in quanto piuttosto odioso, ammettiamolo) sembra solo il fratello maggiore di tutti gli attuali cinéfili nell'era dell'Internét.

Qui diventa obbligatorio fare una piccola distinzione: ci sono classici del cinema che inventano qualcosa di nuovo, diventano dei modelli, ma, di fatto, sono impossibili da imitare, un esempio? Tutti i seguiti di Nightmare oppure di Halloween, nessuno ha la stessa forza del capostipite. Poi ci sono quei classici che, invece, inventano qualcosa di innovativo, ma sono un modello facile da replicare, “Scream” fa sicuramente parte di questa seconda categoria, perché è innegabile che anche qui, il capostipite abbia una freschezza e un tiro mai più replicati, ma cavolo se si sono prodigati a farlo!

Le porte, nei film di Craven possono spesso salvarti la vita quando hai un killer alle calcagna.
A partire dai seguiti non sempre all'altezza (a breve su queste Bare), alla serie televisiva che sembra una sorta di rifacimento televisivo in misura molto minore, fino a tutti gli horror che hanno allungato con acqua quella furia che è presente in “Scream”, mi riferisco a roba tipo “So cosa hai fatto” (1997), Halloween H20 - Venti anni dopo che provava a rilanciare un’icona come Michael Myers intingendolo nella salsa di “Scream” e poi giù fino ai rifacimenti con le punte arrotondate prodotti dalla Platinum Dunes.

Titoli di testa bianco su nero (i “colori” di Ghostface)
“Scream” è stato un grosso sasso lanciato nel laghetto del cinema, che ha creato onde lunghe da cui non ci siamo ancora pienamente ripresi, penso che sia significativo il fatto che una saga nata come omaggio/parodia al genere Slasher, abbia generato una saga parallela che spesso si sovrappone all’originale (fin dal titolo, lo scartato “Scary Movie”), anzi a dirla proprio tutta ha generato due parodie! “Shriek - Hai impegni per venerdì 17?” (2000) è titolare di un unico precedente, quello di avermi fatto addormentare in sala durante la proiezione, mi avevano trascinato gli amici, il mio cervello di appassionato si autodifende con il sonno (storia vera).

Da Horror per chi guardava tanti (troppi) Horror, “Scream” è diventato il film di riferimento per quelli che ne guardavano pochissimi e non avevano nemmeno tutta questa voglia di recuperare i film citati (la mancanza di curiosità, una piaga sociale senza fine), la colpa di Kevin Williamson è stata quella di avere come ideale di storia per cui essere ricordato, proprio “Dawson's Creek”, quindi in troppi ad Hollywood hanno capito che per fare i soldi bisognava prendere dei protagonisti da telefilm adolescenziale pomeridiano e metterli alle prese con un assassino, quando invece “Scream” il primo, anche rivisto oggi continua ed essere quello che è: dinamite, nitroglicerina pura come quella di James Coburn. Proprio perché nato dalle intuizioni, se vogliamo anche un po’ naif, di Williamson, ma diretto dal mestiere e dalla furia di Wes Craven. “Scream” è senza ombra di dubbio un Classido!


“Scream” prende le regole degli Slasher e le mescola con le influenze della generazione di MTV cresciuta a pane e televisione (nel finale, una morte avviene proprio per “Tubo catodico”, Blob ha replicato quella scena nel pre-serale di Rai Tre per anni), ecco perché il preside della scuola è Henry Winkler, l’ex Fonzie televisivo passato da campione della ribellione giovanile (quella innocua) a simbolo dell’establishment scolastico.

"Heeyy!!"
Ecco perché Neve Campbell diventa l’eroina Craveniana modello, ma arrivava dal televisivo “Cinque in famiglia”, così come Courteney Cox che qui fa la parte della giornalista stronza Gale Weathers, ma per anni è stata la fidanzatina d’America nel video di Dancing in the dark di Bruce Springsteen in “Friends”, anzi, a volerla dire proprio tutta, persino Wes Craven all’aria da commedia, fa una comparsata nei panni del bidello Willy dei Simpson vestito con il maglione e il cappello del suo Freddy.


Zio Wessy nei panni di Willie dei Simpson.
“Scream” è stato girato proprio così, come se fosse una commedia, lo ha confermato lo stesso Kevin Williamson nel documentario “Eli Roth's History of horror”, in cui racconta come sul set, Craven chiedesse a tutti di girare in maniera più comica, in fondo un killer con la gonna? Chiaro che si tratta di una voluta operazione parodia, infatti fu proprio Craven ad insistere con la Miramax perché la maschera dell’assassino fosse prodotta dalla più popolare azienda di costumi di Halloween del Paese, anche se, ammettiamolo, l’aspetto finale di “Ghostface” è geniale, il cappuccio e il “teschio” bianco lo fanno sembrare un po’ la Morte, un po’ Michael Myers e un po’ l’urlo di Munch. Ecco perché è ancora tra le maschere più vendute ad Halloween, anche tra quelli che non sanno nemmeno che il suo nomignolo è appunto Ghostface.

Le idee migliori sono quelle più semplici che fanno più paura.
Credo che non mi stancherò mai di vedere e rivedere “Scream”, perché è un film che malgrado gli anni sul groppone e i telefoni cellulari dei protagonisti che diventano sempre più in stile “cabina del telefono” per dimensioni, riesce ancora a fare leva sugli istinti del pubblico, ha tutto quello che un Horror dovrebbe sempre avere ed una lettura di secondo livello in cui possiamo pescare un minimo di critica sociale, in cui le paure come quella di essere perseguitato da uno sconosciuto male intenzionato sono ben presenti. Lo spirito iconoclasta di Craven trova sfogo anche nelle piccole trovate scritte da Kevin Williamson che per tutto il tempo con una voce (quella di Randy) ci spiega le regole per sopravvivere ad uno Slasher, ma intanto permette a Craven di scatenarsi demolendole tutte, ecco perché la Final Girl si salva anche se non è in canottiera (e nemmeno più vergine), perché il bello di “Scream” è proprio il suo modo di esporre in bacheca ben visibili le regole, solo per divertirsi a giocarci infrangendole.

La "final girl" che decide per sé stessa.
Ricordo distintamente che fin dalla prima visione, ero riuscito a capire il trucco che faceva sembrare Ghostface capace di comparire ovunque, ma non ero riuscito per nulla a capire chi si celasse dietro alla sua maschera, una trovata che non esito a definire piuttosto geniale, che da una parte ha tagliato le gambe ai seguiti, ma che ha anche eliminato dall'equazione l’elemento sovrannaturale che ha sempre caratterizzato i citatissimi Jason, Micheal e Freddy. Perché qui l’unica forza sovrannaturale in gioco in “Scream” è una ed una soltanto: la potenza del cinema.

Diventa subito chiarissimo dal prologo del film, a mani basse uno dei più riusciti della storia del cinema, in cui l’ex bambina prodigio (e di “E.T. – L’extraterrestre”) Drew Barrymore è sola in casa ed intenta a rispondere alle telefonate dell’assassino. Se dico sempre che i primi cinque minuti di un film sono quelli che ne determinano tutto l’andamento, è a film come “Scream” a cui penso, in questo inizio c’è tutto il talento, il mestiere e la spassosa cattiveria con cui Wes Craven ha sempre preso molto sul serio il suo lavoro, giocando con il pubblico. L’inizio di “Scream” è talmente perfetto che, parafrasando Indy, "dovrebbe stare in un museo", è il talento di un uomo che lo Slasher lo conosceva alla perfezione come Craven, al suo massimo splendore.

“Ti prego E.T. dimmi che sei tu che stai telefonando a casa”
Un prologo perfetto, non solo mette in moto il gioco metacinematografico di Scream perché Craven si cita addosso (Nightmare - Dal profondo della notte è l’horror preferito della ragazza, il primo, non i seguiti), ma anche perché con mossa Hitchcockiana Craven elimina l’attrice più famosa del cast, con la differenza che analizzando solo il linguaggio cinematografico, in “Psycho” (1960) la prima morte celebre era fatta per spiazzare il pubblico, qui invece è inevitabile, volutamente inevitabile.

Drew Barrymore si caccia da sola in una trappola da cui non potrà uscire mai, perché fa tutto quello che non bisognerebbe mai fai in uno Slasher e noi da spettatori esperti lo sappiamo, quando nomina il suo ragazzo, grande grosso e che gioca a Football, già sappiamo che il poveretto è spacciato, anche le domande «Qual è il tuo film horror preferito?» sono inizialmente facili, ma anche quando diventano a trabocchetto (mai dimenticarsi di Pamela Voorhees!) è solo perché il destino della ragazza è già segnato, siamo noi spettatori che continuando a guardare, decidiamo il suo destino.

“Quale coltello consigli Wes”, “Questo fidati sono esperto, questo è il più affilato”
“Scream” è essenzialmente una riflessione sulla potenza del mezzo cinematografico, in cui l’horror (da sempre ingiustamente considerato cinema di seconda fascia) fa la parte del leone. Wes Craven ci conduce per mano in un gioco cinematografico, certo, ma comunque un gioco al massacro che fa leva sugli istinti primordiali del pubblico, troppo spesso ci dimentichiamo che un Horror dovrebbe anche fare paura, tenere in tensione, “Scream” lo fa per tutta la sua durata, è uno di quei film che ti trasforma in un piccolo investigatore, mentre sei lì a riconoscere le citazioni, fai teorie su chi potrebbe esserci sotto la maschera di Ghostface, perché gli horror sono anche questo.

Craven, con tutto il suo bagaglio di ex professore laureato in filosofia e psicologia, ancora una volta ci ricorda che il cinema è la valvola di sfogo migliore per tutti gli istinti più bassi, la voglia di uccidere, la vendetta, la brama di sangue non esistono perché inventati dai Fratelli Lumiere, ma esistono da sempre, il cinema Horror è quello che serve a portarci in quei luoghi oscuri dell’animo umano, guardandoli negli occhi (della loro maschera bianca urlante), ma a distanza di sicurezza, in poltrona protetti dallo schermo, la frase simbolo del film è un ancora una volta un monito ai censori ed è anche un modo per sollevare e tenere ben in alto sul palmo della mano il genere più sanguinario e oscuro di tutto il cinema, una frase simbolo da sbattere ironicamente in faccia a tutti quelli che vorrebbero censurare l’arte e l’horror in particolare.

Quello che dovrebbe fare ogni Horror: farti urlare (anche ai protagonisti nel film)
Quando qualcuno vi farà notare che guardate troppa di quella robaccia Horror, voi lanciatevi nella vostra migliore imitazione del sorriso da Stregatto psicotico che a Wes Craven veniva naturale e ditegli: "I film non fanno nascere nuovi pazzi, li fanno solo diventare più creativi".

84 commenti:

  1. Film che mi ha segnato, facendo ritornare la passione per gli horror che si era assopita durante la seconda metà degli anni '90. Neve Campbell strepitosa, una nuova vera eroina per cui tifare, tosta e bella allo stesso tempo. Anche lo sceriffo Linus, per quanto un pò sfigato, è un personaggio memorabile e anche lui, se non ricordo male, si salva proprio perché sovverte le regole del gioco. Per quanto riguarda il giochino di Craven, è spiazzante, inizialmente, anche perché ti costringe a spremere le meningi per cogliere citazioni e rispondere ai quesiti di ghostface, poi ti accorgi di quanto sia geniale. Grande film, anche i seguiti mi sono piaciuti e hanno anche contribuito a lanciare o rilanciare attori come Timothy Holiphant o Patrick Dempsey. 👋

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Esattamente come fa Sydney, sarà stato fin troppo sfacciato nel suo citazionismo, ma ha portato nuovo slancio ad un genere (e alla carriera di Craven), inoltre lo rivedo sempre con gran piacere ;-) Cheers

      Elimina
  2. Per un periodo di tempo uno dei miei film preferiti, tanto da avere il poster in camera ( di fianco a quello della copertina di life is peachy dei Korn :D ), mi era rimasto impresso l'inizio subito a mille che avevo apprezzato ed ovviamente il colpo di scena finale che a me aveva stupito, al tempo poteva ancora succede, il sesto senso non era ancora uscito :D Ed ovviamente il cast femminile di assoluto livello, ma poi le battutine sui film, sul genere horror... film "semplice" ma che è stato fatto maledettamente bene.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il prologo è da cineteca, Craven avrebbe potuto ritirarsi dopo quello perché è un momento di cinema che ogni regista vorrebbe poter firmare in carriera. Un giorno mi piacerebbe aprire una rubrica sui poster delle camere, ci sarebbe da divertirsi ;-) Cheers

      Elimina
    2. Ne approfitto per dire che io avevo quello di Indiana Jones e i Predatori dell'Arca perduta, accanto a quello di Arancia Meccanica!

      Elimina
    3. Fighissimo, però aspettiamo il post a tema per parlarne ok? ;-) Cheers

      Elimina
    4. Sumimasen Cassidy-san, per espiare la mia scarsa sensibilità praticherò lo yubitsume (non sul sottoscritto, ovviamente!!).

      Elimina
    5. Figurati Daniel-San, basta un pezzetto di falange, anche altrui :-P Cheers

      Elimina
    6. Rivedendo il trailer nostrano dopo aver visto il film si può notare come venga spoilerato xhi è l' assassino!😳😱

      Elimina
  3. grande recensione . ho visto tutti gli scream e ho visto tutti gli scary movie-

    la cosa che da da pensare è che in certi scary movie ci sono scene rifatte parro paro dei film originali( non solo scream ma anche la guerra dei mondi ) e davvero pensi: cavolo ma messo in un altro contesto il film fa sbellicare dal ridere-
    detto questo scream è un capolavoro alll'inizio( drew barrymore da oscar) poi il finale è un po scemotto ma appunto voto 9.

    grazie

    redm

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie capo! :-D A volte basterebbe solo cambiare la musica di certe scene famose, per modificare la percezione della scena, penso sia l'unico caso di omaggio/parodia che ha generato una parodia ancora più famosa, ma con quella scena iniziale "Scream" ancora se la comanda senza problemi ;-) Cheers!

      Elimina
  4. io avevo il poster dei kiss e i sting a cui a sedici anni ero convintodi assomigliare

    poi a 20 ho appeso il poster di martin feldman!!!!!!!!!!

    geppo da niclin

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Poster più impietosi di uno specchio a volto, grande sono scoppiato a ridere (storia vera). Cheers

      Elimina
  5. Fantastica recensione di un vero colpo di genio di zio Wes! Tempo fa scrissi di tutti e 4 gli Scream, appena ci aggiungo i link esterni il tuo sarà il primo della lista! :--)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Troppo gentile capo, devo passare a leggerti, così ti aggiungerò a mio volta ;-) Cheers!

      Elimina
  6. (e comunque Neve Campbell al tempo era proprio di un'altra categoria)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A me è sempre piaciuta la Neve (come dice Lapo) ;-) Cheers

      Elimina
  7. Effettivamente "Scream" cambiò tutto. Senza du lui i vari "Urban Legend", "So cosa hai fatto" e simili che spuntano come funghi ancora oggi non li avremmo mai visti. Il film fece sicuramente del bene nell'espandere il pubblico a plateee inedite come scrivi, ma anche del male dato che se gli horror al cinema oggi sono praticamente dei film per tutti lo dobbiamo sempre alla coppia Craven/Williamson. Io che comunque ho da sempre un debole per le ragazze toste, quando vidi "Scream" manco farlo apposta m'innamorai di Neve Campbell, tascurando la fidanzata d'America. Ad ogni modo l'inizio del film è folgorante e sopratutto, "Scream" sfrutta degnamente il terrore, cosa che ai seguiti non riesce altrettanto bene, mentre ai vari cloni nemmeno passa per la testa dato che è più importante la messa in scena dell'orrore che però essendo quasi sempre privo di umorismo non funziona praticamente mai.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Nato come il film per chi guardava troppi horror è diventato l'horror per chi non ne guarda affatto, la popolarità può essere molto bella, ma difficilmente tante persone avranno voglia e tempo di soffermarsi, quindi di "Scream" ad Hollywood hanno capito: bellocci da serie tv adolescenziale contro assassino. Ecco perché gli altri non fanno paura, "Scream" invece ti tiene sulla corda anche se lo hai già visto mille volte ;-) Cheers

      Elimina
  8. Ecco, dopo una visione distratta a casa di amici in primo pomeriggio estivo di 23 anni fa (o giù di lì), con questa recensione mi costringi a recuperarlo...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Era precisamente il mio obbiettivo, fammi sapere l'esito della visione numero due ;-) Cheers

      Elimina
  9. Mi piacciono tantissimo tutti e tre gli Scream, era la prima volta che mi divertivo e mi spaventavo allo stesso tempo! E poi, pensando a David Arquette che poi si è sposato Courtney Cox, c'è anche la storia d'amore... E una bella parte di metacinema... cosa volere di più? Ah già: Fonzie!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Quattro, con il quinto già annunciato ;-) Pensa che il terzo esiste quasi esclusivamente agli Arquette, ne parleremo! Cheers

      Elimina
    2. Dai, non sapevo ne avessero fatto un quarto! Che bello, me lo recupero e mentre aspetto il quinto continuo a seguirti, che è sempre una gioia :)

      Elimina
    3. Li trovi tutti comodi comodi su Netflix, anche la serie TV, slegata alla saga. Grazie mille cara! ;-) Cheers

      Elimina
  10. Allora, per m Scream è un buon film ma non un capolavoro .
    E' un film che deve metà del suo successo al fatto che si tratta del film giusto uscito al momento giusto.
    L'altra metà al geniale costume di Ghostface.
    Per me è più un film di Williamson che di Craven : il primo , che all' epoca aveva meno di 40 anni, era cresciuto con gli slasher degli anni 80, e riusciva a capirli e parodiarli in quanto lui stesso era uguale agli adolescenti che guardano gli horror nel film di Craven.
    Craven invece era più vecchio di Williamson quando arrivarono i vari Venerdì 13 e co. e sopratutto, lui era già dall' altra parte della barricata: in pratica gli horror li faceva, non li guardava.
    Può sembrare un dettaglio da poco , ma nel gioco cinematografico serve qualcuno che le cose le ha viste da fuori e non da dentro :quest' ultima da una visione meno "magica" e più distaccata rispetto a quella di un fan diventato poi professionista.
    Oltre al fatto che era troppo vecchio per capire i gusti dei giovani di quegli anni .
    Come detto, Scream è un figlio dei suoi tempi, che parla a una generazione X bollita e annoiata , in un periodo in cui, nel mondo dell' intrattenimento , le idee originali erano zero e si rimasticava e parodiava di tutto ( e Scream è una parodia/rimasticazione di cose passate).
    Non c'è violenza e sangue ( le coltellate sono tutte fuori campo, ma forse ricordo male ) e il politicamente corretto serpeggia ovunque ( la "regola del nero che muore " vien accuratamente ignorata dal saputello cinefilo ).

    Con i seguiti , è andata pure peggio .

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Concordo perfettamente con te, Sam, diciamo che Wes si è "fatto furbo" e ha preso un giovine ambizioso che sapesse cogliere i gusti del pubblico del momento e per una volta ha messo da parte la sua visione, addomesticandola alle esigenze del box office, allungandosi, come ha scritto qualcuno la carriera di altri 10 anni... Diciamo che effettivamente era un periodo stantio per gli horror, The Mangler citato da Redferne era stato anche per me una (mezza) delusione, lo stesso Freddie Kruger era un pò "bollito" e lo dice un fan di lunga data...
      Insomma film giusto al momento giusto con anche una protagonista che buca lo schermo e dei comprimari che funzionano alla grande. La stessa Kristen Stewart è il doppione degli anni duemila di Neve Campbell, al tempo ci fece innamorare tutti...

      Elimina
    2. Il film inizia con la fidanzatina d’America sbudellata e appesa ad un albero con gli intestini di fuori. Le coltellate (inflitte e autoinflitte) si vedono tutte, non lo definirei anemico ;-)
      Perché dovrebbe essere un problema? Craven da tempo aveva dimostrato di non conoscere più il pubblico, gli adolescenti di Craven sono quelli del 1984, del primo “Nightmare”, gli adolescenti di Scream sono scritti da uno che poteva capirli come Williamson, partendo proprio dal lavoro fatto da Craven, uno senza l’altro non avrebbero potuto funzionare.

      Per essere presa seriamente, l’omaggio/parodia di Craven aveva bisogno di un inizio serio, qualcosa che dica: qui si fa sul serio anche se hai visto tanti horror, non sei al sicuro. Per quello ci voleva l’esperienza di uno che gli Slasher li faceva da anni, inoltre si, il film ha azzeccato la maschera e il momento giusto, ma quanti film bellissimi hanno floppato duro perché sono usciti troppo presto? Anche “Matrix” non inventava nulla ma era il film giusto per il 1999, “Scream” ha fatto lo stesso nel 1996, per quello i seguiti sono meno riusciti, ma il primo resta un film che ha cambiato davvero tutto lo scenario ;-) Cheers

      Elimina
    3. Non sono d’accordo e di certo non è il primo “Scream” il film in cui Craven ha rinunciato alla sua visione, al massimo è qualcuno dei seguiti, secondo il vostro punto di vista, basta stare seduti in panchina, aspettare uno con l’idea giusta e cavalcarlo, fosse così facile vedremmo film che hanno rilanciato un intero genere ogni settimana al cinema, oppure in streaming visto il periodo ;-) Cheers

      Elimina
    4. Ma non volevo sminuire assolutamente il genio del grande Wes, anzi era per sottolineare la sua lungimiranza nel capire che era l'ora di affidarsi alle idee di qualcuno più affine alle nuove generazioni, mitigando la sua visione. D'altronde in alcune partite il panchinaro può funzionare più del veterano di lusso, certo spetta al coach quando è il momento di farlo giocare. In questo caso coach e veterano sono la stessa persona, un pò come Vialli quando allenava il Chelsea. 👋

      Elimina
    5. Figurati era chiarissimo, dico solo che i film sono anche mestiere e tempismo, l'impatto sulla cultura popolare di questo film parla abbastanza chiaro ;-) Cheers

      Elimina
    6. Sam, ricordi malissimo, di sangue ce n'è in abbondanza...

      Elimina
    7. Cerco di spiegarmi meglio : Craven è un regista preparato e sicuramente sa fare il suo mestiere e creare tensione quando serve.
      Però per quanto un regista sia bravo, se ha una sceneggiatura del piffero, o personaggi poco carismatici , il successo non lo ottiene.
      Williamson è la persona giusta al momento giusto per aiutarlo a rilanciarsi alle nuove generazioni: sa creare quel legame emotivo tra personaggi e pubblico, e il costume dell' assassino diventa subito iconico e carismatico .
      E si, il primo film aveva più sangue e violenza, al contrario dei seguiti, che diventano sempre meno violenti man mano che la saga continua ( diventando sempre più una telenovela americana piena di amori e e intrecci alla " io sono il figlio del fratello di tuo padre)
      Il successo della saga è innegabile, ma non credo che abbia lasciato nulla nella storia dell' horror: primo , perché non ha inventato , nè innovato nulla di nulla. Secondo , perchè i tentativi di rilancio sono stati bellamente ignorati ( pure la serie tv...)
      Insomma, per diventare un classico senza tempo , ci vuole altro.
      Almeno per me.

      Elimina
    8. Cosa sia stato capito dal grande pubblico, come Hollywood ha interpretato il successo, possiamo discuterne, ma affermare che "Scream" non ha lasciato niente nella storia del cinema no, non si può leggere eddai ;-) Cheers

      Elimina
    9. Ribadisco l'esempio, anche "Matrix" non inventa a niente, ma ha influenzato tanti film usciti dopo il 1999,"Scream" ha fatto lo stesso per l'horror, non solo facendo tornare popolare lo Slasher, ma ancora oggi escono film che pescano a piene mani dalle regole che "Scream" non ha inventato, ma ha messo in chiaro a tutti, anche a chi non guardava horror. Questo per me è essere molto influenti. Cheers

      Elimina
    10. "Non sono d’accordo e di certo non è il primo “Scream” il film in cui Craven ha rinunciato alla sua visione, al massimo è qualcuno dei seguiti"

      Già! Famiglie disagiate, critica ai mass media... se non è Cravrn questo?😅

      "secondo il vostro punto di vista, basta stare seduti in panchina, aspettare uno con l’idea giusta e cavalcarlo, fosse così facile vedremmo film che hanno rilanciato un intero genere ogni settimana al cinema, oppure in streaming visto il periodo ;-)"

      👏👏👏

      Elimina
    11. Il paragone con Matrix è improprio ;Matrix è stato un film innovatore non per i contenuti, ma per la forma: aveva una regia e d effetti speciali mai visti prima, che di fatto hanno cambiato la percezione del pubblico sul modo di girare e vedere i film : pensate al bullet time , copiato/omaggiato ovunque. O la moda alla alla "Neo" con cappotti neri e occhiali da sole , ecc...
      Scream non ha nulla di tutto ciò: è una saga di grande successo figlia del suo tempo,che ha dato nuova spinta alla produzione di horror, ma dato che non ha inventato nulla, e stata dimenticata con il tempo .

      Elimina
    12. Vero, per "Matrix" è stato inventato un effetto speciale per giustificare la trama, l'opposto di quanto fatto nei film successivi, che usavano il "bullet time" perché era di moda, senza avere nemmeno una trama a giustificarlo. "Scream" mi sembra tutto tranne che dimenticato, ancora oggi escono film che sono fortemente debitori del film di Craven, alcuni casting sembrano fatti per possibili "Scream 5", secondo me molti hanno proprio fatto riferimento alle regole che "Scream" non ha inventato, ma nessuno nero su bianco, basta guardare titoli come Auguri per la tua morte per vedere come l'onda lunga di "Scream" non si sia ancora esaurita. Cheers!

      Elimina
  11. Splendida recensione, Cass.
    Complimenti.
    Ecco. E adesso potete iniziare a picchiarmi, ragazzi.
    Una parola per questo film?
    Sopravvalutato.
    A parer mio, eh.
    Ma precisiamo alcune cose.
    Sono stato contentissimo per lo zio Wes.
    Scream ha avuto un successo mostruoso, ha rilanciato un intero genere, ha dato vita ad una marea di epigoni a cui aggiungo pure i Final Destination e ha avuto non una ma ben DUE parodie.
    E ha riesumato pure la Barrymore. Che non é che fosse sparita, intendiamoci. ma avrebbe fatto Charlie's Angels, senza questo? Io dico di no.
    Il tempo é galantuomo, dicevamo.
    Craven ha passato anni a mangiarsi il fegato dalla rabbia e dal nervoso, poveraccio. La faccenda di Nightmare gli era rimasta qua. E temo che alla lunga abbia avuto pure ripercussioni sulla salute, purtroppo.
    Inoltre, ritengo che un bel lavoro vada sempre premiato.
    Capisce di avere di nuovo l'occasione della vita: ci sono schiere di nuove vittime al cinema che il primo Nightmare non l'hanno visto manco di striscio.
    Può essere un paragone stupido, ma al giorno d'oggi se a un pischello chiedete il suo film di squali preferito, vi risponde forse quello di Spielberg?
    Eh, no. Vi risponde Sharknado. Assurdo, ma é così.
    E all'appuntamento col destino si presenta attento e concentratissimo. E non sbaglia nulla.
    Lancia una nuova icona horror. E questa volta si intesta tutto, comprese le royalties sulle maschere di Carnevale, mi sa. Riprende la cara, vecchia formula e la contestualizza azzeccando pure la crescente mania dei telefonini, che da lì a poco sarebbe dilagata pure da noi.
    Perfetto.
    Ma allora...cosa non mi convince?
    Cosa non mi aveva convinto e cosa continua a non convincermi?
    Forse il problema sono io.
    Faccio un altro paragone. Con l'ultimo film di Tobe Hooper che avevo visto, The Mangler.
    Questo é uguale. Mi é piaciuto. Ma ormai lo zio Wes lo ritengo lontanto dai fasti e dagli eccessi a cui mi aveva abituato.
    Non gliene faccio una colpa: ha dovuto adattarsi. Il sangue cola copioso anche qui, ma c'é meno splatter. La gente non vuole più trippe e budella esposte. Inoltre c'é humour, perché la gente vuole anche ridere dopo gli spaventi.
    E poi ci domandiamo perché anni dopo ci siamo buttati a pesce sui torture porn.
    Qui il killer (IL killer?) certe volte pare un impedito totale, per tutte le tranvate che piglia. Ma anche Freddie le pigliava, nel finale del primo.
    Ma é naturale: qui pare di vedere un cosplayer che cerca di imitare i grandi del passato.
    Nightmare, al confronto, era di una serietà allucinante.
    Qui l'atmosfera é un po' troppo leggera e "campy" per i miei gusti.
    Oh, intendiamoci. Le zampate del vecchio leone si vedono tutte. La scena iniziale con la tortura telefonica é da antologia. punto. E anche quella é stata stra - imitata. Sul fatto di partire a tutto spiano.
    Si, Saw dal scondo in poi. Parlo con voi.
    Di fatto lo zio Wes con quel tranello ci ha ammazzati tutti. Vien da pensare che il killer abbia fatto apposta, nella sua bastardaggine, a fare quella domanda. Perché sapeva che la ragzza ci sarebbe cascata in pieno.
    L'inizio é da urlo. Poi il film cala un po' di tono, secondo me. E non si mantiene sugli stessi livelli.
    Ma ripeto...non era pensato per me. C'erano le nuove leve, da conquistare. I fan di vecchia data si devono accontentare delle strizzatine d'occhio e delle citazioni varie. Nonché di tutte le prese in giro inerenti ai cliché e ai vecchi stilemi del genere slasher.
    Non mi ha soddisfatto del tutto, ma non me la sono presa. Io avevo già Nightmare, e rifare un film così era impossibile.
    Con Scream ha fatto quel che doveva fare, lo zio Wes. E lo ha fatto alla grandissima. E un applauso se lo merita tutto.
    Ha avuto quel che gli spettava, e che gli era stato negato per tanto, troppo tempo.
    Gli rinnovo l'applauso, se lo merita.
    E ti rifaccio i complimenti per la recensione.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mille grazie capo gentilissimo, era un titolo grosso, ci tenevo a fare un lavoro decente ;-) Il prologo del film è tutto basato sul mestiere di Wes Craven, penso che molti registi darebbero via un dito della mano per avere nella loro filmografia una scena come quella, “Scream” è una squadra di giovani che ha vinto il campionato anche grazie al veterano Wes, magari prima Craven vinceva segnano 40 punti a partita, qui ne bastavano 20 per vincere ma doveva segnarli uno che in carriera ne aveva viste tante, non ci vedo nulla di male in tutto questo ;-) Cheers

      Elimina
    2. Io ritengo "sopravvalutato" "Titanic".😈
      L' humor come ha fatto notare la rubrica su Nightmare già dilagava in alcuni seguiti.😅
      Craven semplicemente si è "limitato" ancora una volta a leggere la realtà. Ricordiamo in quel periodo lo strafamoso processo ad O.J. Simpson.

      Elimina
    3. Che a volta Ghostface sia impacciato ha pure senso vista l' identità.

      Elimina
    4. E' vero.
      Scream e Nightmare, per certi aspetti, sono gli emblemi della grandezza di Craven come regista.
      Due facce della stessa medaglia.
      Gia' sapersi reinventare non e' da tutti.
      E con Nightmare ce l'aveva fatta, dopo una parentesi in cui era sparito dal cinema.
      Ma addirittura rinascere una seconda volta...ci riescono solo i grandissimi (e Cameron. Quello rinasce ogni volta che fa un film).
      Ma la' dove Nightmare era la consacrazione di Craven come autore (ok, mettiamoci pure Il Serpente e L' Arcobaleno) in grado di generare capolavori, Scream e' la sua consacrazione come realizzatore di film di successo.
      E si badi bene che non sempre i termini "capolavoro" e "successo" devono essere obbligatoriamente correlati.
      Nightmare era una scommessa. Con Scream lo zio Wes conosce il mestiere, ormai. Sa cosa deve fare per fare sfracelli al botteghino.
      L'unica incognita, conoscendolo, sono la motivazione e la concentrazione.
      Ma si e' gia' bruciato una volta, sa che rischia di non avere altre chances dopo questa.
      E infatti non sbaglia nulla. Azzecca tempi, modi, "ingranaggi".
      Azzecca la maschera. Azzecca il tocco di modernita' (i telefonini) in modo che il film sia sul pezzo.
      Gusti personali a parte...ha fatto un lavoro superbo, e glielo riconosco in pieno.

      Elimina
    5. "Nightmare" il titolo che definisce tutta la poetica. "Il serpente e l'arcobaleno" l'apice come autore e la piena maturità. "Scream" l'ultima zampata del vecchio campione ;-) Cheers

      Elimina
    6. Ah, ecco.
      Riguardo ai telefilm di genere da bravo bastian contrario ne cito due che apprezzavo parecchio.
      Parker Lewis su TMC (quando ancora c'era) e Malcolm.

      Elimina
    7. Grazie, Redferne!
      Erano anni che cercavo di ricordare (senza successo) il titolo del telefilm che guardavo su TMC in cui ricorreva la gag di "sincronizziamo gli orologi", che all'epoca mi sembrava una scena al contempo totalmente scema e semplicemente fantastica XD


      Per il resto, tornando IT, ho molto apprezzato la recensione (in grado di sottolineare la rilevanza del film) ed il film stesso: io credo di appartenere perfettamente al target del film, in quanto non sono un enorme fruitore di film horror, anzi (salto volentieri a pie' pari tutti quei film fatti solo di jump scare, oppure di elementi sovrannaturali/demoniaci, nonché i vari Saw ed Hostel), ma apprezzo un buon slasher o film di zombie o quegli horror che rientrano nella categoria "cazzatona divertente" (tipo la serie Ash vs Evil Dead od i recenti e già citati remake de Il giorno della marmotta in chiave slasher).
      Per me Scream fu un buon film ed in generale una buona serie di film, il cui unico difetto furono le parodie: mai sopportate le bassezze degli Scary Movie.
      Per me l'unico film Scary Movie è la citazione al titolo originale di Scream che rimane sul titolo scritto a penna della videocassetta usata all'interno di Scream stesso.

      Nathan

      Elimina
    8. Ti ringrazio Nathan, nemmeno io ho mai sopportato troppo le parodie di "Scream", anche se alcune conteneva trovate niente male lo devo ammettere, ma ci ho messo parecchio per poterlo ammettere, l'unico Wayans che mi piace è Damon ;-) Cheers

      Elimina
  12. Film che adoro particolarmente e che non vedo decisamente da troppo tempo, assieme ai suoi seguiti. Urge rimedio!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il primo ogni volta che lo rivedo mi esalta, i seguiti mi ricordano quanto sia bello il primo ;-) Cheers

      Elimina
  13. Gran film, comunque la maschera comica o non comica è proprio fantastica ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Un colpo di genio, metà teschio della Morte metà urlo di Munch, le idee semplici sono sempre le più efficaci ;-) Cheers

      Elimina
  14. Visto che non l'ha citato nessuno, rispolvero io "Bayside School" (1989). Essendo io più vecchio, Dawson's Creek non l'ho mai neanche preso in considerazione, per me era solo una delle telenovele di Mediaset, tipo Orange Road o roba varia. Ma da ragazzo "Bayside School" era imprescindibile, e lì tutti entravano dalla finestra nella camera di Elizabeth Berkley che si preparava a "Showgirls" :-D
    All'epoca seguivo tutt'altro genere di film e gli slasher li ho riscoperti credo dopo il Duemila, quindi sono sempre rimasto freddino su "Scream", confondendolo con l'esercito di cloni, parodie e seguiti che l'ha subito inglobato. Ci ho messo anni per rivalutare un po' il primo Nightmare, per Scream ci vorrà qualche anno in più :-P
    Penso che il problema fosse che eravamo appena usciti da quegli anni Ottanta in cui sembrava che l'horror fosse il re assoluto, fagocitando nell'attenzione popolare tutti gli altri generi: il tempo di guardarci in giro... e di nuovo eravamo ripiombati nell'horror. Solo che stavolta tutti gridavano e agitavano le mani come se fosse la prima volta che un regista presentasse un film horror: dov'erano stati finora? Era dal 1972 che Wes Craven raccontava storie attinenti allo slasher, eppure la gente ti fermava per strada e ti gridava che era appena nato il Primo Film Horror della Storia... Boh, ero confuso :-D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Fratello separato alla nascita! Di “Dawson” ho raccontato, andavo già alle medie, ma “Bayside School” era l’appuntamento fisso durante i pomeriggi alle scuole elementari, era una scemenza ma faceva un sacco ridere e poi… Tiffani-Amber Thiessen e Liz Berkley, non serve aggiungere altro ;-)
      La memoria comune dura, cinque anni? Pensare un film di sei anni fa per molti, equivale ad uno dei primi esperimenti con la pellicola dei Lumière, il pubblico è volubile (e smemorato) mentre la storia dell’horror ciclica, arriva sempre un periodo di “bagno di sangue”, seguito da uno dove va più l’orrore suggerito e via così, però Craven erano sempre quello di “L’ultima casa a sinistra”, non è un omonimo, solo che le persone hanno la memoria breve ;-) Cheers

      Elimina
  15. Eccoci qua. Inutile dire che dopo Nightmare, questo è il titolo che (quasi) tutti aspettavamo. Lo vidi al cinema e rimasi a bocca spalancata. Aveva tutto quello che era possibile chiedere ad un film horror/slasher, ma era rielaborato in maniera così intelligente da rendere di colpo obsoleti le pellicola dello stesso genere in uscita per i seguenti.. Boh? 20 anni?

    Classico film spartiacque che segna un "pre" e "post". "Scream" è furbo e ruffiano, ma prendete i due aggettivi come un complimento e non come una critica! L'intelligenza di Craven qui viene fuori come un valore aggiunto perché giocare nello stesso campo dove hai sbaragliato la concorrenza (con Nightmare) ma riuscire a fare il bis riaggiornando le stesse regole che tu stesso avevi scritto, significa essere due spanne sopra a tutti. Inutile usare troppi giri di parole: Craven è un fottuto genio! Con una mossa dà scacco matto agli avversari e si porta a casa la partita da Re.

    E il bello è che questo film può essere declinato in mille modi (seguito, prequel, parodia,...) mantenendo inalterata la struttura. Cosa vuoi dirgli a un film e ad un autore così? Gli stringi la mano e gli fai i complimenti.

    Solo "Quella casa nel bosco" di Goddard riesce nella stessa magia.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Craven in carriera ha firmato una serie di robe brutte da vergognarsi, ma i suoi apici, sono stati altissimo, da segnare davvero un prima e un dopo. Il paragone é perfetto solo il film di Goddard e Whedon ha fatto altrettanto, ma non con lo stesso impatto sulla cultura popolare, quindi comunque vince ancora Craven ;-) Cheers

      Elimina
    2. "Last action hero" scherzava sul genere action invece, ma quello non fu capito.😳 Forse senza gatto animato...😂

      Elimina
    3. Questione di tempismo, eppure anche quello era un film one grandioso ;-) Cheers

      Elimina
  16. Beh, credo che chiunque all'epoca adorasse già Neve.
    Tra Party of five e Giovani Streghe si era già fatta ammirare, qui letteralmente esplode.
    Io di Scream ho adorato il primo, già il secondo era un po' troppo astruso e sopra le righe, ma ancora molto divertente e apprezzabile, con il terzo non ce l'ho fatta più.
    Comunque per certi versi la parodia di Scary Movie riesce persino a essere migliore.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono perfettamente d'accordo, aggiungo che il quarto non mi è dispiaciuto ma ne parleremo in dettaglio ;-) Cheers

      Elimina
    2. Del 2 ho visto solo il trailer. Il film horror preferito do Randy...😂😂😂

      Elimina
  17. Anni fa ho recensito il quarto "Scream", pubblicizzato come la nascita di una nuova generazioni di protagonisti della saga ma che in pratica finiva per eliminarli tutti (meno l'odiosa poliziotta innamorata di Linus), per me quello fu il film in cui Craven rinunciò alla sua visione, fino a quel momento se si fosse fermato alla trilogia originale sarebbe stata una saga "quasi" perfetta. In quanto ai legami tra Dawson\ Scream e Scary Movie ce un momento nel quale questi legami vengono resi evidentissimi e al contempo perculati alla grande. Mi riferisco al momento nel quale Jason Van der Beek, l'interprete del personaggio di Dawson Leary appare dalla finestra della protagonista di "Scary Movie" sussurrando un "Scusate ho sbagliato set". Un momento di metacinema fenomenale, mi spiace perfino un poco che nessuno degli altri commentatori che mi hanno preceduto lo abbia ricordato.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Penso fosse uno dei momenti che ricordo meglio di "Scary Movie", che comunque non mi ha mai fatto impazzire come saga, anche se fa ancora parte dell'era delle parodie ben fatte, dopo sono diventate pigro ricettacolo di doppi sensi e basta. Anche io non ho apprezzato totalmente il quarto, sempre trovato un po' spezzato, diviso tra due anime, ma ne parleremo, qualcuno é stato comunque lanciato da quel film, tipo la seconda generazione Roberts ;-) Cheers

      Elimina
    2. Come hai detto il Ghostface di Scream si confonde con quello di SM.😁 Del 4 ha me ha fatto ridere solo la battuta di Pullman sul villaggio che non è più quello di una volta.😅

      Elimina
    3. Aha, intedevi di Scream. Pensavo quello di SM.

      Elimina
    4. @ Cassidy
      Lo so che quel film ha dato visibilità alla bravissima Emma Roberts, io mi riferivo al fatto che "Scream 4" era stato pubblicizzato come l'inizio di una nuova trilogia con nuovi protagonisti della saga, ma se invece li fai morire tutti che senso avrebbe? :D
      Invece quello che mi ha divertito è il fatto che buona parte delle vittime sacrificali erano interpretati da attori provenienti dal mondo delle serie TV: Jericho; Battlestar Galactica; Heroes e così via... ;)

      Elimina
    5. Anche a me quella scelta non ha mai convinto, ma se ci pensi anche il cast originale arrivava dalla TV, "Party of five", "Friends" e via così. Cheers!

      Elimina
    6. Si, infatti ma se ci pensi. "Scream" è una serie che già di suo è molto debitrice della serialità sia televisiva che cinematografica. Logico quindi che venissero scelti "volti" molto riconoscibili dal grande pubblico. Se si guarda dal primo "Scream" al quarto si ritrovano attori che in quel momento erano popolarissimi avendo appena finito di interpretare serie televisive o che erano famosi per i loro programmi su MTV o su altre reti "giovanilistiche": dagli inside jokes su Tori Spelling effettuati un po in tutta la saga, alla presenza Jenny mcCarthy nel 3° capitolo che proprio in quegli anni era una presenza costante di MTV. Lance Henriksen che, pur essendo già famoso, aveva appena finito di recitare in "Millenium" e così via....ma vuoi sapere quale cameo secondo me è il più bello di tutti?
      Carrie Fisher, sempre in "Scream 3" che ironizza alla grande sul personaggio di Leia Organa "Guerre Stellari", decenni prima che ne riprendesse le vesti.

      Elimina
    7. Esatto, Jenny McCarthy nel 2000 stava per firmare per il primo "Scary Movie" (ruolo poi andato a Carmen Electra) poi ha optato per la serie originale (storia vera). Cheers!

      Elimina
  18. Cmq , il più recente e diverte film horror meta-cinematografico è "the final girl", trasmesso più volte da rai4 e ignorato alla grande da tutti.
    Almeno tu Cassidy, dagli un occhiata.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. "The final girls" con Malin Akerman? Se é quello mi ha intrattenuto, ma a guardarlo con occhio critico é una bella schifezza. Se invece intendi "Final girl" con Abigail Breslin mi manca, lo volevo vedere ma me lo sono perso. Cheers!

      Elimina
    2. Si , il primo.
      Certo non è un capolavoro con chissà quali messaggi sociali , ma è divertente e non si prende troppo sul serio.
      Il secondo manco so cosa è, ma ora mi hai incuriosito, lo cercherò.

      Elimina
    3. Mi era piaciuto la scena finale del primo, da buon fanatico di Jason ;-) Cheers

      Elimina
  19. Un film davvero divertente e ricco di trovate geniali.
    I seguiti non li ho mai visti,invece.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sai che ti dico? Hai fatto la scelta più saggia, non sono affatto brutti film anzi, ma sono reiterati. Cheers

      Elimina
  20. Randy e Linus!😄 Il prologo in effetti se la gioca con quello de "I predatori dell' arca perduta" e "Robin hood - principe dei ladri".😮
    Ancor più di Ghostface è inquietante tutta la storia che c' è dietro.😱 Seconda solo a quella di Nightmare.😳
    Interessante come Craven riprenda con più convinzione la riflessione e la critica ai giornalisti d' assalto, che già avevi sottolineato in "Sotto shock", anche se il personaggio di Courteney Cox non è monotematico.
    Con il senno di poi quanti casi mediatici da Cogne in poi abbiamo visto da noi similari?😳 Il buon vecchio Wes sempre attuale e, come hai detto, sapeva leggere tra le righe della realtà.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Craven concentrato poteva battere quasi chiunque, il problema che il più delle volte non era al massimo della concentrazione (largo giro di parole), ma che fosse un autore, nessun dubbio ;-) Cheers

      Elimina
  21. Scream nell'essere così geniale e metalinguistico e parodistico in senso buono ha ucciso l'horror facendo finire l'epoca del new horror iniziata con Rosemary's baby e la notte dei morti viventi, praticamente c'è il pre scream (epoca d'oro) ed il post scream. Craven aveva capito che oramai il genere si era sedimentato e da un certo punto di vista ancorato in una palude senza più inventiva quindi ha la genialità di giocare in modo maturo sui cliché e stereotipi del genere. Dopo scream tranne poche eccezioni ci saranno per lo più thriller horror e jump scare da consumare una volta sola. Dopo la botta di Craven all'horror servirà più di un decennio per reinventarsi e ritornare ad alti livelli.

    Yarebon

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Vero, dopo "Scream" abbiamo iniziato ad avere horror con adolescenti (bianchi) a profusione e titoli commerciali sempre con meno sangue, passando per i fantasmi del J-Horror in salsa yankee. Per riavere il sangue, abbiamo dovuto aspettare "Saw" e "Hostel", che possono essere anche molto criticati ma hanno riportato l'emoglobina. Penso che la storia del cinema sia ciclica, ad esempio ora gli. Horror commerciali sono di nuovo popolati dai fantasmi di James Wan, ma é solo questione di tempo ed arriverà un altro filone. L'horror é l'unico genere ancora creativo é ancora diviso tra film commerciali e indipendenti ;-) Cheers

      Elimina
  22. Ricordo ancora la serata in cui l'ho visto con gli amici: rigorosamente d'estate, ovviamente preso al videonoleggio. Poi, tornare a casa da sola, in mezzo al buio delle colline, è stato un trauma da cui non mi sono mai ripresa se non con le Notti Horror qualche anno fa, che mi fanno affrontare di pancia questi incubi.
    Rivederlo con occhi più adulti e "cinefili" me l'ha fatto adorare.
    Quanta genialità, quante cose non avevo colto, immaginando solo quella maschera in fondo alle mie scale senza luce (perché installare il pulsante di accensione solo per salire, perché?!?).

    Inutile dire che essendo cresciuta a pane e Dawson che resta citato e ricitato in continuazione con gli stessi amici, scoprire solo anni dopo che dietro c'era la stessa penna mi ha fatto cascare la mascella.
    Ci sapeva fare il ragazzo.

    Il primo seguito chissà come lo avevo affrontato, ma lo ricordo solo vagamente, magari l'anno prossimo nella prossima edizione della NH posso tornare a rivalutarlo!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Quei casi in cui ti viene voglia di maledire l’elettricista e il suo bizzarro impianto ;-) Il buio, essere inseguiti, paure ancestrali su cui Wes Craven sapeva far leva da buon laureato in piscologia e filosofia. In effetti è incredibile che dalla stessa penna siano usciti due lavori così simili, ma diversi nel risultato finale, ci voleva il suo occhio da “esterno” per rilanciare lo Slasher. Il secondo lo troverai a breve su questa Bara, sono in missione per conto di zio Wessy ;-) Cheers!

      Elimina
  23. Lo posso dire che per me ha fatto più danni che altro e per un decennio ci siamo dovuti sorbire decine di horrorini edulcorati come questo?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ho scritto qualcosa di molto simile in questo post e in quelli dedicati agli altri capitoli di “Scream”. Da una parte abbiamo la novità, dall’altra il modo in cui la novità viene percepita da Hollywood e dal grande pubblico. Cheers

      Elimina