martedì 7 luglio 2020

Rock 'n' Blog: speciale Ennio Morricone

La musica e il cinema mi mandano da sempre giù di testa, quindi perché non celebrarli entrambi in una rubrica di musica e colonne sonore che serva a farvi alzare il volume ricordando il Maestro Morricone.

Nel momento esatto in cui ho capito che questa cosina chiamata Cinema mi piaceva davvero tanto, la colonna sonora in sottofondo, era firmata da Morricone. Mi sento come se avessi perso di colpo l’udito, calato il silenzio.

Proprio per questo il Maestro Morricone vorrei ricordarlo come ha vissuto e creato vera arte, ovvero in musica, anche perché le parole oggi mi restano un po' indietro, meglio far parlare le note.

Titolo del pezzo: C'era una volta in America
Artista: Ennio Morricone

[...]
Il cinema di Leone è immediato perché, malgrado la lunghezza infinita dei suoi film, non risulta mai verboso, i dialoghi diventano rarefatti, ma memorabili («Riconosci i vincenti e i brocchi. Chi avrebbe puntato su te?», «Io avrei puntato tutto su te», «Eh... e avresti perso») e un cinema che ti fa utilizzare tutti i sensi, stimola gli occhi e le orecchie grazie alle musiche di Ennio Morricone qui più suggestive che mai, anche perché parliamoci chiaro: niente più delle musica è in grado di farti viaggiare tra i ricordi e i personaggi di Leone hanno sempre un tema musicale che fa loro quasi da “memento mori” che sia un carillon, oppure il celebre Sean Sean. I personaggi tengono aperte le loro ferite, come faceva Armonica, il cui ruolo qui viene ereditato da Cockeye (la clamorosa faccia da schiaffi di William Forsythe) che con il suo flauto di Pan suona il tema musicale del film, proprio come faceva il pistolero di Bronson, solo che in alcuni momenti risulta allegro e spensierato come i protagonisti durante la loro infanzia tra le strade di New York, mentre nel corso del film diventa malinconico, anche tetro, una campana a morto che ricorda a Noodles gli sbagli di una vita.

Voi lo vedete così, ma questo è in grado di suonarvi Morricone come ridere.
Titolo del pezzo: Per un pugno di dollari
Artista: Ennio Morricone

[...]
Leone ti fa sentire addosso la polvere del deserto, la puzza del cuoio delle selle, il caldo del sole e anche se alcune soluzioni sono girate a tirar via (l’effetto notte, in alcuni momenti fa tenerezza) da quelle facce tira fuori l’oro. Ramón è un cattivo che amiamo odiare, Gian Maria Volonté non va sopra le righe no, se le mangia le righe! Quando mitraglia i soldati messicani sembra il diavolo il persona che si diverte a fare il suo lavoro, dev'essere talmente malvagio da far passare per buono anche uno straccione con la faccia da schiaffi come il pistolero di Clint Eastwood, che con il suo modo caratteristico di strizzare gli occhi, sembra fatto dal sarto per i primi e i primissimi piani del cinema di Leone.

Qui in una delle sue espressioni più riuscite (quella con il cappello).
Il loro scontro finale è talmente leggendario da aver influenzato la cultura popolare in maniera indelebile (ricordate Ritorno al futuro parte II, ma anche parte III?), le sparatorie sono rapide come i colpi di Katana dei Samurai di Kurosawa e l’epica è tutta sulle spalle delle note di Ennio Morricone che prende in prestito il deguello di Un dollaro d’onore e ci aggiunge un fischio (molto all’Italiana anche questo), voi prendere la scena in cui Eastwood si esercita a sparare prima dello scontro finale, una roba del tutto normale, ma con le musiche di Morricone sotto, tutto prende un respiro più ampio, enorme, il cinema dei grandi spazi, dei primi piani assoluti e delle rughe dei volti che sembrano il Grand Canyon, non poteva trovare un compositore e della facce migliori. Niente male per un mezzo furto organizzato da quattro spiantati con la fame nella pancia e la voglia di cinema nel cuore.

"Forse non siete ancora pronti per l'anti proiettile sotto il poncho... ma ai vostri figli piacerà"

Titolo del pezzo: Per qualche dollaro in più 
Artista: Ennio Morricone


[...]
La trama è una lunga presentazione dei personaggi, prima di un MacGuffin (la cassa piena di soldi), in attesa di uno scontro finale che sappiamo sarà inevitabile, ma nel frattempo viene caricato di una buona dose di gravitas, quando Leone scoprendo le carte poco a poco mette in chiaro che per qualcuno dei personaggi, non si tratta solo di mettere le mani su... Beh, qualche dollaro in più, ma di chiudere i conti con qualcosa di molto più grosso. Il modo in cui Leone ci rivela il tutto e poi lo conferma con una frase lapidaria, ma poetica di Clint Eastwood («C'è aria di famiglia in quella foto») è un capolavoro di sintesi.

Il carillon, quasi un personaggio nella storia. Se non proprio il protagonista.
Ogni dettaglio e ogni volto in questo film è già pronto per la leggenda, basta pensare al gobbo Wild, interpretato da Klaus Kinski, uno che sarebbe destinato a fare grandi cose al cinema e le musiche di Ennio Morricone sono (come al solito) la marcia in più della pellicola, lo scacciapensieri del tema principale è leggenda, prepara già agli echi della sfida che i tre protagonisti affronteranno, ma il pezzo chiave resta il carillon del duello finale.

Titolo del pezzo: Giù la testa
Artista: Ennio Morricone
Tratta dal film: Giù la testa (1971)

[...]
La rivoluzione di John è quella irlandese e dopo il mio bislacco tentativo di arruolamento tra le fila dell’IRA, mi rendo conto che tutta la mia passione per la storia, la cultura e la birra di quell’isola, è solo l’onda lunga dell’influenza di Leone sulla mia vita. Qui Sergio scopre le carte sul personaggio poco alla volta, una versione espansa e ancora più epica dei flashback sul passato di Armonica, ed ecco perché innamorarsi del cinema di Leone da bambino era facilissimo, libero dalla sovrastrutture dell’età adulta, quella che t’insegna che dichiararti un membro dell’IRA ecco, magari anche no, cosa resta? La capacità di narratore di Leone, che pensava ai film partendo dalla immagini e non dalle parole, ecco perché il cinema del grande Sergio non è mai verboso, ma è sempre limpido ed istintivo, in combinazione con le musiche di Ennio Morricone poi, è qualcosa che ti arriva dritto al cuore.

"Ultime parole?" , "Ramòn era più delicato".
Il famoso Sean Sean Sean del coro è stata un'idea della signora Carla Leone, in alternativa al solito wa wa (storia vera), ma per ammissione del Maestro Morricone, è un caso se il coro pare invocare il nome del personaggio. Sarà, ma non credo ci sia mai stato un momento nella storia del Cinema, in cui le musiche e le immagini si siano sposate meglio di così. “Giù la testa” è la mia colonna sonora di Morricone preferita perché insieme al brillante e centellinato uso dei flashback, racconta la storia di un personaggio portandoci di peso nei suoi ricordi che possono essere anche dolorosi, perché la malinconia di fondo di tutta la “trilogia del tempo”, in questo capitolo morde a tradimento, i ricordi brutti possono tornare a perseguitarti anche nei momenti peggiori, come nella scena della fucilazione sotto la pioggia, una delle più artistiche ed emotive mai dirette da Leone, ispirata al guardo di Francisco Goya “I disastri della guerra” (storia vera).


Titolo del pezzo: Il mio nome è Nessuno
Artista: Ennio Morricone

[...]
“Il mio nome è Nessuno” in 112 minuti riesce a passare senza soluzione di continuità tra momenti in puro stile Trinità, come il duello alcolico bicchiere colpito al volo, a citazioni al cinema “alto”, la scena degli specchi sembra un omaggio a “La signora di Shanghai” (1947) di Orson Welles. Questa atmosfera giocosa e rilassata, ha influenzato un po’ tutti e in un film così profondamente leoniano, le musiche hanno, ovviamente, un ruolo fondamentale. Il Maestro Morricone risponde presente con una delle sue colonne sonore più caratteristiche e mi sia concesso il termine: sbracate.

Il tema principale che sottolinea l’entrata in scena di Nessuno nel film, è una ballata che non ha nulla da invidiare al tema musicale di Trinità. Il riuscito miscuglio di cultura alta a basse nello stesso film trova il Maestro prontissimo, infatti nella scena del pupazzo-tira-schiaffi, Morricone cita la classica “Oh, che bel castello” (…Marcondirondirondello), mentre per il tema musicale del Mucchio Selvaggio (altra strizzata d’occhio al cinema di “Bloody” Sam Peckinpah) si punta direttamente alla cavalcata delle Valchirie di Wagner e ci tengo a sottolinearlo PRIMA che “Apocalypse Now” la rendesse mitica nel 1979 e se proprio devo dirla tutta, “Il Mucchio selvaggio” è ancora oggi uno dei miei pezzi di Morricone preferiti (storia vera).

Fan fact: Hans Zimmer ha ripreso il tema di "Il mucchio selvaggio" per la colonna sonora di "Rango" (2011).

Titolo del pezzo: Il buono, il brutto, il cattivo
Artista: Ennio Morricone

“Il buono, il brutto, il cattivo” prende l’idea di Per qualche dollaro in più di presentare i protagonisti uno alla volta, ma porta tutto lassù nella stratosfera, dilatando i tempi, giocando con le aspettative del pubblico e con il concetto stesso che i tre archetipi protagonisti incarnano, quello buono del gruppo, è quello che ti molla nel deserto dicendoti «Che ingrato, dopo tutte le volte che t'ho salvato la vita», perché con una mano Leone smonta gli eroi cinematografici e con l’altra li ricostruisce più grandi, più iconici, con le musiche di Ennio Morricone, brutto?

I titoli di testa di questo film sono una dichiarazione d’intenti da parte di Leone, oltre ad essere il miglior caso di musica e cinema che si sposano fino a diventare un unico, il leggendario Waa waa waaa è diventato sinonimo di Western, di quella volta in cui il più americano dei generi americani, lo ha fatto al suo meglio uno di Trastevere.

Al lavoro ho un maiale di gomma anti-stress, sapete come si chiama? Tuco Benedicto Pacifico Juan Maria Ramirez, detto il porco (storia vera e anche cit.)

Titolo del pezzo: L'estasi dell'Oro
Artista: Ennio Morricone

“L’estasi dell’oro” è l’unico pezzo della colonna sonora famoso almeno quanto il tema principale che è uscito da questo film per diventare parte della cultura popolare, basta dire che i Ramones aprivano i loro concerti con “The good, the bad and the ugly” e i Metallica lo fanno ancora con “The Ecstasy of Gold” che è il pezzo che accompagna Eli Wallach nella sua corsa a perdifiato tra le tombe. Una scena che dovrebbe essere studiata a scuola per quanto risulta seminale, provata a guardarla senza audio, il montaggio alternato, i continui stacchi di Leone che aumentano in frequenza comunicano lo stato animo di Tuco, in preda all'estasi dell’oro, ma rimettendo l’audio ci pensano le note composta dal maestro Morricone a portate tutto in zona leggenda.

L’importanza della musica al cinema, in un’unica, grandiosa scena.
Sergio Leone da grande maestro di cinema quale era, sapeva benissimo che quello era il momento chiave del suo film e non trovando in giro per la Spagna un cimitero che fosse identico ai suoi bozzetti, ne fece costruire uno dal suo scenografo, Carlo Simi che era un architetto che Leone fece entrare nel mondo del cinema, ma aveva un problema: era un pochino sordo, quindi non solo ha dovuto tener testa all’ossessione per il dettaglio di Leone, costruendo centinaia di tombe tutte diverse una dall’altra, ma sul set i loro siparietti erano notevoli: «Carlo fammele un po’ più sorte quelle tombe», «Che? Le vuoi più grosse?», «STORTE! Ho detto storte», «E non urlare ti sento!», tutto così.

“Ok, adesso bisogna solo capire quale di queste è la bara volante”
Livello di dettaglio che non sentiva ragioni, pur di avere un vero scheletro umano dentro la tomba, Leone costrinse tutti a fare i salti mortali, fino a trovare una signora di Madrid, attrice in vita e morta lasciando tra le sue volontà nel testamento di continuare a recitare anche dopo la sua dipartita (storia vera). L’ultima scena lei (meglio, le sue ossa) l’ha girata con Wallach, Van Cleef e Eastwood, diretta da Sergio Leone in un capolavoro, ho visto carriere cinematografiche finire peggio di così!

Dicevo che la scena del cimitero e di “The Ecstasy of Gold” andrebbe studiata che, poi, non è tanto distante dalla realtà, Spielberg che andava a scuola con George Lucas e John Milius alla University of Southern California di Los Angeles questa scena l’hanno studiata per davvero per imparare a fare cinema e considerando che USC è anche dove si è laureato John Carpenter è chiaro “Il buono, il brutto, il cattivo” sia il poster che i nostri miti avevano in camera da ragazzi, colpiti anche loro al cuore (e Ramòn continua a stare muto…) da uno dei più grandi film della storia del Cinema.

Titolo del pezzo: The man with the harmonica
Artista: Ennio Morricone

Armonica è la malinconia di chi tiene aperte le proprie ferite (l’armonica, suonata come una deguello, una campana a morto), uno che un giorno o l’altro a Sweetwater potrebbe anche tornarci, ma ha vissuto solo per le vendetta ed è venuto solo per quella, un uomo in missione che Bronson recita snocciolando nomi di persone uccise da Frank, ma senza cambiare mai faccia, perché un personaggio così rappresenta il West dei duelli e delle vendette, quello rassegnato al tramonto della sua Era.

Quindi, se due archetipi narrativi così (il buono Armonica e il cattivo Frank) devono sfidarsi, il loro scontro finale dev'essere quello definitivo, il più epico mai visto al cinema che, infatti, arriva a coronare la mezz’ora finale di “C’era una volta il West” che è roba davvero degna degli Uffizzi o del Louvre.

Se non fosse già di suo una gran scena, la musica la rende ancora più epica.
Capisco perché ho perso la testa per il cinema di Leone da bambino, perché il suo modo di narrare per immagini non è mai verboso, racconta una storia nel modo più istintivo (e cinematografico) possibile, è impossibile restare indifferenti davanti ai flashback a campo lunghissimo su uno sfocato Henry Fonda che impiega tutto il film per arrivare fino a noi spettatori e quando lo fa, la musica di Morricone tuona a livelli tipo tamburi del Valhalla e basta una frase («Suona qualcosa a tuo fratello») per dare il via ad un’altra inquadratura (ad allontanarsi questa volta) che spiega tutte le ragioni della vendetta alla base della storia. Cinema puro al suo meglio!

Lo so che il Maestro Morricone ha composto temi musicali per tanti altri bellissimi film, ma le ultime note, talmente belle da non avere nemmeno più bisogno di presentazioni, devono essere per forza queste.


Grazie di tutto Maestro, ci sentiamo nei film!

38 commenti:

  1. Ennesima tranvata di questo maledetto 2020. Tra lutti, pandemie, lockdown e pestilenze qua non si salva nessuno.

    Da quando ho sentito la notizia al tg della radio ieri mattina, ho passato il resto della giornata ad ascoltare le sue composizioni. Sarà che con l'età sono diventato più sensibile, sarà che la scomparsa del Maestro era fresca, sarà quello che vuoi, fatto sta che quando è partita "C'era una volta in America" ho faticato a tenere su le lacrime.

    Ora ho paura a mettere su un film dove c'è il suo zampino... Piangerei come una ragazzina!

    Addio Maestro, e grazie di tutto.

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    1. Il 2020 è iniziato con Kobe, il resto si sta confermando su pari livello d'infamia. Siccome bisogna risalire subito a cavallo quando si cade, ieri ho rivisto "Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto" non avevo la testa per guardare altro. Per fortuna avremmo sempre le sue musiche come coperta di Linus. Cheers!

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  2. Amico mio, posso fare quest'aggiunta, omaggio al maestro?

    https://www.youtube.com/watch?v=81Nbo0iVGbU

    VAMOS A MATAR COMPANEROS!!!

    https://www.youtube.com/watch?v=kqsOpEHoG10

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    1. Devi, più di 300 film e purtroppo non posso citarli tutti anche se lo farei volentieri, la colonna sonora del film di Corbucci è uno dei motivi per cui vado pazzo per quel film ;-) Cheers

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  3. Beh...credo che non ci sia bisogno di aggiungere altro.
    Il Maestro diceva in un'intervista che una volta in paradiso non avrebbe saputo scegliere da che parte stare.
    Se con Mozart o con Beethoven.
    Mi faccia un favore, maestro.
    Nel dubbio, intanto che decide...vada dal TONY.
    Che per quanto riguarda le musiche adesso puo' contare sul migliore in assoluto.
    Siamo sempre piu' soli, ragazzi.
    Ci stanno lasciando tutti, uno dopo l'altro.
    Ma sapete...dicono che una persona muore davvero quando nessuno la ricorda piu'. E se e' cosi'...allora il maestro Ennio era gia' immortale.
    Amato, ammirato e rispettato da tutti. Eppure sempre umilissimo. L'umilta' di chi e' partito dal basso e si e' fatto una gavetta che levati. E quello che ha ottenuto...se l'e' guadagnato col sudore della fronte e notti insonni a comporre quell'ultima, dannata nota.
    E che nonostante tutto...ancora non si capacita del successo.
    Ha trionfato dovunque, ma ha sempre vissuto in punta di piedi, temendo di disturbare. E cosi' si e' congedato.
    Ciao, grandissimo. Ci mancherai.
    Bellissimo post, Cass.
    Complimenti.

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    1. Grazie, per una volta lasciamo parlare la musica, la migliore possibile ;-) Cheers

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    2. Vamos oltre ad essere un grande pezzo è il mio film con Tomas Milian in assoluto.

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    3. Se la gioca con "Tepepa" (che ho dimenticato di inserire tra i film, la notizia mi ha scosso), sono due dei titoli con Millian che preferisco. Cheers!

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  4. Musiche del Maestro, film del 1967 con un volonte' in splendida forma. Un capolavoro spesso dimenticato. La spiegazione di cos'è la violenza è da applausi

    https://youtu.be/km_jQ_vG2JA

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    1. Mamma mia quanto mi piace "Faccia a faccia", grazie per averlo ricordato ;-) Cheers

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  5. E spesso ci si dimentica che sono sue le colonne sonore dei primi due di Verdone..diciamo che sapeva spaziare in molti generi cinematografici differenti mantenendo comunque sempre la sua impronta inconfondibile: ci mancherà sicuramente

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    1. Non si è mai fatto il problema di distinguere il cinema "alto" da quello "basso", spesso nobilitando molti film con le sue colonne sonore, per Verdone era un regalo del suo Padrino Leone ;-) Cheers

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  6. Non sono mai molto prolisso, anzi, di solito è il contrario, ma oggi, in particolare, mi mancano proprio le parole per rendere omaggio a un grande come Morricone. Anche lui è uno di famiglia, ma soprattutto una persona umile e straordinaria, di quelle tutta sostanza, di una volta. Proprio la persona, oltre alla sua musica, mi mancherà, non ne fanno più così. 👋

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    1. Hanno gettato davvero via lo stampo dopo averlo sfornato, purtroppo perché sarà irripetibile per più di una ragione. Cheers

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  7. Quando ho appreso della scomparsa (non morte, gli artisti vivono per sempre nelle loro Opere), mi è venuto immediatamente in mente che Ezio Bosso l'ha accolto in Paradiso dirigendo "L'estasi dell'oro". Poi è apparsa anche una vignetta a tempo di record... Vai a vedere che questa sensazione è stata collettiva, e chissà perché...

    Non solo western...
    Il segreto del Sahara
    Linea di sangue

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    1. Che bellezza è il tema per "Linea di sangue", grazie per averlo riproposto ;-) Cheers

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    2. Anche le musiche de "La resa dei conti" (di Sollima) sono belle, ma siccome uscirono su disco assieme a quelle di "Per qualche dollaro in più" ho fatica a recuperarle...
      In compenso... Il grande silenzio!

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    3. Che per altro è anche uno dei western migliori di credo beh, sempre ;-) Cheers

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  8. Come mandava giù di testa lui non lo mandava (e manda più) nessuno, mancherà lui ma la sua musica immortale per fortuna resterà. Lui che il western praticamente ha cresciuto.

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  9. Incredibile pensare a quante colonne sonore abbia composto Ennio Morricone, noi di solito ricordiamo le musiche composte per Sergio Leone, o al massimo, quelle per i primi film di Argento, però Morricone ha spaziato ovunque. Il Cinema italiano non sarebbe stato lo stesso senza di lui. Anche se ammetto che i miei due pezzi preferiti rimangono quelle apparse due spaghetti-western : in primis "L'Estasi dell'Oro" e poi tutta la colonna sonora de "Il Mio Nome è Nessuno", il film che fece rompere l'amicizia pluridecennale tra Sergio Leone e Tonino Valerii, in quanto da lì nacque una diatriba ancora non del tutto conlusa su quale dei due registi si debba attribuire la reale paternità della pellicola ( Leone ebbe a dichiarare che in realtà il film lo girò tutto lui mentre un piccatissimo Valerii -un uomo che non le mandava certo a dirle- accusò l'ex amico di avergli voluto fare uno sgambetto.

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    1. "Il mio nome è Nessuno" resta la colonna sonora più "rilassata" mai composta da Morricone, ma anche quella è una gioie per le orecchie, ci sarebbe poi da pescare tra tutte quelle non (spaghetti) western, con più di 300 film all'attimo composti, non manca certo la scelta ;-) Cheers

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  10. Che perdita...quando l'ho sentito non volevo crederci... Alla voce 'capolavoro' mi limito a ricordare l'overture di The hateful eight, quando mi son trovata in un cinema con -letteralmente - la pelle d'oca sulle braccia a guardare praticamente un fermo immagine!

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    1. Visto inizia peggiori per un film in vita mia ;-) Cheers

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  11. E pensare che quel capolavoro della OST di C'era una volta in America l'aveva scritta per un film di Zeffirelli, Amore senza fine.
    Poi Zeffirelli voleva mettere nella colonna sonora anche una canzone di Lionel Richie e allora Morricone - che aveva un caratterino mica da ridere - si indispettì e se ne andò con gli spartiti.
    Poi Leone gli chiese se aveva qualche "avanzo" di musiche per altri registi e Morricone gli disse: massì c'ho sta cosetta qui...
    cioè capisci, sono cose dell'altro mondo... Il Deborah's Theme era un "avanzo"!!
    Grazie Maestro!!

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    1. Che poi è più o meno come è andata per la colonna sonora di "La Cosa", Carpenter voleva una cosa semplice quindi non utilizzò tutti i pezzi di Morricone che non la prese bene, gli "scarti" li usò Tarantino per "The Hateful Eight", risultato Oscar a Morricone, la prova che appena Carpenter si sposta, tutto luccica un Maestro serviva a farne brillare un altro ;-) Cheers

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  12. E comunque, almeno in questo caso, avresti dovuto cambiare l'incipit della tua rubrica:
    La musica e il cinema mi mandano da sempre giù LA testa
    :D :D

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    1. Si, però poi avrei dovuto aggiungere: «Giù la testa coglione», che sarebbe stato giusto perché riferito al sottoscritto, campione del mondo nella suddetta categoria ;-) Cheers

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  13. Mancherà moltissimo, ma non morirà mai perchè come detto gisutamente più su gli artisti vivono in eterno nelle proprie opere.

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    1. Per fortuna quelle continueranno ad affascinare ancora tante generazioni di spettatori come hanno fatto con noi ;-) Cheers

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  14. Era un grandissimo, ci ha regalato moltissime musiche indimenticabil! Bel post celebrativo, Cassidy! :--)

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    1. Grazie ma comunque poco per uno come Morricone. Cheers!

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  15. Un maestro impareggiabile e indimenticabile che ha contribuito a rendere capolavori i capolavori che conosciamo e che hai giustamente ricordato.

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    1. Ha composto la colonna sonora dei nostri ricordi condivisi, irripetibile... purtroppo. Cheers!

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  16. Una grande perdita, sì :-( Ovviamente commemorato, nonostante la loro collaborazione ai tempi de "La Cosa" non fosse stata poi così idilliaca, anche da Zio John...

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    1. Per niente, ma grazie a Giovanni, Morricone ha portato a casa il suo secondo Oscar quindi direi che la questione si è risolta. Cheers!

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  18. "Ha composto la colonna sonora dei nostri ricordi condivisi"
    Ti quoto Cass.
    Il suo grande talento è stato andare molto al di là del mezzo cinematografico, e ci è riuscito perchè le sue musiche hanno sonorità spesso uniche ma molto varie, come se l'unico denominatore fosse quello di risultare il più fighe possibile. Infatti è stato citato e ripreso da tantissimi artisti, perché i pezzi si prestano alle rielaborazioni più sfrenate, è stato "saccheggiato" alla grande (per citare il video di Synergo sulla scomparsa di Ennio).
    Uno dei casi più eclatanti è stato quel pezzo dei Down Low "Once upon a time", parte della colonna sonora della mia adolescenza, che riprende il tema di C'era una volta il West. Beh, io all'epoca non avevo ancora visto il film e non sapevo che la base ripresa per il ritornello fosse sua. O forse lo sapevo ma non mi era chiaro, citando Sliding Doors, certe musiche ci vengono trasmesse "per via amniotica".

    Morricone mi ha dato solo un dispiacere: aver rifiutato la collaborazione coi Litfiba per "Tex".
    Però via, chissenefrega. E' riuscito a farsi omaggiare dai Metallica per l'Estasi dell'oro, anche perchè i suoi pezzi per Leone sono la più riuscita affermazione del rock usato come colonna sonora di film classici ed epici.
    Le sue musiche sono state nel mio lettore mp3 da prima dei lettori mp3. Da quando viaggiavo col lettore cd in saccoccia, con la raccolta delle sue musiche nei film di Leone.
    Se camminando per le campagne vedevo cavalli e immaginavo duelli era grazie alle sue musiche nelle orecchie. E il mio apice atletico era riuscire a scalare la parte più ripida di una collina sulle note dell'Estasi dell'Oro.

    Sarà brutto dirlo, ma la notizia della sua morte pur dandomi un grande dispiacere, l'ho accolta con la rassegnazione inevitabile di noi che invecchiamo, vedendo morire coloro che ci hanno accompagnato con le loro opere.
    Morricone è arrivato di slancio ai 90 anni, raccogliendo tutti i riconoscimenti che la sua carriera meritava. Ho accolto la notizia con una specie di placida consapevolezza: questo Signore ha scritto della roba che ascolterò con piacere per il resto della vita, su disco o nei film. Le emozioni che mi ha dato saranno sempre lì, perchè erano lì già prima che sapessi chi fosse lui e quanta roba straordinaria aveva fatto ben prima che nascessi. E quanta ancora c'è che non conosco, in tutte le musiche che ha lasciato. Forse è da qui che ci viene l'idea dell'immortalità dell'artista, e della Sua arte. Possiamo solo ringraziare di averne goduto, cullandoci nell'amaro sollievo d'essere ancora qui a goderne.

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