La storia
del cinema è fatta anche di film mai realizzati, progetti mancati oppure
sfiorati per un soffio, Fabio mi ha affidato un gran bel compito: perché non
gettare uno sguardo su tutti i film che il Maestro John Carpenter è arrivato ad
un passo dal dirigere? In questa piccola rubrica a tema abbiamo spiazzato in
lungo e in largo, non ci restano che gli spiccioli, gli ultimi soggetti che
hanno visto un coinvolgimento di Carpenter… Andiamo per ordine di anzianità!
Cher, la
cantante. Cher, l’icona, Cher quella di Sonny e Cher, di "If I could turn back time", che però è anche il motivo
per cui il film non si è mai realizzato, perché dopo l’Oscar con “Stregata
dalla luna” (1987), Cher pretendeva troppi fogli verdi con sopra facce di ex
presidenti defunti, quindi il film è semplicemente sfumato.
EPISODIO #11: John Carpenter's Miscellanea - ultimo episodio
L'inferno di cristallo nucleare:
Prometheus Crisis / Meltdown (1977)
Recentemente
John Carpenter ha espresso parole di (meritata) stima per la miniserie
televisiva targata HBO Chernobyl, ma negli anni ’70 il Maestro era già più
avanti di tutti, visto che proprio in quel periodo venne contattato dalla Chelsea
Pictures International, una nuova società fondata dal banchiere di New York, Dan
Sobol per produrre un film tratto dal vendutissimo romanzo "The Prometheus
Crisis" (1975) di Frank M. Robinson e Thomas N. Scortia, gli stessi autori
di un altro classico come “L'inferno di cristallo” (1974), di sicuro avete
visto il celeberrimo film omonimo con Steve
McQueen e Paul Newman.
Carpenter attorno
al 1977 era interessato al soggetto, intervistato ha dichiarato «Penso che a
tutti noi piaccia l'idea originale, che è semplicemente quella di una centrale
nucleare che collassa. Ecco cosa succede quando si verifica un disastro. Il
meltdown scioglie la terra, rilasciando gigantesche nuvole di vapore
radioattivo». Ma i piani del Maestro erano chiari, la sua intenzione non era
quella di fare un semplice film catastrofico, ma qualcosa con molta più
tensione, una corsa contro il tempo ispirata a “Intrigo internazionale” (1959)
di Alfred Hitchcock.
Per certi
versi la fuga dalla centrale nucleare durante il meltdown (uno dei titoli
utilizzati per il film durante la pre-produzione) avrebbe anticipato molte
delle atmosfere della serie Chernobyl, purtroppo a sprofondare è stato solo
il progetto, che negli anni ha provato a tornare sotto nuove forme. Lo stesso
Carpenter ha dichiarato che da quello che aveva sentito dire in giro, attorno
al 1994 il film era stato proposto al regista John Dahl e il protagonista
avrebbe dovuto essere Dolph Lundgren, ma da allora non si è saputo più niente.
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Una locandina promozionale d'epoca e se volete, anche la sceneggiatura di Carpenter. |
Proporrei un
minuto di silenzio per un progetto mancato, che mi ha permesso di abbinare
nello stesso contesto due dei miei preferiti, Dolph Lundgren e John Carpenter.
I motivi di tale disastro (pre-produttivo) non sono ancora chiari, a differenza
di “Philadelphia Experiment” (1984), che Carpenter ha abbandonato per dissidi
sull'andamento del terzo atto della storia, restando a bordo solo come
produttore esecutivo. Per “Prometheus Crisis” (anche noto come “Meltdown”)
semplicemente il progetto non ha mai superato la fase di pre-produzione, strano
visto che ancora oggi i film catastrofici sono molto in voga, anche quelli
girati con due spiccioli.
Mark L.
Lester is the new John Carpenter:
Fenomeni paranormali incontrollabili (1984) e Pazzi da
legare (1986)
Se vi dico:
John Carpenter dirige un comico e un film tratto da un romanzo di Stephen King
voi cosa rispondete? Avventuredi un uomo invisibile e Christine - La macchina infernale esatto! Ma la filmografia del Maestro avrebbe potuto
essere leggermente diversa.
Si perché
nel 1981, durante le riprese di La Cosa, la Universal offrì a John Carpenter
la possibilità di dirigere “Firestarter” (da noi in uno strambo Paese a forma
di scarpa, il chilometrico “Fenomeni paranormali incontrollabili”) tratto dal
romanzo di Stephen King “L'incendiaria” (1980). Il Maestro molto interessato
affidò il compito di scrivere la sceneggiatura a Bill Lancaster and Bill
Phillips mentre per il ruolo del padre della bimba dai pirotecnici poteri,
Giovanni Carpentiere aveva le idee chiare come al solito: Richard Dreyfuss.
L’attore
feticcio di Steven Spielberg sarebbe stato perfetto per il ruolo, visto che in
carriera ha dimostrato molte volte la sua capacità di interpretare l’uomo medio
americano, in situazioni il più delle volte al limite, eppure nessuno aveva mai
pensato di affidargli un personaggio di King, che ti questa tipologia di eroi
(contro voglia) ha una bibliografia piena. Se avete familiarità con la carriera
di Carpenter però, immagino avrete già immaginato la fine della storia: con il
disastro al botteghino di “La Cosa”, la Universal impaurita preferì affidare il
progetto a Mark L. Lester, che però avrebbe incrociato il cammino del nostro
John ancora in carriera.
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"Hai da fumare?", "No, però ho da accendere" |
Si perché il
flop di “La Cosa” ha etichettato Carpenter, costringendolo ad un lungo “piano
di rientro” che lo ha portato a scegliere soggetti più “morbidi” per non
rischiare di restare eternamente senza lavoro ad Hollywood, quindi sono
arrivati titoli come Starman, ma anche qualcuno dei progetti mancati che
abbiamo visto in questa rubrica.
Uno di
questi ad esempio era “Armed and Dangerous” (da noi “Pazzi da legare” del 1986) in cui il
comico, il leggendario John Candy aveva specificatamente chiesto di volere
Carpenter alla regia, ma secondo uno degli sceneggiatori, il compianto
acchiappa fantasmi Harold Ramis, Carpenter avrebbe cambiato tono al film,
quindi il Maestro alla fine venne sostituito alla regia da… Si, proprio Mark L.
Lester!
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Ora però vorrei "Commando" diretto da John Carpenter! |
Insomma
Lester è come l’amico che alle feste consola le ragazze con cui nessuno vuole
ballare, però trovo ironico che lui è Carpenter si siano scambiati film come
figurine Panini.
Pincushion - La regina del deserto (post-nucleare): Pincushion (1989)
Tra gli
altri progetti mai realizzati piuttosto gustosi, non posso non citare “Pincushion”
(letteralmente “puntaspilli”), la sceneggiatura scritta nel 1989 dallo
scrittore esordiente John Raffo. La trama? Reggetevi forte perché è una forza! Tra
le strade devastate di un’America post-apocalittica, una tosta autista viene
incaricata di portare un siero in grado di fermare il Covid-19 la piaga
che trasforma tutti in mostri orrendi, fino alla città di Salt Lake City nello
Utah. BOOM!
Una sorta di
Jena Plissken donna, che sarebbe stato un altro anti-eroe nella carriera di
Carpenter, un personaggio femminile tosto che avrebbe anticipato la Furiosa di Mad Max Fury Road ma anche la Rhona Mitra di "Doomsday" (2008) di
un Neil Marshall, un film fortemente ispirato ai film di Carpenter. Non so voi, ma io un
film così lo avrei visto molto volentieri!
Il progetto
ha rischiato di diventare una realtà grazie al nome dell’attrice scelta per il
ruolo di protagonista, ora vi sfido, provate a pensare a cento nomi di attrici
che nel 1989 avrebbero potuto ricoprire questo ruolo, non indovinerete mai, ma
proprio mai! Ellen Barkin? No. Geena Davis? Nein. Sigourney Weaver? Naaa! Jamie Lee Curtis? Troppo facile,
no. Ve lo dico
io: Cher.
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"Pincushion" ovvero "Doomsday" prima di "Doomsday". |
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"Chiamami |
Peccato,
perché specialmente negli Stati Uniti, ironizzano sempre sul fatto che ad una
guerra nucleare, potrebbero sopravvivere solo gli scarafaggi e Cher (per via
dei numerosi interventi chirurgici), beh “Pincushion” diretto da Carpenter,
sarebbe stata la prova che nemmeno l’apocalisse avrebbe potuto fermare Cher!
Big in Japan: Godzilla (1998)
Avete mai
dato un’occhiata ai primissimi titoli che compaiono nella filmografia di John
Carpenter? Mi riferisco ai suoi primi lavori giovanili, cortometraggi come “Revenge
of the Colossal Beasts” (1962), “Gorgon, the Space Monster” (1969) e “Gorgo
Versus Godzilla” (1969). Lavori filmati su pellicola 8mm che arrivano
direttamente dal periodo in cui Carpenter studiava cinema alla USC (University
of Southern California) facendosi le ossa con cortometraggi come CaptainVoyeur e preparando Dark Star come tesi di laurea.
La passione
di John Carpenter per i mostri giganti nasce fin da giovanissimo, da ragazzo in
camera sua sulle mensole, teneva un piccolo Godzilla di plastica, perché tra i
classici che hanno influenzato Carpenter, metteteci anche il capolavoro di Ishirō
Honda, il Godzilla del 1954.
Una volta
diventato un regista influente, Carpenter ha tentato ad ogni occasione
possibile di realizzare il suo film americano su ‘Zilla, purtroppo senza mai
riuscirci, perché per gli americani un film con un mostro gigante, deve per
forza costare milioni di dollari, mentre Carpenter è sempre stato il Maestro,
specialmente delle pellicole a basso budget.
Il Maestro direttamente dallo speciale di Animal Planet. |
Esclusa la
possibilità di uno ‘Zilla americano animato a passo uno, sappiamo com’è andata
a finire, i film del 1998 (di Roland Emmerich) e quello del 2014 (di Gareth Edwards) sono molto distanti dall'idea di Carpenter di un film su Godzilla, ma
se volete una dichiarazione d’amore da parte del nostro John al mostro più
famoso del Giappone, vi consiglio lo speciale di Animal Planet's Animal Icons
intitolato “It Came from Japan”, dove Carpenter si lancia in sperticate lodi
d’affetto per il film del 1954. Trovate il link qui sotto.
Dico sempre
che un giorno speso a scrivere di John Carpenter è un giorno ben speso, quindi
grazie a questa rubrica ho impiegato al meglio molte giornate. Quindi ringrazio Fabio e
i lettori di Il seme della follia, se dovessi scovare qualche altro progetto
mai realizzato da Carpenter, questa rubrica potrebbe tornare, ma fino a quel
momento, capolinea gente! Spero vi siate divertiti a leggere quanto io a
scrivere.
Vi ricordo di passare a trovare Fabio sulla pagina Il Seme Della Follia - FanPage italiana dedicata a John Carpenter e sul suo blog, che ha ospitato questa rubrica.
Poi trovate sempre la pagina dedicato allo speciale sul Maestro!
Vi ricordo di passare a trovare Fabio sulla pagina Il Seme Della Follia - FanPage italiana dedicata a John Carpenter e sul suo blog, che ha ospitato questa rubrica.
Poi trovate sempre la pagina dedicato allo speciale sul Maestro!
Una cosa come CHERNOBYL (che già sprizzava Carpenter da tutti i pori) firmata proprio dal Maestro... Brutto?!?!
RispondiEliminaPer nulla, magari anche con Dolph protagonista. Ci sarebbe stato da divertirsi ;-) Cheers
EliminaInteressantissimo come al solito, Cassidy! Davvero tante idee, forse troppo avanti coi tempi per essere capite. Io comunque mi consolo con Marshall e altri come lui che hanno il Maestro nel sangue e fanno film che lo omaggiano e ne tengono viva la legacy, anche se mi sarebbe piaciuto che il Maestro avesse fatto più di una ventina scarsa di film in tutta la sua carriera...
RispondiEliminaHo fatto un conto, con questa rubrica ho coperto quasi trenta film mai realizzati, ok non tutti sarebbero diventate vere pellicole, ma questo fornisce la misura di quanto sia stato messo in un angolo un Maestro come Carpenter. Grazie a te per esserti letto tutte le mie caSSate ;-) Cheers!
EliminaSe queste son caSSate... Ben vengano! :--D
EliminaBro-fist ;-) Cheers!
EliminaChiusura col botto, direi.
RispondiEliminaE mi pare superfluo aggiungere che erano tutti progetti potenzialmente interessanti.
A partire da "L' incendiaria" di King, che con Re Stephen di Bangor il maestro John ha dimostrato di trovarsi bene, vedi Christine.
E cosi' avrebbe potuto girare i film toccati a Mark Lester, eh?
Non tanto Commando, grandissimo film ma troppo reazionario per uno come lui (vedasi discorso Rambo e Top Gun) ma avrei voluto vederlo alle prese con i suoi due film di scolaresche violente e fuori controllo (specie Classe 1999, con i cyborg assassini).
Pienamente d'accordo con Dreyfuss per l'opera tratta da King (avrebbe proprio rappresentato il cittadino medio che avrebbe tirato fuori risorse inaspettate, nel momento del pericolo) e...Cher.
Si, Cher. Oh, le volte che l'ho vista recitare, io l'ho trovata strepitosa. Tipo in The Mask - Dietro la Maschera.
Eh, ma ormai era una diva in tutto e per tutto. Ma cachet a parte, credo che col maestro John si sarebbe trovata bene.
Pensando alla mutante protagonista non posso fare a meno di pensare alla ragazza - porcospino di Cabal. Vuoi vedere che, almeno nel look...hanno riciclato l'idea?
E poi un film su un disastro radioattivo come quelli che andavano in voga negli anni 80, tipo Sindrome Cinese? Diretto da Carpenter e con Dolph come protagonista?!
Ma ditemi dove lo trovo su Kickstarter che ci metto subito la firma.
SHUT UP AND TAKE MY MONEY, NOW!!
Su Godzilla...credo che col maestro John al timone avremmo visto un film su Godzilla senza mai vedere Godzilla, almeno fino alla fine.
Sarebbe stato capacissimo di farlo. Mostrare un mostro (pardon) solo dalle sue tracce di passaggio e di distruzione, senza mostrarlo (e daje).
Tre mostri sacri come Cher, Dolph e 'Zilla oggi potrebbero andare in giro dicendo di essere degli attori Carpenteriani. Per me il Godzilla del Maestro sarebbe stato l'unico in grado di adattare le istanze ecologiste e e Shintoiste del capolavoro di Honda al mondo occidentale, di sicuro il mostro si sarebeb visto poco, però immagina, un Michael Myers però alto 50 metri, che invece di minacciare una babysitter in una piccola cittadina di provincia, ha le dimensioni (e il potere) per terrorizzare l'America. Sarebbe stato dinamite nella mani di un sovversivo maestro del brivido come Carpenter ;-) Cheers!
EliminaE infatti quanto l'avrei voluto vedere anch'io un suo Godzilla personale, tenendo conto della giovanile passione -da noi condivisa- per i mostri di una certa taglia ;-) Così come sarebbe stato interessante, fra gli altri progetti mai realizzati, lasciargli dirigere "L'incendiaria" avendo lui già adattato su grande schermo con successo -e secondo il proprio impeccabile gusto- la kinghiana "Christine"...
EliminaChe poi "Christine" é diventato un gran film proprio grazie al tocco (e alle musiche) di Carpenter, avrebbe fatto lo stesso anche per l'incensiaria e il vecchio 'Zilla. Cheers!
EliminaAvrei visto volentieri anch'io questi film, e tutti gli altri, peccato.
RispondiEliminaBisogna dire che qualche di queste idee è arrivata al cinema in altra forma, dimostrazione che Carpenter ci aveva visto lungo ;-) Cheers
EliminaUn Tribunale del Cinema dovrà spiegarmi perché certi registi sfornano film ogni anno, a getto continuo, e Carpenter ha in carriera quasi più film mai realizzati che titoli girati. Poi dice che uno si spalma sul divano a giocare e a vedere i Lakers :-D
RispondiEliminaPensa che Firestarter è riuscito a lasciarmi il vuoto assoluto! Lo vidi all'epoca della mia venerazione kinghiana eppure non mi disse niente. L'ho pure registrato un paio d'anni fa da RaiMovie, presentato con splendida pellicola italiana d'annata, ma non ce l'ho fatta a rivederlo. Aveva davvero bisogno del tocco di un Maestro.
E' assurdo che "The Thing" sia stato allo stesso tempo un faro nella carriera di Carpenter ma anche l'ancora che l'ha tenuta a fondo. Magari se non l'avesse fatto avrebbe avuto occasioni decisamente migliori e sarebbe stata più in salita, ma avremmo perso uno dei grandi capolavori di un genere che non è che ne abbondi!
Sto pensando alla filmografia di Ron Howard, l'anti-Carpenter perché si è fatto la fama di uno che non rompe le scatole e ti consegna il film senza fiatare. Ogni volta che penso di ricordare "Firestarter" sono scene del libro quelle che ho in mente, davvero il tocco del Maestro avrebbe fatto bene a quella pellicola.
EliminaPenso anche a Ridley, lo Scott sbagliato, anche lui è stato danneggiato al botteghino dall'E.T. di Spielberg, ma quello che ha pagato più di tutti è stato Carpenter, hai detto bene è stato l'ancora che lo ha tirato verso il fondo, ma come rinunciarci? Per uno cresciuto a pane e Howard Hawks come Carpenter? Impossibile, meglio un disastro alle sue condizioni che un trionfo a quelle altrui, lo si stima anche per questo ;-) Cheers
Si, Ron Howard non rompe le balle e fa anche cose tipo "Solo" che glielo mettono in mano dopo che gli altri hanno mollato e abbiamo visto come è venuto...
RispondiEliminaPerché credi che abbia scelto Ron Howard come esempio, per un "Rush" che dirige sforna dieci robe su commissione semi inutili. Cheers
EliminaCarpenter mi sembra che incarni appieno la nomea di regista più sfigato di Hollywood. Peccato veramente non aver avuto alcune opere che hai citato e sono poi sfumate, spesso veramente per poco. Però, al di là dello scarso successo al botteghino, il suo valore è riconosciuto da molti attori e registi, sicuramente il suo valore come regista non è mai venuto meno. I produttori, però, non hanno mai capito che bisogna rischiare con certi geni, i risultati verranno, a patto di lasciar loro la libertà creativa necessaria per esprimere tutto l'estro di cui sono dotati (e in questo riconosco delle similitudini con Wes Craven). Comunque lacrimuccia, mi mancherà questa rubrica, ormai mi ero appassionato, era diventata un evento che aspettavo settimanalmente. 👋
RispondiEliminaTi ringrazio, non é detto che in futuro non torneranno altri progetti non realizzati, magari proprio di Carpenter, in fondo é il mio registra preferito quindi ogni giorno speso a scrivere di Carpenter é un giorno ben speso ;-) Cheers
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