mercoledì 3 giugno 2020

Il Triello (speciale Horror): Fantasy Island, The Lodge e Sea Fever

Visto che avete gradito il formato inventato da Quinto Moro, torna il Triello per parlarvi di tre film del 2020, uno buono, uno decente ed un altro decisamente brutto, ma per l’occasione tutti e tre horror. Se volete potete leggere tutto facendo lo sguardo da Clint Eastwood. Da qui in poi vi avviso... Seguono SPOILER!
IL BUONO
The Lodge (2020)

Severin Fiala e Veronika Franz, sono rispettivamente nipote e zia, su questa Bara li ricordiamo per il loro Goodnight Mommy, un horror a tema familiare, diretto da due che sono anche parenti nella vita.

La storia era quella di due bambini che non riconoscevano la madre dopo un’operazione chirurgica al volto, facendo subire alla poveretta di cotte e di crude nella loro villa isolata dal mondo, in un clima di paranoia in cui non era chiaro chi mentisse sulla propria identità e chi no.

“The Lodge” (che potremmo tradurre più o meno, “lo chalet” o “il rifugio di montagna”) è stata una delle tante sceneggiature proposte alla coppia di registi per esordire negli Stati Uniti, non è difficile capire perché abbiano scelto proprio questa, di fatto la storia è quasi la stessa di “Goodnight Mommy”, solo che lo chalet (come Evil Dead) si trova vicino ad un lago (come il campeggio di Crystal Lake) nel mezzo di una nevicata clamorosa (come Shining). Io mi chiedo, cosa potrebbe andare storto durane una vacanza in famiglia in un posto così? Cosa mi chiedo!?

Un allegro posticino per le vacanze in famiglia.
Prodotto dalla storica e rediviva Hammer Film, “The Lodge” è un’altra storia di paranoia familiare tra quattro pareti di casa, una situazione che abbiamo imparato a conoscere bene in questi strambi giorni di Fase Uno ancora vivi nella memoria.

Grace Marshall (la bella Riley Keough, qui molto brava a sporcarsi le mani e anche il naso a ben guardare) è una ragazza dal passato tormentato, nuova fidanzata di papà Richard, che vorrebbe tanto farla conoscere ai suoi figli, Aidan e Mia, figli del precedente matrimonio dell’uomo con Sara, una rediviva (più della Hammer!) Alicia Silverstone in un ruolo piccolo in cui fa un ottimo lavoro, anche se ci ho messo un’ora a riconoscerla (storia vera).

Anche a distanza di anni, ogni volta che la vedo, parte la colonna sonora.
Papà Richard lascia fidanzata, figli e cagnetto nella baita con la promessa di ritornare presto (il furbone…) ed è qui che scatta la paranoia. Bloccati dalla neve e in balia di strani eventi, il film sembra scivolare lentamente ma inesorabilmente in zona “The Others” (2001), ma è solo una delle numerose svolte di una trama che si snoda lenta, scoprendo le carte poco alla volta.

Sarà tutto uno scherzo organizzato dai ragazzi ai danni della nuova arrivata? Farle sparire le medicine e spiarla mentre fa la doccia sono la conferma che qualcosa non va e i confini dello scherzo si sono sfilacciati troppo? Alla pari di “Goodnight Mommy” (che però avevo trovato più riuscito), il film va in crescendo di paranoia fino alla (non)rivelazione finale, che ammettiamolo, non è impossibile da intuire ma poco importa, perché Severin Fiala e Veronika Franz riescono sempre a distrarti dalla facile soluzione del mistero, facendoti concentrare sempre sulla nuova svolta, ogni volta più drammatica e ansiogena.

Una Riley Keough un po' più sfatta del solito (ma capitela, ha avuto un brutto fine settimana)
Insomma “The Lodge” conferma nipote e zia come due registi capaci di raccontare la paranoia al cinema, anche se leggerissimamente in fissa con le storie in cui l’orrore nasce in famiglia, istruzioni per l’uso: se avete già visto “Goodnight Mommy” potreste rischiare di confondere le due storie, inoltre per molti passaggi drammatici, il doppiaggio Italiano non aiuta, quindi per “The Lodge”, se ne avete la possibilità e la voglia, vi suggerisco (come sempre) la lingua originale, detto questo, vorrei capire perché le case delle bambole sono sempre più popolari negli horror contemporanei, dopo Ghostland ed Hereditary, aggiungete anche questo film alla lista di quelli in cui si fa un utilizzo sinistro di una casa della bambole. Proprio vero che nel 2020 l’orrore e il senso di angoscia passa per lo stare in casa e in famiglia, Severin Fiala e Veronika Franz forse lo avevano intuito prima di tutti.

IL DISCRETO
Sea Fever (2020)

L’Irlanda è una fucina di piccoli titoli Horror uno più gustoso dell’altro, l’ultimo che mi è capitato di vedere è stato questo “Sea Fever” diretto da Heasa Hardiman, un film dove l'orrore spunta dagli abissi oceanici.

Siobhán (Hermione Corfield… Gli effetti del successo di Harry Potter cominciano a vedersi) è una ricercatrice esperta di fauna marina, pronta ad imbarcarsi sulla nave guidata dallo skipper Gerard (Dougray Scott) e da sua moglie Freya (Connie Nielsen). Piccolo problema, Siobhán da buona Irlandese ha i capelli rossi e si sa che i marinai sono tra le categorie di popolazione più scaramantiche di sempre. Ma davvero avere una rossa a bordo sarà poi tutto questo problema? Cosa potrà accadere mai di male in fondo? Ecco, di tutto!

Questo razzismo nei confronti delle rosse non lo capirò mai, tzè!
“Sea Fever” non inventa poi davvero nulla di nuovo, si gioca benissimo tutte le sue carte e procede dritto per la sua strada attraverso personaggi ben caratterizzati, un approccio scientifico interessante, in grado di giocarsi una mostruosità marina davvero degna di nota.

“Ho una brutta sensazione, temo che Cassidy stia per paragonarci ad un film di Carpenter… Allora saranno dolori!”
La “febbre di mare” (che se ne vaaaaa, dove gli pareeeeee, dove non… Ehm scusate) è la classica situazione che mi piace tanto vedere in un film, perché riassume alla perfezione la natura umana: metti tante persone a stretto contatto in un luogo chiuso, fai scattare la scintilla del dubbio e stai sicuro che l’umanità mostrerà il suo volto migliore. La paranoia da creatura che si scatena a bordo della piccola nave è la classica situazione in stile La Cosa di Carpenter, applicata al caso dei sei ciechi che cercano di descrivere com'è fatto un elefante, dopo aver potuto utilizzare solo il tatto per carpire informazioni.

Adorabili bestiole (luminescenti) sottomarine.
Allo stesso modo l’equipaggio della nave, in un clima di paranoia crescente e informazioni mancanti, penserà di avere a che fare con alcuni piccoli animaletti marini, con ventose da polpo particolarmente cresciute forse, anche se presto si troverà davanti una meraviglia subacquea davvero notevole, almeno se siete appassionati di Horror, se invece siete bloccati su una nave alle prese con una creatura del genere, forse potreste trovarla un pochino meno meravigliosa.

Insomma “Sea Fever” non inventa molto, ma utilizza al meglio ogni elemento della storia, meglio che provare a puntare troppo altro con il rischio di strafare, come accade al prossimo candidato.

IL BRUTTO
Fantasy Island (2020)

Quasi me lo immagino Jason Blum nel suo ufficio, che per caso scopre che qualcuno ha prodotto una commedia Horror ispirata ai Banana Splits: «Qualcuno qui sta facendo soldi sfruttando i vecchi programmi televisivi degli anni ’80… E quel qualcuno non sono IO! Trovate tutte le serie televisive, i programmi e i cartoni animati da sfruttare! Portatemi i miei soldi!».

Vi ricordate il vecchio “Fantasilandia”? Ecco, dimenticatelo.
Il risultato è che i diritti di sfruttamento di “Fantasilandia”, la vecchia serie della ABC andata in onda fino al 1984, con Ricardo Montalbán e Hervé Villechaize, sono finiti nelle grinfie della Blumhouse, che ha pensato di trasformare tutto in una stranissima operazione, forse in grado di scontentare tutti.
Si, perché oltre a frettolose strizzate d’occhio infilate a forza nella storia, un attimo prima dei titoli di coda (si, sto pensando alla genesi del nuovo Tattoo e alla ragione del suo nome… Gulp!), questo “Fantasy Island” non somiglia quasi per nulla ai ricordi di chi ai tempi, guardava “Fantasilandia” in televisione, inoltre sono piuttosto sicuro che il pubblico più giovane, non abbia mai nemmeno sentito parlare del ricchissimo signor Roarke e della sua isola in grado di esaudire i desideri di chi andava a visitarla, con tanto di morale edulcorata, alla fine di ogni episodio.

Nel film diretto da Jeff Wadlow (già regista del non proprio irresistibile Obbligo o verità sempre per la Blumhouse) il nuovo mr. Roarke ha il faccione di Michael Peña che tenta invano di risultare sinistro, ma quando ci prova sembra sempre una sorta di Doraemon latino americano.

Michael Peña, pacioccoso anche quando fa la parte del malvagio.
Tra gli ospiti dell’isola, giovanotti e giovanotte che dovrebbero nelle intenzioni, infrangere i soliti stereotipi relativi ai protagonisti degli horror, ma in realtà sembrano studiati fin troppo a tavolino per rappresentare tutte le categorie di genere in modo da non escludere nessuno, forse per questo la protagonista è la bella (e mai davvero artisticamente compita) Maggie Q.

"Qualcuno ha trovato il resto del mio cognome? Mi è rimasta solo la prima lettera"
Ma è proprio il tono di questo “Fantasy Island” ad essere strambo e sghembo, essendo specializzati in horror alla Blum house, hanno pensato di trasformare le fantasie di Roarke in incubi ad occhi aperti, ma il risultato cerca di tenere i piedi in troppe scarpe. Troppo distante dallo spirito della serie originale, ma nemmeno abbastanza feroce e grondante sangue da risultare satirico per davvero.

A ben guardarlo “Fantasy Island” è un film che riesce a tenere abbastanza in tensione, con qualche pennellata di educata emoglobina, che potrebbe risultare perfetto per un pubblico generico che guarda un horror ogni tanto e magari, non ha mai nemmeno sentito parlare di “Fantasilandia”. Insomma Giasone Blum questa volta ha provato a sparare nel mucchio grosso del pubblico generico, con i suoi 50 milioni di dollari raggranellati tra i botteghini di tutto il mondo, alla fine il vecchio Jason è caduto ancora una volta in piedi, anche se il film resta uno dei più dimenticabili della Blumhouse.

Michael Rooker, più sconvolto del solito (e il suo solito è già ad un livello molto alto)
Si salva giusto qualche faccia azzeccata, come ad esempio due pazzi abitanti dell’isola, interpretati in due specialisti in “facce brutte” come il sicario Devil Face, la cui maschera da diavolo, fa molta meno paura dello sguardo spiritato del mitico Kim Coates. Oppure il naufrago rinselvatichito da anni di cattività di Michael Rooker in un ruolo purtroppo fin troppo breve.

Anche se a distanza di un po’ di tempo dalla visione del film, posso confermare che l’unica che verrà veramente ricordata per questo film sarà Charlotte McKinney, la sua Chastity passa tutta la pellicola in bikini e il film sarà anche brutto, ma lei proprio per nulla credetemi.

A mani basse, Charlotte resta la parte migliore del film.

26 commenti:

  1. E infatti io che giovane giovane non sono più ho solo sentito parlare di Fantasy Island, non ricordo di averlo mai visto.

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    1. Forse per un po' è andato in onda anche in replica, ma penso che la Blumhouse abbia ragionato in questi termini: se il pubblico giovane non ricorda l'originale... Meglio per noi! ;-) Cheers

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  2. Che peccato, speravo che - visto l'ordine delle locandine - il buono fosse Fantasy Island! :-P
    Sarà che mi aspettavo una semplice cazzatona, comunque è stata una visione non spiacevole. Sicuramente non all'altezza delle perle Blum, diciamo pericolosamente verso i prodotti che Giasone era solito produrre (cioè nullità dimenticabili), però la voglia di giocare con un tema noto l'ho apprezzata. Magari con una sceneggiatura che non fosse piena di buchi ed errori sarebbe stato meglio, ma ormai dopo Halloween non chiedo più niente a Blum: basta che il film non mi provochi conati per considerarlo riuscito :-D
    Non so se in questi anni ci sia stato qualche anniversario di "Fantasy Island", perché un omaggio decisamente più riuscito è arrivato da "My Dinner with Hervé" (2018), lì sì riferito alla vera serie: qui Blum studia tutto solamente per arrivare alla sorpresa del "nuovo" Tatù. Ah, e Peña che fa il cattivo è la trovata stupida che fa più ridere di tutte :-D (anche se lacrime amare!)
    Gli altri due non li conoscevo, grazie della segnalazione.

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    1. Bisogna dire che secondo me è un film che ha tutto per appassionare chi non conosce la serie originale, ma anche chi non voleva per forza un Horror, solo che averlo "venduto" come tale, secondo me l'ha penalizzato, diciamo che riesce anche da intrattenere, quello si, però se la promessa era quella di fare la versione horror di Fantasilandia, sono rimasto un po' spiazzato ecco ;-) Cheers!

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  3. Vabbè, io me li segno tutti e tre e poi si pensa ;)

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  4. Anch'io speravo che "Fantasy Island" fosse quello buono da guardare. Il telefilm (che da piccolino guardavo a casa dei nonni) aveva quel tono fantastico ma "malato", frutto di alcune puntate che viravano all'horror. Oddio, horror è una parola grossa, ma comunque non avevano un lieto fine e la fantasia dell'ospite finiva in tragedia... Le potenzialità sulla carta erano ottime, peccato il risultato che pare scarsino. Vediamo se mi rimane la voglia di recuperarlo.

    Gli altri due li ho segnati perché non li conoscevo.

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    1. Si non erano proprio horror, ma era una premessa abbastanza sinistra (per i malvagi che raggiungevano l'isola) che nei limiti della censura televisiva qualcosa poteva dire. Cheers!

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  5. Avevo già letto la recensione di Fantasilandia e purtroppo conferma quello che scrivi. Un film blutto blutto blutto, che non ha un'anima e vuole mettere troppo nel calderone. Peccato perché la serie tv la ricordo molto bene, la vedevo la mattina su Rete4 quando ero a casa con la broncopolmonite... 👋

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    1. Oserei dire Bluto Blutarsky, così perché un toga mette sempre allegria ;-) Cheers

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  6. The Lodge è di una cattiveria che oserei definire gratificante, il finale mi ha lasciata annichilita.
    Molto buono Sea Fever, finalmente una protagonista, mentre Fantasy Island l'ho trovato simpatico, con l'unica pecca di avere un Michael Peña inadatto al ruolo.

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    1. Il finale non era imprevedibile, ma proprio per quello è un po' come quando sai che deve arrivare uno schiaffone, ma non sai quanto. Veramente, rossa e Irlandese per di più, avercene. "Fantasy Island" mi è sembrato un horror per chi guarda pochi horror, concordo questa volta l'agente di Michael Peña ha sbagliato paurosamente mira. Cheers!

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  7. Bah, riesumare Fantasilandia in chiave horror è l'operazione Banana Splits: può riuscire o meno.
    Sono invece rimasto attratto da The Lodge, perché amo le storie thriller dove ci sono pochi personaggi... è una bellissima sfida muoverne pochi e comunque generare sospetti.

    Moz-

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    1. Te lo consiglio caldamente, penso che potrebbe piacerti. Infatti non ho potuto non pensare ai Banana Splits firmati Jason Blum. Cheers!

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  8. Pare che per molti l'uovo di Colombo sia reinterpretare le vecchie serie in chiave horror.
    Aveva funzionato con Banana Splits (seh, piu' o meno), ma qui...gran peccato.
    Lo spunto era buono.
    Apprezzavo Fantasilandia proprio perche' ero della cerchia che riteneva che non fosse tutto oro quel che luccicava, in quella sorta di paradiso terrestre. E che sotto sotto ci fosse qualcosa di TREMENDAMENTE SBAGLIATO.
    Non so, che quel resort fosse in realta' un limbo dove finivano le anime sorteggiate tra quelle che nutrivano rimpianti per desideri irrealizzati o errori commessi. E che avessero un'ultima possibilita' di realizzarli o di redimersi, prima dell'ultima tappa versol'aldila'.
    Passi per la buonanima del povero Herve', ma voi vi fidereste di un anfitrione con la faccia e i toni (pur garbati) di Ricardo Montalban?
    Io no.
    Forse qui lo sbaglio e' stato di puntare smaccatamente e da subito su quello (il possibile lato oscuro di quel posto), dichiarandosi come la buca del biliardo.
    Oltre che gli interpreti sbagliati.
    Rooker dove lo piazzi fa il suo (grande). Ma Pena non c'entra nulla.
    Peccato, ripeto.

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    1. Siete il mio orgoglio, nessuno ha citato una certa serie con una certa isola che non fosse Fantasilandia, ecco perché ho i lettori più fighi dell'internet ;-) Cheers

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  9. The Lodge mi è piaciuto molto e il padre vince il premio come personaggio più demente e insieme inconsapevolmente cattivo dell'anno. Su Sea Fever concordiamo alla grande e l'altro non l'ho ancora visto, ma tutto questo parlarne male mi incuriosisce parecchio :)

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    1. Secondo me in questo Triello anche il bruttino di turno un'occhiata la merita, sugli altri... Cinque alto! Cheers

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  10. Fantasyland sembrava il più adatto sulla carta diventare un horror: voglio dire, questa idea di un isola che esaudisce i desideri, che però si riversano in tragedia verso chi li ha espressi, è perfetta.
    Se poi magari chi li esprime è un poco di buono, e quindi l' elemento ultraterreno arriva a punire quello che l'uomo non può raggiungere, siamo nel canone classico del film horror ad episodi.
    E invece, a sentire Cassidy, le cose non sono andate bene.
    Ci sarebbe un altro telefilm di Hanna e Barbera che si adatterebbe a una trasposizione horror : " Mistery Island", arrivato anche in italia , e che linko il primo episodio

    https://www.youtube.com/watch?v=HCnp5PJ1JUE

    Pensavate che dicessi l'Isola della Morte, vero ( che di horror non ha nulla )?

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    1. In effetti si prestava molto all'operazione ma qualcosa scricchiola. Ti ringrazio per il link sono sempre fonte di gioia i tuoi consigli ;-) Cheers

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  11. The Lodge per me un vero e proprio gioiellino, come il film precedente dei due registi. Simbolismo e tensione alle stelle..

    Fantasy Island una poverata da due soldi, impressionante quanto sia brutto. Non ci fosse stata Lucy Hale con le sue magliette corte non l'avrei mai guardato.

    Io poi una rossa intorno la vorrei tipo... sempre.

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    1. Tu si che hai capito tutto della vita Bro! ;-) Cheers

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  12. Fantasy Island non mi è dispiaciuto, the lodge è molto bello mentre Sea Fever lo devo ancora vedere xD

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    1. Penso che potrebbe piacerti, ha dei numeri ;-) Cheers

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  13. La campagna promozionale di "The Lodge" è stata davvero pessima! Ma non lo sanno che si deve scrivere che "è l'horror più spaventoso dai tempi dell'Esorcista!!!"? :D

    "The lodge" comunque mi è assai piaciuto; in tutte queste inquadrature da casa delle bambola ha rimembrato anche me "hereditary".

    Durante "fantasy island" ho desiderato che il film migliorasse; ma a quanto pare con me l'isola non funziona :P

    Saluti!

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    1. Meglio tenersi alla larga da certe isole! "The Lodge" avrebbero dovuto pubblicizzarlo come: l'horror più spaventoso dai tempi di "Fantasy Island" ;-) Cheers

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