Torna l’appuntamento con titolo Springsteeniano, con le
ultime serie viste di recente, non perdiamo altro tempo, via via via via
viaaaaa!
Hollywood
“Future Man” è una cosetta con James Cameron nel cuore e
Seth Rogen nel cervello. Le scritte in sovrimpressione hanno lo stesso
carattere di quelle di Terminator,
anzi a ben guardare tutto i casini spazio temporali di ribelli e guerra contro
le macchine, arrivano proprio dal capolavoro di Cameron, citato apertamente,
perché la macchina del tempo di Tiger e Wolf è alimentata con una sostanza
chiamata Cameronium e in un episodio (1x07 Pandora's Mailbox), i protagonisti
visitano la casa di Jimmy Cameron, un museo al (super) ego del regista
Canadese, che ha come guida turistica un’intelligenza artificiale con voce
femminile di nome Sigourney… episodio geniale ammettiamolo!
La prima stagione di “Future Man” scorre via come ridere,
anzi proprio ridendo perché la serie di Howard Overman, Kyle Hunter e Ariel
Shaffir ad ogni episodio porta i protagonisti in viaggio nel tempo (come Scott
Bakula) seguendo la struttura di Ritorno al futuro, anzi, di Ritorno al futuro Parte II visto che ogni viaggio coincide con un casino spazio-temporale e
una realtà parallela alternativa generata, ancora più pasticciata della
precedente. Tenente solo a mente che tra i produttori esecutivi della serie,
compare anche il nome di Seth Rogen (che nella terza stagione interpreta il
personaggio di ehm… Susan), quindi preparate la mente a battutacce e situazioni
beh, in pieno stile Seth Rogen, quindi non propriamente Oxford, io vi avviso.
Commento in breve:
vieni con me se vuoi ridere (in cui il verbo “vieni” è da intendere come
farebbe Seth Rogen)
Insomma Jeff Goldblum è un cult bipede, un trampoliere
tutto gomiti e manone (che agita lentissimamente) che ha visto la sua fama
esplodere, forse nel periodo in cui ha recitato di meno. Un paio di generazioni
si sono rese conto (grazie ai meme) che Jeff era l’attore che compariva in tutti i
film giusti. Inoltre è un dandy, con quel suo corpo alto e lungo è diventato il
preferito degli stilisti, che fanno ancora oggi a gara per vestirlo.
Con quell’aria da metrosexual e la fama di notevole straccia mutande, specialmente tra le colleghe di lavoro (tra le sue conquiste più famose Laura Dern e Geena Davis… chiamatelo scemo!) Goldblum è già di suo un’attrazione. Basta guardarlo in titoli come Ragnarok, per capire che Jeff Goldblum vive in quello spazio grigio che si trova tra il recitare costantemente e il dubbio legittimo, che invece non stia recitando davvero mai, che lui sia davvero così, ecco perché Disney gli ha affidato un intero programma in cui letteralmente Jeff fa cose e vede gente (cit.)
“Il mondo secondo Jeff Goldblum” è diventato il mio
appuntamento spegni cervello fisso del venerdì, come l’alcool ma costa meno,
visto che ho già pagato l’abbonamento a Disney+. Di fatto il programma in sé
non è differente da nessuno di quelli che vedete su canali tipo Real Time
oppure DMAX, una sorta di “Come è fatto?” ma con Jeff libero di spaziale,
agitare (a rallentatore) le mani, fare riflessioni sul tema della puntata,
scroccare vestiti firmati e soprattutto, cantare. Jeff Goldblum canta sempre,
canzoni senza sosta TUTTE cantante allo stesso modo, non proprio magnifico
bisogna dirlo, ma tanto è impossibile fermarlo.
Hollywood
Stagione:
unica (miniserie di sette episodi)
Dove la trovate:
Netflix
Ryan Murphy e Ian Brennan sono il moto perpetuo, non
smettono mai di lavorare. Ancora non ho avuto il tempo di commentare l’ultima
stagione di American Horror Story e loro sfornano questa miniserie in sette
puntate intitolata “Hollywood”, dedicata all’età dell’oro della Mecca del cinema
Americano, almeno ad una prima occhiata.
Si perché in realtà “Hollywood” è un’ucronia, una sorta di
Marveliano “What If...?” che risponde alla domanda: come sarebbe stata
Hollywood se la sensibilità odierna nei confronti delle minoranze fosse sempre
esistita?
La storia racconta di Jack Castello (David Corenswet) che
sbarca nella Hollywood del dopoguerra per diventare un grande attore, ma
finisce a far il “prostituto” per signore, in una finta pompa di benzina gestita
da Ernie West (Dylan McDermott). Qui ci starebbe una citazione ad una certa
canzone di Elio e le storie tese, ma sorvolo per raccontarvi che trovando la
cliente giusta (la moglie del più potente produttore di Hollywood) Jack finisce
a fare l’attore per davvero. E Harvey Weinstein... MUTO!
Ma non prima di aver conosciuto una serie di personaggio
che normalmente Hollywood mette ai margini oggi, nel 2020, figuriamoci nel
dopoguerra. Come lo sceneggiatore nero e omosessuale Archie Coleman (Jeremy
Pope), oppure il regista di origini orientali Raymond Ainsley (Darren Criss) e
la sua fidanzata, Camille Washington (Laura Harrier), bravissima attrice ma
relegata a ruoli da cameriera in quanto di colore. Qualcuno ha detto "Via col vento"? Ah no, mi era sembrato, scusate.
![]() |
“Ho appena trovato un ruolo perfetto per te, sarai Gigolò Joe” |
Il piano di questa banda di gatti senza collare diventa
chiaro ma ardito: scrivere, dirigere, interpretare e farsi produttore un film
sulla storia di una ragazza morta suicida, dopo un volo proprio dalla scritta
“Hollywood”. Una pellicola in grado di dare voce a tutte le minoranze etniche che
il cinema ignora.
In questo, quei due matti di Ryan Murphy e Ian Brennan
affiancano agli immaginari protagonisti, anche qualche nome che ha fatto per
davvero la storia di Hollywood, infatti la parte più interessante di questa
miniserie è di sicuro l’ascesa del ragazzone destinato a diventare ultra famoso, ma con il nome di Rock Hudson (interpretato da Jake Picking) e del suo agente
pronto a tutto pur di renderlo una star, Henry Willson qui interpretato da Jim
Parsons, finalmente libero dall'ombra lunga di Sheldon Cooper, ma di certo non
meno odioso.
“Hollywood” è nobile negli intenti, curato nella messa in
scena e nella ricostruzione del periodo e per di più, impreziosito dalla
presenza di Samara Weaving (che è sempre un bel vedere), ma in generale resta
un bel test per il vostro cinismo. Per il sottoscritto vedere il finale è stato
un tripudio di: «Seee vabbè! Lallerò!».
Posso capire che sia molto bello sfidare le autorità
bigotte che comandano Hollywood e gli Stati Uniti (ogni riferimento a fatti,
cose, persone e Mr. Arancione alla Casa Bianca è puramente voluto). Trovo che sia bello ma anche giusto, ma il problema di “Hollywood” è che lo fa forzando la mano.
Molte delle svolte, anche quelle importanti, arrivano quasi di colpo, in sette
episodi è difficile descrivere per bene il cambio di mentalità di certi
personaggio che passano da retrogradi a progressisti in davvero troppi pochi
minuti, con il risultato finale che la bella favola etica di Ryan Murphy e Ian
Brennan, resta un bel sogno reso molto poco credibile dalla sua realizzazione.
Nobile quanto volete, interessante da seguire, ma forse sono troppo cinico per
credere ad una Hollywood come un posto da sogno, continuo a sperare che Murphy si attenga a fatti reali, vi ricordate che bellezza era Feud?
![]() |
Ho come l'impressione che non stia preparando la nuova puntata di "fun with flags". |
![]() |
Un'immagine di Samara Weaving, perché sì, ci sta sempre
bene.
|
Chi ne ha scritto
meglio di me: per un parere meno cinico, fate un salto su cine-muffin.
Upload
Stagione: 1
Dove la trovate:
Amazon Prime
Un giorno dovrò decidermi a guardare “The Office”,
intanto posso dirvi che l’ultima fatica di Greg Daniels si intitola “Upload” ed
è anche piuttosto riuscita.
Nel 2033 abbiamo auto che guidano da sole, droni che
fanno da corriere ma soprattutto, possiamo caricare la nostra coscienza e i
nostri ricordi, in una sorta di aldilà digitale che può essere anche un
paradiso, se il vostro conto corrente può garantirvi tutti i lussi extra che
seguono l’upload dentro il sistema.
Per Nathan (il tonno visto in Code 8, Robbie Amell, che
però qui con la sua faccia da tontolone è molto azzeccato) il suo paradiso si
chiama Lake View, un costosissimo resort digitale pagato dalla sua fidanzata,
la bionda Ingrid (Allegra Edwards), una sorta di Chiara Ferragni che non è ben
chiaro se sia una stronza patentata, oppure davvero innamorata del suo
dipartito maritino, morto giovane e in circostanze misteriose, ma costretto a
vivere a Lake Viwe nella speranza che la tecnologia ancora sperimentare di
“Download” (ovvero ricaricare la coscienza di qualcuno in un nuovo corpo umano)
diventi una realtà.
Come si vive dentro un lussuoso disco di backup? Finché
Ingrid paga tutti i costosi extra di questa vacanza (eterna!) abbastanza bene.
Ma Nathan fino a poco fa era vivo, ora invece sembra diventato il tecnologico tamagotchi
di Ingrid, prontissima a sfruttare la popolarità che solo un marito che vive in
un aldilà digitale ti può offrire, ma anche a tagliare i fondi a Nathan
spedendolo tra i 2 Giga, i poveracci che possono permettersi di essere
archiviati (i miei colleghi di lavoro, campioni mondiali di “Itanglese” sono
sicuro che direbbero qualche oscenità tipo “storati” brrrrr!) solo in uno
spazio di memoria più piccolo di una chiavetta USB.
![]() |
Se ve lo state chiedendo no, non è l'episodio Crossover con Mr. Peanutbutter. |
![]() |
“Speriamo che muoia, altrimenti come farò a diventare famosa?” |
A dare un po’ di sollievo alla nuova esistenza di Nathan
ci pensa Nora (Andy Allo), angelo del supporto remoto, alla
disperata ricerca di voti positive (le famigerate cinque stelle del giudizio)
per garantire un futuro dignitoso a Lake View al padre. Tra Nathan e Nora
comincerà una storia tipo “Ghost 2.0” che riesce a risultare non (troppo)
caramellosa nemmeno ad un fanatico di storie con le esplosioni come me.
“Upload” si guarda velocemente, molto più in fretta di
certi download che avete eseguito in vita vostra, grazie ad un ritmo decente
che rallenta un po’ solo nel pre-finale di stagione, ma la sua caratteristica è
quella di saper portare in scena un mondo molto credibile, fatto di tecnologia
che potremmo avere anche noi disponibile magari tra pochi anni, una sorta di Black Mirror ammorbidito e “sbaciucchione” che non so per quante
stagioni possa durare, ma è comunque migliore delle ultime stagioni di Black Mirror.
![]() |
Di solito chi lavora al supporto remoto, non ha uffici proprio come questo. |
Commento in breve:
guardare questa serie da omino del reparto IT non è la stessa cosa, però si
lascia guardare.
Chi ne ha scritto
meglio di me: Lisa che è più
esperta di me del lavoro di Greg Daniels ma anche Bobby che è andato dritto al punto.
Future Man
Stagione: tre
stagioni (conclusa)
Dove la trovate:
Amazon Prime
Sono stato attratto da questa stramba serie apparsa sul
paginone di Amazon Prime, la storia di Josh Futturman (Josh Hutcherson) abilissimo (video)giocatore ad uno sparattutto chiamato "Biotic Wars", che però
nella vita è tutto tranne che eroico: sfigato e senza una donna, spazza il
pavimento nei laboratori del dottor Kronish (il mitico Keith David), fino al
giorno in cui riesce finalmente a completare l’ultimo, difficilissimo livello
di "Biotic Wars".
Proprio in quel momento, due protagonisti del videogioco
piombano nella sua stanza cogliendolo sul fatto (non chiedetemi di cosa, non
volete sapere), si tratta della tosta Tiger (Eliza Coupe con i capelli viola,
direttamente da quella stagione di Scrubs
di cui nessuno vuole sentire parlare) e del roccioso Wolf (Derek Wilson). "Biotic Wars" era un videogioco mandato indietro nel tempo, per trovare il
salvatore, il Messia in grado di guidare la resistenza umana contro i terribili Biotic
nel futuro da cui arrivano Tiger e Wolf, guerrieri tornati indietro proprio per Josh.
![]() |
Se incontri Keith David, come minimo ci vuole una foto ricordo. |
![]() |
Hanno telefonato Peter Fonda e Sailor Moon, rivogliono indietro la giacca e i capelli. |
![]() |
James Cameron a casa sua ha un… Abyss (mi sembra logico no?) |
Il difetto di “Future Man”? La seconda stagione
purtroppo. Se la prima e la terza si giocano costanti cambi di location (e citazioni
esplicite a L’implacabile), la
seconda stagna, ambientata tutta nello stesso futuro generato dalle azioni dei
protagonisti, con un notevole calo di ritmo ed interesse, anche se bisogna
dirlo è nella seconda stagione che Wolf emerge come il vero protagonista, vederlo andare in fissa dura per gli anni ’80 (rifacendo anche la partita di
Beach Volley di Top Gun) fa rotolare
dal ridere!
Insomma se volete una serie che parte da un’idea di un
canadese come James Cameron, ma sembra sviluppata da un altro canadese come
Seth Rogen, accomodatemi pure, sappiate che la terza stagione torna ad avere un
brio vicino a quello della prima, oltre ad un sacco di paradossi temporali che
mi piacciono sempre tanto. Inoltre non è male vedere una serie che per una
volta si conclude con un finale logico (e che scherza sui suoi buchi
di trama) e non troncata prematuramente prima del tempo.
![]() |
And I'm hungry like the wolf (Cit.) |
![]() |
Sul set con Seth! |
Chi ne ha scritto
meglio di me: Ehm, qualcuno ha visto questa serie? Esiste oppure sono io
che arrivo da una linea temporale alternativa?
Il mondo secondo
Jeff Goldblum
Stagione: 1
Dove la trovate:
Disney+
Jeff Goldblum è sopravvissuto alla furia omicida di Charles Bronson, per diventare l’attore
feticcio di Robert Altman e Lawrence Kasdan. Ha recitato piccoli ruolo in film meravigliosi oppure di totale culto, si è fatto “teletrasformare”
da David Cronenberg in un capolavoro ed è diventato l’idolo di tutti (il mio di
sicuro) facendo la parte di un matematico… un matematico vi rendete conto!?
![]() |
Questo pianeta appartiene a Jeff Goldblum, noi siamo tutti suoi ospiti. |
Con quell’aria da metrosexual e la fama di notevole straccia mutande, specialmente tra le colleghe di lavoro (tra le sue conquiste più famose Laura Dern e Geena Davis… chiamatelo scemo!) Goldblum è già di suo un’attrazione. Basta guardarlo in titoli come Ragnarok, per capire che Jeff Goldblum vive in quello spazio grigio che si trova tra il recitare costantemente e il dubbio legittimo, che invece non stia recitando davvero mai, che lui sia davvero così, ecco perché Disney gli ha affidato un intero programma in cui letteralmente Jeff fa cose e vede gente (cit.)
![]() |
Jeff mentre usa le sue manone per accaparrarsi quanti più capi firmati possibili. |
I temi sono i più variegati, Barbecue, Jeans, tatuaggi,
biciclette, giochi ma anche scarpe da ginnastica, ad esempio ho scoperto che Goldblum
è anche bravino a basket, l’altezza non gli manca anche se si muove a
rallentatore, ma i fondamentali ci sono e a guardarlo sembra uscito dai filmati
di repertorio sulle vecchie partite di pallacanestro.
Insomma, “Il mondo secondo Jeff Goldblum” è un programma
di Real Time con i soldi del più grosso colosso dell’intrattenimento mondiale. Ogni tanto ti insegna qualcosa ma per lo più intrattiene e basta, perché può
permettersi Jeff Goldblum e davvero, non serve altro.
![]() |
Basketball |
Commento in breve:
tutti quanti, tutti quanti, tutti quanti voglio fare il Jeff! (quasi-cit.)
Chi ne ha scritto
meglio di me: Madame Verdurin vi offre un goldblum-muffin.
Giusto per informarti che anche io ho visto Future Man e che condivido in pieno tutto! 😂
RispondiEliminaOh meno male ne sono molto felice, vieni anche tu dalla mia linea temporale! ;-) Cheers
Elimina"Hollywood" non credo faccia al caso mio, così come "Upload". Invece con "Future Man" mi hai acceso la lampadina e mi sa che in qualche maniera devo recuperarmelo. Almeno la prima stagione per vedere com'è.
RispondiEliminaInfine ammetto che ho guardato un paio di episodi di "Il mondo secondo Jeff Goldblum" su Disney+, ma senza grosso entusiasmo e magari facendo altro nel mentre. Come dici bene tu, è un classico programma tipo "Come è fatto?" ma con Goldblum che fa il mattatore e fa un po' quello che vuole. Forse ho visto gli episodi sbagliati o forse non c'ero io con la testa, ma non mi ha preso molto. E poi devo vederlo senza la piccola di mezzo perché non appena accendo Disney+ vuole vedere i corti classici di Paperino che litiga con Cip e Ciop...
Perché non ci sono episodi giusti della serie con Jeff, testa una scemeria leggerissima che si guarda perché lui è un mito, dopo la botta iniziale, ora su Disney+ sto guardando solo l'ottimo Clone Wars. Cheers!
EliminaUn amico mi faceva non ti dico cosa quadrate da ANNI per vedere Park e recreation e The Office, ANNI E ANNI, al punto da farmele odiare e non le ho mai viste, poi mi sono iscritto a Prime che le aveva ed ho ceduto, la prima è semplicemente deliziosa, scema da non crederci ma l'ho davvero adorata, purtroppo ora l'hanno tolta dal servizio, mentre The Office ti dico solo che è diventata una delle mie serie preferite quasi a parimerito con Scrubs e penso di aver detto già a sufficienza :)
RispondiEliminaEvidentemente tutti abbiamo un amico in fissa con "Park e recreation", dovrò recuperarle entrambe, in particolare "The Office" mi attira, ma per ora sono impegnato con i viaggi della nave spaziale Enterprise. Cheers!
EliminaHollywood non l'ho vista ma leggendo la tua recensione confermi i miei sospetti e rimarrà inguardata (nonostante ci sia Samara, non lo sapevo ed un pò mi dispiace :( )...
RispondiEliminaUpload semplice, veloce e simpatico, si fa ben guardare alla fine. 6
Jeff Goldblum, visto perchè il catalogo disney è veramente scarso altrimenti l'avrei saltato, cmq come dici qua e là si impara qualcosina ( di inutile) ma è totalmente intrattenimento.
Goldblum non lo conoscevo al di fuori del grande schermo, si segue con piacere anche se devo ammettere che è strano forte, ha un mix 50 e 50 tra simpatia ed imbarazzo, ma spesso il livello di imbarazzo supera i livelli di emergenza :D 6
Future Man l'ho adorato dalla prima puntata, hai ragione sulla seconda stagione, è la più debole ma cmq di livello, Wolf negli anni 80 cocainomane, megalomane e confidente dei vips fa ribaltare!
Citazioni di livello, commedia, fantascienza, paradossi, stupidità a quintalate ed attori di qualità... sembra di vedere Futurama o Rick&Morty in carne ed ossa. per me è da 8!
Ho amato molto gli intento di "Hollywood" ma Murphy avrebbe avuto bisogno del triplo delle puntate per rendere credibili certi cambiamenti dei suoi personaggi. "Upload" fa il suo dovere da "Black Mirror" un po' meno cinica.
EliminaNon ti saprei dire, secondo me Goldblum è proprio così, se non sta eternamente recitando, alla fine lo si ammira per quel suo modo di essere sempre a suo agio anche fuori luogo ;-) "Future Man" è uno spasso, Wolf è il vincitore morale della serie! Cheers
Heila, grazie capo della citazione😀.
RispondiEliminaFigurati un dovere, sei andato dritto al punto ;-) Cheers
EliminaFuture Man mi sa tanto di trashata divertente alla Legends of tomorrow, mi sa che devo proporla alla moglie! Anche noi abbiamo visto Upload e ci ha divertito, io in particolare l'ho trovata una buona serie con inserimenti "satirici" che non guastano mai
RispondiEliminaNon ho familiarità con le serie tv della Distinta Concorrenza, quindi non posso farti un paragone diretto, ma ti assicuro che almeno la prima stagione si divora, poi è una serie finita con puntate brevi, quindi si può recuperare in fretta ;-) Cheers
EliminaInnanzitutto complimenti per il blog, ormai una delle mie letture fisse! Ho visto anch'io Future Man: prima serie divertentissima, mi sono un po' impantanato con la seconda. Dopo quello che ho letto terrò duro per arrivare alla terza. A mio avviso la serie è anche meritevole per la colonna sonora, praticamente un best of degli anni 80-90, spettacolare!
RispondiEliminaAllora ti do il mio benvenuto sulla Bara Volante! :-D Vale la pena resistere, la terza stagione sale di livello e hai ragione, la colonna sonora è una bombetta all'insegna dell'esaltante malinconia ;-) Cheers
EliminaFuture Man è divertentissimo, sono anche io nel club! Hollywood l'ho adorato, Upload carino... Ma fermo lì: non hai mai visto The Office??? Cosa aspetti?
RispondiEliminaHo letto il tuo post su "Hollywwod", sono d'accordo con te e con Murphy negli intenti della serie, ma il mio cinismo nel finale ha avuto la meglio. Lo so! Lo so cambierò! cambierò! Ora sto recuperando per intero le serie di "Star Trek" più altre cosette, poi mi butterò su "The Office" promesso ;-) Cheers
EliminaGrande, anche tu oggi vai di serie TV. Di queste però io non ne ho vista neanche una, ma punto Upload e Hollywood prima o poi, le altre due invece non mi ispirano particolarmente e non ho nemmeno tutto questo tempo per vederle...
RispondiEliminaTi ho appena letto dalle tue parti ;-) Ultimamente mi sto dando alle serie lunghe, ma un po' di tempo per quelle contemporanee lo trovo sempre. Cheers!
EliminaMai sentito di Future Man, o forse sì? Boh! Comunque Upload il più interessante, anche se Hollywood non scherza e Jeff Goldblum è Jeff Goldblum, un mito ;)
RispondiEliminaJeff è sempre Jeff non si discute ;-) Cheers
EliminaNon mi stupisce il leggere delle forzature di "Hollywood" in fondo Ryan Murphy le ha sempre applicate, uno dei motivi per cui ad un certo punto ho abbandonato A.H.S è stato proprio questo: personaggi stravolti tra una puntata e la successiva, altri introdotti e poi abbandonati di punto in bianco, sviluppi della trama forzati in maniera eccessiva o fatti sgonfiare verso il finale. Insomma nonostante avessi apprezzato le prime stagioni dopo un poco la serie mi è sembrata accartocciarsi su sè stessa ed alcune annate (vedi Kult) mi erano sembrate francamente debolucce.
RispondiEliminaCome sempre è un parere meramente personale.
Un parere che condivido in pieno, la mia serie preferita di Murphy resta "Feud" dove gli eventi reali limavano molti dei suoi difetti, mi sta stufando anche AHS, dovrei ancora scrivere di AHS 1984 ma non ne trovo proprio la voglia. Cheers!
EliminaGrazie per la dritta su Upload, il tema mi intriga molto. Queste trovate siamo abituati a vederle in opere di finzione e sghignazziamo sotto i baffi, ma sto leggendo un libro-inchiesta di un professore che si è fatto un giro fra tutti i transumanisti americani a sentire cosa stanno studiando per vivere in eterno: esce fuori che davvero c'è gente che sta spendendo soldi per studiare seriamente quella roba dell'upload!
RispondiEliminaAh, un mio consiglio spassionato: semmai un giorno inizierai "The Office", vediti l'originale di Ricky Gervais. E' la stessa cosa, ma la differenza sta nel tipo di umorismo americano e britannico, e non è una differenza piccola ;-)
Mi hanno consigliato in tanti di partire proprio da Ricky Gervais, penso che farò proprio così ;-) Ieri sul tuo post su "Total Recall" parlavi dei palmari, aspetta di vedere quelli di "Upload" una figata! Cheers
EliminaIl mondo secondo Jeff mi è apparso già da un mesetto su Disney + ma ancora non ho avuto modo...
RispondiEliminaMentre mi attira moltissimo Hollywood.
Una cosa: com'è al ricostruzione degli esterni? Non credo facciano vedere Los Angeles per come era, o sbaglio?
Moz-
Una serie quasi tutta in interni, quel poco di esterno che si vede è ben fatto, ma parliamo della pompa di benzina dove finisce a lavorare il protagonista e poco altro, diciamo che però si sono giocati bene la loro carte, non è un Kolossal ma un po' lo sembra, insomma in stile Hollywood ;-) Cheers
EliminaPochissimi esterni in Hollywood, per lo piu è girato in interni. Perfino la scritta "Hollywood" è ricostruita in studio :D Grazie infinite per la doppia citazione Cassidy, che onore!! Ora non posso far altro che recuperare le altre due serie che hai citato :)
RispondiEliminaHo risposto al Moz quando potevo dire di leggere il tuo commento, così imparo a non leggere tutto prima di partire a scrivere ;-) Figurati un dovere, avevi già scritto di queste serie quando io dovevo ancora cominciarle. Cheers!
EliminaFuture man mi aveva appassionato, poi la seconda stagione l'ho iniziata ma la trovavo abbastanza insulsa. Però mi fido del tuo giudizio e provo a dare un'altra occasione, nella prospettiva di una terza stagione al livello della prima, che faceva anche piuttosto ridere, soprattutto con la storia dello scambio di parti intime a causa del teletrasporto!! 😜
RispondiEliminaQuella resterà una gag ricorrente fino alla fine della serie ;-) Cheers
EliminaVero che io l'ho finito solo qualche mese fa, ma DEVI vedere The Office, sarà amore puro. Lo so.
RispondiEliminaGrazie per il rimando ad Upload, una delle sorprese più fresche della stagione.
Hollywood lo guardo da distante, lo stakanovista Murphy non sempre mi convince e pure tu ci trovi dei difetti. Andrò con altro.
Tipo Future Man che nel paginone di Prime sembrava una cosa italianeggiante con lo stagista di Boris che non sopporto più (sì, l'ho scoperto solo adesso), ma se dietro ci sono quella sagoma intelligente di Seth Rogen e dei viaggi temporali... mi hai convinto.
Murphy parte con propositi più che ottimi ma poi pasticcia un po' troppo. "Future Man" si guarda velocemente, l'impronta di Seth Rogen si vede tutta (ma proprio tutta) però la prima stagione in particolare, un vero spasso.
EliminaPrometto che il mio prossimo recuperone sarà dedicato a "The office", ormai rimando da troppo tempo! Cheers