venerdì 22 maggio 2020

Nightmare 6 - La fine (1991): Freddy Krueger, si muore solo sei volte

Prima o poi la fine arriva per tutti. Anche se nei film della sua saga, abbiamo visto che niente può uccidere davvero Freddy Krueger, ad esclusione di una forza potentissima: gli scarsi incassi del quinto capitolo.
Si perché dopo il modesto risultato al botteghino di Nightmare 5 - Il mito, la New Line cinema aveva capito l’antifona, Freddy non era l’equivalente di James Bond nel cinema horror, la sua saga non era destinata a continuare eternamente, quindi l’unico modo per spremere il limone per un’ultima volta con gran forza, era organizzare per l’assassino di Elm Street una morte gloriosa sul grande schermo, che per essere tale, avrebbe dovuto essere per forza in tre dimensioni.

Alla ricerca di una storia che fosse la degna conclusione del personaggio che ha segnato tutte le fortune della New Line, la casa di produzione si affidò a sceneggiatori giovani, per pagarli poco? Forse. Uno dei primi, un ragazzotto neozelandese con esperienza negli horror, che bazzicava tutte le case di produzione proponendo la sua idea di un film su King Kong. Peter Jackson sarebbe arrivato a dirigere il secondo più grande campione d’incassi della New Line Cinema, ovvero “Il signore degli Anelli”, ma prima si è visto rifiutato il suo soggetto per [Cassidy inspira forte] “A Nightmare on Elm Street Part 6: The Dream Lover” [Cassidy espira forte], un ribaltamento di fronte in cui un indebolito Freddy, veniva bullizzato dagli adolescenti di Springwood. Non si scherza con il Karma!

“Ho aspettato tanto la mia occasione, ed ora proprio il film in 3D mi tocca dirigere!”
Eppure la New Line non aveva bisogno di cercare troppo lontano, avevano già la soluzione ai loro problemi in casa e rispondeva al nome di Rachel Talalay, che come produttrice aveva collaborato a tutti i film della saga di Nightmare dal terzo capitolo in poi, ed inoltre aveva appena terminato di produrre “Cry baby” (1990) di quel geniale matto di John Waters. L’idea della Talalay era un film corale intitolato [Cassidy inspira forte] “A Nightmare on Elm Street Part 6: The Dream Police” [Cassidy espira forte], con Jacob, l'adolescente figlio di Alice del capitolo precedente, alle prese con i vecchi guerrieri del sogno, di nuovo in lotta contro Freddy.

Eppure la New Line cinema non era ancora convita, voleva a tutti i costi qualcosa di più definitivo, senza riuscire a trattenersi dalla tentazione di raccontare le origini di Freddy Krueger, che poi io mi chiedo ma perché? Il male non fa più paura quando semplicemente esiste? Nella storia del cinema gli esempi non mancano: Hannibal Lecter, Darth Vader e anche Michael Myers, quando hanno voluto raccontarci per forza le loro origini, non è andata proprio benissimo!

Perché raccontare la storia dell’uomo dietro alla maschera? Perché dico io!?
Ma nemmeno Rachel Talalay armata di santa pazienza, ha trovato il modo di far ragionare i vertici, gli input erano decisi: nel film devono essere narrate le origini del personaggio, deve essere in 3D e avrà un titolo ad effetto, qualcosa in grado di attirare il pubblico come “Freddy's Dead: The Final Nightmare”, da noi in uno strambo Paese a forma di scarpa ridotto al più semplice “Nightmare 6 - La fine”.

Mettiamola così, il film mantiene le promesse del titolo.
Rachel Talalay rientra anche lei nella lista dei registi lanciati dalla saga di Freddy Krueger, la sua filmografia cinematografica è stata breve ma intensa, anzi non stupitevi se prossimamente la vedrete rispuntare su questa Bara con qualcuno dei suoi film. Anche se ultimamente Rachael si è dedicata quasi esclusivamente alla regia delle serie televisive, il più delle volte portando grande qualità. L’abbiamo vista dirigere puntate di Sherlock, ma anche uno dei migliori episodi dell’era recente del Doctor Who (9x11 Heaven Sent).

Quindi senza la minima pressione addosso, Rachel Talalay si ritrova a dirigere un film su cui la casa di produzione ha puntato tutto, con parecchi paletti ben piantati nel terreno e uno spazio di manovra abbastanza ridotto, in cui la Talalay ha saputo infilare di straforo l’unico spunto che le interessava per davvero: Twin Peaks.

Lo dico sempre che nelle cittadine di provincia succedono i fatti più strani.
Per sua stessa ammissione (lo dichiara anche nei contenuti speciali del blu-ray del film) in quel periodo Rachel Talalay era in fissa con la serie creata da David Lynch e Mark Frost, quindi per la cittadina di Springwood e i suoi bizzarri abitanti, ha voluto qualcosa in stile Twin Peaks ma con l'aggiunta di svariate influenze “oniriche” ispirate al classico “Carnival of souls” (1962). Sarà, ma più che una piccola comparsata di una sciroccata Roseanne Barr, nei panni di una madre che ha perso i figli (e la sanità mentale) nella cittadina di Springwood, dal film non arriva altro, anche se bisogna dirlo, Springwood trasformata in una sorta di città fantasma senza più nemmeno un bambino, grazie al buon occhio di Rachel Talalay, risulta essere uno dei momenti più azzeccati del film. Almeno insieme a quando Freddy dichiara che ovunque si trova una Elm Street, quello invece rientra di sicuro tra le scene più memorabili di tutta la saga.

A Roseanne Barr è stato chiesto di Lynchare, di Lynchare forte!
“Nightmare 6 - La fine” comincia nel vivo dell’azione, con la fuga disperata dell’unico sopravvissuto al massacro di Freddy, un ragazzo senza identità e memoria convinto di essere il figlio dell'assassino. L'inizio prevede una scena in aeroplano che sembra un omaggio al classico “L'aereo più pazzo del mondo” (1980) e si conclude con Freddy Krueger in volo su una scopa, conciato come la perfida strega dell’Ovest. Siamo sicuri che tra i tanti paletti imposti dalla produzione, Rachel Talalay non avesse anche tra le postille del suo contratto, magari tra quelle scritte in piccolo: il film deve contenete almeno un’inevitabile citazione a “Il mago di Oz” (1939)?

Inevitabile citazione al mago di Oz? Fatto!
Lo smemorato di Collegno John Doe (Shon Greenblatt) viene rispedito di corsa (letteralmente!) tra le braccia della psicologa Maggie Burroughs (Lisa Zane, sorella maggiore di Billy), responsabile della gestione di alcuni ragazzi dal passato tormentato, che saranno l’occasione perfetta per Freddy per tornare a Springwood. Perché giustamente, se hai per le mani un gruppo di adolescenti vittime di maltrattamenti, perché non organizzare una bella gita nella cittadina con più alto numero di ragazzini morti ammazzati d’America? Pagina uno del manuale degli incipit narrativi ridicoli di psicologia.

La psicologa del film, che in Italiano “parla” con la voce (doppiata) della psicologa di Robocop 2.
Il desiderio di Rachel Talalay di fare qualcosa alla "Twin Peaks", stona un po’ con il trucco sul volto di Robert Englund, gigione più che mai come nella scena dell’autobus («Non lo sai che è vietato urlare al conducente?»), ma fiaccato dalle infinite ore passate in sala trucco. Ecco perché in questo capitolo, nelle scene flashback sul passato di Krueger, Englund è finalmente libero di recitare senza trucco, mentre quando deve vestire i panni del suo personaggio più famoso, lo fa con sul volto, un make-up alleggerito, che però non mi ha mai convinto molto, non solo perché fa sembrare la faccia di Freddy rinsecchita, ma anche perché risulta davvero troppo distante dalle bruciature sul volto viste nei film precedenti. Insomma, aria di ultimo giorno di scuola anche per il reparto trucco.

Sembro io quanto sto al sole più di cinque minuti.
Quando poi Freddy comincia ad uccidere il gruppetto di adolescenti, lo fa nel modo più caciarone ed esagerato possibile, nel corso dei film della saga Krueger è diventato sempre più l’attrazione principale, “Nightmare 6 - La fine” rappresenta l’apice della sua trasformazione in cartone animato violento umanoide. Ogni nuova morte è sopra le righe, quando Freeddy uccide Carlos (Ricky Dean Logan), il ragazzo con l’apparecchio acustico, Englund pare uscito da uno di quei vecchi cartoni di Mel Blanc, lo vediamo graffiare la lavagna con gli artigli, oppure lanciarsi in freddure del tipo «Prestami orecchio», il tutto prima di completare l’opera con tanto di battuta comica finale («Complimenti! Bell'acuto, Carlos!») ormai come un comico consumato. Divertente, ma la sensazione è un po’ quella di stare guardando The Mask in salsa horror, quindi più vicino al fumetto originale che al film con Jim Carrey.

"Lo vuoi sentire il rumore più fastidioso del mondo?" (cit.)
Rachel Talalay cerca di tenere il passo, ma quando la sceneggiatura che ha per le mani le chiede di dirigere personaggi che vanno in acido e che finiscono a saltellare dentro un videogioco, semplicemente si adatta e porta il livello della caciara a undici, come l’amplificatore degli Spinal Tap. Infatti in una scena particolarmente “acida” parte anche la classica “In-A-Gadda-Da-Vida” degli Iron Butterfly, giusto per non farci mancare davvero niente.

Dicono che i videogiochi fanno male, ma qui si esagera!
Quando dico niente, intendo proprio niente, Rachel Talalay riesce a spuntare dalla “lista di cose da fare” ricevuta dalla New Line, anche la voce: «Fai tornare Johnny Depp, che al pubblico piace». Lo fa facendo comparire Depp in una minuscola apparizione durante un finto spot televisivo, senza alcun legame con il suo ruolo nel primo capitolo della saga, ottenuta solo perché la Talalay aveva appena prodotto “Cry baby”, dove Depp era il protagonista. Possiamo muovere ogni accusa a Rachael, ma non quella di non essere aziendalista, se le affidi un compito, lei lo porterà a termine!

L'apparizione di cui nessuno sentiva il bisogno.
La morte da cartone animato più clamorosa resta quella di John Doe, che come Willy il coyote precipita senza paracadute per cercare di rivelare a Maggie Burroughs quello che il pubblico aveva già capito da circo quaranta minuti, anche perché il continuo sognare un giovane Krueger della psicologa è un indizio bello grosso su chi sia il personaggio davvero imparentato con Freddy.

Attraverso questi onirici flashback, Rachel Talalay può raccontarci scorci del passato di Freddy Krueger, lo vediamo già da bambino tra i banchi di scuola, mostrare segni di manifesto sadismo («Krueger è un maniaco! Krueger è un maniaco!») e di come crescendo non sia migliorato, anche perché quando tuo papà è uno che risponde al nome di Alice Cooper, qualche turba emotiva potresti anche accumularla durante la crescita.

Welcome to my nightmare, I think you're gonna like it (Cit.)
La piccola comparsata di Alice Cooper mi esalta abbastanza ogni volta, anche se non mi distrae dal dettaglio che per quanto potente come scena, trovo abbastanza improbabile che un assassino seriale come Krueger possa sposarsi, avere una bambina e vivere in una bella villetta con steccato bianco, ma allo stesso tempo nascondendo le sue vittime nel seminterrato. Insomma posso comprendere che quella scena sia frutto dei ricordi un po’ confusi di Maggie, però non credo che aggiungere questi tipo di dettagli sul passato del personaggio fosse davvero così importante.

A proposito di dettagli infilati giù per il gargarozzo alla storia (e agli spettatori), vogliamo parlare di demoni dei sogni? Mai citati in nessuno dei film precedenti, qui ci vengono venduti come i veri responsabili dei poteri di Krueger dopo una frettolosa spiegazione snocciolata al volo dal mitico Yaphet Kotto, il veterano di tanti film nel più classico dei ruoli ingrati.

Un film in 3D? Hanno chiamato gli anni '50, rivogliono indietro la loro "nuova" idea.
La trasformazione di Kruger da spaventoso uomo nero degli incubi, come era stato pensato originariamente da Wes Craven, a cartone animato violento e chiacchierone, in “Freddy's Dead: The Final Nightmare” si completa. Infatti Freddy viene anche colto da un attacco di “Lalalismo” (la patologia che consente ai personaggi dell’immaginario di “cantarsela” spiattellando tutto quello che non dovrebbero rivelare, facendo LA-LA-LALA! LA-LA-LALA! Da qui il nome della malattia), spiegando per filo e per segno l’origine dei suoi poteri e quindi di fatto, come ucciderlo. Il monologo del cattivo no Freddy! Non lo hai visto Gli Incredibili!?

Non pago di aver spiattellato tutto, Freddy comincia a spiegare la trama del film usando i disegni.
Una cosa di certo non si può criticare a “Freddy's Dead: The Final Nightmare”, una coerenza adamantina nel mantenere la sua promessa, scandita a chiare lettere fin dal titolo del film: alla fine Freddy muore. Alla faccia dell’ansia da Spoiler che attanaglia il mondo.

Lo fa nel modo più ridicolo possibile, trascinato fuori nel mondo reale, Freddy diventa “toccabile” (perdonatemi la citazione ad un film di De Palma, non ho saputo resistere), quindi Maggie può pugnalarlo con il suo stesso guanto (gli americani direbbero “Poetic justice”) per poi farlo esplodere con un candelotto di dinamite proprio come… Beh un cartone animato.

“Sei stato un padre assente! Sempre nel mondo dei sogni!”
In tutto questo l’utilizzo del 3D è del tutto funzionale alla messa in scena (datata e oggi parecchio risibile) dei demoni dei sogni animati a passo uno. Eppure non ne faccio una colpa a Rachel Talalay, che nel film ha saputo giocarsi l’imposizione della dimensione aggiuntiva nel modo più giocoso possibile, anticipando certe trovate meta cinematografiche che diventeranno la base del prossimo capitolo di questa rubrica dedicata all'assassino di Elm Street.

Ci sono Elm Street ovunque, in tutte le cittadine d'America.
Quando Carlos all'inizio del film disattiva il suo apparecchio acustico, di fatto “spegne” anche l’audio del film, ma allo stesso modo la regista trova un modo gustoso di far indossare al suo pubblico i caratteristici occhialetti con le lenti rosse e blu, proprio quando nel film sono gli stessi protagonisti a farlo. Il cinema 3D non è una novità, era stato lanciato come la rivoluzione negli anni ’50 senza esserlo poi per davvero, negli anni ’80 è tornato alla ribalta (sto pensando a “Lo squalo 3” del 1983) e periodicamente ritorna, dopo una mano di bianco e una sistemata, come la nuova, nuovissima novità, chi ha detto “Avatar”? Ho sentito qualcuno dire “Avatar”. Ma di fatto come ha detto il Maestro John Carpenter il 3D è solo una cazzata, che serve a giustificare il costo più alto del biglietto, ma se non altro Rachel Talalay, forse consapevole della quasi completa inutilità della terza dimensione, ha saputo giocarsela in maniera più spiritosa di altri suoi colleghi.

Invitiamo i gentili spettatori ad indossare gli occhiali... Ora!
I titoli di coda del film poi, sono stati montati da Rachel Talalay raccogliendo insieme tutti gli omicidi più memorabili di Freddy, pescati dai film della saga sulle note di un pezzo scritto da Iggy Pop apposta per il film, “Why Was I Born (Freddy's Dead)”. Canzone che ha battuta la concorrenza, si perché anche Lisa Zane, cantante oltre che attrice, si era proposta per comporre un pezzo del film, ma la New Line ha preferito avere a bordo un nome di richiamo come il vecchio Iggy. Io l’avrei fatto fare ad Alice Cooper, così avrebbe completato l’opera, dopo il pezzo dedicato a Jason Voorhees.

“Nightmare 6” sarà stato anche la fine, tenendo fede al titolo, ma non è la fine di questa rubrica, Freddy Krueger tornerà a trovarci, così come il suo creatore Wes Craven, quindi restare da queste parti, Svoltando a sinistra lungo Elm Street, ci ritroveremo nuovamente su Craven Road, non mancate!

Intanto vi ricordo lo speciale del Zinefilo dedicato a tutti i film di Nightmare!


Non perdetevi nemmeno la pagina dedicata alla rubrica su Nightmare di questa Bara, con questa meraviglia creata da Quinto Moro.

"Venite a trovarci, e buoni incubi a tutti!"

64 commenti:

  1. cavolo io confondo il 4 con il 6 .

    non è un buon segno!!

    rdm

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    1. Il sei è quello pieno di roba non propriamente utile come il 3D e Johnny Depp ;-) Cheers

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  2. Un cameo del vecchio Cooper dà sempre qualcosa in più.
    Lo ricordo anche con grande piacere in Suck dove recita anche sua figlia Calico.

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    1. "Suck" mi era piaciuto molto, poi vabbè la sua apparizione in "Wayne's world" è leggenda ;-) Cheers

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    2. "Non siamo degni, non siamo degni!" :D

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    3. Scena che cito in continuazione, anche al concerto di Alice Cooper (storia vera). Cheers!

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  3. cavolo io da sempre ticordo bene il 4 film ma unisco alcune scene del 6.
    il 3d jonny dep e alice cooper per me sono nel 4 .
    può succedere con una saga che ha sfornato 6 film di freddy kruger in pochi anni.

    grazie rdm

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    1. In effetti hanno mantenuto un bel ritmo da battaglia, battendo il ferro (delle lame di Freddy) finché era caldo. Cheers

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  4. Non avevo mai accostato questo capitolo a "The Mask" ma in effetti l'andazzo generale è proprio quello. Nonostante tutto però ho preferito questo sesto episodio al quinto (e del quinto ho sempre vuoti di questo no). Ricordo anche che lo pubblicizzavano parecchio in TV quando usicì al cinema, e ricordo pure che la proiezione 3D la facevano alcune serate di Agosto in zone balneari italiane, a confermare il clima da luna park dell'intera pellicola.

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    1. Lo pubblicizzavano moltissimo, il quinto ha subito parecchi tagli, questo invece, aveva una lista di "compiti" da svolgere molto lunga. Il fumetto di "The Mask" nasce violento e grondante sangue, forse Rachael Talalay lo sapeva, visto che si è rivelata esperta di fumetti di culto degli anni '90 ;-) Cheers

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  5. Niente, mi ha fatto "morire" dal ridere! L'omicidio dentro il videogioco è tra quelli che ricordo di più della saga!

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    1. Un enorme cartone animato violento, anzi, più cartone animato che violento ;-) Cheers

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    2. Ma infatti volendo chiudere "ufficialmente" con Freddy non c'era niente di meglio che renderlo un cartone animato, appunto, nel senso più generale del tono "cartoonesco" di fondo che permea tutta la pellicola fra citazioni Lynchiane, magheggiamenti di Oz e camei di Alice Cooper (anche la trovata dei Demoni del Sogno -con tanto di conseguenze sulla vulnerabilità di Krueger una volta sottratto al loro "regno"- ha la stessa logica e consistenza di un cartoon) ;-)
      Un sesto capitolo senz'altro divertente, a parte quegli occhialini (poi gelosamente conservati) con cui al cinema cercai di vedere qualcosa in quelle sequenze 3D facendomi venire l'emicrania... ^__^

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    3. Penso sia il destino di tutti, alla prima esperienza con il 3D botta di mal di testa ;-) Cheers

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  6. Fastidioso quel rumore mamma mia, la lavagna, pelle d'oca....brrr

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    1. Pensa poi con gli artigli di Freddy! Le lavagne sono posto spaventosi, lo abbiamo imparato a scuola ;-) Cheers

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  7. In quel del 1992, 4 ragazze poco più che adolescenti si accingevano a prendere una decisione, una delle molte che avrebbero influito, nel bene o nel male, nel corso della loro esistenza: entrare alla seconda ora, o saltare completamente la scuola e andarsene al cinema?
    Quel giorno c'era in programmazione Nightmare 6 La fine (in 3D!) Allora non esisteva l'AAAAIP, ma solo tante passioni in comune, ed eravamo tutte di casa a Craven Road: Dylan Dog risiedeva nei nostri cuori (lo avremmo sposato TUTTE seduta stante, principe azzurro scansati) e Freddy Krueger animava i nostri incubi ( e chi dimentica che Fred una volta faceva paura è complice!!!1!11!!). E la discussione sul da farsi fu puramente accademica...e poi: in 3D! Impossibile resistere.
    Certo, ci sarebbe dovuto venire più di un sospetto, quando insieme al biglietto non ci diedero pure gli occhialini...
    Boh...magari ce li danno dentro...(si spengoni le luci, ancora niente occhiali) ...sarà come ne Lo squalo 3 che la scena 3D è alla fine e gli occhiali ce li danno alla fine (ah ah ah)...sarà un 3D nuovo senza occhialini...fiiico! (e James Cameron muto!)
    Partono i titoli di testa...un titolo in inglese, non è Nightmare, nessuno sa che vuol dire...e cacchio! Nightmare non lo fanno, di mattina! raga' usciamo? che sei scema? ormai abbiamo pagato! ma io volevo vede' Nightmare! che poi a vedermelo quando lo passano in tv da sola c'ho paura! eh...ormai t'attacchi, io il pomeriggio non ci posso venire al cinema...io nemmeno: non c'ho il pulmann per tornare a casa (questa sono io)... io finito i soldi...mica avete visto il trailer? (di nuovo io)...io no...io sì sembrava una specie di Top Gun...Tolgo la suspense, tanto s'è capito: abbiamo visto Hot Shots! Hot Shots! Ci si può credere?!? Solo a noi poteva capitare! Ancora adesso uno dei film in cui ho riso di più in assoluto, forse alla pari solo con Tre uomini e una gamba (o Tutti pazzi per Mary, non so decidermi...)
    Scusa Cassidy, mi portavo questa storia dentro da troppo tempo...
    Questo Nightmare qui non mi è più capitato di vederlo, quindi non ho mai saputo se nel cambio ci ho guadagnato o meno...
    Tuca Cincillà. O era Taffetà? boh li confondo sempre :-D

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    1. Ti ringrazio per la storia, sono il tipo di racconti che preferisco ;-) Secondo me è il titolo "Nightmare" che porta sfiga, pensa che alla sua uscita nel mio cinemino di Paese andai a vedere con un amico "Nightmare before Christmas", inizia il film, vedo una piuma volare, non vedo scheletri a passo uno ma vedo Tom Hanks con una scatola di cioccolatini, avevamo sbagliato giorno (storia vera). Una volta ti racconterà della volta che la mia Wing-Woman doveva vedere "Il discorso del Re" ma la maschera le indicò la sala sbagliata, cose che accadevano quando potevamo ancora andare al cinema! Cheers
      P.S. "Hot Shots!" uno dei più grandi capolavori della settima arte, ci avete guadagnato! ;-)

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    2. Storie di visioni mancate! Grazie della comprensione, e di avermi tolto un dubbio che mi portavo dietro da anni! ^_^

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    3. Figurati grazie a te, cerco di offrire un servizio utile ;-) Cheers!

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    4. Sono nato e cresciuto in un quartiere pieno di cinema... eppure non mi è mai capitato di saltare scuola per uno spettacolo! Semplicemente perché non ho mai preso in considerazione le proiezioni mattutine: onestamente non so neanche se i cinema di Roma ne facessero. Meglio, perché se no mi ci sarei fatto l'abbonamento e a scuola non mi vedevano più :-D
      Non ho storie di "scambi di film" ma voglio partecipare, con due mezze storie.
      La prima è nel 1993, quando tocca attraversare Roma per raggiungere l'unico cinema al mondo che proietti "I nuovi eroi" con Van Damme e Lundgren, che proprio nessuno vuole! Si parte, lunga ripresa dall'alto con l'elicottero, palazzi, ancora palazzi, palazzi... oh, ma quanto dura? Finalmente inquadrano un uomo sopra uno di questi tetti... Va' là, non ricordavo ci fosse Vasco Rossi insieme a Van Damme! Così io, fra i rari italiani a cui non frega niente di Vasco, mi sono visto il videoclip esteso "Gli spari sopra" appena uscito su grande schermo!!! :-D
      Poi anni prima con delle cugine in visita si va tutti a vedere "Grosso guaio a Chinatown", peccato che abbiamo capito male il cinema e quelle foto appese di donnine nude incastrate stile Tetris mi sa che non fanno parte del film di Carpenter! (All'epoca esistevano ancora i cinema a luci rosse). Sai che purtroppo non ricordo se poi abbiamo visto davvero il Big Trouble? avrò avuto 12 o 13 anni e la memoria mi falla...

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    5. Partecipo anche io al concorso film sbagliato. Ricordo che con il mio amico Andrea andai a vedere Predator 2, peccato che fosse vietato ai minori di 18 anni, chissà perché poi, non era così pauroso... Il bello è che di anni ne avevamo solo 16 ma saremmo anche riusciti, peccato che come due fessi abbiamo tirato fuori la tessera per lo sconto under 18 e ci hanno gentilmente invitato a uscire... 👋

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    6. Nemmeno a Torino ricordo di proiezioni mattutine, anche se a volte ancora oggi al lavoro le invoco, se ci fossero ancora oggi, scapperei dall'ufficio per andare al cinema! Ho trovato un altro a cui non frega nulla di Vasco in questo strambo Paese a forma di scarpa ;-) Cheers

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    7. Vi ringrazio, mi state dando uno spunto per una rubrica sulle proiezioni sbagliate in sala :-P Cheers!

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    8. Non so che dirvi...ho sempre pensato che le proiezioni mattutine trent'anni fa fossero la norma un po' ovunque, e che siano scomparse nel tempo come tante altre cose. Se proiettavano film di mattina in un cineteatro comunale di una scalcagnata provincia del centr'Italia, facile ne proiettassero anche in qualche cinema di Roma, o di Torino. Noi avevamo gioco facile: di cinema c'era solo quello! ;-P
      E siamo in tre a cui Vasco non ha mai detto né ah né bah! Caspita, non credevo ce ne fossero altri...

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    9. Dovremmo creare il Vasco Non-Fan Club :-D
      Può darsi benissimo che anche a Roma ci fossero spettacoli mattutini ma non ci ho mai fatto caso: il cinema era un'attività da pomeriggio in poi, quindi non veniva proprio in mente di guardare. A parte per le proiezioni scolastiche. Attaccato alla mia scuola elementare c'era un cinema parrocchiale, il Don Orione, in cui ci portarono a vedere "Giuseppe venduto dai fratelli" (1961), polpettone biblico che scopro oggi essere italiano: l'attore protagonista si chiamava Marietto!!!! E io che sono sempre stato convinto di aver visto un'americanata! :-D
      Un decennio dopo a liceo unirono tipo tre classi per andare a vedere l'Amleto di Zeffirelli con Mel Gibson: ti lascio immaginare quanto film si è riusciti a vedere. Quindi in realtà almeno a due proiezioni mattutine sono andato, però erano "ufficiali" e non le ho scelte io.

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    10. Esistono per fortuna, siamo pochi ma una lobby molto potente ;-) Cheers

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    11. Non ne ricordo proprio, l'unica sortita scolastica era stato un matineé teatrale, al cinema proprio niente purtroppo! Cheers

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    12. Mi unisco alla lobby anti-Vasco, per quanto mi piacciano le prime canzoni, non ho mai capito tutto l'entusiasmo che suscita in alcuni. Discorso matineé: effettivamente c'erano anche a Torino, ricordo di aver assistito ad una con mio padre e mio fratello, doveva essere un film tipo Red e Toby nemiciamici. Peccato che a metà del film interrompessero per fare promozioni commerciali, giuro! Infatti quella volta andammo via...

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    13. Bisognerebbe capire però, perché "Red e Toby" é stato nei nostri cinema due volte, la seconda nel 1990 quindi per allora gli spettacoli mattutini erano già spariti. Cheers!

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    14. Dimentichi che sono vecchio! Erano i primi anni '80, bei tempi! 😜

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    15. Condividendo la stessa "vecchiaia", ricordo bene quanto mi esaltò la trama di "Red e Toby", però non riesco a ricordare se l'ho visto al cinema - come spesso capitava con i film Disney - o se lo noleggiai in videoteca qualche anno dopo. Di sicuro i miei non mi avrebbero mai portato ad una proiezione mattutina, per impegni di lavoro, quindi anche nei primi Ottanta questa usanza mi era ignota. Che peccato non averla sfruttata a dovere...

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    16. Mi fa piacere condividere la stessa vecchitudine, però non è che ci andassimo spesso, di solito la domenica mattina, perché in settimana si andava a scuola! A meno che non fosse una di quelle volte in cui mio padre consegnava il vino con il furgone e si tagliava da scuola per accompagnarlo, poi magari si andava al cinema se non finiva tardi. Un'altra volta avevo visto un film crossover tra Mazinger e Goldrake, anche questo interrotto a metà per le promozioni!!

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    17. Anche io ho un culto per "Red e Toby", in particolare da quando ho scoperto che Kurt Russell doppiava Toby in originale («... Chiamami Toby!»). MI chiedevo come avessi potuto vedere al cinema un film uscito due anni prima della mia nascita, quindi ho indagato scoprendo che uscì nei cinema Italiani nel novembre del 1981, per poi tornare in sala nel 1988, per allora avevo cinque anni ma nel frattempo erano spariti gli spettacoli mattutini purtroppo. Cheers!

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    18. No hay problema, d'altronde sono un "ragazzo", anzi raghezzo di metà anni '70, quindi ho iniziato un pò prima ad andare al cinema. Il primo film di cui ho ricordo è The Black Hole!

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    19. Sono del '74 e sai che credo d'aver visto anch'io "The Black Hole" al cinema? Avere un cinema parrocchiale vicino casa mi ha assicurato parecchi film Disney su grande schermo, quando gli schermi erano grandi. Erano tempi in cui si andava spesso al cinema, anche a vedere film "da grandi". Ricordo ancora che mentre i miei vedevano "Scontri stellari" (1978) di Luigi Cozzi, io giocavo per la sala buia. Antri tempi :-P

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    20. È strano che ricordi il primo e l'ultimo film che ho visto al cinema con mio padre, l'ultimo era Stargate. Entrambe le volte pioveva e Torino, che notoriamente mi fa abbastanza schifo, mi sembrava bellissima. Però ricordo che The Black Hole lo vidi bello seduto e composto, forse perché faceva un pò paura... Doveva essere ottobre / novembre del 1980. Invece giocavo con mio fratello vedendo Indiana Jones e i Predatori dell'arca perduta.
      Ma scontri stellari era quello con il giovane Hasseloff!?

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    21. Chiedo scusa a Cassidy per la piega Amarcord della conversazione, ma non so resistere ^_^
      Di Black Hole ricordo pochissimo, credo di averlo visto al cinema ma gli unici ricordi certi era che avevo il libretto Disney a colori. Ce l'avevo anche del Ritorno dello Jedi: ad averlo conservato avevo un tesoro da collezione! :-P
      Curiosamente credo anch'io di ricordare l'ultimo film visto con mio padre: "Predators" (2010)! Ormai abitavamo fuori Roma ma non abbiamo resistito al richiamo del cacciatore spaziale: abbiamo preso un treno in un caldo sabato d'agosto per non perderci il nostro primo film Predator su grande schermo. Nessuno dei due metteva piede in un cinema da anni e da allora non ci siamo più riandati: siamo entrambi diventati fan del "il film migliore è quello che ti vedi a casa tua che nessuno ti rompe" :-D
      Sì, "Scontri stellari" era lo Star Wars di Luigi Cozzi con il giovane Hasseloff. L'avremo visto qualche anno dopo la prima visione, e ricordo ancora l'attore pelato: il mitico Robert Tessier. All'epoca non esisteva la calvizie, gli unici due uomini al mondo senza capelli erano lui e Yul Brynner, per questo ogni volta che apparivano lasciavano il segno. L'Etrusco bambino trovava particolarmente alieno un uomo senza capelli, quindi ci stava tutto in un film di fantascienza: effetti speciali gratuiti :-D
      Chiudo l'Amarcord delle sale con un aneddoto che credo d'aver già scritto, come commento a qualche altro post. Cioè il ricordo de "La principessa + il guerriero" (2000), il deludente film di Tom Tykwer che alla sua prima proiezione in una calda estate romana aveva solo due spettatori in sala: l'Etrusco... e Dario Argento! Stare in una sala al buio con Dario Argento dietro le spalle non è assolutamente rassicurante :-D

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    22. Chiedo scusa anche io a Cassidy, purtroppo anche io quando parto con il passato non mi stoppo più. Scontri stellari l'ho visto in vhs, l'Hass era già pessimo come attore, purtroppo, per lui, non è migliorato invecchiando. Chiudo anche io con gli anedotti, quando vidi Un poliziotto alle elementari eravamo in pochi alla proiezione e c'era un famoso giornalista della Stampa che faceva le recensioni dei film. Ricordo che parlavamo col mio amico Andrea della contrapposizione grande (Scwarzy) / piccolo (i gagni malefici del film, almeno inizialmente) simile a quanto già visto ne I gemelli. Tutto ovviamente riportato dal giornalista nella sua recensione!! Avrà copiato?

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    23. In sala con Dario Argento, sembra il titolo di uno dei suoi film ;-) Tranquilli un piacere leggermi, il problema è che io già da prima volevo rivedermi "The Black Hole" e "Scontri stellari"! :-D Cheers

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  8. Da piccolo mi mise una strizza... 😱tanto che dovetti smettere e la notte ebbi gli incubi.😅 Ho rivisto qualche spezzone e... mamma mia! In effetti sembra più una parodia.😕😂 La scena del videogioco mitica però.😁
    Diciamo che in quel 1991 c' era (molto) di meglio da guardare. XD

    "Springwood trasformata in una sorta di città fantasma senza più nemmeno un bambino"

    L' equivalente di alcuni nostri paesini .😅
    Il 3D... 10 anni fa sembrava essere la volta buona...😂

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    1. Rivisto ora fa tenerezza, oddio quel finale faceva tenerezza anche allora ;-) Bisogna vedere se James Cameron tornerà mai da Pandora con il dono del 3D! Cheers

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    2. Dopo tutto questo tempo di cova, o tira fuori il 3D senza occhialini, o i miei soldi se li può scordare!

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    3. Sarebbe il minimo, per la gioia di tutti quelli che portano gli occhiali. Ma in generale, dopo tutto questo tempo deve fare davvero qualcosa di gigantesco, boh vedremo, non è più il Jimmy di una volta ma la testardaggine è sempre una sua caratteristica ;-) Cheers!

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  9. L'ho visto al cinema e mi ricordo che mi portai gli occhiali a casa per ricordo.
    Non uno dei miei film preferiti della saga, ma ne conservo un bel ricordo, come per tutti i film che ho visto al cinema in quegli anni, perché andarci in compagnia degli amici era sempre un'esperienza divertente, e vedere i film di Nightmare era diventata un po' una tradizione.

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    1. Penso che per frequenza di uscita in sala e fama, fosse come l'ennesimo seguito di "Saw" ma moltiplicato all'ennesima potenza, cambio di tono a parte poi, i film della saga di "Nightmare" non sono mai andati sotto un certo livello qualitativo, molto colleghi di Freddy hanno fatto ben di peggio. Cheers!

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  10. Anche questo, come il 5, lo vidi al cinema... come potevo perdermi il capitolo finale nonchè primo (e unico) film in in 3D?!
    Se il capitolo precedente mi deluse (anche perchè perdeva, già in partenza, contro il IV) questo é riuscito a farmelo rivalutare. Nella mia classifica si piazza all'ultimo posto, superato giusto dal II (oltretutto i due sono quelli slegati dalla continuity) che almeno é un horror di tutto rispetto.
    Veramente l'unica attrattiva che poteva avere era il finale in 3D... il cui "avviso agli spettatori" é una delle cose più pacchiane mai concepite!

    P.s.: gli occhialini li ho ancora! 8)

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    1. Conservali, sono un gran ricordo ;-) In effetti non solo è il film che ha ucciso Freddy, ma non lo ha fatto rimpiangere, sono arrivati a stufare così tanto il pubblico che dopo urlava basta! Baaaasta! ;-) Cheers

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  11. Io una volta con una mia ex e gli amici dovevo vedermi al multisala Mi Presenti i Tuoi. Ma hanno sbagliato a farci i biglietti e siamo finiti a vedere Neverland.
    Con Johnny Depp.
    Tutto torna, dunque.
    Meno male che era talmente palloso che dopo mezz'ora abbiamo iniziato a fare altro.
    Si era agli inizi della storia, e ancora filava a gonfie vele.
    007 resta uno dei misteri del cinema contemporaneo e non. Ma forse riesce a sopravvivere per via del ricambio continuo di attori, volti e generazioni.
    Ma con un personaggio horror é molto più difficile, immagino. Prima o poi si finisce a replicare sempre lo stesso numero, come un vecchio clown stanco.
    Ma come spesso accade...un personaggio può sopravvivere persino alla fine della propria saga, come Freddie. E alla brutta...ci sono i remake!
    Quando lo hanno fatto al cinema di un paese vicino al mio mancavano persino gli occhialini, fate un po' voi.
    Filmetto senza infamia e senza lode. ma anche senza guizzi.
    Non c'é proprio niente che risulti memorabile.
    Col finale dichiarato e spoilerato ancora prima dell'uscita in sala, oltre che dal titolo stesso.
    Tutto telefonato, scontato e prevedibile. Dall'inizio alla fine.
    Ho come idea che Englund non ne potesse più, di Freddie.
    Tra l'altro illuminante la storia del make - up che racconti nel tuo post.
    Può sembrare una stupidata, ma é da questi particolari che si nota la sostanziale differenza tra il crederci veramente e il non crederci proprio per nulla.
    E qui non ci credeva più nessuno, ormai. Già il precedente film aveva il fiato parecchio corto.
    Qui Freddie fa il suo compitino, ammazza i soliti tre ragazzi come da contratto. In maniera anche fantasiosa, peccato che venga tutto buttato talmente in farsa da risultare controproducente.
    Si, a suo modo divertente. ma dove é finto il maniaco che portava le vittime nell'acciaieria e li inseguiva per farli a pezzi?
    Il bello della semplicità. Ma perché bisogna piantare in piedi un baraccone assurdo per far fuori qualcuno?
    e non é l'unica cosa che stride.
    Mettiamoci anche il motivo per cui si debbano recare a Springwood, che di fatto non c'é.
    Ecco. Quella parte l'ho trovata anche azzeccata, con la città morta e abitata unicamente da vecchi e dementi.
    In un certo senso hanno raccolto quel che hanno seminato.
    Se non sbaglio lo dice anche uno dei tre "turisti" in visita.
    "Ma dove siamo? a Twin Peaks?"
    Tornando agli omicidi...sono appassionato di videogames, ma a quei tempi ne ero fanatico. Divoravo riviste su riviste specializzate.
    In teoria la scena del videogioco avrebbe dovuto gasarmi. E invece l'ho trovata una vera scemata.
    Se non altro deve aver dato alla Talalay lo spunto per Killer Machine, girato in seguito.
    Apprezzo il fatto che abbiano voluto dare un tocco elegiaco, trattandosi dell'ultimo episodio. Con tanto di retrospettiva e di racconto sulle origini del mostro. Se non fosse che non gli frega niente a nessuno.
    Queste robe non vanno, gente. E' come Halloween di Rob Zombie.
    Con la famiglia che aveva, era il minimo che Michael diventasse un maniaco.
    Certo...con un padre come il grande Alice Cooper non ci si può stupire che Freddie sia diventato così.
    Ma ribadisco...ce n'era bisogno? Per me no.
    In definitiva...continuo a considerare il primo (ovviamente) ed il terzo come gli episodi migliori.

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    1. Esatto uno dei personaggi si chiede proprio se sono arrivati a Twin Peaks, una delle trovate quasi meta cinematografiche del film, ma il successore della Talalay ha fatto un pochino meglio ;-) Cheers

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  12. Ecco, anch'io ricordo solo Alice Cooper padre, questo l'ho proprio rimosso :D

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    1. Vedo che più o meno tutti abbiamo ricordi confusi del film, non proprio un buon segno ;-) Felice di averne scritto per metterne il ricordo nero su bianco. Cheers!

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  13. I trailer di questo film me li proiettavano pure in bagno :-D Ricordo che imparai a memoria il trailer, lo mandavano ovunque ogni cinque minuti, è stato un film pompatissimo.
    E' incredibile che ancora oggi si parli di mythology per questa saga, quando - come in tutte le saghe - ogni episodio spara a casaccio fregandosene degli episodi precedenti. Prima Freddy esiste solo nei sogni, poi diventa reale, poi torna nei sogni, poi è così perché è cattivo, poi è perché ha avuto una brutta infanzia, poi è posseduto dai demoni... Forse la fortuna della saga è che raramente li si riguarda insieme e ancor più raramente si ricordano le storie, perché questi eroi slasher sono totalmente allergici alle regole: ogni film fa legislazione a sé stante! :-P

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    1. Questo capitolo più di tutti, mette in chiaro che la "mythology" di Elm Street era tutta fuffa, si procedeva in base a come tirava l'aria in quel momento, esattamente come "Venerdì 13" solo che qui l'attore sotto la maschera non è mai cambiato ;-) Cheers!

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  14. Mi spiace, farò brutto, come dice Rovazzi, ma questo film è per me il meno riuscito della serie. Che poi ha ragione Lucius, manca veramente un filo logico tra i diversi film, ma in questo si sente più ancora che nel quinto un'aria di stanchezza generale, anche Freddy si è stufato di uccidere i soliti regazzetti... Concordo con Redferne che si poteva fare molto di più nella scena del videogioco, calcolando poi che la regista, laureata a Yale, è anche un'esperta di tecnologie digitali e si vedrà poi nel citato Killer Machine. Insomma ci voleva lo zio Wes per riportare in carreggiata il vecchio Freddy e meno male, perché il prossimo film è il mio preferito, insieme al terzo. Buona serata 👋

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    1. Che poi anche "Killer machine" era bello campato in aria a tratti, però aveva almeno una scena fighissima ;-) Cheers

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  15. Diciamo che dopo il primo, il settimo e il terzo è quello che ricordo con più piacere, il che non lo mette tanto in alto nella classifica, me nemmeno nella parte bassa. Penso che prima o poi anche io dovrò fare un ripasso della saga. Il primo l'ho visto un milione di volte, gli altri solamente una e sul mio blog non c'è nessun post dedicato a loro, quindi magari, prima o poi....

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    1. Merita rivederli, mi diverto sempre a farlo questa era l'occasione buona per scriverne. Cheers!

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  16. Occavolo, non avevo MAI notato Depp, mi pare...! Dai, però è un bell'omaggio al primo film, a uno dei suoi protagonisti.
    Comunque, di TP c'è poco, forse qualche vaga ispirazione annegata nel mare della produzione, però ricordo che non mi dispiacque. Forse all'epoca si poteva odiare un mostro che sempre più cazzeggiava, però ci sta... era la deriva dell'horror seriale.

    Moz-

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    1. Diciamo che Twin Peaks era l'aspirazione, ma sono rimasti distanti chilometri. Depp era richiesto a gran voce fin dal secondo capitolo, hanno trovato il modo più forzato per farlo tornare, oggi verrebbe definito con un'espressione in inglese tale scelta ;-) Cheers

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  17. Film che testimoniava l'andazzo moralista e politicamente corretto degli anni 90.
    Un film dell' orrore che di horror non aveva nulla , fa più paura un qualsiasi episodio di Hary Potter.
    Trash la scena del ragazzo con i videogiochi ( e Freddy che usa un pseudo power glove , fa molto marchetta a Nintendo )
    Di più non dico perché divento volgare.

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    1. Diciamo che come commedia fa il suo dovere. Ma non é una commedia oops! ;-) Cheers

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  18. "...trovo abbastanza improbabile che un assassino seriale come Krueger possa sposarsi, avere una bambina e vivere in una bella villetta con steccato bianco, ma allo stesso tempo nascondendo le sue vittime nel seminterrato."
    Purtroppo la realtà supera la fantasia ancora una volta, e in realtà questa cosa è assai comune nei veri serial killer. Solo a titolo di esempio ti cito il caso di John Wayne Gacy. Per il resto, concordo su tutto. Cheers!

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    1. John Wayne Gacy divorziò dopo la prima accusa di violenza su minore, però si, lo abbiamo visto anche in era recente che spesso le persone vivono sotto lo stesso tetto senza conoscersi davvero. Il mio discorso poi continuava, bisogna dire che la scena come la vediamo qui in "Nightmare 6" poteva essere frutto dei ricordi della figlia di Freddy, quindi il fatto che la casa fosse la tipica villetta da cartolina americana, potrebbe essere il ricordo idealizzato della protagonista. Cheers!

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