venerdì 8 maggio 2020

Nightmare 5 - Il mito (1989): la mano (artigliata) sulla culla

Il viaggetto lungo la ridente Elm Street prosegue, alla vostra destra potrete ammirare il civico numero cinque, costruzione barocca di fine anni ’80 con un unico precedente inquilino, Stephen Hopkins ma prima di approfondire… Bentornati ad Elm Street!
Nightmare 4 è stato un buon successo al botteghino che ha messo per sempre in chiaro che l’assoluto protagonista della saga è solo e soltanto Freddy Kruger. L’assassino di Elm Street è passato ufficialmente da uomo nero degli incubi, a Rockstar con battutaccia ad effetto ad ogni omicidio. La New Line non ha intenzione di rallentare il ritmo, bisogna battere il ferro finché è caldo e poi i ragazzi che si sono appassionati a Kruger con il primo capitolo diretto da Wes Craven, ormai sono un po’ cresciuti, quindi la trama prova a seguire l’andamento.

La sceneggiatura è un rimasticone che mescola le idee per il soggetto di John Skipp, Craig Spector e Leslie Bohe. La produttrice Rachel Talalay - che a breve prenderà il palcoscenico di questa rubrica -, nei contenuti speciali del Blu-Ray definisce [Cassidy inspira forte] A Nightmare on Elm Street 5: The Dream Child [Cassidy espira forte] come una specie di strana fantasia maschile sul parto, con tutte quelle rappresentazioni visive dell’utero materno. Rachel Talalay in quanto fiera rappresentante dell’altra metà del cielo non può che notarlo, ma anche rivedendolo oggi “Nightmare 5 - Il mito” (titolo italiano suggestivo ma fuori tema) è davvero strambo, quasi Freudiano direi.

I titoli di testa del film (scritti con i gessetti colorati)
Ma se la saga di “A Nightmare on Elm Street” ha avuto una costante, è stata quella di essere un trampolino di lancio per una serie di talenti, magari non per forza nomi eccessivamente famosi, ma tutti registi che nel tempo ci hanno regalato delle gioie, tra questi, metteteci tranquillamente Stephen Hopkins.

La zazzera di Stephen Hopkins affronta l'annoso problema delle barriere architettoniche.
Magari il nome non vi dirà molto, ma per quelli come me cresciuti a cavallo tra gli anni ’80 e i ’90, Stephen Hopkins è, se non un pezzo di cuore, almeno uno di quei registi che solo a nominarlo, ti spunta il sorrisone da tempia a tempia, anzi prima o poi questa Bara dovrebbe proprio occuparsi un po’ della sua filmografia.

Hopkins viene messo sotto contratto dalla New Line Cinema di corsa, davanti a sé ha circa un anno di tempo da dividere tra riprese e post-produzione, perché “La casa che ha costruito Freddy” vuole un nuovo “Nightmare” in sala il prima possibile, il che va benissimo ad Hopkins, perché ha già firmato con la Fox per dirigere l’anno successivo il fin troppo bistrattato Predator 2.

Il babysitter preferito della famiglia Addams (e di Rosemary Woodhouse)
Insomma, tempi di super lavoro per Hopkins che comunque riuscí a girare il film senza troppi travagli, ma in fase di post produzione ha dovuto gestire i complicati effetti speciali (tanti e variegati), ma soprattutto la malsana idea da parte della New Line di dare al film un taglio, nel senso che le scene di violenza sono state sforbiciate con più brutalità di quando Freddy affondava i suoi artigli nei corpi delle sue vittime. Ma come? I fan della saga non erano cresciuti e pronti a qualcosa di più maturo? Lo spauracchio per una casa di produzione horror che vuole fare i soldi resta il divieto ai minori, che taglierebbe fuori dalle sale il vero pubblico di riferimento, l'agnello sacrificale é il film di Stephen Hopkins, affettato e tagliuzzato senza pietà.

Un peccato perché Stephen Hopkins anche qui conferma di avere un ottimo occhio, ma una produzione frettolosa e i tagli brutali - che rendono alcuni raccordi tra le scene anche molto poco logici -, sono una zavorra per questo quinto capitolo, uno dei meno amati della saga. Vuoi forse anche per il ritorno di Alice (non più rossa ma bionda), ma “A Nightmare on Elm Street 5: The Dream Child” con il suo titolo che ricorda quello di un album Heavy Metal, tende a venire spesso confuso con il capitolo precedente, oppure ricordato solo per essere quello con il figlio di Freddy. Ricordate quando nel secondo capitolo Kruger abbracciava idealmente tutti, come suoi figli? Ecco qui asseconda sul serio il suo bisogno di paternità.

Siamo tutti figli di Freddy, ma lui più degli altri.
Sui titoli di testa ritroviamo Alice (Lisa Wilcox) impegnata in attività da letto, un po’ di “mambo del materasso” ultra casto seguito da inevitabile doccia, che a ben guardarla ricorda un po’ una pubblicità popolare negli anni ’80. No, non quella della Saratoga con la donna nuda! E datevi una calmata state con la bava alla bocca! Dico quella della Zucchetti, con l’idraulico impegnato a mettere un rubinetto su ogni zampillo d’acqua. Però considerando che il box doccia finirà per riempirsi di acqua con Alice chiusa dentro, forse si avete ragione, ricorda anche un po’ la pubblicità della Saratoga.

"Ho visto Psycho. le docce sono posti pericolosi...
... Meglio fare il bagno!"
L’incubo di Alice non è solo di natura idraulica, la notte sogna la madre di Kruger, la suora rimasta intrappolata nel reparto psichiatrico e violentata da diecimila maniaci (di cui uno interpretato da Robert Englund senza trucco sul volto), il momento in cui il male conosciuto come Freddy è stato concepito. Sul perché Amanda Kruger nel suo abito da suora, vada in giro con un cartellino appuntato sul petto con su scritto “Amanda Kruger”, non voglio nemmeno saperlo. Temevano che i fan della saga non riconoscessero un personaggio chiave della mitologia di Elm Street? Oppure era per distinguersi dai pazzi che di solito sul cartellino scrivono “Napoleone”?

Two Thousand Maniacs anzi 2001 Maniacs (dove per altro recitava il buon vecchio Robert)
Sta di fatto che la scena termina con il “bubusettete”, Alice si sveglia solo per trovare Freddy nell'altra metà del letto e sullo specchio, scritto con il rossetto la scritta: «Benvenuta nella maternità». Ok, è vera solo la prima parte di questa frase, ma il senso non cambia, il figlio di Freddy cresce nel grembo di Alice… Immacolata concezione! Solo che decideranno di chiamarlo Jacob, anche se Immacolato Kruger secondo me suonava piuttosto bene.

Baby Yoda Freddy (un po' meno carino del suo verde collega)
Stephen Hopkins ci dà dentro con le apparizioni oniriche della suora Amanda Kruger, al posto del Fantozziano arcangelo Gabriele (ad annunciare la sua prossima maternità). Invece a fare la sua spettacolare entrare in scena davanti alla vetrata di una chiesa, ci pensa il nostro Freddy (il solito gongolante e divertito Robert Englund) che annuncia «È un bel maschietto!», in originale la sua «It’s a Boy!!» è diventata mitica.

Freddy Krueger's Baby - Nastro azzurro ad Elm Street
Quando Kruger entra in azione poi, tutti gli amici di Alice ne pagano le spese, peccato che i pesanti tagli voluti dalla New Line abbiano di molto smorzato i toni, a ben guardare anche molti doppi sensi sono spariti, compresa una battutaccia sul “sesso sicuro”, in una delle scene in cui l’artigliato assassino compariva nel letto di Alice.

Quello che resta sono sostanzialmente tre grandi omicidi piuttosto coreografici prima del gran finale, che poi a dirla tutta sono anche i motivi per cui [Cassidy inspira forte] A Nightmare on Elm Street 5: The Dream Child [Cassidy espira forte] viene identificato nel mucchio dei seguiti, non potete sbagliare, oltre al piccolo feto con la faccia di Kruger, questo è il capitolo con la morte del ragazzo-moto, con la tipa nutrita a morte e con l’omicidio del ragazzo-fumetto. Insomma un pasticcio disorganizzato.

La travagliata morte stradale di Dan (Danny Hassel), comincia con Freddy impegnato ad insegnare al ragazzo l’importanza delle cinture di sicurezza per non finire sparati fuori dal parabrezza (l'assassino utilizza una delle sue braccia “allungabili”, non chiedetemi il perché), ma poi continua con Dan in motocicletta che finisce progressivamente per "fondersi" con cavi e tubi del suo mezzo, diventando un urlante orrore Cyberpunk, non dico proprio in stile Akira, però almeno Body Horror che tende a farsi notare. Una scena barocca quanto volete ma ben diretta da Stephen Hopkins, anche se visibile per intero solo nella versione non censurata del film.

David Cronenberg da qualche parte in Canada approva.
La morte di Greta (Erika Anderson) invece, anticipa anni di cuochi e chef televisivi impegnati a brutalizzare concorrenti per non aver saputo abbinare il sale dell'Himalaya allo sformato di uova di cormorano, quelli che ormai infestano i nostri palinsesti televisivi. Gli Chef televisivi, non i cormorani. Anzi a dirla tutta riprende un terrore ancora più ancestrale che tutti noi abbiamo provato nella nostra vita: il pranzo con i parenti!

Cucina da incubo (Cannavacciuolo levati, ma levati proprio)
Greta si addormenta a tavola, non è dato sapere se per l’ennesima barzelletta che non fa ridere di zio Vincenzo, oppure per la dodicesima fetta di polpettone rifilato dalla nonna al grido di «Sei sciupata! Mangia! Mangia!!». Freddy compare vestito da cuoco e rimpinza la ragazza a morte, insomma come qualunque pranzo di Natale in famiglia, solo meno truculento di quello che Stephen Hopkins avrebbe voluto, visto che la parte con le budella a vista della ragazza, è stata sforbiciata al grido di: Stephen, devi lasciare la cucina di Master Chef.

Provate a dire di cosa è grande appassionato Stephen Hopkins? Bravi, fumetti (storia vera). Come avete fatto ad indovinare?
La morte di Mark (Joe Seely), l’appassionato di fumetti invece, vede il ragazzo addormentarsi durante la lettura e pronto a trasformarsi anche lui in un fumetto, con un effetto che ricorda un po’ quello del video di Take on me degli A-ah.

Take me on (take on me) / I'll be gone, in a day or two.
Mark da buon nerd, dimostra di aver visto Nightmare 3, quindi cerca di sfidare Freddy usando nei sogni i suoi poteri speciali, che per un appassionato di fumetti non posso che voler dire trasformarsi in una sorta di super eroe pesantemente armato. Ma contro una pacchianissima versione di Super-Freddy, potenziato dal suo fichissimo (almeno per un bimbo degli anni ’80 come me) Skate-Board con artigli, mi dispiace Mark, non hai proprio speranza.

É un uccello Jason? É un aereo Michael? No, è Superman Super-Freddy.
Per il finale bisogna inventarsi qualcosa, quindi dopo aver assistito impotente alla mattanza dei suoi amici, Alice dal ginecologo ha un momento di illuminazione: Gli androidi sognano pecore elettriche? I bambini nell’utero sognano? Quindi capisce che bisogna fermare Freddy, anche se Jacob ormai ha una forma ed anche un attore ad interpretarlo: gli occhi spiritati di Whit Hertford, non potete dimenticarlo, era il bambino che Sam Neill terrorizzava descrivendo le tecniche di caccia dei Velociraptor in Jurassic Park.

"Il punto è che sei ancora vivo, quando comincio ad affettarti" (quasi-cit.)
Il finale di [Cassidy inspira forte] A Nightmare on Elm Street 5: The Dream Child [Cassidy espira forte] non mi ha mai convinto molto, Stephen Hopkins ha l’intuizione giusta, ovvero quella di portare in scena le celebri scale di Escher, ma non ha il budget e il tempo necessario per coreografare per bene la scena, che purtroppo non risulta riuscita come avrebbe potuto essere, andando sotto bevendo dall'idrante contro Labyrinth, uscito solo una manciata di anni prima, ma decisamente più memorabile.

La vita è fatta a scale, c'è chi scende e c'è chi sale.
“Nightmare 5 - Il mito” è molto orientato a fare sfoggio dei suoi effetti speciali orgogliosamente vecchia scuola, tanto che metà dei contenuti speciali del Blu-Ray sono tutti dedicati a questa argomento. Ma poi a colpirmi davvero, sono le tante rappresentazioni proto-uterine di cui il film è strapieno, che fanno sembrare lo strano ritorno al mondo di Freddy, una puntata speciale di “Siamo fatti così”, dedicata al concepimento di una delle più grandi icone del cinema Horror ok, ma comunque con un risultato molto bizzarro. Se il film fosse uscito qualche anno dopo, avrebbe almeno potuto contare sulle musiche dei Nirvana dal loro album “In Utero” (1993), tanto per restare in tema, ma tutto sommato ci è andata bene, nel film si sente anche l’azzeccata “Bring Your Daughter... To the Slaughter” degli Iron Maiden. Ci possiamo accontentare, almeno dal punto di vista musicale.

Insomma il Nightmare di Stephen Hopkins è un film a cui hanno tarpato le ali, piuttosto bizzarro nel rappresentare la fissazione paterna di Freddy, ma anche il primo capitolo della saga a chiudere al terzo posto al botteghino nel primo fine settimana di programmazione in patria. Rispetto ai suoi fratellini un mezzo disastro, che pretendeva un cambio epocale per il capitolo successivo, per tornare ad incassare sarebbe stato necessario un tema forte in grado di attirare il pubblico, ma di questo ne parleremo presto, sempre da queste parti lungo Elm Street!

Intanto vi ricordo lo speciale del Zinefilo dedicato a tutti i film di Nightmare!


Non perdetevi nemmeno la pagina dedicata alla rubrica su Nightmare di questa Bara, con questa meraviglia creata da Quinto Moro.

"Venite a trovarci, e buoni incubi a tutti!"

40 commenti:

  1. Su Hopkins mi trovi d'accordissimo.
    Da parte mia propongo Blown Away - Follia Esplosiva e Spiriti nelle Tenebre.
    Mah...un altro di quelli che non ho mai amato particolarmente, di episodio.
    Non mi ha mai detto molto, sinceramente.
    Ti riporto il trafiletto di Tv Sorrisi e Canzoni in occasione del suo primo passaggio televisivo.
    "Classica e consueta compilation di effettacci per un protagonista ormai fin troppo sfruttato."
    Perfetto. Direi che non c'e altro da aggiungere, vostro onore.
    Lo metto sullo stesso piano del secondo, a mio modesto parere.
    Visto l'ho visto, ma...non di certo memorabile.
    Englund e' bello (ugh...) e bravo come sempre, e forse piu' che in altre occasioni salva il fondoschiena al film caricandoselo da solo sulle spalle.
    Da' il meglio di sicuro nella sezione omicidi, anche se meno numerosi del solito.
    Non solo Alice la sfanga per due volte, ma si salva pure la sua amica!
    Freddy comincia a perdere colpi.
    Non male la scena - omaggio a Escher, anche se un po' tirata via.
    Quel che colpisce in negativo e' il tono minore rispetto al precedente.
    Che era tanto colorato e schizoide quanto questo e' fiacco e smorto.
    La fotografia ha un che di pallido e spento. In certi punti sembra pure in bianco e nero!
    O forse era per la censura?
    Le smanie paterne di Krueger mi sono sembrate insensate quasi da fare il paio con la scelta di diventare simil - parassita del secondo.
    Sbaglio...o in alcune locandine yankee al posto della culla c'era un feto?

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    1. Un pasticcio poco organizzato diretto da un regista brillante che nel tempo, ci ha regalato delle gioie, ora ho un po' di carne al fuoco, ma conto di mettere su un bel ripasso dei film di Hopkins. Non ricordo locandine diverse da queste, ma ora potrei confondermi, invoco i lettori, loro lo sapranno di sicuro ;-) Cheers!

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    2. Ah, dimenticavo...
      Menzione d'onore per il mitico duo Skipp & Spector, i ragazzacci terribili alfieri dello splatterpunk.
      Due grandissimi, sia come autori che come sceneggiatori.

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    3. Tanto di cappello, anche se dal rimaneggiamento del loro soggetto, diventa difficile capire chi ha partorito cosa. Capito no? Partorito perché nel fil... Ok, la smetto. Cheers!

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    4. Beh, in ogni caso il loro contributo è stato interessante. Stato interessante perché nel film si partorisce, e per partorire devi prima essere in stato int... OK, la smetto anch'io! ;-)
      Non riuscito come i due precedenti, anche se non certo per colpa di Hopkins (vedi appunto gli innumerevoli casini produttivi, censori, di sceneggiatura ecc.ecc.): per quanto alla fine in qualche modo comunque porti a casa la pagnotta, Nightmare 5 rimane più che altro un film lastricato di buone intenzioni mai davvero portate a termine, e non poteva essere diversamente. Al cinema, almeno, riuscì a non essere uno spettacolo noioso (anzi)... ;-)

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    5. Esatto, poi bisogna dire che la saga di Nightmare non è mai andata sotto il Par, per rubare un termine dal golf. Ha sempre mantenuto un certo livello qualitativo, anche il più sfigato dei capitoli non è mai un film davvero orrido, al massimo horror ;-) Cheers

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  2. L'avevo visto al cinema e in effetto non era stato molto entusiasmante. Inoltre il doppiaggio italiano di Freddy stava diventando via via troppo caricaturale, mentre nel primo film faceva davvero paura.

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    1. La sua trasformazione in cartone animato prosegue, anzi direi che si completa nel finale del sesto film. Hopkins è un bravo regista ma questo capitolo è uno dei più pasticciati, inoltre per me il mio Krueger preferito è sempre quello del primo film ;-) Cheers

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  3. Ciao Cas! Non rivedo il film da tempo immemorabile però mi pare di ricordare che l'omicidio del ragazzo amante dei fumetti si concluda con una battutaccia di Freddy sul fatto che non ama proprio questo genere di lettura. Il che mi fece abbinare la scena con quella del terzo capitolo con il ragazzo che nel sogno diventa "Mago", ugualmente preso in giro da Freddy. Ne conclusi che Freddy non ama particolarmente i Nerd (si vede che da ragazzo sarà stato certamente un bullo).

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    1. Hola! Ricordi bene, anche se la frase doppiata è ben più critica nei confronti dei fumetti, infatti Freddy nella versione doppiata dice: «Non li ho mai sopportati, i fumetti: tutte stronzate!» mentre in originale: «Told you comic books was bad for you», decisamente più ironica, quasi un modo di imitare la mamma preoccupata che dice al figlio che i fumetti gli faranno male. Però la tua teoria è perfetta, da bravo bullo non ha mai sopportato i secchioni ;-) Cheers!

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  4. l'ho visto e stavo per scrivere che non ricordavo assolutamente nulla- invece leggendo il tuo otttimo articolo qualcosina è riaffiorato nella mente-

    buona giornata e continua così

    rdm

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    1. Grazie capo, mi fa piacere essere utile e che ti sia piaciuto ;-) Cheers!

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  5. visto che tu cassidy sei riuscito a tirare fuori le pubblicità di zucchetti e saratoga io ne aprofitto e lancio un appello accorato ai lettori della bara volante ��

    nei primi anni 80 ( avevo 7 8 anni ) alle 20,30 io e la mia famiglia cenavamo e su un canale locale piemontese ( direi odeon tv ma appunto sono passati 40 anni e perciò vado molto a braccio ) girava una pubblicità incredibile :

    la crema seno jan sen claude!!!!! accompagnata da un canzone anchessa incredibile " jan sen claude bella quando vuoi jan sen claude bella come vuoi...." una modella non giovanissima si spalmava le tettone della crema

    è inutile dire che alla terza visione mia madre ha mattarellato la testa di papà e addio jan sen claude!!!!

    arrivo al dunque : io ( che non sono un hacker) ho cercato a lungo sta pubblicità( adirrittuara potrebbe essere fine anni 70 ) ma niente non la trovo.

    se qualcuno ( tu cassidy sei troppo giovane e per fortuna per le tue diottrie la crema seno jan sen claude te la sei persa) gli sarò grato per sempre


    geppo da nichelino

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    1. Mi dispiace di essermela persa, ma questo punto mi siedo qui, metto su i Pop-Corn e attendo che questo appello venga colto da qualcuno dei lettori. Per favore mettete il video! ;-) Cheers

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    1. Strano non abbiamo sfornato tutti i gadget che si trovano ora su baby Yoda, poteva essere l'idolo dei bambini :-P Cheers!

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  7. Nella mia vita non ho mai messo piede su uno skateboard, neanche per sbaglio, ma quello artigliato di Freddy lo volevo con tutto il cuore! ^_^
    D'accordo che tagliare sulle scene splatter è stata una martellata al film, ma pure iniziare a girare senza sceneggiatura e improvvisare un mischione al volo di cinque copioni diversi non è proprio il modo migliore di assicurarsi un successo. Poi per carità, all'epoca Freddy regnava e nessuno, ma proprio nessuno notava le storie dei film. Addirittura l'autorevole giornalista Marc Shapiro, che ha assistito a tutte le riprese di tutti i Nightmare, che ha intervistato tutti i protagonisti, dagli attori agli autori ai produttori, che ha raccontato tutti i disastri produttivi e i cambi di sceneggiature fatti al volo... parla di Nightmare mythology, quando ogni film va per conto suo e ogni sceneggiatore dice quel che gli pare (Freddy vive solo nei sogni, poi vive nella realtà, poi nei sogni, poi nella realtà...) Ma c'è l'ammmòre per il personaggio e nothing else matters, per dirla coi Metallica. Quindi ha fatto bene la New Line a cambiare continuamente sceneggiatori come fossero biancheria intima :-P
    Ah, mi chiedo com'era la sceneggiatura scritta da David Schow - che qualche anno dopo diventerà famoso per un film di un certo successo come "Il Corvo" - che regista e produttori hanno adorato... prima di cestinarla perché non c'era tempo di usarla per il quinto film!

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    1. Scena adorabile, un omaggio alla vita di noi piccolo nerd, quando ancora nessuno ci chiamava così, tra lo skate-board e i fumetti, davvero spettacolare ;-) Sul serio, mischioni su mischioni nemmeno fosse una partita di Rugby, ad ogni nuovo capitolo il livello di pastrocchio aumenta. Con tutte le sceneggiature scartate dai sei "Nightmare" si potrebbero fare altri dodici "Nightmare", senza esagerare ;-) Cheers!

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  8. Ma quindi che ruolo aveva sto figlio nella trama?

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    1. Fondamentalmente ehm, cioè la sua presenza no è tipo un simbolo che, uhm no, tipo una figura retoric... Ehm. Mi puoi fare una domanda di geografia per piacere? Oppure bisognerebbe chiederlo alla New Line, ma penso che la loro risposta sarebbe: Mi puoi fare una domanda di geografia per piacere? ;-) Cheers

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  9. Il mio primo Freddy al cinema.
    Visto di pomeriggio nel teatro comunale della mia città ( che all'epoca fungeva anche da cinema ) in una sala strapiena che vide la proiezione interrotta almeno due volte per il troppo casino.
    Ovviamente tifavamo tutti per Freddy.
    Oggi probabilmente mi odierei perché all'epoca rappresentai anch'io tutto ciò che non bisogna fare al cinema, ma partecipai insieme ai miei amici alla confusione da stadio durante la visione del film, che comunque non mi piacque moltissimo.

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    1. Erano quasi film evento, quasi. Si andava con gli amici ammaliati dal fascino maligno di Freddy, grazie per la testimonianza diretta ;-) Cheers

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    2. Io rimpiango un pò quel' atmosfera da stadio al cinema : posso capire che a un adulto stressato possano dare fastidio mentre seguo il film, ma sono anche quelle cose che divertono, scaldano l'ambiente ( tipo concerti) e fanno gruppo .
      Bisognerebbe fare proiezioni in sale divise in cui possono entrare solo maggiorenni, o minorenni.
      Per me funzionerebbe ....

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    3. Non sarebbe male, mi sembra un'ottima idea, alcuni film si chiamano proprio il tifo di gruppo ;-) Cheers!

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  10. Grazie Cass, erano anni che non ricordavo da dove arrivasse la citazione È un bel maschietto!, ovviamente recitata con voce roca, che ogni tanto mi viene in mente. Per il film nulla da aggiungere a quanto hai già scritto. Nulla di nuovo, qualche bella morte, tipo quella del ragazzo-moto, ma niente che lasci veramente il segno, diciamo che per un appassionato come ero ai tempi poteva andare bene, ma si respirava aria di stanca. Insomma diciamo che il passato e il futuro sarebbero stati migliori. 👋

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    1. Ehilà, Danié!!
      Come andiamo?
      Perfettamente d'accordo. Ormai si sentiva che la formula cominciava ad avere un po' il fiato corto.
      Per carità, visto come gli altri. Ma non mi é piaciuto come il primo ed il terzo, che personalmente considero i migliori.
      Col capostipite che sta avanti di parecchie lunghezze, eh.
      Ma nemmeno come il quarto, che al netto dei difetti mi aveva divertito.

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    2. Prego Daniele figurati, sempre ben felice di offrire un servizio di pubblica utilità ;-) Cheers!

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    3. Tempo di arrivare con il post del sesto film (già in bozza) e poi questa rubrica spin-off tornerà a congiungersi lungo Craven Road. Non sembra so esattamente dove sto andando. Forse ;-) Cheers

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    4. Ciao Red, tutto bene, sembra che si respiri aria di ripartenza, anche se personalmente ci andrei ancora coi piedi di piombo... Comunque rimane molto al di sotto del terzo e di nuovo incubo che sono i miei preferiti in assoluto. Il sesto, figurati, non lo ricordo nemmeno... Mentre almeno questo mi ha lasciato qualche scena nella memoria. A presto

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    5. Per ripassare il sesto avremo tempo, per altro stavo per dimenticarmi il remake, ma dovrà figurare anche lui nella rubrica ;-) Cheers

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  11. Ma dai, la morte di Dan è una citazione grande così a Tetsuo di Shinja Tsukamoto .
    O almeno credevo, visto che i due film sono entrambi del 1989 .
    Chi ha copiato chi ?

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    1. il film Tsukamoto era giù uscito negli Stati Uniti, oppure Stephen Hopkins da buon nerd lo conosceva? Non so i tempi mi sembrano troppo ristretti, per quello ho pensato ad "Akira", però bisognerebbe chiederlo a Hopkins. Cheers!

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  12. Risposte
    1. Magari non è il miglior Nightmare di sempre, ma Hopkins si merita un recupero ;-) Cheers

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  13. L'approccio che ebbi verso questo seguito fu controverso: avendo amato (e amando tuttora) a prima visione il quarto capitolo, che per me era il definitivo, non apprezzai l'idea di un continuo della saga... ma tuttavia andai a vederlo in sala. Dal confronto col IV partiva quindi svantaggiato già per preconcetto e la visione ne ha confermato, almeno a miei gusti, le aspettative. Troppo oscuro, malsano, e cruento senza avere validi contraltari a livello di storia e personaggi.
    Riguardo la scena della Anderson: al cinema era integrale... col dettaglio delle budella in vista. Detesto quella scena... al pari del signor Creosoto di pythoniana memoria!

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    1. Il signor Creosoto è la più grande scena horror di tutti i tempi ;-) Ho studiato, pare che l'edizione integrale del film esista solo per il mercato tedesco, in ogni caso con me sfondi una porta aperta, per me il quarto resta tra i più divertenti ;-) Cheers

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  14. Ti dico solo che per anni, io a un mio amico,abbiamo citato la frase che Fred dice a Greta: bon appetit, puttana! :D
    Mitico. Freddy che è sempre più gigione e meno horror...

    Moz-

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    1. Freddy é da sempre il più pop di tutte le maschere horror anni '80 ;-) Cheers

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    2. Bè, la frase che io ricordo più di tutte è " fumetti? Tutte stronzate!" che peraltro pare un invenzione del doppiaggio italiano ( e per quanto ami i fumetti, la trovo molto azzeccata nel film )

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    3. Lo è, in originale suona diversa anche come senso ;-) Cheers

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