C'è una quinta dimensione oltre a quelle che l'uomo già
conosce, senza limiti come l'infinito e senza tempo come l'eternità, è la
regione intermedia tra la luce e l'oscurità, tra la scienza e la superstizione,
tra l'oscuro baratro dell'ignoto e le vette luminose del sapere: è la regione
dell'immaginazione, una regione che potrebbe trovarsi ai confini con… Craven
Road!
Scendendo lungo Craven Road abbiamo esplorato alcuni dei lavori televisivi del maestro di Cleveland arrivati tra il 1984 e il 1985, ma più o meno nello stesso periodo Wes ha avuto la possibilità di farsi un viaggetto… Ai confini della realtà!
Wes Craven dice la sua sull’incubo nucleare, andando a
giocare nel campo della fantascienza, un genere che zio Wessy ha esplorato poco in
carriera, ma che qui maneggia a dovere, con un episodio che nel tema di fondo,
può ricordare un po’ “L’ultimo uomo della terra” (1964) con Vincent Price, ma
ancora di più uno degli episodi più celebri della serie classica di “The Twilight
Zone”, ovvero “Tempo per leggere”, la storia dell’impiegato Henry Danies, che
con i suoi occhiali spessi, sognava solo di essere lasciato un po’ tranquillo a
coltivare la sua passione per la lettura.
Un Wes Craven quasi romantico per certi versi, che nel
finale della puntata utilizza in maniera impeccabile il poema “When you are old and
grey” di William Butter Yeats, letto sulle bellissime note del compositore William
Goldstein. Si perché quello che non si dice abbastanza spesso di zio Wessy è quanto per
lui, il genere horror sia stato un po’ una gabbia, da cui qualche volta ha
provato, non dico a scappare, ma almeno ad allontanarsi.
Scendendo lungo Craven Road abbiamo esplorato alcuni dei lavori televisivi del maestro di Cleveland arrivati tra il 1984 e il 1985, ma più o meno nello stesso periodo Wes ha avuto la possibilità di farsi un viaggetto… Ai confini della realtà!
La serie conclusa nel 1964 creata da Rod Serling è stata
leggendaria, ha permesso a scrittori come Richard Matheson di firmare episodi
che sono entrati a far parte della cultura popolare. “The Twilight Zone” non ha
certo bisogno di presentazioni e attorno agli anni ’80, una lunga sfilza di
sceneggiatori e registi cresciuti con la prima serie originale degli anni ’60, aspettavano
solo che la CBS – detentrice dei diritti, acquistati proprio da Serling –
facesse loro un cenno per riportare tutti… Ai confini della realtà!
Ok, giuro che smetterò di concludere tutte le frasi con questa uscita ad effetto, però dai è bellissima, quasi impossibile resistere alla
tentazione.
I vertici della CBS decisero di dare “luce verde” al
programma, perché in quel periodo il pubblico aveva dimostrato di apprezzare
molto le strambe storie dirette al cinema da Steven Spielberg, guarda caso coinvolto nel quartetto di registi, che nel 1983 portarono in sala “Twilight Zone: The Movie”. Gli altri tre? Joe Dante, John Landis, George Miller.
Robetta vero?
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Benvenuti... Ai confini della Cravenosità! |
Il rilancio di “Ai confini della realtà” è andato in onda
per la bellezza di tre stagioni tra il 1985 e il 1989. 110 episodi e una sigla
tutta nuova, reinterpretata da Jerry Garcia dai Grateful Dead. Ma tra i tanti nomi di rilievo che hanno preso parte
a questa operazione, quello del nostro Wes Craven si è distinto, con ben cinque
episodi diretti nel corso della prima stagione (1985-1986), quella di cui terrò
conto per questo post, quindi senza perdere altro tempo, sotto con le puntate!
1x01 - Da oggi si
cambia
Titolo originale: Shatterday
Prima TV USA: 27 settembre 1985
Prima TV Italia: 3 giugno 1986
Peter Jay Novins, solitario uomo di successo è seduto in
un bar e no, non è l’inizio di una barzelletta. Chiedendo al barista di poter
fare una telefonata, per abitudine e distrazione, l'uomo compone il numero del suo
appartamento in cui vive da solo, quando una voce dall’altra parte
dell’apparecchio risponde. Già così sarebbe una premessa da brivido, se non fosse che l’uomo
dall'altra parte della cornetta altri non è che… Peter Jay Novins.
Bruce Willis interpreta il doppio ruolo di Peter, diventa quindi subito chiaro che ci troviamo ai confini della realtà perché Bruce, aveva ancora i capelli!
A parte questo, l’episodio tratto da una breve storia scritta da Harlan Ellison, ci regala un’ottima prova
di Bruce Willis in grado di duellare a distanza con sé stesso, un duello
interiore con una sua versione più apatica e cinica, che inizierà a colpi di
conti correnti chiusi e nottate fuori casa sotto la pioggia, per terminare con
un intenso faccia a faccia. Una resa dei conti da cui solo uno dei due Peter
uscirà vivo, ma il tutto, in puro stile Wes Craven.
Si, perché l’episodio pur non essendo sceneggiato dal maestro di
Cleveland, ha molto della sua poetica, per Craven i mostri arrivano sempre da
una dimensione adiacente alla nostra, l’ex professore laureato in filosofia e
psicologia porta in scena una sorta di seduta di analisi, che per il suo
protagonista sarà una rinascita: a volte bisogna sacrificare qualcosa, anche
in maniera dolorosa, per evolvere e non fossilizzarsi per sempre. L’unico pecca
della puntata? Purtroppo Bruce Willis non è mai più stato diretto da Craven,
peccato perché qui i due hanno combinato per un ottimo episodio.
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Si capisce che siamo ai confini della realtà, perché Bruce aveva ancora i capelli. |
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Due |
1x02 - Un po' di
pace
Titolo originale: A little peace and quiet
Prima TV USA: 27 settembre 1985
Prima TV Italia: 3 giugno 1986
Melinda Dillon
è una stressatissima mamma, solo che invece di doversi prendere cura di un Bigfoot (come già accaduto nella sua carriera), passa le sue giornate a badare
a tre bambini iperattivi e ad un marito petulante, che non riesce a farsi il
nodo della cravatta da solo. Le giornate sono scandite da urla, commissioni,
bambini da prendere e portare a scuola e dai telegiornali, che sullo sfondo degli eventi, raccontano l’escalation militare tra gli Stati Uniti e
l’Unione Sovietica, che in piena guerra fredda è tutta una gara a chi ha il missile
nucleare più lungo.
Tutto cambia quando la donna, facendo giardinaggio si ritroverà a dissotterrare un piccolo orologio, che le donerà il
potere di “congelare” il tempo attorno a lei al suo comando. Con i figli e le
responsabilità messe in pausa, la donna avrà finalmente tutto il tempo che
desidera, anche per liberarsi degli scocciatori porta a porta e perché no, per
soffermarsi ad ammirare un bel ragazzo in fila al supermercato.
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"Non ce la faccio più" (Cit.) |
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"Non trovo il reparto dei bei ragazzi..." |
Il finale di “A little peace and quiet” è beffardo, Craven si diverte ad omaggiare in una scena, due classici del 1964 come “Il
dottor Stranamore” di Kubrick e “A prova d'errore” di Sidney Lumet. Un piccolo sollievo
cinefilo in un finale che mette l’ansia per davvero! La conferma che un maestro
dell'horror, sa come turbare anche quando decide di dedicarsi temporaneamente
alla fantascienza.
1x03 - Parole in
libertà
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Le citazioni cinematografiche di un certo livello. |
Titolo originale: Wordplay
Prima TV USA: 4 ottobre 1985
Prima TV Italia: 6 maggio 1986
Bill Lowery è un venditore con esperienza, in un’azienda
piena di giovanotti rampanti, pronta a sfondare mettendo in vendita un sacco di
nuovi articoli dai nomi assurdi, che il povero Bill dovrà imparare a memoria,
ficcandosi in testa tutte queste parole senza senso. Per fortuna l’uomo può
sempre tornare a casa dal figlio e dalla moglie (interpretata da Annie Potts, la
Janine di Ghostbusters) che
amorevolmente é pronta ad accoglierlo dicendogli di sedersi a tavola, perché presto sarà pronto il dinosauro.
Come dinosauro? Pranzo avrai voluto dire? No, perché
improvvisamente la parola “pranzo”, indica una tipologia di rosso, uno bello
pieno, almeno è così per tutti, ma non per Bill che pian piano precipita in
una Babele dove tutti intorno a lui parlano come il conte Mascetti... Tarapìa
tapiòco!
Le parole e la loro importanza parafrasando Nanni
Moretti, tra tutti gli episodi diretti da Craven, questo è quello in cui ho patteggiato di più per il protagonista,
riconoscendomi anche un po’, visto che i miei colleghi di lavoro si ostinato a parlare
un “Itanglese” strapieno di utilizzi a capocchia di parole come “meeting”,
“team” e “commitment”, che per me era solo un bellissimo film di Alan Parker. Wes
Craven ci ricorda che il mondo, può essere un posto incomprensibile anche nei
momenti migliori, chissà cosa ne penserebbero i miei colleghi di lavoro.
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"Conte Mascetti è lei?" |
1x04 - Il mutante
Titolo originale: Chameleon
Prima TV USA: 4 ottobre 1985
Prima TV Italia: 6 maggio 1986
Gli astronauti della Nasa hanno riportato sulla Terra
qualcosa, una forma di vita aliena ostile con acido al posto delle vene, disegnato da H.R. Giger? Peggio! Una telecamera di sorveglianza dello Shuttle
rotta, che però è solo la forma scelta dalla creatura mutante per presentarsi.
Presto questo “camaleonte” prenderà la forma dello sbirro
baffuto di Beverly Hills Cop, poi della
mitica Lin Shaye (una vita da scream
queen). A tentare di fermarlo ma prima ancora di capirlo, solo lo scienziato Terry O'Quinn, il
John Locke di LOST.
Wes Craven gioca con gli stereotipi: se arriva dallo
spazio senza essere palesemente inoffensivo invocando «Telefono. Casa», dovrà
essere per forza ostile no? La paura qui è quella dell’ignoto, nel senso di
tutto quello che potremmo scoprire come razza, se non fossimo paralizzati dai
preconcetti. Volendo si potrebbe quasi trovare un filo rosso tra tutti questi
episodi diretto da zio Wessy, che da studioso della mente umana prestato al
cinema di genere, sapeva bene dove andare a scavare. Peccato solo che visto il titolo della puntata, non si senta mai un certo pezzo molto famoso di Boy George.
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Si capisce che siamo ai confini della realtà, perché Terry O'Quinn aveva ancora i... Uhm, déjà vu. |
1x20 - Un poker
col diavolo
Titolo originale: Dealer's
Choice
Prima TV USA: 15 novembre 1985
Prima TV Italia: 27 dicembre 1986
Titolo italiano dell’episodio che rivela anche troppo, ma
che vi riporto lo stesso perché comunque la puntata svela quasi subito il suo
non-mistero. M. Emmet Walsh, Morgan Freeman (che è stato anche quasi giovane! Abbiamo
una prova finalmente!) e il resto degli amici, si concedono una serata di poker
tra di loro, ma il mitico caratterista Dan Hedaya continua a stracciarli,
vincendo sempre con un tris di sei. Tre volte sei, uhm…
Dan Hedaya è il diavolo in libera uscita nel New Jersey, per reclamare un’anima al tavolo da gioco, quella che sembrerebbe sulla carta
(da gioco) essere la storia più horror tra tutte quelli dirette da Wes Craven
per “Ai confini della realtà”, si traduce in una puntata spigliata e
divertente, basata su un ottimo ritmo e dialoghi azzeccati. Tono quasi da
commedia per zio Wessy che quando si tratta di essere luciferino, non è secondo
a nessuno.
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Morgano Uomolibero da (quasi) giovane! |
1x28 - L'anima
pellegrina
Titolo originale: Her pilgrim soul
Prima TV USA: 13 dicembre 1985
Prima TV Italia: 23 febbraio 1987
In un laboratorio, un rivoluzionario proiettore
olografico va in palla, ma dopo un comodo riavvio, comincia a mostrare la
proiezione di un feto umano che cresce velocemente, per la precisione di dieci
anni ogni ventiquattro ore. Infatti la mattina dopo, uno dei due scienziati
responsabili dell’invenzione si ritrovano davanti una bimba di nome Nola, che
comincia a chiacchierare con l’uomo in “diretta” dalla contea di Westchester (New
York), da circa un secolo prima o giù di lì.
Crescendo e invecchiando, Nola diventa una donna capace
di raccontare i passi salienti della sua vita allo scienziato, che sentirà
sempre di più di avere un legame con lei. Tanto che finirà per trasferirsi in
laboratorio giorno e notte, mettendo a repentaglio il suo matrimonio già ballerino, pur di non perdere nemmeno un minuto, del poco tempo
a disposizione di questo particolare “spirito” olografico.
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"Aiutami Obi Wan Kenobi sei la mia unica speranza" (cit.) |
Perché lo scienziato è così legato a Nola? Non ve lo
dirò, guardatevi la puntata per scoprirlo, quello che invece trovo molto
interessante è l’episodio in sé. Craven in carriera, non si è tirato indietro
davanti a niente quando si è trattato di dirigere una storia, dai film porno
agli horror più efferati, zio Wessy si è costruito una fama da ragazzo terribile. Eppure
in carriera, come vedremo anche nel corso della rubrica, ha anche diretto
storie che di Craveniano non avevano apparentemente molto, ecco “L'anima
pellegrina” è la prima di queste clamorose deviazioni.
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Belle in rosa. |
Un uomo colto, con una predisponine naturale per il
sangue e le budella, che qualche volta in carriera ha provato a concedersi di
raccontare storie diverse da quelle che tutti si aspettavano da lui, non sempre
con risultati memorabili (anzi!), ma forse tra quelle poche sortite fuori
porta, “L'anima pellegrina” rappresenta quella più riuscita. Insomma per trovare il
lato romantico di Wes Craven siamo dovuto arrivare… Ai confini della realtà!
Ok questa era l’ultima lo giuro! Anche perché questa Bara
sta per ritornare lungo Craven Road a cadenza settimanale, lasciatemi il tempo
di concludere con la saga di Nightmare e poi
riprenderemo il cammino, per tornare sulla via della filmografia cinematografica di Craven, prossima fermata: 1986. Non mancate!
La serie de "Ai confini della realtà" è una delle mie lacune pesanti. Sia la serie classica che quella anni '80, tranne alcuni episodi sparsi qua e là, mi mancano clamorosamente e da anni mi prometto di recuperarle. Mi frena, oltre alla cronica mancanza di tempo, la "paura" di trovarle datate e che lo shock che dovrebbero suscitare non mi colpisca come dovrebbe abituato a tutte le opere che hanno preso ispirazione dall'originale. Vediamo se da qualche parte trovo qualcosa, le metto là in attesa e chi vivrà vedrà. Poi quando avrò finalmente tempo mi cascano gli occhi (visto che non porto gli occhiali!) e non guardo più nulla... Giusto per stare in tema!
RispondiEliminaRicordo però benissimo il film dell'83.
SPOILER! SPOILER! SPOILER! SPOILER! (sono che è roba vecchia ma se non l'avete visto non voglio rovinarvi nulla!)
La strizza che mi fece Aykroyd nel prologo mi perseguitò per anni! Porca putt@na mi cagai letteralmente addosso. Tra quello e la sorella storpiata dal bimbo coi poteri quel film fu traumatico!
Il prologo del film del 1983 è fantastico, la frase del vecchio Dan ogni tanto la ripeto cercando di imitare il suo stesso sguardo spiritato (storia vera).
EliminaQualche anno fa Rai Tre attorno alle 20.00 aveva iniziato a replicare in ordine gli episodi della serie classica, poi hanno capito che avrebbe alzato troppo la qualità della tv Italiana quindi hanno smesso ;-) Non penso siano più datati che vedere un vecchio film, nella prima serie, ma anche in questa rilanciata anche grazie a Craven, ci sono episodi molto belli, vale la pena un recupero ;-) Cheers!
La serie classica col suo bianco e nero secondo me faceva ancora più paura. Di quella a colori ne vidi qualcuno forse addirittura negli anni '80, ricordo l'episodio dell'orologio col suo finale, veramente tremendo!
RispondiEliminaVeramente angosciante, rende perfettamente l'idea della vita durante la guerra fredda. Ogni viaggio nella "zona crepuscolare" non si dimentica ;-) Cheers
EliminaDi questa serie ricordo piu' che altro il film, che causava una strizza mica da ridere.
RispondiEliminaLa serie televisiva purtroppo l'ho vista poco, sia quella vecchia che quella nuova.
E' una delle cose che sono ripromesso di recuperare, anche se spero che prima o poi la mettano su qualche canale in streaming (anche in lingua originale, non importa).
Si, cose come queste danno proprio l'idea che lo zio Wes fosse una persona di notevole cultura ed acume, che per nostra fortuna ha bazzicato anche con uno dei nostri generi preferiti.
Poi ci e' rimasto ingabbiato dentro, ma questo e' un altro discorso. Ma se non fosse accaduto, non avremmo avuto delle perle memorabili.
Ho sempre amato molto il film, omaggiava molto bene la serie classica, riproponendo almeno uno dei suoi episodi storici per altro con il "mio" John Lithgow al posto del capitano Kirk ;-) Questo sarà argomento del prossimo post su Craven e del resto della sua rubrica, questa deviazione ai confini della realtà non era inizialmente previsto, ma questa Bara mi porta dove vuole lei e mi rendo conto, tornerà molto utile per il resto della rubrica su zio Wessy ;-) Cheers
EliminaGrandissimo il film, con Dan Aykroid che vuole farci vedere una cosa che fa veramente paura!! 😜
EliminaPerò, così ne approfitto per salutare anche Redferne, ricordo che il primo episodio che vidi fu Kentucky Rye e lo considero tutt'ora uno dei più belli. Ricordo che lo vidi dopo la trasmissione Jonathan, quella condotta dalla sfortunato Ambrogio Fogar, e mi sembra che poi non ho dormito per una settimana... Poi tra le reti private che negli anni '90 li trasmettevano a ripetizione, me li sono visti tutti!
EliminaUna ripassata del film potrei anche concederemela, ci sono molti dei miei preferiti. Cheers!
EliminaDella serie classica è splendido Ore Perdute, quello dei manichini, e anche un altro dove tutti, quando compiono la maggior età vengono rimodellati secondo dei canoni di bellezza standard, ma praticamente fatti con lo stampino (un po'come accade davvero con la chirurgia plastica dove nasi, zigomi e labbra sono identici su migliaia di persone... tranne che su Mickey Rourke)
RispondiEliminaLi ricordo entrambi, bellissimi. Ma anche la serie degli anni '80 ha delle belle carte in mano, vorrei anche recuperare la nuova "Ai confini della realtà" curata da Jordan Peele. Cheers!
EliminaSerie cult che vorrei riuscire a recuperare prima che sia troppo tardi, questa è una ;)
RispondiEliminaMerita, non so se ho visto proprio tutti gli episodi, però a cadenza periodica finisco per vedere sempre nuovi episodi (vecchi) quindi credo di aver coperto già una ragguardevole parte ;-) Cheers
EliminaGià sono arrivato in ritardo con la serie classica, che sono riuscito a vedere solamente quando nel 2002 circa Canal Jimmy l'ha mandata in onda con ordine, con quella "nuova" a colori non ho mai avuto speranze: non so né quando né come sia andata in onda, non l'ho mai beccata e pensa ero convinto si trattasse sollo dell'esperimento infruttuoso di una sola stagione. Invece addirittura sono tre, con attoroni da applauso coinvolti!
RispondiEliminaAvrei potuto essere "in tempo" per la serie "ancora più nuova", ma non ho manco capito se l'hanno tradotta in Italia.
Ah, comunque Morgan Freeman è davvero nato vecchio! :-D
Quella nuova in uno strambo Paese a forma di scarpa non è ancora arrivata, si è persa... Ai confini della realtà ;-) Morgano davvero è nato vecchio, nemmeno questa serie è riuscita a renderlo più giovane di quanto lo ricordiamo. So che esistono dei DVD con alcune puntate per il resto ci pensa YouTube. Cheers!
EliminaÈ incredibile, me li ricordo proprio tutti, anche se non sono tutti fra i miei preferiti. Quello della casalinga e della partita a poker fanno sicuramente parte della mia scala digitale dei migliori. Bruce ante Moonlighting e Morgan quando ancora sbancava il lunario, se non ricordo male sarebbe scoppiato nel 1988 con Michael Keaton in un film su alcolizzati, dove finalmente la sua bravura è stata riconosciuta.
RispondiEliminaDiciamo che con il senno di poi si nota il tocco di Craven in ogni episodio e anche una certa visione molto caustica della società amerigana, forse ancora più stereotipata rispetto ai film. 👋
Gli episodi sono più brevi di un film quindi corrono dritti al punto, "Her pilgrim soul" mi ha fatto capire molto di certe scelte future di Craven, in ogni caso mi sono piaciuti tutti ;-) Cheers
EliminaBeh mica lo sapevo che gli avessero affidato addirittura le prime 4 puntate, evidentemente voleva ripartire col botto.
RispondiEliminaOra, proprio non ti so dire se ho visto queste puntate, perché da ciò che racconti non mi dicono molto... potrebbe essere di sì come no, sostanzialmente era una serie che guardavo... Però la storia della donna che blocca il tempo (ma non ricordo nulla di bellico) non mi è nuova...
Moz-
Hanno puntato sul regista giusto, quando si parla di Wes Craven sempre le solite notizie, sarebbe stato bello chiedergli della sua esperienza su questa serie, secondo me ne andava molto orgoglioso. Cheers!
EliminaRicordo di aver visto la serie, ma è tutto nebuloso...l'episodio "Parole in libertà" mi rimase impresso e ricordo che lo associai in seguito all'episodio di Star Trek TNG "Darmok" che mi colpì come pochi altri. Della serie: dire le stesse parole ma parlare due lingue diverse...
RispondiEliminaIl film l'ho visto, e anche qui buio quasi totale, tranne per l'episodio del bambino coi poteri, ma solo perché ho il racconto da cui è tratto, Una vita "splendida" di Jerome Bixby. Con quel "splendida" in evidenza mi agghiaccia ogni volta, ma lo rileggo sempre con piacere. ;-)
L'episodio diretto da Joe Dante ;-) Non so se ho visto quell'episodio di TNG, ma ora che me lo hai detto ha iniziato a suonare qualche campanellino in testa, magari prossimamente ripasserò anche quella serie, per ora sono ancora alle prese con la serie classica di Star Trek. Cheers!
EliminaCi vorrà un po' perché tu arrivi a quell'episodio: è nella quinta stagione di TNG! Dopo averlo visto, continuai a pensarci per giorni...intenso, assolutamente non scontato, ed emozionante. Uno degli episodi migliori.
EliminaPenso di averlo visto quando guardavo TNG trasmesso al pomeriggio da ragazzino, ma ti farò sapere, per ora sono alle prese ancora con Kirk, Bones e Spock ;-) Cheers
EliminaLo ricordo anche io quell'episodio, molto bello. Tra l'altro anche io guardavo sempre nei pomeriggi su Italia1 gli episodi di TNG.
EliminaSe non sbaglio, sotto tutto il trucco del comprimario di Picard c'era il capo di Lance Henriksen nel primo Terminator.
EliminaI pomeriggi di Italia 1 con un nuovo episodio di TNG tutti i giorni erano magici!
Qualche tempo fa La7 cominciò a ritrasmettere Star Trek TOS in orario pomeridiano, ma esultai invano: dopo due giorni c'era di nuovo Josephine. La tristezza che mi ha pervaso...non si può capire...
Ricordo benissimo, ho avuto lo stesso immotivato entusiasmo, già mi preoccupavo di non riuscire a vedere tutto causa "accavallamento", purtroppo hanno scelto loro per noi. Cheers
EliminaProprio così: del resto avevano fatto una scelta intelligente, cosa di cui in questo strambo paese "anti-fantastico" bisogna fare subito pubblica ammenda... e infatti, a tempo di record, ecco Kirk e i suoi rimpiazzati da quell'indescrivibile vaccata di telefilmettino per famiglie che non riuscirei a guardare nemmeno se mi pagassero per farlo. Comunque, tornando al nostro amato e compianto Wes, mi ricordo della sua deriva romantica ne "L'anima pellegrina" (finale compreso) così come mi sono ricordato di aver visto anche tutti gli altri "Twilight Zone" diretti da lui... a dire il vero quasi tutti, dato che a rimanere più nebuloso nella mia memoria è l'episodio con Morgan Freeman e Dan Hedaya.
EliminaIl film a episodi del 1983 l'ho ben presente invece, anche per via del terribile incidente che funestò le riprese del segmento diretto da John Landis...
L'episodio del Poker è a metà tra due altre storie, nel formato a tre che era tipico della serie, forse anche per quello é meno visibile. Il film andrà affrontato, quell'incidente ha cambiato la vita e la carriera al vecchio John. Cheers!
EliminaGran bella serie, non credo di averne visti tutti gli episodi da piccolo, però ricordo chiaramente che la puntata dedicata all'Uomo Ombra mi terrificò!
RispondiEliminaSono l'uomo ombra che sta sotto il letto di un altro!! Ricordo ancora la frase... Che strizza!!
EliminaEsatto :)
EliminaEpisodio fantastico, d'altra parte è stato diretto da Joe Dante non dall'ultimo della pista ;-) Cheers
EliminaOra capisco perché spiccava sugli altri, anche per gli effetti speciali!
EliminaDante è una sicurezza ;-) Cheers
EliminaBè ricordo anche io l'episodio del missile .
RispondiEliminaE' curioso che tra la fine degli anni 80 dei primi 90, ci fu in Italia almeno, una moda per questo genere di serie.
Mi ricordo che fecero questa nuova serie di TLZ, poi Salto nel Buio ( la mia preferita, che guardavo sempre su Odeon ), poi Storie Fantastiche di Splibergo e infine, Racconti dalla Cripta e Freddy Nightmare dove il nostro Kruger al posto di Zio Tibia a presentarci episodi a tema horror .
Poi il nulla per anni , fino alla nuova serie di Outer Limits su TMC.
A proposito, volete vedere una cosa davvero paurosa ?
Non ve ne pentirete.
Ricordo benissimo anche io quel periodo, per uno come me che ha imparato ad amare il formato antologico con "Creepshow" era una pacchia, ricordo una puntata con una ragazza che calava torce elettrice in un pozzo che mi era piaciuta molto, ma non ricordo se fosse una puntata di "Outer Limits", "Salto nel buio" oppure "Ai confini della realtà", per dire di quante erano le serie di questo tipo ;-) Cheers!
EliminaAspetta quella della ragazza e del pozzo, era quello dove poi gli tornava ogni volta un biglietto che commentava gli oggetti mandati nel pozzo ?
EliminaSe si , era storie fantastiche della Rai.
Esatto proprio quella! Ricordavo benissimo fosse sulla Rai, grazie mi hai tolto un dubbio che avevo da anni :-D Cheers
EliminaBellissimo post. Dovrò prima o poi recuperare la serie. Peccato che sul mercato sia un casino recuperare i dvd.
RispondiEliminaTi ringrazio capo! Si non è semplice, sono tanti episodi ma non tutti disponibili in DVD, qualcuno su trova sul TuTubo ma nemmeno tutti. Cheers!
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