giovedì 30 aprile 2020

Progetti mai realizzati: John Carpenter’s Tombstone (e gli altri pistoleri mancanti)

La storia del cinema è fatta anche di film mai realizzati, progetti mancati oppure sfiorati per un soffio, Fabio mi ha affidato un gran bel compito: perché non gettare uno sguardo su tutti i film che il Maestro John Carpenter è arrivato ad un passo dal dirigere? Continuiamo oggi questa piccola rubrica a tema con uno dei titoli più sfiziosi in assoluto, e se… John Carpenter avesse diretto Tombstone.
EPISODIO #6 - Tombstone e gli altri pistoleri mancanti di John Carpenter
Debra Hill, la storica e mai abbastanza compianta produttrice e collaboratrice di Carpenter è impegnata a rispondere alle domande di un giornalista: «Il film è un omaggio al regista Howard Hawks…», Giovanni la interrompe per una precisazione: «Tutti i miei film sono un omaggio ad Howard Hawks». Questa scenetta la trovate nei contenuti speciali di qualunque edizione come si deve di The Fog, ma la domanda che ogni Carpenteriano si pone da sempre è la stessa: John Carpenter ha diretto western urbani, western ambientati in futuri distopici, ne ha persino diretto uno ambientato su Marte, ma perché non ha mai diretto un western classico? Uno di quelli con i cavalli e i revolver a sei colpi per capirci.

Il genere western è quello che viene periodicamente dato per spacciato, salvo poi ritornare sempre in sella, è successo lo stesso anche negli anni ’90, grazie al successo di film come “Balla coi lupi” (1990) e “Gli Spietati” (1992). In una manciata di anni sono usciti moltissimi western, tra cui uno molto famoso – tangenzialmente anche uno dei miei preferiti di sempre se può interessarvi –, ovvero Tombstone, un film interpretato da Kurt Russell che per un brevissimo lasso di tempo, avrebbe potuto essere diretto da John Carpenter.


"Porto l'inferno con me! Ma porto anche un mio amico bravo che fa il regista!"
“Tombstone” era il progetto dei sogni dello sceneggiatore Kevin Jarre, quello di “Rambo 2 - La vendetta” (1985) e “Glory - Uomini di gloria” (1989). La prima bozza di sceneggiatura, molto più lunga ed articolata venne acquistata al volo dalla Hollywood Pictures, che però aveva un piccolo grande problema, il loro film con lo sceriffo Wyatt Earp come protagonista, era minacciato da beh, “Wyatt Earp”, la pellicola annunciata dalla Warner Bros. scritta e diretta da Lawrence Kasdan, con protagonista l’uomo che negli anni ’90 aveva rilanciato il western al cinema, Kevin Costner.

Kurt Russell e Val Kilmer vengono messi sotto contratto per tentare di rispondere allo “Star System” (perdonatemi l’orrendo anglicismo) di Costner, e Kevin Jarre in effetti, il suo “Tombstone” ha cominciato anche a dirigerlo, almeno fino a quando, durante uno dei primi giorni di lavorazione, la leggenda vivente Robert Mitchum - che nella pellicola aveva un ruolo ben più corposo -, cadde da cavallo facendosi anche abbastanza male alla schiena (storia vera). Tanto bastò ai grandi capi della Hollywood Pictures per silurare Jarre, un regista esordiente che per loro era un’incognita nella corsa contro il tempo (e la Warner) che stavano finanziando.

La gara per il sostituto alla regia di Tombstone è pura Hollywood al cento per cento, come tutti i luoghi di lavoro, anche la Mecca Californiana del cinema è un posto dove conoscenze e simpatie valgono, quindi se hai un amico regista e sei nei guai, perché non alzare il telefono e provare a sentirlo? Più o meno quello che ha fatto Kurt Russell, decisamente quello più coinvolto di tutti nel riuscire a portare oltre la linea di meta “Tombstone”. Sapete di chi è grande amico il vecchio Kurt? Facile, proprio John Carpenter.


Un regista con i baffi, per dirigere un cast baffuto.
In una sua intervista degli anni ’90, il Maestro ha dichiarato di essere stato contattato per “Tombstone”, ma le trattative non sono nemmeno iniziate per davvero, il tutto si è risolto con un nulla di fatto. La regia è stata affidata a George Pan Cosmatos, che aveva già diretto Cobra e Rambo 2, scritto da Kevin Jarre e pesantemente rimaneggiato da Sylvester Stallone. Vogliamo direi che nel coinvolgimento del regista greco, zio Sly ha avuto un ruolo “ombra” importante? Non ho trovato nessuna conferma su questo fatto, ma è sicuro che nel cast di “Tombstone”, in un ruolo molto ma molto piccolo, recita anche Frank Stallone, fratello del più famoso Sly (Storia vera). Quindi ricordatevi, Hollywood è esattamente come qualunque altro posto di lavoro, solo con colleghi di lavoro più fotogenici.

Poi è anche vero che Kurt Russell per Tombstone ha fatto davvero di tutto, riscrivendo di suo pungo intere parti della sceneggiatura e supportando George Pan Cosmatos anche alla regia. Di fatto Russell è stato il vero regista occulto del film, ma se dietro la macchina da presa ci fosse stato il suo amico John Carpenter, di sicuro per Russell sarebbe stato come mettere soldi in banca. Purtroppo il coinvolgimento del Maestro per “Tombstone” è stato nullo, ma questo apre uno scenario interessante che fa tornare in voga la domanda: Perché Carpenter non ha mai diretto un western classico?


Una scena di El Diablo, film per la tv scritto da Giovanni Carpentiere.
In realtà Carpenter proprio negli anni ’90, ha provato a saltare in sella ad un western classico, di suo pugno ha scritto due film per la TV, il gustosissimo El Diablo e il misterioso “Blood River - La vendetta corre sul fiume” (1991), che non sono mai riuscito a vedere purtroppo, e considerando la presenza di Adrienne Barbeau nel cast, il rammarico è doppio. Ma non perdo le speranze, prima o poi lo scoverò!

Adrienne Barbeau, la californiana dagli occhi di ghiaccio.
Ma a ben guardare nemmeno il Maestro ha mai voluto davvero mollare il suo sogno di dirigere dei western, attorno al 2011 infatti, aveva per la testa un progetto molto interessante intitolato “The Bloody Benders”.

I “Sanguinari Benders” del titolo, erano una famiglia di origini tedesche, arrivata nel vecchio west come immigrati, che gestivano un negozio e un grande saloon nella Mound Valley in Kansas, nei primi anni del 1870. Le leggende intorno ai Benders si sprecano, qualcuno li considera i primi veri Serial Killer d’America, per via del modo in cui facevo sparire le loro vittime, mettiamola così, lo avete visto “Sweeney Todd” (2007)? Bene, attorno al 1870, se finivate per caso nel saloon dei Benders, meglio evitare di ordinare il pasticcio di carne.

La trama di “The Bloody Benders” ruotava attorno ad uno dei fratelli delle presunte vittime della famiglia, un ufficiale di cavalleria venuto ad indagare. Non so voi, ma con una trama così io già mi immagino strade polverose, e l’entrata in scena dell’eroe (che non sarà stato certo uno stinco di santo, ma più un tipo alla Jena Plissken) sulle note di un bel pezzo composto dal Maestro. Brutto?


La famiglia Benders, i primi assassini seriali d'America.
Intervistato per il festival di Louisville in Kentucky, nel settembre del 2011, Giovanni Carpentiere ha rilasciato ai tipi di Fangoria alcuni dettagli riguardo a “The Bloody Benders”, vi riporto le sue parole: «Ho cominciato a fare il regista per dirigere dei western, ma sono stato assunto a ruolo fisso come regista di horror dopo il successo di Halloween. Il mio sogno era avere una carriera come regista, quindi ho accettato tutto quello che mi hanno proposto […] In questo momento sto lavorando ad un piccolo western gotico, vedremo se riusciremo a realizzarlo. È difficile vendere dei western in questo periodo, è difficile raccogliere i fondi perché non è un genere considerato molto commerciale. Un western-horror poi non funziona particolarmente bene, hanno già provato a realizzarne in passato, Jesse James incontra Frankenstein e Billy the Kid contro Dracula, ma un western dovrebbe essere un western».

Il modo in cui il Maestro definisce il suo progetto un “Western gotico” mette già in chiaro quale sarebbe stata la natura di “The Bloody Benders”, e nella stessa intervista Giovanni si sbilancia anche su un possibile componente del cast, un ruolo femminile che Carpenter avrebbe voluto affidare alla bella Amy Adams, descritta dal regista in questo modo: «È un'attrice incredibile, che talento. Sì, mi piacerebbe lavorare con lei».


L’occhio lungo di John per le belle donne, uno dei tanti talenti del Maestro.
Ed ora ditemi quello che volete, ma ho sempre sostenuto che Giovanni Carpentiere fosse un dritto in fatto di bellezze femminili, e il suo apprezzamento per Amy Adams è solo l’ennesima conferma del fatto che al Maestro, nella vita piacciono tanto due cose, la seconda sono i film western.

Purtroppo “The Bloody Benders” è stato uno dei tanti progetti mai realizzati da Carpenter, che di fatto ha anche un po’ risposto alla domanda di tutti noi Carpenteriana. Il western è un genere che viene periodicamente dato per morto perché considerato poco commerciale, forse il Maestro non ha mai avuto la concreta possibilità di salire in sella al cavallo giusto, un titolo alla “Tombstone” per capirci. Considerando quanti suoi capolavori sono stati riscoperti (e riconosciuti come tali), solo anni ed anni dopo la loro uscita, l’idea un po’ retrò di dirigere un western classico è molto in linea con l’idea di cinema di Carpenter.

La prossima settimana magari, esploreremo qualche altro titolo mancato del Maestro, attorno ai primi anni del 2000 i progetti in cantiere non mancavano, li scopriremo insieme, restate da queste parti!


Vi ricordo di passare a trovare Fabio sulla pagina Il Seme Della Follia - FanPage italiana dedicata a John Carpenter e sul suo blog, che ha ospitato questo viaggio nel vecchio West.

Poi trovate sempre la pagina dedicato allo speciale sul Maestro!

20 commenti:

  1. Due post dedicati a Tombstone in così poco tempo? A sto punto devo recuperare per forza🤔...

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    1. Pensavo l'avessi già fatto ;-) Scherzi a parte, per questa rubrica é stato naturale un post dedicato ad un Western che amo molto, qui ho cercato di spaziare sulla questione Carpenter e il West. Cheers!

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    2. Eh no, sai com'è... ho le vicende di Downton Abbey che tengono banco e poi Jovanotti coi suoi giri in bici e mi distraggono film come Moonwalkers e sono rimasto chiuso nell' ascensore e il gomito mi fa contrasto col piede e l'indice stuzzica, lo vedi che stuzzica?
      Ma recupero, promesso😂😂😂

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    3. Sei giustificato... Per ora :-P Vai tranquillo, però sono curioso del tuo parere. Cheers!

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  2. Scusa ma lo sceneggiatore di "Rambo-la vendetta" non era James Cameron?

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    1. Il soggetto è di Kevin Jarre (su personaggi di David Morrell), poi Cameron ha modificato tutto trasformando in una sceneggiatura completa, che Stallone ha rimaneggiato quasi completamente a suo uso e consumo. Infatti "Rambo 2 - La vendetta" risulta una co-sceneggiatura di Cameron e Stallone. Cheers!

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    2. Ah ok grazie per aver rimediato a questa mia perplessità

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    3. Figurati, sono tutti film che amo molto quindi è un piacere ;-) Cheers

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  3. Visto quanto ho adorato "L'insaziabile" (Ravenous, 1999) di Antonia Bird, diciamo che un western gotico firmato da Carpenter mi avrebbe mandato in estasi! Certo, gli esempi che fa sono di grana grossa, e sicuramente il weird western non è certo uno sbanca-botteghini, ma qualche ghiotto titolo è stato fatto e di solito un horror ottocentesco può acchiappare anche quel pubblico che non stravede per cavalli e cowboy.
    Se poi c'è Amy Adams, allora sì che il cuore batte ^_^

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    1. Gli esempi sono anche un po' datati, però il senso del discorso era quello. Secondo me sarebbe potuto venire fuori un gran weird West ed Amy Addams lo avrebbe solo potuto migliorare. Ma i progetti sfiziosi del Maestro (specialmente in era moderna) erano uno meglio dell'altro, ne parleremo a breve ;-) Cheers!

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  4. Su Tombstone non ho molto da dire, visto che mi ero gia' espresso nel post dedicato.
    Il Western riesce a sopravvivere perche' si presta benissimo, a contaminarsi con altri generi.
    Che siano il poliziesco, il noir o i film di azione.
    Gli stilemi sono sempre gli stessi: un posto con un problema, arriva il protagonista dal nulla, affronta il problema, rischia di morire, vince, e poi riparte verso il nulla. E magari ha il tempo di innamorarsi di una del posto.
    E' una formula universale.
    E non con l'horror,dice il maestro John?
    Forse Lansdale, Algernon Blackwood e il vecchio Garth direbbero che se ne puo' parlare.
    Ma anche Recchioni, che non mi va molto a genio.
    Pero Garrett mi aveva garbato parecchio.
    Visto che il grandissimo Hawks si dedica pure all'horror con il capostipite de La Cosa, e' un peccato che Carpenter non gli abbia mai voluto restituire il favore.
    Se non sbaglio, ricordando una vecchia intervista, il maestro John idolatra il grandissimo Hawks quanto detesta l'altrettanto grandissimo John Ford.
    Sopravvalutato, mi pare che diceva.
    Pero'...dimostra di avere gia' le idee giuste, su come fare un western horror.
    Il cannibalismo.
    Forse perche' nella terra di frontiera puoi trovarti ad intraprendere una disperata lotta per la sopravvivenza che ti porta a compiere cose estreme, ma il soggetto calza a pennello.
    La maggior parte dei western a tinta horror si basano su quello.
    Tipo il gia' citato L' Insaziabile con Robert Carlyle.
    Oppure Il Wendigo di Blackwood.
    O una delle ultime e piu' pazzesche storie di Ken Parker, disegnata da Ortiz.
    La Carovana Donauer, ispirata da uno dei fatti di cronaca piu' agghiaccianti di quei tempi. Da cui ha preso spunto pure il film di cui dicevo in precedenza.
    La faccia che fa il povero Ken quando entra nel capanno e vede braccia e gambe appesi ad essiccare come prosciutti e' una di quelle che non si scordano.
    Ce lo vedrei bene, un film del maestro John ispirato a quella terribile vicenda che fu la spedizione Donner.
    Un gruppo di coloni bloccati in mezzo alla tormenta che finiscono per divorarsi tra loro.
    E' perfetto.

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    1. «Tutti i miei film sono un omaggio ad Howard Hawks». In realtà non lo ha definito sopravvalutato (andiamo!) semplicemente Carpenter è troppo Hawksiano per essere Fordiano ;-) Cheers!

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  5. El Diablo lo avevo visto eoni fa. Mi era piaciuto nonostante fosse su un canale privato che funestava la visione con spot pubblicitari a profusione. Ma la seconda cosa che piaceva di più al Maestro non erano i videogiochi? Comunque anche se non ha mai diretto un Western è il regista più Western che esista, insieme a Walter Hill. Ma secondo me travalica i generi con la sua bravura. In ogni caso un Western gotico e anche un pò horror mi sarebbe piaciuto molto, però non penso che al botteghino avrebbe avuto molto successo. D'altronde è un genere particolare che va un pò a ondate. Come hai giustamente ribadito, per anni non c'è nulla poi ne vengono fatti un certo numero, magari sullo stesso soggetto, poi. Il mio film di genere preferito resta Silverado, con il grande Kevin, intendo Kline!! 😜

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    1. Allora lo abbiamo visto la stessa sera sullo stesso canale, circa tre o quattro anni fa ;-) la seconda cosa forse è il basket NBA! Resta da queste parti, arriverà anche doppia K. Cheers!

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  6. Un piccolo western gotico (destinato nelle sue mani a diventare sicuramente un GRANDE western gotico)? Cosa ci siamo persi, maledizione: la Famiglia Bender era decisamente pane per i suoi denti. Ma di certo non avrebbe sfigurato nemmeno in un western tradizionale come Tombstone... insomma, un fan carpenteriano che si rispetti non possono bastare due soli film tv scritti ma non diretti da lui medesimo ;-)

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    1. Poi se "Tombstone" fosse stato diretto da Carpenter avrebbe avuto più visibilità, comunque concordo, servivano più Western! Cheers

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  7. Che poi Bone Tomahawk ha dimostrato che il western horror può essere una figata, tra l'altro con Kurt Russell dentro!!! Io voglio il western di zio John!!!!!!

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    1. Sono due generi che hanno punti in comune, parlano entrambi dell'animo umano, anzi per dirla meglio, si prestano bene a farlo ;-) Cheers!

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