venerdì 20 marzo 2020

Nightmare 2 - La rivincita (1985): Quando la Scream Queen è un maschietto

Se procedete dritti lungo Craven Road, ad un certo punto sulla sinistra, vi troverete una via più piccola, ma non meno spettrale che vale la pena attraversare, è la via che porta dritta ad Elm Street… Ormai questo più che un blog di cinema, sembra Google maps!
Nightmare - Dal profondo della notte è un successo che mette sulla mappa geografica la piccola New Line Cinema, ribattezzata dopo gli incassi “The house that Freddy built” e nella casa, la situazione è tesa confusa, la scena è divisa, di piccole case che non hanno saputo gestire il successo sono piene le fosse, quindi bisogna fare questa cosa e farla in questa casa. Scusate, sono stato posseduto dalla spirito di Frankie hi-nrg mc.

Wes Craven viene subito coinvolto, ma il maestro di Cleveland capisce che, a volte, è meglio essere rimpianti che compatiti, quindi rinuncia alla regia del secondo capitolo, anche perché la sceneggiatura di David Chaskin proprio non gli piaceva, specialmente per una questione: l’idea di portare Freddy fuori dai sogni, pronto ad uccidere adolescenti nella realtà.

Per fare i film, ci vuole cervello!
Craven pensa che questa, oltre che ad essere una negazione delle “regole” relative al personaggio imposte dal suo film, sia anche una pessima idea, nei contenuti speciali del blu-ray Craven usa una frase interessante, in cui sottolinea come Freddy, in mezzo ad alcuni adolescenti spesso più alti di lui, sarebbe solo un modo per renderlo ridicolo. Perché, come abbiamo visto, Craven immaginava Kruger come un personaggio altissimo e l’1,78 di Robert Englund non lo ha mai convinto per davvero. Ci sarà qualcosa di freudiano anche in questo? Con Craven di mezzo non si sa mai.

Sta di fatto che la New Line ha fretta di battere il ferro finché è caldo, quindi si rivolge al regista Jack Sholder, quello di “Nel buio da soli” (1982) e The Hidden, che aveva esordito proprio alla New Line, come montatore dei trailer dei loro film. Sempre nei preziosi contenuti speciali, Sholder descrive se stesso in un modo molto schietto: «Ci sono alcuni registi che utilizzano l’horror per esprimere loro stessi, altri utilizzano l’horror per entrare nel giro. Io faccio parte della seconda categoria». Tanto di cappello per l’onestà, ma al netto del risultato finale sono parole riduttive, perché i difetti di [Cassidy inspira forte] “A Nightmare on Elm Street Part 2: Freddy's Revenge” [Cassidy espira forte] non sono certo nella buona regia di Sholder.

Supercalifragilistichespiralifreddyoso (Eh!?)
Un'altra delle critiche mosse spesso a “Nightmare 2 - La rivincita” è lo strano trucco sulla faccia di Robert Englund, pare che Kevin Yagher per assecondare le richieste della New Line, abbia cosparso di gelatina il trucco, per dare quell’effetto bagnaticcio alle ustioni, facendole sembrare più realistiche. Il risultato finale è molto più “carnoso” il che nell’economia di una storia che ha spesso degli apici da “Body Horror” non la reputo una brutta trovata, peccato che “Nightmare 2” si sia fatto una fama che lo precede ancora oggi, di fatto è quasi universalmente considerato il peggior film di tutta la saga.

Sholder si è spesso difeso dicendo che nessuno nel 1985 aveva idea che Freddy Krueger (il nome Fred viene definitivamente abbandonato) sarebbe diventato un tale fenomeno di costume, quindi il secondo capitolo è un modo per farlo tornare che non tiene conto dei potenziali seguiti, ecco perché risulta un film solista e quasi scollegato rispetto agli altri capitoli, perché l’idea dello sceneggiatore David Chaskin è semplice: Freddy vuole tornare nel nostro mondo e per farlo ha bisogno di qualcuno che uccida per lui anche fuori dai sogni, qualcuno debole, da poter raggirare e da usare per reincarnarsi. Perché qualcuno onnipotente nel mondo onirico, dovrebbe voler tornare ad essere fatto di carne (bruciata) e sangue nel nostro mondo è un piccolissimo dettaglio che alla New Line sfugge, perché la gatta frettolosa farà anche i gattini ciechi, ma le case di produzione ambiziose sfornano trame sceme. Occhio, però, perché dietro a questa scelta che ha fatto storcere il naso a tantissimi fan della saga, si allunga l’ombra di David Chaskin... Lasciatemi l’icona aperta, su di lui ci torniamo.

Cominciamo questo post! (anche perché la premessa è stata già parecchio lunga)
La scena iniziale di “Nightmare 2” è uno sfoggio della bravura di Jack Sholder, il protagonista sogna di viaggiare sullo scuolabus (guidato da Robert Englund senza trucco, io avrei preso il bus dopo…), ma a scuola non ci arriverà mai, perché il mezzo resta sospeso sopra la bocca dell’inferno o qualcosa di altrettanto spettrale, non è chiaro, perché Jesse Walsh (Mark Patton) si sveglia urlante e tutto sudato nel suo letto.

La famiglia di Jesse si è trasferita da poco nella casa di Elm Street dove si sono svolti i fatti del primofilm (cosa sarebbe il genere Horror senza i traslochi?), una decisione insindacabile presa dall’inflessibile padre del ragazzo, un tipo tutto d’un pezzo che durante la colazione legge il Wall Street Journal e nel momento di massima disperazione del figlio, prima dà tutta la colpa alla droga e al suggerimento della madre di portare il ragazzo sconvolto dallo psicologo, risponde che meglio della terapia sono delle sane legnate vecchia maniera. Un tipo montessoriano, insomma!

“Solo qualche cinghiata, ti giuro non gli lascerò i segni”, “Sei proprio un bravo papà caro”
Se Wes Craven ci aveva raccontato dei ragazzi soli abbandonati dalla società americana (una critica che non prendeva prigionieri), gli adulti nel film di Jack Sholder sono assenti ingiustificati, anzi, giustificati da nessuna caratterizzazione da parte di una sceneggiatura interessata a raccontare altro. No, non è ancora il momento di chiudere quell’icona, ci torniamo dopo.

Jesse ha un'amica che pende dalla sue labbra e che se lo vorrebbe fare con tutte le scarpe, si chiama Lisa Webber e ad interpretarla è Kim Myers al suo esordio cinematografico. A vederla sembra una versione giovane di Meryl Streep e sapete perché è stata scelta per la parte? Perché somigliava ad una versione giovane di Meryl Streep (storia vera).

Uguale a Meryl Streep, tranne per l'andamento della carriera.
Freddy Kruger tormenta le notti del ragazzo, compare nei suoi incubi per cercare di convincerlo ad uccidere per lui, i momenti riusciti non mancano, quando Freddy si strappa la pelle del cranio mostrando il cervello sottostante, ad esempio, oppure quando il ragazzo si addormenta in classe, sognando di essere avvolto da un enorme serpente. Vi sembra ambiguo come sogno? Aspettate che siamo soltanto all'inizio.

L'interpretazione dei sogni degli incubi di Sigmund Freud Kruger.
 “Nightmare 2 - La rivincita” (1985) ha dei difetti evidenti, quando Freddy s'incarna attraverso Jesse nel nostro mondo e inizia a massacrare adolescenti alla festa in piscina (la scena che Craven tanto odiava) tutti i limiti dell’operazione si notano, Robert Englund che in questo film ha pochissime righe di dialogo, barcolla sgraziato e ben poco minaccioso, lontano dallo spaventoso uomo nero del primo capitolo, ma anche dal giullare dotato di umorismo nerissimo dei prossimi capitoli. Il fatto che poi dopo visioni di cani con la faccia da umani o gatti maligni che li divorino, tutto termini con Lisa (la giovane Meryl Streep) che salva il suo amato a colpi di parole tenere, dichiarazioni d’amore e pucciosità assortite, con lui che si contorce e si libera dal corpo di Kruger, come farebbe un qualunque fan del cinema di genere davanti alla filmografia di Julia Roberts, beh, non è proprio il massimo bisogna dirlo.

D’altra parte Kruger è l’uomo dei sogni no? (l’amore trionfa!)
Per anni tutti i coinvolti hanno cercato di minimizzare i danni, giocando a scarica barile con le colpe, come in una partita di Donkey Kong, a portare a casa le critiche peggiori fu Mark Patton, scelto perché biondino e tanto carino, una sorta di alternativa economica al Jonnhy Depp del primo capitolo, peccato che l’atteggiamento effemminato che Patton ha prestato al protagonista, lo abbia reso un bersaglio mobile per tutte le critiche, di un film che, comunque, costato tre milioni di fogli verdi con sopra le facce di altrettanti ex presidenti defunti, portò a casa quasi trenta milioni, il che dovrebbe far capire quanto Freddy Kruger fosse ormai diventato un’icona.

Già... Mark Patton, l’unico maschietto ad essere perseguitato da Kruger, in una saga in cui i bersagli preferiti dell’assassino di Elm Street sono sempre state tenere fanciulle, nel tentativo di nascondere “Nightmare 2” sotto il tappeto dopo le critiche non riesco proprio a capire che il sottotesto omoerotico possa essere passato inosservato così a lungo, perché, andiamo, è tutto piuttosto esplicito! Se ve lo state chiedendo, ora sì, è il momento di chiudere l’icona lasciata aperta lassù.

In almeno un paio di passaggi di “Nightmare 2 - La rivincita” è impossibile non restare basiti davanti alle urla di Patton, se non fosse stata la sua voce, verrebbe da pensare ad un doppiaggio comico, perché l’attore caccia degli urli femminili degni di una “Scream Queen” che, poi, è anche il titolo del bellissimo documentario uscito lo scorso anno (e passato anche al Torino Film Festival) “Scream, Queen! My Nightmare on Elm Street” in cui Mark Patton ha raccontato quando questo film sia diventato... Beh, un incubo per lui.

Se vi capita, altamente consigliato. Uno dei migliori documentari cinematografici che ho visto ultimamente.
Fin dalla sua uscita “Nightmare 2” fece parlare per il suo contenuto omoerotico, mescolando a casaccio gossip e critiche alla qualità delle pellicola, critiche che lo sceneggiatore David Chaskin schivò senza troppi problemi bollando il sottotesto come del tutto casuale, al massimo, enfatizzato dalla recitazione non proprio da “macho” di Mark Patton che allora venticinquenne si ritrovò etichettato a vita, molte delle scene che interpreta nel film sono di fatto una dichiarazione di omosessualità che gli avrebbe precluso ruoli da eterosessuale per sempre.

Scream Queen Queer
Per questo Patton che omosessuale lo è per davvero (non era troppo difficile intuirlo) ha abbandonato la recitazione, è fuggito a Puerto Vallarta in Messico, dove si è dedicato per tutta la vita ad altro, ma non prima di aver attraversato un calvario fatto di AIDS, culminato con la morte del suo compagno, Timothy Patrick Murphy, anche lui attore. Il documentario è davvero molto bello perché descrive alla perfezione come uno Show business ipocrita e fascistoide abbia ostracizzato gli attori omosessuali per anni (Patton per partecipare a piccoli ruoli in telefilm e soap opera, doveva presentare le analisi del sangue, storia vera), un riflesso di un America bigotta, proprio quella che di solito Craven metteva alla berlina nei suoi film.

“Scream, Queen! My Nightmare on Elm Street” descrive la parabola di Mark Patton, passando attraverso momenti spartiacque della storia del cinema (come la morte di Rock Hudson), descrivendo alla perfezione la rivalutazione subita da “Nightmare 2 - La rivincita” che negli anni ha trovato il suo pubblico perché, come dice John Carpenter, l’umorismo è locale, ma l’horror è universale, quindi anche i giovani omosessuali amerebbero essere rappresentati al cinema in storia fatte per esorcizzare le loro paure che, poi, è il motivo per cui l’horror è sempre stato così popolare, non solo tra i giovani.

Avevo chiesto ben cotto non bruciacchiato!
 Rivedere oggi “Nightmare 2 - La rivincita” è come guardare certe vecchie interviste oppure esibizioni di Freddie Mercury, chiedendosi come fosse possibile che per così tanti anni, nessuno avesse capito. La differenze è che Mercury ci teneva alla sua privacy, mentre “Nightmare 2” lancia i suoi sottotesti in maniera molto esplicita, David Chaskin negli anni è salito sul carro del vincitore dopo la rivalutazione del film, dichiarò che era tutto parte del suo piano, per questo il finale del documentario è così intenso, visto che finalmente Patton e Chaskin si confrontano in un liberatorio bagno di onestà.

[Cassidy inspira forte] “A Nightmare on Elm Street Part 2: Freddy's Revenge” [Cassidy espira forte] se visto come parte di una lunga saga cinematografica, risulta deboluccio e scollato rispetto ai suoi fratellini, ma con dei sottotesti così evidenti è molto più facile apprezzarlo per un film che riesce ad essere forse il titolo più famoso, di un filone di horror con protagonisti personaggi omosessuali che non è molto frequentato, ma non manca ogni tanto di sfornare nuovi capitoli, certo è tutto piuttosto grossolano, ma il “METAFORONE” arriva bello forte.

Ehm no aspetta, in che senso, ma soprattutto, da dove?
 Se Freddy vive e muore sulle paure degli adolescenti, perché non sulla paura di diventare omosessuale? Se caliamo il film nel suo periodo storico, in cui l’omosessualità era vista come IL MALE, allora “Nightmare 2” è la lotta di un ragazzo con la sua omosessualità, in cui David Chaskin scrive tutto con il pennarellone a punta grossa e dandoci dentro… Questa frase poteva uscirmi meno ambigua, vabbè non arriverà mai dove si è spinto Chaskin!

La scena in cui Jesse rimette in ordine camera sua, indossando degli occhialoni alla Elton John e ancheggiando sulle note di “Touch me (all night long)” di Fonda Rae è di fatto un “coming out” già abbastanza chiaro, forse anche più del fatto che sulla porta della camera del ragazzo, ci sia un bel cartello con su scritto “No chicks”.

Stupido sexy Flanders Nightmare (quasi-cit.)
Ogni passaggio (il sogno con il serpente) e ogni dialogo («C’è qualcosa dentro di me!», in originale ancora più chiara «He's inside me and he wants to take me again!») mi chiedo come potesse passare per involontario nel 1985, anzi, me lo spiego meglio solo dopo aver visto il documentario, perché tutto il film è un continuo strizzare l’occhio all’immaginario omosessuale piuttosto esplicito.
Le punizioni dell’inflessibile insegnante di ginnastica coach Schneider (Marshall Bell), ma soprattutto Jesse che sconvolto scappa di casa sotto la pioggia e s'infila (con la camicia aperta e tutto bagnato) in un locale pieno di uomini, dove trova proprio il suo Coach con addosso una canottiera di pelle che lascia ben pochi dubbi.

Mettici "El Bimbo" in sottofondo, e poi sembra una scena di Scuola di polizia.
Specialmente se poi per punire il ragazzo, gli intima di andare sotto la doccia della scuola, dove finirà punito a sua volta da Freddy Kruger, prima a colpi di asciugamano sulle chiappe e poi penetrato dai suoi artigli. No, sul serio, poi il problema erano le urla di “Scream Queen” di Mark Patton? Sul serio!?

Nel primo film non si stava tranquilli nella vasca, qui invece nemmeno la doccia in pace si può fare!
La lotta del protagonista Jesse con la sua omosessualità rappresentata da Freddy Kruger, fa di lui un personaggio contemporaneo, oggi troveremmo uno come Jesse Walsh nel cast di una serie tv come Euphoria, qui, invece, lo vediamo mentre la sua lingua fantozzianamente si trasforma, mentre Lisa cerca di baciarlo, oppure quando nel panico, fugge nella camera da letto del suo migliore amico che, giusto per non farci mancare niente, lo accoglie in mutande dicendogli: «Hai una donna che ti aspetta nello spogliatoio e tu vuoi dormire con me?». Sto iniziando a capire come abbia fatto Freddie Mercury a passare per etero per tutti quegli anni.

Le domande esistenziali, quelle che dovrebbero farti sorgere qualche dubbio.
“Nightmare 2” con la sua sceneggiatura scritta con il pennarellone a punta grossa, funziona benino come “Body Horror”, la scena in cui Freddy rinasce nel nostro corpo, incarnandosi (letteralmente!) nel corpo di Jesse è di fatto una scena di parto maschile, in cui gli artigli del guanto di Freddy escono da sotto le unghie del ragazzo, con una scrittura meno sfrontata, avrebbe potuto essere interessante materiale per David Cronenberg ora che ci penso.

Kruger e la sua perfetta imitazione della xenomorfo di Alien.
Persino il finale puccioso in cui trionfa la forza dell’amMMmore, trova quasi un senso se visto in quest’ottica, dopo aver ucciso tutti i maschietti (gli amanti?) nel suo tentativo di soffocare i suoi istinti omosessuali, Jesse cede all’amore tradizionale? Regolamentare? Quello che piace a chi va ai raduni del Family Day? Boh, insomma, all’amore di Lisa, una donna che lo salva dalla sua “gaiezza”. Ma trattandosi di un tentativo di negare la sua vera natura, tutto non può che finire male, infatti l’ultima scena (che poi è di nuovo l’incubo dello scuolabus che apriva il film) condanna il protagonista. Oh, non dico che sia una metafora raffinata, però capisco perché il film con il tempo è diventato un piccolo culto, specialmente per il pubblico omosessuale.

"Siete tutti miei figli, indipendentemente dall'orientamento sessuale, sono un papà moderno"
Capisco anche perché il terzo capitolo della saga sia corso così clamorosamente ai ripari, facendo la voce grossa e cercando di coinvolgere quanti più nomi possibili, ma di questo ne parleremo a breve, Elm Street è una via molto lunga e l’attraverseremo tutta volando su questa Bara.

Intanto vi ricordo lo speciale del Zinefilo dedicato a tutti i film di Nightmare!


Non perdetevi nemmeno la pagina dedicata alla rubrica su Nightmare di questa Bara, con questa meraviglia creata da Quinto Moro.

"Venite a trovarci, e buoni incubi a tutti!"

76 commenti:

  1. Fermo restando che il primo è insuperabile, ricordo di aver visto anche il secondo ma l'avevo totalmente rimosso. E con lui tutti i sottotesti omo che non avevo assolutamente colto.

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    1. Rivedendolo direi che è proprio impossibile non notarli, anzi, sono quelli a tenere in piedi la storia, senza non avrebbe il minimo senso, anzi quel finale ammmmmoroso risulta ancora più stonato. Cheers!

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    2. Probabilmente negli anni 80 eravamo così presi dalla moda musicale dei new dandies (dove tutti si presentavano un po'effemminati) che non avevamo fatto caso al comportamento del ragazzo

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    3. "Perché insistono a chiamarlo Boy George? Pupa George sarebbe molto più adatto!" (cit.), effettivamente era un periodo di costumi un pò eccentrici, penso per esempio a un Holly Johnson, inoltre il comportamento del ragazzo poteva essere anche parzialmente giustificato dalla paura che si aveva nell'approcciare il gentil sesso, spesso per il timore del rifiuto, durante l'età adolescenziale... Certo, visto con gli occhi di un adulto risulta molto difficile non notare il sottotesto presente.

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    4. Penso sia l'unica spiegazione, il documentario è molto bello perché spiega proprio come essere omosessuale fosse l'equivalente di portare addosso la lettera scarlatta, eri tagliato fuori. Il documentario fa una panoramica perfetta della Hollywood di quel periodo e dell'ombra lunga che getta su quella di oggi. Cheers!

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    5. Non è solo con gli occhi di un adulto, dove il sotto testo è già molto chiaro, ma un adulto di di oggi. Per altro il sotto testo è quello che fa funzionare il film, però capisco perché tutti si siano lamentati dell'utilizzo di Kruger, anche se nei capitolo successivi, la sua mitologia ha più di un buco. Cheers!

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    6. Tra l'altro Robert Rusler, il tizio che apre gli occhi al nostro amico sul suo vero orientamento sessuale, lo ricordo bene anche in Vamp con Grace Jones, altro film horror niente male.

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    7. Bello quello, prima o poi mi rivedrò anche quello. Cheers!

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    8. E ce ne sono a camionate di film da rivedere... che magari rivisti oggi fanno un effetto diverso come questo qui

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    9. Sicuro, spara un titolo dai ;-) Cheers

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  2. Ciao Cass, concordo con Bobby, all'epoca non avrei mai saputo cogliere i rimandi omosessuali. Come scrivi è il film che mi ha lasciato di meno della saga e che ricordo solo giusto per i momenti di "fuoriuscita" di Freddy, per il resto buio totale, ma l'ho visto solo una volta, se non ricordo male.
    L'unica cosa che non mi torna è il fatto che il finale mi sembrava fosse diverso, con il tizio che si ritrova nell'autobus di nuovo in direzione del presunto Inferno / Mondo degli Incubi... E' strano, perché di questo ho un ricordo nitido... Saranno stati gli stupefacenti!!

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    1. No ricordi bene, dopo la scena "l'amore trionfa", il film si chiude con la stessa scena iniziale e il protagonista sull'autobus (per altro guidato da Robert Englund senza trucco). Ci voleva la chiusura horror, l'hanno infilata nell'ultimo minuto di film. Cheers!

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    2. Grazie per la conferma, stavo cominciando a credere di avere l'alzheimer!!!

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    3. Cavoli, ho visto adesso che l'avevi pure scritto... Ti chiedo scusa, è proprio l'alzheimer!

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    4. Figurati nessun problema, temevo di non essere stato chiaro io ;-) Cheers

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    5. Tranquillo, siamo tutti messi allo stesso modo in questi giorni ;-) Cheers!

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  3. Credevo te l'avessi inventato il sottotitolo, invece esiste davvero un documentario, caspita!
    Comunque proprio non ricordo questo secondo capitolo..

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    1. Ho voluto citarlo nel titolo perché ho pescato informazioni dal documentario (altamente consigliato) e poi diciamolo suona meglio di "Freddy's revenge" ;-) Cheers

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  4. La prima volta che ho visto il film, inizi Novanta, ho avuto la stessa identica reazione di tutti: oblio totale. Grazie al fatto di essere finito nelle mani della RAI, nota per chiudere per sempre i film in magazzino, è probabilmente il film meno replicato e noto in Italia della saga, quindi non mi è più capitato di vederlo fino al ciclo per il blog, dove l'unica domanda era: non si poteva essere un po' più sottili con il metaforone?
    I film cripto-omosessuali non sono certo pochi, e in anni bollenti come gli Ottanta, dove appunto la paura dell'Aids non aiutava a tenere bassi i toni della questione, non era certo raro che un film mascherasse tematiche omosessuali con altre cose: il difetto di "Nightmare 2" è che lo fa con uno stile pessimo.

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    1. Non sussurra, urla e pure molto forte. L'idea di Kruger che incarna la paura del protagonista mi piace, è andata totalmente persa nei seguiti, però è davvero il capitolo che è stato nascosto sotto il tappeto, quello dimenticato, fa riflettere come un sotto testo così palese, sia stato ignorato, ma il documentario spiega molto bene l'aria a Hollywood in quel periodo. Cheers!

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    2. "il difetto di "Nightmare 2" è che lo fa con uno stile pessimo."

      Già!

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    3. Scritto veramente con il pennarellone a punta grossa. Cheers

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  5. Articolo fantastico, amico mio.
    Detto questo, io trovo alcune scene di questo seguito molto riuscite.
    Il parto che citi a me all'epoca fece un senso indefinito, ed ancor oggi lo metto come una delle scene più paurose della saga ( anche se oggi come scena è invecchiata parecchio ), ed anche quella della doccia e quella ad inizio film sono delle scene potenti.
    Io lo trovai un film confuso, ma comunque alcune scene mi rimasero e mi sono rimaste ancora, quindi tutto sommato Sholder il suo lo ha fatto.

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    1. Grazie mille capo gentilissimo, il documentario mi è piaciuto molto ed è stato prezioso per scrivere di questo bistrattato secondo capitolo ;-) Jack Sholder è bravo, la saga di "Nightmare" ha lanciato molti talenti, e questo film contiene alcuni dei momenti più clamorosi, quasi da body horror, gli effetti speciali "carnosi" anche sulla faccia di Kruger sono meglio del make up leggero (e plasticoso) di altri capitolo più blasonati. Cheers!

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    2. Ma infatti, i singoli momenti horror funzionano. Non sono tra quelli che lo considerano il peggiore della saga, per quanto pasticciato. Mi fanno venire più l'orticaria alcuni eccessi di simpatia del "Freddy compagnone".

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    3. Penso la stessa cosa, è un film con evidenti problemi, ma più interessanti di alcuni dei seguiti più blasonati. Cheers!

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  6. Posso dire una cosa, una bestemmia? Posso? A me è sempre piaciuto più del primo e credo di essere etero. :D
    L'ho sempre trovato molto più disturbante, sarà per la sua natura molto "body horror" come giustamente scrivi, comunque l'ho sempre trovato più disturbante del capostipite che sinceramente non mi ha mai fatto stracciare le vesti, e anzi rivedendolo m'ha fatto anche addormentare, altro che incubi. Il trucco di Freddy poi è fantastico, da qui in poi diventerà un plasticone ma soprattutto il giullare di corte che non farà davvero più paura a nessuno, amen.

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    1. Il trucco diventerà sempre più leggero e meno efficace, per venire in contro alle lamentele di Robert Englund, inoltre il personaggio passerà dall'essere la nemesi all'assoluto mattatore con battute e battutine. Qui ancora il personaggio incarnava (letteralmente!) le paure del protagonista, sarebbe stato bella una serie di film, con Kruger sulla sfondo, sempre più spettrale, come la porzione di storia di "Sandman" in cui Sogno è solo una presanza, e con gli incubi, al posto dei sogni. Cheers!

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  7. Ne avevo letto sul Mereghetti e già dalla trama... visto di recente ed in effetti ha delle suggestioni interessanti, ma effettivamente perché rendere un tipo che nei sogni si vendica dei figli dei suoi carnefici uno che adesso vuole tornare dall' aldilà? Certo, meglio del successivo abuso di cliché, però...
    effettivamente la scena del bar e del sadomaso... un biglietto da visita. XD

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    1. Quella scena del ritorno non ha senso, perché uno onnipotente nel mondo dei sogni vorrebbe tornare di carne (ustionata) in terra, in quel senso hanno sbagliato la mira, ma nessuno aveva idea di avere per le mani una saga con multipli seguiti, infatti malgrado abbiano provato, la continuità interna della serie non è proprio il massimo. Cheers!

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  8. Il poster è forse la cosa migliore. XD

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    1. Già il poster è un METAFORONE ;-) Cheers

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    2. Vediamo se ho capito: abbraccia una bella ragazza ma guarda l'uccello? :-P

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    3. Ahahaha perfetto! Analisi impeccabile ;-) Cheers

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  9. "Mettici "El Bimbo" in sottofondo, e poi sembra una scena di Scuola di polizia."

    Ah, ah! Mitica quella scena! Oggi improponibile. Peccato perché è davvero simpatica. Noi abbiamo fatto ben di peggio nei film al riguardo.

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    1. Si dalle nostre parti abbiamo fatto ben di peggio, però quella scena di "Scuola di polizia" è diventata un tormentone. Cheers!

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  10. Un po' quello che ricordo meno e un po' anche quello che ricordo essermi piaciuto meno, per me a mani basse il peggiore dei sette...

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    1. Diciamo che è il capitolo meno amato, senza ombra di dubbio, il Calimero del gruppo ;-) Cheers

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  11. Non so se il sottotesto gay fosse voluto inizialmente o se la presenza di un attore gay protagonista abbia influenzato nel dettaglio certe scene inizialmente "normali " ( quella, del bar ad esempio: basta cambiare le luci, mettere completi in pelle, e si ribalta tutto il sottotesto)

    Bisogna però ricordare che una volta eravamo meno maliziosi: pensate ai Master of the universe, simbolo anni 80 del machismo e del super uomo reganiano , e oggi icona gay per milioni di persone.
    Insomma, cambiano i tempi e la sensibilità di come si vedono le cose.
    M;a prendendo per buona la metafora gay ,risulta un film alla fin fine moralista, col protagonista che , attratto dal suo lato "omo", si lascia andare alla depravazione e l'omicido, venendo poi salvato dall' amore di una ragazza.
    La mia scena preferita è quella con la linguazza fantozziana ( ce che avrò ispirato tanti giapponesi per i loro hentai con i demoni)
    Oink ! Oink !

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    1. Decisamente moralista, alla fine lei lo salva da Freddy, il suo lato "Gaio", è estremamente bacchettone, in questo incarna il periodo in cui è uscito, in cui se eri un attore omosessuale, meglio nascondere il dettaglio. La scelta dell'attore non ha influito la sceneggiatura già scritta, ma è stata usata come capro espiatorio, Mark Patton ha passato davvero un incubo personale dopo questo film. Cheers!

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    2. Dici ?
      Per sapevano tutti benissimo all' epoca : in quegli ambienti sanno chi è gay, etero, masochista, pedofilo e via dicendo .
      Ovvio che poi se ne lavino tutti le mani al moneto in cui si scopre il vado di Pandora: vedi Weinstein : tutti sapevano dei suoi ricatti sessuali, delle sue maialate ( pure gente Tarantin , che nei film condanna questo tipo di persone )ma poi tutti a fare i finti tonti per anni .

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    3. L'unico che ci ha fatto a testate, parlandone male e rischiando un suo film è stato Terry Gilliam, e lo ha fatto quando non era di moda farlo. Anzi, Nicola Pecorini si è proprio fatto licenziale perché voleva menarlo il vecchio Harvey (storia vera). Cheers!

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    4. Guarda, non sapevo di Gilliam e Pecorini, e letto l'articolo, sono rimasto disgustato .
      Disgustato da come Gilliam, che ha solo detto la realtà dei fatti ("non cambierà nulla, e il metoo è un movimento sciocco e semplicistico" ) si è visto additare come un mostro.
      Che magari Terry non sarà uno stinco di santo, ma certe dichiarazioni , come quella dell' attrice e produttrice Ellen Barkin, e cioè "Terry Gilliam, tu parli troppo" è più inquietante di una battuta di Freddy .
      Insomma, gentaglia che fino al giorno prima dello scandalo erano baci e abbracci con Weinstein e ora fanno i paladini puri e duri .

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    5. Terry è il pazzo shakespeariano, sarà anche pazzo ma non mente mai, gli si vuole bene anche perché si mette nei guai e non le manda a dire ;-) Cheers

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  12. Grandissimo pezzo, i miei complimenti.
    Un'analisi che getta una luce del tutto nuova su questo film. E inaspettata.
    E' che da ragazzino non sei attrezzato, su certe cose.
    Guarda Ken, ad esempio.
    Uno come Yuda...lo bolli come invidioso di Rei. E al massimo un po' strambo. Mica vai a pensare ad un rapporto conflittuale con la propria sessualita'.
    Molto bella la parte su Mark Patton, cosi' finalmente scopriamo perche' era sparito nel nulla.
    Io l'ho trovato divertente, tutto sommato. Ma viene considerato all'unanimita' il peggior episodio di tutta la saga, e mi associo in pieno.
    Da qui a poco lo zio Wes andra' a compiere il classico errore di gioventu'. Un vero colmo, visto l'esplosione tardiva.
    Andra' a cedere totalmente i diritti di Freddie alla casa di produzione, finendo estromesso da cio' che lui stesso aveva creato.
    Passera' i prossimi dieci anni a mangiarsi le mani dalla rabbia e dal nervoso. Almeno fino all'arrivo di una nuova, fulminante idea. Ma andiamo con ordine.
    Sholder e' di fatto incapace di girare qualunque cosa che non sia L' ALIENO, in tutte le versioni e salse.
    Qui Freddie e' un parassita che vuole un ospite per entrare nel mondo reale.
    Ancora adesso non capisco i motivi di una simile scelta.
    Di fatto il discorso onirico va a farsi benedire.
    Peccato, perche' l'inizio promette faville, con la scena del pullman.
    Inutile dire per chi si suggerisce di fare il tifo, sin dall'inizio.
    I personaggi sono insulsi, protagonista compreso. Ed il tutto sembra preso da una teen comedy. Lo stronzo che poi diventa amico, il nuovo arrivato che fatica a integrarsi, la tizia che non vede l'ora di dargli una ripassata...per non parlare del resto.
    Tra genitori sul genere PUOI DIRCELO CHE TI DROGHI, professori dal rapporto ambiguo coi rettili della classe e allenatori che cuzzano gli studenti per mandarli a pompare in palestra a notte fonda...poi ci domandiamo come ha fatto a venir fuori uno come Krueger, da quelle parti.
    Non tutto e' da buttare. La scena iniziale, o quando Freddie esce LETTERALMENTE da Jessie.
    Altre cose sono irritanti. Il canarino esplosivo, il cane con la faccia umana ma soprattutto LE SALVIETTATE ASSASSINE SUL CULO.
    E la cosa peggiore e' che sono fatte col piglio di chi pensa davvero di ppter davvero spaventare con boiate simili.
    Poi la trombamica che si scopre super esperta di occulto. Bah.
    E la scena in piscina, dove Krueger trucida ragazzi un tanto al chilo come in uno slasher qualsiasi.
    Ecco il problema. COME IN UNO SLASHER QUALSIASI.
    Ma Nightmare non era uno slasher qualsiasi. Sotto la macelleria a tutto spiano nasconde un horror per palati fini.
    Qui, da un capostipite grandioso...viene fuori un sequel burino.
    Ma ha avuto un gran successo. La riprova che indipendentemente dalla qualita' del film...Freddie piace, come personaggio. E anche tanto.
    Di nuovo complimenti, Cass.

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    1. Aver portato Kruger nel mondo reale è l'errore che hanno sottolineato tutti, Sholder sa il fatto suo ma lavora su una sceneggiatura urlata inoltre Wes Craven ha applicato il principio, meglio essere rimpianti che compatiti, però come tutti i miei Maestri cinematografici del cuore, ha combattuto tutto la vita con problemi produttivi e difficoltà a trovare fondi, con lui alla guida la serie avrebbe preso tutta un'altra piega, non lo sapremo mai, per il resto, ti ringrazio molto, ho fatto i compiti per questo posto ;-) Cheers!

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    2. Tu pensa che ho formulato diverse ipotesi, a riguardo.
      Pensavo che Krueger potesse entrare solo nelle menti in cui viene conservata una traccia risalente a lui.
      Vale a dire le persone che posseggono un ricordo, una sensazione associata a lui.
      Nancy e gli altri erano gli ultimi figli sopravvissuti di quelli che uccisero Freddie.
      Tirando in ballo la psicologia d'accatto...puo' essere che i grandi abbiano trasmesso la paura di Freddy come corredo genetico alla loro prole?
      Potrebbe. Se e' vero che ereditiamo le stesse cellule dei nostri genitori, potremmo ereditare anche i neuroni, gli schemi comportamentali e di ragionamento.
      Se le cellule sono uguali, allora possono spingere l'individuo che lo compongono a ragionare e comportarsi nello stesso modo.
      Oppure...Freddie puo' tormentare solo chi lo ha conosciuto o ha avuto a che fare con chi lo ha conosciuto.
      E' probabile che nessuno, tra i teen-agers di questo film, sappia chi fosse Freddie.
      E Jessie? Nemmeno lui lo conosce. Ma Krueger, come uno spettro, infesta i luoghi dove e' rimasto qualcosa di lui.
      Tipo lo sfasciacarrozze, l'acciaieria o la casa di Elm Street, dove si trova il suo artiglio.
      Si, ho fatto un discorso poco pertinente. Ma come si diceva l'altra volta...Krueger, a dispetto del fatto di appartenere ad un genere frivolo come l'horror ha origini molto ma molto profonde.
      Merito di zio Wes, eh. Tutto merito suo.
      In altre parole...le nuove generazioni non lo conoscono. Quindi deve piombare nel mondo reale e fare una strage per fare in modo che imparino a conoscerlo e a temerlo.
      Comunque la si metta...non va, come idea. Non mi piace e non funziona.

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    3. Mi piace di più l'idea di Freddy "infestante", anche per questo l'idea che "non lo conoscano" per me non funziona. Gli americani poi amano le superstizioni sui luoghi maledetti, e il legame di Freddy è già sancito nel titolo "A nightmare on Elm Street".
      Poi non ho mai capito "Freddy's Revenge" ma revenge de che?

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    4. Infatti la famiglia di Jesse va a vivere nella casa di Elm Street, un dettaglio che va perso almeno fino al sesto capitolo, dove il nome della strada torna. La vendetta di cosa, non l'ho mai capito, almeno avessero tradotto bene in italiano, avremmo avuto un film come "Rambo 2": Nightmare 2 - La vendetta ;-) Cheers

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  13. Ecco cos'era! Io lo ricordo come il capitolo in qui Englund non sembra nemmeno Englund (all'epoca pensai addirittura ad un altro attore)...mi confermi che pastricciarono col trucco di Freddy! Comunque questo l'ho visto negli anni '80, mi ricordo veramente poco

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    1. Ha un trucco carnoso e bagnaticcio, si vede poco e dice una sola frase (mitica), una presenza sullo sfondo quasi. Cheers!

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    2. Anche io mi sono ricordato che Englund non si assomigliava molto, tanto che qualche dubbio che non fosse lui mi era venuto anche a me!

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    3. In questo capitolo è più irriconoscibile del solito, tranne nella scena dove guida l'autobus senza trucco ;-) Cheers

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  14. Il vero problema dell'evidente sottotesto omoerotico di Nightmare 2 è quello di essere stato inserito in un film sbagliato (con un Freddy sbagliato, per via di modifiche immotivate e senza scopo), tanto da rendergli un pessimo servizio... con l'effetto collaterale di stroncare pure la carriera dello sfortunato Mark Patton. E Jack Sholder? Un regista in gamba, eccome, ma con il successivo The Hidden ha fatto certo meglio ;-)

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    1. Il sottotesto tiene su il film, però Kruger era già troppo famoso per utilizzarlo così, e "The Hidden" si, molto ma molto meglio ;-) Cheers!

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  15. Secondo me avessero cambiato la sceneggiatura mettendo un ragazzo bullizzato che si trasforma in Freddie per vendetta sarebbe stato molto più credibile (si fa per dire). D'altronde quanti negli anni seguenti avrebbero voluto incarnare il vecchio Freddie, per quanto uno stupratore e pedofilo sempre meno moralista di tanti!!

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    1. Sarebbe stato un tema valido, ma sarebbe rimasto il problema di fondo, perché un'entità immortale nel sogno, dovrebbe volersi reincarnare? Cheers!

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    2. Hai ragione, Danie'!!
      Tipo MORTE A 33 GIRI, che ha un concetto simile ma lo considero decisamente piu' valido.

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    3. Morte a 33 giri è un film anti-bullismo quasi ;-) Cheers!

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    4. Il film con il piu' grande concerto dal vivo inesistente mai fatto.
      Roba che se lo avessero fatto sul serio sarei stato disposto a rimanere pure folgorato, pur di vederlo.

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    5. Ah Robbé, cosa mi hai tirato fuori, non pensavo a questo film da almeno un quarto di secolo!
      Ho ricordi un pò sbiaditi ma mi sembrava che ci fossero tanti esponenti dell'heavy metal dell'epoca, tra cui il grande Ozzy. 👋

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    6. La colonna sonora di quel film è fissa nelle mie compilation per tutto, lavoro, sonno, corsa, sport, guidare, tutto ;-) Cheers

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  16. A me è sempre piaciuto, lo trovavo più inquietante rispetto ai cazzeggi degli episodi successivi. Riguardo il sottotesto gay, mai passato per la testa. Negli anni '80 gli atteggiamenti omosessuali non erano rari, fini a qualche anno prima gli uomini si vestivano da donne senza dichiararsi gay (bowie, lou reed, mercury e il 90% della scena rock). Negli anni '80 gli uomini giravano laccati e cotonati; gli Wham giravano un video come 'wake me up before you go-go' e a nessuno veniva in mente di tacciarli di omosessualità. Quando poi, più o meno 15 anni dopo, Gorge Michael fu preso con le mani nel pacco... cioè, nel sacco, tutti a sgranare gli occhi 'ma come, è gay?'.
    Oggi tendiamo a smontare e analizzare tutto, ma le cose del passato rimangono quelle che erano, non possono cambiare: quello che cambia è la nostra percezione.
    Nightmare 2 rimane quello che era, un discreto horror con buone punte di angoscia, ed è il film che mi ha fatto innamorare di quegli autobus scolastici gialli.

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    1. Esatto, la situazione era proprio quella, forse perché si pensava che in quanto artisti, dovessero essere anche un po' eccentrici, ora è tutto analizzato e sezionato, mentre il film si è costruito il cui fedele zoccolo duro di appassionati, in fondo anche i ragazzi omosessuali volevano essere rappresentati negli Horror no? La scena dell'autobus è fantastica ;-) Cheers

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  17. Molti appassionati horror lo ricordano con affetto perchè Freddy era ancora minaccioso e cattivo. Aveva i suoi buoni momenti cupi e il makeup di Freddy qui ricordo mi piacque parecchio - anche se non lo rivedo da una vita - purtroppo lo script rovinava l'idea di Craven, che per il terzo sarebbe tornato a puntare tutto sul vero punto forte del personaggio: l'incubo e il mondo dei sogni.

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    1. Si la sceneggiatura spara in aria cercando di colpire qualcosa, ma Freddy qui è davvero sinistro, anche grazie al trucco carnoso, umidiccio e ammettiamolo, veramente schifoso (nel senso positivo del termine) ;-) Cheers

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  18. Sarà che sono un po' tonto ma (storia vera) quando lo vidi la prima volta non feci caso al sottotesto omosessuale, se non nella sequenza del gay bar e della doccia.

    Come esorcismo della paura dell'omosessualità credo funzioni di più se visto come figlio del suo tempo. Vedere Krueger divenire l'incarnazione di un un orientamento sessuale "deviato", sconfitto dalla forza dell'amore etero, è roba che oggi farebbe prendere i forconi ai social justice warriors. E per una volta avrebbero pure ragione.

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    1. Decisamente, infatti come dicevamo nei commento di fondo è una storia estremamente bacchettona, oggi sarebbe impossibile e per una volta, sarei dalla parte di chi critica, ma non che torce e forconi mediatici (o meno) ;-) Cheers

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  19. Come detto in precedenza, é stato il mio primo pseudo-approccio alla saga per via del trailer trasmesso quasi a rotazione in TV, ma paradossalmente é stato il penultimo che ho visto... ragion per cui l'invasione di Freddy nel mondo reale mi dava la (falsa) sensazione di un logico upgrade del personaggio. A difesa di questa pellicola tuttavia posso dire che la sua aria malsana aveva ed ha tuttora una certa inquietante presa. Per me il punto più basso della saga é un altro... ma ci arriveremo più avanti! ;-)

    P.s.: Avevo, tra le varie, la locandina appesa in cameretta... anche se in verità era una pagina di CIAK! :-)

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    1. In effetti per certi versi è stato così, l'ultimo capitolo finisce davvero nel mondo "reale" ;-) Anche io trovo che abbia un'aria abbastanza malsana, certo non è il Kruger super star di altri capitoli, ma incarnava ancora le paure. Cheers!

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  20. Metaforoni o meno, per me questo film rimane penalizzato da una sceneggiatura che non funziona, ma soprautto spogliato delle virate oniriche gli spaventi latitano. Sholder fa quello che può, ma gli mettono in mano un mazzo di carte con cui non può vincere nessuna partita.

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    1. La sceneggiatura è poca cosa (e anche omofoba) ma almeno Kruger era ancora un essere venuto dagli incubi, anche se Sholder davvero si è trovato la pagliuzza più corta in mano. Cheers!

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  21. Credo che durante la scena del serpente, lo stesso serpente fosse reale: Jesse ha un incubo di diversa natura e sta comunque dormendo in classe, quindi i compagni gli fanno uno scherzo mettendogli appunto addosso un serpente (animali strani sono spesso presenti nelle aule scolastiche americane, almeno così ci raccontano in sala da decadi!).
    Per il resto devo dire che Craven aveva avuto proprio i dubbi giusti, perchè le parti deboli del film sono esattamente quelle che lui temeva, e lo dico nonostante io abbia visto il primo una sola volta, credo almeno dieci anni fa, e non avendo quindi molto fresca nella mente la filosofia originale del primo capitolo.
    Il film comunque si lascia guardare, però è effettivamente modesto al netto di buone trovate sparse qua e là.

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    1. Si, nella frase ho sintetizzato, lui sogna un serpente mentre si è addormentato in classe e i compagno (simpaticoni) gli fanno lo scherzo. Anche secondo me tiene per alcune idee, ma alla fine è diventato a suo modo di culto per i motivi che hanno messo in fuga Craven, ha fatto un giro ben particolare questo film ;-) Cheers

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  22. Scusate se entro a gamba tesa; vorrei raccontare un mio personale aneddoto su questo film. Ho avuto il piacere di vederlo in sala ( il cine si chiamava "Maestoso" ora non esiste più...). Ero con la cricca degli amici di scuola. Beh, il film parte e dopo 5 minuti devo starnutire..non ce l'ho fatta proprio a trattenermi. Per attutire lo starnuto metto i palmi delle mani sulla bocca; quel che ne e' uscito e' stato un enorme pernacchia..li x li qualche risolino, finche' un tizio dalla platea si alza e grida: " Aohh! Me che te sei magnato li facioli?" non scherzo..10 minuti di risate da tutto il cinema..e la cosa migliore e' stata che il pubbico che entrava in ritardo si guardava intorno come a dire: " Ma che ho sbagliato film?". Beh, vi ringrazio per questo spazio rubato, ma i ricordi sono i ricordi. Bella Cassidy.

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    1. Io vorrei che questa storia che ci hai raccontato venisse stampata e allegata ad ogni copia su supporto fisico venduta del film, fantastico! :-D Cheers

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