Il secondo album è sempre il più difficile, nella carriera
di un artista cantava Caparezza, e il seguito di un film di successo è sempre
un gran casino per un regista, parliamo di questo nel nuovo capitolo della
rubrica, quindi bentornati a… Craven Road!
I seguiti più odiati della storia del cinema? “Lo squalo 2”
(1978)? "La strana coppia II" (1998)?
Il risveglio della Forza? Ah no quello è un remake. Tutta roba che
comunque trova qualche estimatore a confronto di “The hills have eyes - Part II”
un film che giova ricordarlo, doveva essere il nuovo lavoro di Craven subito
dopo
Il mostro della palude, se non
fosse che zio Wessy si sia messo in testa di visitare Elm Street sfornando un capolavoro nome
Nightmare - Dal profondo della notte.
Lo so, come è possibile che dopo aver creato un’icona come
Fred Kruger, Craven sia riuscito a sfornare un film indifendibile come “Le
colline hanno gli occhi II”? Quello che invece viene spesso dimenticato è il
fatto che tra queste due pellicole agli antipodi, Wes Craven ha firmato due
piccolissimi film per la televisione “Invito all'inferno” (1984) e “Sonno di
ghiaccio” (1985), che potrei un giorno decidere di infilare in questa rubrica
se solo fossero più facili da reperire. Perché qualcuno che ormai era stato
messo sulla carta geografica dal successo di “Nightmare” faceva ancora così
tanta fatica a trovare fondi per i suoi progetti? Penso che sia la grande
costante di tutti i registi che prediligo, e malgrado l’essere stato una delle
voci più importanti della New Horror di Hollywood, anche il suo “Nightmare” era
un piccolo film prodotto da una casa di produzione diventata famosa proprio
grazie a Craven, la New Line Cinema, detta anche “The house that Freddy built”.
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Zio Wessy scherzava sui neri negli horror ben prima di "Scream 2". |
Mentre la New Line spingeva per uscire immediatamente con un
nuovo film dedicato a Kruger, Craven era di un altro avviso, la piega presa da
Nightmare 2 - La rivincita, non piaceva
molto al maestro di Cleveland, quindi “Le colline hanno gli occhi II” è stato
quasi una scelta obbligata, perché di fatto Craven aveva già iniziato a
lavorarci, ma qui tocca affrontare un’altra questione di notevole importanza.
Wes Craven si è ritrovato ad essere uno dei più grandi
maestri del cinema horror, anche un po’ per caso, in alcuni momenti ha
dimostrato quando il genere gli andasse un pochino stretto, infatti nella sua
filmografia ci sono titoli che esulano dal genere horror, anche in maniera
clamorosa, lo vedremo anche nel prossimo capitolo di questa rubrica come Craven
fosse interessato ad esplorare altri generi, ma ormai per tutti era il ragazzo
terribile dell’horror. Stacce Wes, quindi sotto con “Le colline hanno gli occhi
II”.
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La grafica delle grandi occasioni eh? |
Ultima attenuante generica, prima di iniziare (finalmente!)
a parlare del film di oggi, per essere un maestro dell’horror, Wes Craven ha
ampiamente dimostrato di essere stato un po’ come uno di quegli studenti i cui
insegnanti riprendevano descrivendolo come: bravo ma non si applica. Nei momenti in
cui Craven lavorava concentrato e interessato al soggetto, ha saputo cavare
sangue dalle rape (letteralmente in molti casi), sfornando
film di rottura, diventati immediatamente di
culto, oppure semplicemente
leggendari, con budget irrisori. Ma un
Wes Craven distratto? Ha generato mostri che ancora oggi ci guardano dalla sua
filmografia, aggiungeteci poi la sfiga dei grandi autori, che spesso ha
funestato alcune delle sue produzioni, e il disastro è dietro l’angolo, roba
appunto come “Le colline hanno gli occhi II”.
Lo so che dovrei provare a tirarci fuori qualcosa di buono
da questo film, visto che sto portando avanti una rubrica dedicata a Craven, ma
mi risulta davvero complicato visto che “The hills have eyes - Part II” non
solo è sciatto, non ha un grammo della furia del suo predecessore, ma è anche
profondamente disonesto, l’ho trovato urticante fin dalla prima volta che mi
capitò di vederlo da ragazzino, e lo trovo ancora un’operazione fastidiosa
oggi. Basta dire che il film in uno strambo Paese a forma di scarpa, non ha mai
visto il buio delle nostre sale, uscì direttamente in DVD nel 2005, con quel
numero "2" sulla locandina, e la speranza che passasse inosservato, perché
qualche acquirente poco attento, lo comprasse convinto di essersi portato a
casa il
primo mitico capitolo.
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Mai abbandonare il sentiero, ma non lo avete mai letto lo Hobbit!? |
Dico sempre che un buon seguito dovrebbe tenere sempre conto
degli effetti del primo capitolo sulle vite dei personaggi, “Le colline hanno
gli occhi II” parte benino tenendo a mente questa regola, ritroviamo Bobby (Robert
Houston) in seduta dallo psicologo, sopravvissuto a fatica alla prima mattanza, a fare i
conti con i traumi subiti proprio ora, che dovrà accompagnare i ragazzi della
sua squadra di motocross ad una gara, più o meno dalle parti del maledetto
deserto dove ha perso buona parte della famiglia e della sanità mentale.
Craven da bravo laureato in psicologia ha sempre tenuto
conto dei traumi subiti dai suoi personaggi nei suoi seguiti (ricordate Sidney Prescott
vero?) ma sto veramente cercando spunti da autore in un film che purtroppo
nasce disgraziato. Si perché nel tentativo di pompare il minutaggio del poco girato inedito, ed arrivare ai canonici 90 minuti di durata, la Eagle Pictures suggerì a Craven l’ideona: Mettici dentro spezzoni del primo film sotto forma di
Flashback ed e fatta. Purtroppo
Peter Locke, il produttore con cui Craven aveva fatto fuoco e fiamme nel deserto
per il primo capitolo, ormai era andato e Craven, prima recalcitrante, alla fine
ha accettato questa soluzione stronza, perché beh, aveva un gran bisogno di
soldi in quel periodo (storia vera).
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“La mappa dice che dobbiamo seguire per di qua fino al prossimo flashback e poi svoltare” |
Si può dire soluzione stronza? Beh scusate se non sembra
tanto educato ma davanti ad un film così mi viene voglia di mettere mano al mio
vocabolario Oxfordiano, si perché per una scena in cui Bobby cerca di superare
il suo trauma sul lettino dello psicologo (anche se è più che altro un normale
divano), arriva a ruota una lunga scena presa di peso dal finale del primo
film, ed infilata a forza già per la gola degli spettatori. La Eagle Pictures
temeva che soffrissimo tutti di vuoti di memoria forse?
Sta di fatto che Bobby ci prova ma viene sopraffatto dal
panico, i suoi ragazzi andranno alla gara di motocross da soli, accompagnati
solo da Rachel, che è il nome con cui ora la Ruby del primo film (Janus Blythe)
si fa chiamare, da quando ha smesso di essere la ragazza selvaggia che
conoscevamo, abbracciando una vita civilizzata, in quello che è anche forse l’unico
colpo di scena del film. Si, peccato che ad un certo punto della storia, a
causa del montaggio barbaro eseguito usando un accetta (nemmeno troppo
affilata) Rachel, Ruby, o come cavolo si chiama lei, sparisca completamente dal
film, lasciando i ragazzi giovani alle prese con i cannibali nel deserto, insomma
uno Slasherino anni ’80 come ne esistono milioni, ma quasi tutti meno
appesantiti da inutili flashback ridondanti come accade qui.
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"Vieni Bestia, devi mordere Michael Berryman", "Di nuovo? Non mi piace Berryman è stoppaccioso" |
Si perché vuoi non infilare un pezzo con protagonista Ruby
preso dal primo film dopo la sua rivelazione? Persino quando nella storia torna
Bestia, il pastore tedesco del primo capitolo, uno dei personaggi afferma:
«Questo cane da piccolo deve aver subito dei traumi» e sotto con un flashback
anche sul cane! Vai con la scena del primo film in cui Michael Berryman deve
vedersela con gli affilati canini del cagnone. Tutto così, una roba tediosa da
cui non è difficile capire perché Craven abbia preso le distante, disconoscendo
il risultato finale (storia vera).
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Mad Michael Berrymax - Oltre la sfera del tuono |
Non aiuta nemmeno il fatto che le musiche siano state
composte da Harry Manfredini, anzi la dico bene, da un per nulla ispirato Harry
Manfredini, che in questa operazione di riciclaggio, pensa bene di utilizzare
un tema musicale quasi identico a quello che aveva già composto per i film di
Venerdì 13. Una trovata che
regala al film di Craven un’ulteriore ragione per essere confuso con qualunque
altro Slasher con ragazzini in pericolo, uscito nello stesso periodo.
Si salva come sempre la prova del mitico Michael Berryman, alla
quarta (contando anche “Invito all'inferno”) ed ultima collaborazione con Wes
Craven. Il suo Plutone, trasformato in Pluto dallo svogliato doppiaggio
italiano del film (da Dio a cane dei cartoni, sembra la parabola di questo film…)
è ancora nel deserto a seminare trappole per i poveretti che sbaglieranno
strada, a dargli manforte il nuovo parente acquisto della famiglia di
Cannibali, il Mietitore interpretato da John Bloom.
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"Io sono il Mietitore", "Sì? È venuto per la siepe?" (quasi-cit.) |
Nemmeno avere una ragazza non vedente (ironico in un film dove
anche le colline hanno gli occhi) tra i ragazzi destinati alla mattanza, aiuta
Craven a regalare un po’ di brio ad un film piatto e senza mordente, quando a zio
Wessy mancavano le motivazioni e l’attenzione necessaria, riusciva a toccare
abissi di mediocrità incredibili per uno che comunque ha rivoluzionato il
genere Horror con lo stesso quantitativo di furore e cervello ben dosati. Ecco forse
“The hills have eyes - Part II” è un altro film in cui si vede un ragazzo
arrampicarsi, per entrare nella finestra della camera della sua bella, una
trovata che diventerà una costante anche in altri film di Craven (la saga di “Scream”
ad esempio), non ho visto molti episodi di “Dawson's Creek” nella mia vita, ma
in quei pochi quasi sempre il biondo s’intrufolava passando dalla finestra, ho
sempre pensato nella mia testa (matta) che fosse un modo per omaggiare zio
Wessy.
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“Funzionerà, l’ho visto fare in tv dal coyote dei cartoni animati” |
Forse l’unica cosa davvero positiva che posso provare ad
aggiungere su questa operazione disgraziata e fuori fuoco (Le colline hanno gli
occhi miopi) è il tocco di Craven, che qui si vede pochino e risulta anche
parecchio svogliato (il bravo ma non si applica di cui sopra), più che altro
sono le spallate, oddio spallate, diciamo scossoni al genere Slasher che zio
Wessy prova a dare in alcuni frangenti, modesto antipasto del lavoro di
revisione degli “Scream” che arriveranno.
La protagonista Cass (bel nome!) interpretata da Tamara
Stafford ha tutta l’aria della “Final girl” predestinata, ma troviamo anche una
scena in cui una ragazza e un ragazzo di colore fanno sesso… In un film Horror?
Proprio voi due? Ma siete pazzi!? Ci sono modo più semplici di suicidarsi!
A ben guardare anche il trucchetto con cui i protagonisti
cercando di fregare il Mietitore, è un modo per provare a sovvertire le regole
del genere, imposte fin dal primo capitolo, ma tutto è talmente mediocre e
piatto da precipitare subito nell'anonimato più totale. Nel finale quando i
personaggi se ne vanno felici, mano nella mano con Bestia scodinzolante accanto
a loro, e con una musichina felice in sottofondo, viene voglia di chiedersi: «Ma
sei tu Wes? Cosa ti hanno fatto, ti hanno messo sotto sedativi?».
Il furore belluino con cui Caven si scagliava contro l’idea
preconfezionata di famiglia del
primo film è totalmente scomparso, per non parlare della cinica analisi sulla natura
umana. Un seguito inutile, con tutte le attenuanti generiche che possiamo
fornire a Wes Craven, ma comunque uno degli episodi più scapestrati della sua
filmografia, purtroppo funestata da influenze negative dei produttori e sfighe
assortite, come vedremo la prossima settimana, con il capitolo più robotico di
tutti. A breve qui, sempre su Craven Road!
SignoreIddioaiutaci, sapevo che ci saremmo arrivati. Speravo glissassi, a dirla tutta.
RispondiEliminaVa beh, levamose 'sto dente.
E' l'opera che temo di piu', della produzione di zio Wes.
Spesso, quando sei reduce da quello che e' il tuo capolavoro...beh, quello e' un momento pericolossimo.
Perche' per la legge della compensazione, se non stai piu' che accorto...te ne esci con una porcata allucinante.
Oh, c'e' cascato pure IL TONY.
Ha fatto Man on Fire, che per me era il suo film piu' bello? Subito dopo butta fuori Domino.
Ok, magari dargli della porcata e' eccessivo, ma...si puo' dire che lo considero il suo film piu' debole?
Questo, piu' che un film dell'orrore...e' un orrore di film, proprio.
Lento, noioso, inutile, mezzo riciclato dal primo...e chi piu' ne ha, piu' metta.
Sembra che ce la abbia tutte lui. Ed e' proprio cosi', gente.
Non si salva nulla.
I flashback sono roba da telefilm americano anni '70 da Italia 1 la mattina presto. Persino il cane ce ne ha uno, rendiamoci conto!!
E...hai ragione in pieno, Cass.
Li detesto pure io, questi escamotage da quattro soldi.
Sanno di pigro. Per non dire di frode vera e propria.
Ho avuto la stessa sensazione davanti a un noto trio comico quando, in uno dei loro ultimi film, hanno ben pensato di infilarci dentro sketch e spezzoni gia' visti e stra - visti.
Trovi esagerato definirlo nel modo che hai usato?
No, affatto.
Sarebbe piu' onesto ammettere che non si aveva uno straccio di idea, e che si e' deciso lo stesso di fare un film. Ma usare simili mezzucci...equivale a prendere gli spettatori per i fondelli.
Ho provato a rivedermelo, tempo fa. Appena rincasato dopo il turno notte.
Niente. Ho retto dieci minuti, poi alla terza volta che mi sono addormentato davanti alla tv, l'ho tolto.
Puo' essere un toccasana per i disturbi del sonno, mi sa.
La vera sfida, qui...e' di riuscire a vederlo fino in fondo. Ma non per paura, bensi' per eccesso di disgusto.
La macchia nerissima sulla carriera di zio Wes, proprio.
In realtà per Tony nemmeno tanto, ma questo è proprio il peggior film di zio Wessy, inutile girarci attorno, un misto di poca voglia di lavorarci e poche idee in generale, un Craven con le punte arrotondate. Poi Craven pur di lavorare ha fatto tutto, anche i porno, ma questo è davvero difficile da difendere, ma non lo avrei mai saltato perché Craven era così, alti assoluti e bassi notevoli, non tanti per nostra fortuna, ma un paio si, hai detto bene, ci siamo tolti il dente ;-) Cheers!
EliminaMa non sarà che Pluto era davvero il nome originale in inglese? Perché Plutone mi sembra proprio una traduzione italiana. Per dire... le Guerriere Sailor si chiamano Sailor Moon, Sailor Mars, Sailor Venus, Sailor Mercury (senza baffoni e dentoni) e Sailor Pluto, tutte secondo la lingua inglese. Boh magari vedendolo in originale...
RispondiEliminaAssolutamente si, nel primo film visto in lingua originale il personaggio si chiama Pluto, la pigrizia sta nel nostro doppiaggio, che nel seguito ha scelto di mantenere i nomi originali, ma d'altra parte è accaduto anche negli ultimi "Guerre Stellari" no? ;-) Cheers
EliminaEh già, ma infatti a noi piaceva anche Fener che sembra una marca di stereo scrausi...
EliminaDa appassionato dei Pearl Jam, Vader mi ricorda la versione lato oscuro della forza del loro cantante ;-) Cheers
EliminaNon mi è mai capitato di vederlo e scopro che non mi sono perso gran che :-P
RispondiEliminaDài, i flashback del primo film... Povero Wes, cosa tocca fa' per soldi...
Qui da noi è uscito tardi (nel 2005) e dritto in DVD, Craven ha provato un po' a correggere il tiro con i remake (di cui era produttore e sceneggiatore in parte), ma anche "Le colline hanno gli occhi 2" (remake) era poca cosa, insomma, queste colline avrebbero bisogno degli occhiali ;-) Cheers
EliminaUno dei (pochi) film di zio Wes che mi mancano. Il problema è sempre quello: quando sei tirato e ti manca la pecunia cerchi di tagliare tutto il superfluo e di riciclare quanto possibile. Diciamo che il buon Wes ha però esagerato e il risultato è stato pessimo. 👋
RispondiEliminaInoltre Wes non lo voleva tanto dirigere questo film, ci stava lavorando prima di "Nightmare" e poi non ha avuto molta scelta, resta una testimonianza, Craven concentrato è un regista che sposta, Craven poco motivato decisamente no. Cheers!
EliminaUn periodo lo ridavano su Sky. Gli diedi un' occhiatina, ma si notava subito che si trattava di un fimetto da 2 soldi ed ho cambiato canale.
RispondiEliminaLa pellicola successiva mi ha sempre incuriosito, a partire dall' affascinante ed inquietante titolo, ma devo ancora vederlo.
Arriverà a breve, spero che il post ti piaccia è un titolo con dei numeri ;-) Cheers
EliminaIl flashback del cane. Lol Il mietitore sembra tosto come cattivo. Comunque al livello dei nostri scalcinati film di genere del periodo.
RispondiEliminaIl mietitore è cazzuto solo nel nome purtroppo, sul serio il flashback sul cane è assurdo ;-) Cheers
EliminaNon è un caso che ricordi poco di questo film, diciamo che fatto uno gli altri si assomigliano, e non è mai un bene.
RispondiEliminaIl capostipite ha fatto storia, il tentativo di rilanciare lo schema con i gusti degli anni '80 non ha funzionato purtroppo. Cheers!
EliminaCiao, bello special su zio Wes, lo sto seguendo con molto interesse!
RispondiEliminaConcordo sul fatto che sia il suo peggior film.
Vorrei umilmente correggere due punti: non è prodotto da Eagle Pictures, fu sempre Peter Locke a proporre il sequel a Craven, associandosi con una compagnia di produzione inglese. Inoltre è un film a tutti gli effetti antecedente a Nightmare: anteprima mondiale nel giugno del 1984 a Cattolica, mentre erano in corso le riprese di Nightmare. Craven lo montò tra marzo e aprile, mentre girava Invito all'inferno e preparava Nightmare. Su insistenza dei produttori inserì i flashback del primo film ma non era soddisfatto del risultato e chiese una settimana aggiuntiva di riprese per rigirare l'esplosione finale e le scene di raccordo mancanti. Gli promisero che lo avrebbero aspettato quando avesse finito Nightmare, invece lo fecero uscire così per conto loro.
Ciao Carlo sono molto felice che lo speciale ti stia piacendo, ho dovuto rallentare un po' la frequenza ma non mollo, Craven terrà banco su questa Bara ancora a lungo ;-) Ti ringrazio per la conferma, perché ho trovato delle informazioni in merito, ma trattandosi di uno dei film minori del maestro di Cleveland, uscito da noi molto tardi, le informazioni un po' latitano, quindi mille grazie per il tuo prezioso intervento. Che conferma non solo l'accavallamento di progetti, ma anche le interferenze della produzione. Basta guardare il film per faticare a riconoscere il nostro solito Craven. Cheers!
EliminaMa non è che si chiamava Pluto anche in originale, e solo nel primo lo abbiamo adattato in Plutone (che poi è la traduzione?).
RispondiEliminaIn ogni caso, io questo non credo di averlo mai visto... anche se con tutti i flashback basta aver visto il primo... e allora sì, l'ho visto XD
Moz-
Esatto, é andata proprio così, infatti il valore aggiunto stava nel doppiaggio del primo film, che traduceva i nomi. Il secondo che già è un film sciatto di suo, ha anche un doppiaggio fatto a tirar via che non si é nemmeno curato di rivedere il primo film per dare continuata. Forse si sono limitati a vedere solo i flashback ;-) Cheers
EliminaVery good Job Cassidy ����������
RispondiEliminaGrazie capo! ;-) Cheers
EliminaPosso dire che trovavo trashoso anche il primo film ?
RispondiEliminaSarà che lo vidi per la prima volta ormai adulto, in un pessimo dvd che aveva un master riversato da vhs .
Lo trovai lento, povero , sciatto e in varie scene involontariamente ridicolo ( difetto di molti suoi film )
Wes come regista non mi è mai sembrato il massimo , troppo discontinuo nella qualità, per essere considerato un Maestro .
La sua discontinuità è sotto gli occhi di tutti, ma il prima è un film feroce che ha imposto un modello, girando con davvero due soldi ;-) Cheers
Elimina