Questa settimana lo psicodramma un tempo noto come
Doctor Who prova a puntare tutto sulla
presenza extra lusso di Mary Shelley. Il risultato somiglia alla macchina di
Vincent Vega e Jules Winnfield dopo la cura di Mr. Wolf, ad una prima occhiata
tutto ok, ma a guardarlo meglio si notano tutte le magagne.
“The Haunting of Villa Diodati” è chiaramente spezzato in
due tronconi, quando Doctor e la sua Fam (meglio noti come i Tre Marmittoni) si
presentano alla porta di una certa villa sul lago di Ginevra nel 1816, sembra
di guardare la prima scena del “The Rocky Horror Picture Show”, con Jodie
Whittaker al posto di Susan Sarandon, però con mille trovate memorabili in meno,
e una colonna sonora decisamente più piatta.
 |
Let's do the time warp again. |
Sono sicuro che conosciate la storia meglio di me, Lord
Byron, John Polidori, Mary e Percy Shelley chiusi nella villa a causa
dell'eruzione del vulcano Tambora, che provocò il cosiddetto "anno senza
estate", passavano il tempo raccontandosi storie di fantasmi, il
risultato? Robetta, i racconti “Il vampiro” di John Polidori e “Frankenstein”
di Mary Shelley. Qualcuno gioca a trivial pursuit, altri preferiscono inventare
il romanzo gotico.
Se il moscissimo
episodio precedente tentava di cavalcare atmosfere Horror, “The Haunting of Villa
Diodati” fa lo stesso con risultati almeno più vicini ai canoni gotici
richiesti dai nomi coinvolti, la trovata delle mano “scheletrosa” è tanto divertente
quanto sprecata, ma se non altro la rappresentazione di Mary Shelley e compagni
è abbastanza accurata, i problemi dell’episodio sono altrove.
Il principale interesse di “The Haunting of Villa Diodati” è
quello di introdurre l’eccitatissimo doppio episodio finale, quello che
concluderà questa stagione fatta di notevoli alti e tediosi bassi. Sono solo
diciotto settimane che ci stanno dicendo quanto sarà bellissimo il finale, ma
se la premessa è così permettetemi di dubitare. Perché questa puntata sembra
fatta con parti della vita di Mary Shelley e altre proveniente dalla trama
orizzontale della serie, di fatto una creatura del dottor Frankenstein, fatta
con parti raccattante in giro, forse era questo il tentativo di Chibnall per
omaggiare la scrittrice!
 |
Vuoi una storia che fa paura Doctor? Eccola: Chris Chibnall showrunner! |
Thirteen, senza mai usare l’espressione “Fixed point in time”
(perché ricorderebbe troppo la gestione Moffat), spiega di non interferire con
il processo creativo di Mary Shelley, salvo poi essere la prima a tradire le
sue regole. Fino qui niente di strano, è una caratteristica del Dottore quella
di predicare che so, di non prendere a pugni i razzisti salvo poi farlo lui,
quando ai tempi
era ancora un lui.
Perché Doctor e compagni hanno scelto proprio questo
determinato luogo se il pericolo di interferire, e cambiare tutto il corso
della storia futura è così alto? Nel corso della puntata diventerà più chiaro
che qualcuno dal futuro ha scelto per loro, ma quando scopriremo che molto probabilmente
l’autore del gesto sarà la stessa Thirteen, tutto questo non farò che
alimentare il paradosso di un episodio, che invece di sfruttare i paradossi
temporali che hanno fatto grande questa serie, pensa bene di accartocciarsi attorno
ad un paradosso, ma di tipo narrativo, vado a spiegare, che detta così non mi
sono capito nemmeno io che so cosa volevo dirvi.
 |
“Ma Cassidy deve scrivere le sue strampalate teorie proprio sulle pareti? Avevamo appena tinteggiato” |
È nato prima il Cyberman solitario che piomba nella villa,
oppure il prometeo moderno, il romanzo “Frankenstein” scritto dalla Shelley
ispirandosi proprio all’incontro con l’alieno? Un po’ il problema dell’uovo e
della gallina, perché “The Haunting of Villa Diodati” si brucia tutti i motivi
di interesse frettolosamente. Molto sfizioso vedere come il Cyberman abbia
ispirato la scrittrice nel delineare la sua opera più famosa, ma la faccenda
viene accantonata fin troppo preso, quando la volontà dell’episodio di
preparare il campo per il gran finale della prossima settimana, riduce Mary Shelley
e le sue opere in un angolo.
Il che mi va bene fino ad un certo punto, perché nel
tentativo di mandare a segno un colpo di scena degno di nota, si scopre che “Il
guardiano” che il Cyberman solitario non è Mary come si poteva facilmente
ipotizzare, ma sua marito, il poeta e filosofo Percy Shelley, ed è qui che l’episodio
va a zampe all’aria.
 |
Anche Thirteen deve aver visto “Palombella rossa” |
Finalmente Jodie Whittaker ha un monologo in cui affondare i
denti, il suo «salva
la cheerleader il poeta, salva il mondo» permette
all’attrice di mostrare il suo talento, portando anche un po’ di ombre sulla tredicesima
incarnazione del Dottore, che fino a questo momento era stato un personaggio
fin troppo solare e senza macchia. Il suo ribadire, anche con una punta di
arroganza che la struttura di questa squadra non è democratica, ma una scala gerarchica
con lei in cima, sola, a prendere decisioni difficili, non solo serve a
confermare la grinta del personaggio, ma anche a mettere in chiaro che razza di
pesi morti siano i tre inutili companion.
Il problema è un altro, per spiegarlo a quel toncolone di
Ryan, Thirteen fa una presa di posizione forte, bisogna salvare Percy Shelley
perché «Le parole contano», ma la domanda che viene da porsi è un’altra: Se il
Cyberium, il liquido in stile
T-1000 che contiene tutta la conoscenza dei
Cyberman, avesse preso come corpo ospite un’altra persona nella villa, magari
un maggiordomo oppure qualcuno della servitù, il Doctor avrebbe difeso il bene di tutti con la stessa energia? I trascorsi del personaggio lascerebbero
intendere di sì, ma la passività di questa incarnazione del Doctor non fa tanto
ben sperare.
 |
Nubi di ieri sul nostro domani odierno (cit.) |
Le opere di Mary Shelley sostenevano spesso ideali di
cooperazione e di comprensione, praticati soprattutto dalle donne, quasi una
sfida dichiarata alle idee promosse dal marito, decisamente più propenso all’individualismo.
Ecco perché spostare l’attenzione su Percy Shelley, sembra l’ennesimo schiaffo
in faccia ad una scrittrice come Mary Shelley, il fatto che a farlo sia il
primo Dottore donna di questa serie, per me è l’ennesima conferma di quanto Chris
Chibnall non sappia proprio cosa farsene di un personaggio femminile così
importante, ha sprecato Mary Shelley e sta sprecando anche il potenziale di Thirteen.
Aggiungiamo poi ulteriori dettagli a questo disastro, spunta
un Cyberman solitario, i Tre Marmittoni si fanno spiegare per filo e per segno
dal Doctor che cosa è un Cyberman, ma ooops! Si dimenticano delle parole del
capitano Jack Harkness, e non fanno
NIENTE per impedire a Thirteen di affrontarlo da sola. Bravi complimenti,
sempre più utili!
 |
La posa dei personaggi gotici: in giro per i corridoi, al buio con il candelabro in mano. |
Vogliamo parlare della visione “fantasmagorica” di Graham?
Erano davvero fantasmi quelli che ha visto? Hanno una logica all’interno di una
puntata così? A nessuno interessa, tanto la maggior parte dei Whoviani sarà
stata troppo interessata all’ennesima incarnazione dei Cyberman, che si certo,
non è male, ma siamo sicuri che Chris Chibnall sarà in grado di raccontarci in
maniera interessante un mondo in cui gli alieni con la maniglia sulla testa
minacciano il futuro? Lo spero ma ci credo poco, sarò ben felice di essere
smentito, ma per ora Chris Chibnall è l’uomo delle promesse non mantenute.
Ora aspetto questo tanto annunciato episodio finale in due
parti, a questo punto gli elementi interessanti sul tavolo ci sono tutti, e
sono anche di valore (la figlia di Lord Byron era citata anche in
Spyfall), ma permettetemi di dubitare
sulla capacità di Chibnall di riuscire davvero ad utilizzarli tutti a dovere,
prima di precipitare in un abisso di pessimismo cosmico, vi ricordo la
pagina dedicata a questa serie!
I "fantasmi" di Graham mi fanno tornare alla mente altre presenze spettrali che poi così spettrali non erano, vedi il doppio episodio finale della seconda stagione dove Ten scopriva trattarsi (guarda caso) di Cybermen: che Chibnall, per il suo doppio finale, voglia in qualche modo ricollegarsi a quell'avventura? In quel caso anche il folle John Lumic poteva essere visto come una sorta di novello Frankenstein, in fondo, avendo di fatto "creato" i Cybermen del proprio universo... Sia come sia, spero comunque di aver a che fare con un gran finale dove finalmente Jodie Whittaker possa spiccare il volo una volta per tutte (uno dei pregi di The Haunting of Villa Diodati sta proprio nell'aver fatto intuire un Dottore più problematico del solito: buon punto di ri-partenza del personaggio, non lo sprechino) ;-)
RispondiEliminaChibnall si sta rifacendo molto alla gestione Davies, per la felicità di quelli che consideravamo Moffat fumo negli occhi, però per ora, sembra un Davies minore. Sarebbe proprio ora di iniziare a sfruttare a pieno il talento di Jodie Whittaker e le potenzialità di questa incarnazione del personaggio, per ora entrambe si sono viste poco e maluccio. Pensare che ho fatto anche pace con la “mossa del naso” della Whittaker (labbro superiore sollevato, naso arricciato), prima non mi piaceva ora mi manda giù di testa quando lo fa ;-) Cheers!
EliminaNon mi pare che Tennant facesse quella mossa del naso, ma trovo la Doctor sempre più somigliante al dottore di David (abbigliamento da clown a parte, che invece cita i dottori anni 80 e precedenti). Sarà perché lei e Tennant hanno a lungo lavorato insieme in un'altra serie e alla fine si assimilano certi tic...
EliminaNo è tutta farina del sacco di Jodie Whittaker, l’abbigliamento è un omaggio ai vecchi Dottori, in effetto come Tennant, questi due Dottori hanno avuto un abbigliamento definito fin da subito, e subito riconoscibile. Capaldi ci ha messo una vita a trovare un suo look, passando anche attraverso quello moscissimo da prestigiatore. Hanno lavorato insieme in “Broadchurch” però Thirteen ha un potenziale che ancora non è stato espresso, che poi è il riassunto dell’era Chibnall fino a questo momento. Cheers!
EliminaNon si smentisce il Dottore a questo episodio, non mi smentisco io che lo finisco in due tempi causa solito sonnellino che prende il sopravvento.
RispondiEliminaOrmai le attese le tengo basse, ma se non mi è piaciuto come è stato inserito questo Solitario e nemmeno come hanno utilizzato l'evento storico, non trovo convincente come agisce/non agisce questo Dottore.
Unico momento di gioia la ramanzina ai tre marmittoni, chissà che se ne liberi presto ora che ha capito quanto sono inutili!
Il finale lo vedrò tutto assieme, ma lo temo. Ormai mi spiace solo per la Whittaker, che ha iniziato a piacermi nella sue smorfie e caratterizzazioni, ma è penalizzate da trame e buchi di trama che la mettono in ombra.
Ormai aspetto il momento della sua smorfia di naso per fare la ola, peccato che ancora non si veda il personaggio, al momento non si capisce perché abbiano voluto renderlo donna e affidarlo ad un’attrice così brava, per non utilizzarla come potrebbe? Mi sembra un grande spreco. Per il finale penso che continuerò la tradizione di un episodio a settimana, una volta il finale di stagione di questa serie era un momento che attendevo di più, e anche questo è abbastanza uno spreco. Cheers!
EliminaQuesto episodio ha un momento in cui, puntualmente, io e il mio compagno stoppiamo e cominciamo a inveire con tutte le nostre forze contro Chibnall.
RispondiEliminaE quel momento è quando Thirteen dice "a volte nemmeno io posso vincere", e soprattutto quando cede alla banalissima, super trita, super ripetuta minaccia del Lone Cyberman "distruggeremo la Terra". Non so, Doctor, è dal 1963 che ti minacciano e ogni volta fai pernacchie, stavolta vai nel panico dicendo "ma so come va a finire, la storia della Terra non finisce oggi. O forse sì? Non lo so, non posso rischiare!"
E niente, lì mi viene un ictus ogni volta. Chib poteva trovare cinquemila modi per far cedere a Thirteen il Cyberium... Ma facendo il rewatch tutto di fila (abbiamo iniziato il 30 ottobre e ormai siamo in dirittura d'arrivo) ho notato che in TUTTI gli episodi scritti da Chib anche sotto l'era RTD e Moffat il nostro malvagio showrunner ha questa tendenza a voler far arrendere il Dottore. VAI VIA, CHIBNALL – ah no, è già andato, che sollievo :D
Voglio dire, Eleven davanti a TUTTI i suoi nemici riuniti ha fatto un discorso in cui armato solo di un microfono ha gridato "remember every black day I ever stopped you" e ok, è un altro Dottore; ma la stessa Thirteen davanti alla regina degli Skithra, solo pochi episodi prima, ha detto "ahahah stocazzo che ti do Tesla e stocazzo che distruggi la Terra, mo' vedi che ti faccio". Quindi... Boh? È un po' come quando davanti alla bomba nel cockpit in Spyfall guarda impanicata la bomba e dice "non posso fare niente!" ;_;
EliminaE tu mentre scrivevi queste recensioni avevi ancora la speranza che potesse cambiare qualcosa, io ho già visto tutto e sto rivedendo tutto con la morte nel cuore XD
Veramente ridicolo il modo in cui nella versione Chibnall, Doctor sia in personaggio così passivo, una delle tante conferme che di questo storico personaggio, "Doppia C" non ci ha capito veramente una moto mazza. Cheers!
EliminaPremio il tuo coraggio, non avrei il fegato per rivedere la sua gestione, complimenti! ;-) Cheers
EliminaCoraggio o follia? Non lo sapremo mai :D
EliminaIl limite è sottile, ma questa Bara ama i coraggiosi e i folli in parti uguali ;-) Cheers
Elimina