domenica 9 febbraio 2020

Doctor Who - 12x06 - Praxeus: Sarebbe davvero ora di rivalutare Capitan Planet

Chris Chibnall ma io cosa ci devo fare con te? Ti posso utilizzare per condire l’insalata? Sei biodegradabile almeno? Ti devo buttare nel bidone della carta, in quello della plastica oppure posso usarti per il compost?

“Praxeus” sembra il classico episodio che serve alla produzione di una serie televisiva per tirare il fiato, suddividere il cast in giro per il globo è sempre il modo migliore per poter girare più scene in contemporanea, chiedendo anche ai protagonisti uno sforzo minore, in termini anche solo di minuti sullo schermo (e battute da imparare a memoria). Ma se la parte più interessante di un episodio è notare questo tipo di dettagli, chiamiamoli logistici, vuol dire che siamo messi abbastanza male.

La navicella dell’astronauta Inglese Adam Lang è costretta ad un pericolo rientro sul pianeta, per recuperarlo si smobilitano le forze armate di più nazioni, ma sul pianeta arriva anche un pericoloso virus che si manifesta attraverso violente metastasi plastiche sul corpo. Una minaccia globale che richiede l’intervento immediato del Doctor, correre ad accaparrarsi le ultime mascherine non servirà a nulla, se non a favi somigliare a tanti brutti sosia di Michael Jackson. Sto ancora parlando della puntata? Non lo so, andiamo avanti.

Giuro, mai visto un virus fare così!
Doctor e la sua “Fam” (meglio noti come i tre marmittoni) si separano tra Madagascar, Hong Kong e qualche altro posto che nemmeno mi ricordo, perché mi sono fatto distrarre dall’inquadratura dell’aereo in volo sopra la città, presa di peso dal primo “Bad Boys” (1995). Forse un tentativo di distrarmi in questo mare magnum di spiegazioni pseudo scientifiche applicate al nulla cosmico quasi totale.

Ha telefonato Michael Bay, rivuole indietro la sua inquadratura.
“Praxeus” è desolante come un sacchetto di plastica abbandonato sulla spiaggia, ma in compenso ha una morale di fondo meno significativa di quella di un episodio a caso di “Capitan Planet”. Posso capire la volontà (sacrosantissima) di parlare di un tema ecologista, puntato il dito sul nostro modo disgraziato di utilizzare la nostra casa (il pianeta Terra) come se fossimo inquilini abusivi di passaggio, tanto poi a pulire ci penserà che so, Greta Thunberg.

Un tempo il mullet alla MacGyver andava forte in tv.
Il problema che “Praxeus” parla del problema delle plastica negli oceani, più o meno come “Blink” (3x10) parlava dei pericoli di muoversi per casa con gli occhi chiusi, non so se ho reso l’idea. L’immagine dei pennuti intrappolati, oppure peggio uccisi, dalla plastica abbandonata ha fatto il giro del mondo, ma qui utilizzare i corvi migratori ripieni di plastica come portatori del virus, è una trovata che in teoria dovrebbe smuovere le coscienze, in pratica risulta l’ennesimo tentativo di sfruttare le dinamiche create da Alfred Hitchcock nel suo “Gli uccelli” (1963), ma con un risultato paragonabile a tutti quelli che ci hanno provato negli anni, una roba che se va bene, è buona per il cinema di serie Z.

Alfred Hitchcock presenta: Doctor Who.
Ancora una volta Thirteen finisce per fidarsi della prima che passa, e ancora una volta invece di agire, al massimo riesce solamente a reagire davanti alle situazioni, senza fare poi molto per impedire che le persone muoiano malamente uccise dal virus. Alla faccia del buon vecchio «Everybody lives!» che un tempo era un po’ il motto di questa serie.

Quello che ho trovato particolarmente sbagliato dell’episodio sono tanti dettagli, a partire dalla sua collocazione a questo punto della stagione, la natura della puntata, così divisa in varie parti del mondo, poteva starci bene in coda ad un episodio di “spionaggio” (virgolette obbligatorie) come Spyfall, ma dopo che la trama orizzontale è esplosa in maniera così straripante nello scorso episodio, “Praxeus” sembra davvero fuori posto.

Non so voi, ma io “Baywatch” lo ricordavo abbastanza diverso.
Inoltre la puntata manca proprio di creatività, “Praxeus” è un titolo che attira, perché non credo che questa parola abbia un significato in nessuna qualche lingua (terreste almeno), ma scegliere prima di chiamare il virus letale con questo nome e poi di utilizzarlo per battezzare l’episodio, è un notevole esercizio di pigrizia, che aggiunge zero all’iconografia della serie.

Vogliamo parlare delle tematiche legate al movimento LGBT che sono sempre andate mano nella mano con “Doctor Who” (almeno dal suo rilancio nel 2005)? Chris Chibnall si è beccato anche delle belle accuse, per aver dedicato morti violente a personaggi omosessuali durante la sua gestione, ecco perché forse qui ha deciso di dedicare il finale eroico, all’astronauta Adam e al suo compagno. Una trovata che personalmente non mi ha smosso poi molto, perché sono profondamente convinto che se a livello narrativo, l’orientamento sessuale di un personaggio dell’immaginario, sia anche la sua unica caratteristica memorabile, beh forse quel personaggio non ha molto da raccontare no?

Si vede che ci stiamo avvicinando a San Valentino.
Il capitano Jack Harkness (per citare uno da poco riapparso nella serie) è un personaggio memorabile per cui viene voglia di fare il tifo che vabbè, è anche Pansessuale e perennemente arrapato, ma è una delle sue caratteristiche, non l’unica. Quindi possiamo dire che nella stessa puntata Chris Chibnall è riuscito a trattare in modo superficiale sia il tema dell’omosessualità che quello ecologista, per di più in una puntata noiosissima… Un trionfo!

Se prima di vedere l’episodio potevo avere della curiosità nel capire cosa fosse questo misterioso “Praxeus” del titolo, ora sono sicuro che lo dimenticherò molto velocemente, se avete bisogno di me, sono laggiù che cerco di capire in quale bidone vada gettato Chibnall, in attesa della prossima puntata, si spera migliore di questa. Sarà da gettare nel vetro forse? Questo Showrunner mi manca più in crisi del cartone del latte da riciclare.

Vi ricordo la pagina dedicata a Doctor Who!

8 commenti:

  1. Episodio discreto, ma non memorabile, ma almeno mi ha distolto per un oretta dal Festivalone

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    1. Per più di metà puntata mi chiedevo dove volesse andare a parare, tanta roba tutta insieme, usata così così. Un'altra puntata di cui ci dimenticheremo molto presto. Cheers!

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  2. L'avevo detto io che ci dovevamo sorbire altri episodi inutili per colmare l'attesa verso il plot principale di questa stagione, ma che fossero così inutili non lo immaginavo. Quanta confusione, quanta noia, e ancora una volta i tre marmittoni non bastano e si devono affiancare al Dottore altri companion -anche se, pure loro a questo giro fanno da carta da parati.
    Il fatto che mi sia addormentata a 10 minuti dalla fine indica quanto ero presa dalla vicenda, con quella morale ecologista trattata così, giusto per parlarne un po' e male.

    p.s. io il cartone del latte lo butto nella carta, Chibnall mi sa che va nell'umido da quanto compost sa creare ;)

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    1. Avevi ragione da vendere, ma pronosticare un episodio così pasticciato e tedioso era solo per le menti più pessimista, anzi oltre. Temi ottimi sprecati nella noia totale, per il cartone del latte lo smaltimento cambia da comune a comune, ma per Chibnall credo che esista un regolamento internazionale per riciclarlo ;-) Cheers!

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    2. E aggiungiamoci la sicumera con cui di recente ha affermato che lui non legge recensioni -critiche comprese, ovviamente- ma va dritto per la sua strada, continuando imperterrito a scrivere il Dottore come gli pare e piace (ecco, almeno qui non siamo proprio allo stesso livello di Orphan 55)... ehm, Chris, se non ti è di troppo disturbo, qualche volta ricordati che dovresti continuare a farlo piacere pure a noi! ;-)

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    3. Grazie per avermi aggiornato, perché non avevo letto questa puttan… Ehm affermazione di Chris, a cui credo più o meno come credo alle promesse dei politici, considerando che dopo le lamentele per l’assenza dei cattivi classici, i cattivi classici sono tornati… Tana per Chrissy!

      Però alla fine a suo modo è coerente, visto che se continua così la serie oltre che scriversela per se, finirà anche a guardarla da solo. Ma fammi capire, ha dichiarato anche: Il pallone è mio, e me lo porto via? :-P Cheers

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    4. Eh, poco ci mancava (ma pure lui lo sa benissimo che in quel caso non sarebbe il pallone a essere preso a calci) :-P

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    5. Ora come ora mi verrebbe da dire: magari accadesse. Cheers!

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