Non so voi, ma una cosa che gradisco molto fare quando sono
alla guida, è avere la mia musica nelle orecchie. Siccome arrivo da un’era
analogica, la mia seconda auto aveva ancora il mangiacassette (che belle parola
antica che vi sfoggio oggi), sostituito relativamente presto con un lettore CD
che è stato una vera rivoluzione, di colpo avevo tantissimi brani in più da
poter ascoltare e i porta oggetti pieni di CD. Provate a indovinare a che film
pensavo ogni volta che dovevo infilarle uno nel lettore? Bravi quello di oggi, quello che compie trent'anni!
Ah! Ma tanto lo so che facevate così anche voi, sono sicuro
che qui in tanti siamo cresciuti con titoli gloriosi come “Arma non
convenzionale”…
Ho le prove! Ecco perché questo piccolo omaggio a Craig R.
Baxley mi sembra doveroso, tra i suoi titoli costantemente replicati su Italia
1 durante la mia “piccolezza”, quello con Dolph Lundgren come protagonista è
stato senza ombra di dubbio il film che ho visto più volte, anche se ad essere
precisi, si tratta della seconda collaborazione tra i due.
Si perché il primo contatto tra Dolphone e Craig R. Baxley
avrebbe dovuto essere una commedia d’azione fantascientifica intitolata “Man to
Man”, con Lundgren nei panni di un agente di recupero auto, che in viaggio
attraverso il deserto del Nevada, si sarebbe imbattuto in un alieno precipitato
sulla Terra, fermamente intenzionato a ritrovare con l’aiuto dell’umano, la sua
nave spaziale. Baxley ci stava anche lavorando al soggetto, nel tentativo di
introdurre quante più scene d’azione possibili, avrebbe dovuto essere la sua
seconda regia dopo
Action Jackson, ma
i piani sono saltati per via dell’enorme successo di
Predator. Si perché Arnold Schwarzenegger, avrebbe dovuto
interpretare l’alieno, ma ormai era decisamente troppo famoso per un film così,
quindi il progetto è finito zampe all’aria (storia vera).
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“Sarà per questo che mi avete dato lo stesso doppiatore di Arnold? Mi sembra giusto” |
Ma con lui, non è evaporata di certo la volontà di Baxley e Lundgren
di collaborare su un soggetto che contenesse parti uguali di fantascienza e
azione, la prima bozza di “Lethal Contact” scritta da Jonathan Tydor, viene
affidata ad un giovanotto nel pieno della sua gavetta, che qui si firma con lo
pseudonimo di Leonard Maas Jr. ma che sarebbe diventato più famoso con il suo
vero nome,
David Koepp.
Il titolo diventa prima “Dark Angel”, ma per qualche mercato
è noto anche come “I come in peace”, si perché il film con il suo orgoglioso
budget ti ben sette milioncini di fogli verdi con sopra le facce di alcuni ex
presidenti defunti, è passato di striscio in una manciata di cinema americani per
poi cercare migliori fortune sul mercato dell’home video, qui da noi invece, in
uno strambo Paese a forma di scarpa, bastava avere l’età giusta per vederlo
passare a rotazione costante su Italia 1.
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Ora che ci penso, Craig R. Baxley sfoggiava la stessa acconciatura del trafficante alieno Talec. |
Il titolo Italiano sottolinea quanto non solamente io, sia
rimasto attratto dall’arma non convenzionale che l’alieno del film utilizza per
trucidare le sue vittime, a guardarlo sembra un CD volante, in realtà con una buona
dose di sospensione dell’incredulità e i trucchetti usati dalla regia di Craig
R. Baxley, diventa una letale arma aliena capace di mozzare arti e capocce,
seguendo il magnetismo del corpo umano. Quindi meglio non uscire di casa con
delle calamite in tasca, io vi avviso.
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Voglio vedervi a provare a fare lo stesso con Spotify. |
Si perché tra musichine Natalizie e alberi pronti ad essere
addobbati, vediamo scendere giù dal cielo un omone dai capelli bianchi che afferma ripetutamente
«Io vengo in pace», ma non viene a portare doni, al massimo a prenderli, perché
con la tecnologia aliena di cui è dotato, Talec (Matthias Hues) è un
trafficante di droga alieno, venuto sul nostro pianeta per estrarre dai corpi
umani le endorfine, da trasformare in quante più dosi possibili da smerciare, in un piano di conquista
galattico che farebbe invidia anche a Pablo Escobar.
Per cercare di fermarlo, sulla Terra arriva anche
Kyle
Reese Azeck, una sorta di poliziotto dello spazio riconoscibile per una
vistosa stempiatura, e per una mole fisica mica da ridere, visto che ad
interpretarlo è Jay Bilas, ex giocatore di basket passato nei Dallas Mavericks
della NBA ma anche in Italia a Mestre e Verona, prima di diventare allenatore
al College e commentatore sportivo per ESPN. Questo spiegherebbe perché ad un
certo punto il personaggio, ferito e grondante sangue (bianco e pastoso, un
dettaglio che da bambino incendiava la mia fantasia) si metta a spiegare per
filo e per segno tutta la trama, confermando le teorie Ufologiche dei
protagonisti, determinando così il momento esatto in cui “Arma non convenzionale”
può smetterla di fare finta di essere anche un poliziesco, concentrandosi solo
su botte, sparatorie ed esplosioni. Non che prima questi gustosi dettagli
mancassero eh? Ci tengo a precisarlo.
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Ma fatemi capire, arrivano tutti dal pianeta delle capigliature buffe? |
Se il Kyle Reese stempiato è un personaggio notevole, a calamitare (avete capito? Perché ha un’arma magnetic… Ok la smetto) l’attenzione
è sicuramente lo spacciatore intergalattico, e siccome
Quinto Moro ben più propenso di me a trovare sotto testi azzeccati
nei film, ci ha perfettamente illustrato il monito alla droga della pellicola,
mi sento libero di parlarvi di Matthias Hues.
Sottovalutando, potrebbe sembrare solo un Enzo Paolo Turci in scala due a uno e particolarmente in forma, in realtà Matthias Hues è un attore e artista
marziale tedesco che ha iniziato da giovane con il Pentathlon, ed è arrivato ad
menare le mani con i principali protagonisti dei film d’azione degli anni ’90, tipo con Jeff Wincott in
Codice marziale 3,
anche se il ruolo per cui ancora oggi tutti lo fermano per strada dicendogli «I
come in peace», è proprio quella volta in cui ha sfidato (ad alta quota
considerando le rispettive altezza) il nostro Dolph Lundgren, qui nei panni
dell’agente di polizia Jack Caine.
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1,96 d'altezza, un master in ingegneria chimica, parla tre lingue e ha un Q.I. di 160. Siamo sicuri che non sia Dolph l'alieno? |
Dolph qui, un po’ come Pablo Picasso, era nella “fase Moro”
della sua carriera, iniziata con
Il Vendicatore e terminata con questo film, dove nei panni di Jack Caine si diverte
a snocciolare le varie “Regole Caine” e si presenta al pubblico impegnato in un
appostamento in auto. Ma essendo un eroe d’azione, l’istinto di intervenire per
sventare una rapina in un mini market è troppo forte e per farlo, il suo
collega sotto copertura muore ucciso dalla mafia. Sempre così, tu non puoi
mettere un eroe d’azione vicino ad un negozietto che quello deve farsi
rapinare, e non esiste un eroe d’azione che posso resistere dal non
intervenire, è come
ammazza la vecchia
per i cartoni animati!
Jack Caine è andato troppo oltre, il suo capo che urla (un
altro classico dei film con i poliziotti) vuole che lui si prenda una bella
vacanza, ma Jack non può non risolvere il caso e per questo gli viene affidato
un compagno che è il suo esatto contrario, infatti improvvisamente “Arma non
convenzionale” diventa un film di
Strambi Sbirri.
Arwood "Larry" Smith (Brian Benben) è il classico
agente dell’FBI fighetto in giacca e cravatta ligio a tutte le regole e i
regolamenti, uno che per rinverdire la storica rivalità cinematografica tra gli
incravattati dell’EFFE-BI-AI e i rozzi sbirri della polizia, entra in scena
vantandosi del suo grosso conto in banca con Jack. Chissà cosa penserebbe
Sigmund Freud di tutto questo.
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“Natura, pisellino” (Cit. anche se da un altro film) |
La collaborazione tra i due non è proprio idilliaca, ma con
il passare dei minuti gli agenti si scoprono più simili di quello che potrebbe
sembrare, tranne per un dettaglio, Brian Benben dal suo ragguardevole 1,69
guarda l’1.96 di Dolph Lundgren con il collo dolorante, e Craig R. Baxley
sembra pensarle tutte per farli recitare sempre uno accanto all'alto, come per sottolineare
la differenza d’altezza. Sarà per quello che Larry per tutto il film utilizza
pistole di grosso calibro, e quando riesce a mettere le mani sull'arma aliena che fa saltare tutto per aria non la mollerà più? Compensazione?
Ecco a questo proposito “Arma non convenzionale” è un vero
trionfo di esplosioni, una delle scene più iconiche vede Matthias Hues scappare
saltando sulle auto parcheggiate, che esplodono al suo passaggio colpite dall’arma
di Azeck, un trionfo di fuoco e fiamme che probabilmente si è portato via tre
quarti del budget del film, però volete mettere l’effetto finale? Un grande spettacolo pirotecnico!
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Incontri ravvicinati dell'esplosivo tipo. |
Craig R. Baxley tiene il ritmo molto alto e i battibecchi
tra protagonisti sono quelli che non possono mancare in un film di
Strambi Sbirri («Hai una giacca che va
bene per me? Questa è perfetta», «Ho smesso di portarla a 12 anni»). Una
menzione speciale la meritano le musiche di Jan Hammer, perfette per l’ambientazione
urbana del film, una caccia all’alieno che per certi versi ha parecchio in
comune con
Predator 2, solo che qui i
cacciatori dallo spazio profondo hanno i capelli tipo Air-Band piuttosto che le
“treccine” degli Yautja.
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Ho capito, è uno degli Scorpions (ha anche il pungiglione) |
La presenza dei mafiosi nel film poi, garantisce che tra una
sparatoria ed in inseguimento all’alieno Talec, possano esserci altri inseguimenti,
altre esplosioni e altre sparatorie, questa volta con i mafiosi, il che è
francamente bellissimo per un film che da questo punto di vista, è già
piuttosto ben messo.
La scena in cui Jack si intrufola alla riunione dei mafiosi
facendo suonare gli allarmi delle loro belle auto parcheggiate fuori, è sempre molto divertente, anche se poi sembra abbastanza estemporaneo il fatto che Jack
Caine venga utilizzato come corriere dai mafiosi, per uno scambio che vede come
contatto, i baffoni di
Al Leong, che
qui pronuncia addirittura qualche parola! Ma tranquilli, sono state tutte
doppiate (storia vera).
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Come migliorare un film già ottimo: Al Leong! |
Se
Action Jackson
sembrava spesso una serie di prove da superare per il suo protagonista, che
servissero a Craig R. Baxley a dare fondo a tutto il repertorio di scene d’azione
di cui era perfettamente esperto dopo anni di
regie di seconde unità illustri ed episodi di “A-Team”, qui in “Arma
non convenzionale” tutto risulta più omogeneo e l’elemento alieno nella storia,
permette a Baxley di inventarsi le inquadrature sul CD rotante assassino,
piazzato davanti alla macchina da presa, in modo da mostrarci il suo volo in
soggettiva, un trucco semplice ma efficacissimo.
Nel finale “Arma non convenzionale” abbandona l’atmosfera da
film di fantascienza e in parte dimentica di essere un “Buddy Cop Movie” per
divertirsi a fare quello che in tanti film d’azione degli anni ’90 era la portata
principale: Lo scontro finale tra il buono è il cattivo.
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Dite no alla droga (pubblicità progresso)
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Ora, personalmente trovo geniale l’idea di un alieno ostile
(anche nell’aspetto) che però si presenta agli umani da cui estrae la sua
preziosa endorfina dritta dal torace dicendo loro «Io vengo in pace», che sembra quasi
una frase studiata per tranquillizzare le sue prede prima di
rubargli i reni
e lasciarli svenuti in un fosse aggredirli. Il tutto ci tengo a precisarlo,
ben prima del «
Vi porto amore» del signor
Burns.
Ma una frase del genere si presta benissimo anche ad una risposta
da parte di Jack Caine, che non può che essere una frase maschia prima di
impalare il cattivo su un tubo di piombo con un calcio: «E riposa in pace,
stronzo!». Perché non li fanno più i film così? Perché!?
Per fortuna Craig R. Baxley ci ha regalato un’ultima perla prima
di perdersi per sempre, arriverà a breve su questa Bara, fino a quel momento, ricordatevi:
Winners don't use drugs (cit.).
Ed ora vi voglio tutti sulle pagine
del
Zinefilo, a festaggiare i trent’anni di “Arma non convenzionale”, via via!
Veloci! Ma non perdetevi nemmeno il post di
Cinema Tv Musica!
Very good �� Cassidy complimenti
RispondiEliminaGrazie capo! Cheers
EliminaE come ho già fatto in precedenza io ci aggiungo Dududù Dadadà😂😂😂
RispondiEliminaAmedeo Minghi viene in pace :-D Cheers
EliminaTamarro e fichissimo sto film. Ma il link al mio post non l'ho visto. Comunque non importa. Sia tu che QuintoMoro ne avete parlato già come si deve.
EliminaCome no, ti ho aggiunto, dovevo farlo da PC perché da telefono faccio solo casini ;-) Cheers
EliminaAh ok grazie. Non avevo visto. Ribadisco comunque che la recensione è splendida. E decisamente più professionale della mia 😂😂😂
EliminaFigurati de nada ;-) Non scherzare, tu hai evocato il potere di Amedeo Minghi :-P :-D Cheers
EliminaScusa Cass se mi permetto, ma il granitico Dolph è anche cintura nera terzo dan di karate (ed è stato anche campione europeo ad inizio anni '80) e ha partecipato pure alle Olimpiadi, nel penthatlon se non sbaglio!!
RispondiEliminaInsomma ha fatto più cose lui in una vita che la maggior parte delle persone. E' un vero fenomeno!!
In più mi sembra quello invecchiato meglio della cumpa degli eroi action anni '80, forse perché ha fatto meno uso di chirurgia estetica dei suoi compari Stallone & Co. C'è anche da dire che è più giovane di una decina di anni...
Per il resto grande film, lo stesso collega del Dolph secondo me è stato fonte di ispirazione per l'agente Coulson, tra l'altro. E' il classico film che fa un pò da ponte tra la gigioneria (piccola cit. da Tango & Cash) degli anni '80 e la deriva più "tecnologica" e come già scritto, cupa, degli anni '90. Comunque resta sempre godibile e divertente, in più ha fatto capire che Dolph era capace anche di recitare dei dialoghi completi (!)...
Lo so, ma per riassumere la sua vita ci vorrebbe un romanzo, ed io dovevo solo scrivere una didascalia ;-) Per me solo l’arrivo a New York di Dolph, e tutta la faccenda Grace Jones sarebbe materiale per una serie tv, inoltre è decisamente quello conservato meglio, devono essere gli effetti positivi della vita sana e del Fernet Branca!
EliminaLa somiglianza con Coulson è notevole in effetti, “Arma non convenzionale” ha anticipato un decennio di eroi marziali, Lucius lo ha spiegato per filo e per segno nel suo post, devo dire che mi rivedo questo film sempre volentieri, tra pregi e difetti lo trovo ancora mitico ;-) Cheers!
Che spettacolo, credo pure di averlo registrato in vhs durante uno dei tanti passaggi in tv, ovviamente stoppando durante le pubblicità che spezzettavano sempre la visione. Arma magnetica o meno, per me rimane un cd da lancio comunque.
RispondiEliminaSarà sempre un CD affilato, inutile girarci attorno ;-) Il lavoro Stop/Rec al momento giusto era una specialità in cui ci siamo allenati in tanti. Cheers!
EliminaCarabara, non ci crederai, ma la scorsa estate sono incappato in Dolph ad un meeting degli attori soci del Mensa - io ero nel catering - e ho interrotto il suo tentativo di convincere Geena Davis che euristico ed ermeneutico possono in alcuni casi essere due interpretazioni della stessa ipotesi con un vassoio carico di salatini al pomodoro che ho rovesciato sulle scarpe nuove di James Woods.
RispondiEliminaIotispiezzoindue mi ha protetto dal divo di Videodrome che avrebbe voluto la mia zucca vuota esplodesse come in un'altra pellicola di Dave C. e, grato, gli ho chiesto se tutte le pellicole con alieni predatori e birichini inseguiti da pulotti cosmici derivassero dallo sci-fi degli anni cinquanta riveduto e corretto. Dolph ha risposto citando Vic Gassman ( " scusa se la mia ignoranza non è pari alla tua " ) sorridendo siccome un angiolo di adamantaio e mi ha rivelato che tutto è nato da Fantastic Four # 24 nomato The Infant terrible ( da noi per i tipi della Corno tradotto in La Peste dello Spazio ) in cui un bimbo alieno onnipotente si perde sulla Terra ed alcuni gangsters cercano di servirsi delle sue capacità divine per rapinare banche fino al momento in cui i genitori del pupo cosmico arrivano avvertiti da Reed Richards. Grande Dolph. Non ci sarei mai arrivato anche se Crepascolino poco ci è mancato si chiamasse Giacchirbi e naturalmente avevo letto quella storia - una di una manciata dei FF con le chine spigolose del grande Geo Bell/Roussos che ha lavorato di inchiostro anche un poker di storie degli Avengers compresa quella in cui è scongelato Cap - e questo mi dice che ha un senso se Dolph ha fatto di e di più ed io nel 2021 , forse, sarò promosso vice apprendista assaggiatore della besciamella e dei surrogati di addensatori nella cooperativa dalla quale dipendo da quando Drago ha spedito Apollo in orbita. So goes life, Ciao ciao
Dolph, Geenona e Giacomo Foreste potrebbero essere il cast di tipo, il mio film preferito di tutti i tempi, sei fortunato perché con la mia ignoranza, non mi fanno entrare nemmeno nelle mense pubbliche, figuriamoci al Mensa. Non ricordo quella storia ma il personaggio si, chissà per quale corto circuito mentale tutto mio, in ogni caso in questi giorni Giacchirbi aleggia su questa Bara, ho una mezza cosa (forse anche meno) in cui lo cito, come la scimmia amica di Tarzan ma maschio. Per altor DOlph sarebbe stato un credibile Cap ma anche un ottimo Thor, insomma è due quinti dei Vendicatori da solo, Thanos lo avrebbe “spiezzato” in due. Cheers!
EliminaNé all'epoca né oggi il film mi ha conquistato per la trama - decisamente troppo intricata per gli elementi presenti - bensì per Dolph che se la dolpha, i CD mortali e le "botte aliene", in un'epoca in cui la fantascienza marziale era ancora ai primissimi esordi. Mi pare sia più che sufficiente :-P
RispondiEliminaLe scene esplosive di Baxley sono una sicurezza: farebbe morire d'invidia Michael Bay ^_^
Decisamente si, la storia sembra quasi un pretesto per portare in scena trovate e personaggi fighi, Baxley se avesse avuto la possibilità, avrebbe mandato a scuola Bay, nell’unico film dal budget decente che ha diretto, ha fatto scintille (ed esplosioni), ma quello arriverà a breve su questa Bara ;-) Cheers!
EliminaAltro film che ha fatto parte della mia formazione (cinefila e non).
RispondiEliminaE che ricordo con affetto.
Come dicevo in altra sede...e'un Terminator con i due alieni al posto di Reese e del T - 800.
Poi l'alieno buono schiatta da prima di subito e affida la missione al mitico Dolph.
Tra sbirri della vecchia scuola ci si riconosce al volo, anche se di pianeti diversi.
Invenzioni geniali a raffica (il cd assassino su tutti), ritmo, botti, botte e spettacolo.
Per usare un gioco di parole...brutale ma non brutto, grezzo ma non rozzo.
Riprende poi le dinamiche da buddy movie, con da una parte il classico primo della classe convinto che basti obbedire sempre e svolgere il compitino assegnato per fare carriera, comodo comodo.
Dall'altra l'outsider, il mal visto da tutti. Che pero' fa il suo lavoro da una vita, ed e' sgamato come pochi.
E avverte il suo collega di stare attento. Che come diceva il buon Fury, occhio a lavorare coi federali e i governativi. Che a metterti in affari con loro...in genere ti fottono.
Lundgren e' un po' legnoso, ma fa bene il suo dovere.
La vera sorpresa e' Hues, che presto rivedremo in parecchi film di menare.
E' un armadio, ma sfoggia incredibili doti atletiche.
E vorrei spezzare una lancia (in testa a chi li critica) a favore di questa gente, da sempre considerata alla pari di bistecconi senza cervello.
Invece ce l'hanno eccome, un cervello, e spesso superiore alla media. Hanno un curriculum marziale e sportivo di indubbio spessore, e alla bisogna credo che le mani le sappiano muovere anche al di fuori di una pellicola. Cosi' come la materia grigia.
Bella poi l'idea di rendere la Terra una sorta di oasi protetta, dato che vi circolano le piu' grosse riserve ambulanti di droga del cosmo.
Eh, si. Indipendentemente da quello di cui vi fate o calate...la sostanza psicotropa piu' potente ce l'abbiamo dentro la testa.
Gran pezzo, Cass.
Complimenti.
Mi unisco a quello che scrivi, caro Red, per confermare che l'idea dei bestioni senza cervello è veramente stupida e (spero) superata, dovrebbe essere chiaro che il cinema è finzione e quello che interpreti non corrisponde a ciò che sei. Se ci arrivi, poi, un pò di cervello dovresti averlo, anche solo per imparare i dialoghi (non che in questo film ne avesse molti, il buon Hues), oltre alla prestanza fisica che è tanta. Per fare un esempio molto elementare, dato che entrambi siamo stati "artisti marziali" solo per imparare i vari kata del karate dovevi avere un pò di testa, se eri uno scimmione che voleva solo menare ti rivolgevi ad altre discipline meno impegnative dal punto di vista mentale. Di Mathias Hues, però, non ho trovato questo grande curriculum da marzialista, ho visto che ha praticato taekwondo e kick boxing, oltre all'aerobica che andava tanto negli anni '80, anche tra gli uomini...
EliminaMatthias Hues si mangia la scena con la sola presenza, con Dolph mette su una sfida di alto livello, nel senso che sono due spilungoni ;-) Grazie capo gentilissimo! Cheers
Elimina160 di quoziente intellettivo. Di cosa stiamo parlando dai? ;-) Non voglio citare the Rock che ultimamente non sopporto, ma il corpo va allenato tutto. Cheers!
EliminaEhila', Danie'!!
EliminaCome andiamo?
Hues me lo ricordo anche nel seguito scamuffo di Kickboxer, quello senza Van Damme e col terzo dei fratelli Sloan spuntato da chissa' dove.
E poi, come ha detto Cass...in Codice Marziale 3.
Dove massacrava il povero Tony Burton (Duke, l'allenatore di Apollo!!).
Che oltre a Wincott c'era pure la Shepherd, che a quei tempi era considerata l'anti Cynthia Rothrock.
Bravissima pure lei.
E poi la nostra Brigittona, che faceva la cattiva.
Hues risaltava soprattutto inin quei film perche' aveva i quadricipiti che parevano due tronchi. Ma scoprivi che li sapeva pure usare, coi calci che tirava.
Incredibile che avesse tutta questa mobilita', considerata la stazza.
Immagino che l'aerobica abbia avuto il suo peso, come dici tu.
Ma anche il Pentathlon, che era insieme al Decathlon la multi-disciplina per eccellenza prima dei vari Ironman.
Uh, non me lo dire. Quando la praticavo c'era gente fissata con lo sparring. Sembrava che gli importasse solo quello.
Certo, ha la sua importanza. E' fondamentale, per la pratica agonistica. Ma la tecnica la affini stando davanti allo specchio, ad allenarti da solo.
Quanto mi mancano, quei momenti.
Davvero. Ti si svuotava la mente proprio come quando sei alle prese con un Kata o una forma, immagino.
Io credo che persone come Sly, Schwarzie e compagnia bella siano stati travisati. In realta' volevano trasmettere l'esatto opposto.
E cioe' che in un fisico in forma e ben allenato il cervello funziona ancora meglio.
Mens sana in corpore sano, dice il motto. E non e' una stupidaggine.
Cervello e muscoli sono correlati. E la cosa funziona in entrambi i sensi.
Ciao carissimo, è un piacere leggerti. Che poi ho letto in un'intervista che Hues e Lundgren si salutavano appena sul set di Arma non convenzionale, lo stesso Hues, da persona intelligente, diceva che dei tipi muscolari come lui e Dolph si fiutano subito quando si incontrano e possono diventare i migliori amici del mondo oppure tenersi a distanza, come accaduto loro.
EliminaMa Hues sosteneva anche che in quel periodo Dolph era molto concentrato su sé stesso, forse aveva fiutato l'opportunità di fare il salto di categoria con questa pellicola, purtroppo gli è andata male, peccato, perché avrebbe meritato.
Guarda, oggi, con il nervoso che mi fanno accumulare sul lavoro, avrei proprio bisogno di picchiare un bel sacco!!
Che gran film, ricordo ancora la mitragliatrice a proiettili esplosivi come se l'avessi visto ieri!
RispondiEliminaChe per altro è un’arma esistente leggermente modificata per sembrare più cazzuta, tornerà anche la prossima settimana con l’ultimo post dedicato al Bax ;-) Cheers
EliminaAltro giro, altro classicissimo dei palinsesti Mediaset. Quante volte l'hanno trasmesso? Quante? E ogni volta noi eravamo là a gustarcelo tra esplosioni, battute fulminanti e botte da orbi. Anche se lo conoscevamo a memoria e c'avevamo la VHS registrata l'anno prima, ce lo gustavamo fino alla fine per poi parlarne a scuola il giorno dopo. Quanto mi mancano queste pellicole...
RispondiEliminaOra sono impegnati a veicolare messaggi, in film pensati a tavolino dal reparto marketing con budget stratosferici sprecati. Preferivo le esplosioni ;-) Cheers
EliminaMai visto, il che è strano.
RispondiEliminaLa locandina me lo avrebbe venduto sicuramente.
Infatti ho voluto mettere nel post proprio la locandina Italiana, secondo me migliore anche di quella originale, cambiata tante volte quanto il titolo inglese del film. Cheers!
EliminaOhibò, non ricordo se l'ho mai visto.
RispondiEliminaVero che in un certo periodo (durato almeno 5 anni), vedevo anche tre film a settimana, quindi può essere che qualcosa non mi sia rimasta particolarmente impressa, però il titolo non mi è nuovo, così come sono certo di aver visto Ivan Drago anche fuori dal ring... Solo che leggendo i titoli della sua filmografia, di titoli che mi dicono forse anche più di "Arma non convenzionale" ce ne sono. Quindi boh? :D
La butto lì, non lo hai visto, altrimenti te lo ricorderesti, è troppo tanto per passare inosservato. Fai ancora in tempo, è ancora una spasso. Cheers!
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