venerdì 17 gennaio 2020

Watchmen (2009): Terry Gilliam ha sempre ragione

Dev'esserci un modo per uscire di qui, disse il pagliaccio Cassidy al ladro. C'è troppa confusione, non riesco ad avere un attimo di pace se non affronto questo film (quasi-cit.).

Al pari di Il Cavaliere Oscuro, penso che un post dedicato al Watchmen di Zack Snyder sia tra quelli più richiesti dai lettori della Bara Volante. Ed ora che il dannato Damon “Cioccolatino” Lindelof ha messo le sue manacce sul capolavoro di Alan Moore e Dave Gibbons, per trasformarlo in una serie tv che faccia da seguito al fumetto (prossimamente su questa Bare) è il momento di farlo questo post così richiesto.

Questa notte un comico Zack Snyder è morto a New York sulla Bara Volante.
Capite che da appassionato di fumetti in generale, di quelli di supereroi in particolare e delle opere del Mago di Northampton, l’idea di un film su “Watchmen”, ma più in generale di un qualsiasi adattamento del lavoro di Moore non è qualcosa da prendere alla leggera, quindi prima di affrontare la serie tv (vi ho già detto che è in arrivo su queste Bare? Sì, vero?) ho dovuto provare a fare pace con un film che per certi versi ha avuto dei tratti in comune con il pipistrello di Nolan, almeno per il fatto che per una quantità infinita di tempo ho dovuto vedermela con un sacco di entusiasti della pellicola, dei quali posso perfettamente comprendere la gioia, ma senza condividerla. Un freddo distacco in cui, se volete, potete immaginarmi proprio come il Dottor Manhattan quando interagisce con gli umani, solo molto meno blu e con parecchi più vestiti addosso.

L’idea di un adattamento cinematografico del fumetto di Moore e Gibbons girava ad Hollywood da parecchi anni, i nomi che hanno ruotato attorno al fantomatico progetto sono stati degni della sua fama, il leggendario produttore Lawrence Gordon prima e l’altrettanto titanico Joel Silver dopo. Chi è abbastanza matto da decidere di affrontare la balena bianca Watchmen? Facile, il più adorabilmente matto di tutti, Terry Gilliam.

Un assaggio di come avrebbe potuto essere il “Watchmen” di Gilliam.
Terry si mette al lavoro ventre a terra, inizia a scrivere la sceneggiatura insieme al fidato Charles McKeown e il risultato è qualcosa di diverso, un adattamento Gilliamesco al 100%. Da quello che è trapelato negli anni, la presenza stessa del Dottor Manhattan avrebbe alterato gli equilibri mondiali, di mezzo era previsto un viaggio nel tempo (reso possibile dai poteri del bluastro dottore) che terminava in maniera metacinematografica (o metafumettistica, fate voi) con i protagonisti tornati in una realtà in cui sono solo i personaggi di un fumetto. Insomma, puro Gilliam che già accarezzava l’idea di avere Robin Williams come Rorschach, Gary Busey come il Comico, Jamie Lee Curtis nei (pochi) panni di Spettro di seta e, tenetevi forte, su insistenza di Joel Silver il Dottor Manhattan sarebbe potuto essere Arnold Schwarzenegger (storia vera).

Che poi Arnold, sarebbe diventato blu lo stesso, ed ora ditemi che Terry non è un visionario!
Tutti sappiamo com’è andata a finire: l’affermazione di Gilliam è diventata l’etichetta che è rimasta appiccicata a “Watchmen” per decenni, una storia secondo il regista “infilmabile”, che negli anni tanti hanno provato a sfidare (tra cui Darren Aronofsky e Paul Greengrass), ma solo uno ha portato a termine davvero, quel matto di Zack Snyder.

Zack Snyder ha avuto il tempismo giusto, con i diritti finiti nella mani della Warner Bros. (proprietaria anche della DC Comics e di tutti i suoi personaggi di carta), Snyder era abbastanza nerd e abbastanza toccato per provarci, sfruttando l’onda lunga della popolarità del neonato genere cinematografico dedicato ai supereroi, i famigerati Cinecomics come abbiamo imparato ad odiarli chiamarli. Spider-Man, Hellboy: The golden Army, il cavaliere coso, tutta roba popolare che ha convinto tutti che ora era il momento di giocarsi il jolly, ripescando l’infilmabile Watchmen. Posso dirlo? Madornale errore (cit.).

Perché proprio Zack Snyder? Apriamo il vaso di Pandora di un regista che dovrebbe starmi sul culo, invece, malgrado tutto mi è simpatico e non l’ho mai odiato (a differenza di tanti cogli… Ehm lettori di fumetti). Snyder arriva dalla pubblicità e da un video su Michael Jordan di cui vi ho anche parlato, ha esordito al cinema con il remake di uno dei più grandi film della storia, tirando fuori un lavoro solido malgrado gli zombie che corrono. Dopo aver messo le sua manacce su Romero, perché non strangolare anche un altro prediletto di questa Bara (ovvero Frank Miller) portando sul grande schermo anche 300? Il risultato lo conoscete, è controverso, per ora non mi esprimo, perché ho entrambi i titoli di Snyder in canna, quindi avrò modo e maniera per analizzarli quando sarà il momento, però ora bisogna fare una distinzione.

“Con quel naso ti ho riconosciuto, eri forte nel film…”, “Nixon di Oliver Stone?", "No, Batman il ritorno
300 ha una trama minimale e pochissimi dialoghi, è tutti caratterizzati dagli epitaffi con cui Frank Miller scrive, delle rasoiate secche su tavole che sono già puro cinema, technicolor a fumetti perfetto per un regista visivo come Snyder, uno cresciuto nella pubblicità e nei videoclip, in cui il prodotto da vendere (che sia un profumo oppure una canzone) devono bucare lo schermo. Ecco perché Snyder era così a suo agio con gli Spartani di Miller, poi ha combinato altri casini, ma al netto di una storia stringata, già strapotente visivamente su carta, Snyder non ha fatto altro che replicare intere sequenze identiche sul grande schermo che di solito è una mossa che piace a molti fanatici di fumetti (molti dei quali dei conservatori ultra intransigenti) in un periodo in cui per vincere bastava produrre film fotocopia come “Sin City” (2005) guarda caso sempre tratto da un fumetto di Miller.

Zack Snyder si convince che se ha funzionato per Miller, funzionerà anche per Moore, me le ricordo le interviste del nostro gongolante Snyder che dichiarava tronfio che l’unica differenza tra i due è che uno è di destra, l’altro, invece, di sinistra. Affermazione corretta, ma riduttiva che mi ha fatto pensare che a Snyder di sicuro piacciono i fumetti, ma forse si limita a guardare le figure.

Snyder impegnato a controllare lo storyboard del film.
Moore è l’anti-Miller non solo per posizioni politiche, ma anche per stile, Moore mitraglia parole a suoi disegnatori consegna sceneggiature lunghe come un romanzo russo lavorando di cesello sui personaggi, giocandosi citazioni misurate, ma sempre molto precise, prese da tutti i livelli della cultura, sia alta che bassa. Moore, in quanto scrittore, è più propenso a comunicare usando la parola, Miller più con i suoi disegni, è una divisione manichea la mia, ma comunque più precisa di quella fornita da Snyder. Che, infatti, con “Watchmen” ha fatto degli errori imperdonabili.

Andai a vederlo al cinema nel 2009 alla sua uscita, la mia Wing-Woman ancora mi guarda storto quando ci ripensa (storia vera), prova d’amore perché se non mi ha mandato a calci su Marte dopo i 162 minuti di questo film, possiamo anche attraversare le fiamme. Ma su quello ho fatto anche di peggio, l’ho costretta a vedere “Speed racer” (2008) mamma mia che roba brutta e comunque, storia vera.

Per anni la mia reazione davanti ai commenti entusiasti sul film è stato regale sdegno e sguardi scuri degni della Wing-Woman, ma certi traumi cinematografici vanno affrontati, e siccome io sono più toccato di Zack Snyder, per rimediare ho voluto farlo come si deve, quindi mi sono sparato i 215 minuti della versione “Ultimate cut” di questo film. Se uno si deve fare male, tanto vale farlo per davvero.

"Cinque ore, l'ultimate cut sembra durare cinque ore!"
Facciamo subito un paragone tra le due versioni, partiamo da quella “breve” vista in sala, è una storia che in certi passaggi, semplicemente non funziona. La scelta di portare di peso i personaggi sul grande schermo, replicando Watchmen quasi vignetta per vignetta è una mezza fregatura, parafrasando Mr. Wolf, ad una prima occhiata va tutto bene, ma se qualcuno avvicina il grugno, lo stratagemma non funziona.

Effetto Bohemian Rhapsody (Aut. Min. Rich copyright La Bara Volante tutti i diritti riservati) in azione.
Ci sono passaggi del film in cui l’aver trasportato senza quasi nessun lavoro di adattamento, le vignette sul grande schermo è contro producente, perché il fumetto per sua natura è un insieme di immagini e parole, disegni e testo scritto, se tu (tu caro Zack parlo a te) replichi i disegni, ma togli le parole, agli spettatori non fornisci i giusti mezzi per arrivare dove la storia dovrebbe portarli, è un po’ come mettere in mano al pubblico una mappa del tesoro con il percorso da seguire, ma capovolta. Un esempio? Nel film vediamo il Dottor Manhattan (Billy Crudup) disegnarsi il simbolo chimico di un isotopo sulla fronte, è una scena da nulla del film, quasi superflua, nel fumetto, invece, il buon Dottore sceglie quel simbolo perché è qualcosa che rispetta, una concessione che fa ai piccoli umani che lo vedono come il loro supereroe, ma allo stesso tempo un momento passivo-aggressivo, perché è chiaro che se il Dottore ha rispetto dell’Isotopo di sicuro non ha rispetto dei piccoli umani ottusi. Questo è un piccolissimo esempio, ma applicabile a tutto il lavoro fatto da Zack Snyder.

Tutto molto bello, ma niente che abbia senso, se non colleghi il cervello (Cit.)
Ad una prima occhiata lo stratagemma adottato da Snyder funziona perché fa leva sull’effetto “Ma è uguale!” che piace tanto ai lettori conservatori in trasferta al cinema che, poi, è lo stesso che ha reso un successo quella fregatura cinematografica di Bohemian Rhapsody. Chi ha letto Watchmen, davanti ad un’operazione di mimetismo come questa, istintivamente andrà a colmare i molti buchi con i ricordi del fumetto (che, invece, ha una trama solidissima), chi non ha avuto il piacere di leggere il capolavoro di Moore e Dave Gibbons arriverà a soluzioni tutte sue, esempio? Oggi è la giornata mondiali degli esempi.

Avete presente la scena in cui Daniel Dreiberg (Patrick Wilson) non riesce a fare sesso con Laurie (Malin Åkerman) finchè entrambi non indossano i loro costumi da Gufo Notturno e Spettro di Seta? Nel fumetto è una stoccata mica da ridere di Moore a questa mania delle calzamaglie colorate, nel film, la mia Wing-Woman, è arrivata ad una conclusione difficile da criticare, lei pensava che la mancata reazione di Daniel (chiamiamola così) fosse dovuta alla preoccupazione per l’ex fidanzato della ragazza, “Quello blu” che può apparire e scomparire ovunque e in qualunque momento. Io sarei un minimo in ansia sapendo che l’ex potrebbe polverizzarmi con uno sguardo e se la mia Wing-Woman è arrivata a questa conclusione, è perché Snyder non è un narratore abbastanza abile.

Regola numero uno: Se Malin Akerman è nel cast, il film è scarso (tanto bella quanto inutile che spreco!)
Parliamoci chiaro: ve la ricordate la prima immagine promozionale del suo Superman? Potente, efficacissima, Henry Cavill una statua greca nato per il ruolo, ma poi il film che razza di disastro è stato? Le prime immagini promozionali dei suoi Minutemen Watchmen le ricordate? A me personalmente hanno sempre fatto abbastanza schifo i costumi, ma quella di Rorschach? Cavolo, sembrava uscito delle tavole di Dave Gibbons. Perché Snyder è dal punto di vista visivo un regista strapotente e a tratti efficacissimo, ma come narratore fa spesso acqua da tutte le parti, sa dirigere e creare belle immagini, ma non sa usarle per raccontare una storia.

Una prova del buon occhio di Zack (che però scopiazza Leonardo e Robert Altman)
Secondo voi è un caso se la scena migliore di tutto “Watchmen” risultano essere i titoli di testa del film? In sala nel 2009, davanti a quell’inizio impeccabile, ho pensato che Snyder poteva davvero farcela a rendere filmabile l’infilmabile, perché in quello che è a tutti gli effetti il video musicale ispirato al fumetto, Snyder copre una buona porzione della storia facendo una scelta cinematografica, raccontando solo per immagini e adattando tante pagine in pochi minuti, grazie anche ad una scelta musicale impeccabile, “The Times They Are A-Changin” di Bob Dylan è adattissima perché incarna tutta l’atmosfera di Watchmen, un perfetto contrasto che nasce delle parole contro la guerra di Dylan e le immagini che raccontano di un mondo che è cambiato, ma non per forza in meglio («Cosa è successo al Sogno Americano?», «Che si è avverato! Lo stiamo ammirando»).

Volete il mio parere? Vi guardate i titoli di testa del film, e poi correte a leggervi il fumetto.
Peccato che dopo un inizio così Snyder tiri i remi in barca limitandosi all’effetto “Ma è uguale!” per tutto il tempo, l’unico altro cambiamento apportato alla storia è il finale che non rivelerò per non rovinare la visione (e la lettura, soprattutto quest'ultima, a nessuno) che determina anche il punto in cui Snyder abbandona per sempre il film, non solo perché tale modifica al cinema non funziona come nel fumetto (la rassegnazione del Dottor Manhattan a quel punto del suo arco narrativo, è incomprensibile e fuori luogo), ma anche perché Snyder sembra uno che pensa «Oh ragà! Io fino qui ho dato tutto, da qui ai titoli di coda seguiamo i disegni di Dave Gibbons», infatti ancora oggi dopo aver visto il film due volte mi chiedo cosa ci possa capire uno spettatore che non ha mai letto Watchmen, quando improvvisamente spunta in scena Bubastis, una tigre gigante dai colori acidi che sembra la Battle-Cat di He-Man.

Me lo chiedo dal 2009: Perchè? Perchè!?
Tra i problemi grossi di questo adattamento, io continuo a vedere come il fumo negli occhi i costumi, se escludiamo Rorschach che con pastrano e cappello è già di suo realistico, gli altri sembrano vestiti con i costumi avanzati al discount dopo le svendite di carnevale. I costumi nel fumetto devono risultare anacronistici e spesso dimessi e senza gloria (come quello marroncino di Gufo Notturno), nel film sembrano solo vecchi, capisco che i supereroi al cinema non abbiano una lunga storia come nei fumetti, ma pescare costumi con addominali di gomma come se fossimo ancora ai tempi di Batman & Robin, no, non ci siamo proprio. Anche perché poi Spettro di Seta, sembra più Spettro di Latex.

La svendita dei costumi usati (e pure brutti)
Gli attori passano attraverso vari livelli, danno un po’ tutti l’impressione di essere stati scelti perché versioni disponibili di attori inarrivabili, lo sappiamo tutti che il perfetto Ozymandias sarebbe stato Jeremy Irons, invece ci ritroviamo con quel tubero insipido di Matthew Goode, mentre per restare in zona tuberi (occhiolino-occhiolino) Malin Åkerman è tanto bella da vedere quanto “cagna maledetta” a recitare, nel confronto diretto con Carla Gugino truccata (male) per sembrare sua madre, va sotto malamente con perdite. Per non parlare del fatto che Malin, poveretta, è costretta alla scena più tragicomica di tutto il film, no Zack, io ti voglio bene sei un bravo ragazzo e poi mi piace tanto la musica di Leonard Cohen, “Hallelujah” è un capolavoro, ma ti rendi conto che se te la giochi in quel momento del film, dopo il lungo tira e molla tra i due personaggi, non può che far scoppiare a ridere tutto il pubblico? Cavolo, sembra una scena già pronta per la parodia, Zucker-Abrahams-Zucker non avrebbero saputo fare di meglio.

L’unico che tira fuori carne e sangue dal suo personaggio è Jackie Earle Haley, il suo Rorschach è perfetto per tutto, dall’aspetto alla voce, risulta minaccioso malgrado i capelli posticci e quando ringhia le frasi che Moore aveva pensato per il suo personaggio, ti fa venire voglia di morderti le mani che questo splendido caratterista, lavori in un'epoca in cui i caratteristi sono ormai estinti.

Più macchie che in "La carica dei 101".
Ci sono momenti riuscitissimi in “Watchmen”, come la scelta di utilizzare “All along the watchtower” (nella versione di Jimi Hendrix) che di fatto aggiunge alla storia di Moore, le canzoni e la musica di cui il fumetto come mezzo espressivo non può disporre per limiti oggettivi, ma restano tutte scelte estetiche che non aggiungono nulla alla sostanza, quindi il film resta una copia fatta con la carta carbone di moltissime pagine, ma sbiadita lo stesso, perché se da un capolavoro enorme tiri fuori una copia diligente, non puoi proprio fare una figura di cacca, ma il capolavoro è rimasto sulla carta del fumetto originale.

Spezzo, tuttavia, una lancia a favore della “Ultimate cut”, vi porterà via 215 minuti, ma risulta molto più efficace rispetto alle versione uscita in sala del film nel raccontare una storia, perché è chiaro che se hai più tempo per replicare vignette e pagine sul grande schermo, questa grande operazione di mimetismo risulterà più completa, quindi il mio consiglio è di armarsi di santa pazienza e puntare sulla “Ultimate cut”, oppure di fare la cosa giusta, ovvero gustarsi la storia originale nel formato per cui è stata pensata, leggendosi il fumetto.

Una foto a caso di Carla Gugino per A) acchiappare facili click B) distrarvi dai miei deliri da Nerd pazzo C) perché si cacchio!
Perché il problema principale del “Watchmen” di Zack Snyder è il mancato adattamento, travasare le immagini sul grande schermo non vuol dire adattare ed ecco perché il film perde in molti passaggi tutta la sua potenza. Quando nel fumetto Moore ci fa viaggiare nei ricordi e nel modo di percepire il tempo come simultaneo del Dottor Manhattan, di fatto ci spiega che per il bluastro nudista, il tempo è una serie di immagini immobili che lui fa muovere e andare avanti con le sue azioni, per il Dottor Manhattan il tempo è una serie di vignette e la lettura del fumetto è il suo scorrere. Nel film tutto questo non succede e, per assurdo, i poteri del Dottore sono molto più facili da rendere usando i mezzi del cinema, però bisogna avere la volontà e la capacità di narratore che a Snyder mancano.

Per assurdo, l’unico adattamento fatto è trasformare in un cartone animato “Le terrificanti storie del vascello nero” la storia-nella-storia di Watchmen, peccato che la parte piratesca della storia sia stata tagliata dalla versione cinematografica del film e ritrovarla nella “Ultimate cut” non aiuta. Moore aveva scelto un fumetto di pirati come storia-nella-storia, perché da grande studioso di fumetti sapeva che il genere più popolare (anche in termini di vendite) dopo i supereroi in America, nel periodo in cui la sua storia era ambientata, erano i fumetti di pirati. Quindi, in un mondo dove i supereroi esistono, è normale che le persone leggano storie fantastiche di pirati.

Con tanto di marinaio doppiato da uno dei preferiti di Snyder, Gerard Butler.
Per assurdo, Snyder avrebbe dovuto fare lo stesso al cinema, se davvero avesse voluto adattare la storia di “Watchmen” al cinema, avrebbe dovuto trasformarla in un film-nel-film, magari western, oppure di qualche altro genere alternativo ai supereroi. Così avrebbe dimostrato di aver capito Watchmen, o anche solo di non essersi limitato a guardare le figure.

Zack Snyder ha fatto il furbino, ancora oggi si vanta di aver smentito Terry Gilliam, ma caro Zack, ti voglio bene, ma sei come uno degli avventurieri mascherati di “Watchmen” puoi fare i tuoi combattimenti al rallentatore quanto vuoi, ma quando si parla di capire una storia e renderla cinema vero, sei sorpassato dal Dottor Manhattan che capisce tutto mille mosse in anticipo e comprende che l’unica soluzione è non agire e volare su Marte. Se Il Dottor Terry Gilliam dice è che infilmabile, vuol dire che senza un adattamento, non si può proprio fare.

"Visionary director? Zack Snyder? Bitch Please!"

62 commenti:

  1. Ottima recensione Cassidy complimenti,very good Job ������

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  2. alla domanda quale eroe dei fumetti vorresti essere c'è chi risponde : batman superman spiderman.


    io vorrei essere roarchac-


    geppo di nichelino

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    1. Ottima scelta, sono profondamente convinto che se nella realtà esistesse un vigilante mascherato, sarebbe identico a Rorschach, in ogni dettaglio specialmente quelli negativi. Cheers!

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  3. Daje che grande recensione Cassidy complimenti per questo lavorone ������

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  4. Carabara, entro nel merito della tua recensione via un mio ricordo di bimbo che potrei rendere + nitido pescando i riferimenti in rete, ma preferisco resti sullo sfondo in modalità blur: in un numero de Il Soldato Fantasma della Editoriale Corno lessi di un vecchio soldato che era rimasto per anni ed anni alla finestra della sua camera che dava su di una piazza fino al momento in cui sapeva di dover prendere il fucile che era rimasto appoggiato al muro per tanto tempo e sparare il colpo risolutivo. Credo Joe Kubert. Moore potrebbe averla letta. So che ha letto roba che è difficile associare al suo lavoro - nella prefaz a Writing Comics il suo pard Rick Veitch dice che Moore conosce a memoria la saga di ROM Spaceknight di Mantlo/Sal Buscema/AAVV - quindi non si sa mai. Ciao ciao

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    1. Se mi citi il grande Joe mi scaldi il cuore ;-) Sicuro che la conosce, lo stesso piano finale di “Watchmen” è un riciclaggio di una vecchia idea, scelta perfetta per replicare un piano da super cattivo (dei fumetti), mi riconosco un po’ nel soldato, ci ho messo parecchio prima di sparare questo colpo. Cheers!

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  5. Non avendo letto il fumetto, quando vidi il film mi sembrò molto bello e soprattutto violento come pochi film del periodo. Ho pure apprezzato i costumi (Silk Spectre su tutti) e la scena dell Hallelujah. Persino la tigre non mi ha fatto porre alcuna domanda, perché se il villain di Bond ha un gattone bianco non vedo perché Ozymandias non possa avere una tigre...
    Ho visto anche la versione estesa con inserita la storia a cartoon dei Racconti Del Vascello e in realtà alcune scene inedite credo che scoprano alcuni particolari che nell' edizione"breve" rimanevano nascosti fino alla fine.
    Ma so che su Snyder abbiamo pareri diversi. Io per dire non sopporto 300 trovando persino ridicolo Serse, mentre Sucker Punch mi è piaciuto un sacco e pure Sin City (solo il primo ovviamente).
    E di Snyder non sopporto il Batman vs Superman troppo lungo e randelloso.
    Ma certo non possiamo pensarla tutti allo stesso modo, a maggior ragione per il fatto che tu, conoscendo il fumetto avrai fatto dei doverosi paragoni, come spieghi nel post.
    Forse la cosa migliore sarebbe prenderli come due cose distinte film e fumetto, perché anche in Kick Ass, che come film mi è piaciuto persino con il tanto criticato secondo episodio, se vai a leggere il fumetto scopri moltissime differenze e capisci anche certe scelte che sono state fatte nel secondo film (che viene da una fusione del secondo fumetto di Kick Ass e la miniserie Hit Girl, cosa che molti non sanno).
    Anche in quel caso avevo visto prima il primo film e poi ho letto l'opera omnia cartacea, arrivando preparato al secondo film, che quindi ho preso lo stesso piuttosto bene.
    Perché è vero che trasporre un fumetto al cinema non è cosa facile, per cui ripeto che è sempre meglio cercare di tenere separati i due mondi per non avere cocenti delusioni.

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    1. Diciamo che ho apprezzato più il contenuto del costume di Silk Spectre, ecco ;-) Sono molto d’accordo nel tenere separate le due opere, sempre, un opera deve camminare sulle sue gambe ed essere comprensibile, senza bisogno di materiale che faccia da compendio, e il “Watchmen” di Snyder, peccando di troppo amore, scegliendo di non scegliere e di adattare quasi vignetta per vignetta, è un opera sbilanciata verso i disegni di Gibbons, ma il fumetto che è testo e disegni, non può funzionare, per questo la stessa scena, senza le vignette ha come risultato sul grande schermo di essere interpretata in modo differente dal pubblico.

      “Kick Ass” è un ottimo esempio, il primo film fa molto bene il suo dovere, mi è piaciuto molto, perché fa delle scelte (a differenza di Snyder) per far funzionare la storia al cinema. Poi che io trovi il fumetto cento volte meglio (per via del finale) è un altro discorso, ma riconosco il lavoro di adattamento che è stato fatto anche per il secondo film, “Kick Ass 2” (fumetto) è una storia scarna e poco riuscita, hanno fatto benissimo a rimpolparla con le parti prevenienti dalla prima (ne esistono tante) mini su Hit-Girl. Visto che siamo in argomento, ho letto “Kick Ass 3” non mi è piaciuto, ed ora ho il dubbio se esista anche un film (forse no), i fumetti di Mark Millar sono arrivati al cinema così in fretta da crearmi confusione, spesso erano già in sala quando il fumetto doveva essere ancora pubblicato per intero, come accaduto per “Wanted” ;-) Cheers

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    2. Piccolo refuso: ho citato erroneamente Sin City come di Snyder, ma era perché lo volevo mettere tra i film tratti da fumetto con quello stile.

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    3. Avevo capito figurati nessun problema ;-) Cheers

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  6. Parliamone dai di Snyder. Intanto metto le mani avanti a costo di attirare su di me ogni tipo di ira altrui. Per me è uno dei registi più sorpavvalutati di tutti i tempi. Ha iniziando disintegrando il capolavoro romeriano e non perchè i zombi corrono, ma perchè non c'è nulla che abbia senso in quel film, senza contare la scena iniziale che è forse la quintaessenza della stupidità. Poi ha fatto "300" e qui mi auto cito: " “300” tenta di sfondare con una mano un muro troppo spesso, quello del cinema e delle regole narrative ad esso associate, rovinando un’idea di partenza molto buona ed una resa visiva notevole." Non ho altro da aggiungere in merito. Il suo lavoro migliore rimane anche il suo peggior flop che è quel cartone animato con gufi protagonisti. "Sucker Punch" è talmente pesante da vedere che credo che si riesca a percepire anche solo prendendo in mano la confezione del DVD. Glissiamo poi su tutto il percorso che da Superman lo ha portato a Justice League /che poi tutti a volre la Snyder Cut, ma se tutto va bene sarà una porcheria immane). Ma veniamo a "Watchmen". Un mezzo disastro e sottolineo mezzo. Da una parte c'è un lavoro di adattamento in fase di scrittura, che a tratti dovrebbe essere punito con l'esportazione degli organi genitali, dall'altro lato della barricata c'è Snyder che non si rende conto veramente della complessità dell'opera e filma un film che funziona maggiormente nei momenti in cui le immagini possono affrontare il racconto senza la complessità del verbo (vadasi i titoli di testa, che fanno a mio parere schifo, mafunzionano dannatamente bene nel riassumere una buona porzione di eventi indispensabili per introdurre al mondo del racconto). "Watchmen" però è un disastro a metà solamente perchè se uno conosce il fumetto sa perfettamente che qualsiasi modo di portarlo sullo schermo avrebbe comunque generato un fallimento. Le tematiche sono tantissime, le genialate di Moore si sprecano e sopratutto le tematiche prese singolarmente sono state riprese da un sacco di film ("Gli incredibili" della Disney è un esempio lampante di opera che pesca a piene mani da Moore) e quindi vederle mal implementate in quello che dovrebbe essere il portabandiera di queste crea una delusione innegabile. Certo se uno non ha mai letto il fumetto può affrontare meglio la visione, arrivando al termine della stessa ed etichettando il film come un polpettone che funziona a ritmo alternato e che probabilmente non rivedrà mai più. Ho visto pure io la versione completa con gli innesti del vascello nero e devo dire che allungano inutilmente il brodo, perchè comunque quelle aggiunte qui e li, aiutano maggiormente la comprensione, ma non stravolgono il film (non siamo davanti a una DC come nel caso de "Le crociate" di Scott). Adesso il buon Snyder ci riproverà con gli zombi, speriamo che riesca finalmente a dirigere un film. Bene inciso, molti lo preferisocno a Michael Bay, ma mi spiace non sono nemmeno nella stessa categoria, Bay è su di un altro pianeta perchè ha deciso radicalmente di abbandonarsi alle derive estetiche, Snyder si crede autore abile di coniugare contenuto ed estetica (si salvi chi può).

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    1. Tempo (ed infintiti post da scrivere) parleremo in dettaglio anche dei suoi zombie e di “300”, ma tutto sommato siamo d’accordo, quando gli hanno tolto da sotto il sedere la sedia sicura di una storia pre-esistente già consolidata, è andato chiappe a terra, a parte i gufi, che non erano male, un buon filmetto, ma lo abbiamo visto in cinque ;-) Certe opere nascono per un determinato formato, puoi esportare dei concetti (“Gli Incredibili” mi sono dimenticato di citarlo ma sono l’esempio perfetto), ma la storia funzionerà solo nel formato per cui è stata pensata, Snyder fa un film che è un “cosplayer” (passami il paragone ardito) del film, si traveste e si atteggia, ma non è la stessa cosa. Un costume da cosplayer ben fatto a tratti, che con più soldi e tempo, potrebbe migliorare (la “Ultimate cut” e magari un cast più serio) ma resta sempre un cosplayer, pieno d’amore per l’opera che imita e poco altro ;-) Snyder e Bay hanno detrattori con la bava alla bocca, entrambi hanno problemi come narratori, ma anche io tra i due preferisco Bay, pur lo ribadisco, a me Snyder sta molto simpatico, amiamo le stesse cose, potremmo essere grandi amici ;-) Cheers!

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    2. Michael Bay al confronto è Hemingway.

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    3. Quei due avrebbero potuto uscire a far serata diventando amiconi, nel dubbio, ora voglio "Il vecchio e il mare" diretto da Bay, con il vecchio in elicottero, ed esplosioni varie contro il dannato pesce! Cheers

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  7. Non fa una grinza, Cass. L'hai tirata un po' per le lunghe, come la versione estesa, ma così funziona meglio :-)

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    1. Ho fatto come Snyder, il che chiude il cerchio ;-) La versione estesa funziona meno peggio direi. Cheers!

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    2. Se la versione estesa di Watchmen fuziona meno peggio come quella di Batman v. Superman, direi che posso farne a meno.

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    3. Però trovo sintomatico che un regista abbia SEMPRE bisogno di versioni estese dei suoi film per migliorare, qualcosa vorrà pur dire no? Sia delle dinamiche produttive, che dei suoi difetti di narratore. Cheers

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    4. Mi ha colpito molto, leggendo un'intervista a Kubrick, il suo ragionamento opposto: tagliare tutto il superfluo, a prescindere dal lavoro e dei soldi che è costato. Se una scena, una battuta, un'inquadratura sono fini a se stesse, o allungano il brodo inutilmente: sforbiciare e andare avanti.

      Se per migliorare il tuo film devi reinserire materiale girato e scartato, allora avevi sbagliato a monte.

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    5. La versione di "Shining" preferita da Kubrick era quella con il minutaggio minore (uscita in Europa). Quanto Tony Scott ha potuto fare il suo montaggio di "Revenge" è venuto fuori un film più breve. Snyder, impara ;-) Cheers

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  8. E qua scoppia il divorzio tra noi 💔
    Il bello è che concordo pure a tratti, ma a questo film sono molto affezionato - alle superiori lo adoravo.
    Diciamo che Snyder a fatto un "Watchmen for dummies". Il fumetto di Moore parlava di uomini che affrontano l'ignoto, il film di un gruppo di super che vogliono riappropriarsi del loro status. A suo modo, lo trovo un film migliore di tanti altri e per certi versi anche con una (in)sana dose di coraggio. Poi Zackino bello mette tutte le scemenze che citi, insieme ai ralenty a caso (perché quando la guardia viene picchiata? Perché quando Spettro di Seta si volta prima dell'esplosione?) e un montaggio che risente dell'effetto copia carbone (quello incrociato fra Doc e la rissa nel vicolo).
    In compenso, ha aggiunto momenti che non posso non odiare. Tipo la parlata di Doc, la lacrima che diventa la goccia di sangue sulla spilla, la macchia sulla neve alla morte di un personaggio...
    Il neo impagabile per me è lo scontro iniziale. Dai,la bellezza del Comico era quella di vivere solo nei flashback, dandogli fisicità lo ammazzi due volte.

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    1. Prendiamoci del tempo, valutiamo la terapia di coppia ;-)
      Non voglio male a Snyder, mi è simpatico e gli riconosco un talento visivo notevole, quella macchia sulla neve è una delle tante prove di un ragazzo con un occhio notevole, ma gli manca quel passo in più che era necessario per adattare “Watchem” e non per renderlo “for dummies” (perfetta etichetta). Serviva a noi spettatori e a lui, per smettere di essere un videoclipparo di enorme talento e diventare un narratore, al momento è la caratteristica chiave che ancora gli manca. Le palle invece le ha, enormi, perché per affrontare la balena bianca di “Watchmen” ci vogliono, lo rispetto per averci provato. Cheers!

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  9. Ora non ti resta che vedere la serie TV quella sì un vero capolavoro....nonostante la tua avversione per Damon Lindelof te la consiglio, dopo the leftovers il ragazzo è maturato molto.

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    1. Il post sulla serie tv è pronto, arriverà a breve ;-) Cheers

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  10. Con questo post sei riuscito ad appassionare anche me, che non ho letto il fumetto e ho visto il film con mezzo occhio, non capendoci niente :-P
    Onore alla Wing Woman, il cui superpotere è la super-tolleranza dei film poco riusciti ^_^

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    1. Allora il post è riuscito, sei il mio barometro per questo tipo di film con super calzamaglie ;-) Hai ragione, quello sicuramente, ma anche un modo di dire le cose dritto come una freccia, un giorno la convincerò ad occuparsi lei dei post, questo blog sarà finalmente gestito da qualcuno che va dritto al sodo ;-) Cheers

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    2. Fatti un favore e leggi il fumetto.
      Se non ti piacciono i film western, guarda un film di Leone.
      Se non ti piacciono i film di gangster, guarda un film di Michael Mann.
      Se non ti piacciono i fumetti, leggi Watchmen.
      Se i fumetti ti piacciono e non hai letto Watchmen, ti piaceranno ancora di più.

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    3. Diglielo Bro! Forse per "Watchmen" aver letto qualche fumetto di super eroi (per farsi un'idea di come sono di solito, e non quando li scrive Moore) aiuta, ma il senso è quello ;-) Cheers

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  11. Bella recensione! Che tristezza che non abbiano lasciato lavorare un maestro come Gilliam e abbiano fatto fare il film a quello zozzone di Snyder... ammetto che i titoli di testa avevano conquistato anche me, ma poi Snydera era riuscito facilmente a spengere il mio entusiasmo col resto del film.

    W la graphic novel di Moore!!!

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    1. Snyder ha un amore manifesto per i fumetti e “Watchmen” quindi ha il cuore dal lato giusto, però Gilliam per via della natura sgangherata e (davvero!) visionaria del suo cinema, avrebbe colto meglio la decadenza degli eroi, i personaggi di Gilliam sono tutti sgargianti ma con le pezze al culo (per dirla alla Francese) non sarebbe stato per nulla un adattamento perfetto (chi lo vuole? Io no) ma una roba unica. Oppure sarebbe stato un disastro produttivo colossale, con Gilliam di mezzo non ci sono mai mezze misure ;-) Cheers!

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    2. Beh, in ogni caso con Gilliam avremmo senz'altro avuto un film da vedere ;-) , mentre con Snyder ci siamo limitati a un film che si può vedere, sì, ma che di un capolavoro come il "Watchmen" originale riesce tutt'al più a grattarne la superficie e poco altro, non aiutato granché nemmeno dalla messa in scena "vignettistica": nonostante fumetto e cinema abbiano fra loro molte più somiglianze che differenze, molto raramente la diretta trasposizione/riproduzione del fumetto su grande schermo senza mediazioni e adattamenti ha mai portato a qualcosa di diverso da un esperimento magari interessante (questo parlando dei casi migliori, vedi Sin City), ma comunque sempre del tutto fine a sé stesso...

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    3. Di mio preferisco un adattamento che modifica ad una diligente copia carbone, il film di Gilliam avrebbe avuto davvero personalità, la differenza tra un regista che è veramente un visionario, e uno a cui hanno incollato questa etichetta perché ha portato al cinema storie che non erano nemmeno sue ;-) Cheers

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  12. Vedrò comunque la serie, memore però del film che mi piacque proprio zero e senza capirci granché ;)

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    1. Per la serie devi per forza aver letto il fumetto, perché ignora volontariamente il film. In ogni caso, a breve arriverà il post anche di quella ;-) Cheers

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  13. Ha il merito di avermi spinto a procurarmi il fumetto, quindi Zack avrà sempre il mio rispetto.
    I titoli di testa sono sontuosi, tanto che talvolta me li guardo sul tubo.
    All'epoca contribuì anche a farmi prendere una mezza cotta per Bob Dylan, quindi urge un doppio ringraziamento.
    A me in verità il film piacque molto, ma ancora non avevo letto il fumetto.

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    1. Sia per Bob Dylan che per il fumetto, ringraziamenti doppi. Ma immagino che dopo la lettura un po' il tuo giudizio sul film sia cambiato. Cheers!

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    2. E' una cosa da non sottovalutare. Se un film anche poco riuscito riesce ad affascinarti quel tanto per esplorarne l'origine, non può dirsi un fallimento.

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    3. No anzi, è molto positivo, la curiosità di esplorare poi per me è tutto ;-) Cheers

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  14. Good review Cassidy ������

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  15. Ovviamente Moore dopo il film ha maledetto tutti, augurando loro la peggiore delle morti.
    Tanto per cambiare.
    Bah, il film a me tutto sommato e' piaciuto. Ma conta che io sono sempre stato di poche pretese, specie nel campo dei super.
    Fino a pochi anni fa consideravo infilmabile la maggior parte dei personaggi.
    Se tornassi indietro al 2002, ai tempi del primo Spider - Man di Raimi, e dicessi al me stesso di allora che hanno fatto un film sui Vendicatori, quello mi prenderebbe per pazzo.
    Quindi, gia' solo che il fatto di vedere al cinema il film dei Watchmen mi aveva piu' che soddisfatto.
    Certo, il fumetto e' un'altra cosa. E' a tutto un altro livello.
    Di fatto, questo e' il film del fumetto.
    E' un problema vecchio quanto il mondo, specie con opere monumentali. Tipo IT.
    In teoria, sulle pagine c'e' gia' tutto quel che occorre. Pure troppo.
    E' questo il problema. C'e' troppo.
    Quindi, per non saper ne' leggere ne' scrivere, si opta per la trasposizione 1:1.
    Puo' funzionare con opere basate sulla potenza visiva. Tipo Miller, appunto.
    Ma su opere piu' profonde, complesse e stratificate il giochino riesce un po' meno bene.
    Nel migliore dei casi si mantengono inalterati i pregi e i difetti dell'opera di riferimento, come IT.
    Nel peggiore si perde qualcosa.
    Qui parecchio.
    Visivamente e'stupendo. Ed e' per quello che te lo godi, specie se hai letto il fumetto o hai un minimo di cognizione di causa.
    Perche' per il resto non si capisce neanche che e' ambientato in una realta' distopica. Ed emotivamente e' sottozero.
    E' tutto talmente didascalico che non trasmette nulla.
    Gli interpreti sono piatti e banali. Forse hanno pensato che dovendo impersonare delle maschere, non contava prendere attori di rilievo.
    Ed invece,leggendo il cast che voleva mettere insieme Gilliam, si capisce l'importanza di reclutare gente che sappia far bene il suo mestiere.
    Penso che persino Schwarzie se la sarebbe cavata alla grande...
    Nite Owl e' atletico quando invece dovrebbe avere la panzetta da birra, nonostante la sua abilita' di combattente sia inalterata.
    Veidt e' una statua. Non ha un minimo di carisma. E dire che ha motivazioni per fare cio' che fa, e pure condivisibili. Beh, fino a un certo punto.
    L'unico che si salva qui e' J. E. Haley, che e' veramente quaranta spanne sopra tutti.
    Anche il suo Fred Krueger 2.0 nel remake di Nightmare arriva quasi a rivaleggiare con quello del mitico Englund.
    Di fatto, a parte lui...gli altri si limitano a rappresentare i personaggi, e basta.
    Ma, a conti fatti...si puo' davvero fare un film, sui Watchmen?
    Non so.
    E dire che alcune cose le hanno azzeccate. Tipo il progetto di Veidt, ad esempio.
    A riproporlo pari pari dal fumetto si che sarebbe venuta una cosa ridicola, secondo me. Ai livelli del ragnone del primo IT, tanto per intenderci.
    E alcune canzoni sono pure azzeccate.
    Ma poi...sulla scena tra Nite Owl e Silk Spectre, dove mi rovinano una canzone bellissima.
    Intendiamoci: non e' Halleluiah che non c'entra nulla. E' la scena che non c'entra una mazza con quella canzone.
    Non hanno mai visto Shrek o una certa puntata di Scrubs?
    Avrebbero capito dove va messa quella canzone. Non certo in una sequenza che culmina con una bella spruzzata di napalm (fine, eh).
    Va beh. Con le licenze molto dipende dal periodo. E credo che a quei tempi solo Snyder avesse le credenziali per poterlo girare.
    Ci ha provato. Poteva andar meglio, certo. Ma anche peggio.
    Vedi una certa lega di straordinari gentiluomini...

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    1. Lo aveva già fatto prima con "La vera storia di Jack lo squartatore" (2001) "La leggenda degli uomini straordinari" (2003), "V for Vernacchia" (2005) si è fatto togliere dai titoli di testa di tutti (storia vera). Poi dici bene, il Kruger di Haley era valido (a differenza del film) ma pochi sono disposti ad ammetterlo. Cheers!

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  16. Ok, mi sono letto tutto il commento, non ho la forza di leggere anche quelli di tutti gli altri (per ora) e leggendolo avevo la sensazione che anche il mio sarebbe stato chilometrico.

    Provo a sintetizzare:
    1. non ho mai visto la versione estesa, un po' mi incuriosisce, ma anche no.
    2. lessi Watchmen solo un paio di mesi dell'uscita del film. Mi ero detto: ok, lo stanno facendo, questo è forse il fumetto più importante della storia e DEVI leggerlo prima che esca un film. Risultato, il film dopo i titoli di testa, mi stancò. Ecco, era stancante vedere la riproposizione passo passo senza nessun adattamento. Quindi ci hai preso in pieno sul gran difetto: non adattare, significa non fare un film. Al contrario, "Il Corvo" di Proyas (che non è certo un fenomeno come narratore) era un adattamento.
    3. Il problema più grosso del film, non me lo leva nessuno dalla testa, è quella ciofeca di Ozymandias: il personaggio cardine, che nel fumetto ha un che di ascetico e mistico, qui ridotto a una roba inguardabile, dall'attore alla recitazione al doppiaggio al costume
    4. La colonna sonora tappava i buchi e le voragini, con pezzi uno più bello dell'altro. Il pezzo di Philip Class preso da Koyaanisqatsi sulla storia del Dottor Manhattan mi ha conquistato (ma perché ci stava bene sulla scena o perché adoro Koyaanisqatsi?)
    5. Rorshack funziona nel film solo perché è uno dei personaggi meglio scritti (in un fumetto in cui erano scritti uno meglio dell'altro). Anche Dreidberg aveva la faccia giusta, quella di Patrick Wilson, ma come tutti gli altri, non restituiva quasi niente dell'anima della controparte cartacea.
    6. Il cambiamento del finale mi parve una scelta un po' obbligata all'epoca, perché il fumetto giocava di più con la fantascienza anni '50, tessendo a lungo e con pazienza snervante l'approdo a quella soluzione. Certo che sarebbe stato quasi rivoluzionario essere fedeli proprio in quello specifico elemento, anziché buttare lì un falso colpo di scena. Il finale del fumetto ti scavava dentro esattamente come riusciva a fare ogni singolo capitolo. Questo film non scava nulla, resta sempre in superficie.
    7. Tutto corre alla velocità della luce. I personaggi parlano in fretta, devono far stare più battute possibile del fumetto. Quante pause si riescono a contare che ti facciano avvicinare a un personaggio? Vogliamo contarle?

    Non ho mai odiato questo film. Non ho mai odiato neanche Snyder. Cioè si, all'inizio, quando decise di fare il remake di Dawn of the dead e decisi che o era un pazzo o un imbecille. Devo dire che nel corso della carriera ha dimostrato di stare sempre in bilico tra le due cose, pendendo verso la seconda coi film su Superman.

    Io più del Watchmen di Gilliam (non ci credo che l'avrebbe mai realizzato, nemmeno se gli avessero buttato i soldi sulla schiena), l'avrei voluto vedere girato, che so, da un Alfonso Cuaròn. Erano gli anni giusti, vedere per credere "I figli degli uomini", e ditemi se non avrebbe avuto l'estetica e le palle per fare il film giusto.

    E niente, pure il mio commento è venuto asfissiantemente lungo.

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    1. *Philip Glass - Chiamarlo Philip Class è stato un vero lapsus freudiano. La classe non è acqua...

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    2. La versione estesa è una copia 1:1 con più minuti, ma di certo non cambia il fatto che siamo di fronte ad un non adattamento, è solo un non adattamento con più respiro. Ozymandias è un tonno, Rorschach il più carismatico (perché ha più monologhi) il Comico? La prova che Snyder guardava solo le figure, nel fumetto vive solo nei flashback, Snyder non lo ha capito. No Gilliam avrebbe fatto naufragare la storia perché beh, Gilliam è pazzo lo sappiamo e lo amiamo per questo ;-) Però i suoi eroi sono sghembi e fuori dal tempo, Alfonso Cuaròn è uno millimetrico, un orologiaio per certi versi, quindi forse si, avrebbe potuto farcela. Per me aver cambiato il finale è la prova che nessuno dei coinvolti, dagli sceneggiatori fino al regista, ha capito nulla del fumetto. Cheers!

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    3. Le musiche metà sono suggerite già nel fumetto, ma i bravi avvero fanno metà del lavoro, ecco, usare la musica sarebbe già stato un modo per trasformare in cinema la storia, per quello i titoli di testa sono la parte migliore ;-) Cheers

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  17. La visione di questo film mi ha procurato una delle più beate dormite della mia vita. Ovviamente parlo della versione uscita in sala. Se mi metto a guardare quella da 4 ore vado in coma irreversibile

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  18. Premetto che amo Alan Moore, l'adattamento di "Watchmen" di Snyderone, non so perché, non riesco ad odiarlo.

    Ha tutti i difetti che hai sottolineato, più altri (uno su tutti, l'aver spostato il dialogo sulla "non-fine" dal Dr. Manhattan a Spettro di Seta, dimostra come Snyder e gli sceneggiatori non abbiano capito NULLA di quella scena e del finale in toto), eppure trasuda amore da tutti i fotogrammi. Snyder è davvero un bambino che ha letto un fumetto da grandi, lo ha apprezzato più a livello inconscio che cosciente e decide di omaggiarlo.

    Detto questo, sono in lutto per la mancata versione di Gilliam, ma anche per quella di Greengrass, che avrebbe riletto il fumetto in chiave moderna, ossia post- 11 Settembre.

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    1. Nemmeno io riesco ad odiarlo, sia Snyder che il suo lavoro, perché beh, è chiaro che gli piacciano le stesse cose che amo anche io, quindi questo è bene ;-) Però resta non non-adattamento che ha bisogno del fumetto come stampella e in più di un momento, dimostra di averci capito il giusto della storia originale. L'unico modo sarebbe provare ad adattare la storia, come ha fatto la serie tv, e come avrebbero fatto Greengrass e Gilliam, quindi già per questo sono meglio di Snyder, con tutta la simpatica che provo per lui ;-) Cheers

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  19. Spero di tornare a leggerti a breve, perché non so se ricordi la mia indecisione su come affrontare la serie osannata da chiunque senza conoscere il mondo di Watchmen... bè, è finita che mi sono comprata il fumetto, l'ho divorato e ne sono rimasta incantata/innamorata. Cosa possa averne fatto Snyder mi incuriosisce e mi spaventa, e visto che il giovine ha meno tempo di me per stare sui fumetti, lo guarderò anche per il suo ripasso prima di buttarci su Lindelof.
    Sì, è un commento piuttosto egocentrico, ma prometto che ripasso per leggerti per bene!

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    1. La ricordo molto bene ed è il motivo per cui nel post sulla serie tv (in arrivo a breve) ho inserito un paragrafo dedicato (storia vera). Detto questo, il fatto che tu abbia avuto voglia di recuperare e leggerti il fumetto per me è già una grande gioia, il fatto che ti sia anche piaciuto, motivo per fare le capriole sulle mani quindi vai tranquilla ;-) Ora che hai letto il fumetto, volendo puoi ignorare questo film e passare subito alla serie tv, per quella serve solo conoscere il fumetto. Cheers!

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    2. Lo ignorerei volentieri ma ammetto una malsana curiosità e il bisogno del giovine di rinfrescarsi la memoria (lui l'ha già visto ma come sempre se l'è pure dimenticato, cosa che non promette bene).
      Comunque, l'unica cosa che mi frenava dal prendere il fumetto era il costo esorbitante, fortuna che la versione inglese -solo a tratti difficile difficile- veniva un terzo su Amazon. Ora è lì, a farsi rimirare piena di orgoglio. Che storia, che disegni!
      Curiosissima per il post in pubblicazione, anche se mi limiterò nel leggerla dovendo aspettare qualche settimana prima di iniziare la serie TV :)

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    3. Che poi lo dico a te ma anche io, che sapevo a cosa sarei andato incontro, me lo sono rivisto, masochista ;-) La serie inizia piano (in tutti i sensi) ma poi mi ha preso. Ecco, quello é il grande problema dei fumetti, oggi più che mai: Il costo. Pensa che per anni "Watchmen" é stato il più costoso della mia collezione, ora con l'aumento dei prezzi dei volumi, é diventato quasi un affare, almeno quello lo rileggo molto spesso. Hai fatto bene a prenderlo in inglese, anche se la prosa di Moore è una gran sfida. Ci rileggeremo per pareri vari, anche sulla serie ;-) Cheers!

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  20. La visione del calcio blu da vicino.
    La visione del calcio blu da vicino.
    La visione del calcio blu da vicino.
    La visione del cazzo blu.

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    1. Mi piace quando qualcuno coglie le citazioni volanti agli Elii... Cinque altissimo! ;-) Cheers

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  21. Pere me è stato un ottimo lavorone su questa pellicola in parte.
    Idem per quello che hai detto Cassidy.

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    1. Dei pregi li ha, però in generale non i faccio follie ;-) Cheers

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  22. Ahhh, oltre Morrison e Moffat (Morte a Moffat, gloria e vita al nuovo Davies), anche Snyder! Perchè continui a colpirmi al cuore Ramon? Seriamente, questo per me è proprio un film meh, manco dermico, non mi dice proprio nulla. Visto che giustamente hai parlato di Moby Dick in relazione a Watchmen, ti dico (ripetendomi, lo so) che per me il cinema è come una nave, ci vuole una buona ciurma e il capitano regista deve saper fare il suo mestiere e avere abbastanza competenza per capire quello degli altri: se no che dirige? Invece di questi tempi per la maggior parte ci sono capitani-registi che sanno solo calcolare la rotta, hanno una buona capacità visiva e basta, e Snyder ne è un buon esempio; poi, restando in metafora, ci sono armatori-produttori che vogliono e riescono ad eccedere il proprio ruolo e ad imporre al capitano scelte su elementi fondamentali, secondo logiche che nulla hanno a che vedere con la navigazione-fare film che vale la pena vedere. (Oh, da questo punto di vista Snyder è davvero visionario, nel senso che è bravo con la visione, le immagini. Ma in un testo complesso la visione non è mai l'immagine fine a sè stessa, non importa quanto bella). Comunque il parere di Gilliam è sacrosanto ma è possibile, credo, arrivare al "succo" traducendo ed elaborando invece di copincollare e facendo così film degni di essere visti. Ma per tradurre, che è sempre tradire ma c'è un "buon uso del tradimento" (oh a me quel libro di Vidal-naquet è piaciuto), l'opera di un autore con grande cultura e capacità espressive come quelle di Moore ci vuole un regista che abbia grande cultura e grandi capacità espressive nel suo campo. E senso del ritmo (vedere Carpenter e Leone per credere). Poi è vero, nel cinema una buona musica contribuisce in maniera fondamentale, se ben usata, ad un grande adattamento cinematografico... Hallelujah lì, sigh. Ma, se posso fare una confessione, su questo momento io avrei visto bene The big Hush degli Shriekback; imperdonabile, lo so (ma per superare in cafonata Hallelujah in quel punto potevo suggerire Everithing that rises must converge, sempre degli Shriekback, che sarebbe stata ancora più gettata in faccia).

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    1. Sono come una canzone bella e famosa dei Nine Inch Nails (rifatta anche da Johnny Cash).
      Scegliere gli Shriekback sarebbe già stato un adattamento, cosa che ad esempio la serie tv ha fatto, anche in campo musicale. Avrebbe voluto dire osare troppo per Snyder, ora mi hai suggerito cosa ascoltare questa mattina, grazie! ;-) Cheers

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