domenica 12 gennaio 2020

Dracula (2020): Un bagno di sangue

Benvenuti creaturine della notte, nel 2020, anno del topo secondo il calendario Cinese e del topo volante pipistrello secondo BBC, infatti dal 4 gennaio su Netflix trovate l’ultima incarnazione del più celebre vampiro dell’immaginario, il conte Dracula.

Se non sapessi nulla degli autori di questa serie, direi che “Dracula” è il prodotto perfetto per il 2020, un anno in cui (almeno in rete) i pareri misurati sono aboliti, tutto deve essere “Capolavorò” oppure “Cagata pazzesca”, questa serie con i suoi svarioni e i suoi alti davvero notevoli, sembra fatta apposta per provocare questo tipo di reazioni. Ma siccome i due autori dietro a questa miniserie li conosco abbastanza bene, e so essere l’equivalente contemporaneo del gatto e la volpe, mi viene da pensare che forse si siano anche un po’ divertiti ad inserire trovate provocatorie, d’altra parte parliamo di Mark Gatiss e Steven Moffat, autori di lunga data di Doctor Who, che applicano al vecchio conte lo stesso restauro già utilizzato per Sherlock.

Portare la più celebre creatura di Sir Arthur Conan Doyle all’interno di un’ambientazione contemporanea ha pagato i suoi dividenti, quindi la strategia non cambia, Gatiss e Moffat qui riescono ad omaggiare e allo stesso tempo a tradire il romanzo originale di Bram Stoker, con la precisa volontà di sfornare qualcosa di coerente ma allo stesso tempo moderno. Per questo vi dico che i commenti opposti ed estremi tipici della rete, per questa miniserie si sprecheranno.

"Sono il conte Dracula minchia!" (Cit.)
Tre episodi da 90 minuti l’uno che seguono l’andamento della storia scritta da Bram Stoker, facendo alcune doverose modifiche, si perché il romanzo originale era un lungo racconto epistolare, non semplicissimo da portare fuori dalle pagine. Se prendiamo ad esempio anche il suo adattamento più fedele e famoso (ma anche discusso) ovvero il Dracula di Francis Ford Coppola del 1992, anche lì il ruolo di Mina era stato espanso sullo schermo per compensare l’assenza di Dracula, che nel libro è più che altro una presenta con sporadiche apparizioni.

Ma a ben guardare questo “Dracula” inizia con l’incontro tra il conte e Jonathan Harker (John Heffernan), prosegue con il viaggio in nave del Vampiro – solitamente la parte che negli adattamenti viene tagliata senza pietà – e termina con il suo arrivo a Londra, qui con una piccola ma consistente variazione, ma lasciatemi l’icona aperta, ne parliamo più avanti perché anche io per comodità dividerò il post in tre parti. Salomone, tzè! Dilettante…. Ah! Da qui in poi SPOILER.

1x01 - Le regole della bestia
Regia di Jonny Campbell

La natura epistolare del romanzo trova un minimo di riscontro proprio in questo episodio, perché un Jonathan Harker devastato, ricostruisce a sorella Agatha (Dolly Wells) la storia del suo incontro con il conte Dracula e del modo in cui è sopravvissuto, malgrado il Vampiro lo abbia scelto come sua “sposa”.

Si perché Mark Gatiss e Steven Moffat non prendono prigionieri e spingono (ah-ah! Hai detto spingono!) tantissimo sul sotto testo sessuale, come è giusto che sia quando hai un protagonista che “bacia” sul collo le sue vittime. Harker in questa versione della storia sembra un malato che dopo aver contratto una malattia sessualmente trasmissibile, deve fare i conti con i suoi vecchi partner, e a ben pensarci, il vampirismo potrebbe essere considerata una malattia a trasmissione sessuale, nella storia del cinema più di un autore è giusto alla stessa conclusione.

Eh vai in Transilvania a fare turismo sessuale, e poi guarda come ti riduci.
Il tocco di modernità (e di sessualità) è presente anche nei dialoghi con cui i personaggi si esprimono, la fidanzata di Harker, Mina Murray (Morfydd Clark) nella sua lettera all’amato in viaggio, usa una terminologia più adatta a quella di una donna del 2020 piuttosto che ad una del 1897. Lo stesso vale anche per sorella Agatha, che per altro agisce come un moderno Profiler, cercando di tracciare il profilo psicologico di Harker. Ma Moffat e Gatiss fanno anche delle scelte coraggiose, ad esempio decidono di liberarsi piuttosto presto di personaggi chiave come Mina e Jonathan, il tutto per rendere centrale la figura del titolare della serie, scelta davvero azzeccata, anche a livello di casting.

Avevo visto recitare Claes Bang, senza restare particolarmente impressionato dalla sua prova (colpa anche del film, sicuramente), ma dopo questa miniserie, sarà molto difficile non immaginarlo in ruoli diversi da quelli di Dracula, personaggio che incarna alla perfezione, anche dal punto di vista filologico. I capelli corvini e i modi aristocratici sembrano quelli di Bela Lugosi, la presenza fisica, e gli occhi rossi alla vista del sangue ricordano quelli di Christopher Lee, ma in generale il “Dracula” della di Claes Bang ha molto in comune con l’infinita serie di film della Hammer, specialmente a livello di quantitativo di emoglobina e di trovate da Horror gotico.

Citazioni al Dracula di Coppola ne abbiamo? Direi di si.
Ho sentito tanti lamentarsi della CGI non proprio irresistibile e di alcuni trucchi un po’ pacchiani, affermazioni più che condivisibili nulla da dire, ma non posso farci niente, tutta questa atmosfera da vecchio film della Hammer, mi ha fatto sentire come se fossi tornato a casa, visto che sono cresciuto con i film con Christopher Lee e Peter Cushing, mi sono goduto ogni singola trovata, anche quelle al limite dello splatter.

In una storia classica e popolarissima, Mark Gatiss e Steven Moffat entrano a gamba tesa con trovate moderne tipiche del loro stile, il Coup de théâtre sull’identità di sorella Agatha (Van Helsing) è una “Moffattata” classica, che porta a casa il risultato e cambia lo scenario. Perché in Sherlock facciamo il tifo per il buono, duranti i suoi duelli d’intelligenza con Moriarty, qui invece si patteggia decisamente per il cattivo, anche perché il vecchio conte è proprio un ragazzaccio!

Loro sembrano davvero uscite da uno dei vecchi film della Hammer.
Il primo episodio procede in crescendo concentrandosi sul duello tra Dracula e Agatha Van Helsing, uno scontro tra sessi, in cui il conte (nudo e coperto di sangue) fronteggia tutte le suore tentandole e provocandole con ogni mezzo, anche le peggiori battutacce a doppio senso («Non so voi ragazze, ma un po' di pelo non mi dispiace affatto»). Allo stesso modo i due autori si prendono un po’ gioco delle aspettative del pubblico, notevole ad esempio il finale (inglorioso) del discorso motivazionale della suora alle sue sorelle. Grazie una serie di colpi di scena («Perché i tuoi occhi non sono più blu?»), il primo episodio è una carneficina spassosa e gustosamente anarchica nel suo sovvertire le regole del gioco.

1x02 - Veliero di sangue
Regia di Damon Thomas

A bordo della nave Demeter, Dracula salpa alla volta dell’Inghilterra, e il viaggio sarà una specie di “Omicidio sull'Orient express”, in cui sappiamo già tutti chi è l’assassino che si nutre a turno di marinai oppure di vecchie signore per bene, il gioco sarà invece scoprire se Agatha Van Helsing riuscirà a tenergli testa.

Un duello a scacchi che procede in contemporanea sulla scacchiera, ma anche a bordo della nave , per una puntata dove anche qui, non mancano trovate horror niente male, e lo stile di Steven Moffat nel gestire i duelli verbali dei suoi personaggi, sembra quello dei migliori episodi di Sherlock.

Una lunga partita a scacchi, che dura un intero episodio.
Fino al colpo di scena finale, perché si, il conte a Londra ci arriva, ma solo dopo un lungo, lunghissimo sonno sul fondo dell’oceano, che lo vede risvegliarsi nell’Inghilterra dell’anno… 2020! Grazie ad una trovata davvero degna dei film della Hammer, la sua eterna rivale ora è la dott.ssa Zoe Van Helsing, ma sempre interpretata dalla bravissima Dolly Wells, che passa da un convincente accento ungherese ad uno “British”, nel cambio da un personaggio all’altro.

1x03 - La bussola oscura
Regia di Paul McGuigan

Qui purtroppo devo dire, che un po’ del mio entusiasmo per la serie si è spento, il terzo episodio di “Dracula” ha il problema delle puntate peggiori di “Sherlock”, oppure di alcuni tra gli ultimi episodi della gestione Moffat di Doctor Who: una certa dose di auto compiacimento che di certo non aiuta.

Capisco che la tentazione di un possibile (e molto fumettistico, ammettiamolo) incontro/scontro tra Sherlock Holmes e il conte Dracula, sia stata molto forte - ed in effetti nel primo episodio, ad un certo punto si fa riferimento ad un certo “Detective di Londra” -, ma portare il conte nel 2020 risulta un po’ come forzare troppo la mano sulla faccenda della modernità all’interno di una storia classica. Infatti per tanti minuti, viene il dubbio di non aver sbagliato a cliccare sul paginone di Netflix, roba da eslamare: «Sto ancora guardando Dracula oppure è iniziato Lucifer?»


La mia reazione quando mi invitano ai matrimoni.
Inoltre anche in questo adattamento, il personaggio di Lucy (Lydia West) risulta ancora una volta quello più difficile da raccontare fuori dalla pagine del libro, non è molto chiaro come mai tra le tante “Spose” create da Dracula nella sua lunga vita, proprio lei sia quella perfetta, perché comunque lo scontro con Van Helsing continua ad essere più importante e ammettiamolo, anche più interessante, almeno per questa versione del personaggio.

Inoltre il finale non del tutto risolutivo, non fa terminare l’ultima puntata in crescendo come le due precedenti. Sono piuttosto sicuro che Mark Gatiss (spassosissimo nei panni di un moderno Renfield) e Steven Moffat abbiano voluto tenersi una porticina aperta in caso di una seconda stagione. Di cui non credo ci sia davvero bisogno, i primi due episodi sono talmente irriverenti, pieni di sangue e trovate brillanti da risultare due anomalie uniche e bellissime, sono ben pronto a tenermi stretti quelli, mentre mi godo il massacro, perché tra chi griderà al “Capolavorò!” e chi alla “Cagata pazzesca!” ci sarà un bagno di sangue, davvero degno del conte Dracula.

18 commenti:

  1. Non finirò mai di ringraziarti per avermi regalato la Serie dell'Anno: sarà davvero difficile in questo 2020 trovarne un'altra che mi intrighi così tanto. Quando poi citi i classici Hammer, vinci facile :-P
    E' vero, la terza puntata è sicuramente inferiore alle precedenti, ma onestamente me la sono goduta lo stesso: i piccoli richiami e le trovate alla Moffat sono state la parte migliore.
    E comunque Agatha Van Helsing è il personaggio del secolo!!! ^_^

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    1. Una serie che dividerà molto, ma io non ho dubbi, ne vado pazzo ;-) Ha ricalcato un po' la quarta stagione di "Sherlock" (due episodi esaltanti, uno normale) però quei due episodi fanno il vuoto, proprio perché partono da un soggetto ultra noto, ma poi giocano inserendo tocchi di modernità e citazione alla Hammer come se non ci fosse un domani. Agatha Van Helsing è la ciliegina sulla torta, una detective in tutto e per tutto, gran personaggio! Cheers

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  2. Se è un prodotto di quei due là, devo darci un'occhiata

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    1. Per forza, quei due matti hanno sempre frecce al loro arco ;-) Cheers

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  3. Mi manca il terzo episodio, quindi ho letto fino al 1x02. Per ora la serie mi sta piacendo ma sto fatto che tutti hanno demolito il terzo episodio mi fa un po' paura...

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    1. Che poi è solo meno degli altri, in se non è così tremendo, ma si vede il cambio di passo. Cheers!

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  4. Wow, sul blog di cinema di Vampiri che gestisco su Instagram questa serie è riuscita a rubare a Dark Shadows di Tim Burton il titolo di film più divisivo in assoluto: alcuni l'hanno amato, mentre altri gli hanno sputato una valanga di merda sopra.

    La mia opinione cercando di essere il più breve possibile: Di grande intrattenimento, con delle buone trovate, ma anche un sacco di difetti.

    Questa serie si pone delle domande interessanti: perché Dracula teme la croce? perché ha bisogno di essere invitato? Che problemi ha con gli specchi?
    Purtroppo quando arrivano le risposte sono tutte buttate li con una gran fretta, il che, per quanto possano essere risposte originali, le sminuisce. La fretta è il problema principale, con un sacco di elementi della trama (la fondazione Van Helsing, il rapporto Dracula - Lucy, e la capriola che fanno fare al personaggio Dracula nel finale) e personaggi che non vengono sviluppati abbastanza da giustificarli (Jack Seward, Renfield, l'amico di Lucy.)
    Un vero peccato perché questa serie, sopratutto nei primi 2 episodi, è davvero molto bella, è uno dei prodotti su Dracula più interessanti che si vedono dai tempi della Hammer: Claes Bang è uno dei migliori Dracula possibili nel 2020; dopo quasi 30 anni di Vampiri romantici che soffrono per la loro condizione, finalmente un Dracula cattivo che si diverte a essere tale e che porta il mantello nero foderato di rosso!

    la struttura a 3 episodi che potrebbero essere delle storie a se funziona molto bene, e mi ha ricordato appunto i film della Hammer in cui il personaggio Dracula vive le sue avventure con solo quanche lieve riferimento al romanzo. Il terzo episodio più debole, ma un'omaggio a 1972 Dracula colpisce ancora e i satanici riti di Dracula (I film Hammer che si svolgono nel presente) era quasi dovuto!

    Dopo aver fatto la parte del professorone, voglio dire che i pregi di questa operazione sono molto più dei difetti, anzi sono talmente buoni che i difetti te li fanno quasi dimenticare, e sarei davvero contento di vedere una seconda stagione.

    P.s chi volesse parlare di cinema di vampiri mi trova sul mio blog instagram celluloid_dracula (dai venite a trovarmi che sono tutti inglesi e americani li sopra)



    We are 38!

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    1. Non uso instagram, altrimenti verrei subito a trovarti. Claes Bang ci ha restituito davvero un Dracula spavaldo, cattivo e a tratti feroce, come riusciva ad esserlo quello di Lee, ci starebbe un bel post in cui si sottolineano tutti i film Hammer citati in questa serie, "Dracula colpisce ancora" e "I satanici riti di Dracula" ci sarebbero di sicuro... We are 138! ;-) Cheers

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  5. Io ho sentito soprattutto Cagata pazzesca, che per alcuni significa capolavoro, vatti a fidare! Comunque a Dracula non so resistere ;)

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    1. Non resistergli, se non lascia indifferenti (nel bene o nel male, a seconda delle opinioni) di solito vale almeno la visione, io te lo consiglio caldamente ;-) Cheers

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  6. leggerò dopo averlo visto, per dribblare gli spoiler.
    Nel mentre, ti suggerisco, se non l'hai vista, questa: https://en.wikipedia.org/wiki/Jekyll_(TV_series), scritta dal buon moffat con con cameo (gustoso) di mark Gatiss.
    Daje!

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    1. La conosco perché ci inciampo sempre, ma non ho mai avuto l’occasione di vederla, se l’attuale showrunner di “Doctor Who” continuerà a regalarmi dispiaceri come sta facendo, mi sa che mi getterà sul recupero di ogni cosa firmata Moffat e Gatiss ;-) Cheers

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  7. Quel terzo episodio, perché, dico io? Perché? Va bene la modernità, ma i personaggi secondari non avevano alcuno spessore, soprattutto di fronte alla bravura della coppia che se la suona a suon di parlatine a mitraglietta.
    Non c'era bisogno di questo Dracula, e anche se il primo episodio ha l'alone giusto per incantare, poi ci si chiede ancora e ancora: perché?!?

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    1. Utilizzo scellerato di Lucy, ma avevo fatto il pieno di tanta bella robina con i primi due episodi, quindi può anche andare bene così. A te posso dirlo perché puoi capire il mio dolore: Dove sono finiti quelli che criticavano Moffat quanto scriveva "Doctor Who"? La guardano ancora la serie del Dottore? ;-) I primi due episodi ero attaccato allo schermo, dipendenza da conte grave ;-) Cheers

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  8. Dopo Gabriel, Agatha... oh, mamma!
    Comunque miniserie che pare davvero assurda! o_O XD

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    1. La si ama o la si odia, non ci sono vie di mezzo ;-) Cheers

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  9. Vedere Dracula nei giorni nostri di norma mi fa sempre schifo, e qua non fa eccezione, Cagata pazzesca!(in senso buono ovvero il trash più puro).

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    1. Non riesco ad equiparare la narrativa al sacchetto puzzolente che porti fuori da gettare nel bidone, considerando le ultime incarnazioni del conte, questa versione è piena di passaggi molto validi, e momenti autenticamente scemoni (nel senso più spassoso del termine) e francamente me lo tengo stretto ;-) Cheers!

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