giovedì 5 dicembre 2019

The Hunger (1997-2000): Tony Scott si sveglia a mezzanotte

Perché limitarsi ad uno, quando possiamo avere un altro capitolo a sorpresa della rubrica dedicata a Tony… Lo Scott giusto!
“The Hunger”, il film d’esordio di quello giusto di casa Scott, da noi in uno strambo Paese a forma di scarpa è molto più famoso con il suo chilometrico titolo Miriam si sveglia a mezzanotte. Tra il 1997 e il 2000, traendo proprio ispirazione dal film di Tony, il produttore Jeff Fazio ha creato una serie tv con più o meno le stesse atmosfere torbide e affascinanti.

Il risultato è appunto “The Hunger”, due stagioni, un totale di 44 episodi in fila per sei col resto di due, della durata di poco meno di mezz’ora ciascuno. Ma se Walter Hill ha lavorato sul formato antologico horror per il piccolo schermo con Tales from the Crypt, lo stesso ha fatto anche quello figo di casa Scott, perché la serie nelle vesti di produttore vede proprio la presenza di Tony e ridley Scott.

A voler essere precisi, Tony ha anche diretto due episodi, il suo è uno dei nomi più in vista tra i registi coinvolti, tra i quali possiamo trovare anche Russell Mulcahy, ma anche Jake e Luke Scott, i nipoti nel nostro Tony, figli di quell’altro con la mania per le robe filosofiche.

Lo zio Tony se la ride, perché tanto lo sa che possono anche moltiplicarsi gli Scott, ma quello giusto resta sempre lui.
La struttura di “The Hunger” è volutamente retrò, episodi autoconclusivi legati insieme solo dai temi trattati (sesso, denaro, potere, soldi, perché la “fame” non deve essere solo quella di sangue) tutti introdotti da un anfitrione di lusso, un po’ come per la vecchia “Alfred Hitchcock presenta”.

Il guardiano della cripta che introduce e tira le fila di ogni episodio in questa serie, cambia di stagione in stagione, il primo è Terence Stamp che cede il ruolo a David Bowie, uno che nel film che ha ispirato questa serie, ci recitava per davvero.

La serie in uno strambo Paese a forma di scarpa per un po’ è passata anche in televisione, è uscita in edicola e se v'interessa, al momento la potete trovare su Amazon Prime, dove mi sono visto un po’ di episodi, anche se quelli che interessano di più a questa rubrica sono, ovviamente, quelli diretti da Tony Scott. Pronti? Andiamo!

Episodio 1x01 - La spada
Il primo episodio della serie introdotto da Terence Stamp, porta subito il marchio di fabbrica di Tony Scott, forse il suo marchio più distintivo di tutti. Il montaggio frenetico? Le immagini ultra patinate? La palette cromatica? Ma va! Il caratteristico berretto da baseball (ex) rosso porta fortuna di Tony! Qui lo troviamo sulla testa di Terence Stamp, a dirla tutta stona con il monologo barocco che l’attore è impegnato a recitare, ma quello proletario di casa Scott ha finalmente trovato il modo di dirigere anche il suo berretto preferito, grande mossa!

L’episodio tratto da un racconto di Robert Aickman, parla del ricco e strafatto James Chandler (Balthazar Getty), spedito dal padre ad una conferenza di cosmetici a Londra, in alternativa ad un periodo di riabilitazione in qualche clinica americana. Che è un po’ come il “Garage Italia” di Lapo Elkann, una roba del tipo gioca con le macchinine e smettila di fare casini.

A Londra James non trova nessuna tentazione... Ma va, figurati in un posticino piccolo ed isolato come Londra, ci saranno mai delle tentazioni? Naaaa! Infatti, la prima sera il ragazzo finisce in uno strambo locale di spogliarelli dove la ragazza non solo si spoglia, ma si lascia trapassare da parte a parte dalla lama di una spada. Una spada vera, non è una metafora giuro! Cioè un po’ lo è, però... Vabbè, avete capito!

Metafora. No, al massimo quella spada è meta dentro, non lo vedi!?
Trattando con il suo, diciamo agente, James ottiene di avere la bella Musidora (Amanda Ryan) tutta per sé e qui Tony Scott ci dà dentro ricordandoci tutto il suo passato e la lunga militanza nel mondo dei videoclip e della pubblicità. La chicca vera restano le musiche, in un momento di autocitazione pura, la contorta storia d’amore tra i due ragazzi, ha come sottofondo “You're So Cool” di Hans Zimmer, direttamente dalla colonna sonora di Una vita al massimo.

"Senti ma a te piacciono i film di Sonny Chiba?"
La storia si conclude in tragedia come prevede la tradizione di Romeo e Giulietta e Terence Stamp tira le fila parlando del fatto che non esistono rose senza spine. Non proprio una storia super avvincente, però lo stile della regia di Tony Scott è sempre riconoscibile e bisogna dire che il ruolo di “padrino” di questa serie, l’ha preso molto sul serio.

Episodio 2x01 - Sanctuary
Il primo episodio della seconda stagione di “The Hunger” alza di molto l’asticella, la puntata è andata in onda nel 2000, quindi la regia di Tony Scott è già quella della seconda metà della sua carriera, da Nemico Pubblico in poi per capirci.

Montaggio serratissimo e “frame freeze” ci introducono al nuovo anfitrione (e protagonista dell’episodio) David Bowie che qui interpreta il provocatorio artista Julian Priest, idolatrato nel mondo, ma irraggiungibile, una specie di Salinger dell’arte che vive in un penitenziario abbandonato. Però, ricordate, il principio è sempre lo stesso: i poveri sono matti, i ricchi, invece, sono eccentrici.

Il Duca bianco, con il camice che rende onore al suo soprannome.
A cercare un'udienza con l’artista è Eddie Foden (quella faccia da schiaffi di Giovanni Ribisi), ferito da un colpo di pistola si trascina fino al penitenziario anzichè al più vicino ospedale e, malgrado, l’interrogatorio a distanza del sospettoso Julian, ottiene addirittura udienza.

Eddie è un artista che scalpita per emergere, secondo lui Julian è il passato, un residuo di un’era ormai fuori moda, lo scontro tra i due sarà inevitabile e, ovviamente, con colpo di scena (sanguinolento) finale, non imprevedibile, ma piuttosto metaforico ed efficace. Tra tutti gli episodi che ho visto di questa serie, questo è a mani basse il migliore e vi dico solo che in uno intitolato “Menage a Trois” (1x02) ci recitano Karen Black e Lena Headey, ma questo resta comunque migliore quello dello Scott giusto.

Quando si finisce per dare priorità a Giovanni Ribisi piuttosto che Lena Headey. Poi ditemi che non vado a fondo delle mie rubriche a tema!
“The Hunger” è piena di stile come il film da cui è idealmente ispirata, un altro esempio di quanto potesse essere prolifico quello giusto di casa Scott. Che dite chiudiamo con il consueto schemino della “Scottitudine”? Eccolo che arriva!

The Hunger (1997-2000)
Se lo avesse diretto Ridley?
Sarebbe un oggetto di culto citato da tutti e visto da quasi nessuno, proprio come molti film dello Scott sbagliato. Ma siccome ci ha lavorato più Tony che Ridley dev'essere dimenticabile per forza.

Nel paragone diretto, resta comunque molto meglio di:
Non ho visto gli episodi che Ridley ha diretto per serie tv come “Mogul” e “the Informer”, lavori antecedenti a “I duellanti” (1977). Quindi, Tony viene dichiarato vincitore in attesa di “Raised by wolves”, in uscita del 2020, prodotta da HBO con la collaborazione di Ridley. Ah! Lo vedete che questa rubrica sta sortendo qualche effetto? La senti la competizione Ridley, eh?

Risultato parziale dopo il Round a sorpresa:
Oh mamma! Sai, perché mi batte el corazon? Ho visto Tony Scott! Ho visto lo Scott giusto! Ue’ mammà innamorato so!

22 commenti:

  1. Ah, cosa mi ha evocato il nome Musidora... hai presente Irma Vep di Assayas? Riferimento casuale?

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    1. Assolutamente non casuale, ho tagliato via un paragrafo dal post, perché stavo deviando dal tema, quindi ti ringrazio per avermi riportato subito sul pezzo ;-) La ragazza nell’episodio usa Musidora come nome d’arte, ed è proprio un omaggione ad Irma Vep, che fin dal suo anagramma (di “vampire”) si lega a filo doppio ad una serie nata da una costola di “Miriam si sveglia a mezzanotte”, che tra tutti i film moderni sui vampiri, è ancora uno dei più sottovalutati. Cheers!

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  2. Credo di non averla mai sentita nominare... Almeno gli episodi di Scott credo vadano recuperati. O va recuperata per intero?

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    1. Per un po’ è passata anche sulle nostre televisioni, ora la trovi su Amazon prime. Io la sto guardano a tempo perso, anche perché ogni episodio è slegato quindi puoi davvero vedere solo qualche puntata oppure tutte, quelle dirette dallo Scott giusto sono gli episodi migliori, anche se puntate succulente non mancano. Cheers!

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  3. Mi sembra che l'avessero trasmessa su TMC o qualcosa del genere, forse Italia7, mi sembra anche di aver visto un paio di episodi... Comunque sembra carina, poi la brevità degli episodi aiuta sicuramente la visione!!
    Niente, ogni articolo che scrivi e che ci avvicina (inesorabilmente) al termine della rubrica mi fa pensare a quanto manchi il nostro TONY e quanto poteva ancora dare al mondo del cinema...
    Sembrava davvero un buontemp(T)ony, lui e il suo cappello.

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    1. Mi dispiace solo non aver trovato un’immagine di Terence Stamp con il berretto di Tony in testa per il post, appena ho un minuto per pasticciare magari cercherò di estrapolarla. Sono certo di averla vista per caso su qualche canale italiano, ma sono una chiavica a rintracciare i passaggi tv quindi confido nei lettori della Bara Volante che invece sono chirurgici ;-)

      Per il resto concordo, le sto provando tutte per sfilacciare la rubrica aggiungendo capitoli, non ho fretta di tornare nel “mondo” dove l’altro Scott è rimasto l’unico in attività. Cheers!

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    2. Tra l'altro Terence Stamp è un altro grande che merita di stare nell'Olimpo degli attori che ci hanno segnato. Il Generale Zod è uno dei villain meglio caratterizzati che esistono!

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    3. Amen! Ma lanciava carisma fuori dallo schermo, per altro ha tanti ruoli mitici in carriera ;-) Cheers

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  4. Quindi mi stai dicendo che anche in passato facevano serie tv basate su film? Incredibile! Allora non è un invenzione degli ultimi anni! La prossima volta cosa mi dirai? Che anche in passato si facevano film da serie tv?

    La serie non l'ho vista ma potrei anche provarla ;)

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    1. “Mission: Impossibile” diretto da Brian De Palma nel 1996, ispirato alla serie tv “Missione impossibile” del 1966… Oddio viviamo nel 2019 alternativo! Dove Biff è corrotto, potente, e sposato con tua madre! (cit.). No scherzi a parte, le novità sono sempre vecchie idee a cui qualcuno passa una mano di bianco ;-) Cheers!

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    2. Eh, ma mai che quel Brian abbia un idea nuova!
      Ricordiamo anche una pallottola spuntata e Norberg... era bianco!

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    3. Nel dubbio aggiungerei anche un «Netflix merda!» che va sempre di moda ;-) Cheers

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  5. Carabara, ti ringrazio di cuore per ricordarmi che vivo in un universo in cui possiamo chiamare un tizio Balthazar Getty che non viva tra le pagine colorate di un fumetto. Mi pare di capire che tu sia un fan di Tony Scott - sei stato discreto nell'accennare alla cosa, ma io ho afferrato - e ti farà quindi piacere sapere che noi del think tank della IDW Publishing stiamo pensando ad una versione a fumetti densa di pagine colorare di Miriam si sveglia a mezzanotte a cui stanno già lavorando i miei amici ed ex allievi Franco ed Art Baltazar ( Teeny Titans o Itty Bitty Mask ndr ). So che stai riflettendo sul fatto che nemmeno Matt Groening ha osato tanto e naturalmente hai ragione: pensa a La Pimpa, ma sotto acido. Probabilmente a Tony e ad Duca sarebbe piaciuta. Ciao ciao

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    1. Si ho scelto per questa rubrica la via dei toni (ah-ah) bassi, del sussurrato piuttosto che urlato, insomma lo stile della Bara Volante, infatti apprezzo che tu lo abbia notato grazie ;-) Per altro se escludiamo il terribile (per me) “The Judge” (uno spreco di Robert Duvall), il vecchio Balthazar Getty ha una filmografia breve ma intensa, potrebbe tornare spesso su questa Bara perché è uno che compare in tanta roba, magari non giusta giusta, ma giusta che qui piace ;-) Certo che un fumetto su Balthazar disegnato da Baltazar prende a schiaffoni anche le trovate di Matt, a Tony e David sarebbe piaciuto, ma anche a me, quando esce? ;-) Cheers!

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  6. Una vera sorpresa.
    Ci speravo, ma non me l'aspettavo.
    Che si ispirasse a "Miriam" l'avevo intuito, visto il titolo.
    Ma non sapevo che IL TONY fosse coinvolto direttamente nel progetto.
    Si scopre sempre qualcosa di nuovo.
    Visto su Odeon, a notte fonda, quando l'emittente stava tirando i suoi ultimi anni di vita.
    Grande canale, comunque.
    Al momento della sua nascita a me e ad altri ha permesso di gustarci un sacco di film horror, thriller, poliziotteschi e spaghetti western.
    Avevano dato persino LA CASA!!
    E poi, il meglio del meglio della produzione italiana.
    Lenzi, Bava, Fulci.
    Film con UN TRANQUILLO WEEK END DI TERRORE (non DI PAURA), GHOULIES, LO SQUARTATORE DI NEW YORK, MANIAC, MACABRO ed altri me li ero beccati tutti li'.
    Dunque...serie un po' altalenante, come dici tu. Ma con gli episodi accomunati sempre da un finale bastardissimo. Quasi un antesignano di Black Mirror, per certi versi.
    E la presenza del grande Bowie era un valore aggiunto.
    Da riscoprire, senz'altro.
    Magari non ha avuto il successo sperato, ma ha sicuramente ispirato tante altre cose venute dopo.

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    1. Il capitolo a sorpresa, serve per quello, quando l’ho visto spuntare su Amazon Prime mi sono gettato con tutti i canini. Ecco allora era Odeon il canale, stiamo tracciando un identikit ;-) Sulla gagliardaggine del canale Oden, sta raccontando tutto il Zinefilo, ed io ogni mercoledì gongolo con la sua rubrica. Cheers!

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  7. Ma pensa te, continua la maledizione per cui mi sono perso tutto Scott giusto. Nel 2002 mi sono abbonato alla neonata Sky ma in pratica l'unico canale che vedevo avidamente era Canal Jimmy. Nel mare magnum di serie TV che faceva c'era anche questa "The Hunger" ma proprio non mi incuriosiva, malgrado lo spot andasse in onda tipo mille volte al giorno. Non so perché non mi ispirasse, ma stavo già seguendo dieci serie al giorno e a questa ho rinunciato. A saperlo che era dello Scott giusto...

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    1. Quindi tracce di questa serie anche su Canal Jimmy, chissà dove l’avevo (intra)vista io ai tempi allora. Ci sono episodi anche altalenanti come qualità, però quelli dello Scott giusto non passano inosservati ;-) Cheers!

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    2. Non avevo la mitica Canal Jimmy a farmi da supporto "seriale", ma ho avuto comunque la fortuna di vedermi The Hunger sugli altri canali in chiaro che l'hanno programmata (Odeon, Italia 7 Gold, ecc.). Grandi anfitrioni Stamp e Bowie... In particolare, ricordo una beffarda chiusura di (beffardo) episodio da parte del Duca:
      (Iniziando con fare serafico) "Dio ama tutte le sue creature ..." (concludendo con fulmineo sarcasmo) "Non è vero! AH AH AH!" ;-)

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    3. Confermo ho visto anche quell'episodio, Il Duca bianco perfettamente a suo agio nel ruolo per altro, ma vabbè, lui era perfettamente a suo agio in tutta la galassia ;-) Cheers

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  8. di questa serie ricordo vividamente un solo episodio, quello della ragazza per ogni occasione… un tipo incontra una bella figliola, si innamorano, passa una settimana e lei diventa completamente diversa caratterialmente. Dopo un altra settimana, casalinga provetta. La seguente, ninfomane perversa. Quella dopo, dominatrice sadica. Il gioco finisce male e lei muore tipo di mercoledì… il ragazzo attende col cadavere in braccio il Lunedì… che arriva e magicamente………………. Bellissimo.

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    1. Non ci sono ancora arrivato a quell'episodio, ma ora ho la scimmia per vederlo ;-) Intanto ti do il benvenuto sulla Bara Volante, qui i clown sono visti con occhio buono. Cheers!

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