Inutile girarci attorno lo stiamo vedendo, è il momento del
Joker. Ma con tutto il rispetto per il bel
film di Todd Phillips con Joaquin Phoenix, il Joker che mi interessa di più in assoluto, è quello scritto da John
Carpenter!
Il principe pagliaccio del crimine e il Maestro dell’Horror.
Uno dei più celebri cattivi della storia del fumetto, e uno dei migliori
registi di tutti i tempi, uno che gode di infinita stima su
queste Bare. Si ma cosa hanno in comune
esattamente questi due? Oltre ad essere due soggetti dall’aspetto ben poco
rassicurante intendo dire. A ben guardarli forse non molto, il rischio era di
prendere due elementi già molto buoni singolarmente, tipo gli spaghetti e il
gelato alla stracciatella, e di tirare fuori una schifezza dalla loro
combinazione. Ve lo dico fin da subito, non ho mai provato a mettere la
stracciatella sugli spaghetti, ma Giovanni Carpentiere e il Joker insieme, non
sono niente male.
Chiaro che alla DC Comics vogliano sfruttare l’enorme ondata
di popolarità del
film con Joaquin Phoenix nel miglior modo possibile, affidare il Joker ad un Maestro come
Carpenter è un ottimo modo per farlo. L’occasione arriva dall’ennessimo mega
crossover della Distinta Concorrenza, di cui non so niente, ormai mi guardo bene
da leggere quelli della Marvel, figuriamoci gli altri che risultano troppo
spesso delle mega ammucchiate di personaggi, che servono solamente a fare cassa.
Chi ha detto “parchi a tema”? Ah sei tu Martin, ciao!
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“Un’altra battuta così Cassidy e sei un pagliaccio morto” |
Questo fumetto è il primo numero (autoconclusivo e tutto
dedicato al Joker) relativo all’evento della DC Comics intitolato “Year of the
villain”. Da quanto mi pare di aver intuito, Lex Luthor è riuscito a radunare
alcuni super cattivi sotto il suo comando, al fine di fare cose e vedere gente.
Oh al diavolo chissenefrega! Quello che conta è che il Joker non ha nessuna
intenzione di vedere quel pelatone spadroneggiare, e che sia scritto da
Carpenter, non vi serve sapere altro per leggerlo.
Ormai conosciamo la politica del Maestro quando si tratta di accettare un lavoro, il quantitativo di soldi che riceve come compenso, deve
essere direttamente proporzionale alla distanza che lo separa dall’amato divano
di casa. Se lo pagano, l’idea lo attira e non deve saltare i suoi improrogabili
impegni (fare
musica, giocare ai
videogiochi e guardare partite NBA) lui accetta. Sapete che vi dico? Fa
benissimo, io farei lo stesso, dopo una carriera a raccogliere briciole rispetto a
quanto meriterebbe, mi sembra un’ottima politica.
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Che poi pantofolaio, si è anche messo tutto in tiro per andare a Cannes, va che bellino! |
Siccome Giovanni è anche piuttosto attivo sul fronte dei
fumetti, il compare che si è scelto per questa impresa è il solito Antony Burch,
autore che ha già lavorato con Carpenter per la serie a fumetti
Old Man Jack, ideale seguito di
Grosso guaio a Chinatown. I disegni
invece sono affidati all’ottimo lavoro di Philip Tan.
A pagina uno, il Joker è già in fuga dall’Arkham Asylum, ma
questa volta decide di portare con se uno dei componenti della sua banda, un
ragazzo che nel corso della storia scopriremo chiamarsi Jeremy (come un pezzo
famoso dei Pearl Jam), ma che preferisce essere chiamato “sei di cuori”, come
da tradizione degli sgherri del Joker, spesso soprannominati come le carte da gioco.
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Arkham ormai, ha più buchi del groviera. |
Sfruttando un espediente classico che serve a far idealmente
avvicinare anche noi lettori al Joker, la narrazione è tutta dal punto di vista
di sei di cuori, un ragazzo con problemi mentali, convinto di poter capire ed
imparare qualcosa dalla nemesi dell’Uomo Pipistrello. Per questo decide di
seguirlo, anche quando il principe pagliaccio del crimine fa fuori cani,
padroni di cani e variopinti personaggi minori dell’universo DC, che vengono uccisi
tutti, piuttosto malamente.
[Cassidy inspira forte] “Joker - Year of the villain 1”
[Cassidy espira forte] non manca anche di una certa ironia, che ovviamente con
il Joker di mezzo non può mancare. In una città dove i cattivi spopolano, il
Joker trova molto divertente riciclarsi a novello protettore, ed ecco perché
decide di agghindarsi con il classico costume da Batman di Adam West (quello
con le sopracciglia sopra la maschera), costringendo sei di cuori a vestirsi
ovviamente come il Robin di Burt Ward. I due insieme si esibiranno anche nella
classica scena della discesa dal muro con la corda, un classico della serie
televisiva degli anni ’60.
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Mancano solo le onomatopee e il repellente per squali. |
I momenti buffi non mancano anche quanto ad entrare in scena
sarà l’Incantatrice, quella di
Suicide Squad, definita da sei di cuori la donna
più bella mai vista, che però riesce a sbaragliare con i suoi poteri tutta la
banda di Joker, malgrado il suo sgangherato discorso motivazione in stile
Enrico V, ma molto più truccato in faccia.
Fino qui tutto molto simpatico, ma John Carpenter? Cosa
troviamo di Carpenteriano in questa storia? Non moltissimo bisogna dirlo, ma
quel poco è davvero molto riuscito. Dopo un frullato, un panino con il burro d’arachidi
ed un volo giù da un palazzo slogandosi malamente la spalla, sei di cuori
capisce che lui e il Joker non hanno poi così tanto in comune, quello non è solo
matto col botto, ma qualcosa di anche più pericoloso.
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Non ditele che avete preferito Cara Delevingne. Non la farei arrabbiare se fossi in voi. |
Scappando sei di cuori torna a casa della madre che ormai
non vedeva da un pezzo, ma ovviamente il Joker è già arrivato, ed è qui che i
disegni di Philip Tan danno il meglio, il suo primi piani sul Joker e sui suoi denti
quasi aguzzi, sono un ottima rappresentazione di quello che il personaggio
rappresenta, una conclusione a cui arriva anche il nostro Jeremy.
Joker non è semplicemente pazzo, è il male personificato, un
po’ come
Michael Myers quindi, solo molto più logorroico. Jeremy
invece è pazzo, ma di sicuro non è un malvagio, ma solo un ragazzo che avrebbe
bisogno di un po’ di aiuto e magari di una guida con la testa sulle spalle. La
differenza è sottile ma significativa, usando uno stilema classico delle sue
storie, John Carpenter ci fa a lungo dubitare del fatto che forse, Jeremy si
sia inventato tutto, come fa uno come lui ad essere diventato il migliore
amico, anzi proprio la spalla (il suo Robin, letteralmente) del più ricercato
pazzo criminale di Gotham?
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"Tu non lo fai per avere l'infermità mentale... tu sei matto davvero" (Cit.) |
“Joker - Year of the villain 1” potrebbe essere il punto di
vista di Jeremy, in lotta con il suo lato oscuro ben rappresentato da Joker,
oppure potrebbe essere tutto vero, il che risulterebbe ancora più spaventoso,
perché è lo stesso Jeremy ad aver deciso di sua spontanea volontà di seguire un
criminale, la cui scusa è quella di essere pazzo. Ma quante volte gesti
orribili sono stati giustificati usando la malattia mentale come scusa? Chi è
il vero pazzo? Il pazzo, oppure il pazzo che lo segue?
Nello scontro finale John Carpenter e Antony Burch portano qualche
sotto testo adulto in un fumetto chiaramente per tutti.
Intervistati su quale per loro sarebbe stato un ottimo attore per interpretare
la loro versione di Joker, i due non hanno esitato: Phoebe Waller-Bridge,
anzi per la precisione il suo personaggio interpretato in
Fleabag.
Perché il loro Joker è armato anche di una certa sensualità
aggressiva che nello scontro finale emerge, quando Jeremy per fermarlo cerca di
strangolarlo, il principe pagliaccio del crimine gli chiede di farlo con molta
più forza, e intanto gli infila in testa la maschera di Batman. Essere soffocato
da qualcuno vestito da Batman… ooookay! Questo è davvero strano, brrrrr.
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Qui nessuno, in questo momento, sta pensando ai bambini! (la signora Lovejoy non approverebbe) |
Jeremy si ritrova quindi ad impersonare l’Uomo Pipistrello,
saltando idealmente la barricata e finendo a giocare nella squadra dei “buoni”,
cambio di fronte che il Joker dimostra non gradire molto, per cui inizia a
pestare il ragazzo a sangue - si sa che Joker con i ragazzini vestiti da "Ragazzo meraviglia", non è mai stato tenero – salvo poi uscire di scena lasciandolo
sanguinante a terra, dicendogli di venire a vendicarsi: «Sarà più divertente ucciderti
quando ti sarai allenato per una ventina d’anni». Puro Joker al 100%, all’apice
del suo perverso senso dell’umorismo.
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La battuta finale di un grande comico. |
Insomma, John Carpenter dimostra di aver capito molto bene
il personaggio, e di avere delle cose da dire anche in una storiella
autoconclusiva su commissione come questa. Il Maestro si muove poco dal suo divano,
ma quando decide di farlo resta una garanzia.
Ora, non perdetevi il
post del Moro su questo fumetto, e se
volete, tutto quello che avreste sempre voluto sapere su Maestro, nella
rubrica
a tema della Bara Volante.
No, aspe'.
RispondiEliminaHo capito bene, Cass?
Il Joker...interpretato da una donna?
E cioe' farne un essere androgino, dalla sessualita' dubbia e ambigua come lo era la Swinton in ORLANDO?
Il maestro John e' un genio.
Senta maestro, se si trova in ascolto...VOGLIO IL FILM.
Ha fatto pure il nome dell'attrice, si vede chiaramente che il film su Joker voleva farlo lei.
VOGLIO IL FILM.
Vada da Bloom, gli mostri questo soggetto, chiedete i diritti.
VOGLIO - IL - FILM!!
Nell'intervista è chiaro che lo zampino sia più quello di Antony Burch, però la "Fleabag" di Phoebe Waller-Bridge sarebbe perfetta. Giasone Bloom pensaci tu! ;-) Cheers
EliminaNon vedo l'ora di leggerlo, questo post mi ha messo la scimmia addosso XD
RispondiEliminaQuando gli autori sono due, è difficile capire chi ha fatto cosa, ma qui lo zampino Carpenteriano un po' si nota, aspetto il tuo parere ;-) Cheers
EliminaIn un mondo in cui i più si fingono pazzi per avere l'infermità mentale (e troppo spesso credono persino alle boiate che raccontano!), un pazzo genuino è un toccasana.
RispondiEliminaPer aver pensato a Jeremy dei PJ, chapeu.
Nei miei post non penso tanto ai bambini, ma ai PJ ci penso sempre, continuamente ;-) Cheers
EliminaSolo la scena della discesa sulla fune meriterebbe un premio.
RispondiEliminaSono scoppiato a ridere con dedica alla "coglionaggine" (in senso positivo, come lo direi ad un amico fraterno) di Carpenter ;-) Cheers
EliminaOk, voglio leggerlo
RispondiEliminaMerita. Aspettiamo l'edizione in italiano, penso che arriverà sempre se ci sarà ancora un editore che pubblica la roba della Distinta Concorrenza qui da noi ;-) Cheers
EliminaTu mi stai dicendo che Giovanni in persona ha scritto un fumetto... e non mi ha neanche fatto una telefonata per avvertirmi? :-D
RispondiEliminaScherzi a parte, il Suo nome viene spesso usato come veniva usato quello di Hitchcock, seguito da "presenta" e quindi probabilmente non aveva manco letto la trama dei testi in questione, ma sapere che invece ha tolto la mano dal telecomando (o dal joypad) per scrivere un fumetto è una notizia da applauso. Ora voglio che Carpenter scriva per ogni personaggio di DC-Marvel! ^_^
Un film prodotto da Jason Bloom, diretto da Carpenter e con protagonista Phoebe Waller-Bridge nei panni di Joker sarebbe un capolavoro tale che spingerebbe anche me ad apprezzare il personaggio :-P
In questo tipo di operazioni scritte a quattro mani, capire chi ha fatto cosa non è semplicissimo, anche se qui è chiaro che Antony Burch abbia tirato le fila a Giovanni, tra una partita e l'altra, abbia (forse)dato due dritte. Basta dire che la sua serie "Tales of halloween/Science fiction" sembra proprio un "John Carpenter presenta", d'altra parte zio Hitchcock è sempre stato uno dei suoi modelli di riferimento no? ;-) Vero che sarebbe una bomba? Me la vedo Phoebe truccata che guarda in camera, commentando qualche uscita dell'Uomo Pipistrello. Cheers!
EliminaTi direi che sarebbe da prendere anche solo per la citazione a Batman '66.
RispondiEliminaPeccato che abbiano tirato dentro stronze coi superpoteri (la rovina di Batman tutto...).
Insomma, è comunque un Carpenter. Vedrò di recuperarlo.
Moz-
Compare in due pagine due, ma non ti so dire molto, non lo conosco come personaggio, qui è chiaro che sia super potente ma questo si sapeva. Il meglio è attorno a quelle due pagine due, che restano una mezza gag e poco altro ;-) Cheers
EliminaE comunque i "super-poteri" Zio John li aveva già trattati a modo suo, in Grosso Guaio a Chinatown, quindi direi che anche nel suo Joker una singola apparizione dell'Incantatrice ci può stare: tra l'altro le sue sono facoltà magiche, quindi siamo praticamente sulla stessa lunghezza d'onda di Egg Shen, David Lo Pan e compagnia varia (coerenza carpenteriana, niente è lasciato al caso) ;-)
EliminaCon gli li ha scritti i fumetti di “Grosso guaio a Chinatown”? Con il suo co-autore Antony Burch. Il Maestro si muove poco dal suo divano, ma quando si muove va a colpo sicuro ;-) Cheers
EliminaCarabara, mi sbaglierò, ma il mio buon amico ed ex allievo Carp deve aver letto nel 1976 il numero due della effimera testata The Joker in cui il Principe Pagliaccio del Crimine riesce a guarire il loser Willie the Weeper ( curiosamente un clone dello Alfred Pennyworth del tempo, ma con un outfit da clown triste )dal piangersi addosso. Scusa lo spoiler, ma il nostro detective colla faccia bianca ed i capelli verdi noterà che Willie ride quando vede piangere altri - sadico ? - ed arriva a farsi arrestare e fingere le lacrime per piallare la sindrome del pard. Nell'ultima vignetta dalla sua dida a pecorella sapremo che il Joker sta sogghignando all'idea di quando racconterà chi ha davvero portato a segno il colpo.
RispondiEliminaIo sono rimasto un ragazzo semplice da Trasferelli e Famiglia Mezil e quindi quel numero- non ricordo in quale Bats della Cenisio tradotto - con i testi dell'immancabile O'Neil ed i disegni puntuti di Irv Novick e le chine puntute di Garcia Lopez hanno sul mio neurone analogico ed ossidato un fascino che i dettagliatissimi disegni di Tan ( ricordo una sua storia con la seconda Question e lo Spettro in cui il tratteggio fitto fa un frontale coi colori cupi ) non possono eguagliare anche se Phil ci ha dato un trittico di storie del Bats morrisoniano davvero inquietanti.
Spero che ora Carp si sia deciso a continuare coi comics - è arrivato il momento di riporre i balocchi di bimbo come i suoi film e trovare una occupazione ora che è adulto - perché Mamma DC è ripiena di schizzati - Cornelius Stirk, Victor Zsasz, Harvey Dent solo x stare a Gotham - di cui potrebbe raccontare una nova storia. Sperem. Ciao ciao
Magari nella pause notturne, sul set di “Distretto 13” tirava fuori dalla tasca dietro dei jeans oltre che le sigarette, una copia di quel numero, in ogni caso il Joker ha dei precedenti come “terapeuta” ;-)
EliminaNon ho avuto il piacere di leggere molti fumetti disegnati da Tan, bel tratto, pulitino che morde ogni tanto, non mi è dispiaciuto ma disegni un po’ più ruvidi non mi dispiacciono. Visto che ormai ha messo una pietra (tombale) sopra i film, si spera di vederlo più spesso scrivere fumetti, Gotham ha bisogno di Bats e di Carp, e noi pure ;-) Cheers
Di solito in questi lavori a quattro mani, il Nome Famoso mette solo un soggetto vago, mentre il secondo meno famoso fa il grosso del lavoro .
RispondiEliminaE temo che il peggio di questo fumetto sia farina del sacco di Carpenter , ovvero la stupidata di Joker/Batman protettore dei criminali fa molto storie idiote degli anni 60 ( cosa che poi fecero davvero ai tempi, con tanto di Joker -segnale per la feccia in pericolo), cioè quelle che leggeva sicuro da piccino .
L'unica cosa interessante è appunto verso il finale con il rapporto omo-erotico di Joker verso Bats ( quella che si fa strozzare con la maschera di Bats è geniale )
Ma volendo, troviamo pure lontani echi al suo corto di esordio, Capitan Voyeur.
Vabbè, la storia in se sa di visto e stravisto ( già una precedente storia di Azzarello e Bermejo ha un soggetto di fondo simile), ma questo è il problema di personaggi come Bats che bazzicano le edicole da 80 anni
Se non ricordo male la storia di Azzarello e Bermejo prevedeva Joker con un “aiutante” anche lui con il nome che inizia per “J”, ho letto questo sul post del Moro, quindi sono d’accordo le trame tornano, anche Bat-Joker non è proprio una novità, anzi quasi un classico.
EliminaBravissimo gli echi lontano con Capitan Voyeur volendo si possono trovare, ma non volevo rimarcarsi troppo sopra proprio perché come dici bene, nei lavori a quattro mani non è mai chiari chi ha fatto cosa. Posso fare il paragone diretto con i fumetti di “Grosso guaio a Chinatown”, se escludiamo l’ultimo volume di “Old Man Jack” (in arrivo su queste Bare) le altre storie erano davvero poca cosa, può Burch che scrive la sua storia, piuttosto che Carpenter che dà qualche dritta secondo me. Qui se non altro ci sono spunti interessanti, che sembrano arrivati da entrambe le parti, anche se la scena dello strangolamento resta ovviamente l’apice della storia. Cheers!
Diciamo che la storia di Carpenter e Azzarello sono simili nel soggetto ma diversi nello sviluppo : il primo fa una storia allucinata e perversa di quelle degli anni 60 , il secondo ha un approccio più serio e realistico tipo "quei bravi ragazzi". Entrambi vedono due tizi che seguono il Joker credendolo un "figo" e magari trovare , attraverso lui , un qualche riscatto sociale; ma alla fine scopriranno entrambi che il nostro Mr. J è il male puro che se ne stra-frega di tutto e tutti .
RispondiEliminaOttima analisi, le storie non differiscono di molto, ma gli autori hanno dimostrati di aver capito Mr. J fino in fondo. Cheers!
EliminaSto un po' indietro con YotV (alla DC non usano più la parola "crossover", quella roba lì la fa solo la Marvel, loro fanno eventi che però sono leggibili a sé, senza dover comprare tutto, dicono... ma poco cambia, ci rifilano sempre circa 200 albetti) ma questo oltre a non essere nella mia lista, mi era sfuggito del tutto. Carpentiere non merita tale distrazione!
RispondiEliminaChe spettacolo la citazione al Batman del '66! Solo questa vale il recupero dell'albo! 😁
Mi hai fatto venire voglia di recuperarlo, anche se era bastata la firma del maestro. Chissà se troverò il tempo...
Grazie per la precisazione, per questa roba sono proprio un ragazzo della Marvel fino al midollo. Carpenter merita, non ho idea come saranno gli altri albo di YotV. Ma sono pronto a scommettere che questo resta il migliore. Cheers!
EliminaPiù che una precisazione, era una presa per il culo all'editore 😅
EliminaPer ora sto leggendo solo le cose legate a Superman, scritte da Bendis, la mente dietro tutto e il risultato è ottimo 😉
Dovrò buttarmi, per ora sto seguendo solo "Superman: Year One" di Miller e Romita Jr. Cheers!
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