venerdì 18 ottobre 2019

Allarme rosso (1995): Duello sotto il Pacifico

Dominio dei cieli? Fatto. Dominio in terra? Fatto. Cosa manca per il trionfo totale? Conquistare i mari  ed è quello che vedremo accadere oggi nel nuovo capitolo della rubrica... Lo Scott giusto!
Fa strano considerando la sua attuale condizione di film di culto, ma anche Una vita al massimo non è andato benissimo, come già accaduto dopo i flop al botteghino di Miriam si sveglia a mezzanotte e Revenge, Tony Scott ha sempre potuto contare sul porto sicuro dei produttori Don (Simpson) & Jerry (Bruckheimer) su cui ripiegare.

La nuova collaborazione prevede, ancora una volta, la Marina Militare, proprio come per Top Gun, ma questa volta con molto meno supporto da parte delle forze armate, sì, perché il soggetto iniziale del film piaceva abbastanza alla Marina, di fatto era stato venduto da Don & Jerry come una specie di Caccia ad Ottobre Rosso mescolato a “2001 Odissea nello spazio” (1968) con l’equipaggio di un sottomarino nucleare statunitense impegnato ad impedire al computer di bordo altamente avanzato di fare lo Skynet della situazione e lanciare i missili atomici sulla Russia. Un’idea presto bollata come cretina dalla Marina, i controlli di sicurezza impedirebbero di affidare un tale potere ad una macchina, ma il bello del film è anche questo: la sua capacità di mettere in dubbio le procedure, usando tutti i mezzi messi a disposizione dal cinema d’azione per sfornare un thriller adrenalinico e muscolare come solo il cinema di Tony Scott può essere.

Titoli di testa attivati, prepararsi all’immersione nel post!
Non è servito a nulla sventolare i fatti reali per convincere i militari, capirete cosa poteva interessare agli Yankee di quella volta nell’ottobre del 1962, quando un ufficiale di un sommergibile sovietico di nome Vasilij Aleksandrovič Archipov si rifiutò di confermare il lancio di una testata nucleare mentre era sotto attacco da una nave da battaglia americana vicino a Cuba. La Marina americana non approverà mai un film che parla di un ammutinamento a bordo di uno dei loro sommergibili, ecco perché la scena iniziale con il giornalista a bordo di una portaerei impegnato ad illustrarci la nuova crisi tra Russia e Stati Uniti, è stata girata su una nave della Marina francese.

Anche se la scena dell’USS Alabama che s'immerge nelle acque è stata scippata da Tony Scott alla Marina, il tempo di consultare l’avvocato per evitare cause legali milionarie e Tony era già a bordo di un elicottero con la macchina da presa in pugno per filmare la scena dell’immersione di un vero sottomarino dalla base di Pearl Harbour, ironicamente il vero USS Alabama in partenza (Storia vera).

Me lo vedo lo Scott giusto appeso alla fiancata dell’elicottero con il vento in faccia, i Ray-Ban sul naso, un Cohiba acceso tra i denti che urla al suo operatore: Keep rollin! Keep rollin!
Per il titolo del film, invece, si resta da quelle parti, visto che la celebre e vincente squadra di Football universitario dello stato si chiama proprio Alabama Crimson Tide. Ed ora che ci penso anche la protagonista di Una vita al massimo si chiamava Alabama. Ok, basta, ho scritto Alabama tante di quelle volte che le parole non hanno più senso!

Sweet home Alabama (oh sweet home!)
Non riesco proprio a capire come si possa non andare giù di testa per “Allarme Rosso”, ok il suo titolo italiano strizza l’occhio fortissimo al più grande film di sottomarini mai visto al cinema, uscito solo qualche anno prima. Eppure, costato cinquanta milioni di fogli verdi, con sopra la faccia di altrettanti presidenti defunti, il film dopo essersi piazzato al primo posto degli incassi del fine settimana di uscita (l’unico che conta per gli Yankee) ha portato a casa “solo” 157 milioni di dollari, piazzandosi in ventesima posizione tra i film più visti quell’anno, battuto anche da un film come “Waterworld”, all’unanimità ricordato come un flop, senza mai esserlo stato davvero.

Di certo non un flop, ma nemmeno il trionfo che Don, Jerry & Tony speravano, a parità di nemici russi mai mostrati in faccia, “Crimson Tide” non ha attrici, quindi, niente storiona d’amore come in Top Gun, la colonna sonora di questo film è grandiosa, ma non è entrata nell’immaginario collettivo come quella del film di Maverick e compagni, anche se ha il suo zoccolo duro di appassionati, tra cui il vostro amichevole Cassidy di quartiere.

Il problema principale di “Allarme Rosso” è una premessa da fantapolitica: il leader ultranazionalista ceceno Vladimir Radchenko (Daniel von Bargen) ha preso il controllo di una postazione di missili nucleari nella regione russa di Vladivostok, minacciando una guerra nucleare. Malgrado le immagini di repertorio del presidente Bill Clinton, i due minuti iniziati di “Crimson Tide” sono il MacGuffin che serve a far cominciare la storia, solo che sembrano usciti dritti dalla Guerra Fredda, come se fossimo ancora tutti nel 1985, piuttosto che dieci anni dopo.

"Aaaah-ha! Sembra di essere tornati a Saigon, eh, volpina?", "Io andavo ancora al ginnasio, testa di c@%#o" (Cit.)
Per assurdo, “Crimson Tide” poteva essere realizzato solo così, perché come ci illustra la didascalia a fine pellicola, nel 1996 la marina militare ha modificato la regola per cui un capitano di vascello poteva lanciare missili nucleari, affidando la decisione al Presidente degli Stati Uniti in persona che, poi, è uno dei grandi pregi del film, ma nel 1995 questo rigurgito di Guerra Fredda non deve aver colpito il pubblico, per assurdo, considerando i soggettoni a capo di Russia e Stati Uniti oggi, “Allarme Rosso” potrebbe essere stato semplicemente troppo avanti per il suo tempo.

Questo non cambia il fatto che la premessa iniziale – anacronistica o meno – è perfetta per fare di “Crimson Tide” un fiero rappresentante di non uno, ma due sottogeneri che personalmente mi fanno impazzire. Il primo non è nemmeno un genere, ma proprio una tipologia di film: prendi un gruppo di uomini, costringili a stare insieme in uno spazio ristretto e aspetta il dramma che arriverà dietro l’angolo. Ogni riferimento al cinismo umano (o a titoli di una certa caratura) è puramente voluto. Cosa può rappresentare meglio di uno spazio ristretto più di un sommergibile? E qui arriviamo all’altro genere: i film di sommergibili sono una bomba! Come si fa a non amare una situazione di partenza in cui si sfida l’abisso, dove la forza della natura e la tecnologia potrebbero tradirti ed ucciderti in ogni secondo. Tony Scott sembra saperlo e nel film ne sottolinea l’appartenenza, infatti uno dei suoi attori feticcio il grande James Gandolfini, qui tortura le reclute interrogandoli sui grandi film di sottomarini della storia, "Mare caldo" (1958) di Robert Wise con Burt Lancaster e Clark Gable, ma domande anche su "Duello nell'Atlantico" (1957). Sui contributi, chiamiamoli “pop” di questo film, lasciatemi l’icona aperta che più avanti ci torniamo.

"Chi era il tedesco con i capelli bianchi in duello nell'Atlantico? Ti conviene rispondere giusto"
La risposta americana alla ribellione di Radchenko non si fa attendere, l’USS Alabama è pronto a partire, bisogna risolvere trovando un sostituto fidato per il ruolo di secondo del Capitano Frank Ramsey, con la benedizione del suo Jack Russell Terrier (insieme a The Mask questo è il film che ha reso popolari questi adorabili, ma iperattivi cagnetti) la scelta ricade sul Tenente Comandante Ron Hunter che piace a Ramsey per evidenti affinità, tipo la passione per i cavalli. Mi verrebbe da aggiungere solo: i fratelli neri si danno all'ippica? (Cit.).

“Io ci piscio sul vostro sommergibile nucleare da milioni di dollari”
Altro giro, altro motivo perché io proprio non capisco come non si possa andare pazzi per questo film, cioè: dove la trovate un’altra pellicola che vi permetterà di vedere recitare insieme e spesso uno contro l’altro due cavalli di razza come Gene Hackman e Denzel Washington? Che hanno battuto la concorrenza di nomi come Al Pacino e Tommy Lee Jones il primo e Brad Pitt il secondo (storia vera). Sono due dei miei attori preferiti di sempre, sono due donatori sani di carisma e “cazzimma” sul grande schermo, qui duellano per 116 minuti. Come si può non amare questo film? Come!? Ditemelo voi perché io non ci arrivo proprio!

Non so voi, ma ho visto coppie ben peggiori di attori rispetto a questi due.
La quantità di scene diventate mitiche di questo film non si contano, la partenza dell’USS Alabama sotto una pioggia battente, con un Gene Hackman impegnato a fare il discorso ai suoi è leggenda, insieme al suo cagnolino sono state anche parodiate identiche in uno dei più bei episodi dei Simpson di sempre “Simpson Tide” (9x19 “Marinaio Homer”) e quando lo show di Matt Groening ti omaggia, vuol dire che fai parte della cultura popolare di diritto. Il tema musicale, invece, è stato rifatto in chiave Metal anche dai Nightwish (STORIA VERA). Vi ripropongo l’esortazione precedente: ditemi voi come si fa a non amare questo film.

In un’ipotetica classifica, tra i migliori dieci episodi di sempre dei Simpson (e dobbiamo ringraziare Tony)
Tony Scott dirige la scena sotto la pioggia come se i protagonisti stessero andando in contro all’Apocalisse (cosa che in effetti…) e dà spessore all’ultimo momento in cui respirano “aria inquinata” prima di smettere di vedere il sole fino alla prossima emersione. Per essere uno a cui i tramonti e le inquadrature che sembrano dei quadri, vengono piuttosto bene, Tony regala tutta l’enfasi necessaria al momento in cui Ramsey e Hunter si fumano l’ultimo (primo per Hunter) Cohiba stringendo un rapporto di fratellanza maschile che verrà incrinato, ma mai messo in discussione nel resto del film. Qui sentiamo Gene Hackman dire che è bene non farsi piacere troppo “quei cosi” che stanno fumando perché costano più della droga, ma è come se lo stesse dicendo quel tabagista di Tony Scott.

"Quanto vantaggio ha su di noi Marko Ramius?", "Cinque anni signore", "Motori a tutta forza, andiamo a prenderlo!"
Privato della possibilità di sfruttare la luce naturale, quello giusto della famiglia Scott non si fa nessun problema, rende patinata e artistica la fotografia, come sempre, usando le luci degli schermi dei sonar e dei vari marchingegni a bordo dell’USS Alabama. Fateci caso: l’addetto alle armi Peter "Weps" Ince (i nomi “virgolettati” nei film dello Scott giusto non mancano mai) interpretato da Viggo Mortensen ha sempre il volto illuminato da una luce blu e rossa.

Per essere un thriller tiratissimo, poi, “Crimson Tide” è l’ennesimo sfoggio di bravura da parte di Tony Scott che non fa MAI calare il ritmo tenendolo su di giri. Le attese infinite che sono la normalità nella vita a bordo di un sottomarino, sono utilizzate per approfondire e dare spessore ai personaggi e il resto del tempo vengono caricate da Tony di momenti d’azione, in cui i personaggi sono sempre in movimento (Denzel Washington tira di boxe e corre lungo i corridoi del sommergibile, come se fosse in un parco pubblico), i 116 minuti di “Allarme Rosso” non hanno un solo momento di fiacca, non uno.

“Signore, abbiamo un'altra scena mitica in arrivo”, “Ma mi ero appena seduto un momento a prendere fiato”
Il che è incredibile se pensate che si tratta di un film piuttosto tecnico, in cui tutti i personaggi snocciolano e urlano solo termini legati alla strumentazione di bordo che, però, risultano semplicissimi da capire anche a noi spettatori di terraferma, grazie a trucchetti semplici (il novellino che fa domande sceme e viene cazziato, di fatto, spiegando anche a noi il funzionamento di un sottomarino) e nessun passaggio verboso ed espositivo, anche in un film molto parlato come questo.

“Allarme Rosso” non ha un filo di grasso addosso, ogni dialogo è necessario e avvincente, la cena tra ufficiale con la diatriba «È giusto bombardare il Giappone?» diventa uno scontro di culture ed ideologie in quello che è a tutti gli effetti un film d’azione. Il Capitano Ramsey di Gene Hackman è l’esperienza, risoluto nei modi ed interventista, uno che concede quasi tutto al suo cagnetto, ma pretende il meglio dai suoi uomini, classico caso di severo, ma giusto, il personaggio con il polso fermo e il pelo sullo stomaco che vorresti al comando durante una situazione di crisi, insomma un vero Yankee.

“Non vedo l’ora di immergermi. Troppo umido sulla terra ferma”
Più facile, forse, per noi spettatori della vecchia Europa patteggiare per il giovane (e, non a caso, nero) Tenente Comandante Ron Hunter, Denzel Washington è più avvezzo alla democrazia e al dialogo, ma resta, comunque, duro come un chiodo da bara, il classico leader che parla con i suoi uomini intrecciando con loro un rapporto non per forza determinato dai galloni, ma che comunque è meglio non fare incazzare.

“Il segreto è sapere tutto di Silver Surfer”
Perché la bellezza di “Crimson Tide” sta proprio in questo: siamo di fronte a due dei più grandi attori del mondo che per motivi di trama si sfidano per 116 minuti, diretti da un regista che non permette al film di mollare mai il colpo, tenendo sempre a mente quanto sia fondamentale la riuscita della missione e il dramma che da essa consegue. Ma questo scontro degno di un film d’azione, con tanto di armi e doppio ammutinamento, nella pancia si porta sempre una riflessione non da poco.

Ramsay e Hunter si sfidano, una competizione tutta maschile per il controllo del territorio (il sottomarino) che, però, è un duello con le sue regole che entrambi rispettano, una sfida a colpi di «Sì, signore», «Assolutamente signore» e procedure che costringe il pubblico (comunque aggrappato ai braccioli della poltrona) a riflettere sulle lacune di un sistema che ha la potenza nucleare per annientarci tutti, ma resta di fondo un fragile paradosso, quando i personaggi affermano cose come: «Siamo qui per preservare la democrazia, non per praticarla».

L’USS Alabama sarà anche uno spazio ristretto, ma rappresenta tutta la democrazia occidentali, Ramsay e Hunter sono impegnati come due politici a conquistarsi “elettori”, lo fanno utilizzando metodi opposti, il primo tiene in riga i suoi con il pugno di ferro (potremmo dire Repubblicano a volerci lanciare), l’altra instaura un rapporto e cerca di guadagnarsi la fiducia degli uomini. I due opposti sono i “pretoriani”, James Gandolfini, fedelissimo di Ramsay, pronto a guidare il contro ammutinamento in suo favore e dall’altra il Peter "Weps" Ince di Viggo Mortensen, vero ago della bilancia che Hunter prima fulmina con lo sguardo per il suo tradimento, ma poi è pronto a coinvolgere nuovamente, perché in politica e in un sommergibile nucleare da cui dipendono le sorti del mondo, non puoi ragionare per assoluti.

"I fuochi di Minas Tirith! I fuochi sono accesi! Gondor chiede aiuto!", "Con tutto il rispetto signore, ha bevuto per caso?"
I dialoghi di “Crimson Tide” filano via come musica e affidati ad un cast in gran spolvero sono l’arma in più di questo film, se voi ascoltate la parole pronunciate, sentirete solo un comandante e il suo secondo sottolineare le procedure (anche nei momenti più concitati), se guardate la prova degli attori, vedrete Gene Hackman fare fuoco con gli occhi e Denzel Washington rispondergli con le fiamme. Non c’è troppo da stupirsi se entrambi gli attori sono tornati a farsi dirigere da Tony Scott, il secondo in particolare con lo Scott giusto ha dato vita ad una delle più grandi coppie del cinema, perché nessuno si ricorda mai di Tony e Denzel? Quei due insieme erano come il pane con la Nutella, cazzarola!

La coppia più bella del mondo (che nessuno cita mai)
Un duello in cui i nemici esterni Russi sono senza volto (come i piloti di Top Gun), dove il tempo è fondamentale, sempre troppo poco, sempre da inseguire, il grande filo rosso che lega tutti i film di Tony Scott (insieme all’estetica e gli occhiali da sole), ma soprattutto si porta avanti la tradizione di Walter Hill di personaggi che non sono mai totalmente buoni o totalmente malvagi, sarà per quello che ad un certo punto a bordo dell’USS Alabama qualcuno ascolta “Howhere to run” come in The Warriors?

In questo film dove le procedure e le falle del sistema vengono messe sottilmente in discussione, l’azione si sviluppa avvincente (vogliamo parlare dello scontro con il sommergibile russo? Del conto alla rovescia verso il disastro dei 1850 metri? Roba da fare il tifo sudando freddo come i protagonisti) con un passo epico, le musiche portano avanti la tradizione di una colonna sonora enorme, a risuonare negli spazi stretti di un sommergibile. Hans Zimmer qui si è anche portato a casa un Grammy come miglior composizione strumentale suonata da un’orchestra (e alcuni sintetizzatori), per me resta uno dei lavori migliori di Zimmer, arrivato quasi a citare se stesso per la colonna sonora del successivo The Rock, come se avere nel cast del film un personaggio con il suo nome (interpretato da Matt Craven) non fosse già abbastanza.

“Questo sommergibile è un casino, ragnatele su tutta la strumentazione”, “Chissà se in aviazione cercando ancora volontari?”
Vi ero debitore di un’icona da chiudere, lo facciamo subito. Come abbiamo visto, l’idea di citazione pop di Tony Scott, è quella di buttare nei dialoghi il nome di Charles Bronson, ecco perché per “Crimson Tide” lo Scott giusto ha voluto che il suo amico Quentin Tarantino facesse da “Script Doctor” con il compito di vitaminizzare qualche scambio di battute. Non potete mancarli, sono quelli che aiutano a far protendere l’ago del favorito verso il personaggio di Denzel che sarà anche duro come una barra di titanio, ma qui sfoggia un cuore nerd che batte, nel momento di crisi con la radio KO lui cosa fa? Tira fuori una citazione a “Star Trek” paragonandosi al capitano Kirk che chiede più energia a Scotty.

Se avete sempre visto il film doppiato, ve lo confermo, la trovata di Felix il gatto meglio di Betty Boop su cui due marinai arrivano alle mani durante una litigata è, ovviamente, un tentativo del nostro doppiaggio di avvicinarsi ai gusti nostrani. In originale la disquisizione ruotava intorno a quale fosse il Silver Surfer migliore, quello disegnato da Jack “The King” Kirby oppure quello di Jean "Moebius" Giraud e se ricordate bene nel primo film di Tarantino, “Le Iene” (1992) Mr. Orange passeggiava davanti ad un poster del surfista d’argento della Marvel, mentre era impegnato ad imparare a memoria la sua parte. In ogni caso, visto che siamo in argomento, se volete sapere la mia sulla faccenda Kirby contro Moebius, io sto con Denzel.

Insomma, tensione che ti prende alla gola, attori in stato di grazia, una regia che non molla un colpo, dialoghi e musiche perfette, “Crimson Tide” si merita di essere rivalutato, ma non da me, io ne sono sempre andato pazzo. Per questa settimana è tutto gente, ci vediamo qui tra sette giorni per parlare di quanto possano essere pericolosi i fan, ma prima vi lascio con il solito e immancabile schemino della "Scottitudine".

“Prendete tutti i fanatici di Ridley è chiudeteli a chiave in cambusa, è un ordine!”
Allarme rosso (1995):
Se lo avesse diretto Ridley?
Molti sarebbero pronti a riconoscere il valore della critica al sistema ed esalterebbero le prove magnifiche del cast. Come se gli attori di Hollywood non avessero sempre sgomitato come pazzi per farsi dirigere da Tony Scott, a cui ancora troppi credono che Denzel dovesse dei soldi per comparire nei suoi film, non scherziamo, dài!

Nel paragone diretto, resta comunque molto meglio di:
Per la faccenda uomini in mare aperto mi verrebbe da dire “L'Albatross - Oltre la Tempesta” (1996) ma dirò “Soldato Jane” (1997).
A pari di un’ambientazione militare – e di Viggo Mortensen nel cast – questo è cento volte più avvincente, anche se la denuncia e le accuse di poca credibilità sono arrivate per entrambi i fratelli. Solo che “Soldato Jane” si ricorda per quella volta che Demi si è tagliata i capelli come il suo allora marito Bruce Willis, questo almeno ogni tanto lo passano ancora in tv, ogni tanto.

Risultato parziale dopo l'ottavo Round:
Quanti film ambientati in un sottomarino ha diretto Ridley? Signore e signori dell’accusa, non ho altro da aggiungere se non la solita invocazione finale: Tony, lo Scott giusto!

24 commenti:

  1. Oltretutto il miglior modo per iniziare una collaborazione artistica con un attore come Denzel, da questo film sono diventati come Scorsese/DeNiro & Carpenter/Russell. Inseparabili!

    Vorrei vedere The Equalizer con Tony alla regia, sarebbe stato ben altro film. Fuqua è Fuqua certo, ma con Tony il buon Denzel è sempre stato a suo agio nonostante che col primo ci abbia vinto un Oscar (ma quello dovuto anche alla sceneggiatura di David Ayer)

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    1. Nessuno cita mai il loro sodalizio artistico, con un po’ di puzza sotto il naso sembra ancora oggi, che Denzel facesse un piacere a Tony, nobilitando i film con la sua presenza. Vogliamo dire che non era proprio così magari ;-)

      Puoi dirlo forte, l’edizione del 2002 della notte degli Oscar è stata a tema, vennero premiati anche Sidney Poitier e Hale Berry (senza nulla togliere a nessuno ovviamente). “Training Day” è un mio piccolo culto a cui voglio bene, ma anche quello in mano a Tony sarebbe stato due spanne meglio. Cheers!

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  2. Parto subito con un fun-fact. Il film venne presentato alla Mostra del Cinema. All'epoca girava il grano pesante e fecero le cose non in grande... Ma alla grandissima! Tanto da presentarsi con un sottomarino (vero o finto, non ricordo...) e ormeggiarlo in Riva dei 7 Martiri. Praticamente dietro casa dei miei genitori! Denzel Washington cenò quelle due sere nella trattoria sotto casa dei miei andando pazzo per gli spaghetti della casa (una scogliera rinforzata). Per una sera cenai con Denzel a 3 metri di distanza che faceva il gesto "Ok!" col pollicione a tutti quelli che lo salutavano e regalando cappellini a mezza Venezia. Chiusa parentesi.

    Il film me lo ricordo bello ma non un capolavoro totale. Probabilmente gli ambienti chiusi e claustrofobici del sottomarino mal si sposano con l'estetica spinta di Tony Scott. Infatti la scena migliore è l'iniziale con la partenza degli "eroi" sotto la pioggia battente (che infatti è girata all'aperto) seguita a ruota da quelle che vedono Denzel e Gene "darsele" di santa ragione fino alla "ritirata con onore" dello sconfitto. I due attoroni tengono in piedi la baracca col loro carisma ma il risultato, per me, non è memorabile. Il metaforone e la divisione manichea tra "repubblicani e democratici" con le due fazioni che hanno ragione e torto allo stesso momento è così marcata che è impossibile non accorgersene anche a chi è a digiuno di politica americana.

    Bel film ma non è uno di quelli che mi rivedrei volentieri.

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    1. Ma allora è vera questa cosa! Ho trovato la notizia in giro ma non ho pensato di chiedere a te per confermarla ;-) I cappellini li avrà forniti Tony, ne era ossessionato, quello rosso se lo portava ovunque anche ai festival (spesso sopra lo smoking) e al pari degli occhiali da solo i personaggio nei suoi film lo indossano sempre.

      Tutto vero, però secondo me Tony trova l’azione (e la sua amata estetica) anche al chiuso e in un film basato sui dialoghi. Certo è nobilitato da Denzel e Gene, ed è arrivato fuori tempo massimo (il 1995 per una roba da Guerra Fredda?), però ogni volta mi attacca allo schermo. Inoltre mi manda giù di testa il modo in cui sottilmente il film ti suggerisce che seguendo le procedure, si potrebbe arrivare ad annientare l’umanità oppure a salvarla, una sottilissima zona grigia in cui il “fattore umano” conta tantissimo. Cheers!

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    2. Sì, sì è verissima. Con il cast schierato sul sottomarino per le foto di rito. Però non ricordo se era qualcosa di posticcio creato appositamente per la passerella oppure era un vero sommergibile preso in prestito.

      I cappellini, se non ricordo male, erano i "baseball cap" con il retro a rete e con la nave e la scritta USS ALABAMA sul davanti. Quel giorno che mi deciderò a svuotare la soffitta dei miei dalle mille cianfrusaglie accumulate in 40 anni, tra le mie vecchie divise di quando giocavo, è facile che il cappellino mi capiti per le mani perché non si butta via nulla! (pensa che c'ho pure la cuffia di lana di "Bulworth - Il Senatore" che usavo per giocare all'aperto d'inverno...).

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    3. Dovrebbe essere stato vero purtroppo nessuna foto. La cuffia all’aperto abbastanza fondamentale direi ;-) Cheers

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  3. ammetto che non l'ho mai visto ma vedrò di rimediare.

    ottima recensione.

    Mannaggia a te Cassidy!! sto facendo un corso di Inglese e mi hai costretto a usare google translation per capire cosa vuol dire Keep rollin!


    grazie e buon week end


    rdm

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    1. Consigliatissimo, sono arrivato a tanto così da inserirlo tra i “Classidy”, mi sono sentito un po’ Ramsey ;-) Ehehe sono stato posseduto dalla voce di Tony bella mia testa (vuota). Ciao e buon fine settimana anche a te! Cheers

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  4. Visto tutto, ma a sprazzi. E dovro' decidermi a rivederlo come si deve, e con l'attenzione che merita.
    Un film solido (termine desueto), avvincente, godibile. Che risente forse dell'onda lunga di Ottobre Rosso e di essere uscito nel periodo sbagliato dal punto di vista socio - politico.
    E' un po' il destino delle ultime produzioni de IL TONY. Quello di venire considerate cloni scadenti di predecessori o concorrenti piu' illustri o piu' validi, secondo certa critica.
    E poi a quei tempi gli yankee avevano stravinto, il blocco sovietico era sottoterra, si andava tutti d'amore e d'accordo e non c'era piu' bisogno di farsi la guerra. Sei anni dopo si resero conto di essersi tragicamente sbagliati.
    Hai ragione: oggi, in pieno revival di guerra fredda, sarebbe un colossal.
    Interpreti tutti in formissima, comunque. Hackman sempre magistrale e scolpito nella pietra. Gandolfini, ripescato apposta da UNA VITA AL MASSIMO, qui fa l'ideale passaggio di consegne e si candida a successore spirituale del grande Gene. Peccato che il tempo non gliel'abbia concesso, purtroppo.
    Gran prova di Denzel Washington, che da li' a poco diventera' uno dei piu' grandi "duri" del cinema d'azione, nonche' l'attore feticcio de IL TONY.
    E poi Mortensen. Che nonostante la faccia da pazzo, nei ruoli del buono riesce sempre. Per quel suo essere sempre in bilico tra il legale e il caotico, ma con la capacita' di fare sempre la scelta giusta al momento giusto.
    E qui torna sempre quello che considero il trait d'union, il filo rosso che lega i film de IL TONY.
    Il confronto tra veri uomini. Come De Niro e Cuba Gooding jr in MEN OF HONOR. O Cruise e Nicholson in CODICE D'ONORE.
    Si rispettano, e si affrontano ad armi pari nonostante sappiano benissimo che non potranno mai andare d'accordo.
    Uno democratico, l'altro repubblicano.
    Uno giovane e idealista, l'altro vecchio e esaltato.
    Si ammirano perche' sanno entrambi che andranno fino in fondo, pur di difendere cio' in cui credono. E lo apprezzano, l'uno nell'altro. Ma si combatteranno senza esclusione di colpi.
    E senza tanti giri di parole. Basta guardarsi in faccia, e ci si intende al volo.
    E rieccoci. Sempre li'.
    Le musiche di Zimmer sono qualcosa di imponente. Di un epico che non si puo' descrivere.
    Il mio compositore preferito in eterno, almeno in quel di Hollywood.
    Il pezzo piu' bello in assoluto?
    FIGHTING 17 da BACKDRAFT - FUOCO ASSASSINO.
    Un pezzo capace di esaltarmi e commuovermi allo stesso tempo.
    Lo metto su nei momenti di crisi, o quando cerco ispirazione.

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    1. Provaci, è uno di quei film che è impossibile (almeno per me) mettere in pausa, è una tiratona unica ;-)
      Quando emergi (termine che mi pare indicato) tra due colossi come Denzel e Gene vuol dire che sei qualcuno, Gandolfini lo era eccome. Per me “Codice D’onore” è il film che lo ricorda di più, gente che si urla in faccia dei «Si, signore», tutto basato su procedure (anche da mettere in discussione), azione e tensione, anche se parliamo di persone ferme che parlano in termini tecnici.

      Figo “Backdraft” gran cast e colonna sonora eroica. Non so come ho fatto a non arruolarmi in Marina, tra Hans qui e Basil di là, beh non saper nuotare un po’ ha aiutato, essere una testa matta ha fatto il resto ;-) Cheers

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  5. Super titanicissimo! (episodio Simpsons compreso!)
    Ho avuto l'onore e il piacere di vederlo in sala, e su grande schermo faceva la sua porca figura. Purtroppo all'epoca non conoscevo ancora Hans Zimmer, ma questa nel 2000 è stata una delle primissime colonne sonore che ho "acquisito" del compositore. (Chi ha detto Napster? Non so cosa sia...) Ovviamente il tema campeggia da allora in tutte le mie playlist, e mi ha fatto piacere che nel CD del 2017 dove vari artisti internazionali omaggiavano Zimmer, questo tema sia stato incluso, eseguito al sassofono!
    Per motivi misteriosi ancora non ho inserito il film nel mio specialone sui Sottomarini, ma dovrò farlo assolutamente.
    Una curiosità. Nel 2000 ho lavorato con un tizio che diceva di aver fatto il militare in Marina e lì ha visto più volte questo film: lo mandavano proprio per illustrare il cambio di procedure nella Marina americana. Oh, magari è una balla, ma mi piace pensare ci sia qualcuno nella Marina addetto al cineforum ^_^

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    1. La colonna sonora di Zimmer è gigante, veramente tonale, avevo dimenticato il tuo post, mi cercherò quel CD, direi notevole ;-) Dai sarebbe fantastico, una balla a cui mi piace credere, impara le procedure nautiche con Gene, Denzel e Tony! Cheers

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  6. Quando avevi consumato la VHS di Caccia a Ottobre Rosso, non sfigurava staccare un po' con una visione di Allarme Rosso, il secondo miglior film sui sottomarini. Difatti li tenevo uno accanto all'altro. Sciaguratamente non lo vedo da troppo tempo ma quando hai nominato vari scambi e momenti della trama mi sono ritornati subito in mente. Grazie Cassidy per questo promemoria: rivedere Allarme Rosso al più presto!

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    1. Facevo proprio lo stesso, la definizione "secondo miglior film sui sottomarini" è perfetta. Grazie a te, sono qui per questo ;-) Cheers

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  7. Sì concordo, uno dei migliori film di sottomarini di sempre, se non il migliore proprio ;)

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    1. Vola in alto, no cioe volevo dire scende in profondità. Vabbè ci siamo capiti no? ;-) Cheers

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  8. metto le mani avantissimo e ti racconto una storia vera: nel 2009 guardai la sera stessa peyvheck di john woo e dejavu del toni giusto-


    risultato : di questi due film mi ricordo solo una cosa: quanto mi ciulerei paula patton in questo o in un latro multiverso!!!!!!!

    geppo da nichelino

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    1. La ricordo anche in “Cani sciolti”, niente male davvero ;-) Cheers

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  9. Un film diretto meglio di quanto è scritto. Io lo vidi al cinema e non so quante volte a casa in DVD, il motivo principale è che quando lo guardi tutto quello che passa sullo schermo è "bello" e allo stesso momento le musiche di Zimmer (forse il tema più bello che ha mai scritto) ti incollano alla sedia e aumentano la tensione fino a portarla allo spasmo. Quello che manca al film è la profondità del racconto. Scott non è che l'abbia mai cercata, ma quando si trova con sceneggiature degne, magari anche inconsapevolmente, lo spessore usciva, qui rimane solo un intrattenimento tripla A

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    1. Intrattenimento tripla A, però dentro volendo due riflessioni mica male ci sono, nel senso che restano sullo sfondo e lo Scott giusto punta a tenere il ritmo altissimo e la tensione ancora di più, però due idee si fanno largo. Zimmer per me era al suo meglio, con Tony ha firmato alcuni dei suoi pezzi più celebri. Cheers!

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  10. Porca vacca...questo MANCA! E' vergogna a dirlo ma recupererò presto! Si, dopo averlo messo in fila agli altri fantastilioni di film che devo ancora vedere! 🤦‍♂️🤦‍♂️ Perdonami Tony, ovunque tu sia!!

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  11. Questo mi manca. Credo se lo sia visto e rivisto mia mamma. Simbolo di un periodo ormai lontano (sic!) in cui la Disney produceva i film più variegati e disparati!
    Gene Hackman nonostante le interessanti prove negli anni 80 era rimasto un pò in ombra. Nel decennio successivo tornò davvero alla ribalta!

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    1. Gene è una sicurezza, non ricordo una sua brutta prova ;-) Molto consigliato, penso che ti potrebbe piacere molto. Cheers!

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