domenica 1 settembre 2019

Sangue e limonata di Joe R. Lansdale: Le avventure dei giovani Hap & Leonard

Non faccio in tempo a terminare il nuovo romanzo di Hap & Leonard scritto da “Champion Joe” e lui cosa fa? Ne pubblica subito un altro. Per fortuna leggo abbastanza velocemente e lui scrive così bene, che i suoi libri filano sempre via lisci come l’olio, altrimenti non so se riuscirei a tenere il passo.


Dopo undici romanzi dedicati alla coppia più stramba del Texas (l’ultimo è stato Il sorriso di Jackrabbit) diventa anche complicato trovare ancora strani “casi” in cui far inciampare i due personaggi, infatti una delle critiche più sensate mosse agli ultimi libri della serie era proprio questa: il caso da risolvere, risultava sempre meno intricato ed interessante rispetto al rapporto tra i protagonisti e le loro dinamiche, anche perché parliamoci chiaro, di solito le ultime storie terminano quasi sempre con Hap e Leonard che fanno il culo a strisce al cattivone di turno, e poi tutti a casa a bere Dr. Pepper e mangiare biscotti alla vaniglia. Questo senza nulla togliere alla prosa di Lansdale, quella resta sempre ammirevole.

Complice anche la serie televisiva – ingiustamente cancellata prima del tempo – le origini dei suoi personaggi sono state un pochino riviste sul piccolo schermo, anche perché di loro tra le pagine dei romanzi, prima di Una stagione selvaggia, sapevamo ben poco. Quindi spinto da un piccolo moto d’orgoglio, Lansdale in questo “Sangue e limonata” decide di mettere nero su bianco, gli esordi di, beh questa coppia composta da un nero e un bianco.

I vantaggi di avere Christina Hendricks nella serie tratta dai tuoi libri.
Questo “Le avventure dei giovani Hap & Leonard” si libera perciò dell’obbligo di presentarci un nuovo caso da risolvere, e abbraccia in pieno la formula del romanzo a mosaico: tredici racconti molti inediti e qualcuno “riciclato” per l’occasione, uniti insieme dal filo rosso dei ricordi dei personaggi, che servono a raccontarci il loro primo incontro, qualcosa sui genitori di Hap, più altre curiose storie sulla fauna locale del Texas meridionale. Una specie di flusso di coscienza in cui Joe R. Lansdale (e il suo alter ego Hap Collins) è libero di spaziare, vediamo le storie un po’ più nel dettaglio.

La parabola del bastone
A scuola non ho mai avuto problema con i bulli, forse perché senza saperlo e senza averle ancora dato un nome, prima di leggerlo in questo romanzo, già seguivo la legge postulata da Hap Collins su come sopravvivere agli energumeni scolastici. Un ricordo d’infanzia che torna alla mente leggendo un articolo di giornale, in cui è possibile già vedere molta dell’etica di Hap (e di Lansdale), e della sua filosofia di vita con cui abbiamo imparato a familiarizzare in tanti libri: ogni tanto un prepotente si merita solo una bella legnata, però vedi di non prenderci troppo gusto.

Un falò di gomme
Senza ombra di dubbia la porzione migliore del libro, la risposta alla domanda: Come si sono conosciuti Hap e Leonard? Vi do un indizio, di mezzo troverete un combattimento clandestino attorno ad un falò di gomme bruciate, e un ragazzone nero che non ha alcun bisogno di una mano per raddrizzare un paio di bifolchi razzisti, ma perché negare un po’ di aiuto inaspettato da un ragazzo bianco particolarmente democratico, e soprattutto con una gran mira? In questi casi si dice, il resto è storia.

Non sei uno di noi / In riva al fiume / Una serata finita presto
Tre storie che raccontando della conseguenza diretta dell’incontro e dell’amicizia nata attorno al falò di gomme. Qualcuno potrebbe obbiettare che «Non sei uno di noi» se sei amico di quello, nero e per di più gay, dimostrazione che essere un maschio bianco eterosessuale ti facilita di parecchio, ma ti iscrive ad un “club” spesso popolato da clamorose teste di, non aggiungo di cosa, perché tanto non serve, avete capito.

Sangue e limonata
La madre di Hap Collins ci insegna che la vita è sangue e limonata, un insieme di momenti belli e brutti spesso a breve distanza uno dall’altro, un bel ritratto di una signora del Sud molto più democratica dell’ambiente in cui viveva, talmente riuscito come racconto che ovviamente finisce a dare il titolo a tutto il romanzo.

Tipo la famiglia Addams, ma decisamente più Texani.
Nel fiume dei morti
Ecco, se in questo libro troviamo qualcosa che somiglia al classico “caso” da risolvere per Hap e Leonard, è questo racconto, che inizia con una tragica scoperta sul fondo del fiume Sabine e continua con i nostri costretti ad affrontare la crudeltà di alcuni soggetti poco raccomandabili, immaginate una storia a caso degli “Hardy Boys” (popolarissimi negli stati uniti) con Hap e Leonard come protagonisti però scritta da Lansdale, brutto?

Una sosta per il caffè
Quasi un capitolo a parte del libro, ma ben integrato nell’atmosfera, la storia di quanto per un nero anche fermarsi per un caffè e un paio di hamburger in una tavola calda di certe zone d’America, potrebbe essere una sosta molto poco consigliata.

Apollo Red
Se in “Sangue e limonata” abbiamo fatto la conoscenza della signora Collins, qui tocca al padre di Hap, altro soggettone con carattere mica male, come scoprirà lo spaccone tirato a lucido che da il titolo al racconto, Apollo Red, classico personaggio che solo il talento di “Champion Joe” può rendere tridimensionale.

Un serpente innocuo / A caccia di scoiattoli
Le due storie che approfondiscono il personaggio del padre di Hap e la sua filosofia di vita, dimostrazione che una mela non cade mai troppo lontana dall’albero, e che certi insegnamenti paterni, posso arrivare anche da esempi bizzarri, tipo un serpente particolarmente testardo.

Negli abissi del mondo
Non sfigura all’interno di questo romanzo a mosaico, ma leggendolo è chiaro che si tratta di una vecchia storia scritta tempo prima, riciclata per questo volume – come conferma lo stesso Lansdale nella postfazione – un racconto del terrore, sulla leggenda della strega del fiume, che viene raccontato al piccolo Hap di anni dieci prima di dormire. Aggiungerei solo, buona notte Hap!

La cocco-copertina originale del libro.
La quercia e il lago
Sapete che Hap Collins è uno che tende alla malinconia e che Lansdale spesso, ama concludere i suoi romanzi con un ultimo capitolo agrodolce, qui tutto si conclude con un viaggetto sul viale dei ricordi che prevede una visita al vecchio albero di Robin Hood, ormai un classico dell’iconografia di Hap e Leonard.

Insomma, se il pregio dei romanzi di Hap e Leonard, sono proprio i due protagonisti e le loro dinamiche, qui Joe R. Lansdale trova il modo di parlarci quasi esclusivamente di quello, non so quanto possa avvicinare i nuovi lettori, ma risulta sicuramente imperdibile per quelli vecchi.

Intanto vi ricordo gli altri commenti ai romanzi di Hap & Leonard:

Il sorriso di Jackrabbit
Sangue e limonata

12 commenti:

  1. Letto prima di partire per le ferie.
    In realta' volevo portarmelo al mare, ma come hai detto tu...si legge tutto d'un fiato.
    Una volta partito, l'ho finito in tre giorni.
    Ed e' la prima cosa che dovrebbe fare un libro. Tenerti incollato fino all'ultima pagina ma soprattutto divertire.
    E da questo punto di vista Lansdale e' una sicurezza.
    Di Hap e Leo avevo letto BASTARDI IN SALSA ROSSA e mi sono piaciuti sin da subito.
    Certo, in questa raccolta magari non tutti i racconti sono allo stesso livello, e anche alcuni dialoghi li ho trovati un po' tirati per i capelli.a gli scambi tra i due protagonisti sono sempre fenomenali.
    Specie Leonard, che a dirla tutta in un posto dove "l'orologio e' indietro di almeno mezzo secolo", per dirla alla Gene Hackman in Mississippi Burning, ha scelto una combinazione a dir poco micidiale.
    Nero, gay e pure repubblicano.
    Ma se ne fotte, e vive la sua vita come cavolo gli pare. E che qualcuno gli vada a dire qualcosa, che gli disfa il muso.
    Un grande.
    I miei episodi preferiti?
    Quello che da' il titolo al libro.
    Le parole della madre sono di quelle che non si scordano.
    "Tuo padre non puo' far meglio di cosi', figliolo. Ma tu dovrai essere meglio di tuo padre."
    A volte, la prima cosa da fare per diventare bravi genitori e' di rendersi conto dei propri limiti.
    E poi UNA SOSTA PER IL CAFFE'.
    Che si fa presto a parlare di uguaglianza e diritti civili. E a promulgare leggi. Ma la testa della gente, di CERTA GENTE, quando la cambi.E il bello e' che te lo vengono pure a dire in faccia.
    Dove si scopre che in mezzo a una congrega la gente si fa le proprie, di leggi. Andando a creare una sorta di mondo parallelo e oscuro che ti si chiude attorno, ti inghiotte e non lascia nemmeno le ossa.
    Del resto le paludi e i boschi sono ottimi posti dove occultare cadaveri.
    Quando ti becchi una macchina vuota in un posto isolato, e dove non dovrebbe starci, potrebbe essere accaduto qualcosa di orribile.

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    1. Champion Joe ci porta in posti affascinanti e orribili in parti uguali, perché popolati anche da persone deprecabili. Non come i due protagonisti che sono miti veri, anche nei libri più scarsi loro e la prosa di Lansdale tiene banco. Inoltre quello che apprezzo del punto di vista di Lansdale è anche il suo, non si giudica per colore, orientamento sessuale e politico, ma solo per cosa fai quando conta, non male come filosofia ;-) Cheers

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    2. Niente, ragazzi, vi devo ringraziare perché avete trovato qualcosa da farmi leggere in questo periodo dopo il libro di Frankie Hi nrg-mc, che purtroppo, si sta rivelando una mezza delusione... Mi è sempre piaciuto il rap italiano "impegnato" e anche lui mi sembra un bel personaggio, dotato di una bella testa e di personalità, ma l'opera ha un sapore di preconfezionato, non vedo l'anima... Mentre il Texas e i suoi abitanti mi hanno sempre attirato, sarà che condivido con il figlio la passione per Fast'n Loud, ambientato a Dallas, sarà che ho bisogno di leggere qualcosa di nuovo e diverso dal solito, sicuramente in lingua originale, in modo da apprezzare meglio le sfumature culturali e sociali (quando riesco a coglierle). Solo una richiesta: per un neofita, quale libro consigliereste di leggere per primo? Grazie!

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    3. Inizia dall'inizio "Una stagione selvaggia". Mi spiace che non ti sia piaciuto, io il libro di Frankie Hi nrg-mc l'ho adorato, mi è dispiaciuto arrivare alla fine. Cheers!

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    4. Grazie per il consiglio. Purtroppo il libro di Frankie non mi piglia, anche con tutta la buona volontà di portarlo a termine, faccio fatica...

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    5. Me lo sono mangiato, e non sono un fanatico di Rap (tutt’altro), però Frankie sa scrivere, lo ha sempre dimostrato nei suoi testi e anche nel libro. Devo dire che un po’ mi sono immedesimato in alcuni passaggi, quello forse ha aiutato. Cheers!

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  2. Dopo aver cenato con lui, leggerlo è sempre più bello 😍
    - non c'entra nulla, ma volevo farti rosicare 😜

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    1. Ho visto la vostra foto insieme, bellissimi ;-) Big Joe è uno molto alla mano, ho avuto modo di incontrarlo un paio di volte a qualche Torino Film Festival del passato, prima della proiezione di un film (“Un gelido inverno” per la nuda cronaca) abbiamo scambiato due parole e mi ha autografato una copia di “Mucho Mojo” (storia vera) un grande poco da aggiungere ;-) Cheers

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  3. Ho scoperto landsdale da bimbo nelle antologie horror da edicola
    In tempi recenti ho letto un paio di romanzi della serie di hap e leonard
    Ieri pomeriggio scopro grazie a te la serie televisiva
    Maledizione!
    Mi sono sparato tutta la prima stagione in una notte

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    1. Niente male vero? Dura solo tre stagioni ma sono una meglio dell’altra, mi spiace averti indirettamente staccato dal tavolo da disegno, ma ne vale la pena ;-) Cheers

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    2. Finito adesso la serie...
      Che dire...

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    3. Direi che l'hai divorata ;-) Cheers

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