sabato 14 settembre 2019

Captain Voyeur (1969): Occhio a quel guardone di John Carpenter

Quando pensi che sia tutto finito, quando ormai hai smesso di pensarci, come Michael Myers torna a colpirti a tradimento la rubrica… John Carpenter’s The Maestro!

Qualche settimana fa grazie a Don Max e alla sua pagina 21st Century Schizoid Don, ho avuto modo di vedere uno dei primi cortometraggi diretti da Giovanni Carpentiere nel 1969. Invece Fabio, massimo esperto e gestore della fan page dedicata al Maestro, il seme della follia, come al solito era più avanti dell’avanguardia e aveva già tirato su un post in merito.

Più John Carpenter si dedica alla sua carriera di musicista, ai videogiochi e alle partite NBA sul divano di casa, più dentro i nostri cuoricini di Carpenteriani, brucia la voglia di vederlo tornare dietro la macchina da presa a dirigere. Mancando i lavori nuovi, bisogna guardare nello specchietto retrovisore alla ricerca di cosette come questo “Captain Voyeur”, un corto di otto minuti che trovate per intero qui sotto.


“Captain Voyeur” è una delle prime regie di Carpenter, risale al 1969 ai tempi di USC, University of Southern California, ovvero dove Giovanni ha studiato cinema, insieme a quel matto di Dan O’Bannon, autore della sceneggiatura di Dark Star, che altro non era che il lungometraggio tratto dalla tesi di laurea dei due (storia vera).

L’università della California, molto più famosa con il suo acronimo UCLA, è la scuola “per fighetti” anche se con una notevole tradizione di pallacanestro – argomento che al Maestro, interessa comunque non poco – ma per dirla alla Dario Argento, nella sua intervista congiunta con l’amico Carpenter, durante un vecchio Torino Film Festival nel 1999: USC è il posto dove vai se vuoi imparare a fare cinema per davvero.

Questo cortometraggio è rimasto negli archivi della scuola fino al 2011, prima di essere ritrovato dall’archivista Dino Everett, da allora è conservato alla National Film Preservation Foundation, per via della sua importanza nello sviluppo della carriera del Maestro.

“Captain Voyeur” con la sua citazione iniziale e i cartelli dei titoli di testa scritti a mano, è un lavoro universitario che ha valore più che altro per i completisti, i Carpenteriani senza ritorno tipo, beh voi e me. Ma non è da sottovalutare, perché comunque il lavoro del poco più che ventenne Carpenter, portava già le tracce dei temi alla base del cinema del Maestro, che tutti conosciamo.

La citazione iniziale, una dichiarazione d’intenti di buona parte del futuro cinema del Maestro.
La storia è quella di un occhialuto tecnico dei computer che mette gli occhi su una collega con un bel paio di gambe (il Maestro non si smentisce mai!), il tema dello sguardo è ricorrente nei primi film di Carpenter, ma siccome era il periodo in cui Giovanni ancora si faceva le canne con frequentava Dan O’Bannon, si può notare l’ironia che avremmo poi ritrovato in Dark Star.

Tutto “friccicarello” per la sbirciata alla collega, dopo un’occhiata ad un Hitchcockiano cannocchiale che sembra quello di Pericolo in agguato, il protagonista torna a casa e sopra i mutandoni e il reggi calzini, indossa mantello e soprattutto maschera, sembra Capitan Mutanda, ma invece è Captain Voyeur! Con tanto di musica trionfale – e volutamente ironica – a sottolineare la trasformazione.

La minacciosissima mutanda Fantozziana.
Il nostro Capitan Guardone inizia ad aggirarsi per il vicinato, con la macchina da presa di Carpenter che ci mostra il suo punto di vista, e qui davvero sembra di assistere alle prove generali per Halloween. Con l’ironia già descritta e un minimo di critica alla società, il nostro guardone spia dalle finestre nelle vite di alcuni vicini, tutti impegnati ad adempiere ai loro vizi privati.

Qualcuno balla il “Mambo del materasso”, altri preferiscono farsi frustare, ma l’attenzione del nostro maniaco protagonista, cade su della sexy biancheria intima messa a stendere si, però da un uomo.

Beh ognuno del tempo libero fa quello che vuole no?
Ci vorrebbe qualche critico serio, con la pipa e gli occhiali per dirvi che il finale, anticipa "Halloween" e il concetto di “Final Girl” che Carpenter avrebbe sdoganato nel suo capolavoro del 1978, ma io non fumo la pipa e non ho occhiali, quindi diciamo che è un frettoloso ma efficace metodo per chiudere, ricordando a tutti che spiare le persone non è educazione.

Insomma “Captain Voyeur” come detto ha un valore soprattutto per noi Carpenteriani sempre avidi di materiale sul Maestro, ma se tra i tanti pregi di Carpenter abbiamo sempre potuto annoverare l’efficacia narrativa, l’essenzialità e le idee molto chiare sui temi da affrontare, questo corto serve a capire che il nostro, coerente lo è stato sempre, fin dagli albori della sua carriera. Insomma anche questa volta, stima infinita per Giovanni!

Come sempre vi ricordo che per aggiornamenti, informazioni e quintali di “amore amorissimo” per il Maestro John Carpenter, dovete solo cliccare fortissimo sulla pagina del Facciolibro de Il seme della follia, fan page italiana dedicata a John Carpenter, che per altro ha precedentemente ospitato questo post sul suo blog gemello.

26 commenti:

  1. Posso immaginare la reazione dei docenti alla vista del corto:
    "Ma ragazzi...non vi potete drogare con la stessa roba che usano gli altri?"
    Insomma, immagino che in ogni universita' ci sia quello che butti fuori il progetto pazzerello e fuori dagli schemi.
    Gli elementi tipici del maestro John ci sono tutti, comunque.
    Dall'ironia dissacrante alla denuncia del marcio che spesso si nasconde dietro alla facciata di puro perbenismo.
    Chissa' cosa facevano papi e mami Myers, mentre i pargoli dormivano. Poi una sera Michael stava andando in cucina, ha sbirciato e...al successivo Halloween ha accoltellato a morte la sorella.
    Forse e' troppo debole come soggetto, per un film. Ma per un videogame ci starebbe alla grande.
    Magari una bella avventura story - telled e a scelte multiple, tipo LIFE IS STRANGE.
    Dopo CAPTAIN SPIRIT...
    CAPTAIN VOYEUR!!
    Il maestro John di nuovo a dirigere?
    Sarebbe bello. Ma ero rimasto che aveva seri problemi di salute.

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    1. Secondo me in coppia con Dan O'Bannon quei due facevano delle serate di bisboccia notevolissime ;-) Si il corto ha già molta delle personalità del Maestro che per fortuna a salute pare stare bene (ci seppellirà tutti!) solo che è molto impegnato, ormai fa la vecchia Rockstar che cerca di incassare tutto quello che non ha portato a casa in carriera, tra concerti, fumetti, NBA e videogiochi sul divano. Sapete che vi dico? Secondo me fa anche bene, ha fatto a capocciate con Hollywood per tutta la carriera. Anche se un nuovo film, resta il desiderio inconscio di tutti i Carpenteriani del pianeta ;-) Cheers

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    2. Non so, Cass.
      Tralasciando che il suo film non verrebbe capito, e le idee che contiene verrebbero poi riprese ed usate (con successo) da altri.
      Ormai e' la storia della sua vita.
      La mia paura e' che subisca un trattamento simile a quello di Avati col suo ultimo film.
      Intendiamoci...IL SIGNOR DIAVOLO l'ho trovato brutto. Inutile girarci intorno.
      Ma andare a dire che Pupi Avati e' un vecchio rimbambito ed e' un pessimo regista che non ha la minima idea di come si sia evoluto l'horror negli ultimi trent'anni...beh, l'ho trovato irrispettoso. E assurdo.
      Ha un'eta, ormai. Che ci vogliamo fare. Fossi stato lui, non mi sarei cimentato in un nuovo film.
      Ha diretto degli horror insoliti e a modo loro originali, come LA CASA DALLE FINESTRE CHE RIDONO e
      L' ARCANO INCANTATORE.
      Anche se il mio film preferito resta MAGNIFICAT.
      Ha visto che con quel genere non si faceva una lira, qui in Italia, e ha provato altri generi.
      E fa i film come ha imparato a farli, tutto qui.
      Cosa pretendevano che facesse?
      HEREDITARY? INSIDIOUS?
      Anche il maestro John ha un suo modo di fare film che inevitabilmente potrebbe risultare datato.
      Sono convinto che anche a Tarantino, tra trent'anni, diranno che fa film con una struttura vecchia di trent'anni almeno.
      Un regista puo' fare film anche a novant'anni. Se ce la fa.
      Ma non puo' imparare a fare film a novant'anni.
      Li fara' con le abilita'che avra' imparato durante il suo periodo di formazione.

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    3. Ogni regista di una certa età si becca delle accuse di "rincoglionimento" dopo una certa età, vogliamo parlare dei giudizi su Eastwood? GENIO! Vecchio! GENIO! Vecchio ;-) Per caso ti riferisci ad un commento in particolare sull'ultimo di Avati (a breve su queste Bare), no perché mi ricorda la buccia di banana su cui ha messo il piedi un sito di cinema piuttosto famoso ;-) In generale non credo che Carpenter abbia nessuna voglia di tornare a combattere con i produttori, non è una resa, Jason Blum gli fa il filo, ha vinto lui, ha potuto dire ok va bene così quando ha voluto lui, per me resta una grande lezione, non solo cinematografica. Cheers!

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    4. Ecco, Cass.
      Perfetto. Come dicevo nel post di Top Gun...ci si e' intesi al volo, senza stare a sprecare troppe parole.
      Si. E' proprio quello.
      Cosi' evito di fare nomi, che non e' il caso.
      Poi non entro nel merito, che si parla di gente sicuramente piu' ferrata di me.
      Ma certe cose mi lasciano basito, sul serio.
      Vuoi fare il critico? Fai il critico.
      Se un film lo hai trovato brutto o non ti e' piaciuto, di' che e' brutto e basta o non ti e' piaciuto.
      Magari fornisci uno straccio di motivazione.
      Tutto si puo' dire, del film in questione.
      Che e' lento, noioso. Recitato da cani.
      Ma giudizi come quelli che ho letto e' come se fossero nati male.
      Partono guastati da una sorta di vizio di forma. Come se fossi prevenuto nei confronti del regista che lo ha fatto, ed eri li' ad aspettare un suo scivolone per ricoprirlo di fango.
      Un conto e' dire IL FILM E' UNA SCHIFEZZA.
      Un altro e' dire L' HO SEMPRE DETTO CHE QUESTO REGISTA FA SCHIFO. E ORA NE HO LE PROVE!!
      No. Non si dovrebbe recensire un film o un libro partendo da una simile base.
      I metri di giudizio sono corrotti.
      E' mettere un'etichetta, cosi'.
      Non recensire.
      Per quel che mi riguarda Avati e' un buon regista di mestiere.
      Quel che poteva fare lo ha fatto, e si e' tolto pure le sue belle soddisfazioni.
      Il suo ultimo film non sara' uno di quelli per cui verra' ricordato.
      Ma a me va bene tenermelo cosi' com'e'. Anche se il suo ultimo film lo giudico brutto, e non mi e' piaciuto.
      Pazienza.
      Aspetto la rece, comunque. Che sono curioso.

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    5. Non li leggo più con la frequenza di un tempo, ma diciamo che quel post è venuto fuori proprio male male, ma male male male male, anche perché manca di uno straccio di argomentazione, spero ti piacerà quello in arrivo su queste Bare ;-) Cheers

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    6. Scusa, eh.
      A costo di esser noioso.
      E' proprio quel che intendevo.
      Si nota chiaramente una pregiudiziale nei confronti del regista esaminato e della sua filmografia.
      E non si dovrebbe lavorare cosi'. Ma proprio per niente.
      Lo trovo poco professionale.
      Aspetto la tua, comunque.

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    7. Diciamo caduta di stile dai ;-) Cheers

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  2. Fermi tutti! Devo prendermi una mezzora per riprendermi e un'altra per vedere come tutto è cominciato!

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    1. Non te lo aspettavi eh? ;-) Merita un'occhiata, il Maestro la merita sempre. Cheers!

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  3. Ciao,ho scoperto il tuo blog da una settimana..inutile dirti che sto leggendo con foga ogni singolo post.
    Da cinefilo,(passione nata quando avevo su e giù 4 anni,il procedimento era..papà torna da lavoro,si cena,e dopo di corsa a saldare le chiappe sul divano per ammirare i supereroi di rete 4 ovvero sly,arnold,van damme e company. per poi crescendo,allargare sempre di più i miei confini cinematografici)non posso far altro che confessare quanto ho cercato un portale del genere per discutere di cinema. Complimenti davvero,non pensavo che in italia ci fossero cinefili appassionati di film così,e con film così intendo veri e propri cult che hanno fatto la storia. Non i soliti blow,il cavaliere oscuro e avengers. Continua così,leggerti è un immenso piacere!

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    1. No Andi, l'immenso piacere e tutto mio, ti ringrazio per il racconto di vita (in cui mi ritrovo molto) e le belle parole, qui si cerca di rendere omaggio a tutta quella bellissima roba con cui siamo venuti si e cercarne altra di quel livello, quindi benvenuto a bordo della Bara Volante! :-D Cheers

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  4. Simpatico come idea , anche se ovviamente rozzo nella realizzazione: notato che il tizio sembra volutamente Clark Kent sfigato ?
    Diverte ache la prima coppietta che fa l'amore stancamente, poi si accorgono che c'è Captain Voyeur che li guarda, e si riaccende la passione.
    Un eroe pronto ad aiutare il prossimo !

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    1. L'occhiale parla chiaro, fin dal nome un minimo di parodia all'idea di super eroe è presente. Ehehe esatto, dettagli comici niente male ;-) Cheers

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  5. ..e pensare che sono passati solo dieci anni tra questa porcheria e i suoi più grandi capolavori.
    Interessante comunque, per pura cultura personale, aggiungere questo tassello dimenticato. .. e che probabilmente il carpentiere avrebbe voluto che rimanesse tale

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    1. Di sicuro non è uno di quei titoli imprescindibili della carriera di Carpenter, ma mi metti in difficoltà, perché se questo è una porcheria, le porcherie vere come le chiamiamo? ;-) Non è certo un caso alla "Fear and Desire", il primo lungometraggio che Kubrick ha cercato tutta la vita di nascondere sotto il tappeto (infatti lo hanno pubblicato anche in DVD tipo, un'ora dopo la sua morte, mi sono rifiutato di vederlo per rispetto, storia vera) anche perché prima di questo Carpenter ha lavorato ad almeno altri cinque cortometraggi senza nessuna vergogna, e poi se la National Film Preservation Foundation ha deciso di conservarlo, mi sembra comunque significativo.

      In ogni caso non lo ritengo così male, è un lavoro scolastico fatto da un ventenne con cartelli scritti a mano, ma ha il tipo di ironia (anche un po’ scema) che ha reso unico anche “Dark Star”. Spero di riuscire ad avere la possibilità di scrivere anche di “The Resurrection of Broncho Billy” un altro corto di Carpenter, successivo a questo ma solo sceneggiato. Cheers!

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    2. Non prendiamoci in giro , la Nationaleccetera lo ha voluto conservare per evitare che l'immagine della mistress vestita da cowboy sparisca nell' oblio .
      Son cose che vanno dette.

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    3. E che cacchio diciamolo! Il Maestro ha alcune cose che ama tanto, la seconda e la terza sono il cinema e il basket ;-) Cheers

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  6. Non ci posso credere, sembra una di quelle cose che si dicono i fan: "Ti immagini un giorno scoprono in un archivio un cortometraggio dimenticato di John Carpenter?" Sembra una cosa irreale!!!
    Qui tocca organizzare una posse per andare a casa di John coi forconi, tirarlo su dal divano e metterlo di nuovo su un set! :-D

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    1. Per altro te lo immagini come sarà sbucato fuori dall'archivio? Soffio potente di polmoni sopra la pizza della pellicola, nube di polvere che si alza, etichetta ingiallita "Directed bt J. Carpenter" ;-)
      Successivo a questo ai tempi ero riuscito a vedere “The Resurrection of Broncho Billy” (solo sceneggiato da Giovanni), ma restano introvabili almeno altri cinque o sei corti, sempre relativi ai tempi della USC, roba dai titoli clamorosi: “Revenge of the Colossal Beasts” (1962), “Terror from Space” (1963), “Warrior and the Demon” (1969), “Sorceror from Outer Space” (1969), “Gorgo Versus Godzilla” (1969), “Gorgon, the Space Monster” (1969). Giovanni! Apri cantina e soffitta che vogliamo vederli ;-) Cheers

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    2. Il film di Gorgo l'ho visto in estate sul canale 88 della Lombardia.

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    3. Dimmi che ne hai una copia registrata per il tuo amichevole Cassidy di quartiere, no vero? ;-) Cheers

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    4. Un sogno proibito: tutti i corti di Zio John ritrovati e presentati in un'edizione di lusso... ;-)

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    5. Inserire qui Gif di Homer Simpson che sbava ;-) Cheers

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  7. Ahimè no, l'ho beccato che era già iniziato ( e poi non ho niente per registrare dalla tv ).
    Ma perché, è raro in italiano ?

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    1. Se era proprio il corto diretto da Carpenter e non qualcosa dal titolo simile, direi di sì. Non conosco nessuno che lo ha mai visto tra i Carpenteriani che conosco. Cheers!

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