giovedì 18 luglio 2019

Men in Black 3 (2012): A spasso nel tempo

Viviamo tempi bizzarri, e di conseguenza guardiamo film bizzarri. Così strambi che se una casa di produzione detiene i diritti di sfruttamento di una saga nota presso il grande pubblico, fa di tutto per spremere il limone e tenerseli, anche far tornare gli uomini in nero al cinema, dieci anni dopo la loro ultima avventura.

Come dicevamo parlando di Men in Black II, Will Smith aveva dei piani per una trama che avrebbe già voluto vedere fin dal secondo capitolo, ma che è diventata reale solo nel 2012, problema: nel frattempo lo scenario attorno ai MIB era leggerissimamente impazzito.

Per la Columbia Picture il 2012 è stato simile all’apocalisse pronosticata dai Maya, dopo aver cacciato a pedate Sam Raimi, dovevano sfornare per forza un film su Spider-Man per restare incollati ai diritti di sfruttamento del ragnetto, com’è andata a finire purtroppo lo ricordiamo tutti. Si ma nella porzione dell’anno in cui era in programma “Spider-Man 4”, ovvero fine Aprile primi di Maggio che cacchio facciamo uscire? Facile MIB, anzi MIB³.

Bisogna fare i conti con alcune novità, i tempi sono cambiati e richiedono sacrifici, come quello di Rip Torn, l’attore che interpreta il capo dei Men in “BlAck” (cit.) fin dal primo film, che per via di qualche problemuccio legale, viene dato per morto dalla Columbia, che lo sostituisce con l’agente O interpretato da Emma Thompson, così, giusto per metterci dal lato giusto della barricata. Anche se Rip Torn è tornato ad interpretate brevemente l‘agente Z nel 2015, nel video sulla sicurezza a bordo delle linee aere della Nuova Zelanda. Avete presente lo “spiegone” su come allacciarvi le cinture quando siete un aereo? Ecco, la loro interpretazione di questa procedura dovrebbe farvi capire quanto “Men in Black” si entrato a far parte della cultura popolare, e di quanto il nostro sia un Paese del terzo mondo, oltre che strambo e a forma di scarpa.

Avevano già fatto il funerale a Rip Torn, sette anni in anticipo (ciao Rip!)
Cos’altro è cambiato nel frattempo? Robetta, solo il protagonista Will Smith. Ve li ricordate i tempi in cui l’ex Principe di Bel-Air si divertiva e voleva solo fare il figo al cinema? Inutile negarlo ci ha fatti divertire tutti, poi ha scoperto Gabriele Muccino, e diventato padre ed è tutto finito. La massima ossessione di Smith è stata a lungo quella di lanciare la carriera di suo figlio, una volta rassegnato alla condizione “Caprina” della recitazione del giovane Jaden Smith – per capirlo ha dovuto sfornare un remake di “Karate Kid” senza il karate e affondare la carriera di M. Night Shyamalan, capra e duro di comprendonio – il suo principale obbiettivo al cinema è stato quello di portare avanti la sua campagna elettorale per essere nominato "Miglior padre della storia dell’umanità".

“Men in Black 3” è il primo film di Will Smith dopo tre anni di pausa, il tempo di cui ha avuto bisogno per assimilare il fatto che nel frattempo, aveva recitato in un SECONDO film di Gabriele Muccino. Ora, io non so che traumi abbia avuto Smith (a parte Muccino intendo), ma se il tuo produttore esecutivo si chiama Steven Spielberg, l’uomo che ha trasformato il divorzio dei suoi in uno dei più grandi successi della storia del cinema, per altro a tema “Alieno” ("E.T. l'extra-terrestre" 1982) difficile che proprio lui ti dica di no.

“Questo tizio della Bara Volante fa troppo il furbo, ora vado a sparaflasharlo”
Quindi alla trama del viaggio indietro nel tempo, per salvar il mondo e scoprire qualcosa del passato del burbero Agente K, mettiamoci anche una parte legata a padri e figli così siamo tutti felici, buonisti e contenti.

Ricordo di non aver avuto nessuno aspettativa per “Men in Black 3”, più o meno lo attendevo come il nuovo spin-off “Men in Black: International” che sta per uscire, della prima visione nel 2012 conservo la sensazione di un film abbastanza anonimo, ma comunque senza le battute e la battutacce cretine del secondo capitolo. Rivedendolo per questo ripasso, devo dire che non è così male, certo la storia resta quello che è, con tutti i paletti finora indicati e una svolta di “retro-continuity” nel finale, ma se non altro il film recupera un po’ dello spirito originale della serie, che era andato diluito con il secondo film.

Voto dieci, per l’imitazione del sorriso di Tommy Lee Jones.
Nella prima scena, il terribile criminale intergalattico Boris l’animale (Jemaine Clement, quello di What we do in the shadows, qui conciato come The Undertaker) riceve la visita in prigione di una signorina particolarmente appariscente, una in stile cantante delle Pussycat Dolls, che infatti è interpretata dalla cantante delle Pussycat Dolls. Pensa tu a volte il mondo quanto è semplice!
“Seguimi ragazza, con me avrai una lunga carriera nella musica”
Boris l’animale («Solo Boris!») è un Boglodito (salute!) molto pericoloso che ha perso un braccio quando l’agente K lo ha arrestato, nella scena iniziale lo vediamo fuggire da una base segreta collocata sul lato oscuro della Luna, molto appropriato per uno che è stato arrestato il 16 luglio del 1969, il giorno del lancio dell’Apollo 11. Il suo piano è semplice da descrivere e fantascientifico nell’applicazione: tornare indietro nel tempo per vendicarsi di K.

Ignari di tutto l’agente J (Will Smith) e l’agente K (Tommy Lee Jones che non ha più voglia e si vede) discutono del padre di J, che gli ha lasciato solo un vecchio orologio e qualche ricordo vago prima di sparire dalla sua vita. Ma la discussione s'interrompe quando nel retro di un ristorante cinese, parte una sparatoria per altro nemmeno niente male, la regia di Barry Sonnenfeld ha un buon ritmo e gli effetti speciali digitali fanno sembrare gli aggressori alieni piuttosto variegati. Malgrado tutto, improvvisamente K scompare, e nessuno sembra più avere alcun ricordo di lui, se non il suo compare J, che si ricorda ancora di quel burbero Texano, malgrado l’improvvisa voglia di latte al cioccolato che lo attanaglia. Lo ammetto, la scena della bambina che si vede portato via il latte da questa specie di Barack Obama («Mamma! Il presidente si beve il mio latte!») mi fa sempre molto ridere, che volete farci.

Il presidente degli Stati Uniti d’America, Will Smith.
Boris usando la tecnologia per il viaggio del tempo del suo vecchio compare Obadiah Price ha ucciso K nel 1969 cancellando dal continuum spazio-temporale, lasciando J in preda ad una frattura mentale che solo il latte al cioccolato può alleviare. Per evitare il disastro, bisogna ricorrere alla stessa tecnologia usata da Boris l'animale, attualmente in possesso del figlio di Obadiah Price. Una piccola spiegazione sul funzionamento e un salto giù dal palazzo dopo, J si ritrova nell'anno 1969 pronto per fermare il piano dei Boris, entrambi, quello giovane e quello vecchio. Dai non è difficile su, avete visto tutti Ritorno al futuro il principio è lo stesso!

Meglio chiudere la bocca, i moscerini sono terribili da togliere dai denti.
Il salto nel vuoto di Will Smith è un effetto “Green screen” invecchiato così così, ma se non altro resta un momento abbastanza iconico, ma dove davvero “Men in Black 3” si gioca al meglio le sue carte è nella scelta dell’attore che interpreta il giovane Agente K: Josh Brolin.

Ora, ci sarebbe la piccolissima questione da risolvere dell’incongruenza anagrafica di Brolin (che è del ’68 proprio come Will Smith), ma basta una riga di dialogo («Quanti anni hai?», «Ventinove», «te li sei fatti tutti contromano») per risolvere l’affare, anche perché parliamoci chiaro, Brolin è perfettamente credibile nei panni di un giovane Tommy Lee Jones, non solo perché sono entrambi texani e hanno recitato (senza condividere scene, proprio come accade qui) in “Non è un Paese per vecchi” (2007), ma anche perché si somigliano un casino.

Quando ancora si sceglieva un attore somigliante, senza ringiovanirlo al computer oppure usando FaceApp.
Io continuo con la mia teoria complottista: lo avete mai visto da giovane il papà di Josh? James Brolin in alcuni suoi vecchi film sembra uno che nel futuro potrebbe mettere al mondo Christian Bale. Un giorno scopriremo i veri legami di parentela, non stupitevi quando dopo un cambio di cognome avremo Christian Brolin e Josh Lee Jones.

Avere un giovane, ma già abbastanza scorbutico agente K, permette al film di giocarsi una serie di dinamiche tra agenti che riportano alla strana coppia del primo film, al resto ci pensa l’anno 1969 ad offrire tutte le situazioni possibili ed immaginabili per generare un po’ di ironia. Diventa chiaro che un nero ben vestito che guida un macchinone, sia una minaccia. Lo è nell’America del 2019 figuriamoci in quella di cinquant’anni prima!

Che poi è la battuta del tizio nero alla guida di MIB 2… ancora!
Quando poi la ricerca di Boris prevede di trovare una “Factory”, nel 1969 quella più famosa era quella di Andy Warhol, che in questo film se non altro non è il solito alieno travestito da umano (in questo film l’onore del ruolo tocca a Lady Gaga, Bill Gates, Tim Burton e il cestista Yao Ming, che però lui è un alieno per davvero!) ma in realtà è un agente del MIB sotto copertura. Trovata sfiziosa in un film che però procede un po’ troppo con il freno a mano tirato, come se la trama di Etan Cohen (quello di “Tropic Thunder”, 2008) non riuscisse pienamente a cavare fuori il meglio dalla situazione creata.

In memoria di Frank il carlino, un caro ricordo di quel piccoletto.
Ma la svolta arriva con il personaggio di Griffin (un azzeccatissimo Michael Stuhlbarg) un alieno Arcaniano con la straordinaria facoltà di prevedere il futuro, anzi i futuri, tutti quanti e tutti insieme. Il suo personaggio diventa una specie di “Generatore di anticipazioni” da sfruttare per arrivare a fermare i due Boris, un cattivo che anche raddoppiando di numero, non moltiplica purtroppo il suo carisma. Anche se mi fa ridere il fatto che una delle predizione di Griffin su di lui si avveri, ad un certo punto del film, l’Arcaniano dichiara che Boris distruggerà la galassia, ed in una scena in effetti lo fa per davvero, solo che è una Ford Galaxy, una stupidata che funziona molto meglio in lingua originale come potete intuire.

"Rest in Peace" (Cit.)
Lo scontro finale a Cape Canaveral, il giorno del lancio dell’Apollo 11 è abbastanza divertente e ben ritmato, Barry Sonnenfeld detta un buon ritmo e se riuscite a chiudere un occhio sul modo in cui J e K riescono a convincere i militari a farli salire a bordo, la scena in se non è affatto male. Di suo “Men in Black 3” è un’avventura dall’aspetto retrò - come il design degli alieni di Rick Baker ispirati ai vecchi B-Movie di fantascienzatipo "Gli invasori spaziali", 1953) come po’ come guardare una vecchia puntata di “The Avengers” (quello inglese) con un’idea di viaggi nel tempo e realtà parallele che sembra anticipare “Avengers” (quello americano).

“Nel futuro vedo, uno spin-off, con Thor nel cast!”
Il finale poi paga pegno, ci vuole una scena “paterna” per assecondare le manie di Will Smith, se non fosse che negli anni l’attore lo ha reso un tema ricorrente nella sua filmografia, fino a farcelo uscire dagli occhi, bisogna ammettere che la scena in se funziona, regalando anche un senso di circolarità a tutta la saga, che quando si parla di viaggi nel tempo, non è poi affatto un male.

Insomma “Men in Black 3” è “praticamente innocuo” per dirla alla Douglas Adams, eppure è decisamente migliore della sua fama, delle condizioni di partenza in cui è stato sfornato e anche meglio del secondo capitolo. Il mio preferito resterà sempre il primo, ma questo terzo film andrebbe rivalutato, oppure dovrebbe aiutarci a capire quanto è cambiato il cinema dal 1997 ad oggi, considerando che sta per uscire lo Spin-off della saga, avremmo presto altro materiale per il confronto.

30 commenti:

  1. Me lo ricordo a "strappi". Tipo Boris senza un braccio che vuole vendicarsi, il tuffo nel vuoto di Smith, la Thompson e Brolin. Insomma, sicuramente l'ho visto ma se mi chiedi di raccontartelo... Zero assoluto! Che la pellicola sia innocua si evince dal fatto che non mi ricordo una mazza di un buon 90% del film. Una cosa però c'è che mi si è impressa in mente a fuoco: Pitbull e il suo pezzo "Back in Time". Passava tipo due volte l'ora in palestra!

    P.S.: pronto il pezzo per domani? Ti avviso che non riuscirò a commentare ma ho fatto i compiti per casa e me li sono ripassati tutti. No, scherzo, solo il 2 e il 3...

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    1. Ah quello è il famoso Pittbul? Ne sento sempre parlare ma dimentico lui e la sua musica più in fretta dei seguiti di questa saga. In ogni caso, ricordo più dettagli di MIB 3 piuttosto che di MIB 2, forse anche per la presenza di Josh Tommy Lee Brolin ;-)

      Pronto quello, quello dopo e quelli dopo ancora, con mio sommo dispiacere questa settimana ho scritto l’ultimo post della rubrica su Walter Hill, che comunque continua fino al 9 agosto. Se invece vuoi far fruttare il ripasso, il due, il tre e anche il quattro sono già tutti sulla Bara, mi mancava solo il primo! :-D Cheers

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  2. Visto al cinema, lo ricordo molto divertente e con un Brolin particolarmente in parte...la battuta sull'età ci sta tutta, una volta i trentenni sembravano già cinquantenni!

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    1. Senza bisogno di usare FaceApp ;-) Azzeccatissimo, non solo perché è una versione (abbastanza) giovane di Tommy Lee Jones che funziona, ma contribuisce a restituirci un po’ della stramba coppia di sbirri del primo film, la scelta migliore del film. Cheers!

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  3. poi leggo, ti scrivo subito che per uno strano scherzo del destino abbiamo un nuovo capitolo di un franchise che amo, coi protagonisti doppiati da Dario Penne e Sandro Acerbo, incentrato sui viaggi nel tempo... ma non è un nuovo Ritorno al Futuro!

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    1. Ahaha è vero! Sai che non avevo mai fatto caso al fatto che Marty McFly e J avessero lo stesso doppiatore? Non guardo mai i nomi dei doppiatori anche perché preferisco i film in lingua originale, però sono pellicole che ho visto tante volte, strano non averci mai fatto caso, penso sia il caso di dirlo: Grande Giove! ;-) Cheers

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  4. okay, letto!

    ora non mi ricordo, ma viene spiegato come mai uccidendo 25 anni prima degli eventi del primo film K, tutto il resto proceda praticamente uguale, arruolamento di J compreso...?

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    1. Si viene spiegato nel finale, la scena sulla spiaggia quella che sembra messa lì per assecondare le mania da papà di Smith.

      SPOILER!
      SPOILER!
      SPOILER!

      Boris uccide il colonnello dell’esercito, e K questa volta non ripete l’errore e lo secca. Dall’auto arriva il bimbo con l’orologio del padre, il futuro agente J bambino, K lo neuralizza per non dirgli che suo padre è morto. La storia futura non cambia perché K di fatto, tiene d’occhio James per tutta la sua vita, in pratica questa piccola svolta (non proprio imprevedibile) ci spiega perché K ha scelto di arruolare proprio lui nel primo film, un minimo di “Retro-continuity”.

      FINE SPOILER! FINE SPOILER! FINE SPOILER!

      Quindi di fatto la storia non viene cambiata malgrado la scelta differente fatta da K ;-) Cheers!

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  5. No ma questo angolino è super fantastico, ci sono tantissimi post interessanti... adoro :-)
    Ora non smetterò di seguirti ehehe
    Se ti va di passare da me io sono Il salotto del gatto libraio

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    1. Ti ringrazio molto felice che ti piaccia ;-) Ti sto leggendo, e se il mio blogroll non fa scherzi, ti ho anche aggiunta per seguirmi meglio, tutta quella parte sui fumetti e libri mi attira magneticamente. Cheers!

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  6. Lo ricordo bene, niente di originale ma i viaggi nel tempo m'intrigano ed interessano sempre, anche se questo lascia un po' a desiderare, ma peggio potrebbe fare l'inutile prossimo..

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    1. Vero, ho dei seri dubbi per lo Spin-off, mi sembra davvero troppo fuori tempo massimo. Cheers!

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  7. L'ho visto, ma lo avevo totalmente rimosso, segno che aveva fatto il suo dovere di intrattenimento in quel momento e poco più.

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    1. Oppure che i MIB avevano fatto il loro dovere a colpi di neurali zzatore ;-) Cheers

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  8. L'ho visto quando uscì qualche anno fa: rimosso completamente e soprattutto per me uscito fuori tempo massimo. Sinceramente non so se mai vedrò quello che sta per uscire, non mi ispira proprio.

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    1. Infatti cosa hanno fatto? Hanno preso il cast di "Thor Ragnarok" perché tanto tra le nuove generazioni chi ricorda i MIB? Staremo a vedere non ho fretta, intanto mi sono divertito con il ripasso ;-) Cheers

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    2. alla fine della fiera è meglio un MIB International, uno spinoff ambientato da un'altra parte, che un nuovo film con K ancora più scoglionato e J "pathre di famigghia!" o un remake/reboot al femminile stile Lady Ghostbusters che "incrociano i flussi" (ahr, ahr! questa battuta non l'hanno usata!).

      Anzi, era solo questo che dovevano fare cogli Acchiappafantasmi: aprono un franchise un po' in tutto il mondo, gli originali fanno il cammeo che tagliano i nastri nelle varie sedi e via... ci saremmo risparmiati un sacco di menate!

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    3. Lo penso anche io, ma esisteva già la serie a cartoni animati, che era un “MIB International” già bello che pronto. Stai pure sicuro che Ivan Reitman Junior, meglio noto come Jason Reitman, farà proprio quello con la sua versione del film, già il fatto che ha quasi convinto Bill Murray a tornare secondo me è significativo. Cheers!

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  9. Ero convinto di non aver visto il film ma poi leggendoti mi è tornato tutto alla mente: mi sa che mi sono auto-sparaflashato a fine film per dimenticare :-D
    Comunque ormai darei per ufficiale il Teorema dei Dieci Anni: non importa il successo di una saga, non importa se ti vada di farla, entro 10 anni devi tirar fuori qualcosa se no rischi di perdere i diritti. E tutte le action figures, tazze e magliette - che costituiscono lo zoccolo duro dei guadagni veri delle major - vanno a benedirsi!
    Smith ci ha provato in tutti i modi a lanciare il figlio, credo non esistano casi simili di tentativi così smaccati coronati da insuccesso così cocente. Non credo che Jaden voglia fare l'attore, non ci prova nemmeno, e il suo "After Earth" rimarrà ad imperitura memoria di quanto in basso si possa scendere nel cercar dei far del bene alla prole.
    Di solito poi succede il contrario, sono i figli che nella loro carriera chiamano i padri famosi. Sia Charlie Sheen che Emilio Estevez hanno voluto papone Martin a incassar botte in loro produzioni, Jeff Bridges e Kiefer Sutherland hanno chiamato i paponi a fare piccoli ruoli. Ricordo un film, qualcosa come "Autostrada per l'inferno", in cui c'era l'intera famiglia Stiller, padre, madre e i due figli, fra cui un giovanissimo Ben! Una cosa è fare comparsate, piccoli ruoli divertenti, un'altra è dire agli spettatori "Questo è mio figlio e mo' ve lo beccate perché lo dico io"...

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    1. Sono film auto cancellati, come molti di quelli usciti dopo il 2000. Assurdo sul serio, hanno anche Ripescato la saga di Karate Kid per cercare di lanciare un attore, che non voleva fare l'attore! "After earth" devastante, un vuoto pneumatico costruito attorno alla voglia di Smith padre di lanciare Smith figlio. Vero hai ragione! Perché anche il popolarissimo Ben é figlio d'arte anche se qui da noi suo padre è quasi uno sconosciuto. Cheers!

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  10. A me non era dispiaciuto, Josh Brolin funzionava benissimo, anche l'idea dei "multiversi" teneva vivo il film, così come un cattivo azzeccato. Tra l'altro l'avevo visto in 3D, che funzionava solo nella scena del "risucchio" temporale. Questa comunque è una saga strana, cioè, è sbagliato che un film come il primo Mib abbia dovuto avere dei sequel, per me era un one shot, non smetterò mai di ripeterlo. Ma vedrò comunque Mib International perché sono una persona incoerente quando si tratta di sequel.

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    1. Brolin é la parte migliore del film, comunque be sono convinto anche io, il finale del primo MIB parlava chiaro, era nato per essere figlio unico. Del nuovo spin off internazionale, penso che sarà lo spettacolo di un uomo solo, Thor vestito di nero, spero di sbagliarmi. Cheers!

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    2. Un ottimo Brolin, un più che discreto uso del viaggio nel tempo condito da una sapiente spruzzata di multiverso, un cattivo alieno che fa la sua porca figura, un finale paterno ma non tanto da sconfinare nel Muccinismo... per me la sufficienza (e anche qualcosina oltre) questo MIB3 se la porta a casa ;-)

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    3. Lo penso anche io, riesce a bilanciare comunque tutto abbastanza bene, ed oggi è più facile capire che è anche stato uno dei primi film a parlare di multiverso, almeno nel cinema popolare americano. Cheers!

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  11. Iolo vidi addirittura al cinema e, ti dirò, ne uscii piuttosto soddisfatto. Certo non ho mai capito come mai non abbiamo sfruttato a dovere questa saga, dato che il primo capitolo era perfetto. E questo, più che altro, è fuori tempo massimo, uscito in un periodo dove non gliene fregava più nulla a nessuno…
    Ah ma c'è davvero una delle Pussycat Dolls?

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    1. Non è così malvagio, solo che ci crede poco anche lui, crea una situazione divertente e poi sembra non volerla sfruttare in pieno, però si, davvero fuori tempo massimo, e per lo “Spin-off” non vedo troppa differenza. Lo so che sembra una caSSata della mie ma si, è proprio una delle Pussycat Dolls, l’unica che si ricorda del gruppo, oh almeno che io ricordo per motivi puramente e volgarmente estetici, perché una delle canzoni di questo gruppo leggendario che ha scritto pagine e pagine di storia della musica, non ne ricordo nemmeno mezza ;-) Cheers

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    2. Sulla scia di Predator, Robocop... e continuano a farci sequels! Sic!

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    3. Il mercato questo richieste, dita incrociate per il rilancio di Robocop. Cheers!

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  12. Piú simpatico e divertente del 2 grazie, come detto, a Josh Brolin ed al veggente, anche se poi effettivamente i momenti davvero tosti non sono molti.

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    1. Andrebbe rivalutato, comunque Brolin è stata una gran presa per il cast ;-) Cheers

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