Pare che McG, meglio noto da queste parti come
Manca
Co
Gnome, e ancora più
famigerato per aver diretto il terminator giusto nelle intenzioni ma
drammaticamente sbagliato nei modi,
ormai abbia appeso il cappello a casa Netflix.
Complice una Samara Weaving più che guardabile, il suo
La babysitter strizzava l’occhio a
“Mamma, ho perso l’aereo” (1990) e agli slasher degli anni ’90. Tra citazioni
pop e un buon ritmo il film alla fine si lasciava guardare, ma è chiaro che un
horror con una manciata di attori, abbia un costo tutto sommato moderato, che
invece un film con alieni che invadono il pianeta terra non possa proprio
permettersi, nel senso che costa troppo.
“Rim of the world” è il campo estivo per ragazzi, un posto
che i film americani ci hanno insegnato essere la patria dei ragazzotti carichi
di ormoni, pagati per fare gli “animatori” e di piccoli bambini bullizzati, che
finisco per morire annegati nel lago salvo poi
tornare a vendicarsi,
ancora,
ancora e
ancora!
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“Nessuno di voi bambini si chiama Jason per caso vero? No solo per essere sicuro” |
Ma i bambini protagonisti di questo film sono un po’ diversi
da Jason Voorhees: Alex (Jack Gore) è un “roscio” nerd e in quanto tale, a suo
agio nella natura incontaminata più o meno quanto risulta rilassato in presenza
di grandi altezze. Dariush (Lil' P-Nut) incarna la quota nera e cicciona del
film, un arrogantello figlio di papà carico di soldi che sembra uscito da una
puntata di “Riccanza”. Di Gabriel (Alessio Scalzotto) ci vuole un po’ a capire
qualcosa, ma è chiaro fin da subito che ha qualche problema con i numeri
scritti, tipo una leggera forma di dislessia. A completare il tutto, la quota
femmina tosta e per di più orientale coperta da ZhenZhen (Miya Cech) che sogna
il campo “Rim of the world” da una vita, ma non parla una parola di Inglese.
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Sembra la scena di un film di Wes Anderson, in realtà è solo la fotografia particolarmente arancione. |
Questa banda di cliché cinematografici, si ritrovano alla
fine del mondo (intesa come campo estivo), quando raggiungono beh, la fine del mondo
(intesa come ARMAGEDDON). Perché proprio mentre passano il loro tempo al campo,
la terra viene attaccata da una cattivissima razza di alieni mutaforma e molto
incazzati. L’unico modo per fermarli è portare la “Criptochiave” ricevuta dalle
mani di un’astronauta morente, direttamente al dottor Salcazzo (non ricordo il
nome, non chiedetemi anche questo sforzo) per attivare il programma “Excalibur”
e spazzare via gli invasori dalla terra, credo chiudendo i porti spaziali.
Forse era Salvini il nome dello scienziato ora che ci penso.
Vabbè non è importante, l’importante è capire che
Manca
Co
Gnome con poco più dei
soldi con cui aveva messa su una sfiziosa storia di una Babysitter e alcuni
omicidi, debba gestire qualcosa che dovrebbe assomigliare al frutto di una
notte d’amore tra
Independence Day e
Stranger Things, e questo spiega perché
gli effetti speciali realizzati al computer sono abbastanza pezzenti. Il che è
un peccato perché gli alieni dentuti capaci di smontarsi e rimontarsi senza
subire - apparentemente mai - ferite mortali, non sono nemmeno malissimo come
aspetto.
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Cioè, non sono malissimo per quello che la CGI ci concede di vedere. |
Il problema di “Rim of the world” è un altro, oltre al fatto
che è sicuro come la morte e le tasse il fatto che i giovani protagonisti,
completeranno il loro “romanzo di formazione” ritrovandosi ad affrontare, ma tu
pensa! Proprio le paure che li bloccano. Tutto come da programma insomma.
No, questa sarebbe davvero una questione di poco conto, MancaCoGnome se non altro ha
il fegato di rifare un film per ragazzi, come quelli che guardavamo noi da
piccoli, ovvero con protagonisti dei ragazzi, e non degli ultra trentenni
vestiti da super eroi. Il che sarebbe molto nobile se alle intenzioni
seguissero i fatti, purtroppo i protagonisti del film saranno anche dei
ragazzini, ma sono costretti a recitare dialoghi che sembrano evidentemente
scritti da uno che ha visto due episodi di “Stranger Things” e pensa che i
bambini parlino come dei trentenni che non si fanno ancora la barba, rimbalzando
tra una citazione pop all’altra, insomma bene ma non benissimo.
Voglio dire, anche in “Attack the block” (2011) dei
ragazzini combattevano gli alieni, ed erano alle prese con dei dialoghi del
tutto non adatti alla loro età, ma la disparità tra i due film è evidente,
anche perché il pubblico a cui si rivolgono è diverso.
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“Tu però sembri uno di quelli di Attack the block”, “Perché sono nero? Razzista!” |
Il lato positivo di “Rim of the world”? Un ritmo molto
buono, 99 minuti che filano via senza noia, certo anche senza particolare
guizzi inventivi però,
Manca
Co
Gnome
fa la sua cosa in maniera decente, come uno che ha davvero voglia di restituire
il cinema per ragazzi ai suoi legittimi proprietari, ma per farlo deve
affrontare dei limiti di budget a cui solo una sana marchetta potrebbe porre un
limite, ecco perché l’unico momento in cui il film rallenta inspiegabilmente, è
a metà del secondo atto, quando i protagonisti in un centro commerciale, decidono
di perdere svariati minuti ad indossare vestiti dell’Adidas, esposti in bella
vista nel negozio, tutto saccheggiato, tranne per gli abiti dello sponsor
pagante.
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Sembrano una versione minorenne dei Run DMC. |
Le sfilate di moda con i vestiti firmati, i dialoghi che
stonano con le facce di chi li pronuncia e un certo barricarsi dietro a schemi
e dinamiche già viste, non fanno mai fare il salto di qualità ad un film che ha
intenti più nobili del suo effettivo risultato, provate a seguirmi in questo
mio complicatissimo e contorto pippone mentale che voglio condividere con voi,
fortunini fortunelli.
Il protagonista di
La babysitter era in fissa con il sesso più o meno come cantava in Jonathan
Davis in un pezzo dei Korn intitolato
A.D.I.D.A.S. (tanto per stare in tema)
che altro non era che, oltre ad un modo per smarchettare da parte della band,
l’acronimo di "All Day I Dream About Sex".
Invece in “Rim of the world” gli intendi di MancaCoGnome sono altri, ma
mantenendo inalterato l’acronimo potremmo dire che questa volta suonerebbe più
o meno così: All Day I Dream About Spielberg.
Questo spiega perché non manca una scena in cucina, in cui i
protagonisti sono inseguiti dai voraci alieni, che altro non è che la
famigerata scena dei velociraptor di
Jurassic Park, quella che è diventata talmente iconica da essere stata rifatta un po’
da tutti, anche da
Tremors 5.
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Uhm, dove ho già visto questa scena così originale? Chissà! |
Quindi alla fine questo “Rim of the world” è un film con ben
poche idee nuove e un’azienda sportiva Tedesca, che tiene talmente tanto per le
palle una produzione evidentemente bisognosa dei soldi dello sponsor, da
imporsi fin troppo nella storia. Ma questo perché ormai ho l’età per essere lo zio
dei protagonisti, quindi è inevitabile notare tutti questi difetti, in generale
“Rim of the world” è solo un film per ragazzi leggermente più sboccacciato
della media della censura a cui siamo abituati nel 2019, e proprio per questo
identico a quei filmetti che passavano la mattina su Italia 1, che se ti andava
bene potevano essere bombette assolute come “Explorers” (1985) di Joe Dante, “Navigator”
(1986) o
Scuola di mostri e quando ti
andava male poteva essere “3 ragazzi ninja” (1992).
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"Hey sei tu che mi hai detto che 3 ragazzi ninja si trovava su Netflix!" |
Probabilmente se avessi visto questo film all’età di dodici
anni, sarebbe diventato un mio cult per che so, una settimana. Visto oggi nel
mare magnum del catalogo Netflix, rischia di passare come IL MALE assoluto.
Certo bisogna dire che
Manca
Co
Gnome
l’ha fatta un po’ fuori dal vasino tirando dentro le invasioni aliene, ma sono
quasi curioso di vedere quale sarà il terzo genere recuperato dagli anni ’90, su
cui deciderà di mettere le mani per completare questa sua ideale trilogia con
ragazzi protagonisti.
La butto lì? Secondo me con i quattro spicci tirati su da
Netlix, mette in testa ad Hulk Hogan una fascia dell’Adidas e gli fa fare il
remake di “Cose dell'altro mondo” (1991), tanto io i pronostici non li azzecco
mai.
Campi estivi, citazionismo, fine del mondo... tutto mi attira, però peccato per i difetti!
RispondiEliminaUna possibilità gliela do, anche io potei essere lo zio dei protagonisti, anche il nonno per alcuni versi ma nel cervello non sono poi maturato molto, magari riesco ad apprezzarlo.
Ti farò sapere 😉
p.s. AHAHAHAH, il remake di Cose dell'Altro Mondo 😂
Di quel film ho stampata in mente solo la scena del mimo che mima di salire e Hogan lo lancia per aria, rido ancora oggi se ci ripenso, il resto l'ho rimosso.
Alla fine è un filmetto con intenzioni oneste, vuole essere una pellicola per ragazzi come si facevano un tempo, poi però fa degli errori grossolani che diventa anche difficile non notare, non è “IL MALE” come lo stanno dipingendo in rete, ma tanto ormai sul web ogni film deve essere per forza “CAPOLAVORO” oppure “cagata” senza vie di mezzo.
EliminaQuando stende il mimo con un cazzotto, convinto di liberarlo dalla sua prigione invisibile mi fa sempre ridere, ma anche quando sono nel traffico a volte, vorrei sparare al semaforo come faceva Christopher Lloyd ;-) Cheers
Oddio, mi è venuto un dubbio. C'è anche la scena che ho descritto o mi confondo con una scena simile ma con Bud Spencer? Chissà se proprio nel film in cui faceva l'extraterrestre 😁
EliminaInvece quella della prigione me la ricordo ora che l'hai descritta.
No no, esistono anche quella, perché sto mimo benedetto lo incontra due o tre volte nel corso del film, ed ogni volta lo mena per cercare di aiutarlo,quindi ricordi bene ;-) Cheers
EliminaCe l'avevo nel mirino e stavo quasi per dargli una possibilità attratto dalla locandina che urla fortissimo "Stranger Things". Visto che manca poco all'uscita della 3^ stagione (Capo, come sei messo con "The handmaid's tale 3"? Io attendo che escano tutti gli episodi per poi spararmi la maxi-maratona) poteva essere un modo per ingannare l'attesa ma dopo sta recensione lo salto senza problemi e, mi sa, senza rimpianti.
RispondiEliminaPenso che Netflix puntasse ai “click” di tutti quelli in attesa di “Strane Cose 3”, ma il risultato è che molti guardandolo sono corsi ad urlare “Tu non sei Dustiiiiiin!” ed è stato odiato da tutti. Certo è pieno di difetti, ma tutto questo odio mediatico non se lo merita di certo, anche se resta una cosetta da poco.
EliminaIn questo momento sto seguendo in parallelo tipo 420 serie (almeno queste sono quelle percepite dal mio mono neurone) “The Handmaid's Tale 3” è tra le più attese a casa Cassidy, ma si aspetta di avere un po’ di puntate accumulate, perché quando la mia Wing-Woman mette il turbo con una serie, siamo capaci di finirla in un tempo ridicolmente breve. Per dirti, attesa per “Strane Cose 3” scarsa, ma per “The Handmaid's Tale 3” fermento nell’aria ;-) Cheers
oggi è morto quel magnifico caratterista di bylly drago.
RispondiEliminaha partecipato a mille capolavori ma me piace ricordarlo per quella gemma misconosciuta diretta da takheshi mike i " masters of horror"
RIP
rdm
Puoi proprio scordarti che la perdita passerà sotto silenzio qui sulla Bara Volante, ma proprio mai nella vita. Cheers
EliminaC'è proprio questo nuovo filone di "filmetti" nuovi alla maniera di quelli anni '80-'90..che dire, per una domenica pomeriggio possono anche essere divertenti!
RispondiEliminaHai ragione, ormai si è fossilizzata al cinema (o in streaming come in questo caso) un idea di anni ’80 e ’90 che somigliano poco o niente a quelli reali, che viene portata avanti. Questo è un film per ragazzi, solo che ormai ogni cosa targata Netflix è considerata IL MALE, che poi a volte è anche vero, ma si perde un po’ il senso critico, ecco. Cheers
EliminaMa infatti, la prima cosa che ho pensato nel vedere la locandina, è stata: che è? una variante di Stranger Things?
RispondiEliminaO di Super 8?
Oh, se scorre bene lo vedrò, magari io che sono ancora dodicenne lo troverò figo e cult per una settimana. Che tanto la settimana prossima esce Stranger Things 3 e quindi amen^^
Moz-
Infatti come aperitivo alla portata principale di Netflix, potrebbe anche funzionare, basta sapere a cosa si va incontro, tutti lì ;-) Cheers
EliminaL'avessi visto a 12 anni avrei probabilmente apprezzato anche questo film così come apprezzai anche quello dei ragazzi ninja già a 16/17 perché era una vaccata estiva pomeridiana da riempi primo pomeriggio su Italia Uno.
RispondiEliminaCon le possibilità di adesso dal punto di vista visivo ed essendo ormai un matusa, anche se ancora appassionato alle storie di formazione, dico-ti un enorme No!
Siamo fuori quota noi, ed è fuori budget lui (film e regista) apprezzo il tentativo, ma quello é, un tentativo di ridare ai ragazzi il cinema per ragazzi, tutto lì. Cheers!
EliminaOrmai sono così indispettito dalle "cose più strane" che appena vedo dei ragazzini in locandina passo avanti velocemente, senza neanche leggere il titolo.
RispondiEliminaInvece voto assolutamente per il ritorno di Hogan! Se ti sentisse Willy l'Orbo impazzirebbe :-D
Io sono che a casa l'Orbo, arrivi una telefonata di MancaCoGnome in cerca di una sua consulenza per qualche bel titolo anni '90 da rifare a spese di Netflix ;-) Cheers
EliminaDi sti film non ne posso davvero più, nonostante come dici è un filmetto, io salterò la visione MancaCoGnone per quanto mi riguarda potrebbe anche smettere di lavorare e lasciare il posto a qualcuno di più capace.
RispondiEliminaPenso che tutti lo odino per "Charlie's angels" quando invece dovrebbero odiarlo per "Terminator Svalutation". Ci sono molti anche più cani, ma di certo non è ancora riuscito a liberarsi della sua fama. Cheers
EliminaNon è che lo odio, in realtà non ha diretto nemmeno un film decente, ho provato a guardare "La Babysitter" magari qualcosa di decente con poco budget poteva venir fuori, ma invece ancora spazzatura, non so come tu riesca a dire che si lascia vedere.
EliminaPerché è "Praticamente innocuo" come avrebbe detto Douglas Adams, non è girato male, non inventa nulla di sicuro, ma ho visto ben di peggio. Ho visto "Terminator Svalutation" ;-) Cheers
EliminaMa con "Salvation" sfondi una porta aperta. In un solo film sono riusciti a:
Elimina- non avere una buona interpretazione di Bale
- distruggere ogni possibilità di carriera Sam Worthington
- inserire dei ragazzini irritanti e fuori luogo
- creare una fotografia anonima, delle musiche anonime, tutto messo assieme da un montaggio che sembra stato fatto da qualche funzione wizard fi windows movie maker
- ....se vuoi continuo ahahahah
Brutti ma innocui erano i due Charlie's Angels, ma poi veramene solo schifezze. "Una spia non basta" è da denuncia e "3 days to kill" è da galera.
Si insomma una carriera che è più una piaga dal mio punto di vista
I dialoghi, di dialoghi di “Svalutation”, peggio delle unghie sulla lavagna.
EliminaUn regista che passa da un progetto su commissione all’altro, è più anonimo di uno che per anno ho visto come la sabbia negli occhi, e che ultimamente ha comunque dimostrato più estro di MancaCoGnome, cioè quando anche Gore Verbinski ti sorpassa a destra, due domande fattele, anche se “Fastlane” aveva il suo perché, anche se forse lo ricordiamo in due ;-) Cheers
Praticamente ha copiato da ogni dove, ma di suo pugno qualcosa ha fatto? Comunque non ero a conoscenza di questo film, film che probabilmente eviterò se mi passa tra le mani ;)
RispondiEliminaSi potrebbe fare la stessa domanda ai Duffer brothers ;-) Cheers
EliminaFra le tante ipotesi del perché del nomignolo McG, sicuramente la più accreditata è la tua: MancaCoGnome :-D
RispondiEliminaProprio ora però sta andando in onda su Rete4 "È una sporca faccenda, tenente Parker!" (1974), il celebre film con cui John Wayne tentò di entrare nel genere "poliziotti duri" anni Settanta, senza riuscirci. E sì che John Sturges alla regia era un ottimo sistema.
Comunque il film in originale si chiama come il personaggio protagonista: McQ. Che McG sia un sottile rimando a John Wayne???
Me lo ricordo quel film e anche quel periodo della carriera del Duca, non ho mai pensato a MancaCoGnome, anzi penso che la tua spiegazione è sicuramente migliore delle ragione per cui si firma davvero così ;-) Cheers
Elimina