mercoledì 12 giugno 2019

57 canali e niente da vedere: Le serie tv viste di recente

Ho iniziato quasi per scherzo, ed ora questa storia di un post riassuntivo con le ultime serie viste potrebbe diventare una tradizione, come al solito prima, le parole Boss: 57 channels and there's nothing on.

Bonding
Stagione: 1
Dove la trovate: Netflix

Lei: Come i super eroi ha una doppia vita, di giorno è Tiffany studente di psicologia, malgrado il professore porcellone fin troppo interessato alle studentesse. Di notte invece indossa il suo costume di pelle nere e diventa BATMAN! Mistress May richiestissima esperta di bondage, masochismo e soprattutto dominatrice con la mania del controllo, con tanto di schiavo tedesco a casa a fare le pulizie. Comodo, meglio del Roomba.

Lui: Caratteristiche principali, “Roscio” (di capelli), omosessuale e senza un soldo. Vive con dei coinquilini che non vorreste avere credetemi. Vorrebbe sfondare come comico ma non fa ridere nemmeno con il solletico perché è un po’ troppo bloccato per il mondo della Stand-up comedy. Si chiama Pete ed è amico di Tiff dai tempi della scuola, da quando stavano insieme, cioè quasi, è complicato. Sta di fatto che diventa ROBIN! Master Carter, l’assistente di Mistress May.

Anche se a vederla così sembra più Catwoman che Batman.
Zoe Levin e Brendan Scannell sono giovanissimi, lei è fin troppo caruccia per la parte di quella che non trova l’amore nemmeno per errore, ma alla fine sono sottigliezze. Entrambi i personaggi sono rimasti appiccicati all’etichetta che la società ha incollato loro, ma accettando la loro identità (e loro stessi) troveranno la libertà personale, forse anche prima di quella sessuale. Il tutto con momenti comici scatenati dalla strambe richieste degli ancora più strambi clienti.

Sette episodi da venti minuti che si “bevono” con una facilità irrisoria, per una serie forse troppo basata su personaggi-stereotipo, ma che sono comunque il punto di partenza per l’arco narrativo dei protagonisti. Non siamo dalle parti di un classico come Secretary, ma l’umorismo nero non manca e
il BDSM viene trattato a dovere, non come una roba per casalinghe frustrate. Ogni riferimento a cose, persone e sfumature di grigio/rosso/nero/verde è puramente voluto.

Commento in breve: Geme lo schiavo, si astiene il perditempo, non più barriere ma amore a tutto campo (Cit.)
Chi ne ha scritto meglio di me: Passate a prendervi un caffè In Central Perk, e non chiedete di farvi frustare, non fatemi fare brutte figure.

American Gods
Stagione: 2
Dove la trovate: Amazon Prime

Due anni d’attesa per la nuova stagione, nel mondo frenetico delle serie tv sono quasi un’era geologica, ma la prima stagione di American Gods era così buona da poterselo permettere. Cos’è accaduto nel frattempo? Un delirio.

Neil Gaiman aveva già dichiarato di essere pronto a mettere a disposizione tutto il materiale che non era finito nel suo bellissimo e pluripremiato romanzo, per allungare la serie, darle più respiro e più trame da esplorare sul piccolo schermo, insomma l’anti-George R. R. Martin per capirci. Ma nel frattempo il personaggio di Media (Gillian Anderson) è diventato New Media (Kahyun Kim) perché la mitica Dana Scully ha preferito dedicarsi a Sex Education. Sapete che vi dico? Ha fatto bene.

“’Fanculo, io vado a fare il film su Halo, mi avete rotto!”
Si perché la casa di produzione, la Freemantle Media, aveva nel suo mirino i due autori della serie Bryan Fuller (Hannibal) e Michael Green (Logan) principalmente per l’elevato costo di produzione dei singoli episodi, quando poi i due hanno tentato di allontanarsi dal libro di Gaiman, pare che sia calata la falce e sia arrivato il successivo licenziamento.

Il risultato è che la seconda stagione di “American Gods” è il solito bel viaggio sulle strade d’America, pieno di volti noti (hanno resuscitato anche il Ryan O'Reily di OZ), ma resta un bel pasticcio, anche perché Jesse Alexander chiamato a sostituire Fuller e Green è stato a sua volta licenziato, risultato finale? Attori che improvvisano sul set (storia vera).

Certo ci sono episodi ottimi, ad esempio consiglio a tutti quelli che hanno odiato il Thor di Endgame, di fare la pace con il Dio del tuono guardandosi l’episodio “Donar the great” (2x06). Ma gli otto episodi che compongono la seconda stagione sono un patinato girotondo che serve a non andare da nessuna parte, se non forse a sacrificare attori troppo famosi (e costosi) per tenere in vita la serie.

"Hey Chris Hemsworth! Questo lo sai fare tu?"
Il protagonista è il solito vuoto pneumatico di carisma che continuo a trovare del tutto inadatto al personaggio di Shadow, per fortuna possiamo contare sul talento di Ian McShane, sul faccione da pazzo di Crispin Glover e su un Orlando Jones molto in forma, il suo Mr. Nancy è stato una delle poche ragioni per cui non sono sprofondato nel sonno rigenerante di Odino sul divano mentre guardavo le puntate. Ma in generale ho faticato più del necessario ad arrivare alla fine, con la sinistra sensazione di aver visto un bellissimo niente, patinato, luccicante, ma sempre niente.

Commento in breve: Bestemmiare gli Dei non è concesso, ma sperare in una stagione 3 decente sì.
Chi ne ha scritto meglio di me: Passate a trovare Alfonso, dio del tuono e del Rock ‘n’ Roll.


Le terrificanti avventure di Sabrina
Stagione: 1 - Parte 2
Dove la trovate: Netflix

Stavo aspettando al varco questa serie, che lo ammetto, mi aveva stupito con una prima stagione che riusciva ad essere più cattivella del previsto, citazionista in un modo divertente e in generale, una sorpresa.

La novità questa volta è che Netflix decide di rompere un pochino lo schema della serialità, non sfornando una seconda stagione, ma di fatto la seconda parte della prima (capitoli dal 12 al 20). Possono permetterselo, considerato che la celebre piattaforma di streaming con il suo bombardarci di intere stagioni in un solo giorno, ha cambiato per sempre le nostre abitudini di larve abbozzolate sul divano.

“Quel Lucifero è veramente un cornuto, e poi quanto puzz… Sento uno strano odore, come di zolfo. Saranno i fiammiferi?”
Il problema è che dopo aver stupito con la prima stagione, la freschezza viene un po’ meno, e a colpirmi di questa seconda stagione parte sono stati più che altro i difetti. Li stessi che avevo già notato nella prima stagione parte, ovvero tanta, troppa propensione a lanciare “I MESSAGGI IMPORTANTI”, a me sta benissimo che una serie sulle streghe, con un cast quasi tutto femminile sia basata sul “Girl Power” ma é quando tutto viene ribadito dodici volte che il messaggio, tende a soffocare la storia.

Sabrina che fa a capocciate con le regole dell’accademia delle Arti Oscure, che da secoli impedisce alle donne di avere un ruolo di potere al suo interno, sarebbe una perfetta metafora dei nostri tempi (brutti) moderni - anzi lo è - peccato doversi sorbire la solfa in tutti i dialoghi, da tutti i personaggi, e per tutti gli episodi.

Tremate tremate, le streghe son tornate (dai questa era fin troppo facile no?)
Bisogna dire però che quando Sabrina entra in modalità Berserker è davvero notevole, una mezza puntata di distruzione e furia che per lo meno mi ha risvegliato dal torpore che la serie mi ha provocato.

Roberto Aguirre-Sacasa è un ragazzo sveglio, ama i fumetti e gli horror e trasformare “Le terrificanti avventure di Sabrina” in un santino su come dovremmo comportarci, per essere al passo con il nostri tempi moderni politicamente corretti, sarebbe davvero uno spreco. Cazzarola Aguirre! Hai una serie dove tutti invocano il Diavolo quando esclamano e poi mi trasformi tutto in una robetta edulcorata eddai! Se devi fare il metallaro adoratore del diavolo fallo come si deve!

Commento in breve: Il gatto parlante di Melissa Joan Hart, dovete puntare tutto sul gatto parlante!
Chi ne ha scritto meglio di me: Ehm, non conosco nessuno che ha commentato la serie, voi l’avete vista? Vi è piaciuta? La sezione commenti esiste per questo.

Love, Death & Robots
Stagione: 1
Dove la trovate: Netflix

David Fincher da tempo minacciava un remake del mitico “Heavy Metal” diretto da Gerald Potterton nel 1981. Un omaggio alla mitica rivista di fumetti francese Métal Hurlant, realizzato con animazione, episodi auto conclusivi tutti a tema fantascientifico, una colonna sonora rock degna di nota (con Devo, Cheap Trick, Blue Öyster Cult, Nazareth e Black Sabbath) e un tasso di sesso e donne nude comunque ragguardevole. D’altra parte si chiamava “Heavy Metal” mica “Ballo liscio”.

Il progetto è terminato in un quasi nulla di fatto, ma facendo squadra con il lanciatissimo Tim Miller (quello di Deadpool e a breve alle prese con il nuovo Terminator, speriamo bene) ha dato vita a “Love, Death & Robots” che nel titolo descrive già tutti i contenuti della serie.

Diciotto episodi dalla durata variabile (dai sei ai diciassette minuti) tutti in animazione mista, tranne uno con attori (Topher Grace e la bellissima Mary Elizabeth Winstead) diretto dallo stesso Tim Miller e posso dirlo? Spudoratamente scopiazzato da un episodio dei Simpson, con un vetrino al posto del vecchio frigorifero.

Sopra, l'episodio “The Genesis Tub” dei Simpson. Sotto, la sua versione con attori (e un frigo).
Si perché alla fine il problema di “Love, Death & Robots” è uno soltanto: quanta familiarità avete voi con la fantascienza? Se la risposta è tanta, mi spiace questa serie per voi sarà solo una noiosa replica di situazioni, dinamiche e trame giù viste da altre parte. Non che manchino gli episodi belli, ma questa serie paga il suo essere estremamente derivativa, a tratti davvero al limite del plagio.

Certo può capitare di trovarsi davanti anche l’adattamento di racconti brevi di Joe R. Lansdale (“Fish Night” e il divertente “La discarica”), oppure simpatiche rielaborazioni di “Wall-E” (2008) come “Three Robots”. Ma anche remake di “Gravity” (2013) come “Dare una mano” ammettiamolo, davvero identico al film di Alfonso Cuarón, anche troppo.

Confesso che la scena della palla da basket mi ha conquistato, ma sono schifosamente di parte.
L’animazione è davvero ottima bisogna dirlo, ad esempio in “Lucky 13” grazie alla motion capture efficacissimo, vediamo "recitare" la Poussey di Orange is the new black, in versione pilota. Ma è impossibile non notare che cosette anche simpatiche come “Suits”, non sono altro che riletture di Aliens - scontro finale, fin troppo derivative. Grazie ad episodi molto comici come “Alternative storiche” oppure “Il dominio dello yogurt” la serie si lascia guardare anche quando si spinge a punti beh, molto spinti, come “Oltre Aquila” che ha un finale abbastanza prevedibile, ma una svolgimento che rende fede alla definizione "destinato ad un pubblico adulto", ecco.

Manca solo la frase: "Get Away From Her, You Bitch!"
Commento in breve: Heavy Metal era un’altra cosa, ma tutto sommato si lascia guardare.
Chi ne ha scritto meglio di me: Vi vedo un po’ stanchi, sotto con una seconda tazza di caffè In Central Perk.

It’s Bruno!
Stagione: 1
Dove la trovate: Netflix

Nel frigo di casa vostra avete più cibo per il cane che per voi? Tenete i guinzagli appesi a portata di mano vicino alla porta? Non uscite mai di casa senza i sacchetti e siete pronti a scatenare il blitzkrieg contro tutti quei padroni che non raccolgono i bisogni del loro amichetto a quattro zampe? Fermate tutto! Abbiamo la serie per voi!

Poi dicono vita da cani, seee proprio!
Scritta, prodotta, diretta ed interpretata da Solvan 'Slick' Naim, attore e rapper di Brooklyn. “It’s Bruno!” è il classico esempio di "scrivi di quello che conosci" , considerando che il cagnetto – di nome Bruno – è davvero quello di Naim, non credo esista un modo più esplicito per calarsi nel proprio personaggio.

Otto episodi da circa venti minuti l’uno, tra cui i primi tre che terminano con la stessa – esilarante! – gag ricorrente che mi ha fatto rotolare dal ridere sul divano. “It’s Bruno!” è divertente grazie ai coloriti personaggi che popolano il quartiere dove vive il protagonista, ma anche per l’espressività di Bruno, che è tutto tranne che caruccio come cagnetto, ma si sa che per ogni padrone, il suo amico a quattro zampe è il più bello del mondo, e in questo senso il protagonista è il tipico padrone di cane. Anche se la parte più spassosa di “It’s Bruno!” è proprio l’approccio ai problemi del protagonista, diciamo in puro stile Brooklyn.

Poi ditemi che i cani non somigliano ai loro padroni. 
Se siete alla ricerca di una serie comica con una certa personalità, e con un umorismo che sta a metà tra un film di John Singleton e un cartone animato, con questa non potete sbagliare. Se invece avete qualche cagnetto che vi gira per casa, molto probabilmente l’avete anche già vista riconoscendovi in tutte le manie del protagonista.

La reazione di Bruno se non guarderete la sua serie.
Commento in breve: Cani e padroni di cani, posso stringervi le mani (Cit.)
Chi ne ha scritto meglio di me: Nel dubbio TUTTI, perché non ho letto ancora nessun commento in giro, anzi se li trovate fate un fischio!

28 commenti:

  1. Credevo fosse un post lamentela (non conosco la serie) 😅
    Sono abbastanza saturo di serie e preferisco aspettare la confusione definitiva per gustarmele con mega maratone, però faccio delle eccezioni.
    Vorrei iniziare Sabrina ma la rimando in autunno, l'estate la dedicherò alla seconda e terza stagione di Riverdale (non so se lo sai ma fanno parte dello stesso universo, con stesso ideatore, anche se non vedremo mai un crossover dato che hanno due aventi diritto differenti ☹️). Aspetto volentieri anche perché non mi hai entusiasmato.
    Comunque Netflix non è nuova allo spezzare in due le stagioni, lo ha fatto anche con The Ranch (pubblicità occulta). A proposito, lo hai poi provato? Io ancora devo vedere la fine della seconda, dopo il cliffhanger della prima, non me la sono sentita di concludere e ho sospeso ad un paio di puntate prima della fine. Non mi ci inculano più!

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    1. No, ormai il titolo Springsteeniano è rimasto incollato a questo formato in cui metto insieme più titoli, cerco di non lamentarmi, non troppo almeno ;-)
      Anche io preferisco dedicarmi a serie complete e finite, per questo sto guardando la nuovissima e già cancellata “Swamp Thing” :-P
      I fumetti di “Riverdale” e “Sabrina” sono ambientati nello stesso “universo”, lo Showrunner lo ha confermato ma per ora, nessun incontro, vedremo in futuro. No “The Ranch” mi manca, le serie comiche le guardo sempre con un po’ di sospetto, anche se il cast non sembrava niente male. Cheers!

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  2. beato te che trovi tempo per vederle tutte :D Io recentemente ho visto The Rookie su Rai2, veramente godibile come serie, poi ci stiamo guardando tutta Legends of Tomorrow su Amazon, perché sono super-eroi e perché è un po' trash ma anche divertente

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    1. Nathalone Fillion è una sicurezza, l’eroe dei nerd e delle suocere, visto che da “Castle” in poi ha preso possesso del palinsesto di Rai 2 ;-) Non ho mai iniziato con le serie della Distinta Concorrenza, guardavo “Arrow” ma l’ho mollata a metà della prima stagione, ora come dicevo qui sopra sto guardando giusto “Swamp Thing” che per altro mi sta piacendo. Cheers!

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    2. E' vero! Presumo che alcuni anziani pensino sia sempre la stessa serie :D "Ma come mai Castle ora è diventato poliziotto???"

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    3. Penseranno ad unica grande serie, tanto per anni sono andati in onda telefilm finiti e strafiniti in patria, i palinsesti nostrani campano su spettatori dalla memoria corta. Cheers!

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  3. Minchia quanta roba guardi! Io di tutte queste sto guardando solo "Love death and robots", ma non mi fa impazzire. Heavy Metal era effettivamente un'altra cosa.

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    1. Lascia perdere, in questo periodo poi è uscita un sacco di roba sfiziosa e ho parecchie serie in pista. Altre invece (tipo “Cobra Kai”) si meritano uno spazio tutto loro e non un post antologico così. L’ho trovato divertente, ma in troppi momenti pensavo a dove avevo già visto quelle dinamiche e quelle situazioni, ma da appassionato d’animazione, sono contento che l’abbiano confermata per una seconda stagione. Cheers!

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  4. Bonders sembra figo, Sabrina vorrei vederlo... ancora non riesco.
    Metre ho visto qualcosa di Love Death & Robots e non mi è affatto dispiaciuto^^

    Moz-

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    1. “Bonding” fila via velocissimo, lo puoi finire in una serata senza problemi. Anche a me alla fine ha divertito “Love, Death & Robots” per essere così derivativo alla fine si lascia guardare. Cheers!

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  5. Fruste non ne ho, ma mi metto già a preparare i caffè, grazie :)

    Mi hai confermato che ho fatto bene a mollare American Gods, arrivata al quarto episodio ero già al sesto sonnellino. Non ce la facevo più e non capivo davvero dove volesse andare a parare la trama di questa stagione. Chiuso tutto, ho deciso che mi leggerò il romanzo, anche solo per capirci qualcosa.

    Sabrina mi tenta dallo scorso anno, ora che mi confermi che è meno teen di quello che credevo non resta che trovare uno spiraglio di tempo e recuperarla.

    Di It's Bruno ho visto solo il primo episodio e pur essendo una cinofila non mi ha entusiasmato. Gli concedo un'altra chance, però, che di solito è solo questione di entrare nello humour del protagonista ;)

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    1. Grazie a te, e se qualcuno dovesse chiederti due frustate, rispediscimelo qui che gli tiro le orecchie ;-)
      Brava, buttati sul romanzo che è bellissimo, molto meglio di questa seconda stagione che gira a vuoto

      “Sabrina” è stato una bella sorpresa, e forse vedere “parte 1” e “parte 2” insieme potrebbe essere ancora la cosa migliora da fare. In effetti penso tu abbia ragione, ad esempio a me la gag che conclude il primo episodio ha fatto ridere un casino, forse aver masticato molte gomme Brooklyn mi ha facilitato ;-) Cheers!

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  6. Nada de nada. A parte Black Mirror 5 (come sai...) non ho visto nulla di nuovo e per ora non ho intenzione di inizire nulla tranne SCRUBS (sempre come sai, maledetto Cassidy!). Di quelle che presenti oggi mi potrebbe intrigare solo BONDING. Vediamo se ci butto un occhio una di queste sere.

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    1. Lo "sfogatoio" su Black Mirror 5 é in arrivo a brevissimo, tieni duro. Per il resto vai al Sacro Cuore, mi ringrazierai dopo. Cheers!

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  7. Visto solo Love Death and Robots, altalenante, e il bel Bonding. Di Sabrina sono fermo alla prima per ora. Di straforo ti consiglio Fleabag, rapida ma bellissima.

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    1. Non sei il primo che lo fa, dovrò proprio lanciarmi, ho il titolo salvato in testa, anche se in questo periodo le serie non mancano. Cheers!

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  8. A questo punto una bella recensione su Good Omens?
    Personalmente, ultima puntata a parte, l'ho trovata una bomba e Tennant è superlativo.

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    1. La farò, ma prima dovrei iniziare a vederlo :-P In testa alla lista di quelle da vedere (storia vera). Cheers!

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  9. Quante serie da segnarsi! ^_^
    Quella dei robots l'ho iniziata ma poi mi sono dimenticata di proseguirla, tanto per dire quanto m'ha preso :-P

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    1. Ci sono degli episodi molto carucci, ma se mastichi parecchia fantascienza, risulta tanto derivativa, quindi era sicuro che per te sarebbe stata una replica ;-) Cheers

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  10. Divento rossa dalla vergogna o sarà il poco sole che ho preso in giardino?
    Mio caro Cassidy non sono mai riuscita a vedere una serie , non ci credi te lo assicuro..mancanza di tempo, periodo criptico, che ne so, non so spiegarlo..di una cosa sono certa" it's Bruno" sarebbe per me la serie perfetta, io che ho una simbiosi speciale con tutti gli animali..
    Che dirti, mi avrai convertita?
    Ciao splendido...

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    1. “It’s Bruno!” è breve ma anche divertente, te la consiglio porta via davvero pochissimo tempo, grazie a te cara, fammi sapere come ti sei trovata. Cheers!

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  11. Love, Death and Robots un capolavoro, ancora non sono riuscito a parlarne perchè non mi va di farne una recensione breve, ma devo trovare il tempo di farne una episodio per episodio.

    Su American Gods concordiamo, non mi è sembrata andare da nessuna parte, fondamentalmente mi sono piaciuti solamente il primo episodio, un po' quello dedicato al Leprecauno e quello dedicato a Thor, ma per il resto succede proprio poco o nulla.

    Sabrina invece piacevole conferma, mi ha divertito davvero tanto.

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    1. A livello di animazione è molto ma molto buona, poi amo i formati antologici quindi era proprio nel mio, sono contento sia stata confermata per una seconda stagione ;-) Il Leprecauno è il migliore, ma è stata una stagione tenuta su dalla bravura dei singoli attori, davvero solo da quello. Cheers!

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  12. La golden shower a suon di happy birthday ormai ha surclassato la versione timida e schizzinosa fatta da Carrie Bradshaw in SATC, Bonding diventerà un classico! XD

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    1. Mi ha fatto morire, il tormentone di “non riuscire a farla” senza la canzoncina, è uno spasso ;-) Cheers

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  13. Non conosco né la prima né l'ultima, però son curioso e in futuro potrei recuperare, anche se prima ci son da vedere tutte le altre ;)

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    1. Il post serviva anche per questo, magari ti ho fatto scoprire qualche serie che potrebbe piacerti ;-) Cheers

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