giovedì 4 aprile 2019

Il cavaliere oscuro (2008): Il più grande film della storia del cinema (ma anche no)

La notte è sempre più buia prima dell'alba, prima o poi questa oscurità andava affrontata, è il momento del singolo post più invocato dai lettori della Bara Volante, è il momento del nuovo capitolo della rubrica Nanananananana...Batman!

Sapete, io non odio “Il cavaliere oscuro”, sono semplicemente stanco di sentirne parlare in un modo che va da “Il più grande film della storia del cinema” a salire, non avete idea di quante ore della mia vita abbia sprecato a fare a capocciate con i fanboy (e le fangirls) di questo film, accecati dalla luce, anzi dall’oscurità del Dio Nolan, colui a cui tutto è concesso perché è daaaaaaark fino al midollo e ha reso Batman realistico. Io li capisco, anche a me è piaciuto tanto Batman Begins, era legittimo attendere questo seguito in maniera spasmodica, ma è dal 2008, quando lo vidi al cinema con un tizio che russava a due poltrone di distanza da me (storia vera) che continuo a pensare la stessa cosa: "Tutto qua? Questo è il vostro Cavaliere Oscuro per cui siete andati giù di testa, trovando tutte le scuse possibili per vestirvi da Joker e ripetendo le frasi del film con non facevate dai tempi de “Il corvo” (1994)?".

“Visto che Nolan dice che la benzina costa poco, usiamola per dare fuoco alla Bara Volante, tanto è un blog con i minuti contati dopo questo post”
La verità è questa: questo sarà anche il post più richiesto di sempre dai lettori della Bara, ma è quello che non volete leggere, perché è dal 2008 che tutti (e dico proprio tutti) esaltano l’incredibile bellezza di questo film, chiudendo entrambi gli occhi sui suoi difetti, quando sarete arrivati alla fine del post non avrete più voglia di leggere questo blog. Lo so, perché o muori da blogger o vivi tanto a lungo da diventare il cattivo ed io davanti all’ipocrisia di Nolan reagisco sempre allo stesso modo, con un sorriso, perché lo sapete meglio di me, la follia è come la gravità: basta solo una piccola spinta.

Con il suo budget spropositato, “The Dark Knight” incassa più montagne di bigliettoni verdi con sopra le facce di tanti ex presidenti spirati, di quanto il Joker riesca ad ammonticchiarne e bruciarne in questo film, diventato quello che citano tutti i cinefili colti, quelli con gli occhiali e la pipa che parlano finalmente di un supereroe realistico, come se il realismo fosse l’unica via da seguire per i fumetti al cinema, eppure io continuo a pensare che le parole di David Mazzucchelli siano ancora quelle più azzeccate: più i supereroi diventano “realistici” meno risultano credibili.

Nolan ha letto tanti fumetti Graphic Novel, però forse ha guardato solo i disegni.
Ma la verità è un’altra: a nessun critico serio interessa se Nolan non sa dirigere le scene d’azione, oppure che alcuni buchi della trama giganteschi come crateri vengano semplicemente ignorati, perché l’atteggiamento fin troppo comune è quello di considerare i fumetti e le scene d’azione roba per la plebe, per la massa ignorante che solo il Dio Nolan può educare. Un'ipocrisia che, ripeto, mi fa ridere, perché se vuoi un film realistico non vai a vedere la storia di un miliardario che si veste da pipistrello per combattere i criminali, lo puoi anche chiamare “cavaliere oscuro” e infilare a forza una frase finale per giustificare questo nomignolo più daaaaaaark, più realistico, ma sempre di Batman stai parlando, quello con il mantellino e le orecchiette a punta.

La mia scena preferita di tutto il film? Alfred che si lamenta perché deve spalmare di crema solare le modelle russe (Maccosa!?)
No, per me “Il cavaliere oscuro” è un film ipocrita in tutte e per tutto, identico agli opportunisti contro cui il Joker nel film si scaglia e per uno come me che proprio con il Joker ha imparato a fare il tifo per i cattivi, è normale che quello con i capelli verdi e la faccia pittata sia l’unica fonte di interesse del film. Solo che io lo dico, perché “The Dark Knight”, con la sua serietà congenita è una palla fatta di dialoghi, beghe legali, burocrazia raccontata, una roba degna degli embarghi e della federazione dei mercanti, che diventa interessante quando entra in scena quell’anarcoide pagliaccio viola vestito.

Bisogna avere un asso nella manica e questo ragazzo pittato è quello di Nolan.
“Il cavaliere oscuro” è un film opportunista perché lo stesso Nolan non riesce a rispettare le regole che si autoimpone, con Batman Begins ha abbracciato il rigoroso patto di rendere ogni elemento dell’iconografia dell’Uomo Pipistrello realistica, logica e daaaaaaaarrrrrkkkk, salvo, poi, in questo seguito, scadere in momenti che di realistico non hanno proprio nulla e che sono farina del suo sacco visto che il film lo ha scritto insieme a suo fratello Jonathan Nolan e poi lo ha diretto, quindi non possiamo dire che qualcuno gli abbia messo i bastoni tra le ruote, dopo il successo di Batman Begins? Impossibile, non siate così seri, non con me.

Beh, ma lo so cosa state pensando: almeno un paio di intoppi Dio Nolan li ha avuti. Prima la morte sul set dello stuntman Conway Wickliffe e soprattutto quella di Heath (in amicizia “BIP”) Ledger, destinato allo splendore dopo la sua magnifica prova qui, tragicamente ricordato come il Brandon Lee di un decennio successivo. Una mossa che la Warner Bros. ha gestito in maniera posata, nel rispetto del dolore della famiglia Ledg… Seeee proprio! Ci hanno costruito su una campagna mediatica delicatiiiiissima che ruotava tutta intorno al concetto di: «Venite a vedere l’attore che è morto per fare il Joker!», un opportunismo che è stato criticato pensata un po’ da chi? Da un clown anarcoide vero, Terry Gilliam, l’unico che, poi, un film senza il suo protagonista ha dovuto girarlo davvero e senza il quantitativo di soldoni della Warner Bros. Quindi, ancora una volta, nel mescolamento tra realtà e finzione, tra la rigorosa ipocrisia carica di soldi di Nolan e la follia creativa spiantata e senza regole di Gilliam, non stupitevi poi se mi ritrovate schierato.

“Nessuno ha più fantasie sexy sulle infermiere? No? Chissà perché”.
Badate bene, io sono solo un cane che insegue le macchine, non saprei che farmene se le prendessi, ma sarei del tutto matto ad affermare che questo film non ha un valore, in “The Dark Knight” si trovano dei picchi incredibili che arrivano, non a caso, quando Nolan resta fedele alla sua ferrea regola di razionalizzare tutto e renderlo realistico e da(aaaaaaaaa)rk.

Un clown entra in banca per fare un prelievo. Contanti? Si, con tanti morti.
La scena iniziale è fantastica, degna dei migliori “Heist movie”, posso sorvolare sul fatto che il direttore di banca William Fichtner (Nolan che usa uno degli attori feticcio di Michael Bay? GENIO! GENIO! Urlano i critici seri) tenga un cannemozze sotto la scrivania, perché è un ottimo omaggio al cinema di Michael Mann, uno che fa film d’azione che i critici seri non calcolano mai, non ci vedete un po’ di opportunismo in tutto questo? Anche perché uno così fedele al realismo come lui, avrebbe potuto evitare di fare spallucce sul fatto che Rachel passa da Katie Holmes a Maggie Gyllenhaal senza addurre motivazioni plausibili, come cantavano gli Elii.

"Un taglietto e avrai la bocca storta come Katie Holmes, non se ne accorgerà nessuno!"
L’altra grande intuizione di Nolan è proprio il personaggio del Joker... Dài andiamo, c’è qualcuno al mondo che non conosce Batman? Dopo fumetti, film e serie tv penso proprio di no. Allo stesso modo, davvero esisterà qualcuno che non sa che la principale nemesi dell’Uomo Pipistrello è il Joker? Proprio per questo Nolan fa la prima scelta davvero matura nell’approcciarsi ai fumetti: prende un personaggio che già tutti conoscono e che nei fumetti non ha un nome e delle origini ufficiali (ma solo ufficiose) e ne fa un uso espressivo, lo rende un agente del caos perché la sua storia di quello ha bisogno.

Il Joker di “BIP” Ledger non è paragonabile a quello di Jack Nicholson, un po’ perché l’atmosfera dei due film è volutamente diversa, ma soprattutto perché a Nolan non interessa avere un personaggio che è un regista delle tragedia, uno che porta in scena spettacoli tragici da usare per far emergere il peggio della natura umana (la scena dei battelli conta poco o nulla, tenetevi l’icona aperta, più avanti ci torniamo). Nolan è più interessato all’effetto collaterale di tanta teatralità (il caos) e si concentra su quello. Heath Ledger risponde con un Sid Vicious sudaticcio, smascicante, che si aggira su uno scuolabus rubato come Scorpio, un punk che tenendo a mente la lezione di Alan Moore, cambia la sua storia di origini ogni volta e che Nolan spesso inquadra a testa in giù, perché il suo punto di vista è opposto a quello di tutti gli altri.

“Questi sono i tuoi ultimi applausi Cassidy, i fan di Nolan hanno già messo mano ai forconi”
L’attrattiva principale, uno che, a differenza di Batman, è senza regole, purtroppo non lo sapremo mai cos'avrebbe potuto regalarci “BIP” in carriera, ma la sua prova qui è davvero monumentale, anche quando fa numeri di magia, facendo sparire matite ben prima di John Wick. Tutta robetta da film “di genere” che Nolan nobilita, mentre i critici seri gli urlano “GENIO! GENIO!” alla Renè Ferretti, mentre possono godersi il cameo di tre secondi del Michael Jai White peggio utilizzato della storia del cinema.

Per me Chris Nolan in questo film è come l’Harvey Dent di Aaron Eckhart, l’eroe scintillante che tutti invocano che nel corso del film si perde incapace di stare alla regole che si è imposto da solo.

"No, voglio dirigerti, tu mi completi. Tu... tu completi... me!"
All’inizio fa scelte pragmatiche, tipo modificare il costume di Batman in modo da permettergli finalmente di voltare la testa (e smettere di sentire il piagnucolare di Christian Bale che ha passato tutto Batman Begins a lamentarsi di avere caldo sotto il costume. Storia vera), il modo in cui l’Uomo Pipistrello si libera velocissimamente di cattivi vecchio stampo, troppo fumettistici come lo Spaventapasseri di Cillian Murphy, sembra la presa di posizione di Nolan per differenziarsi da tutta la concorrenza fin troppo colorata. Anche se il modo in cui Batman liquida i suoi imitatori con le imbottiture da Hockey è il primo accenno di ipocrisia: loro hanno armature improvvisate, Bruce Wayne le ha in Kevlar solo perché (proprio come Nolan) è strapieno di soldi e può permettersele.

La prima parte del film procede tutto sommato bene, la trasferta di Batman ad Hong Kong mette in chiaro che Nolan sembri fatto dal sarto per dirigere un film di 007 e, considerando l’omaggio a “Al servizio segreto di sua maestà” (1969) fatto in “Inception” (2010) non so perché ancora non gli sia stato proposto. Ma vedendo la Hong Kong di questo film, identica in quasi tutto a Gotham City (in realtà “interpretata” da Chicago), qui Nolan fa il primo madornale errore.

Hong Kong? Gotham City? Chicago? Mestre? Tutto uguale.
Non puoi fare un buon film su Batman dimenticandoti di dare spessore alla città dell’Uomo Pipistrello, sì, certo, qui fin troppo tempo viene impiegato nel descrivere la corruzione dei rappresentanti cittadini e i giochi di potere in atto a Gotham, ma la città in sé è anonima, una qualunque grande metropoli americana che non somiglia per niente a quella vista in Batman Begins, come se Nolan si fosse spostato nella parte ricca della città e anche qui ci vedo qualcosa di metaforicamente opportunista in questa pessima scelta.

Tra le personalità che popolano Gotham City Chicago, uno dei più influenti è Harvey Dent, un personaggio con un arco narrativo lungo e abbastanza ben articolato, in cui ogni elemento del procuratore viene contestualizzato (la moneta), magari anche tradendo il materiale originale a fumetti, ma in un modo comunque riuscito, che sarebbe impietoso paragonare a quanto fatto con lo stesso personaggio da Joel Schumacher, ma così è stato, perché per tutta l’infinita, esagerata (152 minuti) durata di “Il cavaliere oscuro” ci troviamo a giocare alla versione di Gotham City Chicago del popolare “Dov'è Wally?” che, per comodità, chiameremo: “Dov'è Harvey?”.

Pare che degli ottimi effetti speciali per realizzare la metà sfigurata del volto di Due Facce e i critici seri che sempre al grido di “GENIO! GENIO!” fanno le scoregge con la mano sotto l’ascella pensando alla versione di Tommy Lee Jones, siano bastati a far dimenticare il fatto che spesso Harvey Dent sprofondi in un paio di enormi voragini sparse qua e là lungo il film.

Giochiamo tutti al gioco più amato da grandi e piccini: Dov'è Harvey?
Trovo incredibile che durante la scena della festa organizzata da Wayne in onore del rampante procuratore, quando il Joker fa irruzione esibendosi nel suo monologo prima di “lasciare andare” («pessima scelta di parole») Rachel giù dalla finestra, nessuno si sia mai posto il problema che il Joker sarebbe andato alla festa per rapire Harvey Dent, chiuso in uno sgabuzzino da Wayne. Perché non lo rapisce? Non era lì per quello? Anche se capisco che pensare a questi futili dettagli mentre tutti ti urlano «GENIO! Ma quanto cazzo sei daaaaaaaaark!» sia abbastanza complicato.

Va ancora peggio quando Nolan si esibisce nella classica scena della scelta dell’eroe: da una parte l’innocente da salvare dall’altra la donna amata, la stessa già portata in scena da Joel e da Sam, solo che Nolan è una cifra più daaaaaark di quei due, dài! Un attimo prima Dent è in centrale, un attimo dopo è stato rapito e tutti sanno che è stato rapito (quando l’hanno scoperto?), quindi a nessuno importa se il – NON – colpo di scena su James Gordon, è più facile da intuire del destino del gelato stracciatella, pistacchio e amarena, lasciato nella stessa stanza con il sottoscritto. Ormai i cori «GENIO! GENIO!» hanno sovrastato anche la colonna sonora di Hans Zimmer e James Newton Howard, a mio modesto avviso, l’ultima firmata da Zimmer prima che i suoi lavori iniziassero a sembrare tutti troppo uguali uno all’altro.

“Questo è il mio film”, “Perché vedi scritto il tuo nome nel titolo? Non mi sembra, lamentati con il regista”
I cellulari di tutta Gotham City Chicago usati come sonar a me sembrano una trovata parecchio fumettistica che Nolan si autoconcede, così come il fatto che Batman potrebbe evitare di prendere a pugni tutta la SWAT della città in scene d’azione che Nolan non sa girare, comunicando alla radio la frase: «Gli ostaggi sono quelli vestiti da clown». Per non parlare dell’inseguimento in macchina, con colpi di bazooka e la Bat-mobile che diventa la Bat-moto a scureggetta, tutta roba che se la firma Nolan è seria, realistica e daaaaaaaaark, la facesse un altro regista sarebbe caciara da fumetto.

Tanto figo quanto inutile, non basta per fare grande una scena d’azione.
Voi non avete idea di quante persone abbiano etichettato TUTTI i film di supereroi usciti dopo il 2008 (e sono stati giusto un paio) come monnezza ultra pop paragonabile giusto ai Bat-capezzoli di Schumacher, perché “Il cavaliere oscuro” doveva essere universalmente riconosciuto come il più grande film della storia del cinema. Ha azzeccato un Joker memorabile, no? Non può essere diversamente. Sarà... Ma è dal 2008 che penso che la scena dei battelli sia una cagata pazzesca e risparmiatevi i 92 minuti di applausi, non sono qui per quelli, a Nolan l’avevo promessa da tempo ed è ora di chiudere quell’icona lasciata aperta… And here we, go!

Segnati le ossa Nolan, che ora te le mischio.
Sorvoliamo come farebbe Batman su tutto il casino che Chris & Johnny, i Nolan’s Brothers organizzano pur di riuscire ad avere un battello pieno di bravi cittadini di Gotham City Chicago da una parte e un altro pieno di criminali, assassini e avanzi di galera dall’altra. Un detonatore a battello per far saltare l’altro, è il piano del Joker per dimostrare che tutti possono diventare dei mostri come lui. Come viene gestita questa situazione da Christopher Nolan? Beh, ovvio, con il REALISMO che è la parola che dal 2008 tutti ripetono quando si parla di questo film, di solito alternata a GENIO.

Le persone a bordo stanno composte, ferme, confrontano il loro punto di vista sulla situazione aspettando che l’interlocutore finisca di parlare, per non correre il rischio di interromperlo risultando scortesi. No, sul serio Nolan? Va bene che tu sei Inglese e siete un popolo con una certa grazia nel prendere le decisioni, ma sono stato a riunioni di condominio più violente della tua scenetta con i battelli, posti dove volano le sedie su scelte del tipo «Ma il citofono lo rifacciamo?» SBADABAM! E tu vuoi farmi passare per realistica una scena dove, invece del panico più nero, il fuggi fuggi generale e persone che si ammazzano per prendere il detonatore, parte una votazione più ordinata e chiara nel risultato delle primarie del PD? Davvero Nolan!?

Per un Inglese come Nolan questo è il panico. Per un Italiano è l’ora di punta.
Il modo più delicato che hai per esprimere questa immensa cazzata scena così realistica è mostrarci un ragioniere su un battello, opposto al nero più cattivo di Gotham City Chicago sull’altro? Il piano di Joker salta perché, in un trionfo di REALISMO, in città sono tutte persone buone. Ma non ci avete sempre raccontato che Gotham City è la città più corrotta, marcia, criminosa e violenta del mondo della Distinta Concorrenza? Ah, già, ma questa tanto è Chicago che ci frega… GENIO! GENIO!

"Ragionier Bonetti, il citofono va rifatto, è un bene di uso comune"
"Una decisione così complicata, non potremmo far ridipingere solo le ringhiere per quest'anno?"
Nell’ultima mezz’ora la tensione del film si affloscia, con l’uscita di scena del Joker resta solo la sottotrama di Harvey Dent da risolvere, un finale che non ha lo stesso pathos mostrato fino a quel momento, ma in questo finale Nolan dimostra di essere diventato un po’ lui stesso il Due Facce del suo film, ha iniziato il film credendo nelle sue regole di realismo, solo per terminarlo tradendole quasi tutte.

Proprio per questo trovo “Il cavaliere oscuro” un film ipocrita e opportunista, il suo messaggio finale non riesco proprio a condividerlo, Alfred brucia la lettera di Rachel in cui Batman veniva “Friendzonato” (un giovanilismo concedetemelo) e la morale del film è che a volte la verità non basta. A volte la gente ha bisogno che la propria fiducia venga ricompensata. Un modo gentile ed elegante di dire che Gordon e Batman mentono, come farebbero i peggiori politici per mascherare il trionfo del Joker e il fallimento di Harvey Dent.

Nicholson voleva la sua faccia sopra i biglietti da un dollaro, io mi accontento del mio profilo su una monetina. Il lato destro magari.”
Non avete idea con quante persone abbia discusso dal 2008 sul fatto che quella menata di frase finale «non l'eroe che meritavamo, ma quello di cui avevamo bisogno», suoni bene se pronunciata, è diventata popolare e virale, ma sia, comunque, di un’ipocrisia vergognosa. Un opportunismo che in pochi volevano notare, abbagliati dal (presunto) realismo di Nolan e da questo film così daaaaaaaark. Ma secondo voi io, dovrei fare il tifo per un eroe (o antieroe, ve lo concedo) che mente alle persone che dovrebbe proteggere? Chiamatemi scemo - avreste ragione - ma sono cresciuto con esempi di personaggi di maggior classe, a questo punto molto meglio l’alternativa: un criminale di maggior classe.

Ecco, questo è proprio il punto esatto del film, dove di solito esplodo in un enorme vaffanculo.
Dal Batman opportunista di Nolan cosa mi devo aspettare? Che quando la sua amante Catwoman viene arrestata, lui telefoni con il suo Bat-telefono nel cuore delle notte al commissariato e dica a Gordon con la sua voce rauca e molto daaaaaaark: «Rilasciatela subito, quella è la nipote di Felix il gatto». Ma, forse, il problema è che quelli che si autodefiniscono “Cavaliere” mi sono sempre stati poco simpatici.

Non disperatevi amici se sono stato troppo duro con il più grande film della storia del cinema (ma anche no), io credo che quello che non ti uccide, ti renda... Più strano. E tra sette giorni, tutta l’ipocrisia di Nolan sarà spazzata via da se stesso, perciò mettete un bel sorriso su quel faccino... Perché siete così seri?

Cassidy in fuga dai fan di Nolan, chissà se la sua corsa durerà altri sette giorni.

78 commenti:

  1. Primo commento sul tuo fantastico blog. Ti seguo da tempo e apprezzo l'impostazione. Ci sono stati dei casi in cui non mi sono trovato d'accordo, ma non è questo il caso. Per carità, il film mi piace e me lo rivedo sempre volentieri, ha molte freccie al suo arco ma rimane comunque un film modesto rispetto ai migliori di nolan (memento e the prestige li considero capolavori e pure dunkirk mi è piaciuto assai, abbandonando trame incasinate è venuto fuori il suo talento, che certo non manca). Pure io il momento in cui rapiscono dent l'ho trovato un passaggio molto oscuro (e non nel senso di daaark) che crea un discreto cratere nella trama e toglie senso a tutta la sequenza di inseguimento. Sulla scena del battello sorvoliamo, eliminandola si sarebbe evitata una stronzata e se ne sarebbe guadagnato in un minutaggio più asciutto. Comunque rispetto al product placement del fernet branca del film successivo siamo ancora a livelli alti :D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Frecce, pardon. Prima delle 9 la grammatica non esiste :D

      Elimina
    2. Ti ringrazio moltissimo, sono molto felice che la Bara ti piaccia e ne approfitto per darti il benvenuto ufficiale! :-D Decisamente, con il Fernet Nolan ha toccato proprio il fondo. Nulla da dire il film ha un valore, funziona a compartimenti stagni, ha momenti anche eccelsi, ma nell’insieme mi sembra sempre scollato. Spero che si sia capito dal post, mi sembra un tantinello esagerato tutto il clamore generato, i film di Nolan non sono mai impeccabili a livello di trama, ok non è l’unico parametro per giudicare un film vero, però a Nolan e stato concesso di tutto e di più. Grazie ancora e torna pure quando vuoi a commentare, mi farebbe molto piacere ;-) Cheers!

      Elimina
    3. Vai tranquillo, era chiaro non ti preoccupare, la mattina è tosta per tutti ;-) Cheers

      Elimina
    4. Forse il fondo lo ha toccato in Interstellar, lì c'è una serie di idiozie che non finirei più di elencarle (non esistono cereali ma bevono la birra, tutta la parte dove credono a Matt Damon che dice "qui è tutto ghiaccio, ma se si scende un po' è praticamente il paradiso terrestre", tutta la parte nel buco nero molto frettolosa dove tutto viene risolto "dalla forza dell'amore", il finale dove a nessuno dei parenti risulta un po' strano che il loro trisavolo sia più giovane di loro, il tizio che non si mette in ibernazione e aspetta 20anni che gli altri due risalgano dal pianeta non si sa nemmeno per quale motivo e potrei continuare a luungo). Anche se il Fernet rimane il più divertente.

      Elimina
    5. E ovviamente grazie per il benvenuto :)

      Elimina
    6. Per me i film di Nolan hanno tutti più o meno dei difetti grandi o piccoli, “Interstellar” è l’unico che ho visto una volta sola, per me poteva finire con la scena in cui lui (ex astronauta) “scopre” la Nasa che cercava proprio lui, ma allora perché non l’hanno chiamato e basta senza fare tutto quel casino? ;-) Con il prossimo Bat-post ti dirò, mi sono anche divertito, perché è pieno di trovate di questo tipo! Cheers

      Elimina
    7. Grazie a te per la pazienta nel leggerti tutte le mie caSSate ;-) Cheers!

      Elimina
    8. Pure secondo me la scena delle bombe sulle barche è superflua.
      Sarebbe stato meglio togliere quella scena e spendere più minuti per approfondire il personaggio di Dent e fare un finale più dettagliato.
      Nonostante tutti i difetti io adoro questo film, ma il finale mi lascia sempre l'idea che sia troppo frettoloso

      Elimina
    9. Nell’ultima mezz’ora si affloscia, per me la scena dei battelli è la negazione del tanto sbandierato realismo, che a Nolan importa molto, peccato che poi non sappia gestirlo quando le cose si fanno complicate. Cheers

      Elimina
  2. Nel 2008 subito dopo la visione del film nella recensione scrissi questo: "Ed è questo il limite più grande e pesante del film, ossia l’essere spesso combattuto tra il realismo assoluto della messa in scena, discostandosi anche dai precedenti capitoli della saga, per poi concedersi delle bizzarre virate verso un’estetica maggiormente pop [...]". Direi che abbiamo visto lo stesso film quindi XD Ad ogni modo io non sono così cattivo nei confronto de "Il cavaliere oscuro" in virtù del fatto che, seppur molto bolso in alcuni momenti, riesce a restituire comunque uno spettacolo visivamente riuscito (a parte le scene d'azione campo stretto che Nolan riuscirà a domarle con la vera ciofeca della sua filmografia "Inception"). Il film è molto ambizioso, non prosegue sulla linea di equilibrio tra realtà e finzione del primo capitolo (e non capisco perchè dato che il terzo è molto coerente con il capostipite), ma cerca una strada tutta sua che fa della rottura di continuità visivo/narrativa la cifra stilistica (es. Gotham che non è più la stessa città, Rachel con i connotati cambiati ecc.). Questo secondo capitolo insomma è una creatura a se stante nella trilogia nolaniana che è paradosslamente troppo ben fatta per non essere apprezzata e allo stesso tempo troppo mal scritta e montata per essere amata (ho sempre detestato i film che procedono per compartimenti stagni e mettono i personaggi sempre al centro dell'inquaadratura per nascondere una storia esile o che non esiste).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non potrei essere più d’accordo, il film successivo ha dei difetti clamorosi (tipo l’ambizione di voler puntare ancora più in alto) ma risulta meno a compartimento stagni di questo. “Il cavaliere oscuro” ti prende a sberle con una scena bellissima, e un attimo dopo con una scelta assurda che nega quell’unità d’intenti che mi colpisce sempre quando vado a rivedermi “Batman Begins”. Inoltre alcune cose vengono proprio concesse a Nolan, la rapina iniziale viene da sempre paragonata al miglior cinema di Michael Mann, quando il miglior cinema di Michael Mann non si becca lo stesso numero di “Bravò!” (il che è assurdo). Quasi tutti gli scivoloni di Nolan vengono giustificati con dei voli pindarici assurdi, non criticherò mai l’entusiasmo di nessuno davanti ad un film (io ne sono spesso portatore in-sano) ma il modo di essere cerchiobottista di Nolan non mi fa godere tranquillo i suoi film, e tante suo trovate mi tirano proprio fuori dalla storia. Cheers!

      Elimina
  3. Carabara, non spenderò una moneta sfregiata da Dent del tuo tempo per convincerti che TDK sia meglio di quello che hai pensato per undici anni, ma ti dico che, a mio personalissimo e sindacabilissimo parere, Nolan salta sulla sua Bat-motoretta e ci racconta una storia che ha un senso se si pensa che sia la realtà filtrata tra i due punti di vista di Joker e Bats che si mischiano nella zucca di un tizio che è Joker e Bats e qualche volta Dent e qualche volta financo Alfred.
    Adoro il fantacinema e lo preferisco al cinema nelle sale - non ti dico come ho preso la notizia che il prossimo Avengers durerà oltre tre ore - e quindi ti lascio con la mia idea di un Bats diretto dal Marco Ferreri degli anni sessanta che aveva storie super-eroiche come la Donna Scimmia e la Ape Regina. Novanta minuti in b/n. Tognazzi è Wayne e Piccoli è Alfred , Luciano Salce è Harvey Dent/Joker ed Andrea Ferreol è Selina Kyle/ Mamma Kattiva . La trama in sintesi: il cardinale Dent è un genio dark che ha la risposta a tutte le domande, ma nessuno le fa perchè tutti credono sia impossibile chiedergli udienza e così sta morendo di solitudine a punto da crearsi una parapersonalità di scorta che chiama il Joker che dopo il crepuscolo, siccome Pasquino, semina pella città pizzini in cui allude alle verità che tutti meritano. Wayne è un latifondista che affoga nel cibo e nella promiscuità lo spleen per essere orfano ed Alfred, che gli vuole bene come ad un figlio, lo convince ad indossare il manto di un detective notturno per spagare il mistero dei criptici messaggi. Dent e Bats si incontreranno nella tana di Mamma Kattiva che di giorno è l'amante del cardinale e di notte Lilith come potrebbe scriverla Ferreri.
    Non incasserebbe tanto quanto il film di Nolan, temo, ma sarebbe il cult degli insonni che saltellano di canale in canale nelle ore che precedono l'alba...ciao ciao

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ti ringrazio, arrivo da undici anni di discussioni in rete su ogni singolo aspetto di questo film, ecco perché ci ho messo così tanto a decidermi a commentarlo qui sopra, un po’ stanco capo, come diceva quel tizio come il nome come la bevanda, ma scritto in modo diverso. Alla fine il filtro è il punto di vista di Nolan, che è Bats, Joker, Alfred e Dent, soprattutto Dent secondo me. Si, è facile prevedere un incasso appena appena minore rispetto al film di Nolan, però Ferreri forte del suo Dillinger potrebbe dirigere scene di rapina che levati, ma levati proprio, e se non altro sarebbe il primo Batman cinematografico a sottolineare quello che hanno tutti dimenticato (oltre ad Alfred ridotto ad “Ambrogio” della situazione) ovvero il suo lato di Detective, anche i pizzini da decriptare vanno bene ;-) Cheers

      Elimina
  4. Non sono d'accordo su tutto, ma, come sempre ti rispetto profondamente.
    Ti dico solo due parole : IL FERNET. Aspetto il tuo prossimo articolo. Quello è un film che mi ha lasciato tanto amaro in bocca (...forse è proprio colpa del FERNET).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Rispetto assolutamente reciproco, mi sono comunque impegnato ad argomentare tutto, bisogna farlo sempre soprattutto per i pareri impopolari. Spero che il prossimo post non ti lascerà come il Fernet ;-) Cheers

      Elimina
  5. Al massimo gli darei un 8, ma addirittura il più grande film della storia del cinema assolutamente mai..

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ne ho sentite di ogni su questo film, davvero di tutti i colori, anzi no scusa, daaaaaaark questo film è daaaaaaark ;-) Cheers

      Elimina
  6. visto u n paio di volte nel corso degli anni e aprezzato voto 7 ma è troppo lungo.

    quando si arriva al ragionier bonetti decisamente io sono stufo e per un film d'azione non va ben.

    la rapina iniziale alla heat è fantastica.

    rdm

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si vero, ma resta sempre qualcosa che vive di luce riflessa rispetto al cinema di Michael Mann, a parità di durata… Mi guardo un film di Michael Mann ;-) Cheers

      Elimina
  7. Cass, hai scordato di dire, nell'ordine, che:
    - La rapina sarà bellissima ma è l'antitesi del realismo di THE HEAT: un autobus a retromarcia in una banca? Nessun curioso che si affaccia? La fila di autobus all'esterno in sincronia perfetta? I ladri che si fanno fuori l'un l'altro tipo domino? MACCOSA?
    - Maggie Gillecosa è una cozza, ma soprattutto non sa recitare, quando deve impegnarsi per far cantare il mafioso è comica
    - Le citazioni sono tutte fan-service (il confronto joker-bats è una rivisitazione mal concepita della scena d'apertura di Killing Joke, le risse con gli sbirri sono solo omaggi distorti e malfatti a Year One)
    - infine: gli spiegoni di Nolan ammazzano un film già agonizzante, le frasi celebri vengono ripetute per farle digerire a forza pure al pubblico decerebrato ("hai capito? se vivi abbastanza dabblabbla diventi il cattivo.. so' io il cattivo, io batman, no due facce, capito tutti? Tu con la mano alzata, chi sei, Marco? non hai capito ancora? Ce n'è sempre uno, gente.. ok, rispiegone..."

    PERO' IL FILM E' BELLO!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ti rispondo in ordine ;-)
      -Qualche Nolaniano ti dirà che è voluto, una scelta ricercata, che però secondo me fa a cazzotti con il realismo, resta una delle scene migliori, ma perché celebrare qualcosa che somiglia a Michael Mann, quando puoi avere Mann direttamente? ;-)
      -Lei è molto sensuale in certi ruoli, specialmente quelli spinti, li recita con una naturalezza che altre colleghe si scordano, qui nei panni della damigella in pericolo, era meglio Katie Holmes con la sua aria da fidanzatina d’america.
      -Certo, tanto molti Nolanini quelle storie nemmeno le conoscono quindi, si vince facile ;-)
      -Ggli spiegoni sono IL problema di Nolan, è un narratore che cerca di essere autoriale, ma poi teme di perdersi il pubblico, “Inception” era un massacro, tutto ultra spiegato sei volte.

      In generale, volevo sottolineare come alcune cose, fatte da Nolan siano giustificate, fatte da altri, volano le bastonate. Quando poi è Nolan che ha tradito lui stesso il suo principio di realismo a tutti i costi sempre e comunque. Cheers!

      Elimina
  8. Basta? Tutto qua? Anni di attesa a immaginarsi chissà quali critiche, chissà quali invettive. Un Cassidy trafelato e urlante che mostrava immagini e slide compromettenti e alla fine, col petto gonfio e le faccia rossa urlava davanti a Nolan: "Signor Christopher Nolan, fu lei a scrivere questa sceneggiatura?".
    Nolan: "Il mondo ha bisog..."
    Capo Cassidy "FU LEI A SCRIVERE QUESTA SCENEGGIATURA?"
    Nolan "Certo che sono stato io, che c@zzo credi?".
    E poi due prendono di peso l'inglese e lo gettano al fresco.

    E invece il post è una lucida disamina su una pellicola bella e fatta bene (e su questo siamo tutti d'accordo), in alcune parti col fiato molto corto (e anche qua mi pare non ci sia niente da dire...), con inciampi clamorosi ma compensati da alcune scene di grandissimo cinema dove Nolan dimostra di saper dirigere come pochi altri. Il tutto impreziosito da un Ledger in stato di grazia che ha veramente il ruolo della vita (scusate, non è una battuta! Ma non sapevo come dirlo senza scadere nel cattivo gusto...). Quindi se metti un villan grandioso (che è il 50% del film), un ottimo regista, un personaggio iconico e reduce da un primo capitolo clamoroso ma una trama appena appena sufficiente, hai sfornato un successo che fa venire giù tutto. E questo è stato. Nel 2008 tutti pittati come Joker a Carnevale, tutti che citano "Bip" Ledger, tutti che vogliono più Batman,... Poi se a bocce ferme e a fotta calata analizzi per bene la pellicola saltano fuori magagne e magagnette che al primo impatto non hai notato (o hai fatto finta di non vedere).

    In conclusione: concordo in toto col post. Film bello, bellissimo, che riguardo sempre molto volentieri. Ma definirla la miglior pellicola della storia del cinema ce ne passa... Possiamo discutere se questo "Batman" è il miglior film tratto da un fumetto (o graphic novel...), ma passeremo ore con tutti che indicano una pellicola differente portando le proprie ragioni. No, grazie.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. «FU LEI A SCRIVERE QUESTA SCENEGGIATURA?»
      «Si»
      «Ok, l'accusa ha terminato» ;-)

      Fai anche l'80%, quando esce di scena Bip il film non va avanti, quando lui esce dal film, il finale è una pratica da sbrigare. Ne ho sentito parlare in ogni modo, non ho mai sopportato l'ipocrisia di questo film fin dalla prima visione, Nolan ha le spalle larghe, tantissimi fan, qualunque cosa faccia è un evento, una critica può sopportarla benissimo. Ma è il principio cestistico, quelli bravi vanno criticati di più perché sono bravi, e i difetti di Nolan, gira che ti rigira, sono sempre quelli, anche se i Nolaniani sono pronti a negarli ;-) Cheers

      Elimina
  9. Per fortuna non ho ancora mai sentito nessuno definire questo film il migliore della storia del cinema... :-)
    Molto bello per alcune cose, molto meno per altre, ma il difetto più evidente è quello che hai così ben evidenziato, il contrasto tra il realismo sbandierato e le robe da fumetto sparse ovunque.
    E comunque, continuo a chiedermi: ma se è un cavaliere, dove cazzo è il cavallo? :-D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sei fortunato, a me come da tradizione non é andata altrettanto bene ;-) Se non fosse arrivato dopo il rigore di "Begins" si sarebbe notato, ma così balza agli occhi. Avrà anche il bat-cavallo? Frank Miller lo aveva previsto qui niente invece ;-) Cheers

      Elimina
    2. Sul cavallo mi hau steso :-) nel fumetto ce n'erano a iosa!
      Regà, ve lo dico casareccio, sta cosa del realismo è 'na fregnaccia. Il cinema è da sempre finzione al 100x100, neppure kramercontrokramer è realistico. Il contesto però può essere verosimigliante. Per quello Nolan abbandona la prima Gotham per passare alle successive: perchè si fa la sua versione di New York (nel terzo, gotham sembra l'isola di Manhattan). Tra l'altro Gotham è uno dei soprannomi di New York. Insomma, al più un realismo estetico.Il resto è fantastico, nel senso di pura fantasia, come sempre.

      Elimina
    3. La macchina da presa mente 24 volte al secondo diceva De Palma, ecco perché trovi la bandiera sventolata da Nolan del reaslimo ben poco sensata, per quello ho messo le vignette di Mazzucchelli. "Begins" ti dava un'illusione di realismo, mentendo 24 volte al secondo, qui Nolan rompe lo schema, ottima se lo facesse in maniera cosciente, ma troppo spesso lo fa per comodità tradendo lo spunto iniziale. Tutto qua, per quello le scelte facili e di Nolan mi tirano fuori dall'illusione della storia, non riesco a riconoscere a Nolan "il prestigio" perché vedo come funziona il suo trucco di magia. Cheers!

      Elimina
  10. Io seguo quei bravi ragazzi de "Blog doppiaggi italioti" anche quando mi demoliscono film che adoro; vuoi che non continui a seguire questo blog? ;)

    Francamente apprezzo molto questo film; adoro la scrittura del personaggio del Joker e mi piace che - in qualche modo - il clown vinca su Batman facendolo diventare un "fuorilegge", un finale ovviamente a metà che porterà alla ribalta eroica nel terzo capitolo.

    Ciò che non mi è mai piaciuto è tutta la love story con Rachel; nel precedente film era sfruttata molto meglio.

    In ogni caso, anch'io preferisco "Batman Begins" e condivido la tua critica su Gotham; doveva avere un aspetto più unico che mai ma è stata tradita.

    Saluti daaaaaaaark

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Enrico e Petar sono fantastici, loro davvero fanno delle parodie, perché la parodia è quella che ti fa cambiare il modo di vedere l’opera originale ;-)

      Anche secondo me è molto bello, il portatore del caos che vince e frantuma le regole (anche quelle del protagonista) perché semplicemente non ne ha, Batman mente per salvare la faccia. Per me un eroe dovrebbe fare una scelta diversa, ma ci sta nell’ottima di un terzo capitolo in cui poi tali colpe, vengono punite dalla tempesta in arrivo (Bane), peccato che il terzo film, invece di correggere il tiro, accentui i difetti. Cheers!

      Elimina
  11. A me sto film qui è sempre piaciuto un bordello, sin dalla primissima visione al cinema in piena estate e c'era pure poca gente se non ricordo male. Trovo il personaggio di Joker azzeccatissimo e Heath Ledger mostruoso letteralmente, per me decisamente il migliore della trilogia di Batman - ma ovviamente non il migliore di Nolan!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sui difetti del film mi sono dilungato, ma anche su BIP, perché per me è la vera forza del film, Nolan è stato il primo ad utilizzare in modo espressivo un personaggio dei fumetti, tanto i cine comics finiranno per svincolarsi dalla “Origin story”, almeno lo spero ;-) Cheers

      Elimina
  12. Lo ammetto… appena uscito dalla sala avevo gridato al capolavoro. Avevo diciotto anni. Fu un film che mi segnò come pochi avevano fatto e che in parte è stato foriero della mia "formazione". Gli voglio bene come a pochi altri, per quelli della mia generazione è un cult imprescindibile.
    E' anche il film che ho rivalutato più massicciamente nel corso degli anni.
    Ora?
    Lo considero un grande, grandissimo film. Ma non un capolavoro. E per quanto qui ci sia di mezzo il cuore come poche altre volte, non mi azzarderei mai a definirlo un capolavoro proprio per via dei difetti da te accennati. Ma cacchio, cinema come piace a me.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Per prima cosa, sei troppo giovane Genius, smettila di essere così giovane ;-) Scherzi a parte ha tutto per piacere, forse è un limite mio, ma Nolan non lo sento molto un regista emotivo, anche se è vero solo in parte, nel suo cinema le emozioni non sono urlare e ribadite (a differenza dei concetti), in questo è di scuola Kubrickiana, e dopo avergli tirato sassi, questo paragone è una carezza. Cheers!

      Elimina
  13. Recensione severa, ma giusta...pure io all'epoca notai quanto poco realistico fosse questo batman, malgrado le promesse, il buonismo del battello o le svolte un tantino forzato (tutto il finale con il batman finto villanzone...), eppure (IMHO) rimane un gran bel poliziesco: a partire dalla scena della rapina (fantastica, malgrado il cannemozze del direttore), è tutto un colpo su colpo tra i mascalzoni da una parte e le forze dell'ordine dall'altra. Con quest'ultime che le prendono in continuazione. E poi lo confesso: al cinema, durante la famosa scena "la Bat-mobile che diventa la Bat-moto a scureggetta", ho saltato dalla poltrona ululando e battendo le mani come un bambino :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Puntavo a questo, al giudice di gara burbero che vota sei, al massimo sette. Funziona parecchio a compartimenti stagni, quando l’interruttore è su “On” il film fila, e personalmente ad esaltarmi sono certe uscite del Joker, davvero micidiali ;-) Cheers!

      Elimina
  14. Curioso il fatto che io e te la pensiamo più o meno uguale, solo che tu sei inca**ato con Nolan e detesti il film, a me in linea di massima piace. Perché per me "il film" non esiste al di fuori del personaggio del Joker, tutto, ma proprio tutto quello che sta fuori dall'anarchia e dalla prova di Ledger, è poca roba, anche se visivamente bella, perché Zio Nolan (io uso la Z, non la D...) deve ingarbugliare tutto all'eccesso per fare il filosofo. Mi immagino Nolan in un cinema, mentre guarda un film di Romero, e a fine visione gli arriva uno scappellotto da dietro da parte di uno zombi macilento che indica lo schermo, a significare "visto come si fa un film politico?"

    Alla prima visione, e anche alle successive, ho sempre guardato ogni scena aspettando la successiva apparizione del Joker. Il finale buonista non l'ho mai mandato giù, se avesse avuto le palle di girarlo come andava girato, oggi avremmo per le mani qualcosa di memorabile. Personalmente avrei fatto saltare il battello dei carcerati dopo che questi avevano deciso di non far saltare in aria gli "onesti cittadini". Solo che avrei messo su una scena splatter con la gente che si scanna per arrivare a quel maledetto telecomando.
    Solo che c'è Zimmer che aggiusta il tiro sulla delusione di ogni scena, ti illude per il gusto epico che ti mette nelle orecchie.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il fatto che il Joker sia il film è innegabile, di mio posso dire che non sopporto le inutili sovrastruttura che Nolan si impone, e si, la scena del battello avrebbe dovuto finire davvero così, invece che nascondersi dietro un dito parlando di realismo, non qui, non ora ;-) Cheers

      Elimina
    2. Ma poteva finire in mille modi, è stato scelto quello sbagliato. Un salvataggio degli sbirri che cercano di evacuare uno dei battelli (ancora meglio, cercano di salvare solo i cittadini anziché i carcerati), oppure il Joker che le fa saltare entrambe. E' stata scelta la più ruffiana e deludente, soddisfacente per le mayor del cinema e forse per lo spettatore incapace di assorbire qualcosa che non sia un lieto fine.

      Elimina
    3. Lo penso allo stesso modo, e non solo per il finale, anche per come è stata gestita, la votazione democratica no, non si può proprio guardare ;-) Cheers

      Elimina
  15. Sì, è indubbiamente un film molto sopravvalutato, al di là delle qualità che possiede e che hai sottolineato. Come mi capita quasi sempre l'ho apprezzato di meno a ogni visione successiva, specialmente a causa del finale che già alla primissima visione non mi aveva convinto. Ovviamente il Joker è la parte migliore del film, peccato che sia stato strumentalizzato dagli anarchici di merda.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Citofonare Alan Moore, quando il suo V è diventato altro, ma quando un personaggio di un opera lascia il suo autore, diventa di tutti, e il mondo è piuttosto variegato. Per il resto, direi che siamo sulla stessa pagina ;-) Cheers

      Elimina
  16. Bel film, ma che già alla seconda visione ho trovato un pochino pesantuccio. Causa la seconda parte perché sennò la prima con i mafiosi ed il finale sono intriganti. Certo, come detto, Nolan ad n certo punto non si prende una pausa e va via a tutta! Un pò troppo. Il Joker della prova maiuscola di Heath Ledger è un alquanto irritante causa piani che riescono ad essere precisi al millesimo di secondo mentre Batman qui è sempre tosto ed AE ci regala un bel Harvey Dent/Due facce.
    Poi, vuole essere dark, ma lascia perdere, come hai scritto, la bella Gotham del primo! Mah!
    Tornando al a Ledger, il suo personaggio nel successivo neanche viene nominato! Mah!
    Effettivamente io questo film me lo ricordo a pizzichi a differenza del primo e del, bolso, terzo.
    Nolan con questo ed "Inception" era diventato un autentico guru del cinema tanto che ormai per alcuni i film di Burton parevano da buttare! Mah!

    "quando il miglior cinema di Michael Mann non si becca lo stesso numero di “Bravò!” (il che è assurdo)."

    Già! Mistero!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi piace il nick nuovo che ti sei scelto ;-) Lo trovo parte dell'ipocrisia della Warner annunciare che Ledger aveva già dichiarato che non se la sentiva di riprendere il personaggio è stato una gran paraculata. Ma è un po' sempre così, ieri è uscito il trailer del nuovo Joker, gli altri sono già stati dimenticati oppure esaltati, a seconda delle posizioni ;-) Cheers

      Elimina
    2. Bro-fist, una due trenta volte, citando Mann hai centrato il punto. Quel tocco "daaaaark" urlato nei cervellotici androni della mente di Nolan che si nutre di un'estetica cara a Mann, Mann sa renderla senza filosofeggiare a vuoto.
      Io non voglio male a Nolan, è comunque un gran regista, mi piaceva quando non lavorava ancora con pacchi di milioni alle spalle, e per lui mi viene lo stesso discorso che mi viene per Tim Burton e altri registi: la qualità del loro lavoro come Autori diminuisce con la grandezza del budget. Se avesse meno soldi forse avrebbe meno tempo (come minutaggio del film) e meno mezzi per dire ciò che vuole, e ci riuscirebbe meglio.

      Elimina
    3. "Mi piace il nick nuovo che ti sei scelto ;-)"

      Grazie. XD

      "Lo trovo parte dell'ipocrisia della Warner annunciare che Ledger aveva già dichiarato che non se la sentiva di riprendere il personaggio è stato una gran paraculata. Ma è un po' sempre così, ieri è uscito il trailer del nuovo Joker, gli altri sono già stati dimenticati oppure esaltati, a seconda delle posizioni ;-) "

      Già!
      Comunque sono un pò sorpreso. Pensavo che l' articolo più richiesto ed atteso fosse quello de "L' ultimo boyscout"! XD

      Elimina
    4. In effetti anche quello è stato abbastanza richiesto, insieme a quello di "Commando", ora che ci sono tutti il più richiesto diventa in automatico quello su "Watchmen", sarà un altro momento campale quello ;-) Cheers!

      Elimina
    5. Rispondo al tuo Bro-fist Quinto Moro ;-) L'ho già scritto perché esaltarsi per la copia di Mann lo posso capire, ma mi sembra strano lo stesso ;-) Secondo me dovrebbe semplicemente lasciar perdere il "fantasy" (perdona l'utilizzo della parola non corretto) e gettarsi su robe pragmatiche e quadrate, che è in grado di narrare. Cheers!

      Elimina
  17. Gilliam e Nolan? Beh, schierarsi non è difficile, no: del resto ricordo bene anch'io le sacrosante critiche dell'ottimo Terry nei confronti di quella bieca campagna mediatica. Comunque, riguardo alla recensione de "Il cavaliere oscuro", direi che hai elencato bene tutti quei difetti che me lo rendono NON memorabile e che un approccio meno "geniale" da realista incoerente (oltre che un tantino ipocrita, vero) avrebbe forse potuto evitare... dico forse perché, anche nel migliore dei casi, continuo a non vedere Nolan a proprio agio nei panni di regista "seriale" supereroistico (e il terzo film, ahimè, lo dimostra fin troppo bene).
    Tutto sommato però l'hai trattato ancora con un certo rispetto, il nostro Christopher... stai aspettando il prossimo Batman per incenerirlo? ;-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non gli voglio male a Nolan, anche se ho passato anni a discutere in rete su questo film, hai detto bene non è un regista adatto alla serialità, con il prossimo film mi sono scatenato lo ammetto, ma ci tengo a ribadirlo, non gli voglio male, ma il genio vero per me è Terry, tutto lì ;-) Cheers!

      Elimina
  18. Con tutto questo daaaaarrk ormai dal whisky a colazione dovrai passare allo sciroppo per la tosse, mio caro Satchmo. Mah... ormai dopo tanti facili entusiasmi per cose buone o anche solo decenti... ci si fa il callo? A me, dopo una prima diffidenza il film piace abbastanza (ma preferisco quelli di Burton di gran lunga), come seguito dell'interpretazione del personaggio da parte di Nolan e meglio sarebbe se si fosse fermato qui. Peccato che le parti politiche ed economiche siano pallose, sono sicuro che sia possibile raccontarle bene, ma ci vuole il regista giusto. Come per l'azione. L'interpretazione di Ledger come Joker è bella e interessante, legata al contesto di questo film e non oltre (anche se l'equazione anarchia=caos, non so se cominciata qui e proseguita con successo o iniziata prima mi ha rotto proprio, a prescindere da quello che si pensi dell'anarchia). Avrei voluto che Due Facce, o meglio Harvey, fosse costruito anche nel film precedente; la parte finale con lui, fatta giusto perché un trasportatore di oggetti di scena ha chiesto "e che è successo a Due Facce?" (storia non vera), è un vero spreco: da potenziale Macbeth a Wile E. Coyote o l'Armando (Era quasi verso sera...) . La Warner Bros è il vero cattivo del film, però, altro che Ra's. I buchi di trama... cazzo, Interstellar ha i buchi neri a confronto. Risaltano proprio per questa ossessione del realismo (e, a sproposito... tra i realismi irrealistici, come diavolo fa Harvey a sopravvivere con quelle ferite?). Su Mann e i critici... e che devo dire, hai detto tutto tu; ma forse è il proseguimento "naturale" del graphicnovellismo. Gyllenhaal sarà anche, come dici tu, "molto sensuale in certi ruoli", ma io la ricordo solo qui e mi pare proprio brutta; non ho mai maccosato come quando Joker dice "Well, hello beautiful [...] and your are beautiful". Non so perché ma Batman mi ispira proprio il fantasy casting... Ultima volta, giuro: Jack Nicholson è il migliore... ma James Woods come Joker... eh? Capacità e phisique du role. Ma, e non so se esiste al mondo qualcuno d'accordo con me, come avrei voluto vedere Due Facce fatto da Vittorio Gassman (basta vedere l'Otello che ha fatto con Randone, Anima persa e C'eravamo tanto amati. E l'aspetto è perfetto per la metà Harvey). Batman e Gilliam Batman e Ferreri... ahhhh bellooo (ma un post sulla Grande Abbuffata prima o poi... scusascusa, come non detto). Smetto, smetto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ti ringrazio, direi che siamo molto in linea, la Gyllenhaal qui è sprecata, ti consiglio "Secretary" poi ne riparliamo ;-) James Woods non sarebbe stato male, ma anche il Joker proposto da Joe Dante, ovvero John Lithgow avrei voluto vederlo ;-) Cheers!

      Elimina
  19. Bravo Cass, daje addosso a sto film, senza democristianismi (non che tu ne abbia mai avuti, beninteso)...
    Sono della scuola timburtoniana e Nicholsoniana, per cui questo film sì dai bellino ma niente più... sicuramente meglio di quella schifezza che è il terzo film della trilogia...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ti ringrazio, posso essere accusato di tutto, ma - spero - non di essere uno che dice "bravo" quando l'occasione è quella giusta, oppure in alternativa "stronzo". Anche perché é una politica che applico non solo per i film, ma anche nella vita ;-) Cheers!

      Elimina
  20. Io sto con te caro Cass, questo non è certamente il miglior film della storia del cinema: poi per me non è neanche il miglior film di Batman, ma questo mio parere conta poco, vista la mia ignoranza cinematografica.
    Il Joker è eccezionale, sopra le righe bla bla, ma io ho sempre percepito l'irrealismo - nel realismo che tu evidezi - di un personaggio che è una sorta di Dio del male in terra.
    Il Joker di "The Killing Joke" è malvagità allo stato puro, ma non ha quest'aurea di "superiorità".
    Poi mi lascia perplesso il messaggio finale del film.
    Bellissimo che buoni e cattivi, nella scena dei traghetti, decidano di non attentare gli uni alla vita degli altri. Eppure sarebbe facile per i buoni mandare al massacro i cattivi che sono la parte marcia della società..e per i cattivi fare del male.
    Un messaggio iperpositivo, una grande sconfitta del Joker.
    Eppure nel finale "Joker rischia di vincere lo stesso perché dimostra che una persona, in base alle circostanze, può trasformarsi da paladino a killer".
    A me questa cosa qui ha lasciato veramente perplesso.
    Un omicidio (genitori di Bruce) possono trasformare in un eroe o in un giustiziere vendicativo.
    I cittadini avrebbero conosciuto il lato oscuro del grande procuratore, ma avrebbero saputo che c'è un supereroe, Batman, capace di salvaguardare tutto.
    Messaggio troppo buonista?
    Beh, chiaro che con un messaggio così venivano a crollare i presupposti per il terzo film.
    Che poi si conclude all'acqua di rose, no?
    L'eroe celebrato e Bruce che finalmente fa una vita libero da lotta al crimine e dai fantasmi del passato.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Tu non hai idea di quanto io ti voglia bene quanto te ne esci con questi spunti, oh grazie per aver fatto il paragone con “The Killing Joke” dove Moore sapeva di avere per le mani un personaggio dal potenziale esplosivo, un esempio negativo, solo che lo ha utilizzato con molta più saggezza di Nolan (e della campagna pubblicitaria della Warner), il Joker di Moore possiamo capirlo, ma mai provare empatia per lui, al massimo compatirlo per il suo passato, di conseguenza non si può patteggiare per le sue azioni. Quello di Nolan invece, è il contrario, si patteggia per lui anche se fa cose riprovevoli, per me Moore è stato molto più accorto nell’utilizzo del personaggio.

      Il finale con i battelli come lo abbiamo visto qui, poteva andare bene per “Shazam!” (cito l’ultimo film della Distinta Concorrenza che ho visto in ordine di tempo) qui è fuori luogo, mentre sul finale del prossimo capitolo, giovedì si avvicina, non ho preso prigionieri ;-) Cheers

      Elimina
    2. Oh ci provo a dare spunti, sono un ignorante tra i colossi qua dentro :D.
      (poi quando parlerai di Bad Taste invece lì ne avrò da dire!!! :D).
      Curioso di vedere il tuo commento sul finale della trilogia :D

      Elimina
    3. Non ti sottovalutare, e come direbbe Lucius, sono solo un nano sulle spalle dei giganti, detto questo non vedo l'ora di trovare il tempo per rivedere "Bad Taste", diciamo che per la fine della Bat-trilogia bisognerà aspettare meno ;-) Cheers

      Elimina
  21. "[...]Dio Nolan, colui a cui tutto è concesso perché è daaaaaaark fino al midollo e ha reso Batman realistico."
    Ribadisco: è proprio questo che non mi aggrada!! 😁😁

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Vedi perché devi stare su questa Bara? Sei a casa tua ;-) Cheers

      Elimina
  22. Quando devo giudicare un film,un disco,un libro o una qualsiasi opera esageratamente famosa tendo di solito(per quanto mi risulti difficile)a separare l'idea dell'opera in se,dall'idea che ho della sua fanbase.
    Il cavaliere oscuro è IL film in cui fare questa dissociazione in favore dell'obiettività, è oserei dire, impossibile.
    Per esperienza personale mi piace dividere in 3 gruppi gli osannatori di questo film.
    Il primo, "Gli appassionati di film": ho spesso notato che chi inneggia al capolavoro quando si parla di questa pellicola,siano quelli che pensano che johnny depp e will smith siano tipo gli attori migliori del mondo, e che "io sono leggenda" sia il più grande film della storia dopo Iron Man e V per Vendetta seguiti da Pirati Dei Caraibi e la ricerca della felicità.
    Insomma abbiamo capito di che tipo di spettatori parliamo,quelli che permettono a film come questi di esistere,ovvero "gli appassionati di film".

    Secondo Gruppo, "Quelli che guardano solo film di supereroi":
    Questi Grandissimi Cinefili,se non esistessero pellicole come hulk,spiderman,avengers,batman,capitan america,thor,daredevil,i fantastici 4 ecc (potrei finire dopodomani), non saprebbero nemmeno cos'è il cinema,e se inventassero dei film-videogiochi dove puoi sparare ragnatele e volare tipo realtà vituale mentre sei seduto in sala morirebbero d'infarto per l'eccessiva gioia .

    Terzo Gruppo...ahimè ci siamo.. I fan di Christopher Nolan: i più grandi critici di cinema viventi,quelli che quando vedono dei minestroni senza capo ne coda come inception o interstellar restano estasiati dalla trama districata e dall'immensa profondità che scaturisce da essa; Loro non solo prendono pericolosamente sul serio film come "il cavaliere oscuro"(mi hai ucciso quando hai precisato che stiamo parlando di Batman,l'uomo mascherato col mantellino e le orecchie a punta,ma ovviamente questa ovvietà è di difficile comprensione per alcune persone),ma cercano anche di trarre delle riflessioni filosofiche citando fino allo sfinimento le frasi troppo faighe e da antieroe di jocker (avevo 11 anni ma ancora mi ricordo gli sfondi dei ragazzi più grandi sui primi ipod con jocker protagonista)poi poco importa che sia un film banalissimo (l'analogia della scena della barca e la riunione di condominio mi ha steso per la seconda volta)con scene e personaggi altrettanto banali.(l'unica cosa di non banale di questo film penso sia solo il budget).
    No no no,Siamo noi degli ignoranti,degli stupidi bifolchi,che non comprendono la complessità di questi capolavori senza tempo.

    Christopher Nolan rimane secondo il mio modestissimo parere,il regista più sopravvalutato della storia,
    Senza se e senza ma,i suoi film consistono nel raccattare grandi nomi nel cast (Christian Bale,Leonardo Dicaprio,Morgan Freeman,Matthew Mcconaughey) grazie a budget spropositati,aggiungere trame fitte e sceneggiature confusionarie e sconclusionate per infine mascherare il casino con una sorta di soluzione finale del plot.
    Quasi come per dirci "avete visto quanto sono geniale? i miei film sono di un altro livello!solo veri intellettuali possono capire i miei finali e stare dietro alle mie trame".
    Il film che meglio lo rappresenta rimane Interstellar,visto al cinema,ricorderò a lungo quelle 3 ore di torura.
    Preferisco mille volte un Michael Bay che almeno è la versione onesta di quell'ipocrita di Nolan,e non pretende che transformers venga considerato un capolavoro,perchè si è quello il vero problema di Nolan, è l'alone di capolavoro che si è creata attorno ai suoi film che mi fa covare tanto astio. Ma forse è più colpa del pubblico che sua,magari il suo scopo è esattamente lo stesso di bay...fare sfracelli ai botteghini,solo in un modo diverso.
    Bellissimo post comunque,non ho commentato nel dettaglio il film,perchè tutte le cose che c'erano da dire le hai dette tu!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Stavo per perdermi questo gran commento, scusami Andi per la risposta in ritardo!
      Le tue tre categoria sono da applauso :-D

      Nolan non potendo essere Kubrick, ha scelto di fare Batman con la puzza sotto il naso, farò pace davvero con lui solo quando mi dirigerà uno 007 ;-) Su Michael Bay sfondi una porta aperta, anche perché Bay è un tamarro, ma sa girare, e questo molti cinefili non lo vogliono ammettere, forse perché rientrano nelle tre categorie che hai descritto, oppure varianti di esse. Cheers!

      Elimina
    2. Io mi ritengo in parte un fan di Nolan soprattutto per come ha portato Batman al cinema, ma non ho un film preferito, forse Memento è il più riuscito dei suoi, Inception non mi ha convinto pienamente, Interstellar idem bello, emozionante ma incasinatissimo, Begins è il mio preferito della trilogia ma non è perfetto, di perfetto c'è forse la caratterizzazione del suo Batman, forse la migliore di quelle proiettate fino ad ora.

      Elimina
    3. Anche io non ho un suo film preferito, anche se gradisco "Memento" e "The Prestige" anche lui con i suoi bei buchi. "Begins" porta avanti in maniera monolitica la scelta di rendere ogni elemento razionale, per lo meno ha una sua coerenza andata persa pian pianino nel corso della bat-trilogia. Cheers!

      Elimina
  23. Menomale, menomale che ci sei a scrivere queste cose, perché manco io ne posso più di sentire cantare peana per questo film. Capolavoro qua e capolavoro là. Ma dove?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non sono il blogger che vi meritate, ma quello di cui avete bisogno… Non vuol dire niente questa frase ma si può usare in ogni occasione! ;-) Mille grazie, questo post era un sasso nella scarpa che dovevo togliermi. Cheers!

      Elimina
  24. Letta la recensione di TDK, le critiche sono trascurabili se permetti (o comunque riscontrabili in ogni film esistente, che non scampano da queste critiche "perchè non si prendono sul serio", espressione oramai usata per giustificare ogni cazzata in certe opere), poca roba che soccombe innanzi alla magnificenza della regia e delle tematiche sviluppate, rifarsi a Michael Mann è tutto tranne che un errore, magari anche altri lo facessero, d'altronde la stima di Nolan verso Mann è nota e se non erro coltiva anche una discreta amicizia personale verso di lui. Ma l'opera comunque ha anche riferimenti al cinema di Walter Hill e soprattutto Fritz Lang, con il suo Grande Caldo.
    Il film non ha bisogno di scene d'azione nel senso classico del termine, perchè è un thriller-neo noir. Maggie Gyllenhaal (da qualcuno definita un cesso vabbè... tenetevi le solite bambolone preconfezionate, ma d'altronde su internet pure Marylin Monroe e Audrey Hepburn ho letto che sono brutte quindi per Maggie ci "sta" anche se non lo capisco) l'ho nettamente preferita a Katie Holmes (anche se Nolan voleva Amy Adams nel ruolo all'epoca... ma la produzione non volle rischiare dopo Bale come protagonista).
    Dopo Nolan il termine dark è stato abusato e sfruttato come etichetta di garanzia, senza capire nulla del lavoro del regista sul personaggio e nello stile. Questi cinefumetti che usano il supereroe per indagare del mondo odierno sono interessanti e ringrazio Nolan per la stima che nutre vero lo spettatore, che non vede come mero pollo da ingozzare a suon di stupidate, ma vuole anche offrirgli un'esperienza unica e stimolante intellettualmente, lo vidi al cinema a 14 anni a Luglio 2008, fiero di aver assistito ad un qualcosa di epocale e "storico" con la valutazione anche a-posteriori.


    Parentesi fumettistica poi; su Alan Moore e The Killing Joke non capisco il perchè venga tirato in ballo sotto nei commenti, tralasciando il fatto che sono due media diversi fumetto e cinema quindi questi paragoni e raffronti stanno a zero, tirare in ballo Alan Moore come guru ha abbastanza stufato; sembra che il miglior autore del mondo di fumetti sia lui quando non è assolutamente vero; Jodorowsky, Talbiot, Van Hamme, Ware etc... per fermarci ai viventi, sono superiori a lui e sono dei veri sperimentatori, tralascio i defunti come Hugo Pratt che lo distrugge, per non tirare in ballo Guido Crepax, che prende Alan Moore lo ribalta a 180° e lo infila con la testa nel WC; infatti il pseudo bardo capendo che Crepax gli era nettamente superiore, si mise a fare analisi idiote su un capolavoro immane come Valentina, per sminuirne il valore perchè aveva fiutato che il suo primato era in bilico.
    Basta prostrarsi agli anglosassoni, noi italiani abbiamo avuto fior fiore di artisti che dal basso del nostro provincialismo esterofilo, non abbiamo mai pompato come hanno fatto invece gli altri paesi. Crepax è un maestro riconosciuto per Frank Miller ad esempio, solo ora sta arrivando l'intera opera omnia per la Fantagraphics negli USA, dopo che per decenni erano giunte le sue opere in modo sparso.
    Ho citato Pratt e Crepax, ma potevo anche dire Pazienza, Bonvi, Micheluzzi, Toppi, De Luca, Battaglia, Magnus etc... tutta gente che non ha nulla da invidiare ai soloni stranieri tanto decantati.
    Rendetevi conto che negli anni 60' a livello di fumetto commerciale, mentre Stan Lee e Kirby erano alle prese con i puerili e oggi datati Fantastici 4, noi pubblicavamo Diabolik e Satanik... in pratica rifavamo per i cattivi che esprimevano una forte critica al sistema sociale, eravamo su tutt'altro pianeta come qualità; cara Italia che cazzo ti è successo poi?.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Secondo me le critiche a Nolan narratore non sono affatto trascurabili (ti ho risposto di là su questo argomento), no rifarsi a Mann e Hill non è affatto un problema, parlando tra me e te, mi fa un po’ sorridere che se Nolan fa una mezza scena di rapina alla Mann molti si esaltano, ma poi non conoscono i film di Mann, Hill e Peckinpah, aperta e chiusa parentesi.
      Maggie Gyllenhaal è sensualissima, forse questo non è il ruolo che le permette di brillare, ma è mille volte meglio della Holmes sia come attrice che come “sesso a pile”.
      Le scene d’azione questo film le cerca (non ribalti un camion per aria altrimenti), il problema per me resta che “dark” può andare bene per Batman, anche “Darkman” di Sam Raimi era molto fumettistico, pur non tratto da un fumetto. I casini arrivano quando cerchi di fare Superman con lo stesso approccio serioso, infatti il risultato è stato risibile. Anche io ho visto il film al cinema a tre posti di distanza da me, uno dormiva russando (storia vera), giuro non ero io! ;-)
      Perché è stato Nolan a tirare dentro le “Graphic Novel” (facendo già un errore concettuale enorme alla base), “Batman Begins” pesca a piena mani da Frank Miller, intere scene. Per quanto riguarda le classifiche Crepax meglio di Moore meglio di Walt Disney, meglio di Jack Kirby, ti rimando a cosa ho scritto nell’altro post, sono tutte voci con qualcosa da insegnare, lungi da me metterle in una classifica e permettermi di ignorarne qualcuna.
      Io ho imparato ad amare i fumetti sulle strisce mute di Bonvi (Cronache del dopobomba), per poi passare al suo Cattivik, e da qui Silver e Magnus, per fortuna nella mia biblioteca avevano anche Hugo Pratt, di cui ho letto quasi tutto quando poi dopo il primo anno alle elementari ho imparato a leggere.
      Ammazza puerili Fantastici Quattro di Lee e Kirby? Solo una dei più geniali archi di storie di sempre, non hanno proprio nulla di datato quelle storie e quelle tavole credimi, solo per i disegni di Kirby tantissimi autori moderni hanno imparato a fare fumetti, il più facile da citare Leo Ortolani. Dove si firma per leggere solo cicli di storie così puerili? ;-)
      Quello che è successo alla cultura in questo strambo Paese a forma di scarpa, è stata asfaltato in tutti i generi e in tutti i campi purtroppo. Cheers!

      Elimina
    2. Dei F4 sto recuperando i Masterwork, sono giunto al numero 7, mi mancano altri 3 volumi e termino il recupero. Per i fumetti di supereroi pre anni 80, i recuperi sono in primis in funzione dei disegni, Kirby oltre ai disegni curava pure i soggetti delle storie ad un certo punto e si occupava in parte delle sceneggiature pure. Ci mettono un bel pò ad ingranare (diciamo ad inizio del Masterwork 4), poi sono una lettura si invecchiata nei testi, ma molto godibile nei disegni che migliorano esponenzialmente. Kirby ad ogni tavola s'inventava una diavoleria nuova di tipo fantascientifico, il che spinge il lettore ad andare avanti.
      Kirby era un grande, l'apice grafico lo tocca con il Quarto Mondo, ma risulta debole nella prosa, Kirby secondo me avrebbe dovuto fare un'opera di avanguardia visiva e fare dell'immagine il perno narrativo del tutto.
      Ditko devo recuperare i suoi Spider-Man e Dottor Strange, così mi esprimo pure su di lui.

      Se pensi però che in contemporanea ai F4, noi producevanmo Satanik, con una protagonista donna (Sue Storm era il nulla come psicologia a confronto), che era cattiva e sovvertiva tutti i valori della società borghese allora vigenti (famiglia, sesso, emancipazione femminile etc...), capisci come eravamo avanti rispetto agli americani, puerili intendevo in questo senso ecco. I testi sono invecchiati molto meglio di quelli di Stan Lee, ma cavolo i soggetti erano ambiziosissimi. Poi ai disegni c'era il grande Magnus.

      Elimina
    3. Perfettamente d'accordo, Kirby poteva quasi fare a meno dei testi il suo "storytelling" era invidiabile oltre alla potenza delle tavole, in quel periodo Lee si occupava al massimo dei dialoghi, molto verbosi e spesso sopra le righe come nel suo stile, in quello si, il loro ciclo mostra il fianco. Mi pare fosse in "Cinque è il numero perfetto" dove il protagonista diceva che i nostri eroi "neri" avevano (o erano) belle donne, rubavano soldi e gioielli e facevano la bella vista, mentre gli eroi americani morivano per salvare il mondo, concludeva dicendo: «Gli americani non hanno capito nu'cazz!» ;-) Cheers

      Elimina
  25. L'ho rivisto proprio ieri, penso sia stata la terza o quarta volta e la mia opinione a riguardo non è cambiata di molto, sono stato solo un po'più attento alle dinamiche e concordo su parecchio di quanto hai scritto, la trama è inutilmente appesantita da una consistente componente politica e finanziaria, il Begins è un film molto più godibile sotto questo punto di vista, semplice ma non banale. Come giustamente hai fatto notare il realismo c'è ma non troppo, anzi alcuni passaggi sono forzatissimi, la storia dei battelli, l'ultima cattura di joker, la genesi di due facce nel giro di 48ore, l'elaborazione del lutto di bruce più altre piccole cose tipo l'analisi del proiettile. Per me un diverso montaggio ne avrebbe sicuramente giovato e anche un altro titolo tipo Joker Begins oppure L'ombra del cavaliere oscuro.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono molto d'accordo, questo film avrebbe bisogno di un montaggio migliore e anche l'idea per il titolo non è affatto male. Cheers!

      Elimina
    2. Nel mio TDK ideale la scena del salvataggio doveva essere posticipata a fine film, la scena dell'ospedale (senza Dent) al massimo anticipata a prima della cattura di joker da parte di Gordon, quella sui battelli e il grattacielo totalmente rimosse, così facendo Dent rimaneva sfigurato nell'esplosione e cercava immediata vendetta affrontando lì sul posto un batman disperato per poi morire, bruce ferito si prendeva la colpa e ormai DISTRUTTO dalla morte di Rachel fuggiva come succede infatti nell'epilogo, il finale apertissimo però ci mostrava un joker ancora in prigione che dopo gli ultimi avvenimenti veniva trasferito ad Arkham.

      Io quando parlo di TDK e anche del Rises ne parlo con dispiacere perché bastava pochissimo per ottenere prodotti di gran lunga migliori e più coerenti. Rimango grato a Nolan per averli portati al cinema anche se sogno ancora il terzo Batman di Burton magari ancora con Keaton..

      Elimina
    3. Sarebbe stato più logico, il terzo Bat-Burton resterà un bel sogno. Cheers!

      Elimina
    4. Rivisto ieri nuovamente in lingua originale... ribadisco TDK (tolta magari l'azzardata ricostruzione dell'impronta prima dell'attentato al sindaco) viaggia alla grande fino al rapimento di Dent e a quel punto siamo a quasi 1 ora e 30, la scena del primo arresto di Joker a livello di azione penso sia il punto più alto dell'intera pellicola e sarebbe stato un gran bel antipasto dell'epilogo finale.

      Il Dent post esplosione è indecente, di quell'ultima ora in pratica salvo solo l'attentato all'ospedale, l'incendio ai soldi, l'ultimo dialogo tra Batman e Joker e ovviamente la fuga del cavaliere oscuro.

      Vorrei quasi rimontarmi una versione personale da massimo 1 ora e 40 ma ci sarebbe da rigirare tutto il post esplosione senza mettere in mezzo la famiglia di Gordon.

      Quindi cronologicamente dopo gli attentati al giudice e al commissario io metterei:

      1.nuova richiesta da parte di joker per farsi consegnare Lau minacciando l'attentato all'ospedale
      2.evasione di lau e scena della montagna di soldi data alle fiamme
      3.attentato al sindaco
      4.cattura di joker dopo l'inseguimento
      5.rapimento di Dent
      6.Morte di Dent dopo lo scontro con Gordon e fuga di Batman

      Elimina
    5. Penso che un ricatto del Joker sarebbe diventato (ancora) più virale di quanto il personaggio non sia già diventato, secondo me faresti un botto di visualizzazioni caricandone una versione così in rete, Batman è sempre un argomento caldo. Cheers!

      Elimina
  26. Aggiungo, una cosa è sicura, quando un film non ci piace troviamo qualsiasi cosa per screditarlo quasi a giustificare la nostra critica, esempio banale, io come tanti altri amo independence day avevo 10 anni quando è uscito, lo reputo ancora il disaster-movie per eccellenza e mai mi sono sognato di analizzarlo sotto il punto di vista scientifico, ne uscirebbe distrutto, lo guardo ancora ogni tanto e mi diverto sempre allo stesso modo.

    TDK non mi prende o lo fa solo marginalmente, forse chi l'ha amato non è mai stato un fan di Batman, è evidente che qui ne esca ridimensionato e sconfitto, non è più il Batman che sistema le cose, è il Batman che ha fallito, che ha perso l'unico motivo per tornare ad una vita normale, il Batman che davanti alla follia si trova impreparato e incapace ad affrontare un nemico che non può battere, "il criminale è semplice da capire" è la frase che ritorna.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Se non altro Rolando Emmerigo non chiede al suo pubblico di accettare tutto quello che succede come se fosse realismo puro, anzi. Nolan invece prima imposta tutto sul realismo, poi quando gli fa comodo (ovvero quando il passaggio narrativo diventa complicato) allora va bene meno realismo tanto alla fine sono solo fumetti, per questo lo trovo un po' troppo furbacchione Nolan. Poi l'idea di Batman che si fa carico di tutto mi piace anche, peccato che il terzo ed ultimo film abbia parecchi momenti davvero poco credibili, che danno un calcio al secchio del latte al lavoro fatto. Cheers!

      Elimina