mercoledì 13 marzo 2019

Zombi 2 (1979): Fulci vive!

Il 13 marzo è sempre l’occasione giusta per ricordare Lucio Fulci, il “poeta del macabro, il “terrorista dei generi”, uno che li ha davvero esplorati quasi tutti, anche se il suo primo horror è stato questo film.

Certo Fulci prima aveva diretto alcuni gialli e dei thriller come “Non si sevizia un paperino” (1972) e “Sette note in nero” (1977) ma il successo incredibile di Dawn of the dead di George A. Romero cambia tutto, e uno strambo Paese a forma di scarpa di mia e vostra conoscenza, risponde subito presente!

Originariamente a dirigere il film avrebbe dovuto essere Joe D’Amato, scartato dal produttore Ugo Tucci perché troppo legato al cinema erotico (storia vera), Enzo G. Castellari invece, ben poco interessato ad una roba con i morti viventi chiese una cifra esagerata per essere sicuro di non essere assunto, quindi la scelta ricadde su Fulci, più che altro perché in alcuni suoi film aveva dimostrato una certa propensione per l’horror.

Lucio Fulci nel suo cameo nel film, fa la parte del caporedattore del giornale di New York.
Curiosa anche la storia del titolo, voluto dai produttori proprio per cavalcare il successo del film di George A. Romero, infatti nel mondo questo film è celebre con il titolo “Zombie Flesh Eaters”, tranne in Giappone, laggiù ha l’incredibile titolo di “Sangueria", sempre sia lodato il Paese del sol levante! Qui da noi invece quel numero dopo la parola “zombi” mette in chiaro che l’idea era proprio quella di sfruttare il filone resuscitato da Romero, affare che ha creato non pochi problemi.

A partire da un accesa polemica tra Dario Argento - strenuo difensore del lavoro della Leggenda a cui aveva collaborato con la sua versione del montaggio per l’Europa e con le musiche dei Goblin - e Fulci che alle accuse di plagio ha risposto con una lettera in cui elencava TUTTI i film con morti viventi usciti prima di quello di Romero, aggiungendo come argomentazione: «Se ho copiato da voi, allora ho copiato anche da loro. Statevene zitti». Peperino, il buon Lucio.

Ma il titolo e i caracollanti mostri, sono davvero gli unici punti di contatto tra il film di Fulci e quello di George “Amore” Romero, perché il Lucione nazionale per i suoi morti viventi si ispira alle origini classiche e a film come “L'isola degli zombies” (1932) oppure “Ho camminato con uno zombi” (1943) di Jacques Tourneur, concentrandosi sul Vudù (o Voodoo se preferite) come forza scatenante del ritorno dei morti viventi, salvo poi prendersi qualche licenza poetica, tipo il fatto che anche i suoi mostri si nutrano di carne umana, proprio come quelli di Romero, anche se sono del tutto primi della valenza sociale e politica di cui la Leggenda li ha caricati nei suoi film.

Maracaibo, zombie forza 9, fuggire si ma dove? Za Za!
Posso essere brutalmente onesto? Amo troppo i film di George A. Romero per apprezzare allo stesso modo questa interpretazione dei morti viventi, considerata la velocità con cui il film è stato sfornato, solo un anno dopo Dawn of the dead, è stata quasi un’operazione che oggi definiremmo di “Instant movie”, considerando anche che la frase usata nel film «...quando i morti usciranno dalla tomba, i vivi saranno il loro sangue...», ricorda davvero tanto la Romeriana «Quando non ci sarà più posto all'inferno, i morti cammineranno sulla terra». Ma dire che “Zombi 2” sia stato solo qualcosa di simile a quel film firmati Asylum, prodotti di corsa e con pochissimi soldi per sfruttare il blockbuster del momento sarebbe riduttivo, ma tenetemi aperta l’icona sulla famigerata casa di produzione, più avanti potrebbe tornare buona.

“Zombi 2” riesce ad essere davvero apocalittico, anche se le prova tutte per giocarsi elementi che arrivano dalla commedia scollacciata (parlando in stampatello: TETTE!) e un senso generale da film d’avventura sullo sfondo di un paesaggio caraibico come l’isola di Matul. Ma soprattutto è un film orgogliosamente di genere, ruspante sotto tutti i punti di vista, la recitazione, gli effetti speciali, una pellicola che se ne frega proprio di messaggi, critica sociale o chissà quale altre chiavi di lettura, ma si concentra solo sulla exploitation pura e semplice, tutta quella che è possibile sfornare con un budget al limite del ridicolo.

"Umano, m'hai provocato e io ti distruggo adesso, umano! Io me te magno" (Quasi-cit.)
L’inizio è valido anche grazie all’ossessiva colonna sonora composta dal mitico Fabio Frizzi, un insieme di elementi elettronici e sonorità pseudo caraibiche diventata un classico per tutti gli appassionati, così riuscita che Fulci la riutilizzò con ben poche varianti per il suo film successivo, “...E tu vivrai nel terrore! L'aldilà” (1981) tanto per restare in tema di classici.

Una barca apparentemente senza equipaggio raggiunge New York, in un inizio che in qualche modo strizza l’occhio al vascello portatore dell’epidemia di “Nosferatu” (1922), ma qui l’infezione è rappresentata da un grasso zombie (deve aver mangiato bene durante la navigazione) che in un tripudio di sangue finto, di quel rosso posticcio che mi fa impazzire - e si vede solo nei film come questo - si pappa un poliziotto, anzi due. E poi forse chiede anche il dolce.

Zombie con le ossa grosse.
I morti viventi di Fulci non sono le caracollanti comparse con la faccia dipinta di trucco grigio di Romero, sono schifosi, cadono a pezzi per via della putrefazione e il più delle volte sono ricoperti di così tanti vermi da fare la gioia di qualunque appassionato di pesca. Ma soprattutto sono lenti, lentissimi come il ritmo del film verrebbe da dire, e realizzati con il minimo sindacale del budget disponibile, eppure sempre minacciosissimi, una vera forza assassina, avete presente gli zombie realizzati alla grande ma innocui come micetti di I camminamorti? Ecco questi sono il loro esatto opposto, orrendi e mortali.

“Salve, vorrei dei vermi da pesca e un sacchetto per vomitare”.
Bisogna dire che il film che nella sua versione integrale dura 91 minuti, ma ci mette parecchio ad ingranare, prima bisogna passare attraverso parecchi momenti pruriginosi, Ian McCulloch e Tisa Farrow (sorella della più celebre Mia) che fingono di ballare il "mambo degli orsi" per non essere arrestati, e che quando riescono finalmente ad imbarcarsi su un cargo battente bandiera liberiana alla volta dell’isola di Matul, parecchi minuti vengono dedicati alla tizia che si dedica alle immersioni praticamente nuda (ma con la cuffia da bagno!) alla facciazza mia, che appena mi espongo al sole per più di tre secondi mi ustiono e mi copro di macchie rosse nemmeno fossi la Pimpa.

Qui però tocca chiudere quell’icona sull’Asylum lasciata aperta lassù, si perché anche se Fulci non ne voleva proprio sapere, il produttore Ugo Tucci con l’aiuto di un documentarista locale, infilò nel film la scena sottomarina dello squalo che lotta contro lo zombie, quasi l’antesignano di tutti i film e filmacci di squali dell’Asylum!

Zombie VS Shark! (e l'Asylum... MUTA!)
Ma la scena più memorabile del film è quella che vede protagonista l’attrice Olga Karlatos e no, non mi riferisco alla lunga scena di lei che fa la doccia, ma quella successiva!

Solo un decennio di commedie scollacciate può regalarti un tale scientifico uso degli specchi.
Ovviamente parlo della scena dell’occhio trafitto dalla scheggia di legno della porta, un’altra idea che Fulci riprenderà in “...E tu vivrai nel terrore! L'aldilà” ma che mette in chiaro il motivo per cui “Zombi 2” ha saputo conquistarsi il suo posto nella storia del nostro cinema, e nel cuore degli appassionati. In un tripudio di campi e controcampi, cornee di plastilina e una testa posticcia, forse da sola questa scena ha fatto entrare questo film nella storia del nostro cinema, aumentando il livello di efferatezza.

“Ho la sensazione che questa cosa non finirà bene, così, ad occhio”.
Ma poi il bello di “Zombi 2” è il suo essere orgogliosamente artigianale, la leggenda vuole che Fulci per sporcare le mani dei morti viventi e dar loro un aria più vissuta, abbia svuotato la pipa sulle dite ricoperte di gomma degli attori, oppure abbia utilizzato il suo stesso cane, quello che si vede solitario sull’isola di Matul, per far capire anche all’ultimo degli spettatori il paesaggio disabitato.

L’assedio finale funziona grazie ai continui ammazzamenti grondanti sangue (finto) e alla musica di Fabio Frizzi che non molla un colpo proprio come i morti viventi, inoltre il film termina nel momento migliore, che poi a ben guardare è quello peggiore per i protagonisti, con gli zombi in marcia verso la grande mela, e i colpi dati contro la porta chiusa, con la creatura al suo intento che vuole solamente uscire. Non è questo l’horror? Un porta destinata a non restare chiusa a lungo, dietro cui si nasconde qualcosa di orrende e letale?

Alla maratona di New York, loro arriveranno sicuramente tra gli ultimi.
Per me “Zombi 2” sarà sempre il re dei film un tempo noleggiati - oggi scaricati oppure visti in streaming - da vedere da ragazzini con gli amici per farsi due risate per il budget poverello, ma allo stesso tempo è il classico film che poi, in quello stesso ideale gruppo di amici, qualcuno finiva per apprezzare più degli altri. Di solito è così che poi si diventa fanatici di film Horror, quando inizi a trovare il valore, l’orrore e il gusto per le trovate macabre orgogliosamente artigianali, dove tutti vedono solo risate facili, è proprio lì che Lucio Fulci fa la differenza, Fulci vive gente, Fulci vive!

46 commenti:

  1. di fulci ho visto solo : sella d'argento e non si sevizia un paperino( veramente un film forte in tutti i sensi).
    ho provato a vedere "l'aldilà" ma non mi ha preso.

    non escludo di provare a vedere sto film un giorno.


    e comunque sia" Fulci LIves"
    complimenti per la recensione. grazie

    rdm

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    1. Sempre amico mio, sempre!
      E qui ci starebbe saluto con pugno al cielo tipo “Corvo rosso” e maglietta “Fulci Lives” ;-)

      Questo è un film che sale di colpi, è ben più che ruspante, eppure diventa apocalittico nel suo incedere, ogni volta lo trovo povero (nei mezzi, non nei contenuti) ma ogni volta mi prende, le musiche di Frizzi ti restano incollate addosso. Prima o poi affronterò anche “l’aldilà”, volevo già farlo oggi, ma ho preferito continuare il filone Romeriano degli zombie, sono ancora caldo sull’argomento e ho ancora parecchi film del genere di cui vorrei scrivere. Cheers!

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    2. L'aldilà praticamente per me è uno dei 10 migliori film horror di sempre :D.
      Vero, le tarantole di Mirabella fanno ridere.
      Ma è un film dalla forza onirica pazzesca. Il finale "urina in testa" alla gran parte della cinematografia horror.
      Ah poi i quattro dell'apocalisse? Maro' che film
      La trilogia di Fulci, così come Zombie 2, è assolutamente da vedere.

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    3. Per me Fulci è così, capace di trovate oggettivamente comiche, tipo Spider-Mirabella, e di finali in crescendo ultra apocalittici, tipo quello di “L’aldilà” che è una bomba assoluta, ancora un modello imitatissimo (tipo da “The Void” del 2017). Cheers!

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  2. la più grande sfiga di fulci?????

    morire lo stesso giorno mese anno di quel gran paraculo ( e paraculi i critici colti) di kisloski.

    nel 11996 i giornalisti cornuti tutti a parlare di film blu rosso e arancione e nessuno a parlare di 002 operazione luna.( l'avete visto tutti ma vi vergognate a dirlo. io no . w franco e ciccio. )

    su wikipedia kisloski viene citato come uno dei più grandi artisti di tutti i tempi.

    ma de che???

    critici colti annateveene afffanculo.......

    quando ce vo ce vo


    geppo de nichelino

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    1. Un problema che ricade su tutti i registi etichettati come di genere, da Romero, passando a Fulci per passare a Marione Bava, uno dei migliori che ci siano mai stati in questo strambo Paese a forma di scarpa, che non viene citato mai. Fulci poi è stato rivalutato solo quando qualche regista in voga (uno in particolare, di Knoxville, Tennesse) ne ha parlato bene, eppure i suoi film erano tutti li da vedere, non tutti sono oro, ma nessuno ha davvero portato il terrore nei generi come Fulci. Ma come al solito se fai horror devi essere per forza serie B. Cheers!

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  3. " Non è questo l’horror? Un porta destinata a non restare chiusa a lungo, dietro cui si nasconde qualcosa di orrende e letale? " Ineccepibile, Carabara, e condiviso da almeno due scrittori: in una intervista, Carlo Lucarelli ha citato l'idea di Steve King di un racconto brevissimo sull'ultimo uomo ed essere vivente della Terra post apocalisse chiuso in una camera blindata che sente bussare. Brr. Anni fa ero solo in casa ed il vento faceva vibrare la porta blindata e ho letto tutto un Perry Mason prima di avere il coraggio di andare a controllare.
    So che sai, ma segnalo che LF ha tentato per anni di far produrre il suo " Non si sevizia un peperino " in cui si raccontava dell'equivalente etrusco di Caronte che si era ribellato alla dea della morte etrusca perché stufo di traghettare le anime e che era stato per questo punito attraverso la prigione eterna in un monolito di peperino. Charon " Ron The Rock " era evocato dalla dottoressa Olga Maraicaibo, per errore, in un rituale che mirava ad imprigionare la dea della Morte etrusca e ricattarla per non morire - parecchi anni prima del Sandman di Gaiman/Kieth/Dringeberg ! - in un mondo che rotolava verso la vita eterna grazie ad un chip inserito nella zucca alla nascita codename Gatto Nel Cervello. Visionario come nemmeno il mio amico ed ex collega Dave Cronemberg. Erano anni in cui cominciavano a macinare liras cose come vacanze di qui e vacanze di là e LF collezionò solo due di picche. Pazienza. Ciao ciao

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    1. Ti ringrazio, per altro l’idea della porta chiusa Kinghiana era presente in uno dei suoi libri più paurosi (“Le notti di Salem”), qui Fulci ha centrato in pieno quel senso di inquietudine, perché l’Horror può ricordarci che il nostro corpicino è fragile (Cronenberg) oppure che i veri mostri siamo noi (Romero), oppure può essere una porta chiusa, a volte non serve nemmeno aprila per far paura, basta quella.

      Su “Non si sevizia un peperino” mi sono rotolato dal ridere, e secondo ma Gaiman aveva degli “insider” degni di Russell Crowe/Al Pacino, e al grido di Maracaibo! Ha scippato l’idea, me lo vedo Gaiman nero vestito che balla come la Carrà :-P Cheers!

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    2. ahahahah! Sembra quasi la trama di un raccontino della EC Comics dove l'ultimo uomo su... Marte? (scusate ma non mi ricordo bene) sente squillare il telefono ed è una donna! Tutto contento si presenta all'appuntamento salvo poi scoprire che era una chiattona e telarsela, preferendo vivere in perfetta solitudine xD

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    3. Ma non è un racconto della EC Comics, è la cronaca di fatti reali, d'altra parta la EC Comics prendere di mira certi atteggiamenti umani, quindi ci sta ;-) Cheers

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  4. ahah, Castellari avrebbe fatto un film zombie stile poliziottesco-western-apocalittico cioè con sparatorie e coreografie spettacolari :D.
    Io sono di parte perché amo il cinema anni '70, ma questo è cinema anni '70 italiano in una delle sue massime espressioni, con uno splatter di altissimo livello. E' exploitation "nobile", ben confezionata, e pazienza se Zombi 2 non regga il confronto con la trilogia di Fulci (che per me rimane di altro livello) e non abbia un minimo di messaggio sociale.

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    1. “Lo zombie barcolla, l’umano non può scappare” ;-) Bravissimo, siamo in piena exploitation, infatti il ritmo è più quello di un film di avventura, la Trilogia di Fulci è un livello più alto, ma a questo continuo a volergli benissimo. Cheers!

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    2. A pensarci bene una rubrica sugli horror di Fulci ci starebbe bene sulla bara volante.
      Ma solo sui film horror se no andiamo avanti fino a ferragosto 2025

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    3. Ahahaha si davvero ci sarebbe materiale fino al 2025! Non mi dispiacerebbe come idea, anche perché gli horror di Fulci sono roba da Bara ;-) Vediamo, intanto potrei far diventare il 13 marzo un appuntamento fisso. Cheers!

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  5. Grandissimo film della mia adolescenza e ottima recensione come il tuo solito.
    Ti faccio una sola piccola correzione: nella sua filmografia dell'orrore, dopo Zombie 2,Fulci ha fatto Paura nella città dei morti viventi; secondo me il suo canto del cigno

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    1. Grazie mille capo! ;-) Si, infatti dicevo che questo è il suo primo horror, ma non l’ultimo, “Paura nella città dei morti viventi” mi piace moltissimo, penso sia uno di quelli che è stato più rivalutato di Fulci. Cheers!

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  6. Non ho mai sopportato il mio omonimo e l'ho conosciuto tardi. Di sicuro questi film erano ottimi sia per farsi due risate ma soprattutto per apprezzare in pieno quanto fosse stato geniale Romero :-P
    P.S.
    Non per fare polemica con il tuo commentatore anonimo, e sono d'accordo sul fattore jella, ma Kieslowski davvero gioca in un'altra categoria, con tutto il rispetto per il cinema di genere che ho sempre amato ;-)

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    1. Infatti mentre ne scrivevo hai visto, il cuore ha preso il sopravvento, ti può piacere Elvis, ti possono piacere i Beatles, ma tutti e due non li puoi amare, io sono decisamente più Romeriano, amo il cinema di genere che intrattiene, ma anche che sa dire qualcosa, questo non mi impedisce di apprezzare Fulci. Questo film resterà sempre il re dei film da noleggio, quelli che ti fanno scoprire un mondo.

      Sono d’accordo, la sfiga è sfiga, e ci tengo a sottolineare come molti registi horror di alto livello, non vengano mai considerati, ma tra Fulci e Kieslowski l’unico punti di contatto è proprio la data del 13 marzo. Mai fatto distinzione tra cinema “alto” e quello di genere, infatti lo sfogo di Geppo lo capisco, ma il cinema mi piace dalla A alla Z, è il caso di dirlo, porsi dei paletti è noioso ;-) Cheers

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    2. Ma infatti si dà il caso che questi inutili paletti siano quasi sempre imposti dall'esterno, e cioè da quei coltissimi critici che contano (si, forse le pecore prima di addormentarsi) e che brandendo a mo' di spada i grandi autori pretenderebbero di operare un taglio netto fra l'unico cinema degno di essere preso in considerazione -d'autore, ovvio- e la rumenta -i generi, tutti- destinata al cosiddetto spettatore medio che, purtroppo per loro, rifiutando di piegarsi alla dittatura dei paletti mostra spesso di essere perlomeno uno spettatore medio-alto (e tutto questo vale anche dall'altra parte della barricata: mi pare infatti di ricordare che Truffaut e Spielberg abbiano lavorato insieme, una volta, e che pure Fellini apprezzasse assai quel giovanotto con il suo Duel ;) )...
      Quanto al grande Fulci (perché tale è per il sottoscritto, senza bisogno di rivalutazioni postume né precisazioni sul fatto che ovviamente non tutta la sua produzione avrebbe potuto essere di pari livello) che dire qui, se non che con "Zombi 2" stesse cominciando a fare un po' le prove generali -putridi zombi, alto livello di splatter, soprannaturale aleggiante, trama non esattamente lineare, ascendenze oniriche come quella a la "Un Chien andalou" nella crudele sequenza dell'occhio, ecc.- per la Trilogia della morte che avrebbe realizzato di lì a pochissimo e, visti i risultati raggiunti dai tre film successivi, non mi pare sbagliato dire che le prove generali siano andate bene assai ;)
      Quanto a lui e Romero beh, io non riesco a non amarli entrambi pur con le loro (com'è giusto che sia) differenze... ;)
      P.S. Non me ne voglia l'anima di Kieslowski ma non è mai riuscito a catturarmi come, per dire, han fatto Kubrick (che pure lo apprezzava), Tarkovskij, Bergman e Truffaut...

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    3. Uno dei film preferiti di Stanley Kubrick era “Chi non salta bianco è”, mentre Terence Malick sta in fissa per “Zoolander” (Storia vera).
      Bravissimo, queste distinzioni sono classiste, bisogna guardare i film brutti per apprezzare quelli belli e capire che essere d’autore non è sinonimo di qualità per forza, e poi il cinema nasce di genere, inutile nascondersi dietro ad un dito. Si sì, non volevo essere lapidario, volevo solo dire che se mi voglio “consolare” e devo scegliere se mettere su uno di Fulci oppure uno di Romero, io scelgo il secondo, ma non che il primo mi faccia schifo, anzi ;-) Prendendo ad esempio solo quelli che hai citato, anche secondo me Kieslowski è il meno immediato, ma qui siamo in un campo soggettivo che può andare bene per te e per me, perché poi quello oggettivo dice che Kieslowski è roba davvero grossa, non ho visto tutti i suoi film (anche perché non sono pochi), ma è roba da togliersi il cappello e non lo dico come frase di circostanza. Cheers!

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    4. Beh, in effetti qualche film di Kieslowski ancora in sospeso temo di avercelo pure io...
      Poi, parlando di zombi, in effetti può diventare difficile non essere lapidari (zombi, lapidi...) ;-)

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    5. Il tipo di freddura macabra che apprezzo, basta guardare il nome del blog ;-) Cheers

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  7. Dopo anni di frequentazioni di Nocturno e di gentaglia che, come me, ama anche i film "diversi", ho concluso (IMFO) che il buon Lucio non amasse più di tanto quella roba horror che negli ultimi anni di carriera lo ha trasformato in un'icona del genere. Lui si definiva "terrorista dei generi" perché amava personalizzarli, cambiandone magari le regole, e i generi li frequentava TUTTI, dalla commedia sexy (come hai spiegato nel pezzo) al film storico, fino allo spaghetti-western e infine all'horror. Pare che le scene più atroci gliele scrivesse per intero il fido Dardano Sacchetti(sceneggiatore che invece con lo splatter ci andava a nozze ), e che a lui non piacesse affatto quella roba truculenta, tanto da lasciare spesso il lavoro di girarla all'operatore e all'altro sodale Giannetto de Rossi, che realizzava gli effettacci.
    Poi però è diventato un mito, ha rilanciato il film muto, e allora ha fatto buon viso a cattivo gioco. Ma robe come "Zombi 2" denotano solo mestiere e talento, non certo Amore (quello che citi quando parli della A di George, per intenderci).
    E' vero che "..L'aldilà" è interessante, onirico e inquietante, ma "Zombi 2" è davvero robaccia fin dal titolo, un film d'avventura splatter fatto con 4 soldi e poca voglia, assurto al rango di capolavoro perché i francesi sono gente disturbata. E gli altri del filone? "Paura nella città dei morti viventi" può essere osannato solo da chi non l'ha MAI visto, una robaccia davvero inguardabile con due-momenti-due di puro cinema(ovviamente quelli citati da quel volpone di mr.Q) perché comunque Fulci era davvero bravo, sia come sceneggiatore (soprattutto come sceneggiatore) che come regista.
    Cinque altissimo in ogni caso per te che ricacci questi film comunque leggendari, per Quinto Moro che scrive qui roba davvero buona, e per Lucius Etruscus che con magnifica sintesi ha espresso qui sopra, in cinque righe contate, lo stesso concetto che ho provato a palesare con questa logorroica sbrodolata.

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    1. Non sono un cinefilo, sarò io di bocca buona con il cinema italiano del passato e pretenzioso nei confronti del cinema horror moderno. Ma definire "Paura nella città dei morti viventi" robaccia inguardabile con "due momenti due di puro cinema" mi sembra molto ingeneroso.
      E' Fulci: splatter (che poi fosse merito di altri, pazienza), atmosfere visionarie, cupe, un senso di inquietudine che ti tiene incollato allo schermo.
      Secondo me la cosa peggiore del film è il titolo...

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    2. In realtà non volevo far passare il concetto "splatter merito di altri" perché non lo vedo come un merito: Fulci ha scritto cose stupende e diretto roba meravigliosa, ma per cercare arte/amore/capolavori bisogna andare a titoli come "Non si sevizia un paperino" dove la violenza è parte integrante del film, e non ai titoli da "Zombi 2" in poi, che al più danno qualche brivido, ma non più di quello che provi quando squilla il telefono in piena notte, e a chiamarti è il tuo fiscalista.

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    3. “Non si sevizia un paperino” è cattivo dal primo all’ultimo minuto, Mi sono schierato come Romeriano di ferro e non cambio bandiera, quindi posso dirti che di Fulci amo le zampate. Questo film è perfetto per dividere chi guarda un film e ci vede le trovate girate in povertà di mezzi e chi invece ci trova un genere che amerà probabilmente a vita, per me in tutti i suoi film Fulci riusciva sempre a metterci almeno un momento che rendeva la pellicola se non memorabile, almeno da ricordare per diverso tempo. Mr. Q è affetto da entusiasmo incontrollato, e i suoi fan troppo spesso ripetono a pappagallo senza aver visto nemmeno i film che cita e omaggia. Ti ringrazio molto a mia volta, ma gli altri due signori che hai citato meritano molto di più del sottoscritto ;-) Cheers!

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    4. Sia chiaro, io non ho usato il termine ARTE per i film di Fulci :) e l'amore, per me, è quello che provo per alcune delle sue opere.
      Su "Non si sevizia un peperino" niente da dire: qui andiamo pienamente d'accordo.
      Ma diamine, ho capito dopo mezza giornata chi fosse Mr Q...............................

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    5. Eheh potevi chiedere no? ;-) Alla fine Tarantino deve sempre spuntare fuori, a me piacciono i suoi film, anche molto. Non apprezzo troppi suoi fanatici invece, che ripetono quello che Tarantino dice senza averli spesso nemmeno visti questi film. Fulci, Castellari facevano cinema ruspante, con il coltello tra i denti, eppure sono film da vedere e anche amare in qualche caso, perch bisogna imparare a capire cosa è valido e cosa no, magari anche all'interno della stessa pellicola. Cheers!

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  8. Non ho mai avuto modo di vederlo, ma prima k poi lo faró sicuramente. Grande recensione.

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    1. Inchini, riverenza! Grazie capo questo film va visto una volta nella vita. Cheers!

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  9. Con tutto il rispetto e "AMORE" per il buon George, devo confessare che se c'é un film di zombie che ancora oggi mi fa rabbrividire, é proprio questo! Anche se in verità ci ho messo davvero molto a vederlo per intero perchè ogni volta che lo davano su qualche emittente regionale, lo beccavo già iniziato! Riguardo il titolo avevo letto che un titolo provvisorio era "Gli ultimi zombi" cosa che, se fosse vera, io personalmente avrei preferito, visto che avrebbe rafforzato la propria identità. Lo slogan é sinceramente pessimo e insignificante!

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    1. In effetti sarebbe stato un titolo più efficace e meno ruffiano. Romero lavorava ai fianchi, per lui i mostri non erano mai quelli che ne avevano l’aspetto, Fulci invece va dritto per dritto come un treno, quindi i suoi morti viventi sono anti estetici, degli orrori ambulanti. Incredibile che un tempo questi film passassero sulla nostra tv, ora sarebbe impossibile. Cheers!

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  10. Forse cavalcò l'onda del successo di Romero, però ci regalò artigianato di altissimo livello. ad avercene, si guarda volentieri ancora oggi. Ottimo post, ci sarà sempre qualcuno che ancora non l'ha visto, questi recuperi son sempre preziosi!

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    1. Ti ringrazio molto e lo penso anche io, sono titolo che vanno ricordati, ci sarà sempre qualcuno che lo vedrà per la prima volta, e magari potrebbe fare l’effetto che fece a me ai tempi, andare giù di testa per quell’orgoglioso artigianato ;-) Cheers

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  11. Mi sento tirato in causa, visto che sono un superfan del regista. Vero, i suoi film non pareggeranno con quelli di Romero ma hanno un loro perchè: intrattengono e sono fatti molto bene, poi uno splatterofilo gode con pellicole così XD Insomma sono contento del post, continua pure, ti approvo. :D

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    1. Sono felice che tu sia felice, grazie mille! ;-) Dici bene, quel livello di splatter è molto gradito, poi vado pazzo per quella tonalità di rosso posticcio, il colore del sangue, come si vede sono nei film come questo. Cheers!

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  12. Ho visto diversi film di Fulci, onestamente ne ricordo pochi, mi restano frammenti, inquadrature, immagini. Zombi 2 credo sia stato il mio primo Fulci, mi sono rimasti impressi quegli zombi splatter e disgustosi come pochi, ma lo ricordo con un certo affetto. Poi resto un romeriano per tutta la vita e oltre questa, se mai ciondolerò in un centro commerciale andrò ad allungale le mie fredde dita verso le copertine dei bluray di zio George. Avevo letto anch'io delle polemiche con Romero e Argento, in effetti fuori luogo. Per gli zombofili come il sottoscritto resta comunque un must-see.

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    1. Penso che sia stato anche per me uno dei primi film di Fulci, hai riassunto bene, si ricordano sprazzi perché per me i suoi film sono tutti così, hanno sempre una zampata dentro che li distingue dagli altri, per il resto, ci vediamo in qualche centro commerciale, a barcollare nel reparto dei “raggi blu” di Romero. Cheers!

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  13. Una porcheria che però andrebbe rivalutata alla luce del successivo Zombi 3 e dell'apocrifo Zombi 4 (After Death)- Dobbiamo aspettarci una nuova serie di "post of the dead" ?

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    1. Il terzo è davvero orribile, Fulci quello proprio non voleva girarlo e si vede. Bah per ora posso dire forse, considerando i film che sto (ri)vedendo in questo giorni, questa Bara ospiterà un sacco di altri morti viventi ;-) Cheers

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  14. Grandissimo film, proprio per la sua semplicità narrativa e la sua artigianalità...
    Fulci era un genio assoluto e anche nei suoi film peggiori, riusciva a introdurre qualcosa che ti faceva rimanere a bocca aperta...
    Oltretutto è stato uno dei pochissimi registi, dopo Sir Alfred Hitchcok, ad avere un ciclo televisivo tutto suo...

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    1. Bisogna apprezzare quell'artigianato e quelle zampate, che fanno davvero la differenza, hai ragione non da tutti ;-) Cheers!

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  15. Posso bestemmiare dicendo che questo Zombi 2 è soporifero ?
    Il ritmo è leeeento e non succede una mazza per gran parte del film.
    Francamente trovo mille volte meglio Zombi 3, che sarà brutto quanto volete, ma almeno ha un ritmo indiavolato e ogni 5 minuti accade qualcosa .

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    1. Il ritmo di questo film è lento come i suoi zombie, secondo me sale di colpi nel finale quando diventa apocalittico, ma il ritmo non è certo il suo forte, anzi! ;-) Cheers

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  16. ieri ho visto luca il contrabbandiere per la prima volta .

    che dire : dopo gli inarrivabili "il boss"e "milano calibro 9" e "mark il poliziotto"( su questo sto a scherzà sto ) veramente un film fantastico!!!!!!!!!!

    violenza a carrettate tette al punto giusto e anche un pelino di pelliccia e due cattivi credibili.
    fabio testi fa il suo.

    voto 10.

    w gli anni 80 quando la censura non rompeva i bal.

    ciaoooooooooooooo

    geppo di nichelino

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    1. Visto circa un’era geologica fa, mi sa che merita un ripasso ;-) Cheers!

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