Visto che sta per uscire il nuovo Hellboy diretto da Neil
Marshall (daje Neil!), pensavate davvero che mi sarei perso l’occasione per
mettere su un piccolo speciale di ripasso dedicato alla creatura di Mike Mignola? Ma
nemmeno per scherzo, dài!
Da che ricordi, sono sempre andato matto per Hellboy, fin
dalla prima volta in cui ho messo la mia mano (non di pietra) sul primo volume
Il seme della distruzione, sapete chi
altro ha fatto più o meno lo stesso? Guillermo Del Toro, sì, perché il ragazzone
messicano è un altro cresciuto leggendo i fumetti di Mike Mignola, anzi, per sua
stessa ammissione inizialmente pensava che quelli sulla fronte di Hellboy
fossero degli occhiali da aviatore, anzichè le sue corna da diavolo limate
(storia vera).
Sta di fatto che fin da bambino Del Toro sognava di portare
il diavolone di Mignola sul grande schermo, tanto che il suo primo film
americano “Blade II” (2002) lo ha accettato più che altro per dimostrare ai
produttori di essere in grado di dirigere anche scene d’azione e, magari, di
dire la sua sui vampiri, un banco di prova che alcune idee che Guillermo avrebbe
poi sviluppato meglio nella serie di romanzi, scritti insieme a Chuck Hogan,
“The Strain” da cui è stata tratta
l’omonima serie tv.
Con sessanta milioni di ex presidenti defunti stampati su
carta verde, messi sul tavolo dai Revolution Studios e la Sony, Del Toro ha
visto il Natale arrivare in anticipo nel 2003, per la precisione a marzo,
perché a Praga non solo si ritrovò a dirigere il film che sognava da sempre, ma
ancora meglio, a collaborare con il creatore del personaggio, Mike Mignola in
persona. Il sogno bagnato di ogni piccolo lettore di fumetti sparso per il
pianeta.
 |
Mike Mignola e Guillermo pronti a far danni a Praga. |
Ora immaginatevi cosa possono fare un Americano e un Messicano, entrambi impallinati di B-Movie, fumetti, storie di mostri e di H. P. Lovecraft tra i vicoli della città più gotica della Repubblica Ceca, in anni di
introduzioni ai fumetti di Hellboy (e del B.P.R.D.) scritte di pugno di Mignola
e di interviste rilasciate da Del Toro, ogni tanto trapela qualche dettaglio,
roba del tipo di
Totò e Peppino Mike e Guillermo divisi a
Berlino
Praga in cerca di vecchie bambole e marionette tipiche del folklore locale, scovate
leggendone la storia in chissà quale vecchio libro. Me li immagino i tipi dei Revolution
Studios che si vedono tornare questi due accogliendoli con un bel: «Ma il caro
vecchio turismo sessuale voi due? No, eh?».
Sta di fatto che i due stringono una grande amicizia, tanto
che tracce del lavoro di consulenza di Mignola, si notano in “Lo Hobbit - Un
viaggio inaspettato” (2012) anche se Del Toro a quella regia ha dovuto
rinunciare, ma fateci caso, la forma cadente delle spalle dell’orco pallido
Azog il Profanatore, sono il marchio di fabbrica dei disegni di Mignola. Ora,
se cos'hanno combinato quei due a Praga lo sanno solo loro due (e forse la
polizia locale), la realtà e la leggenda si mescolano anche sul modo in cui
questi due si sono messi d’accordo sul nome dell’attore che avrebbe dovuto
interpretare Hellboy. Pare che questi due bambinoni, si siano giocati la
classica: «Al tre diciamo insieme il nome, ok?» Ora, non so se hanno fatto la
conta come
Roger e Martin, sta di
fatto che tutti e due hanno urlato: RON PERLMAN!
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“Cassidy, non puoi proprio stare senza di me vero?”. |
Per Guillermo una scelta su cui non consumare nemmeno un
neurone, Perlman è il suo attore feticcio dai tempi del gustosissimo “Cronos”
(1993), perché Mignola lo abbia scelto, invece, non lo so, lo posso ipotizzare,
forse era uno di noi dodici che ai tempi - è andata in onda dal 1987 al 1990 -
guardavamo la serie tv “La bella e la bestia” in cui Perlman sotto una montagna
di trucco e parrucco interpretava la leonina bestia, mentre Linda Hamilton che
a parrucco è sempre stata ben messa, completava la coppia. Ma vogliamo non
citare il ruolo di primitivo in “La guerra del fuoco” (1981)? Oppure il deforme
Salvatore, con la sua parlata tutta matta in
Il nome della rosa? Perlman ha sempre dichiarato di amare tutti i
suoi “mostri” e anche sotto quintali di make up resta donatore sano di
carisma, anche se ai produttori non piaceva perché aveva già superato gli
“…anta” (storia vera), solo lui poteva far funzionare un
cristone
diavolone alto due metri, tutto rosso, con la coda e le corna, sul grande
schermo.
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Come passare dal nome della rosa al nome del rosso, in poche comode mosse. |
Nel fumetto Hellboy è uno di poche parole dai modi spicci,
che fuma in continuazione il sigaro e ha un senso dell’umorismo tutto suo, uno
che viene attaccato da un gorilla gigante con una mano robotica e il cervello
di un gerarca nazista nel cranio (tutta roba normale in un fumetti di Mignola,
tranquilli), alza lo sguardo al cielo affermando qualcosa tipo «Vaaaa bene»,
come farebbe uno con un sacco di burocrazia di sbrigare, durante una normale
giornata in ufficio.
Capite da voi che Ron Perlman con il suo atteggiamento e la
passione per i sigari, con un personaggio così, non deve quasi nemmeno
recitare, anche se quattro ore di seduta per il trucco al giorno, nelle abili
mani di una leggenda come Rick Baker, non gliele ha tolte nessuno. A Doug Jones
è andata peggio, per diventare l’anfibio Abraham "Abe" Sapien per lui
le ore erano sei (storia vera), anche qui, una normale giornata in ufficio per
Baker, uno che tra i suoi soprannomi ha “Monster maker” e che qui di mostri ne
ha sfornati di davvero notevoli.
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Abe da il cinque a tutti le lettrici e i lettori della Bara Volante. |
Bisogna dirlo, Del Toro esattamente in linea con il suo
stile, ha davvero sfornato un film vecchia scuola, con tanto di locandina
dipinta da un altro artista leggendario come Drew Struzan (il cappello che
avete in testa, è il momento di toglierlo), se ancora oggi “Hellboy” funziona,
è proprio grazie all’abbondante uso di trucco ed animatronici, tutti trucchi
reali che costano un sacco, ma che permettono agli attori di interagire con
qualcosa di reale e reggono meglio il passare del tempo rispetto alla CGI.
Questa è la precisa scelta stilistica di Del Toro per portare in scena il suo Hellboy che, ammettiamolo, differisce a volte anche parecchio da quello cartaceo, infatti tutti quelli che per curiosità finiscono a sfogliare un fumetto di Hellboy, dopo aver conosciuto il personaggio nel film di Del Toro, di solito battono il naso contro l’abbondante uso di neri di Mignola, il suo tratto spigoloso e gotico che riesce ad essere minimale, ma espressivo e mescolando Murnau, Jack “The King” Kirbt e il cinema espressionista tedesco, è un pochino distante dal vostro normale albo a fumetti americano.
Questo film è l’interpretazione di Del Toro del mondo di
Mignola, non è l’unico modo di rappresentare il lavoro di Mignola sul grande
schermo, trovo abbastanza significativo che per il reboot del film abbiano
seguito la strategia di Guillermone, scegliendo un attore che è la
versione da discount di Ron Perlman da sommergere sotto la stessa tipologia di
trucco e lo dico con tutto il rispetto per David Harbour, che sua chiaro.
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"Che cariiiiiiiino! Possiamo tenerlo!!? Non dovrebbe crescere tanto". |
Bisogna dire, però, che se escludiamo la pragmatica scelta di
Del Toro di utilizzare trucchi vecchia scuola, questo film non si differenzia molto dalla moda dei film tratti da fumetto che nel
2004 già spopolava, se il ragazzo infernale di Mignola sembra un
supereroe solo nel nome e negli infernali poteri, la sua controparte
cinematografica si rifà parecchio alle dinamiche del cinecomics, anche a
rivederlo oggi, “Hellboy” si gioca le origini del personaggio in una
(bellissima) scena d’apertura e poi introduce tutto il mondo del personaggio
in maniera piuttosto canonica, forse anche per questo non dimostra gli anni che
si porta sul groppone, non so quanti cinecomics quindici anni dopo la loro
uscita potranno sembrare ancora così freschi.
La scena d’apertura ambienta nel 1944 mostra i
nazisti (che belli i film con i nazisti come cattivi! Dovrebbe essere sempre
così) guidati da Grigorij Rasputin (Karel Roden) la sua bionda amante Ilsa von
Haupstein (Biddy Hodson) e il letale Karl Ruprecht Kroenen (Ladislav Beran) che,
a ben guardarlo, sembra Snake Eyes dei G.I.Joe convertito di colpo alla dottrina
nazionalsocialista.
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Ogni film con i nazisti come cattivi, guadagna automaticamente dei punti. |
La scena del rituale per evocare i sette Dei del Caos urla
subito Lovecraft, anche se di fatto è un adattamento perfetto delle primissime
pagine di
Il seme della distruzione,
per portare un fumetto al cinema, Del Toro tiene un occhio rivolto alle pagine
disegnate da Mignola e l’altro a tutto il cinema giusto, un inizio che sembra
una versione in piccolo del finale di
I predatori dell’Arca perduta. Visto inizi peggiori in vita mia.
Per procedere con la trama, Guillermo del Toro e Peter
Briggs autori della sceneggiatura originale, optano per una soluzione molto
canonica: hai bisogno di portare il pubblico in un mondo strambo e fuori
dall’ordinario? Racconta questa discesa nella tana del Bianconiglio dal punto i
vista di un personaggio con cui il pubblico può immedesimarsi, in questo caso
il neo agente del B.P.R.D. (Bureau for Paranormal Research and Defense, l’ufficio
per la ricerca e difesa del paranormale) John Myers interpretato da Rupert
Evans.
 |
Se ve lo state chiedendo si, i pancakes portati da Myers sono un omaggio ad una delle più belle storie brevi di Hellboy. |
Attraverso questo personaggio, da spettatori facciamo la
conoscenza di Hellboy, dei suoi sei pranzi al giorno e la sua passione per i
gatti (alla luce di
La forma dell’acqua,
è chiaro che Del Toro è un gattofilo convinto), ma anche di Abe Sapien che
legge quattro libri alla volta e va matto per le uova marce, perché sì,
Guillermo Del Toro è uno di quegli autori che tende a ripetersi e tornare
spesso su temi e personaggi, quindi è anche normale che quando abbiamo visto
l’anfibio del film con cui
Del Toro ha vinto un Oscar, abbiamo pensato tutti ad un cugino alla lontana di Abe.
Per la parte del papà adottivo di Hellboy, ovvero il
professor Trevor "Broom" Bruttenholm, Del Toro sceglie John Hurt e
trovo abbastanza significativo che Giovanni Ferito, ancora una volta, si trovi
alle prese con una creatura mostruosa che depone uova («Ti ha toccato cinque secondi
e ha deposto tre uova», «Senza nemmeno offrirmi da bere») anche se questa volta
non è uno
Xenomorfo, ma il
treccioluto e sbavante Sammael, noto anche come il seme della distruzione.
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“Uova!? Non scherziamo eh? Io ho già fatto la mia parte!”. |
Il gruppo di “Freaks” messo insieme da Del Toro si completa
con la pirocineta Elizabeth "Liz" Sherman (la sempre guardabile Selma
Blair), ma in generale la messa in scena ultra dettagliata di Del Toro tiene
banco a lungo, un livello di ossessività, che parte dalla brillante idea di usare
Red right hand di Nick Cave come sottofondo
musicale di un personaggio che... Beh, ha una “mano destra rossa”, e arriva fino a mostrare mille
mila ingranaggi – una delle tante fissazioni di Guillermo – sparsi qua e là nel
film, possono essere piccolissimi come quelli sulla mano (sinistra, in
opposizione ad Hellboy) di Kroenen, oppure giganti come quelli che smuovono l’enorme
martello che fa saltare il ponte su cui corrono “Red” e il direttore del B.P.R.D.
Manning (Jeffrey Tambor).
 |
“Sei carina Selma ma non battere sul vetro, qui dentro rimbomba di brutto”. |
Non è un caso se proprio grazie a degli ingranaggi (usati
come arma contro Kroenen) Manning ed Hellboy cementano il loro rapporto fino a
quel momento turbolento. Insomma, il film si lascia ancora guardare, a voler
essere proprio pignoli la parte centrale diventa un po’ troppo ripetitiva,
quello sì.
Dopo aver introdotto il B.P.R.D. e i coloriti – blu e rosso
in prevalenza – personaggi che lo popolano, “Hellboy” perde un po’ di ritmo
nella parte centrale, nel gestire la gelosia del protagonista per Liz e prima
di arrivare in Russia e nel vivo della storia, il film si dilunga forse troppo,
prima di un finale con mostro grosso Lovecraftiano, fatto fuori un po’ troppo
frettolosamente per essere uno degli Antichi, però realizzato davvero alla
grande.
 |
“Non parla di te ossicino, tu non sei antico, sei solo vecchio”. |
Se non altro, anche nella parte centrale dove la pellicola
un po’ incespica su se stessa, è molto facile fare il tifo per uno come
Hellboy, Ron Perlman si esibisce in tutta la gamma delle battute, da quelle non
proprio riuscite, ma inevitabili («Ti devi fermare con il rosso»), passando per
le “Frasi maschie” («Io sono a prova di fuoco. Tu no») fino alle freddure in
cui dimostra di aver davvero capito il personaggio, anche i suoi scambi di
battute con il cadavere di Ivan il chiacchierone – un omaggio alla storia a
fumetti “Il corpo” e doppiato in originale dallo stesso Del Toro, proprio come
i versi di Sammael - sono uno spasso.
 |
Mi ricorda tanto le uscite al guinzaglio con i miei cani. |
Nel finale, pescando un po’ dal quarto volume delle storie a
fumetti del personaggio (“La mano destra del destino”), Guillermo Del Toro ci
regala una piccola visione apocalittica sull’arrivo di Anung Un Rama e
chiude il cerchio del suo film, dando una risposta alla domanda iniziale («Cos'è
che fa di un uomo un uomo?») quando Hellboy fa la sua scelta, se essere un
ragazzo dell’Inferno oppure un uomo sulla Terra, le corna giganti e la corona
fiammeggiante sono solo gustosi extra nell’Iconografia di un personaggio dall’estetica
molto marcata, ma anche molto azzeccata.
 |
“Il primo che fa una battuta sulla mie corna, lo spedisco dritto all’Inferno. Letteralmente”. |
Insomma, “Hellboy” s'impegna a presentare al grande pubblico,
uno dei personaggi più atipici della storia del fumetto, uno sforzo nel
renderlo più vicino ai canoni del pubblico che ha fatto storcere più di un naso
tra i lettori, eppure paga dei dividendi perché a quindici anni dalla sua
uscita il film è invecchiato molto bene, certo, la storia non è introspettiva
come qualche titolo
paragonabile uscito nella stesso anno, anche se dal punto di vista estetico è ancora un
gioiellino, quasi di artigianato cinematografico se paragonato a cosa esce
ancora oggi in sala.
Forse la più grossa critica che si potrebbe muovere a Del
Toro è l’aver peccato di troppo amore per il materiale originale, sacrificando un
po’ della sua creatività in favore di una storia di origini dalla struttura
classica, ma per questo, per fortuna, ci penserà il secondo capitolo che arriverà
su questa Bara (volante, e non incatenata, come in una storia del personaggio) la
settimana prossima, io nel frattempo torno a limarmi le corna.
Vi ricordo lo
speciale dedicato ad Hellboy della Bara Volante!
Rivisto solo te giorni prima di questo post, hai ragione, il tempo non lo ha scalfito. Dirò di più, il confronto con tanti cinecomics recenti fa sì che sembri ancora più bello.
RispondiEliminaUnica cosa, la mia edizione in dvd è invecchiata di brutto, sarebbe ora di passare a un formato dematerializzato in hd oppure a un blu ray.
Alla fine è una “Origin story” molto canonica, più canonica del personaggio che invece è sempre stato anomalo rispetto al panorama dei fumetti americani. La scelta di Del Toro di usare trucchi analogici è costosa ma paga i suoi dividenti nel tempo. A questo proposito ti condivido una storiella: un mio amico (era davvero un mio amico, non è un modo per raggirare la finanza, giuro!) tutto orgoglioso mi aveva procurato una copia piratissima del film che si vedeva benissimo, era la sua punta di diamante. Ho ancora il film da qualche parte, anche se poi alla fine ho acquistato il DVD doppio disco ad un prezzo ridicolo anni dopo. Forse quella vecchia copia resisterà nel tempo, in attesa del Raggio-blu. Cheers!
EliminaLasciamo perdere, ai tempi le copie pirata...ehm... per chi non aveva internet veloce...
EliminaIo però avevo un amico con la videoteca... ci abbiamo pure girato un cortometraggio lì:-)))
Il dvd che ho io è infatti un ex-noleggio, poi mi pare sia Cecchi Gori, ovvero il peggio del peggio.
Secondo me è pure finalizzato male, nelle sequenze con la pioggia si vedono gli artefatti... vabbé, vale la pena ricomprarmelo, però c'è pure Golden Army, non lo ricordo più, nel caso mi cerco un'edizione con entrambi i film. Diciamo che dipende dalla tua prossima rece :-)))
SPOILER ALERT: Vai con la coppia, il secondo è anche migliore del primo film ;-) Cheers
EliminaVISTI ENTRAMBI AL CINEMA.
RispondiEliminahellboy voto 9
hellboy 2 voto 9 più.
sapevi che la casa di produzione voleva quel nanerottolo (1,83 cm ) di vin diesel??
w ron perlman
grazie
rdm
Idem con patate, per un fanatico del personaggio di Mignola, sono stati due momenti imperdibili ;-) Lo sapevo e con la sua vociona cavernosa sarebbe stato una buona scelta (è finito a doppiare “Io sono Groot”) e poi Vincenzo Gasolio è nemmeno troppo segretamente un nerd, infatti mi sembra strano non sia stato scelto per il reboot di Neil Marshall. Ron Perlman è 1.85 ma conta l’altezza percepita, pare molto più grosso in realtà, e poi per un “mostro” come Hellboy, ci voleva il suo carisma e la sua specializzazione in creature mostruose ;-) Cheers
Eliminamentre voi mollaccioni alla domanda " quale supereroe vorreste essere" risponderete in massa " superman spiderman o amenità del genere " io che son di nichelino e sono giusto vi rispondo subito "rorchac!!" e se non è disponibile allora hellboy che è trucido e grezzo . bel film hellboy: un po troppo james bond e x men ma bel film.
RispondiEliminacassidy quando fai uno special su watchmen e su malin akerman : l'unica attrice che recita male anche quando ciula!!
saluti da Geppo
Sarà per la vicinanza con Nichelino ma a volte anche io ho il sospetto di Rorschach. Detto questo occhio a quello che desideri, ti dico solo questo e ti lascio con il dubbio ;-) Malin Åkerman è tanto bella quanto inutile, per me la sua presenza in un film è garanzia di squallore per la pellicola, una regola che la svedesona non è mai riuscita ad infrangere, l’audiovisivo di maggiore qualità in cui compare è lo scemissimo telefilm “Tre mogli per un papà” durato lo spazio di un mattino, in cui la Åkerman almeno può sfoggiare il suo sorriso, ma a livello di trama, non so se esiste una parodia porno di quel telefilm (non mi stupirebbe…) e non l’ho visto, ma posso dire fin da ora che è migliore ;-) Cheers
EliminaCarabara, immagino di essere l'unico al mondo tra i fans di Mignola a preferirlo nel suo periodo Cosmic Odissey o Bats vs Jack The Ripper e financo la storia di X-Force con Cable ed il Six Pack perchè trovo che la sua cristallizzazione da Hellboy in poi con tutti quei bassorilievi perfetti sacrifichi il movimento - meno male che Hellboy è stato disegnato anche da Art Baltazar ed io ho un bimbo troppo grande per il tratto di Art, ma posso sempre fingere di leggere il suo Hellbimbo con Crepascolino - e spero sempre che qualcuno gli presti Monkey Punch o Norm Breyfogle o Go Nagai o Jon Bogdanove o Rick Leonardi o Walt Simonson, ma se nemmeno King Kirby lo ha convertito alla cinesi a cui il nostro prederisce il fermo immagine , pazienza.
RispondiEliminaMike ed il Toro sono stati spesso miei ospiti nei gg immediatamente precedenti al brainstorming per Hellcoso e, come immagino saprai già , la loro prima idea era un B-movie a la Cormac gira il Mariachi. Abbiamo anche cercato di ottenere i permessi per usare la Palazzina Liberty ( che nei seventies era territorio dei drammaturghi Fo & Rame ndr ) come location. L'idea era di raccontare una discesa agli inferi del ragazzo cogli occhiali da aviatore che forse era solo uno svolazzo nella mente di un orfano. Quindici anni prima della proposta via rete di Kev Smith di girare un Arkham Asylum a basso costo. Eravamo tre visionari. Ricordo che eravamo tutti seduti nel retro di un locale sui Navigli con vista sui panni stesi della corte interna che svolazzavano nel vento di primavera ed abbiamo detto il nome del protagonista all'unisono. E Silvio Orlando era pure interessato. Peccato che Nanni lo abbia precettato per tentare di raccontare una volta per tutte la storia del musical sul pasticciere trotzkista - progetto mai decollato tra l'altro - e siamo quindi passati al piano B e a Ron che serviva ai tavoli del locale truccato da Barbapapà per scommessa. Nessuno lo aveva riconosciuto. Diavolo di un Ron ! Ciao ciao
Da cultore del vecchio Mike colleziono ogni suo lavoro, la definizione bassorilievi mi sembra molto calzante, non credo sia un caso se si sia dedicato sempre più al design e agli sketkhbook da passare sottobanco ai disegnatori della tante serie del “Mignolaverse”. Per altro, le bozze che si trovano al fondo dei volumi Magic Press sono sempre una marcia in più nei fumetti di Hellboy, B.P.R.D. e compagnia stramboide. Ho sentito parlare del vostro “Breakfast club”, Silvio Orlano pare che abbia dichiarato a Nanni che se non gli avesse fatto interpretare HellCoso, si sarebbe ammanettato ai cancelli di casa sua, solo che il cancello era Ron Ron dopo una prova di trucco con Rick Baker, e Orlando compare nel film, è uno dei ninnoli appesi alla cintura di Hellboy ;-) Cheers
EliminaLa recensione mi è piaciuta molto più del film, che ho recuperato solo in seguito perché uno dei cattivi usa uno splendido tonfa con lame alle estremità, deliziosa "weird weapon" da collezione :-P
RispondiEliminaSo che Del Toro non è certo tra i tuoi preferiti, quindi ti ringrazio doppiamente! Vero é un arma favolosa, e nel secondo film arriverà una vecchia conoscenza di noi fanatici dei film di genere ;-) Cheers
EliminaQuesto come il seguito lo vedemmo al cinema, e ci piacque molto. Mia moglie poi adora Ron dai tempi della Bella e la bestia :) Ron Pearlman era perfetto per questo ruolo. Purtroppo ora gli anni sono passati veramente, e un Hellboy 3 è stato abortito a favore di un reboot. Il grosso mistero è come questo film e il seguito abbiano potuto incassare "pochino" rispetto ad altre fetecchie di film, mah
RispondiEliminaTua moglie ha buon gusto ;-) Bisogna dire che la scelta stilistica di Del Toro, di realizzare tutto con trucchi analogici è costosa, questa è una delle ragioni per cui i suoi film non incassano mai tanto (tipo “Pacific Rim”), la beffa suprema sarà quando il reboot farà un sacco di soldi, quello si sarà assurdo. Cheers!
EliminaMa il nuovo sarà un reboot?
RispondiEliminaSpero di no, perché i primi due a me sono piaciuti tantissimo e non vedo la necessità di partire daccapo.
Ok, leggo dai commenti che lo sarà, mah.
Purtroppo lo sarà, e per altro già pubblicizzato come violento e grondante sangue, cosa che a me non dispiace mai, ma non sono certo tra le virtù del fumetto originale. In ogni caso Neil torna a capo di un progetto di prima fascia, spero non debba aver dovuto accettare troppi compromessi, né ha già accettati troppi in carriera. Cheers!
EliminaChe bel film che è questo HELLBOY, troppo spesso dimenticato quando si parla di cinecomics. E invece a distanza di 15 anni dà ancora una pista a molta roba uscita dopo. Classico e lineare quanto vuoi, ma il prodotto è perfetto per spiegare le origini di un personaggio con le sue debolezze, i suoi punti di forza e pure la sua ambiguità. E vogliamo parlare dei cattivi? Tra Rasputin e (sopratutto) Karl Ruprecht Kroenen, i nuovi film di supereroi metterebbero la firma per averne di così iconografici e motivati (ogni riferimento al film de La Capitana è assolutamente voluto!).
RispondiEliminaOvviamente da profano totale dei fumetti mi sono sempre goduto il film (al cinema e in dvd) senza paragonarlao al cartaceo. Il bello e il brutto di non leggere fumetti...
Questo per altro è anche molto aderenti ai fumetti, tranne per l'aspetto più "solare". Lo so è strano definire in questo modo un film così, ma con il paragone diretto è l'unico modo per rendere l'idea. Ho anche apprezzato che Del Toro abbia cambiato la storia del personaggio (in particolare nel secondo film), facendone così davvero la sua versione. Cheers!
EliminaRicordo che c'era un sentimento negativo intorno a questo film, accolto non benissimo da una parte della critica, io lo vidi al cinema e ho pure la vhs, prima che andassero in pensione.
RispondiEliminaL'ho sempre preferito al secondo con cui al contrario ho un pessimo rapporto, anche se forse (molto forse) gli dovrei dare una seconda chance. Ma anche no.
Non ho mai capito cosa avessero da criticare i critici all’uscita di questo film, non credo fossero tutti cultori del fumetto originale, forse il paragone diretto con “Spider-Man 2”? Non credo nemmeno fosse una questione di aspettative per Del Toro, fino a quel momento aveva fatto “Cronos” (ancora oggi poco conosciuto), “Mimic” (massacrato universalmente da tutti) e “La spina del diavolo” (che non so quanti appassionati negli stati uniti possa avere). Non gli hanno criticato “Blade II” non capisco perché questo “Hellboy” sia stato così preso di punta. Cheers!
EliminaHellboy di Del Toro è carino, non brilla per scrittura e la parte centrale gira parecchio a vuoto, però ci sono delle cose che lo elevano e gli permettono di essere godibile. La prima cosa sono le scene d'azione. Il regista messicano ha il giusto piglio e gusto e non si preoccupa di movimentare tutto con la camera a mano perchè sa perfettamente dove mettere i vari personaggi, come spostarli ed inquadrali. Al netto di un cattivo che non convince più di tanto (ho semrpe visto questo come La Magra del primo Blade, tutto il film a ricamarci sopra e poi è solamente un uomo con gli occhi rossi, vabbeh), il film descrive un mondo estremamente dettagliato e affascinante. Ma il pezzo forte arriva qualche anno dopo con Golden Harmy, i perchè li scrivo quando avrai recuperato anche quello.
RispondiEliminaAlla fine è una storia di origini più canonica del personaggio a cui è dedicata, Del Toro sa come riempire lo schermo, è sempre stato più talentuoso visivamente che come sceneggiatore, questo è poco ma sicuro. Quando si farà affiancare da qualcuno capace di scrivere trame più sostanziose, farà il botto, ma avere tanto estro visivo non è certo un difetto se i risultati sono questi ;-) I cattivi hanno sempre la peggio, quando bisogna narrare l’origine del protagonista, è quasi sempre così, Del Toro non ha certo invertito la tendenza. Cheers!
EliminaConcordo! La parte centrale effetivamente fa calare il film dopo un grande inizio ed un bel finale tosto. Gli preferisco più il secondo e "Blade II".
EliminaForse all' epoca pagava il fatto che andavano più i supereroi mentre i fumetti underground erano un po passati di moda. Boh!
Devo recuperare questo "Pacific rim".
Correzione: noi tredici che guardavamo la serie tv “La bella e la bestia” (dove, tra l'altro, il Padre era interpretato da Roy Dotrice, già velocemente comparso in Spazio 1999 nei panni uno dei cattivi più sfigati della serie e cioè il Commissario Simmonds) ;-) Riguardo a questo primo Hellboy invecchiato benissimo: Del Toro+Perlman+Mignola... insomma, che avrei mai potuto volere di più? Forse una sconfitta dell'Antico finale un po' meno rapida? Beh, a dirla tutta, alla fine ci può pure stare che, essendo appena rinato e ricresciuto dal corpo di Rasputin, non fosse ancora proprio in piena forma. Non abbastanza da non beccarsi l'estrema unzione da parte del nostro Rosso di fiducia, comunque ;-)
RispondiEliminaP.S. DVD in edizione a doppio disco anche per me (prezzo ridicolo incluso)...
Il tredicesimo guerriero, eccolo! ;-) Anche io sono giunto a quella conclusione, ci sta che i mostroni così vadano colpiti duro subito, anni di fumetti di Hellboy sono serviti a qualcosa ;-) Anche per il secondo ho fatto lo stesso, DVD doppio disco con ologramma in copertina, prezzo ridicolo condizione sine qua non ;-) Cheers!
EliminaC' eravamo anche mia mamma ed io! XD Uno dei suoi telefilm preferiti. Che stupore scorpire che a fare la Bestia era Perlman!
EliminaEcco, mi hai appena ricordato che devo fare un ripasso anche io, i due film di Del Toro mi piacciono parecchio e devo per forza rivederli, prima del terzo che pare parecchio tamarro!
RispondiEliminaTi leggerei molto volentieri ;-) Sono partito per tempo e ti dirò, non ho visto nemmeno il trailer del nuovo film, sono in linea per arrivare bello pulito alla visione, che poi trovo sia il modo migliore per godersi un film. Cheers!
EliminaMa davvero lo rifaranno? Ancora non ci credo...e comunque mai sarà a livello di questo piccolo gioiello ;)
RispondiEliminaL'unica cosa che non mi rende già odioso questo reboot è il regista a cui hanno scelto di affidarlo, uno dei miei preferiti. Puoi capire i miei sentimenti contrastanti ;-) Cheers
EliminaDevo fare outing: non ho mai letto un fumetto di Mignola e questo film lo vidi solo una volta, in occasione dell'uscita la cinema del secondo capitolo. E per quell'armata d'oro fu amore puro...
RispondiEliminaIl secondo è migliore, Del Toro ha fatto un lavoro molto più personale, però qualche fumetto di Mignola te lo consiglio, ma sono di parte, per me è un artista fenomenale. Cheers!
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