sabato 30 marzo 2019

Filo da torcere (1978): Tanti auguri Clyde!

Il 30 marzo del 1979, veniva proiettato per la prima volta, in uno strambo Paese a forma di scarpa, il più strambo film della carriera di Clint Eastwood. Quando Lucius mi ha segnalato questo quarantennale, non potevo proprio perdermi l’occasione per rivederlo!

Voi non avete idea di quante volte io abbia visto Filo da torcere da bambino, andiamo un film con Clint e un orangutan? Per uno scimmiologo convinto come me è un invito a nozze! Eppure Se avessi dovuto riassumere la trama del film a grandissime linee, il succo sarebbe stato: Clint e il suo amico orango fanno cose e vedono picchiano gente.

"Mah, te l'ho detto: giro, meno gente, mi muovo, conosco, faccio delle cose" (Quasi-cit.)
Rivedendo il film per questo compleanno, ho capito perché della trama ricordavo solo i suoi carismatici protagonisti, la trama in questo film, semplicemente non esiste!

Il titolo originale “Every which way but loose” potremmo tradurlo come “Fallo come ti pare, ma sciolto” ed è anche il modo giusto per riassumere tutta la filosofia di questo film e forse, anche la sua realizzazione. Il rimpianto per un mancato titolo inglese così azzeccato però, dura poco meno di un secondo, perché “Filo da torcere” è un gioco di parole tutto italiano, che non esisto a definire geniale, visto che il protagonista interpretato da Clint si chiama Philo Beddoe.

Nel 1978 era l’uomo di punta della Warner Bros. arrivava da cosine come Una 44 Magnum per l'ispettore Callaghan, oppure i suoi film da regista, tipo “Il texano dagli occhi di ghiaccio” (1976), roba da niente insomma. Quando per le mani gli capita la sceneggiatura di Jeremy Joe Kronsberg (salute!) per un film originariamente pensato per essere una di quelle commedie scemone, che venivano tanto bene a Burt Reynolds. A questo punto cosa sia passato per la testa del vecchio Clint, lo sa probabilmente solo lui, ma “Every which way but loose”, diventa la vacanza di Eastwood, il suo parco giochi personale.

“Un mio amico Italiano diceva che ho solo due espressioni. Questa è la prima".
La regia viene affidata a James Fargo, che aveva già diretto Eastwood in “Cielo di piombo, ispettore Callaghan” (1976), mentre per il ruolo della donna per cui Philo perde la testa, chi meglio della donna che ricopriva lo stesso identico ruolo anche nella vita di Eastwood? Sondra Locke, purtroppo scomparsa lo scorso anno, è stata una presenza fissa nei film di Clint, almeno finché i due sono stati insieme. Non si sono mai sposati, ma è abbastanza chiaro che non dividessero solo le spese delle bollette, anche perché “Filo da torcere” è stato il terzo dei sei film in cui hanno recitato insieme, nemmeno con Don Siegel Clint ha fatto così tanti film!

"Salve, mi chiamo Sondra Locke, forse vi ricorderete di me per il ruolo della bionda in tutti i film di Eastwood".
La trama è presto raccontata, Philo Beddoe si guadagna da vivere con gli incontri clandestini di boxe a mani nude, ma dimenticatevi la solidità di L’eroe della strada, perché il ragazzo ha le mani pesanti sì, ma il cuore di panna, la prova è il suo migliore amico, è un orango di nome Clyde, riscattato dalla sua prigionia in uno zoo-safari, ovviamente a colpi di pugni.

Perché Clyde nel film sia un orango non è dato sapersi, ai fini della storia avrebbe potuto essere un umano, un soprammobile oppure un pappagallo, certo in questi ultimi due casi, non avrebbe avuto la sua arma segreta: il dito medio con cui sfotte la banda di ridicoli motociclisti, che coprono il ruolo di avversari nel corso del film. Per essere una commedia con una coppia di protagonisti composti da un uomo e un animale, la pellicola se ne frega proprio di sfornare tutte le gag possibili sull’argomento, anzi sembra proprio ignorare questo fattore, quindi mi viene da pensare che Clint abbia chiesto di avere una scimmia nel suo film, solo perché voleva farlo e poteva permetterselo, questo fa di Eastwood uno “scimmiologo” ad honorem!

"Clyde, come si chiama la birra della scimmia? La Guinness del primate!"
Tra un tiro a canestro un incontro di boxe e un film di Spike Lee James Fargo, la vita di Philo fila via (ah-ah!) tutto sommato tranquilla, a portare lo scompiglio è la bella cantante country Lynn Halsey-Taylor (Sondra Locke), una tipina molto spigliata che si orizzontalizza Philo alla prima uscita, salvo poi mollarlo il mattino dopo senza nemmeno un grazie. Sono gli anni ’70 gente! Un tempo in cui un personaggio femminile al cinema, poteva ancora permettersi di cavalcarsi il protagonista e abbandonarlo cotto di lei la mattina dopo, senza dover per forza tenere conto di #MeToo, test di Bechdel oppure Troll in rete che criticano perché il personaggio non ha il pene. Anzi, senza rivelarvi troppo sull’arco narrativo di Lynn Halsey-Taylor, la biondina sfoggiava un progressismo che oggi sarebbe inseguito dal pubblico con torce e forconi, in questi quarant’anni “Filo da torcere” non è invecchiato bene, ma il mondo attorno a lui è messo pure peggio.

Lo dico? Avete presente tutti quelli che piangevano per il finale della pellicola, il cui titolo ufficiale è “Il film dove Clint Eastwood non spara a nessuno“ (ma il resto del mondo si ostina a chiamare “I ponti di Madison County”)? Ecco, era solo perché non avevano mai visto come termina la storia tra Philo e Lynn Halsey in “Filo da torcere”, tzè dilettanti!

Coraggio... fatti ammazzare Orangutare (questo vale come Finger guns?)
“Every which way but loose” è davvero tutto qui, una commediola in cui i 114 minuti di durata si sentono tutti, in cui Philo insegue la sua bella lungo le strade degli Stati Uniti per cercare di conquistarla anche se lei non ne vuole proprio sapere. Nella ricerca viene ovviamente supportato da Clyde, ma anche dall’amico Orville, che pare stare nel film quasi per rappresentare l’anti-Philo.

Ad interpretarlo sono i bicipiti e gli occhi blu di Geoffrey Lewis, il papà dell’attrice e cantante Julliette che avete visto in tutti i film giusti. Se Philo spreca tempo e fatica dietro ad una donna che non ci sta, Orville l’amore lo trova senza cercarlo, per la precisione tra i meloni della bella Echo (Beverly D'Angelo). Lo so, la frase suona ambigua, ma la lascio così e lo faccio per voi, in modo che siate preparati per quello che vi aspetta, se decideste di rivedervi “Filo da torcere”.

So che dovrei scrivere una battuta sagace sui meloni di Echo, ma questo film me le ha già fregate tutte!
Si perché Echo ha una bancarella a bordo strada dove vende davvero dei meloni, ma le battute sui “meloni” nel film si sprecano, quindi credetemi lo faccio per il vostro bene. Ma visto che siamo in argomento, ci sarebbe da dire che tra i meloni di Beverly D'Angelo e le non pupille di Sondra Locke – sono totalmente d’accordo con Lucius, per la Locke bisognerebbe rispolverare il monologo di Quint in Lo squalo - ad Orville è andata decisamente meglio!

Gli avversari nel film sono rappresentati da una stereotipata banda di motociclisti, guidati da un panzone con la svastica sul giubbotto (in modo che sia chiaro a tutti che sono i cattivi), la spalla comica invece, è la madre di Orville, una vecchia signora interpretata da Ruth Gordon, che nel doppiaggio italiano usa spesso l’espressione «Col kaiser!» e mentre tenta di farsi rinnovare la patente, tratta tutti malissimo, specialmente i motociclisti. Se vi fa ridere l’idea di una vecchia signora che tiene in scacco dei rozzi centauri, il film potrebbe fare al caso vostro, nel caso ve lo dico sempre per il vostro bene, qualunque film con Bud Spencer e Terence Hill, di solito fa di più e meglio.

Ricordate il Walt Kowalski di "Gran Torino"? Ha preso tutto dalla nonna!
“Filo da torcere” visto da bambini, può sembrare un cartone animato con attori, da adulti inutile girarci attorno, è solo una palla in cui Clint fa davvero quello che vuole, ma sciolto. Perché Eastwood si sia lanciato in una pellicola del genere, resta uno dei più grandi misteri dell’umanità, come abbia fatto a fare soldi, tanto da sfornare un seguito nel 1980 intitolato “Fai come ti pare", va oltre le barriere dell’umana comprensione, ma anche rivedendolo mi è chiaro che tutto questo è potuto accadere solo grazie ad un fattore: Clyde l’orango!

Clyde è una meraviglia, non fa nulla ma lo fa benissimo, con un magnetismo naturale tiene lo schermo e spesso oscura Eastwood, che in questo film è la spalla di Clyde e non viceversa! Non ci posso fare proprio niente, a me basta vedere Philo e Clyde al bancone del bar a bersi una birra per scoppiare a ridere come lo scemo che sono.

Ora sapere da dove nasce il detto, bere come una scimmia.
Ma i momenti migliori sono quelli in cui il talento da improvvisatore di Clyde ruba la scena, sono sicuro che abbiate visto tutti “Million dollar baby” (2004), la scena in cui un’entusiasta Hilary Swank, salta in braccio a Clint per esprimere la sua gioia, e Eastwood improvvisando una frase che non era presente nella sceneggiatura originale (storia vera) le risponde dicendo: «Ma che stai facendo, ma non lo sai quanti anni ho?», ecco è un trucco che Clint ha imparato sul set con Clyde, perché quando alla guida del suo pick-up l’orango inizia ad abbracciarlo, e poi abbracciarlo ancora, Clint gli risponde: «Basta Clyde troppa intimità, la gente poi mormora».

Aveva ragione Quelo, l'uomo non può discendere dalla scimmia, ma la scimmia può discendere da Clint!
Eastwood ha dichiarato che Clyde era un attore naturale, con il solo difetto di annoiarsi molto in fretta, motivo per cui le scene andavano girate giuste il prima possibile. Eastwood negli anni si è costruito una carriera di solido regista, con uno stile minimale e diretto, raccontandoci per anni che i pochissimi ciak che gira sul set dei suoi film, servono a cogliere la spontaneità della recitazione degli attori, qualcosa imparato da Don Siegel, e dai western dove ha recitato, in cui bisognava fare in fretta per non far agitare i cavalli. Ma solo rivedendo “Filo da torcere” ho capito tutto, non era vero! Clint ha imparato tutto da Clyde!

Insomma, prima di tornare a fare cosette davvero serie, Clint si è preso una vacanza, decidendo di fare la spalla al vero eroe del film. Se “Filo da torcere” e un film a suo modo di culto (per me lo è) lo dobbiamo davvero solo a Clyde, quindi tanti auguri Clyde, se non fosse stato per te la carriera di Eastwood sarebbe finita primo del tempo, tutti gli appassionati di cinema ti devono molto!

"Se la strada non è dritta e ci sono duemila pericoli. Ti basta solo ricordare che, che c'è un grande amico in me!" (Cit.)
Vi ricordo la recensione del Zinefilo al film, e la locandina originale di IPMP!

8 commenti:

  1. Film che avevo completamente rimosso dal mio cervello fino a... stamattina! Ora per tutto il giorno mi resterà impressa in mente la scena (o le scene? Mi pare fossero più di una...) che la scimmia bacia in bocca la vecchia! Alè.

    Vista la locandina, non è che Sly si è fatto ispirare da questo film per il suo "Over the Top"? La locandina col braccio muscoloso c'è, camionisti entrambi, sport da duri sia di qua che di là,... Da una parte una scimmia simpatica e dall'altra un figlio scassaballe. Non è che Stallone poteva copiare proprio tutto paro paro!

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    1. Mi pare che quella sia una scena del secondo film, a questo proposito penso che la locandina sia la "posa standard del duro", questo film andava venduto al grande pubblico, che da Eastwood si aspettava delle cose, se ci pensi che "Filo da torcere" prima di essere un brillante gioco di parole, potrebbe sembrare il classico film d'azione con Clint. La somiglianza con la locandina di "Over the top", ma tra il figlio cagaminchia di Lincoln Hawk, e il simpatico Clyde, l'affare lo ha fatto Philo! ;-) Cheers

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  2. «in questi quarant’anni “Filo da torcere” non è invecchiato bene, ma il mondo attorno a lui è messo pure peggio.» Parole da scolpire nel granito!
    Mi unisco al coro di auguri per il film, e condivido lo stesso identico passato: quando da ragazzino passavano in TV questo film era una festa, e ho ricordi di divertimento scimmiesco sconfinato. Davvero basta poco a un bambino :-P
    A questo punto sposo la tesi el "Clint l'ha fatto perché poteva farlo". Addirittura avanzo l'ipotesi che sia stato un modo del nostro Eastwood d'acciaio di mettere alla prova produttori e pubblico: vediamo fin dove reggono :-D

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    1. Il film è una scemenza, ma un personaggio come quello di Sondra Locke oggi farebbe incazzare tutte le categorie, femministe, anti-femministe, associazioni gay, e forse anche gli animalisti ;-) Rivedelo da adulti è quasi uno shock, eppure Clyde si conferma il migliore, ogni volta che è in scena capisco perché mi piaceva così tanto. Non so perché volesse fare per forza una commedia alla Burt Reynolds, però ha vinto lui, è riuscito ad incassare anche con un film così, miracoli che si ottengono solo aggiungendo una gran scimmia al grande Clint ;-) Cheers

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  3. Peccato non averlo beccato da bambino. L' ho visto e rivisto un pò di anni fa e si è carino e divertente, ma piuttosto datato e (volutamente) camp anni 70. Effettivamente sembra qua e la un film dei citati Bud e Terence! A quanto pare cazzotti e risate erano graditi anche oltre oceano ed anche da tutt' altra parte con Jackie Chan!
    Il sequel non l' ho mai visto. Vedere Clint in un ruolo così brillante fa davvero strano, ma il nostro si vede che si diverte ed è a suo agio.

    "A questo punto sposo la tesi el "Clint l'ha fatto perché poteva farlo". Addirittura avanzo l'ipotesi che sia stato un modo del nostro Eastwood d'acciaio di mettere alla prova produttori e pubblico: vediamo fin dove reggono :-D"

    " Non so perché volesse fare per forza una commedia alla Burt Reynolds, però ha vinto lui, è riuscito ad incassare anche con un film così, miracoli che si ottengono solo aggiungendo una gran scimmia al grande Clint ;-)"

    Già! XD

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    1. Pensa che anche del seguito, ricordo più che altro Clyde, temo che mi dovrò rivedere anche quello adesso, vabbè sono sempre Clint & Clyde, poteva andarmi peggio ;-) Cheers

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  4. A sto punto anche tu Cassidy devi procurarti un orango con cui andare al bar a bere e poi a cambiare canale alla tv sparando noccioline col naso!

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    1. Ma magari! Magari!! È tutta la vita che vorrei una scimmia! ;-) Cheers

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