Un omaggio a Cassidy e i lettori della Bara, che nell’occasione dell’uscita di Captain Marvel diventa un gruppo di sostegno per cinefili in difficoltà, dove Quinto Moro e il suo spirito guida discutono del film e dell’MCU.
Troneggia sulla città e proietta la sua ombra esagonale allungata su tutto. C’è una fila di venti, trenta persone. Alcuni siedono sul marciapiede con un mattone sulle ginocchia, è “It” ci scommetto. Lo leggerò anch’io prima o poi. Altri sfogliano un fumetto provando ad orientare la pagina come un quadro appeso storto, raccapezzandosi su come vada guardato e letto. C’è chi se ne sta più sulle sue, ascoltando musica da un vecchio iPod. Il tizio in fila davanti a me porta le cuffiette e agita la testa, tiene il walkman in mano e indossa un impermeabile bordeaux. Alzo un po’ il collo per provare a scorgerne il volto, per un istante mi aspetto di vedere Chris Pratt.
Dal fondo della
strada un tizio avvolto in un sudario nero e incappucciato spinge un vecchio
carrello arrugginito con delle casse di birra impilate una sull’altra. Si fa
largo sul marciapiede, arriva ai piedi della grande bara, monolito fluttuante
trenta centimetri sopra il pavimento. L’incappucciato caccia fuori un martello a
strappachiodi e armeggia sulla porta, che si apre e scricchiola in dentro.
Tutta la Bara si abbassa toccando terra, l’istante necessario all’incappucciato
per portare dentro il carico.
La fila inizia a
rumoreggiare, i seduti si alzano, libri e fumetti aperti si chiudono, le
cuffiette tacciono. Tre rintocchi, il suono d’un martello sul legno. Entriamo.
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Lasciate ogni speranza voi ch’entrate. |
La sala è in penombra
ma si vedono i muri tappezzati di pagine appiccicate con lo scotch. Ciascuna è
la locandina di un film strappata da qualche rivista di cinema, il mio sguardo
corre alle poche che ho portato in dono. Mentre gli altri vanno a piazzarsi
davanti alla sedia preferita – senza sedersi – il mio sguardo indugia sulle
locandine festanti e coloratissime dei cinecomic. L’incappucciato affigge la
locandina di Captain Marvel ed un brivido mi corre lungo la schiena.
L’incappucciato va a
sedere sulla sua poltrona infernale, allunga una mano sul fianco della poltrona
che si apre come lo sportello di un minibar. La linguetta d’alluminio si piega sprigionando
una nuvoletta di vapori al malto. Il poggia bicchieri accoglie la lattina e mi
viene da pensare che ci sono Porsche da ottantamila dollari senza poggia
bicchieri.
“Inizia la seduta”
dice l’incappucciato, e finalmente tutti si siedono e chiudono gli occhi. “Avanzate
nella vostra caverna, così, addentratevi nella vostra caverna, e troverete il
vostro Cassidy animale guida”.
La mia caverna è una
grotta innevata a tema natalizio. Sempre. D’estate e d’inverno. Il mio Cassidy
animale guida era originariamente impersonato da un procione, che col passare
degli anni è diventato sovrappeso e dopo aver indossato un vestito da Babbo
Natale ha anche sviluppato le fattezze umane di un Billy Bob Thornton sbronzo, con
occhiali da sole dalle lenti rigate e crepate. L’ho chiamato Bill Casson, Bill
per gli amici. Alle sue spalle ci sono sacchi straripanti di libri e fumetti
che non ho ancora letto. Bill allunga una mano, ne prende uno e dice: “Allora
Q., vogliamo aggiungere Capitan Marvel alla lista delle cose da leggere?”
Q.: “Lo sai che non
leggo i fumetti americani”
B.: “E guarda come
stai finendo, intossicato da quel che resta di Dylan Dog. Per quelli come te ci
vogliono altri dieci sequel di quella ciofeca con Brandon Routh, poi ti voglio
vedere a lamentarti dei cinecomic”
Q.: “Ma io non mi
lamento, li seguo fedelmente sin dall’inizio!”
B.: “E quanti fumetti
hai letto finora? Nemmeno uno!”
Q.: “Io voglio guardare
i film, e da spettatore non devo leggermi duemila fumetti per poterli capire. Mi
posso anche informare per curiosità, ma una buona pellicola deve prescindere
dalla mia conoscenza o meno di una storia o un personaggio. Un buon film poi
potrebbe anche farmi venir voglia di conoscere di più, cosa che con Capitan
Marvel non succederà di certo”
B.: “Secondo me ti
sei lasciato influenzare dalla propaganda contro il nuovo femminismo al cinema”
Q.: “Ma al cinema non
serve questo femminismo nuovo studiato a tavolino, serve quello vecchio!”
B.: “Tu guardi il
dito e non la luna. Non è alle donne che serve, ma a far crescere il cinema.”
Provo a schernire il
mio animale guida facendo la smorfia di chi ciancia a vuoto e quello s’incazza.
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Vi presento Bill Casson, il mio Cassidy animale guida in questa valle di |
B.: “Il femminismo
vecchio era fatto dagli uomini, in film sceneggiati e diretti da uomini! Questo
è il femminismo nuovo fatto dalle donne per le donne”
Q.: “Mi interessa che
il film sia ben girato e ben scritto, non il sesso di chi lo scrive o lo gira”
B.: “Ma anche le
donne devono esercitarsi”
Q.: “Come Rey all’uso
della Forza?”
B.: “Concentrati! È dell’MCU
che stiamo parlando adesso, non di Guerre Stellari”
Q.: “Sempre di Disney
è… Però capisco, le donne devono esercitarsi a dirigere e scrivere film, anche
quelli brutti. Ok, io non pretendo che siano tutte Kathryn Bigelow, ma giovano davvero
al cinema e alle donne dei film fatti male e scritti peggio, purché siano fatti
con le quote rosa?”
B.: “Di nuovo, tu
guardi il dito e non la luna!”
Q.: “Quale delle tre
dovrei guardare?”
B.: “Quella che
eclissa il vecchio cinema fatto da centinaia di film brutti, con produzioni
maschiliste. La parità inizia da qui: film declinati al femminile che abbiano
lo stesso successo dei film brutti al maschile!”
Q.: “Ma non me ne
frega niente di questo discorso! La verità è che Capitan Marvel è un film brutto,
forse il peggiore del Mar-Vell Cinemaschilist Uni-Vers!”
B.: “Ti sfido a
provarlo".
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“Il lato oscuro getta la sua ombra su tutto…” (Cit.) |
Il mio – a questo
punto poco amichevole – Cassidy di caverna aka Bill Casson si abbassa gli
occhiali da sole in punta di naso e mi lancia uno sguardo di sfida. Prendo gli
appunti post-visione e inizio a contare sulle dita.
Q.: “Uno: questo non è certo un buon film sulle origini, che dovrebbe raccontarti il personaggio nella
sua evoluzione e, nel caso dei supereroi, il passaggio dalla condizione normale
a quella eccezionale, in cui si diventa super”
B.: “Ah-Ah! Qui ti
volevo, e Thor dove lo metti? Lui è un Dio, era già super”
Q.: “Ma è stata la
perdita dei poteri e la caduta sulla Terra, confrontarsi con la condizione
umana a farci affezionare al personaggio, al fatto che doveva dimostrare
d’essere degno dei poteri. È la morale fondante dell’MCU da Iron Man a
Spider-man: se non sai cosa fare col tuo potere, allora non dovresti averlo. Il
problema non è trovare Carol Denvers già dotata di poteri, e compiaciuta
nell’esserlo, è che tutto il suo background si limita a poche battuta messa in
bocca alla sua vecchia amica: Sei quella
che una volta ha rischiato la vita per fare la cosa giusta. Ok… Ma il suo
non è certo un percorso di riscoperta dell’umanità. Dobbiamo fidarci del bel
ritratto di donna fantastica. Dov’è il conflitto interiore, il tormento
dell’eroe? Se non mi fai soffrire con te e per te, che vinci o perdi non me può
fregar di meno”
B.: “Ma non può
essere turbata, perché adesso lei è una mezza Kree, la sua metà aliena razionale
domina su quella umana”
Q.: “Ed ecco il punto
numero due: in quale scena del film ci viene detto?!? Io questa cosa la sapevo prima di guardare il film. Quando mai ci
spiegano la profonda differenza fra Kree e umani, così che poi Carol debba
trovarsi ad un bivio? E quando mai il lato umano di Carol le crea qualche
problema? Dovrebbe essere messa in crisi dal ritrovarsi sulla Terra, su luoghi
che fanno parte della sua vecchia vita. Quali scene vogliono farci avvicinare
dal punto di vista emotivo? È mai sembrata smarrita? Certo che no, doveva
apparire solo forte. Problema numero tre: il femminismo forzato e idealizzato,
la pretesa che tu donna sei forte. Punto. Non che la forza debba essere un
percorso formativo, che l’affermazione avvenga dai conflitti e la loro
risoluzione. Che tu debba maturare e crescere. L’unica scena utile in questo
senso è il montaggio di tutte le volte in cui Carol si è rialzata. Venti
secondi bastano a restituire umanità e a far nascere l’affetto per un
personaggio che è rimasto uguale per due ore di film? Vaccata numero quattro:
hanno cannato in pieno le potenzialità dei suoi poteri. Vero che la scena in
cui li acquista è una delle poche ben riuscite, ma una origin story decente ci
avrebbe mostrato la presa di coscienza del potere, usandolo finalmente nel modo
giusto. Carol per tutto il tempo sembra una ragazzina arrogante pronta a far
brillare i pugni. E’ superficiale e immatura così come il 90% dei ruoli
maschili da soldato, machi della situazione in balia degli eventi di cui decideranno
il corso senza una vera consapevolezza.”
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Siamo eroi nobili guerrieri super mega ultra più migliori forever. Basta kreederci. |
B.: “Devi capire che
in questo film aveva un compito preciso…”
Q.: “Introdurre
Infinity War Endgame? Bastava il batsegnale di Fury unito all’arrivo istantaneo
di Carol tra gli Avengers superstiti. Alla prima scena post credit di Cap
Marvel vedi Scarlett Johansson e ti viene il magone per questa donna il cui
minutaggio nell’MCU è inferiore a questa ruffianata. Sai quanto Nat sia forte e
la vedi lacerata dal dolore. Il momento più toccante di Capitan Marvel è il
cameo di Vedova Nera! Ed ecco l’errore madornale numero cinque: nel mezzo della
Infinity War non ce ne può fregar di meno della guerra Kree-Skrull, guerra che
certo non riesce a coinvolgerci se tutto Capitan Marvel è una caccia ad alieni
sulla Terra, poi la caccia a un manufatto. E dobbiamo fidarci che gli uni o gli
altri alieni siano ora buoni ora cattivi in base a dei twist narrativi, ad
informazioni frammentarie. Carol è l’ago della bilancia di uno scontro che
pretende di essere epocale ed enorme. E non lo è. Ma con che cervello tu,
Suprema Intelligenza dell’MCU, ci butti nella mischia di una guerra tra alieni
per presentarci un personaggio che dovrebbe aiutare a risolvere lo scontro con
Thanos?”
Il mio animale guida
Bill Casson a questo punto tace, forse si è addormentato, gli schiocco le dita
davanti alla faccia e quello si scuote.
B.: “Capitan Marvel
arriva nel momento in cui doveva arrivare”
Q.: “Erano così
preoccupati di poterlo pensare che non hanno pensato se lo dovevano fare
(Cit.). Non oggi, non se l’MCU è stato organizzato in fasi: nella prima ci
presentano gli eroi, nella seconda si è sviluppato tutto il mondo in cui si
muovono. E mi tiri fuori la grande eroina che potrebbe decidere tutto in un
film così povero di emozioni, di pathos, di epica?”
Cado in ginocchio
sulla dura neve e il mio Bill “Babbo Bastardo” Casson mi allunga una bottiglia.
La scosto, “sono astemio” gli dico, “è questo il tuo problema” mi risponde lui.
Mi aspettavo un’eroina
che incarnasse davvero la speranza giunta a dar man forte ai miei eroi in difficoltà. In due ore si
può creare un’epopea. Se al posto di Carol Denvers arrivasse Furiosa
dall’universo di Mad Max sarebbe più credibile ed emozionante, senza
superpoteri, senza armi fantastiche, sai che quel personaggio darebbe la vita e
il sangue per qualcosa in cui crede. Thor, Capitan America, Iron Man già al
primo film erano a pronti a morire pur di salvare delle vite. Persino Thanos ha
compiuto un estremo sacrificio per il suo ideale. Quale spirito di sacrificio
ha mostrato Capitan Marvel? Che ideale ha a parte essere la figacciona superforte
che spacca il culo a tutti?
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“E mò chi è questa?”, “Ero in |
Alzo lo sguardo verso
il mio animale guida che sembra leggermi il pensiero. La sua smorfia si fa
comprensiva.
B.: “Avanti dillo, so
che lo vuoi dire”
Q.: “La Marvel ha inoilgociottor.
Ecco, l’ho detto. Neanche il tempo di riprendermi dal tuffo al cuore per il
macello di Thanos che già si annunciavano sequel degli eroi che sarebbero
resuscitati”
B.: “Questo è il
business. Non ci sono più progetti segreti, non c’è più spazio per i colpi di
scena e clamorosi ritorni. Tutto programmato”
Q.: “Ma quando Thanos
ha schioccato le dita ha ucciso il 50% della mia tolleranza alla cattiva
scrittura di questi film, ed anche a questa politica di fasi e cicli”
B.: “Lo sapevo che
sarebbe finita così. C’erano tutti i segnali. E la colpa è pure della DC, di
Suicide Squad, dei Superman di Snyder. Ti hanno abbassato la tolleranza. Hai
disertato Venom e Aquaman, vuoi disertare pure l’Episodio IX di Guerre Stellari,
il prossimo X-Men? Dimmi, pensi che Endgame sarà il tuo ultimo cinecomic?”
Q.: “Non lo so. Ho
difeso i cinecomic per vent’anni e comincio ad interrogarmi sulle mie scelte
sbagliate”
Il mio amichevole
Cassidy di caverna aka Bill Casson si alza e mi mette una mano sulla spalla.
B.: “Su su, sfogati”
Q.: “Ho gli occhi
stanchi di tutta questa CG che viene osannata come begli effetti speciali, le
mie orecchie sussultano a gag banali e battute scritte male, a twist messi lì a
membro di segugio… Ed ogni volta che al cinema abbasso lo sguardo per una
brutta scena mi appare un egiziano basso e pelosetto che ridacchia con un lungo
uncino in mano, come pronto ad estrarmi il cervello dalle narici: tra poco non ti servirà più, mi dice, la fase quattro è alle porte e la troverai
magnifica, alza la testa e continua a guardare, e mentre alzo la testa quel
suo uncino si avvicina al mio naso...”
La mano sulla mia
spalla si è fatta pesante, apro gli occhi e vedo un guanto bruciacchiato con
delle lucine colorate. Nel vestito da Babbo Natale di Bill Casson il nero ha
preso il posto del rosso, la barbetta incolta è diventata uno scroto di pelle
viola, gli occhiali da sole troppo piccoli si sono spalmati sul viso del titano
e il cappuccio troppo stretto è scivolato scoprendo la pelata.
Bill Thanos: “Quanto
ti è costato arrivare fino a questo punto dell’MCU?”
Q.: “Tutto.”
P.S.
Ringrazio Quinto Moro e vi invito tutti a passare a scoprire qualcuno dei suoi lavori, che potete trovate QUI. Mentre per il post sul "Captain Marvel" ci vediamo qui domani, solita ora.
P.S.
Ringrazio Quinto Moro e vi invito tutti a passare a scoprire qualcuno dei suoi lavori, che potete trovate QUI. Mentre per il post sul "Captain Marvel" ci vediamo qui domani, solita ora.
Ah se ti capisco...
RispondiEliminaPenso fosse importante ospitare il punto di vista di Quinto Moro perché credo sia un sentimento diffuso. Cheers!
EliminaForse non così tanto, incassi a parte, il film sta piacendo. Per me è sbagliata la sua collocazione nell'MCU, e questo vizia tutto il resto.
EliminaP.s.: ottima scelta per la copertina Cass.
Gracias capo, direi che era proprio quella giusta, ma soprattutto grazie per il post mi è piaciuto molto ;-) Cheers!
EliminaNon lo so dopo dieci anni di film sui supereroi trovo che arrivato a questo punto ne abbia abbastanza.
RispondiEliminaMi guardo indietro e vedo pellicole come Batman Returns, Hellboy: The Golden Army, Blade 2, X-2 e Unbreakable (tanto per citarne un paio) che se messe a confronto con l'odierno MCU riportano più pregi che difetti...sarà la mano della Disney? Boh
Brie mi piace come donna e come attrice, ma questo film e quelli avvenire non hanno più nulla da dire in merito al genere quindi non lì guardare per mancato interesse.
Ci ho messo un po' a decifrare la recensione stile Raymond Chandler, la trovo meno scorrevole per lettura se pur più interessante.
Ah si! Bella la nuova grafica anche se la sto vedendo a livello minimale attraverso lo smartphone! ;)
A mio avviso sarebbe ora di differenziare, proprio come accade nei fumetti, ci sono storie che possono leggere anche i bambini e altre rivolte agli adulti, sarebbe ora che i Cinecomics cominciassero a fare lo stesso, in ogni caso i titoli che hai citato sono azzeccati, ottimi esempi di questo concetto.
EliminaUn po’ di Chandleriano io lo trovo in Quinti Moro, e ti ringrazio, sono contento che ti piaccia, se non ho fatto caSSate, dovrei aver uniformato sia per la visualizzazione da smartphone che da computer ;-) Cheers!
Chandleriano… "se è una cosa bella lo sono" (Cit.)
EliminaQuesto era un esperimento perché la recensione vera doveva farla il Cass.
Mai fatto una recensione vera in tutta la mia vita, nego tutto :-D Cheers
EliminaOrmai sono un appuntamento fisso peggio dei cinepanettoni.
RispondiEliminaPerò voglio dire una cosa: fossi un ragazzino di oggi sarei felicissimo.
Purtroppo ho una certa età e dopo un tot di tempo mi annoio, e le maxisaghe almeno al cinema me le sarei risparmiate.
Il fumetto americano si rivolge al proprio ombelico, ora che la Marvel ha replicato se stessa al cinema, siamo in una gabbia da cui non si scappa. Ci vorrebbe un po’ di diversificazione, per quello spero che il prossimo “Joker” sia un po’ più adulto nei contenuti, sarebbe ore. Cheers!
EliminaMa sarei anche stato felice di vivere l'infanzia e/o l'adolescenza con questo genere di film. Quando l'MCU è cominciato avevo una ventina d'anni e mi ero già appassionato ai vari Spiderman e X-Men. Solo che oggi ho 10 anni di più e ho pure qualche migliaio di film in più sulla gobba, inclusi tanti, troppi cinecomic.
EliminaMa se qualche giorno fa mi è capitato di vedere la locandina di Justice League e mi sono ritrovato a pensare "ma deve ancora uscire?" poi ci ho riflettuto e mi sono reso conto di averlo pure visto al cinema, giusto per dire quanto mi abbia lasciato quel film…
Magari non dovevo vedermi TUTTI i cinecomic di questi anni, inclusi quelli DC, mi hanno distrutto gli anticorpi. Perciò non perdono più niente nemmeno alla Marvel.
E continuano ad uscire film che vorrei vedere, come il Joker con Joaquin Phoenix. Però vi prego, basta tutine, vorrei vivere in un mondo come quello di Watchmen, in cui nessuno vuol più sentir parlare di eroi in maschera. Ma eroi a parte poi ci viviamo già...
“Watchmen” è uscito troppo presto, avrebbe dovuto uscire ora per fare al cinema quello che ai tempi Moore e Gibbons fecero con i fumetti. La serie tv scritta da “Ciccolatino” Lindelof non vale. Cheers!
EliminaMamma mia! 20 anni fa non mi sarei perso un film! Già 15 anni fa iniziavo a differenziare mentre ora... purtroppo non ho figli e quindi non posso divertirmi con loro. XD Con i miei cuginetti poi al massimo ci siamo visti i primi due "Ant-boy"! XD Se ho più voglia di rivedermi questi ultimi dei film Marvel a parte quelli dei guardiani... boh!
EliminaRiguardo "Watchmen", effettivamente il tempo è tutto nel cinema. Vedi il clamoroso successo di "Deadpool" arrivato grazie soprattutto al contrapporsi all' intrattenimento del MU per famiglie.
Sarò cambiato io. Mi emoziono più per "I bambini del cielo" e "La bicicletta verde" che per tutti contro Thanos! °_O XD
Qui ci sta una citazione da "Viale del tramonto" ;-) Cheers
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