domenica 17 marzo 2019

Cap Marvel & Co.: Abbiamo ucciso gli eroi, ora bisogna uccidere i cinecomic


Un omaggio a Cassidy e i lettori della Bara, che nell’occasione dell’uscita di Captain Marvel diventa un gruppo di sostegno per cinefili in difficoltà, dove Quinto Moro e il suo spirito guida discutono del film e dell’MCU.

Troneggia sulla città e proietta la sua ombra esagonale allungata su tutto. C’è una fila di venti, trenta persone. Alcuni siedono sul marciapiede con un mattone sulle ginocchia, è “It” ci scommetto. Lo leggerò anch’io prima o poi. Altri sfogliano un fumetto provando ad orientare la pagina come un quadro appeso storto, raccapezzandosi su come vada guardato e letto. C’è chi se ne sta più sulle sue, ascoltando musica da un vecchio iPod. Il tizio in fila davanti a me porta le cuffiette e agita la testa, tiene il walkman in mano e indossa un impermeabile bordeaux. Alzo un po’ il collo per provare a scorgerne il volto, per un istante mi aspetto di vedere Chris Pratt.

Dal fondo della strada un tizio avvolto in un sudario nero e incappucciato spinge un vecchio carrello arrugginito con delle casse di birra impilate una sull’altra. Si fa largo sul marciapiede, arriva ai piedi della grande bara, monolito fluttuante trenta centimetri sopra il pavimento. L’incappucciato caccia fuori un martello a strappachiodi e armeggia sulla porta, che si apre e scricchiola in dentro. Tutta la Bara si abbassa toccando terra, l’istante necessario all’incappucciato per portare dentro il carico.

La fila inizia a rumoreggiare, i seduti si alzano, libri e fumetti aperti si chiudono, le cuffiette tacciono. Tre rintocchi, il suono d’un martello sul legno. Entriamo.

Lasciate ogni speranza voi ch’entrate.
La sala è in penombra ma si vedono i muri tappezzati di pagine appiccicate con lo scotch. Ciascuna è la locandina di un film strappata da qualche rivista di cinema, il mio sguardo corre alle poche che ho portato in dono. Mentre gli altri vanno a piazzarsi davanti alla sedia preferita – senza sedersi – il mio sguardo indugia sulle locandine festanti e coloratissime dei cinecomic. L’incappucciato affigge la locandina di Captain Marvel ed un brivido mi corre lungo la schiena.

L’incappucciato va a sedere sulla sua poltrona infernale, allunga una mano sul fianco della poltrona che si apre come lo sportello di un minibar. La linguetta d’alluminio si piega sprigionando una nuvoletta di vapori al malto. Il poggia bicchieri accoglie la lattina e mi viene da pensare che ci sono Porsche da ottantamila dollari senza poggia bicchieri.

“Inizia la seduta” dice l’incappucciato, e finalmente tutti si siedono e chiudono gli occhi. “Avanzate nella vostra caverna, così, addentratevi nella vostra caverna, e troverete il vostro Cassidy animale guida”.

La mia caverna è una grotta innevata a tema natalizio. Sempre. D’estate e d’inverno. Il mio Cassidy animale guida era originariamente impersonato da un procione, che col passare degli anni è diventato sovrappeso e dopo aver indossato un vestito da Babbo Natale ha anche sviluppato le fattezze umane di un Billy Bob Thornton sbronzo, con occhiali da sole dalle lenti rigate e crepate. L’ho chiamato Bill Casson, Bill per gli amici. Alle sue spalle ci sono sacchi straripanti di libri e fumetti che non ho ancora letto. Bill allunga una mano, ne prende uno e dice: “Allora Q., vogliamo aggiungere Capitan Marvel alla lista delle cose da leggere?”
Q.: “Lo sai che non leggo i fumetti americani”
B.: “E guarda come stai finendo, intossicato da quel che resta di Dylan Dog. Per quelli come te ci vogliono altri dieci sequel di quella ciofeca con Brandon Routh, poi ti voglio vedere a lamentarti dei cinecomic”
Q.: “Ma io non mi lamento, li seguo fedelmente sin dall’inizio!”
B.: “E quanti fumetti hai letto finora? Nemmeno uno!”
Q.: “Io voglio guardare i film, e da spettatore non devo leggermi duemila fumetti per poterli capire. Mi posso anche informare per curiosità, ma una buona pellicola deve prescindere dalla mia conoscenza o meno di una storia o un personaggio. Un buon film poi potrebbe anche farmi venir voglia di conoscere di più, cosa che con Capitan Marvel non succederà di certo”
B.: “Secondo me ti sei lasciato influenzare dalla propaganda contro il nuovo femminismo al cinema”
Q.: “Ma al cinema non serve questo femminismo nuovo studiato a tavolino, serve quello vecchio!”
B.: “Tu guardi il dito e non la luna. Non è alle donne che serve, ma a far crescere il cinema.”
Provo a schernire il mio animale guida facendo la smorfia di chi ciancia a vuoto e quello s’incazza.

Vi presento Bill Casson, il mio Cassidy animale guida in questa valle di lacrime cinecomic.
B.: “Il femminismo vecchio era fatto dagli uomini, in film sceneggiati e diretti da uomini! Questo è il femminismo nuovo fatto dalle donne per le donne”
Q.: “Mi interessa che il film sia ben girato e ben scritto, non il sesso di chi lo scrive o lo gira”
B.: “Ma anche le donne devono esercitarsi”
Q.: “Come Rey all’uso della Forza?”
B.: “Concentrati! È dell’MCU che stiamo parlando adesso, non di Guerre Stellari”
Q.: “Sempre di Disney è… Però capisco, le donne devono esercitarsi a dirigere e scrivere film, anche quelli brutti. Ok, io non pretendo che siano tutte Kathryn Bigelow, ma giovano davvero al cinema e alle donne dei film fatti male e scritti peggio, purché siano fatti con le quote rosa?”
B.: “Di nuovo, tu guardi il dito e non la luna!”
Q.: “Quale delle tre dovrei guardare?”
B.: “Quella che eclissa il vecchio cinema fatto da centinaia di film brutti, con produzioni maschiliste. La parità inizia da qui: film declinati al femminile che abbiano lo stesso successo dei film brutti al maschile!”
Q.: “Ma non me ne frega niente di questo discorso! La verità è che Capitan Marvel è un film brutto, forse il peggiore del Mar-Vell Cinemaschilist Uni-Vers!”
B.: “Ti sfido a provarlo".

“Il lato oscuro getta la sua ombra su tutto…” (Cit.)
Il mio – a questo punto poco amichevole – Cassidy di caverna aka Bill Casson si abbassa gli occhiali da sole in punta di naso e mi lancia uno sguardo di sfida. Prendo gli appunti post-visione e inizio a contare sulle dita.
Q.: “Uno: questo non è certo un buon film sulle origini, che dovrebbe raccontarti il personaggio nella sua evoluzione e, nel caso dei supereroi, il passaggio dalla condizione normale a quella eccezionale, in cui si diventa super”
B.: “Ah-Ah! Qui ti volevo, e Thor dove lo metti? Lui è un Dio, era già super”
Q.: “Ma è stata la perdita dei poteri e la caduta sulla Terra, confrontarsi con la condizione umana a farci affezionare al personaggio, al fatto che doveva dimostrare d’essere degno dei poteri. È la morale fondante dell’MCU da Iron Man a Spider-man: se non sai cosa fare col tuo potere, allora non dovresti averlo. Il problema non è trovare Carol Denvers già dotata di poteri, e compiaciuta nell’esserlo, è che tutto il suo background si limita a poche battuta messa in bocca alla sua vecchia amica: Sei quella che una volta ha rischiato la vita per fare la cosa giusta. Ok… Ma il suo non è certo un percorso di riscoperta dell’umanità. Dobbiamo fidarci del bel ritratto di donna fantastica. Dov’è il conflitto interiore, il tormento dell’eroe? Se non mi fai soffrire con te e per te, che vinci o perdi non me può fregar di meno”
B.: “Ma non può essere turbata, perché adesso lei è una mezza Kree, la sua metà aliena razionale domina su quella umana”
Q.: “Ed ecco il punto numero due: in quale scena del film ci viene detto?!? Io questa cosa la sapevo prima di guardare il film. Quando mai ci spiegano la profonda differenza fra Kree e umani, così che poi Carol debba trovarsi ad un bivio? E quando mai il lato umano di Carol le crea qualche problema? Dovrebbe essere messa in crisi dal ritrovarsi sulla Terra, su luoghi che fanno parte della sua vecchia vita. Quali scene vogliono farci avvicinare dal punto di vista emotivo? È mai sembrata smarrita? Certo che no, doveva apparire solo forte. Problema numero tre: il femminismo forzato e idealizzato, la pretesa che tu donna sei forte. Punto. Non che la forza debba essere un percorso formativo, che l’affermazione avvenga dai conflitti e la loro risoluzione. Che tu debba maturare e crescere. L’unica scena utile in questo senso è il montaggio di tutte le volte in cui Carol si è rialzata. Venti secondi bastano a restituire umanità e a far nascere l’affetto per un personaggio che è rimasto uguale per due ore di film? Vaccata numero quattro: hanno cannato in pieno le potenzialità dei suoi poteri. Vero che la scena in cui li acquista è una delle poche ben riuscite, ma una origin story decente ci avrebbe mostrato la presa di coscienza del potere, usandolo finalmente nel modo giusto. Carol per tutto il tempo sembra una ragazzina arrogante pronta a far brillare i pugni. E’ superficiale e immatura così come il 90% dei ruoli maschili da soldato, machi della situazione in balia degli eventi di cui decideranno il corso senza una vera consapevolezza.”

Siamo eroi nobili guerrieri super mega ultra più migliori forever. Basta kreederci.
B.: “Devi capire che in questo film aveva un compito preciso…”
Q.: “Introdurre Infinity War Endgame? Bastava il batsegnale di Fury unito all’arrivo istantaneo di Carol tra gli Avengers superstiti. Alla prima scena post credit di Cap Marvel vedi Scarlett Johansson e ti viene il magone per questa donna il cui minutaggio nell’MCU è inferiore a questa ruffianata. Sai quanto Nat sia forte e la vedi lacerata dal dolore. Il momento più toccante di Capitan Marvel è il cameo di Vedova Nera! Ed ecco l’errore madornale numero cinque: nel mezzo della Infinity War non ce ne può fregar di meno della guerra Kree-Skrull, guerra che certo non riesce a coinvolgerci se tutto Capitan Marvel è una caccia ad alieni sulla Terra, poi la caccia a un manufatto. E dobbiamo fidarci che gli uni o gli altri alieni siano ora buoni ora cattivi in base a dei twist narrativi, ad informazioni frammentarie. Carol è l’ago della bilancia di uno scontro che pretende di essere epocale ed enorme. E non lo è. Ma con che cervello tu, Suprema Intelligenza dell’MCU, ci butti nella mischia di una guerra tra alieni per presentarci un personaggio che dovrebbe aiutare a risolvere lo scontro con Thanos?”

Il mio animale guida Bill Casson a questo punto tace, forse si è addormentato, gli schiocco le dita davanti alla faccia e quello si scuote.
B.: “Capitan Marvel arriva nel momento in cui doveva arrivare”
Q.: “Erano così preoccupati di poterlo pensare che non hanno pensato se lo dovevano fare (Cit.). Non oggi, non se l’MCU è stato organizzato in fasi: nella prima ci presentano gli eroi, nella seconda si è sviluppato tutto il mondo in cui si muovono. E mi tiri fuori la grande eroina che potrebbe decidere tutto in un film così povero di emozioni, di pathos, di epica?”

Cado in ginocchio sulla dura neve e il mio Bill “Babbo Bastardo” Casson mi allunga una bottiglia. La scosto, “sono astemio” gli dico, “è questo il tuo problema” mi risponde lui.
Mi aspettavo un’eroina che incarnasse davvero la speranza giunta a dar man forte ai miei eroi in difficoltà. In due ore si può creare un’epopea. Se al posto di Carol Denvers arrivasse Furiosa dall’universo di Mad Max sarebbe più credibile ed emozionante, senza superpoteri, senza armi fantastiche, sai che quel personaggio darebbe la vita e il sangue per qualcosa in cui crede. Thor, Capitan America, Iron Man già al primo film erano a pronti a morire pur di salvare delle vite. Persino Thanos ha compiuto un estremo sacrificio per il suo ideale. Quale spirito di sacrificio ha mostrato Capitan Marvel? Che ideale ha a parte essere la figacciona superforte che spacca il culo a tutti?

“E mò chi è questa?”, “Ero in congedo, vacanza, erasmus, maternità, naftalina, fumetteria, un’altra galassia”.
Alzo lo sguardo verso il mio animale guida che sembra leggermi il pensiero. La sua smorfia si fa comprensiva.
B.: “Avanti dillo, so che lo vuoi dire”
Q.: “La Marvel ha inoilgociottor. Ecco, l’ho detto. Neanche il tempo di riprendermi dal tuffo al cuore per il macello di Thanos che già si annunciavano sequel degli eroi che sarebbero resuscitati”
B.: “Questo è il business. Non ci sono più progetti segreti, non c’è più spazio per i colpi di scena e clamorosi ritorni. Tutto programmato”
Q.: “Ma quando Thanos ha schioccato le dita ha ucciso il 50% della mia tolleranza alla cattiva scrittura di questi film, ed anche a questa politica di fasi e cicli”
B.: “Lo sapevo che sarebbe finita così. C’erano tutti i segnali. E la colpa è pure della DC, di Suicide Squad, dei Superman di Snyder. Ti hanno abbassato la tolleranza. Hai disertato Venom e Aquaman, vuoi disertare pure l’Episodio IX di Guerre Stellari, il prossimo X-Men? Dimmi, pensi che Endgame sarà il tuo ultimo cinecomic?”
Q.: “Non lo so. Ho difeso i cinecomic per vent’anni e comincio ad interrogarmi sulle mie scelte sbagliate”
Il mio amichevole Cassidy di caverna aka Bill Casson si alza e mi mette una mano sulla spalla.
B.: “Su su, sfogati”
Q.: “Ho gli occhi stanchi di tutta questa CG che viene osannata come begli effetti speciali, le mie orecchie sussultano a gag banali e battute scritte male, a twist messi lì a membro di segugio… Ed ogni volta che al cinema abbasso lo sguardo per una brutta scena mi appare un egiziano basso e pelosetto che ridacchia con un lungo uncino in mano, come pronto ad estrarmi il cervello dalle narici: tra poco non ti servirà più, mi dice, la fase quattro è alle porte e la troverai magnifica, alza la testa e continua a guardare, e mentre alzo la testa quel suo uncino si avvicina al mio naso...”
La mano sulla mia spalla si è fatta pesante, apro gli occhi e vedo un guanto bruciacchiato con delle lucine colorate. Nel vestito da Babbo Natale di Bill Casson il nero ha preso il posto del rosso, la barbetta incolta è diventata uno scroto di pelle viola, gli occhiali da sole troppo piccoli si sono spalmati sul viso del titano e il cappuccio troppo stretto è scivolato scoprendo la pelata.
Bill Thanos: “Quanto ti è costato arrivare fino a questo punto dell’MCU?”
Q.: “Tutto.”

P.S.
Ringrazio Quinto Moro e vi invito tutti a passare a scoprire qualcuno dei suoi lavori, che potete trovate QUI. Mentre per il post sul "Captain Marvel" ci vediamo qui domani, solita ora.

14 commenti:

  1. Risposte
    1. Penso fosse importante ospitare il punto di vista di Quinto Moro perché credo sia un sentimento diffuso. Cheers!

      Elimina
    2. Forse non così tanto, incassi a parte, il film sta piacendo. Per me è sbagliata la sua collocazione nell'MCU, e questo vizia tutto il resto.
      P.s.: ottima scelta per la copertina Cass.

      Elimina
    3. Gracias capo, direi che era proprio quella giusta, ma soprattutto grazie per il post mi è piaciuto molto ;-) Cheers!

      Elimina
  2. Non lo so dopo dieci anni di film sui supereroi trovo che arrivato a questo punto ne abbia abbastanza.

    Mi guardo indietro e vedo pellicole come Batman Returns, Hellboy: The Golden Army, Blade 2, X-2 e Unbreakable (tanto per citarne un paio) che se messe a confronto con l'odierno MCU riportano più pregi che difetti...sarà la mano della Disney? Boh

    Brie mi piace come donna e come attrice, ma questo film e quelli avvenire non hanno più nulla da dire in merito al genere quindi non lì guardare per mancato interesse.

    Ci ho messo un po' a decifrare la recensione stile Raymond Chandler, la trovo meno scorrevole per lettura se pur più interessante.

    Ah si! Bella la nuova grafica anche se la sto vedendo a livello minimale attraverso lo smartphone! ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A mio avviso sarebbe ora di differenziare, proprio come accade nei fumetti, ci sono storie che possono leggere anche i bambini e altre rivolte agli adulti, sarebbe ora che i Cinecomics cominciassero a fare lo stesso, in ogni caso i titoli che hai citato sono azzeccati, ottimi esempi di questo concetto.

      Un po’ di Chandleriano io lo trovo in Quinti Moro, e ti ringrazio, sono contento che ti piaccia, se non ho fatto caSSate, dovrei aver uniformato sia per la visualizzazione da smartphone che da computer ;-) Cheers!

      Elimina
    2. Chandleriano… "se è una cosa bella lo sono" (Cit.)
      Questo era un esperimento perché la recensione vera doveva farla il Cass.

      Elimina
    3. Mai fatto una recensione vera in tutta la mia vita, nego tutto :-D Cheers

      Elimina
  3. Ormai sono un appuntamento fisso peggio dei cinepanettoni.
    Però voglio dire una cosa: fossi un ragazzino di oggi sarei felicissimo.
    Purtroppo ho una certa età e dopo un tot di tempo mi annoio, e le maxisaghe almeno al cinema me le sarei risparmiate.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il fumetto americano si rivolge al proprio ombelico, ora che la Marvel ha replicato se stessa al cinema, siamo in una gabbia da cui non si scappa. Ci vorrebbe un po’ di diversificazione, per quello spero che il prossimo “Joker” sia un po’ più adulto nei contenuti, sarebbe ore. Cheers!

      Elimina
    2. Ma sarei anche stato felice di vivere l'infanzia e/o l'adolescenza con questo genere di film. Quando l'MCU è cominciato avevo una ventina d'anni e mi ero già appassionato ai vari Spiderman e X-Men. Solo che oggi ho 10 anni di più e ho pure qualche migliaio di film in più sulla gobba, inclusi tanti, troppi cinecomic.
      Ma se qualche giorno fa mi è capitato di vedere la locandina di Justice League e mi sono ritrovato a pensare "ma deve ancora uscire?" poi ci ho riflettuto e mi sono reso conto di averlo pure visto al cinema, giusto per dire quanto mi abbia lasciato quel film…
      Magari non dovevo vedermi TUTTI i cinecomic di questi anni, inclusi quelli DC, mi hanno distrutto gli anticorpi. Perciò non perdono più niente nemmeno alla Marvel.
      E continuano ad uscire film che vorrei vedere, come il Joker con Joaquin Phoenix. Però vi prego, basta tutine, vorrei vivere in un mondo come quello di Watchmen, in cui nessuno vuol più sentir parlare di eroi in maschera. Ma eroi a parte poi ci viviamo già...

      Elimina
    3. “Watchmen” è uscito troppo presto, avrebbe dovuto uscire ora per fare al cinema quello che ai tempi Moore e Gibbons fecero con i fumetti. La serie tv scritta da “Ciccolatino” Lindelof non vale. Cheers!

      Elimina
    4. Mamma mia! 20 anni fa non mi sarei perso un film! Già 15 anni fa iniziavo a differenziare mentre ora... purtroppo non ho figli e quindi non posso divertirmi con loro. XD Con i miei cuginetti poi al massimo ci siamo visti i primi due "Ant-boy"! XD Se ho più voglia di rivedermi questi ultimi dei film Marvel a parte quelli dei guardiani... boh!
      Riguardo "Watchmen", effettivamente il tempo è tutto nel cinema. Vedi il clamoroso successo di "Deadpool" arrivato grazie soprattutto al contrapporsi all' intrattenimento del MU per famiglie.
      Sarò cambiato io. Mi emoziono più per "I bambini del cielo" e "La bicicletta verde" che per tutti contro Thanos! °_O XD

      Elimina
    5. Qui ci sta una citazione da "Viale del tramonto" ;-) Cheers

      Elimina