Non sono mai stato un grande videogiocatore nella mia vita, ma Resident Evil è imprescindibile, ho giocato moltissimo al primo capitolo ma forse al secondo, anche di più, per un fanatico di horror come me, era davvero impossibile resistere ad un gioco che è una delle più chiare e popolari testimonianze di quanto l’impatto del cinema di George “Amore” Romero sia stato fondamentale per la cultura popolare.
Gli anni ’90 della Leggenda non sono stati facilissimi anzi,
sono stati il decennio più difficile per zio George nel trovare fondi e quei
pochi film usciti in quel periodo, sono considerati i più deboli di tutta sua
filmografia, quello che forse è passato un po’ sottotraccia è che sul finire
degli anni ’90, la Leggenda è arrivata a davvero tanto così da dirigere il film
su Resident Evil. Siccome dovreste aver intuito (vagamente eh?) che tutto
finito non sono, ho indagato un pochino su questo lavoro mai realizzato dal
grande regista, e non solo, provate a dire che non ha tutte le rotelle al suo
posto è si è letto la bozza di sceneggiatura scritta da Romero e datata 7
ottobre 1998? Bravi, il vostro amichevole Cassidy di quartiere, se siete
interessati, la trovate per intero QUI.
Nel 1998 Paul W.S. Anderson era sopravvissuto al gran casino
produttivo di Punto di non ritorno,
mentre Milla Jovovich era riuscita a guadagnarsi l’odio di tutte le donne nere
d’America per il suo ruolo in He got game
e presto avrebbe mandato a zampe all’aria il matrimonio (e la carriera) di Luc
Besson, non proprio i due candidati ideali per portare al cinema un film tratto
dal celebre videogioco.
Perché andiamo dai, se devi fare un film su Resident Evil
l’unico al mondo che vuoi dietro alla macchina da presa, è colui da cui tutto è
iniziato, l’uomo che ha reinventato gli zombie per come ancora oggi li intendiamo, infatti è proprio quello che ha
fatto la Capcom, anche perché l’idea di “Survival Horror” alla base del
videogioco, quel sopravvivere ai nemici quando è evidente che non è possibile
batterli, è qualcosa che porta dentro i semi sparsi dal cinema di George A.
Romero, a questo aggiungiamo anche il sospetto contro chi detiene il potere e
le multinazionali (come la Umbrella Corp.) e l’atmosfera da cospirazione molto
in voga sul finire degli anni ’90, ed è chiaro che un progetto così, sembrava
fatto dal sarto, per un contestatore capace di usare gli zombie come metafora
come la Leggenda.
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Una foto di Milla, che è sempre un bel vedere. |
Proprio per questo nel 1998, per pubblicizzare l’uscita di
“Resident Evil 2” sul mercato giapponese, la Capcom commissiona a zio George un
piccolo spot televisivo di trenta secondi, in cui un giovane poliziotto ed una
ragazza, sono intrappolati nel dipartimento di polizia di Racoon city assediati
da un esercito di morti viventi. Malgrado gli attori giovani quanto i
videogiocatori a cui questa pubblicità si rivolgeva, e i colori volutamente
accesi, questi pochi secondi restano il filmato più vicino all’estetica
originale del videogioco, mai diretto da un regista, se non lo avete mai visto,
lo trovate qui sotto.
Proprio per questo nel 1999 la Sony apre le danze è prende ufficialmente
in considerazione Romero per lanciare un film tratto dal popolare videogames,
la prima bozza di sceneggiatura di zio George, datata ottobre 1998 è stato il
primo passo per la Leggenda, per tornare nel giro che conta, e zio George si
mette al lavoro con la professionalità che lo ha sempre contraddistinto. Pur
non essendo un fanatico di videogiochi (non come un altro Maestro di mia conoscenza) Romero chiede ai suoi collaboratori di
fornirgli ore di scene registrate prese dal gioco, per capire quanto del suo
lavoro ci sia negli zombie di “Resident Evil”, e proprio per questo introduce
nella sua sceneggiatura Chris Redfield, Jill Valentine, Albert Wesker e Barry
Burton, ma anche elementi che sarebbero diventati canonici solo con il terzo
capitolo “Resident Evil 3: Nemesis”.
Ma Romero non si limita a questo, per fare suo il materiale
originale, sposta Raccoon City e la famigerata Arklay Mansion dal Colorado al
suo stato d’origine la Pennsylvania,
mentre Chris Redfield passa dall’essere il capo della divisione di polizia nota
come S.T.A.R.S., ad un semplice contadino con origine pellirossa, per la precisione
un mezzo sangue Mohawk.
Quello che emerge leggendo la prima bozza di sceneggiatura,
è l’intenzione di Romero di fare una specie di La città verrà distrutta all’alba, però con i soldi che mancavano a
quel progetto, abbracciando anche elementi d’azione quasi fumettistici,
anticipando per certi versi il suo “Land of the dead” (a breve su queste Bare).
Inoltre il Chris Redfield Romeriano, entra in scena di notte, impegnato ad
ammirare le aquile intente nel loro annuale pellegrinaggio tra i boschi, un
personaggio che con le sue origini Mohawk, sembra quasi un hippy come i cavalieri
di Knightriders, ma anche un estraneo
all’interno del gruppo di militari, proprio come la Alice di Milla Jovovich nella
pellicola di Anderson, quindi qualcosa del progetto originale di Romero, è
rimasto anche nella versione che tutti conosciamo del film. Intanto qui sotto trovate il making-of della pubblicità di "Resident Evil" diretta da Romero.
Romero poi aggiunge un po’ di guacamole, confermando la sua
capacità di scrivere personaggi sfaccettati e realistici, per dare un po’ di
pepe alla vicenda nella versione scritta dalla Leggenda, Chris e Jill Valentine
sono ex amanti con una mezza idea di rimettersi insieme, ma la faccenda si
complica perché Redfield non sa che Jill fa parte dei corpi speciali S.T.A.R.S.
Quanto il T-Virus si diffonde, Jill che ha il compito di presidiare la Arklay
Mansion deve entrare in azione, e le dinamiche cambiano, perché Valentine mantiene
una certa devozione militaristica verso il corpo a cui appartiene e al suo
comandante Albert Wesker. Sentimento che un ribelle che vive fuori dalla
società come Chris, proprio non può capire e che genera una specie di strambo
triangolo tra i tre personaggi.
Mettiamoci dentro poi anche Barry, veterano di guerra e
compagno d’armi di Wesker, che da come viene descritto da Romero, sembra il
personaggio destinato a portare avanti la quota dei personaggi di colore, nei film
della Leggenda. L’assunto non farà che complicarsi quando Wesker si rivelerà
essere una talpa della perfida Umbrella corporation, responsabile del gran
massacro. Insomma gli elementi Romeriano di certo non mancano nemmeno in questa
bozza!
Romero mantiene nella sua sceneggiatura, il concetto di base
del primo capitolo di “Resident Evil”, ovvero i personaggi con le loro scelte,
accorrono a salvare questo o quel personaggio, dando una piega diversa alla
storia, il ruolo di Wesker ricorda moltissimo quello del capitano Rhodes di Il giorno degli zombi, compresa la sua
mattanza finale che arriva nel terzo atto, non per mano dei morti viventi ma
per gli artigli del Tyrant, mostrone che Romero prende in prestito dal
videogioco quasi senza modifiche nell’aspetto. Quindi molta più aderenza al
materiale originale, ma anche ai temi tanto cari a Romero, di certo nessun
personaggio che svolazza prendendo a calci volanti cani-zombie, quella è tutta
farina del sacco di Anderson.
Quante ore avete passato a giocarci? Dai a me potete dirlo. |
La sceneggiatura termina con la villa e Racoon City che
saltano per aria su ordine del governo e gli eroi che riescono a salvarsi all’ultimo
secondo, quindi possiamo dirlo, finalmente Romero avrebbe potuto davvero
distruggere la città all’alba! Ma con in più un sacco di personaggi che vengono
morsi, feriti e uccisi dagli zombie, compreso una soldatessa “Latina” di nome Rosie
Rodriguez, che in qualche modo potrebbe essere la prima bozza per il
personaggio di Rain Ocampo, interpretata da una che di cognome faceva davvero Rodriguez,
ovvero Michelle, come l’abbiamo vista del film diretto da Paul W. S. Anderson,
aaaah! Ma allora qualcosa che è piaciuto alla Sony di questa sceneggiatura poi
nel film ci è finito dentro per davvero!
Ora, è chiaro che trattandosi di una bozza, molte parti
erano ancora da revisionare, e molto probabilmente qualcosa sarebbe dovuto
sparire, girare un film vuol dire spesso modificare dettagli in corsa, per
rientrare nei tempi, nel budget, o anche solo per far funzionare meglio la
storia, ma è chiaro che questa bozza non sia stata scritta come un semplice filmetto,
anzi dei dialoghi piuttosto abbozzati si trovano già delle “Frasi maschie” mica
male, tipo lo scambio tra Jill e Chris: «There’s no “I” in team, Chris»,
«There’s no “I” in dead, either».
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Michelle un po’ imbronciata, perché poteva essere diretta da Romero invece niente. |
Come termina questa storia? Come troppo spesso accade con
Romero, al leggendario regista non viene riconosciuto nulla del suo lavoro, e il
capoccia della Capcom, Yoshiki Okamoto è arrivato a dichiarare che il lavoro di
Romero non era abbastanza buono prima di licenziare il regista e assumere Anderson.
Intervistato nel 2000 Romero forse ha semplicemente
descritto meglio come sono andare le cose, secondo zio George, la produzione
non voleva qualcosa di così simile allo spirito del videogioco, ma potevano
accontentarsi di un film d’azione più generico (e più in linea con le mode del
periodo aggiungo io), quindi semplicemente non hanno apprezzato la
sceneggiatura. Laconico il nostro George.
Il film di Paul W. S. Anderson che conosciamo, aveva questo
aspetto da generico film d’azione dell’era post-Matrix come ne abbiamo visti
molti, e ha fatto sparire dalla sua trama anche tutti i mostri presi dal gioco
che Romero invece aveva previsto, come il Tyrant o il serpente gigante, quindi
è molto probabile che la Sony abbia voluto solamente sfornare qualcosa di più vicino
ai gusti del pubblico generalista, meno dedicato ai fan del videogioco e
soprattutto, meno costoso. Incredibile vero? Provate a pensare ai film di
Romero, poi a quelli di Anderson, e ditemi chi dei due è quello che ha bisogno
di montagne di fogli verdi con sopra le facce di ex presidenti spirati, per
sfornare un film.
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La versione Romeriana non la vedremo mai, quindi teniamoci stretti loro due. |
Non sapremo mai come sarebbe potuta andare se invece la Sony
avesse concesso a Romero di continuare a lavorare sulla sua versione di “Resident
Evil”, la storia del cinema è piena di titoli che potevano essere e che invece
non sono mai diventati nulla, immaginare l’andamento della carriera di Romero
(e di Anderson) in questo mondo ipotetico, sarebbe un’operazione degna di un “What
if?” della Marvel Comics. Resta il fatto però che Anderson nella sua versione
del film, almeno un omaggio a Romero lo ha inserito, il giornale con su scritto
“The Dead Walk!” direttamente da Day of the Dead.
Milla Jovovich avrebbe continuato a fare film drammatici?
Romero si sarebbe trovato a capo di un saga dai grandi incassi e dal seguito
facile? Romero si sarebbe sposato con Milla? Anderson avrebbe passato il resto
della vita a piangere chiuso nella sua cameretta? Non lo sapremo mai, ma in
questa mia rubrica d’addio a George A. Romero, le sto provando tutte per fare
la strada lunga e non arrivare così presto alla fine, questa deviazione andava
presa, tra qualche giorno torniamo sulla strada maestra e anche ai nostri
venerdì Romeriani.
Ma prima di tornare alla routine, forse saprete che sta per uscire l'attesissimo "Remake", una vera e propria nuova edizione di "Resident Evil 2", pare che i vertici della Capcom, per omaggiare Romero, abbiano lanciato un trailer con attori, che strizza volutamente l'occhio alla storica pubblicità diretta dalla Leggenda, forse un modo per provare a fare ammenda? Giudicate voi. Forse la strada pensate da Romero per l'adattamento sul grande schermo di "Resident Evil" non era poi così sbagliata no?
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Gli omaggi, quelli belli e doverosi. |
Ma prima di tornare alla routine, forse saprete che sta per uscire l'attesissimo "Remake", una vera e propria nuova edizione di "Resident Evil 2", pare che i vertici della Capcom, per omaggiare Romero, abbiano lanciato un trailer con attori, che strizza volutamente l'occhio alla storica pubblicità diretta dalla Leggenda, forse un modo per provare a fare ammenda? Giudicate voi. Forse la strada pensate da Romero per l'adattamento sul grande schermo di "Resident Evil" non era poi così sbagliata no?
Se invece volete sapere tutti sui film della saga di
Resident Evil che esistono davvero, vi ricordo lo specialone a tema del Zinefilo!
Quante ore ho passato a giocarci? Quante fott@te ore della mia vita ho regalato a quel capolavoro totale di RESIDENT EVIL?!?! Ti dico solo che la prima, gloriosa, Playstation l'ho comprata per giocare al primo capitolo in quella dannata villa con quel dannato ragno gigante che ancora mi mette gli incubi! Il secondo RESIDENT EVIL sotto certi punti di vista migliora e amplia un gioco perfetto. Poi è uscito il terzo e la saga ha iniziato a sbroccare... Peccato.
RispondiEliminaMa torniamo al film. Effettivamente "La città verrà distrutta all'alba" ha tutti gli elementi chiave per essere il sunto perfetto tra i primi due videogame. Da appassionato di cinema sarebbe stato un sogno bagnato vedere Amore Romero riscrivere e dirigere una versione riveduta e corretta del suo film con il benestare (e il grano!) della Capcom. Però devo essere sincero e capisco perché i giapponesi non abbiano voluto chiudere un cerchio perfetto. Ci sta che abbiano speso di più ma puntato ad un film con botti, spari e azione esagerata. Più vicino ad un videogioco (in senso lato del termine) e quindi più affine ai gusti dei ragazzini.
Da non giocatore totale quale sono, ho giocato un casino al primo e anche di più al secondo, qualcosa vorrà pur dire no? ;-) Non so quanto sarebbe costato effettivamente di più il film di Romero, visto che anche ad Anderson sono state negate parecchie cosette, la sue versione ha una personalità, ma quando mi capita di rivederlo, inizia a piacermi davvero solo dall’ultima scena in poi, e non solo per via di Milla molto poco vestita che si risveglia (anche se…), più che altro perché diventa un film di zombie solo allora, peccato che poi la saga sia diventato il giocattolo di Anderson, nulla di male in questo, in fondo hanno sfornato sette film, due soldini a casa li hanno portati. Ma anche il trailer della nuova versione del gioco fa capire che Romero non aveva certo sbagliato la direzione, anzi ;-) Cheers!
Elimina"Romero di sarebbe sposato con Milla" Questo si che è un What if!
RispondiEliminaEppure me li sarei visti bene sui red carpet, lei in vestito da sera e lui con il gilet multitasche ;-) Cheers
Elimina«There’s no “I” in team, Chris»
RispondiElimina«There’s no “I” in dead, either”.
Basta, è ufficiale: sebbene non esista, il Resident Evil di Romero è il migliore della saga!!! :-D
Che mondo migliore sarebbe stato, con George a guidare il "male interiore" invece di lasciarlo ai bimboMilla...
Grazie per questo doveroso omaggio ^_^
Se la Capcom non vuole far dirigere “Il male interiore” a zio George, ci penserà la Bara Volante, grazie a te! ;-) Quella “Frase maschia” meritava tutto il budget necessario a produrlo questo film! Cheers
EliminaSulle riviste di videogiochi dell' epoca, si parlò di un altra versione dell' abbandono di Romero: pare che il nostro volesse fare un film più ironico e pieno di battute, ma alla Capcom, questo tono leggero non piaceva ( forse perché si sono ricordati quando gli proposero di fare "ironico" il film di Strett Fighter e hanno visto cosa è venuto fuori ).
RispondiEliminaPerobabilmente il film di Romero sarebbe stato milgiore di quello di Anderson ( ai che ci vuole ), però Cris trasformato in contadino pellerossa mi lascia alquanto meh ( probabilmente dotato pure di poteri mistici, o no ? )
Notare che un protagonista di origini indiane ( co poteri mistici ) verrà usato nel clone di RE per PSX di Alone in the Dark della Infrogames .
Coincidenza ?
Come nel maiale, non si butta via nulla !
Questo è un punto di vista interessante, ti racconto quello che so su “Street Fighter”, Steven E. de Souza quando lo ha scritto e diretto voleva pochi personaggi, per poterli gestire al meglio, la Capcom ne ha imposti prima sei o sette, poi anche di più, ed il film è scappato di mano, non tanto per l’umorismo (che Steven E. de Souza ha sempre gestito bene nei suoi film) quando per troppa carne al fuoco. Di film ironici con battutine di Romero, me ne vengono in mente pochi, unendo le due cose di sicuro regista e Capcom avevano vedute diverse, solo che Romero è stato licenziato, Steven E. de Souza forse avrebbe voluto! ;-)
EliminaSecondo me sarebbe stata un’idea Romeriana, ed ora chiedo scusa per la mia ignoranza in fatto di videogiochi (e non solo!) ma “Alone in the dark” non è più vecchio di “Resident Evil”? Ricordo di aver giocato ad una primissima versione, morendo male quasi subito, ma probabilmente quella a cui fai riferimento tu è una versione più vecchia, quello che ricordo io era una roba antica su DOS. Cheers!
Alone in the Dark è una serie di giochi per PC nata molto prima di RE , e di quest' ultimo è considerata ì'ispiratrice . Nel 2001, un anno prima dell'uscita del film di Anderson , la Infrogames decide di fare un reboot/sequel della saga , pubblicando un nuovo capitolo sulla ormai defunta Play station. E lì, il protagonista , è di origine pellerossa, guarda te che caso.
EliminaPer il resto, la verità sul perché Romero sia stato estromesso, la sanno solo i diretti interessati ( ma non mi stupierei se la colpa fosse della Mila Jovovih che cui i giappi vanno matti ) : a me il suo spot mi pare un pò una robina senza infamia e senza lode , mentre quello nuovo sembra una roba in STILE Asylum o quasi.
Non credo che solo i nostri amici Giapponesi ne vadano pazzi ;-) Grazie per il chiarimento, sapevo delle connessioni tra le due saghe, ma da non giocatore non conoscevo i dettagli. Cheers!
EliminaRiguado invece la tipa latina nel film di Anderson, non credo sia una copia di quella di Romero.
RispondiEliminaNel senso che, da Alien 2 in poi, ogni combriccola di soldati mandati al macello deve avere la sua tizia latina maschiaccio come da legge sull' integrazione razziale nel cinema.
Prendere spunto da “Aliens scontro finale” è sempre cosa buona ma anche molto giusta! :-D Considerando la fine che fa la “latina” della sua bozza di sceneggiatura, mi ha ricordato un po’ il Miguel di “Il giorno degli zombi”, ma è probabile che la quota latina nel gruppo di soldati arrivi dal film di Cameron, in fondo è il ruolo che più volte ha dato lavoro a Michelle Rodriguez ;-) Cheers
EliminaAh, però! Chi l' avrebbe mai detto! Sarebbe stato un binomio curioso ed inaspettato. Non mi stupisce che non sia andato in porto. XD Più che la saga di Anderson sia arrivata a 6 capitoli! XD Comunque questo reboot mi pare una paraculata stile Bumbeblee.
RispondiEliminaNon lo sono quasi tutti i Reboot? ;-) Per assurdo la Capcom con la nuova pubblicità, ha in parte reso giustizia a Romero, ma come sempre troppo poco e troppo tardi. Cheers!
EliminaBellissimo questo post! Io non sapevo nulla di questa sceneggiatura di Romero. Il Tyrant è un villain fighissimo, meritava una trasposizione cinematografica.
RispondiEliminaIl film di resident evil hai detto bene, è un film di fantascienza-azione, si salva per la bella Milla...
ps ti ricordi il film di Alone in the Dark? Per me fu una bestemmia :D
Doom invece era divertente anche se non ha trasmesso un centesimo delle atmosfere creepy del capitolo storico, Doom II...
Ti ringrazio molto ;-) anche secondo me il Tyrant è davvero troppo poco utilizzato nei film di “Resident Evil”, era uno degli avversari più pericolosi del videogioco.
EliminaSono sicuro di averlo visto nel periodo in cui mi sono sparato un bel po’ di film di Uwe Boll tutti insieme (un’esperienza lisergica!), ma dovessi dirti che lo ricordo bene mentirei. “Doom” lo ricordo un po’ meglio, uno sparatutto in soggettiva che non rendeva per nulla giustizia a quel capolavoro di videogioco di cui portava il nome. Cheers!
Che dire quindi se non grazie a Romero, grazie di tutti questi zombie ;)
RispondiEliminaNon smetteremmo mai di ringraziarlo abbastanza quello spilungone ;-) Cheers
EliminaGiusto perché qui si parla più di film che non di videogiochi (dei quali comunque sono un grande estimatore, o per lo meno fruitore)... sono l'unico a ricordarsi di un film che si dovrebbe chiamare Biohazard (come il titolo originale della saga videoludica in giappone), figurare uno stabilimento chimico di una società chiamata Umbrella (o nome molto simile) e risalire alla fine degli anni '80 / inizio anni '90?
RispondiEliminaNe ho il ricordo di una sua visione su TMC un pomeriggio di fine anni '90, ma se provo a cercare con i potenti mezzi messi a disposizione dalla rete risalgo solo ad un filmetto del '84/'85 che però non corrisponde molto ai miei ricordi, specialmente perché una delle sue recensioni si esprime così "We get everything we could possibly ask for in a made-on-the-cheap creature feature with one eye on the gore and two hands on the titties".
Ecco, tra le altre cose, non credo che TMC mandasse in onda film del genere (mi riferisco all'ultima parte della frase) durante il pomeriggio infrasettimanale.
Quello che ricordo è che mentre facevo zapping mi sono fermato per aver notato o il logo dell'Umbrella o, più probabilmente, il suo nome (o storpiatura dello stesso) e dopo un rientro pubblicitario la scritta in sovraimpressione del titolo del film "biohazard" appunto.
Hai fatto bene a sottoporre il quesito, magari qualcuno dei lettori ricorderà il film, io purtroppo non posso aiutarti perché non ricordo un film con queste caratteristiche, anche se quasi quasi quello del 1985 potrei anche volerlo vedere ;-) Cheers!
EliminaIo l'ho visto e, francamente, NON mi sento di consigliarti di fare altrettanto, no ;-)
EliminaMentre mi sarebbe piaciuto assai vedere un Resident Evil versione Romero, per quanto non abbia mai avuto preclusioni di sorta verso il buon Paul W.S. né, del resto, mi sia mai preoccupato delle differenze videogame/film essendo di fatto l'universo videoludico autonomo da quello cinematografico (e viceversa).
P.S. Non ricordo un altro Biohazard oltre a quello di Fred Olen Ray, eccezion fatta per lo pseudo-sequel Biohazard: The Alien Force di Steve Latshaw (1994): che fosse stato proprio questo il titolo trasmesso ai tempi su TMC, magari? Nel caso, però, sembrerebbe non esserci traccia ufficiale di una sua effettiva distribuzione italiana...
Anche a me piacciono molti dei film di Paul W.S, ma un "Resident Evil" diretto da Romero? Cosa sarebbe stato? Mi affascinava esplorare questo campo misterioso ;-) Cheers
Eliminahttps://m.imdb.com/title/tt0112511/plotsummary?ref_=m_tt_ov_pl
EliminaSai che da questo "riassunto" potrebbe essere proprio lui?!
Gli elementi ci sono tutti: il laboratorio, gli esperimenti, la fuga, quelli della sicurezza che si fanno (finalmente) qualche domanda...
In ogni caso, grazie: dopo 20 anni iniziavo a dubitare di essermelo sognato :p
Nathan
La Bara Volante, la community dove si scovano anche i film più misteriosi :-P Cheers!
EliminaUn'altra occasione persa...
RispondiEliminaVero, e anche un’altra occasione in cui qualcuno, è riuscito a non riconoscere a Romero qualcuno dei suoi meriti, sarebbe stato il minimo fargli dirigere un film così, invece nulla. Cheers
EliminaScusa il ritardo ma veramente post fondamentale, dovevi vedere la mia faccia quando ho aperto la pagina sul blog. :D
RispondiEliminaCapita proprio nei giorni in cui assistiamo alla rinascita del VERO Resident Evil, quello davvero survival. Anche questo sa di dietrofront, dopo tre episodi più sparacchini e tamarri dei film di Anderson! XD
Ma figurati, sei sempre il benvenuto ;-) Sono felice che il post ti sia piaciuto, era nato come uno scherzo, volevo scrivere due righe sullo spot girato da zio George, poi mi sono fatto prendere un pochino la mano :-P Cheers!
EliminaDa Romeriano e da Residenteviliano doc, non ho mai perdonato alla Capcom l'aver scaricato Re Giorgio. Poi la saga di film l'ho vista comunque, ma il rospo non l'ho mai mandato giù. Il vero paradosso è che mentre Romero aveva intenzione di rispettare le atmosfere del gioco (che venivano comunque dalla sua opera), la Capcom stessa fosse consapevole che i survival horror con scenari pre-renderizzati non potevano durare e, come spesso accade ai franchise, la deriva action, se non prevista, era almeno auspicata. Non c'era la minima fiducia (né c'è tuttora) nei film tratti dai giochi. RE è uno strano caso in cui la saga ludica prima rifiuta di andare in saga nelle mani sapienti di chi l'ha ispirata, e poi di svendersi tanto in sala quanto sulle console muovendosi lontano dai binari su cui era nata, fino a perdersi per un bel po' di capitoli.
RispondiEliminaSembrava una non-scelta, cioè chi poteva farlo se non Romero? Invece sappiamo la storia che piega ha preso, è rimasto sul gozzo anche anche questa non regia di zio George. Cheers!
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