martedì 29 gennaio 2019

George A. Romero’s Resident Evil: Una deviazione verso un film mai realizzato

Non ve lo aspettavate vero? Benvenuti al capitolo a sorpresa della rubrica… Lui è leggenda!
Non sono mai stato un grande videogiocatore nella mia vita, ma Resident Evil è imprescindibile, ho giocato moltissimo al primo capitolo ma forse al secondo, anche di più, per un fanatico di horror come me, era davvero impossibile resistere ad un gioco che è una delle più chiare e popolari testimonianze di quanto l’impatto del cinema di George “Amore” Romero sia stato fondamentale per la cultura popolare.

Gli anni ’90 della Leggenda non sono stati facilissimi anzi, sono stati il decennio più difficile per zio George nel trovare fondi e quei pochi film usciti in quel periodo, sono considerati i più deboli di tutta sua filmografia, quello che forse è passato un po’ sottotraccia è che sul finire degli anni ’90, la Leggenda è arrivata a davvero tanto così da dirigere il film su Resident Evil. Siccome dovreste aver intuito (vagamente eh?) che tutto finito non sono, ho indagato un pochino su questo lavoro mai realizzato dal grande regista, e non solo, provate a dire che non ha tutte le rotelle al suo posto è si è letto la bozza di sceneggiatura scritta da Romero e datata 7 ottobre 1998? Bravi, il vostro amichevole Cassidy di quartiere, se siete interessati, la trovate per intero QUI.

Nel 1998 Paul W.S. Anderson era sopravvissuto al gran casino produttivo di Punto di non ritorno, mentre Milla Jovovich era riuscita a guadagnarsi l’odio di tutte le donne nere d’America per il suo ruolo in He got game e presto avrebbe mandato a zampe all’aria il matrimonio (e la carriera) di Luc Besson, non proprio i due candidati ideali per portare al cinema un film tratto dal celebre videogioco.

Una foto di Milla, che è sempre un bel vedere.
Perché andiamo dai, se devi fare un film su Resident Evil l’unico al mondo che vuoi dietro alla macchina da presa, è colui da cui tutto è iniziato, l’uomo che ha reinventato gli zombie per come ancora oggi li intendiamo, infatti è proprio quello che ha fatto la Capcom, anche perché l’idea di “Survival Horror” alla base del videogioco, quel sopravvivere ai nemici quando è evidente che non è possibile batterli, è qualcosa che porta dentro i semi sparsi dal cinema di George A. Romero, a questo aggiungiamo anche il sospetto contro chi detiene il potere e le multinazionali (come la Umbrella Corp.) e l’atmosfera da cospirazione molto in voga sul finire degli anni ’90, ed è chiaro che un progetto così, sembrava fatto dal sarto, per un contestatore capace di usare gli zombie come metafora come la Leggenda.

Proprio per questo nel 1998, per pubblicizzare l’uscita di “Resident Evil 2” sul mercato giapponese, la Capcom commissiona a zio George un piccolo spot televisivo di trenta secondi, in cui un giovane poliziotto ed una ragazza, sono intrappolati nel dipartimento di polizia di Racoon city assediati da un esercito di morti viventi. Malgrado gli attori giovani quanto i videogiocatori a cui questa pubblicità si rivolgeva, e i colori volutamente accesi, questi pochi secondi restano il filmato più vicino all’estetica originale del videogioco, mai diretto da un regista, se non lo avete mai visto, lo trovate qui sotto.


Proprio per questo nel 1999 la Sony apre le danze è prende ufficialmente in considerazione Romero per lanciare un film tratto dal popolare videogames, la prima bozza di sceneggiatura di zio George, datata ottobre 1998 è stato il primo passo per la Leggenda, per tornare nel giro che conta, e zio George si mette al lavoro con la professionalità che lo ha sempre contraddistinto. Pur non essendo un fanatico di videogiochi (non come un altro Maestro di mia conoscenza) Romero chiede ai suoi collaboratori di fornirgli ore di scene registrate prese dal gioco, per capire quanto del suo lavoro ci sia negli zombie di “Resident Evil”, e proprio per questo introduce nella sua sceneggiatura Chris Redfield, Jill Valentine, Albert Wesker e Barry Burton, ma anche elementi che sarebbero diventati canonici solo con il terzo capitolo “Resident Evil 3: Nemesis”.

Ma Romero non si limita a questo, per fare suo il materiale originale, sposta Raccoon City e la famigerata Arklay Mansion dal Colorado al suo stato d’origine la Pennsylvania, mentre Chris Redfield passa dall’essere il capo della divisione di polizia nota come S.T.A.R.S., ad un semplice contadino con origine pellirossa, per la precisione un mezzo sangue Mohawk.

Quello che emerge leggendo la prima bozza di sceneggiatura, è l’intenzione di Romero di fare una specie di La città verrà distrutta all’alba, però con i soldi che mancavano a quel progetto, abbracciando anche elementi d’azione quasi fumettistici, anticipando per certi versi il suo “Land of the dead” (a breve su queste Bare). Inoltre il Chris Redfield Romeriano, entra in scena di notte, impegnato ad ammirare le aquile intente nel loro annuale pellegrinaggio tra i boschi, un personaggio che con le sue origini Mohawk, sembra quasi un hippy come i cavalieri di Knightriders, ma anche un estraneo all’interno del gruppo di militari, proprio come la Alice di Milla Jovovich nella pellicola di Anderson, quindi qualcosa del progetto originale di Romero, è rimasto anche nella versione che tutti conosciamo del film. Intanto qui sotto trovate il making-of della pubblicità di "Resident Evil" diretta da Romero.


Romero poi aggiunge un po’ di guacamole, confermando la sua capacità di scrivere personaggi sfaccettati e realistici, per dare un po’ di pepe alla vicenda nella versione scritta dalla Leggenda, Chris e Jill Valentine sono ex amanti con una mezza idea di rimettersi insieme, ma la faccenda si complica perché Redfield non sa che Jill fa parte dei corpi speciali S.T.A.R.S. Quanto il T-Virus si diffonde, Jill che ha il compito di presidiare la Arklay Mansion deve entrare in azione, e le dinamiche cambiano, perché Valentine mantiene una certa devozione militaristica verso il corpo a cui appartiene e al suo comandante Albert Wesker. Sentimento che un ribelle che vive fuori dalla società come Chris, proprio non può capire e che genera una specie di strambo triangolo tra i tre personaggi.

Mettiamoci dentro poi anche Barry, veterano di guerra e compagno d’armi di Wesker, che da come viene descritto da Romero, sembra il personaggio destinato a portare avanti la quota dei personaggi di colore, nei film della Leggenda. L’assunto non farà che complicarsi quando Wesker si rivelerà essere una talpa della perfida Umbrella corporation, responsabile del gran massacro. Insomma gli elementi Romeriano di certo non mancano nemmeno in questa bozza!

Quante ore avete passato a giocarci? Dai a me potete dirlo.
Romero mantiene nella sua sceneggiatura, il concetto di base del primo capitolo di “Resident Evil”, ovvero i personaggi con le loro scelte, accorrono a salvare questo o quel personaggio, dando una piega diversa alla storia, il ruolo di Wesker ricorda moltissimo quello del capitano Rhodes di Il giorno degli zombi, compresa la sua mattanza finale che arriva nel terzo atto, non per mano dei morti viventi ma per gli artigli del Tyrant, mostrone che Romero prende in prestito dal videogioco quasi senza modifiche nell’aspetto. Quindi molta più aderenza al materiale originale, ma anche ai temi tanto cari a Romero, di certo nessun personaggio che svolazza prendendo a calci volanti cani-zombie, quella è tutta farina del sacco di Anderson.

La sceneggiatura termina con la villa e Racoon City che saltano per aria su ordine del governo e gli eroi che riescono a salvarsi all’ultimo secondo, quindi possiamo dirlo, finalmente Romero avrebbe potuto davvero distruggere la città all’alba! Ma con in più un sacco di personaggi che vengono morsi, feriti e uccisi dagli zombie, compreso una soldatessa “Latina” di nome Rosie Rodriguez, che in qualche modo potrebbe essere la prima bozza per il personaggio di Rain Ocampo, interpretata da una che di cognome faceva davvero Rodriguez, ovvero Michelle, come l’abbiamo vista del film diretto da Paul W. S. Anderson, aaaah! Ma allora qualcosa che è piaciuto alla Sony di questa sceneggiatura poi nel film ci è finito dentro per davvero!

Michelle un po’ imbronciata, perché poteva essere diretta da Romero invece niente.
Ora, è chiaro che trattandosi di una bozza, molte parti erano ancora da revisionare, e molto probabilmente qualcosa sarebbe dovuto sparire, girare un film vuol dire spesso modificare dettagli in corsa, per rientrare nei tempi, nel budget, o anche solo per far funzionare meglio la storia, ma è chiaro che questa bozza non sia stata scritta come un semplice filmetto, anzi dei dialoghi piuttosto abbozzati si trovano già delle “Frasi maschie” mica male, tipo lo scambio tra Jill e Chris: «There’s no “I” in team, Chris», «There’s no “I” in dead, either».

Come termina questa storia? Come troppo spesso accade con Romero, al leggendario regista non viene riconosciuto nulla del suo lavoro, e il capoccia della Capcom, Yoshiki Okamoto è arrivato a dichiarare che il lavoro di Romero non era abbastanza buono prima di licenziare il regista e assumere Anderson.

Intervistato nel 2000 Romero forse ha semplicemente descritto meglio come sono andare le cose, secondo zio George, la produzione non voleva qualcosa di così simile allo spirito del videogioco, ma potevano accontentarsi di un film d’azione più generico (e più in linea con le mode del periodo aggiungo io), quindi semplicemente non hanno apprezzato la sceneggiatura. Laconico il nostro George.

La versione Romeriana non la vedremo mai, quindi teniamoci stretti loro due.
Il film di Paul W. S. Anderson che conosciamo, aveva questo aspetto da generico film d’azione dell’era post-Matrix come ne abbiamo visti molti, e ha fatto sparire dalla sua trama anche tutti i mostri presi dal gioco che Romero invece aveva previsto, come il Tyrant o il serpente gigante, quindi è molto probabile che la Sony abbia voluto solamente sfornare qualcosa di più vicino ai gusti del pubblico generalista, meno dedicato ai fan del videogioco e soprattutto, meno costoso. Incredibile vero? Provate a pensare ai film di Romero, poi a quelli di Anderson, e ditemi chi dei due è quello che ha bisogno di montagne di fogli verdi con sopra le facce di ex presidenti spirati, per sfornare un film.

Non sapremo mai come sarebbe potuta andare se invece la Sony avesse concesso a Romero di continuare a lavorare sulla sua versione di “Resident Evil”, la storia del cinema è piena di titoli che potevano essere e che invece non sono mai diventati nulla, immaginare l’andamento della carriera di Romero (e di Anderson) in questo mondo ipotetico, sarebbe un’operazione degna di un “What if?” della Marvel Comics. Resta il fatto però che Anderson nella sua versione del film, almeno un omaggio a Romero lo ha inserito, il giornale con su scritto “The Dead Walk!” direttamente da Day of the Dead.

Gli omaggi, quelli belli e doverosi.
Milla Jovovich avrebbe continuato a fare film drammatici? Romero si sarebbe trovato a capo di un saga dai grandi incassi e dal seguito facile? Romero si sarebbe sposato con Milla? Anderson avrebbe passato il resto della vita a piangere chiuso nella sua cameretta? Non lo sapremo mai, ma in questa mia rubrica d’addio a George A. Romero, le sto provando tutte per fare la strada lunga e non arrivare così presto alla fine, questa deviazione andava presa, tra qualche giorno torniamo sulla strada maestra e anche ai nostri venerdì Romeriani.

Ma prima di tornare alla routine, forse saprete che sta per uscire l'attesissimo "Remake", una vera e propria nuova edizione di "Resident Evil 2", pare che i vertici della Capcom, per omaggiare Romero, abbiano lanciato un trailer con attori, che strizza volutamente l'occhio alla storica pubblicità diretta dalla Leggenda, forse un modo per provare a fare ammenda? Giudicate voi. Forse la strada pensate da Romero per l'adattamento sul grande schermo di "Resident Evil" non era poi così sbagliata no?


Se invece volete sapere tutti sui film della saga di Resident Evil che esistono davvero, vi ricordo lo specialone a tema del Zinefilo!

30 commenti:

  1. Quante ore ho passato a giocarci? Quante fott@te ore della mia vita ho regalato a quel capolavoro totale di RESIDENT EVIL?!?! Ti dico solo che la prima, gloriosa, Playstation l'ho comprata per giocare al primo capitolo in quella dannata villa con quel dannato ragno gigante che ancora mi mette gli incubi! Il secondo RESIDENT EVIL sotto certi punti di vista migliora e amplia un gioco perfetto. Poi è uscito il terzo e la saga ha iniziato a sbroccare... Peccato.

    Ma torniamo al film. Effettivamente "La città verrà distrutta all'alba" ha tutti gli elementi chiave per essere il sunto perfetto tra i primi due videogame. Da appassionato di cinema sarebbe stato un sogno bagnato vedere Amore Romero riscrivere e dirigere una versione riveduta e corretta del suo film con il benestare (e il grano!) della Capcom. Però devo essere sincero e capisco perché i giapponesi non abbiano voluto chiudere un cerchio perfetto. Ci sta che abbiano speso di più ma puntato ad un film con botti, spari e azione esagerata. Più vicino ad un videogioco (in senso lato del termine) e quindi più affine ai gusti dei ragazzini.

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    1. Da non giocatore totale quale sono, ho giocato un casino al primo e anche di più al secondo, qualcosa vorrà pur dire no? ;-) Non so quanto sarebbe costato effettivamente di più il film di Romero, visto che anche ad Anderson sono state negate parecchie cosette, la sue versione ha una personalità, ma quando mi capita di rivederlo, inizia a piacermi davvero solo dall’ultima scena in poi, e non solo per via di Milla molto poco vestita che si risveglia (anche se…), più che altro perché diventa un film di zombie solo allora, peccato che poi la saga sia diventato il giocattolo di Anderson, nulla di male in questo, in fondo hanno sfornato sette film, due soldini a casa li hanno portati. Ma anche il trailer della nuova versione del gioco fa capire che Romero non aveva certo sbagliato la direzione, anzi ;-) Cheers!

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  2. "Romero di sarebbe sposato con Milla" Questo si che è un What if!

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    1. Eppure me li sarei visti bene sui red carpet, lei in vestito da sera e lui con il gilet multitasche ;-) Cheers

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  3. «There’s no “I” in team, Chris»
    «There’s no “I” in dead, either”.
    Basta, è ufficiale: sebbene non esista, il Resident Evil di Romero è il migliore della saga!!! :-D
    Che mondo migliore sarebbe stato, con George a guidare il "male interiore" invece di lasciarlo ai bimboMilla...
    Grazie per questo doveroso omaggio ^_^

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    1. Se la Capcom non vuole far dirigere “Il male interiore” a zio George, ci penserà la Bara Volante, grazie a te! ;-) Quella “Frase maschia” meritava tutto il budget necessario a produrlo questo film! Cheers

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  4. Sulle riviste di videogiochi dell' epoca, si parlò di un altra versione dell' abbandono di Romero: pare che il nostro volesse fare un film più ironico e pieno di battute, ma alla Capcom, questo tono leggero non piaceva ( forse perché si sono ricordati quando gli proposero di fare "ironico" il film di Strett Fighter e hanno visto cosa è venuto fuori ).
    Perobabilmente il film di Romero sarebbe stato milgiore di quello di Anderson ( ai che ci vuole ), però Cris trasformato in contadino pellerossa mi lascia alquanto meh ( probabilmente dotato pure di poteri mistici, o no ? )
    Notare che un protagonista di origini indiane ( co poteri mistici ) verrà usato nel clone di RE per PSX di Alone in the Dark della Infrogames .
    Coincidenza ?
    Come nel maiale, non si butta via nulla !

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    1. Questo è un punto di vista interessante, ti racconto quello che so su “Street Fighter”, Steven E. de Souza quando lo ha scritto e diretto voleva pochi personaggi, per poterli gestire al meglio, la Capcom ne ha imposti prima sei o sette, poi anche di più, ed il film è scappato di mano, non tanto per l’umorismo (che Steven E. de Souza ha sempre gestito bene nei suoi film) quando per troppa carne al fuoco. Di film ironici con battutine di Romero, me ne vengono in mente pochi, unendo le due cose di sicuro regista e Capcom avevano vedute diverse, solo che Romero è stato licenziato, Steven E. de Souza forse avrebbe voluto! ;-)

      Secondo me sarebbe stata un’idea Romeriana, ed ora chiedo scusa per la mia ignoranza in fatto di videogiochi (e non solo!) ma “Alone in the dark” non è più vecchio di “Resident Evil”? Ricordo di aver giocato ad una primissima versione, morendo male quasi subito, ma probabilmente quella a cui fai riferimento tu è una versione più vecchia, quello che ricordo io era una roba antica su DOS. Cheers!

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    2. Alone in the Dark è una serie di giochi per PC nata molto prima di RE , e di quest' ultimo è considerata ì'ispiratrice . Nel 2001, un anno prima dell'uscita del film di Anderson , la Infrogames decide di fare un reboot/sequel della saga , pubblicando un nuovo capitolo sulla ormai defunta Play station. E lì, il protagonista , è di origine pellerossa, guarda te che caso.
      Per il resto, la verità sul perché Romero sia stato estromesso, la sanno solo i diretti interessati ( ma non mi stupierei se la colpa fosse della Mila Jovovih che cui i giappi vanno matti ) : a me il suo spot mi pare un pò una robina senza infamia e senza lode , mentre quello nuovo sembra una roba in STILE Asylum o quasi.

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    3. Non credo che solo i nostri amici Giapponesi ne vadano pazzi ;-) Grazie per il chiarimento, sapevo delle connessioni tra le due saghe, ma da non giocatore non conoscevo i dettagli. Cheers!

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  5. Riguado invece la tipa latina nel film di Anderson, non credo sia una copia di quella di Romero.
    Nel senso che, da Alien 2 in poi, ogni combriccola di soldati mandati al macello deve avere la sua tizia latina maschiaccio come da legge sull' integrazione razziale nel cinema.

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    1. Prendere spunto da “Aliens scontro finale” è sempre cosa buona ma anche molto giusta! :-D Considerando la fine che fa la “latina” della sua bozza di sceneggiatura, mi ha ricordato un po’ il Miguel di “Il giorno degli zombi”, ma è probabile che la quota latina nel gruppo di soldati arrivi dal film di Cameron, in fondo è il ruolo che più volte ha dato lavoro a Michelle Rodriguez ;-) Cheers

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  6. Ah, però! Chi l' avrebbe mai detto! Sarebbe stato un binomio curioso ed inaspettato. Non mi stupisce che non sia andato in porto. XD Più che la saga di Anderson sia arrivata a 6 capitoli! XD Comunque questo reboot mi pare una paraculata stile Bumbeblee.

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    1. Non lo sono quasi tutti i Reboot? ;-) Per assurdo la Capcom con la nuova pubblicità, ha in parte reso giustizia a Romero, ma come sempre troppo poco e troppo tardi. Cheers!

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  7. Bellissimo questo post! Io non sapevo nulla di questa sceneggiatura di Romero. Il Tyrant è un villain fighissimo, meritava una trasposizione cinematografica.
    Il film di resident evil hai detto bene, è un film di fantascienza-azione, si salva per la bella Milla...

    ps ti ricordi il film di Alone in the Dark? Per me fu una bestemmia :D
    Doom invece era divertente anche se non ha trasmesso un centesimo delle atmosfere creepy del capitolo storico, Doom II...

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    1. Ti ringrazio molto ;-) anche secondo me il Tyrant è davvero troppo poco utilizzato nei film di “Resident Evil”, era uno degli avversari più pericolosi del videogioco.

      Sono sicuro di averlo visto nel periodo in cui mi sono sparato un bel po’ di film di Uwe Boll tutti insieme (un’esperienza lisergica!), ma dovessi dirti che lo ricordo bene mentirei. “Doom” lo ricordo un po’ meglio, uno sparatutto in soggettiva che non rendeva per nulla giustizia a quel capolavoro di videogioco di cui portava il nome. Cheers!

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  8. Che dire quindi se non grazie a Romero, grazie di tutti questi zombie ;)

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    1. Non smetteremmo mai di ringraziarlo abbastanza quello spilungone ;-) Cheers

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  9. Giusto perché qui si parla più di film che non di videogiochi (dei quali comunque sono un grande estimatore, o per lo meno fruitore)... sono l'unico a ricordarsi di un film che si dovrebbe chiamare Biohazard (come il titolo originale della saga videoludica in giappone), figurare uno stabilimento chimico di una società chiamata Umbrella (o nome molto simile) e risalire alla fine degli anni '80 / inizio anni '90?

    Ne ho il ricordo di una sua visione su TMC un pomeriggio di fine anni '90, ma se provo a cercare con i potenti mezzi messi a disposizione dalla rete risalgo solo ad un filmetto del '84/'85 che però non corrisponde molto ai miei ricordi, specialmente perché una delle sue recensioni si esprime così "We get everything we could possibly ask for in a made-on-the-cheap creature feature with one eye on the gore and two hands on the titties".
    Ecco, tra le altre cose, non credo che TMC mandasse in onda film del genere (mi riferisco all'ultima parte della frase) durante il pomeriggio infrasettimanale.

    Quello che ricordo è che mentre facevo zapping mi sono fermato per aver notato o il logo dell'Umbrella o, più probabilmente, il suo nome (o storpiatura dello stesso) e dopo un rientro pubblicitario la scritta in sovraimpressione del titolo del film "biohazard" appunto.

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    1. Hai fatto bene a sottoporre il quesito, magari qualcuno dei lettori ricorderà il film, io purtroppo non posso aiutarti perché non ricordo un film con queste caratteristiche, anche se quasi quasi quello del 1985 potrei anche volerlo vedere ;-) Cheers!

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    2. Io l'ho visto e, francamente, NON mi sento di consigliarti di fare altrettanto, no ;-)
      Mentre mi sarebbe piaciuto assai vedere un Resident Evil versione Romero, per quanto non abbia mai avuto preclusioni di sorta verso il buon Paul W.S. né, del resto, mi sia mai preoccupato delle differenze videogame/film essendo di fatto l'universo videoludico autonomo da quello cinematografico (e viceversa).
      P.S. Non ricordo un altro Biohazard oltre a quello di Fred Olen Ray, eccezion fatta per lo pseudo-sequel Biohazard: The Alien Force di Steve Latshaw (1994): che fosse stato proprio questo il titolo trasmesso ai tempi su TMC, magari? Nel caso, però, sembrerebbe non esserci traccia ufficiale di una sua effettiva distribuzione italiana...

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    3. Anche a me piacciono molti dei film di Paul W.S, ma un "Resident Evil" diretto da Romero? Cosa sarebbe stato? Mi affascinava esplorare questo campo misterioso ;-) Cheers

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    4. https://m.imdb.com/title/tt0112511/plotsummary?ref_=m_tt_ov_pl

      Sai che da questo "riassunto" potrebbe essere proprio lui?!

      Gli elementi ci sono tutti: il laboratorio, gli esperimenti, la fuga, quelli della sicurezza che si fanno (finalmente) qualche domanda...

      In ogni caso, grazie: dopo 20 anni iniziavo a dubitare di essermelo sognato :p

      Nathan

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    5. La Bara Volante, la community dove si scovano anche i film più misteriosi :-P Cheers!

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    1. Vero, e anche un’altra occasione in cui qualcuno, è riuscito a non riconoscere a Romero qualcuno dei suoi meriti, sarebbe stato il minimo fargli dirigere un film così, invece nulla. Cheers

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  11. Scusa il ritardo ma veramente post fondamentale, dovevi vedere la mia faccia quando ho aperto la pagina sul blog. :D
    Capita proprio nei giorni in cui assistiamo alla rinascita del VERO Resident Evil, quello davvero survival. Anche questo sa di dietrofront, dopo tre episodi più sparacchini e tamarri dei film di Anderson! XD

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    1. Ma figurati, sei sempre il benvenuto ;-) Sono felice che il post ti sia piaciuto, era nato come uno scherzo, volevo scrivere due righe sullo spot girato da zio George, poi mi sono fatto prendere un pochino la mano :-P Cheers!

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  12. Da Romeriano e da Residenteviliano doc, non ho mai perdonato alla Capcom l'aver scaricato Re Giorgio. Poi la saga di film l'ho vista comunque, ma il rospo non l'ho mai mandato giù. Il vero paradosso è che mentre Romero aveva intenzione di rispettare le atmosfere del gioco (che venivano comunque dalla sua opera), la Capcom stessa fosse consapevole che i survival horror con scenari pre-renderizzati non potevano durare e, come spesso accade ai franchise, la deriva action, se non prevista, era almeno auspicata. Non c'era la minima fiducia (né c'è tuttora) nei film tratti dai giochi. RE è uno strano caso in cui la saga ludica prima rifiuta di andare in saga nelle mani sapienti di chi l'ha ispirata, e poi di svendersi tanto in sala quanto sulle console muovendosi lontano dai binari su cui era nata, fino a perdersi per un bel po' di capitoli.

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    1. Sembrava una non-scelta, cioè chi poteva farlo se non Romero? Invece sappiamo la storia che piega ha preso, è rimasto sul gozzo anche anche questa non regia di zio George. Cheers!

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