Prima o poi tocca a tutti, anche la saga di “Puppet Master”
deve affrontare il rito di passaggio del rilancio, pensare che dal 1989 Andre
Toulon e i suoi letali pupazzi erano riusciti ad arrivare a ben undici titoli,
di cui uno fuori canone ed un altro, rappresentato dall’incontro/scontro con “Demonic
Toys” l’altra saga con pupazzetti assassini.
Lo ammetto candidamente, i primi quattro capitoli li ricordo
piuttosto bene, poi devo essermene perso più d’uno, ma da quanto ho capito non
mi sono perso poi molto, in ogni caso il motivo di interesse di questo
dodicesimo “Puppet Master” è un altro, oltre al traguardo comunque ragguardevole,
questa volta tutto è finito nelle mani di S. Craig Zahler quindi signori,
avevate la mia curiosità, ora avete la mia attenzione (Cit.).
Tra le mille attività con cui S. Craig Zahler riempie le sue
giornate, quella che mi sta più a cuore è quella di regista, tra i suoi film
quella bombetta di
Bone Tomahawk e il
successivo ed altrettanto violento
Brawl in Cell Block 99, insomma uno con personalità da vendere che per altro ha
già sfornato un altro titolo che non vedo l’ora di poter vedere “Dragged Across
Concrete”, una roba di poliziotti (tema che mi
compra sempre) con uno dei miei preferiti Mel Gibson, una cosina
che chi ha visto in anteprima all’ultimo film di Venezia, mi ha riferito essere
in puro stile Bara Volante.
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"Sarò pure uno scrittore, un regista, un metallaro, un nazista, ma vi assicuro che non sono una pornostar” (Quasi-cit.) |
Da quanto ho capito Zahler ha trovato il modo di far durare
le giornate trentasei ore, perché collabora anche con la storica rivista
Fangoria, che ora possiede i diritti sulla saga di “Puppet Master” e ha
commissionato al nostro un rilancio della saga, ovvero questo mattissimo
“Puppet Master - The Littlest Reich”, che necessita almeno una spiegazione.
Si perché Zahler ha dimostrato di aver fatto i compiti,
grazie ai primi tre film della saga, sapevamo che il mastro burattinaio Andre
Toulon creava i suoi burattini animati per difendersi dai nemici, ma dal terzo
capitolo in poi, forse l’ultimo davvero bello della saga, li utilizzava CONTRO
i nazisti sbeffeggiati da Toulon in un suo spettacolo. Nel corso dei film la
saga di “Puppet Master” ha sfornato una serie di pupazzi e pupazzini uno più
matto dell’altro, una specie di ciurma di marionette ognuna con il suo look e
la sua specialità assassina. Tipo i Masters of the Universe, se He-Man,
Skeletor e soci iniziassero a muovere le loro manine di plastica per uccidervi.
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“Non è un pupazzo è una action figur… Aaaaaarggghh!”. |
S. Craig Zahler nel 2018 fa qualcosa che non sarebbe
possibile fare se la saga fosse più celebre di quello che è, trasforma lo
stesso Andre Toulon in un Nazista che utilizza i suoi pupazzi contro tutte
quelle minoranze che s'immagina, un Nazista non voglia nemmeno sentir nominare,
insomma una robetta non proprio all’insegna del politicamente corretto, che già
di suo è abbastanza unica. Considerando che viviamo in un mondo dove per
quattro Ghostbusters donna è successo un
casino, e che Shane Black si è condannato a morte prima per aver modificato il
Mandarino rispetto alla sua controparte
fumettistica, e poi rifatto quasi lo stesso con
The Predator, beh capite che o Zahler ha due fegati (per non dire coglioni)
grossi così, oppure sa di poter fare un po’ quello che gli pare con questa
saga.
La regia del film viene affidata alla coppia di registi
svedesi Sonny Laguna & Tommy Wiklund, e per farvi capire l’andazzo di tutta
la pellicola, come al solito i primi cinque minuti sono significativi, un
flashback ambientato anni prima, ci mostra Andre Toulon che entra in un bar. In
pratica l’inizio di una barzelletta.
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I colori dei titoli di testa, se ve lo state chiedendo no, non sono stati scelti a caso. |
Ad interpretarlo è il mitico Udo Kier, occhiali, cappellaccio
nero, metà faccia bruciata, un’idea di Nazista come se fosse scappato dalle
pagine di un fumetto di
Hellboy
oppure da
Raiders, mentre manifesta
tutto il duo disgusto per due bariste carucce che si baciano tra di loro. Ci
sono molto uomini che pagherebbero per assistere ad una scena così!
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“Questo eFFere vero orrore! Fuhrer non approverebbe!”.
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Dei minimali titoli di testa disegnati in tre colori
(bianco, nero e rosso, non penso serva dirvi che colori sono) riempiono il
vuoto degli anni e ci portano ai giorni d’oggi, dove facciamo la conoscenza di Edgar
(Thomas Lennon) disegnatore di fumetti reduce da un brutto matrimonio, da cui
ha tratto ispirazione per la sua super eroina a fumetti. Il suo datore di
lavoro Markowitz (Nelson Franklin) lo spedisce per il fine settimana a fare un
giro promozionale per il suo nuovo
libro graphic novel fumetto,
quindi Edgar e la sua nuova fidanzata Ashley (una caruccissima Jenny Pellicer)
si ritrovano nella vecchia casa di Andre Toulon, adibita a museo della sua vita
e delle sue, chiamiamole opere, per altro, a far fare loro un giretto della
casa, ci pensa una guida d’eccezione, la mitica
Barbara Crampton.
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“Ciao Cass, piacere di rivederti, ora però porgimi i polsi mentre ti leggo i tuoi diritti”. |
Il dettaglio che Edgar e Ashley non notano subito, è che gli
altri ospiti sono tutti piuttosto coloriti, un ragazzo omosessuale, una coppia
di ebrei, neri e minoranze etniche assortite, tutta carne da cannone per i
piccoli pupazzetti Nazisti di Toulon che notte tempo spargono ettolitri di
sangue.
“Puppet Master - The Littlest Reich” è un film completamente
disallineato, penso che non sia passato nemmeno attraverso il visto censura,
anche perché si concede davvero di tutto, le minoranze sono rappresentate con
tutti i loro tratti distintivi più denigratori, per darvi un’idea dell’atmosfera
generale, sembra di guardare una versione con attori di una puntata di “South
Park”.
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“Ci stai dicendo che faremo tutti la fine di Kenny?”. |
I 90 minuti di “Puppet Master - The Littlest Reich” (durata
perfetta per un film) sono una serie di omicidi uno via l’altro, tutti rigorosamente
realizzati con effetti speciali vecchia maniera e uno più cattivo dell’altro,
parliamo di un tizio che viene decapitato mentre è impegnato a svuotare la
vescica, e la sua capoccia, oltre a fare centro pieno nella tazza, si becca
pure il getto in faccia. No così, giusto per farvi capire cosa vi troverete
davanti.
Spogliarelliste poppute uccise in favore di macchina da
presa, Pupazzetti assassini che “Vengono fuori dalle fottute pareti” (Cit.) e
altri che aprono le costole a dei poveri malcapitati, solo per poi infilarsi
dentro e pilotare (non mi viene un verbo più adatto) il cadavere come Hiroshi Shiba
faceva con Jeeg Robot, volete una morte matta? Molto probabile che in “Puppet
Master - The Littlest Reich” ne troverete una che non avete mai visto sullo
schermo, ognuna più assurda e tragicomica della precedente. Per farvi capire
quando sia “Old school” questo film, vi do un nome, Fabio Frizzi, sì a comporre
la colonna sonora di questa pellicola è proprio lo stesso maestro che ci ha regalato
il tema musicale di “Sette note in nero” (1977) o “Zombi 2” (1979), ma anche “Fantozzi”
(1975) e “Febbre da cavallo” (1976), è abbastanza vecchia scuola per voi?
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Anche i pupazzi nel loro piccolo si incazzano. |
Bisogna dire che S. Craig Zahler però nel finale, cerca di
dare un senso a tutta questa follia, penso che la frase chiave arrivi alla fine
del film, quando un personaggio (non vi dico chi, per non rivelarvi chi si
salverà al massacro) afferma che le cose peggiori accadono alle persone che
non se le meritano, in questo senso il film si mette dalla parte delle
minoranze etniche rappresentate nel film, non di certo da quella dei pupazzetti
Nazisti, che in qualche modo si fanno pure metafora, per quanto armati di lame,
uncini e armi di vario genere.
Vogliamo dire che non è proprio un film raffinatissimo
nemmeno dopo aver infilato poco prima della fine questa riflessione, perché
chiamarla chiave di lettura del film mi sembra anche un po’ troppo? Diciamolo
pure, “Puppet Master - The Littlest Reich” è un enorme vaffanculo ad ogni
regola, prende per il culo tutti con una non curanza rara in questi anni di “Politicamente
corretto” a tutti i costi, i Nazisti non ci fanno una gran figura e vengono
massacrati, ma non c’è pietà o buonismo per nessuno. Zahler porta avanti il suo
cinema fatto di violenza? Seee ma più che altro si diverte ad ammazzare male
tanti personaggi e a ridare slancio ad una saga che non così tanti conoscono. L’idea
stessa di cambiare il ruolo di Andre Toulon è un ditone medio sventolato
davanti alla faccia di tutti i fanatici delle saghe cinematografiche intoccabili. Ci vedo tanta anarchia in tutto questo, di certo nessun messaggio da prendere troppo sul serio, quello no.
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"Non ha forse occhi un fumettista? Se ci pungete non versiamo sangue, forse?" (quasi-cit.) |
Detto questo, se siete in vena di vedere un po’ di
ammazzamenti vecchia scuola e tanti personaggi uccisi male, questo film farà
per voi, non aspettatevi niente di più di questo però, se non che S. Craig
Zahler, tra un film e l’altro, ha trovato il modo di aggiungere un gustoso
titolo minore alla sua filmografia, nel tempo in cui io ho scritto questo post,
lui probabilmente avrà pubblicato altri due romanzi e messo in cantiere tre
film, Zahler qual è il tuo segreto? Dimmelo voglio avere anche io giornate da
trentasei ore!
Oddio cosa hanno letto i miei occhi: Puppet Master! Non sentivo più questi film da... 15 anni? Che nostalgia e che scag@ mi facevano da ragazzino coi loro rituali di sangue. Quei fott@ti, piccoli, inquietanti pupazzetti che sbucavano ovunque. Credo di aver visto i primi 2 o 3, poi ci siamo persi di vista fino a oggi! Non ti prometto che li recupero tutti, ma questo mi pare sia divertente a sufficienza per una visione.
RispondiEliminaErano riusciti a restare sotto i radar per tutti questo tempo, ma un “Reboot” non si nega a nessuno, questo va preso particolarmente con le pinze, cercare chissà che messaggio sarebbe eccessivo, ma resta un film fuori dai rigidi schemi che il 2018 concede alle pellicole. Per recuperare tutti i “Puppet Master” che mi mancano, dovrei lanciarmi in una maratona, per ora devo passare la mano, anche se sarebbe divertente ;-) Cheers!
EliminaPuppet masters è uno dei miei film preferiti,
RispondiEliminaquelle terribili marionette mi hanno sempre inquietato e affascinato ed è un'emozione vederle nell'animazione dei titoli di testa.
Il secondo film me lo ricordo meno, il terzo invece fu inaspettato e mi piacque molto perché alla fine i pupazzetti erano sostanzalmente dalla parte del bene...
Gli altri non li ho mai visti.
Un'operazione sacrosanta perché Puppet Master era oramai dimenticato e temo sconoscuto al pubblico di oggi.
Anzi, a sensazione questo film rischia di essere molto migliore dell'originale.
Questo è un tipo di cinema horror che mi piace molto: dissacrante, alla Bad Taste! :D
Lo guarderò sicuramente
Penso che un rilancio che cambia così tanto le carte in tavola, sia stato possibile anche perché “Puppet Master” non è più popolare come un tempo, resta conosciuto solo gli appassionati di Horror, anche secondo me il terzo capitolo era uno dei migliori, questo ha sicuramente uno spirito dissacrante e degli ammazzamenti alla “Bad Taste” penso che potrebbe piacerti, fammi sapere come ti sei trovato con il film ;-) Cheers!
EliminaTi tengo in caldo perché vorrei farmi il ciclo dei Maestri Pupazzosi che già pregusto :-P
RispondiEliminaIo invece vado a mettere in pentola i pop corn per il ciclo Zinefilo su questa lunga saga, non vedo l’ora! ;-) Cheers
EliminaMeravigliosoooooo! Già lo amo, sin dai titoli di testa minimalisti e svasticolore!**
RispondiEliminaNon sapevo che la saga di Puppet Master fosse andata avanti così tanto, sinceramente... Incredibile! :)
Questo me lo hai venduto! Oh poi Udo Kier TOP! :)
Moz-
Stamattina ho pubblicato il post poi sono venuto a leggere il tuo su Sailor Moon e mentre caricava la pagina pensavo: Questo Puppet Master piacerà al Moz (storia vera) ;-) Cheers!
EliminaNon conoscevo la saga di Puppet Master, ma mi piacciono molto i film che usano ancora i vecchi effetti speciali. Se non è troppo horror gli darò sicuramente un'occhiata.
RispondiEliminaDiciamo che questo non fa paura in senso stretto ma è parecchio splatter, sicuramente è qualcosa di raro nel panorama moderno, non so se sia un bene oppure un male ecco ;-) Cheers!
EliminaMe l'aveva consigliato Erica per Halloween, ma per vederlo avrei dovuto vedere gli altri, praticamente tutti e undici, ed ho preferito rimandare, però in futuro chissà ;)
RispondiEliminaHo visto questo film verso fine settembre, il post era pronto da tempo, ma siccome questa Bara scalpita ho continuato a rimandare. Non so come te lo abbiano venduto, ma questo, può essere visto senza nemmeno sapere dell'esistenza di una saga chiamata "Puppet Master", è un rilancio. Certo, almeno i primi tre della saga non sarebbe male ripassarli, e ti dirò che anche a me piacerebbe recuperare quelli che mi sono perso ;-) Cheers!
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