Lunedì sera la notizia della scomparsa di Stan Lee mi ha
colpito a mano aperta in piena faccia, e anche un po’ a tradimento. Perché
pensi che quando una personalità come “The Man” arriva alla bella età di 95
anni, un po’ dentro di te, in fondo, sei preparato al fatto che un giorno
tornerà nella Zona Negativa, su Asgard, nel Wakanda, o in un altro dei mille
mondi immaginari da cui proveniva. Invece niente, non è così.
Come lo spieghi uno come Stan Lee? Non lo spieghi. Per un Marvel-Fan “The Man” è una presenza, che sia il tuo primo fumetto con la grande “M” rossa in copertina o l’ultimo di un’infinita collezione che da anni ti riempie casa, crescendo di mese in mese con un gigantesco blob fatto di carta e vignette, sai che comunque ci sarà. In quanti fumetti Marvel avete trovato la scritta “Stan Lee presenta”, anche se poi il nostro, in quel fumetto specifico, magari non ha collaborato nemmeno per errore? Un’infinità.
Uno status guadagnato in anni di militanza, con una buona
dose di lungimiranza, culo e costanza, ma anche con un discreto pelo sullo
stomaco, perché oh! Mai stato un santo il sorridente Stan, per nostra fortuna
aggiungerei, chi lo vuole un santo, però vallo a spiegare agli eredi di Jack “The
King” Kirby, a cui per anni Lee non ha voluto cedere un millimetro, ai veri
meriti dei suoi collaboratori, solo negli ultimi anni la situazione si è
distesa, almeno in tempo perché Steve Ditko potesse raccogliere gli effettivi
meriti, quando anche lui ci ha lasciati, purtroppo pochi mesi fa.
Tutto vero, Kirby aveva la potenza, Ditko le intuizioni
giuste e Buscema l’eleganza, ma Stan Lee era il direttore d’orchestra, quello
con il cervello vulcanico capace di inventare personaggi e snocciolare allitterazioni
come un rapper con le sue rime. Quando è riuscito a trasformare la minuscola
Timely nella Marvel, e battere con le vendite dei suoi “Fantastici Quattro” il
colosso editoriale della Distinta Concorrenza negli anni ’60, Stan non ha mai
più smesso di sorridere.
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Quando la Marvel fuori dai fumetti, non era proprio quella milionaria di oggi. |
La presenza dicevo, l’altra sera dopo la brutta notizia
avevo la bacheca del Faccialibro completamente affollata di dichiarazioni d’affetto
per “The Man”, da parte di persone di tutte le età, estrazione sociale, sesso,
razza, religione, marche di sigaretta, ma soprattutto lettori di fumetti e
persone che Stan Lee lo hanno conosciuto solo per i suoi camei nei film della
Marvel.
Andando al letto sul comodino, una pila di fumetti (questo
era prevedibile no?), Spider-Man, Hulk, Thor, Moon Knight, Venom, quasi tutti
creati da lui, gli altri? Facile “Stan Lee presenta”. La mia buona dose di
carta stampata ammonticchiata vicino alla mia sveglia di Spider-Man. Si ho la
sveglia di Spider-Man, è bellissima, è un gran regalo della mia Wing-Woman e
non rompetemi i coglioni va bene? È la sveglia più bella del mondo!
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Questo, in versione Osservatore, resta uno dei migliori di Stan. |
Ecco, quello è stato il momento in cui ho capito che Stan
Lee è una presenza costante, lo è sempre stato penso che lo sarà sempre, perché
non solo è stato il migliore dei “Frontman” possibili per la Marvel, è stato il
testimonial della gioia di vivere e di leggere fumetti, perché le due cose
vanno di pari passo.
Si perché non esiste gioia paragonabile a quando torni a
casa con il tuo (anche se di solito sono molti più di uno) fumetto preferito e
non vedi l’ora di iniziare a leggerlo, Stan Lee aveva capito tutto, ed è
diventato proprio il ragazzo immagine della gioia che arriva da tutte quelle
pagine, quelle vignette, quegli scontri titanici e tutta quella mitologia
moderna a cui Stan Lee ha contribuito con quasi tutti i vostri super eroi del
cuore. Un entusiasmo apparentemente infinito che trapelava anche al cinema.
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Le matite di Terry Dodson, per ritrarre The Man al lavoro. |
Dai ammettiamolo, quando è figo scovare il cameo di “The Man”
nel nuovo film della Marvel? Ho seriamente pensato per questo mio minuscolo omaggio,
di scadere nel banalissimo (intendo dire, ancora più banale di così) ed
elencarli tutti, potrei farlo, sono abbastanza pazzo lo sapete, ma preferisco
scegliere il mio preferito, che tecnicamente non è nemmeno proveniente da un
film Marvel, ma per me resta il più importante di tutti.
1995, un’era in cui dire che ti piacevano i fumetti era
ancora rischioso (figuriamoci avere una Spider-Sveglia!), uno dei più grandi
fanatici della nona arte, Kevin Smith per il suo nuovo film “Mallrats” (da noi “Generazione
X”) decide che deve per forza avere Stan Lee nel suo film, occhiale alla Nello
Venditti, fazzoletto nel taschino, “The Man” accetta, se non conoscete la
scena, eccola!
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Jason Lee nella parte di tutti noi, impacciati di fronte a Stan Lee (non sono parenti). |
Il mitico (e per altro quasi omonimo) Jason Lee nel film è
un fanatico di fumetti con l’ossessione per ehm, le proprietà dei vari membri
dei super eroi, ma vabbè questo è Kevin Smith che scrive i suoi dialoghi non fatevi
distrarre. Quello che conta è che Stan Lee qui per la prima volta ha l’occasione
di fare da ponte tra i suoi fumetti e il cinema, il risultato è un’unica tirata
in cui “The Man” unisce amore, vita di coppia e fumetti, di fatto una
promozione alla gioia di vivere e leggere fumetti, di cui Lee si è sempre fatto
portavoce.
Quindi malgrado la brutta botta, non credo che sia con i
lacrimoni e i musi lunghi che bisognerebbe ricordare Stan Lee, che ci ha
regalato oltre a tutti i nostri personaggi del cuore e ad una moltitudine di
storie tra cui possiamo solamente scegliere la nostra preferita, anche l’attitudine
giusta e la possibilità di poter condividere l’amore e la gioia che solo i
fumetti ti possono portare nel cuore, senza sentirci tutti dei sociopatici come
accadeva nel 1995. Ecco perché la mia Spider-Sveglia è bellissima, tzè!
I fumetti sono una delle gioie della vita, Stan Lee lo
sapeva, voi cercate di non dimenticarlo. Ah Stan? Grazie di tutto, ci vediamo
nei fumetti!
Excelsior!
...ciò non toglie che questa maledetta tristezza per ora non passa... :(
RispondiEliminaCi sono (state) poche, pochissime persone che seppure non conosciute personalmente da me, sono state fondamentali, cioè mi hanno cambiato la vita, letteralmente e non metaforicamente. Una di queste persone, di questi Eroi, è Stan Lee. Ovviamente, data l'età e lo stato di salute (e non credendo nell'immortalità fisica) mi aspettavo che il momento in cui se ne sarebbe tornato su Asgard non sarebbe stato lontanissimo. Ma questa dannatissima tristezza non passa, anche perché ho un'età in cui i miei Eroi e le mie Eroine cominciano a lasciarmi tutti/e. E questo mi fa pensare, un sacco. E mi intristisce.
Excelsior!
Eh, ti capisco bene, però dopo aver letto tanti fumetti dovremmo sapere che i super eroi non muoiono mai per davvero, no? ;-) Lo so che è irrazionale essere tristi per la dipartita di qualcuno che di fatto, non abbiamo mai conosciuto, ma ci sono persone che con il loro lavoro ti cambiano la vita, è una frase fatta lo so, ma è proprio così. Per fortuna il lasciato è enorme, una coperta di Linus da tirarsi su fino al naso e in cui avvolgersi, non è molto, ma potrebbe funzionare. Bisognerebbe dargli solo un nome altisonante, una cosa tipo: Smagnetizzatore di negatività. Stan si sarebbe inventato qualcosa di migliore, di sicuro ;-) Cheers
EliminaAlla faccia dell'omaggio piccolo, eh Cassidy? ;) Grande, bello e sentito. Excelsior!
RispondiEliminaCerte cose se non le faccio uscire dalla testa a mezzo tastiera, poi finiscono per rimbombarmi nel cranio, da Marvel-Fan era doveroso! Cheers
Elimina'Nuff said, bro.
RispondiEliminaHai pescato una delle mie espressione preferite dallo Stan-dizionario, davvero la migliore in questo caso. Cheers
EliminaE' anche il mio cameo preferito tra tutti, dispiace pensare che non ne vedremo più.
RispondiEliminaHa anticipato i tempi, e poi lo trovo divertente e ispirato in parti uguali. Pare che The Man avesse già girato i camei per i prossimi Marvel film, quindi potrebbero arrivarne postumi, però non sarà mai più la stessa cosa. Cheers
EliminaStan Lee, con la complicità di Luciano Secchi, ha accompagnato ogni passo della mia vita tra gli undici e i quattordici anni E sì, posso dirlo, forse non saprò mai con certezza se in meglio o in peggio, ma sicuramente a me Stan ha cambiato la vita. Excelsior!
RispondiEliminaChe poi è quello che viene voglia di dire a tutti quelli che, magari anche a ragione, sostengono che i veri talenti della Marvel erano altri. Si tutto vero, ma The Man ha messo quei talenti nella posizione di brillare, ha creato qualcosa che ha cambiato la vita di tutti noi, secondo me in meglio ;-) Cheers
EliminaBellissimo omaggio Cassidy, molto profondo :)
RispondiEliminaLeggo che in generazione X ci sono appunto i personaggi di Kevin Smith, Jay & Silent Bob, ahhaha! Un mio amico dei tempi universitari adorava questa coppia.
Io invece preferivo gli emergenti Pegg&Frost :D
Grazie capo, non potevo esimermi!
Elimina“Generazione X” è molto molto divertente, non ha il genio e la profondità di “Clerks” ma mi piace molto, è strapieno di amore per i fumetti, alcune delle gag migliori di Jay & Silent Bob stanno in quel film. Pegg e Frost in Inghilterra, quasi in contemporanea a Smith, faceva qualcosa di molto simile, con un umorismo meno grezzo e in generale più geniali (“Spaced” mangia in testa a tanta roba fatta da Smith), però niente, io a Kevinone voglio bene, anche se ultimamente si è un po’ perso. Cheers!
Pur non essendo mai stato un appassionato della MArvel, non si può negare che Stan Lee abbia contribuito a creare una buona fetta dell'immaginario occidentale. Non si può che tributargli un brindisi.
RispondiEliminaProprio così, per certi versi è tornato nella Zona Negativa nel momento migliore, con la sua Marvel all'apice della popolarità, missione compiuta Stan ;-) Cheers
EliminaIo fumetti non ne ho mai letti, ma la sostanza non cambia: come si fa a non conoscere Stan Lee? Come si fa a non voler bene a una persona che col suo estro e le sue idee ha messo su un universo, un Olimpo moderno? Milioni di ragazzini da 60 anni sognano e si immedesimano nelle sue creature. E se adesso dalla carta hanno invaso il mondo reale attraverso il cinema, non si può dimenticare da dove è partita la scintilla che ha innescato tutto.
RispondiEliminaAddio Stan! E grazie di tutto.
Che poi, quelli che scrivevano meglio di lui non erano nemmeno difficili da trovare, si però fallo di tirare su una mitologia moderna da zero, poi ne riparliamo ;-) Cheers
EliminaCome ho già scritto anche la sua vita sembra un fumetto (o un film).. l'esordio giovanissimo, poi la guerra mondiale, poi il rilancio della Marvel negli anni '60..anche chi non legge fumetti gli è debitore, perché ha creato alcune delle icone pop del ventesimo secolo!
RispondiEliminaSono anni che sostengo che un film sulla Marvel delle origini non sarebbe niente male, mi pare che Di Caprio avrebbe voluto interpretare Stan Lee, sarebbe una specie di “The wolf of wall street 2”, anche perché “The Man” si è divertito in vita sua ;-) Cheers
EliminaÈ tempo di distruzione!!!
RispondiEliminaCredo c’è lo stia urlando da lassù, Stan!
Si è trasformato in un entità cosmica .
Mi inchino davanti al tuo bellissimo ricordo di lui.
Bravo.
Avrà esordito con l'urlo di battaglia dell'adorabile Cosa dagli occhi blu ;-) Grazie mille capo! Cheers
EliminaHai detto tutto, ed è inutile aggiungere altro.
RispondiEliminaVoglio solo sottolineare quanto sia vera la cosa del tornare a casa col fumetto, per goderselo. E Stan era forse l'emblema di questa cosa, un mondo pop e coloratissimo.
Da gustare.
Moz-
Sono soddisfazioni da veri lettori, anzi da veri credenti come li chiamava Stan ;-) Cheers
EliminaGrande Cassidy! Un bellissimo ultimo saluto a Stan "The Man" Lee!
RispondiEliminaP.S.: Ora pero voglio una foto della tua sveglia!!! :D
Ahaha dopo averla tirata dentro il post ci sta, alla prima occasione utile la sfoggerò ;-) Cheers!
EliminaBeh sì, ho letto pochi fumetti, eppure già solo il fatto di aver inventato Spiderman e la creazione della Marvel, senza dimenticare i suoi camei, bastano a farlo diventare un vero supereroe, che ovviamente ora ci mancherà ;)
RispondiEliminaPer fortuna possiamo consolarci con un lascito che è davvero notevole, make mine Marvel! Cheers
EliminaPurtroppo non essendo appassionato di fumetti di supereroi non posso averne un ricordo sinceramente affettuoso come il tuo, ma è stato sicuramente un personaggio cardine per la cultura pop e mi ha sempre suscitato simpatia.
RispondiEliminaAdesso me lo immagino a discutere col grande Walt, che per lui è sempre stato modello di riferimento (con ottimi risultati, direi)
Più che altro ora insieme a Jack Kirby potranno continuare la loro storica run sulle pagine dei Fantastici Quattro con storie nuove, oppure fare a pugni per i diritti dei personaggi, è più forte Stan Lee o Jack Kirby? ;-) Cheers
EliminaLa mia personale trimurti della Marvel è composta da Peter David, Mark gruenwald, Kurt busiek. Nessuno di questi tre avrebbe forse scritto le storie che ho amato se Stan Lee non avesse inventato l'universo Marvel con intuizioni semplici ma geniali. Proprio quelle intuizioni (i super problemi dei supereroi) sono il motivo per cui ho adorato hulk o i vendicatori invece di batman e Superman. Le storie di Stan oggi fanno sorridere per la loro ingenuità o per un anticomunismo da operetta semplificatorio ma dietro c'era la capacità di farti immaginare un mondo. Come ho letto recentemente non erano tanto le storie a entusiasmare ma le costruzioni mentali che ognuno elaborava su di esse. Che fossero chi è più forte tra hulk e la cosa a da che parte schierarsi in civil war. Poi il mio nick dovrebbe dire tutto rispetto all'importanza di Lee nel mio personale pantheon
RispondiEliminaDici bene, con PAD, Gruenwald e il buon vecchio Kurt con me sfondi una porta aperta. L’unico personaggio della Distinta Concorrenza che mi attira è Batman, che guarda caso è umano, gli altri sono tutti troppo super per permettermi di immedesimarmi. Stan Lee ha saputo fare proprio quello, permettere a noi, che di super abbiamo solo la passione per i fumetti, di essere sullo stesso piano con un Peter Parker oppure un Bruce Banner, il secondo per me tantissimo. Poi le storie saranno state anche poca cosa, ma i primi numeri dei Fantastici Quattro, dovrebbero stare in un museo (per dirla alla Indy) così come Spidey. Cheers!
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