A metà degli anni ’90 il pianeta Terra subisce il fascino della
misteriosa Fossa delle Marianne, tra quelli incantanti da questo luogo
metteteci anche Steve Alten, uno che nella vita faceva tutt’altro di mestiere
ma che amava scrivere nel tempo libero, e proprio per questo pensò bene di
tuffarsi in una storia di squali, ma non uno qualunque bensì uno veramente
gigantesco, un megalodonte, il risultato è il romanzo “Meg: A Novel of Deep
Terror” (1997), che diventa un discreto successo letterario.
L’idea di base è ovviamente mutuata a quello che dal 1975 è
IL modello per tutti i film che sfoggiano almeno una pinna dorsale, ovvero
Lo Squalo di Steven Spielberg, se ci
pensate lo spunto è lo stesso, in entrambe le storie i protagonisti non vengono
creduti quando dicono di aver visto un enorme squalo, ma poi alla fine sono gli
unici che possono stare in prima fila per sconfiggerlo, ma è inutile che io
perda tempo a scrivere anche solo una parola sul lavoro di Steve Alten, tanto
per un'analisi delle differenze tra il libro e il film, non si può fare meglio
di quanto abbia già fatto
il Zinefilo,
correte a leggerlo, mi ringrazierete dopo.
Visto che Lucius ha già demolito il film dal punto di vista
letterario, io posso mettermi comodo e prenderlo a pugni dal punto di vista
puramente cinematografico, perché dal 1997 il romanzo di Alten è stato
l’oggetto del desiderio di diverse case di produzione, pare anche dellla Disney,
che lasciò lo scrittore con un palmo di naso quando etichettò il suo romanzo
come fuffa ben poco scientifica (storia vera).
Il problema del tempo è che per sua natura passa, mentre il
problema di
Jaws è quello di venire dato
per scontato, è un film così famoso che diventa troppo facile dimenticarne l’importanza,
ad esempio, il concetto stesso di Blockbuster (per di più estivo) è stato
lanciato proprio dal successo del film di Spielberg. Salto in avanti, estate
2018, qual è il film più atteso dal pubblico? Proprio “The Meg”, Jena Plissken
avrebbe detto: Più le cose cambiano più restano le stesse.
Cosa è cambiato davvero dal 1975 ad oggi? Prima ho citato
Jena ora fatemi citare
Lucius Etruscus, quando dice che dal 2000 in poi il
cinema è morto, e se Steve Alten nel suo libro ipotizzava miliardari giapponesi
a finanziare l’operazione, ha dimostrato che era giusto guardare ad est, perché
“The Meg” è distribuito da Warner Bros. (tenetemi l’icona aperta su di loro,
che dopo ci torno) ma prodotto con soldoni cinesi, perché tanto il mercato più
grande del mondo oggi è la Cina, quindi tocca far contenti loro, stacce!
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I finanziatori cinesi e i produttori della Warner Bros nel momento di siglare l’accordo (con il saluto ufficiale della Bara Volante). |
La pellicola è stata affidata al regista Jon Turteltaub, in
amicizia detto “Potere tartaruga”, uno che viene ricordato (tra gli sguardi
accigliati) per "Tre ragazzi ninja" (1992) e "Cool Runnings -
Quattro sottozero" (1993), e più recentemente per “Il mistero dei Templari”
con Nicolas Cage, insomma roba innocua firmata da uno che sa rispettare i tempi
e restare dentro al budget, per dirla meglio, zitto e nuota, e nuota e nuota.
Ma, occhio che arriva il ma, MA (ve lo avevo detto) questa
volta sarà diverso, questa volta facciamo una cosa cazzuta con i morti, i
feriti e il sangue senza tirar via la mano, che poi è quello che hanno detto a Jason
Statham per convincerlo a prendere parte al film, ma se volete sapere la mia
(tanto ve la dico lo stesso), Giasone davanti ad un film dove deve fare il
maschio dominante e per di più deve tornare al suo primo grande amore, ovvero
il nuoto (è stato per anni tuffatore a livello agonistico) non credo ci abbia
pensato su poi tanto, salvo che poi i produttori cinesi hanno fregato tutti.
Si perché se hai un predatore proveniente da Albione di
circa 1,80 e un altro predatore, cicciato fuori dalla Fossa delle Marianne
lungo 27 metri, cazzarola come ti viene in mente di fare un docile filmetto in
cui il PG-13 domina incontrastato? Sul serio, “Shark - Il primo squalo” è un’operazione
talmente studiata a tavolino, nella scelta degli attori e nel loro utilizzo sul
grande schermo che quasi sembra di vedere i fili delle marionette che li muovono, e se siete alla ricerca di un film dove l’acqua si tinge di rosso, mi
spiace, resterete molto delusi.
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Come avrebbe dovuto essere il film... |
Da quello che so la censura cinese sulla violenza al cinema
è molto restrittiva, motivo per cui gli horror sono quasi del tutto banditi,
basta guardarlo questo “Shark - Il primo squalo” per vedere che la pellicola è
stata maltrattata, l’unica scena un minimo cruenta, è girata di notte e con il
minimo sindacale di ditine mozzate, ma oltre a quella, è chiaro che al nostro
amico Jon “Potere tartaruga” Turteltaub è stato chiesto: È adesso che inserisci
un’altra scena con la bambina saccente e tenerina, oppure qui mettiamo un’altra
gag con l’americano che fa la figura dello scemone e un cinese che lo guarda
come pensando “Quando voi avete iniziato a giocare ai cowboy noi avevamo già
4000 anni di storia alle spalle”?
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...Come invece è in realtà (la Cina ci ha fregati tutti!). |
Insomma “Shark - Il primo squalo” parte già con il freno a
mano tirato, e non va meglio qui da noi per via di questo titolo cretino che
gli hanno appioppato, innanzitutto tradurre un titolo in inglese, usando un’altra
parola inglese è qualcosa che mi urta dal profondo, ma poi è sbagliato, perché
il Megalodonte non è uno squalo, sarebbe come prendere un film intitolato “Lion”
e chiamarlo “Il grosso gatto”, anzi chiedo perdono, “The big cat”.
La trama è presto detta, Jonas Taylor (Jason Statham) ha salvato
alcune persone perdendone altre in una missione insieme ad altri subbaqqui (cit.) lui dà la colpa del
disastro al più grosso squalo mai visto, ma ovviamente nessuno gli crede,
perciò il nostro diventa lo zimbello della comunità, tutto come da programma,
inoltre vorrei farvi notare che il personaggio si chiama Jonas, Giona, come il profeta,
quello della balena, quindi anche per quest’anno il premio “Scelta pigra nell’assegnazione
dei nomi dei personaggi” ha già un vincitore.
Entra in scena il miliardario americano scemone Jack Morris
(Rainn Wilson), il personaggio che serva a far credere agli Yankee di essere
ancora quelli con il portafoglio quando si parla di cinema. Il suo costoso impianto
di ricerca subacquea è un gioiellino gestito dal dott. Minway Zhang (Winston
Chao) e da sua figlia, la bella oceanografa Suyin (Li Bingbing), ma
bisogna contare anche una serie di personaggi inseriti con il contagocce per
accontentare tutte le porzioni di pubblico pagante.
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Giasone è il piatto principale, gli altri, considerateli pure contorno per lo squalo. |
Ad esempio abbiamo il nero esperto di computer (che da
Jurassic Park in poi è un classico), ma
anche Hiro Nakamura nel telefilm “Heroes”, che qui per convenzione si chiama
Toshi. Una menzione speciale, considerato il trattamento speciale che le viene
riservato, la merita Ruby Rose, al momento l’unica che è diventata un minimo
famosa tra le detenute di
Orange is the new black, forse per via dei tatuaggi, forse per essere diventa icona gay,
non lo so, sicuramente non perché sia brava a recitare, basta dire che in
John Wick 2 le hanno chiesto di fare la
parte della muta, quindi torna buono il zitto e nuota, e nuota e nuota di cui sopra. Eppure
Ruby Rose è un personaggio importante nel film, lo deve essere perché piace al
pubblico, quindi la sua caratterizzazione in cosa consiste? In Giasone che
quando la vede le chiede «Tu chi sei?», «Quella che ha progettato tutto questo»
(riferito all’enorme base sottomarina), «Sembri una che sa quello che fa». Fine
della caratterizzazione, giuro non sto esagerando, ma so che voglio lo stesso lo stesso agente di Ruby Rose, una Petrolini 2.0 una che si becca dei “Bravò” pure quando
tace.
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Il cappello tipo marinaio della pubblicità del tonno Nostromo, conferisce subito credibilità. |
Per uno come me cresciuto con il comandante
Marko Ramius e “The
Abyss” di James Cameron, basta un sottomarino a farmi felice, l’inizio di
Shark
- Il primo squalo “The Meg” è un orgia di sottomarini quindi ci posso pure
stare, la svolta arriva quando Toshi, un altro tizio e la bella e sprecatissima
Jessica McNamee, vanno “Sotto sotto il mare” (cit.) e attaccati allo squalone
restano incastrati. Qui scatta la “Modalità Michael Bay”, bisogna trovare il
più grande esperto del mondo in immersioni, che ovviamente sarà un maschio
bianco e americano, avete già capito che si tratta di Jason Statham, che
malgrado da quattro anni passi le sue giornate a sfondarsi di birra in Thailandia,
è prontissimo a tornare in azione al grido di «Ve lo avevo detto che c’era lo
squalone!» anche se secondo me avrebbe dovuto concentrarsi sul salvataggio
della McNamee, sarebbe stato tempo speso meglio.
Per altro, estrema coerenza da parte di Giasone nostro,
essendo uno che sta studiando da “Sly Stallone 2.0” solo molto in ritardo sulla
tabella di marcia, il suo personaggio sta in Thailandia come l’inizio di “Rambo
III” (1988).
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Ci tengo solo a dire che prima ho scritto la frase sopra e DOPO ho scovato questa foto. |
Per fortuna il resto del film è impostato per essere il “Jason
Statham show”, ogni volta che Giasone apre la bocca, sembra che a tutti gli
altri attori sia stato chiesto di restare strabiliati, ci sono persino righe di
dialogo buttate nella mischia per ricordare a tutti, hey! Noi abbiamo Jason
Statham! Quindi non stupitevi davanti a dialoghi quasi meta-cinematografici come: «Lui fa parte di questo film?», «Ci puoi scommettere che fa parte del
film!» (storia vera). Insomma esattamente come succede a
The Rock, Jason Statham nella sua interpretazione migliore, quella
in cui interpreta la parte di Jason Statham.
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“So pilotare anche un sottomarino, questo dovrebbe fare colpo su James Cameron”. |
Poi non so voi, ma in un film che promette il più grosso
pescecane mai visto al cinema, uno si aspetterebbe di vedere trattato con un
certo rispetto il “The Meg” del titolo (anche se è una "The Meg"), invece il bestione viene tratteggiato
come un grosso bovino con le branchie, anche se ci raccontano che non aveva
predatori in natura, viene comunque da domandarsi come abbia fatto ad estinguersi, poi vedi cosa fa
nel film è capisci che è stata colpa della sua stupidità.
Il Megalodonte sembra pensarle tutte per facilitare la vita
agli umani che gli danno la caccia, quando Giasone Statham gli deve sparare il
segnalatore nella pinna, il bestione si mette in posa per farsi colpire più
facilmente, alla faccia di Roy Scheider che sudava per centrare i bidoni
gialli. Ma quello che trovo profondamente sbagliato in questo film, è la regia
di Jon “Potere tartaruga” Turteltaub.
Si vede che il nostro morde il freno, è chiarissimo che il
suo modello di riferimento sia
il film di Spielberg, cacchio non metti un
cagnetto che nuota in acqua, per di più di nome “Pippin”, se non sei qui per fare un omaggio al regista con gli occhiali tondi.
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Citazioni cinefile, ma anche cinofile. |
Il problema è che Turteltaub sbaglia tutto, non solo non è
capace di rendere il “Meg” davvero minaccioso, ma fa l’errore gravissimo di
pensare e dirigere tutte le scene dimenticandosi l’unico dettaglio che rende il
suo squalone diverso da tutti gli altri visti al cinema. Se hai un predatore
marino lungo 27 metri, non puoi permetterti di riportare in scena le stesse
identiche sequenza già viste in TUTTI i film con gli squali, senza cambiare mai
la prospettiva. Il madornale errore (Cit.) diventa chiaro nella scena della
spiaggia popolata, un Megalodonte di 27 metri non potrebbe nuotare placido
sotto le gambette dei bimbi di poco all’largo del bagnasciuga, se una creatura
del genere puntasse dritta verso una spiaggia (una specie di grosso buffet “All
you can eat” condito di braccioli e costumi da bagno) solleverebbe un’onda in
grado si sbalzare tutti quanti a terra.
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Solo a me ricorda qualcosa sul fondo di una tazza piena di latte e cereali? |
Quanto pigro devi essere per rifare la scenetta in cui Ruby
Rose rischia il piedino, sospeso fuori dalla barca, con lo squalo che la manca
per un pelo perché riescono a trarla in salvo per il rotto della cuffia? Ti rendi
conto caro amico “Potere tartaruga” che una bestia di 27 metri non punterebbe
al piedino, gli basterebbe aprire la bocca per divorarsi la chiglia della nave,
le scialuppe di salvataggio, i piedi di Ruby Rose, e pure i piedi dei figli, e
dei figli dei suoi figli, sto esagerando? Si, si! Perché se hai un Megalodonte
di 27 metri non puoi permetterti di pensare in piccolo, devi pensare in ENORME e
non limitarti a rifare le stesse scene con gli squali che vediamo da quarant’anni
porco mondo!
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Ci hanno martellato con queste locandine per tutta l’estate, ma il regista forse non le ha viste. |
La verità è che “The Meg”, non può andare bene nemmeno per
quella fetta di pubblico che alla domanda: “Qual è il più grande film di squali
della storia del cinema?” risponde di getto
Sharknado.
Perché come scrivevo lassù, il problema di
Jaws è quello di venire dato per
scontato, ma anche che ormai di film sugli squali ne vengono via un soldo alla
dozzina, e “The Meg” semplicemente non tiene il passo, perché persino in
Megashark i tipi della Asylum tenevano
conto delle dimensioni del loro pescione (che messa giù così, suona pure un po’
ambigua come frase), mentre l’unica forza di questo film qual è? Facile, avere
i soldi, ed è qui che finalmente chiudo quell’icona sulla Warner Bros. lasciata
aperta sempre lassù.
Vi ricordate cosa dicevo di
Rampage? Un B movie fatto con i soldi della serie A, con un attore
di film d’azione (The Rock) nella parte di sé stesso, guarda caso prodotto dalla
Warner Bros. “The Meg” invece è il passo successivo, un film di serie Z costato
150 milioni di ex presidenti spirati stampati su carta verde, con un attore di
film d’azione (Jason Statham) nella parte di sé stesso. Capite cosa vuol dire?
Nel 1975 si andava a vedere
Lo Squalo
di Spielberg, nel 2018 il titolo di punta dell’estate è una roba costosissima che
però vale meno di quasi qualsiasi film della Asylum, in cui l’unica scena degna
di nota (e che mi ha pure fatto ridere) è vedere Jason Statham che nuota e canticchia
facendo l’imitazione di Dory di “Alla ricerca di Nemo” (2003).
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“Jason salvaci tu!”. |
Vi è chiaro lo scenario? Il cinema di serie Z ha vinto!
Inchinatevi al cinema di serie Z! All hail to the Z! Ed ora che il cinema è
morto, perché i registi non sono più in grado di pensare in grande (figuriamoci
in ENORME), facciamo tutti come Giasone “Dory” Statham, cantiamo!: Zitto e nuota, e nuota
e nuota, e noi, che si fa?
Nuotiam, nuotiam!
Oggi senza volerlo, abbiamo messo su una caccia al
Megalodonte, quindi prima di togliervi la tuta da immersione, passate a trovare
Alfonso sulle pagine di
Non c’è paragone e Ford su quelle di
White Russian!
Pure questo l'avevo perso in sale e pure questo ho dovuto recuperlo via etere. Sono sincero, ero molto titubante sul fatto di recuperarlo perché avendone letto peste e corna non volevo sprecare del tempo prezioso per una cag@ta. E che dire? E' effettivamente una cag@ta. Ma non una cag@ta divertente alla "Sharknado" giusto per intenderci (off topic: io non lo sopporto e non lo trovo divertente per nulla, ma vedendo il successo della saga quello sbagliato sono io!). No, questo "The Meg" è una cag@ta di quelle irritanti come quelle che passano i pomeriggi estivi su Canale 5. Ma al contrario di quelle poverate, qua percepisci che gira parecchio grano perché hanno preso il meglio disponibile su piazza sia al comparto attoriale, sia al comparto effetti (la CGI è maestosa! Unico motivo valido per vedere il film). Tutto è lucido e chiaro da far paura, costruito in modo impeccabile e perfetto. Peccato che la trama del film sia fatta col freno a mano tiratissimo. Come avere una Ferrari, avere il grano per fargli il pieno di benzina quando si vuole ma girare esclusivamente in prima perché altrimenti si rovinano i battistrada. Toh, massimo la seconda ti concedo. E qua è uguale. Hai grano a palate, hai uno squalone di 27 metri, hai Statham, hai Ruby Rose che sarà pure lesbica ma in bikini fa la sua porchissima figura, hai tutto quello che vuoi e poi che fai? Ti c@ghi in mano e sposi il PG13. Perfetto... Ma vaffanc...uore!
RispondiEliminaOccasione gettata nel cassonetto ma come sempre hanno ragione loro visto che al botteghino ha sbaragliato tutto e tutti. Bene così.
Che poi leggevo (non mi ricordo dove...) un'analisi interessante. Si ipotizzava che "The Meg" sia stato studiato appositamente per i gusti del mercato cinese. Quindi non solo il film doveva bypassare la stretta censura di Pechino, ma doveva pure andare incontro ai gusti del primo mercato mondiale. Va da se che quello che piace a loro non è detto che piaccia a noi occidentali. Somma il PG13 con i gusti cinesi ed ecco cosa ne viene fuori: la merd@.
Ho visto anche l’ultimo “Sharknado” ora se mi viene voglia ne scrivo, diciamo che era più nelle mie corde questo, perché “Sharknado” è più una tradizione di fine estate, come un tempo lo era “Saw” ad Halloween. Peccato che non ci stia mai in bikini Ruby Rose, e visto che siamo in argomento, dopo una sbirciata (ovvero i due minuti che le vengono concessi sullo schermo) a Jessica McNamee la Rose è sparita dal mio sonar.
EliminaHo letto di una versione senza tagli del film, ma non credo che la pellicola sia stata poi così sforbiciata, la maggior parte delle scene sono girate per essere volutamente anemiche, ed è chiaro che la Cina sia la forza con cui fare i conti, la Disney le sta tentando tutte per far diventare un successo anche laggiù “Star Wars” senza successo, qui in occidente sono tutti in fotta per i Jedi, in Cina invece sta brutta copia dei loro film con maestri e allievi proprio non piace, quindi non solo abbiamo il PG-13 che è uno scoglio enorme, ora pure le differenze di gusto del più grosso mercato del mondo, non basta nemmeno più avere i soldi per avere film decenti ;-) Cheers
Non ho visto il film ma chissà perchè la tua recensione non mi lascia sorpreso.
RispondiEliminaOra, dopo essermi sorbito The Rock che combatte contro il Coccodrillo con le ali non ho interesse a vedere Jason Statham contro un megalodonte che - da quel che ho capito - è meno violento di quello visto nei "Jurassic World".
Me lo lascio nella lista di film "da vedere quando sei troppo stanco per guardare storie serie".
Saluti e nuota, nuota e nuota!
Sai come li chiamo io quel tipo di film così? Li chiamo “Porcate di mezzanotte”, perché a quell’ora non hai più voglia di una roba su cui devi pensare troppo, una volta dovrei lanciare questa definizione in una rubrica, le “Porcate di mezzanotte” film per quando i neuroni hanno già messo il pigiama ;-) Cheers
EliminaAh, ah, ah, ah! Gran bella definizione! XD Una volta per questi film comunque si spendeva poco di solito. Ora invece dollaroni su dollaroni! °_O
EliminaNooo non ricordavo il cane nello Squalo! Ma come mai 'sti cani viene spontaneo buttarli in acqua appena gira un mostro marino? :-D
RispondiEliminaOrmai la Warner è la casa figlia della Legendary cinese, è una succursale: quando i figli dei ricchi cinesi dicono "Mamma, voglio vedere uno squalone" telefonano alla Warner e ne sfornano uno :-D
Ora sta arrivando Godzilla vs King Kong e sarà un peccato che gli italiani ignorino le differenze delle culture asiatiche: i cinesi che fanno i soldi giocando coi pupazzoni inventati dai giapponesi è uno schiaffo che mi sa che parecchi a Tokyo faranno harakirI! :-D
(Negli anni della "ninja-mania" i cinesi presero gli austeri ninja giapponesi solo per il gusto di vestirli di tutine variopinte e fosforescenti.)
A proposito di titoli, come dicevi anche tu "The Meg" ha subìto un trattamento italiano plus deluxe, e ha preso il nome più stupido del mondo: la Mondadori, al momento di stampare il romanzo omonimo, è stata costretta a chiamarlo "Shark". Però la casa aveva nei suoi magazzini il secondo romanzo della saga, lì ad ammuffire da vent'anni, così l'ha preso e recentemente l'ha riportato in libreria. Come "MEG 2"? No, perché in Italia non esiste "MEG 1". Allora "Shark 2"? perché farebbe confusione. Alla fine ha scelto... "MEG"... Quindi "MEG 2" in Italia si chiama "MEG"! :-D
Se sono tutti cani mattinieri come uno dei miei, che viene a rompere alle cinque del mattino perché vuole mangiare, forse ho capito il perché :-P
EliminaScherzi a parte davvero, quasi me li vedo i cinesi con regale sdegno, gettare soldi sul tavolo per far contenti i ragazzetti americani, l’idea dei cinesi che producono spendono soldi per produrre qualcosa che arriva dalla cultura dei loro storici rivali è una violenza, l’unica speranza che abbiamo è nella reazione giapponese. Se quando gli americani hanno messo le mani su Godzilla con il film di Roland Emmerich del 1998, hanno dato il via ad una serie di film giapponesi in cui ‘Zilla era sempre più grosso e cazzuto (ultimo “Shin Godzilla” in questo senso detiene al momento il record), io mi siedo qui è aspetto di vedere prima “Godzilla vs King Kong” e poi cosa faranno i Giapponesi per riprendersi il loro Kaiju più famoso :-D
Sarebbe stato più da signori un sottotitolo “… il libro che ha ispirato il film bla bla bla”, anche se questa cosa dei libri con locandine e titoli mutuate dai film la trovo tremenda, questa trovata di fare diventare “MEG 2” semplicemente “MEG” è tremenda, peggio dei titoli italiani della saga di film su “Maniac Cop”. Cheers!
Ma che bella sarebbe una faida cino-nippo-americana dove fanno la gara a chi ce l'ha più grosso? Gli americani hanno preso i kaiju e li hanno fatti combattere contro i robottoni a Hong Kong? Perfetto, i cinesi rispondono con "Lo Squalo 3.0": 27 metri di gentilezza con Statham che lo prende a schiaffoni pescandolo direttamente dalla Fosse delle Marianne. Ora palla ai giapponesi. Io direi una baleniera-portaerei che infilza un mega-calamaro da 800 tonellate al largo della California con quelli di Greenpeace che si mettono in mezzo alle scatole rendendo tutto più difficile. Alla fine, direttamente dal ponte della nave, 100 maestri armati di katana preparano sushi per mezza Hollywood con comparsate di attori più o meno famosi che mangiano calamarone crudo col riso dai bordi delle loro piscine.
EliminaPoi è di nuovo il turno degli americani che devo spararla ancora più grossa... Michael Bay starebbe pensando di fare un nuovo film di Dragon Ball e di far saltare veramente per aria la luna il 4 Luglio così Goku non si trasforma in gorillone!
La battaglia è già cominciata con il “Godzilla” di Emmerich, e con “King Kong Skull Island”, per il resto, dove si firma per un “Dragon Ball directed by Michael Bay”? :-D Cheers
EliminaMa Cassidy, esiste già un "Dragon Ball" statunitense!
EliminaSolo che l'hanno stranamente chiamato "Man of steel"... ;)
In effetti ci sta, anche se secondo me “Man of Steel” più che a “Dragon Ball” ha rubacchiato da un altro fumetto, ovvero “Miracleman” di Alan Moore, sono sicuro che Zack Snyder lo conosce perché i due hanno dei precedenti :-P
EliminaPer il resto ricordo di un “Dragon Ball” americano, ma sento solo un dolore al fegato, non so come mai ;-) Cheers
Pensa che da anni ho il DVD del Dragon Ball americano, preso su bancarella, ma non trovo il coraggio di guardarlo :-P
EliminaLa vera fonte di ispirazione di "Man of Steel" è la camomilla Bonomelli: ancora oggi uso quel film per dormire che è un piacere :-D
Immagina una co-produzione: il King Kong americano e il Godzilla cinese contro... il giapponese Megaloman! Con tutti in sala che gridano: Me-me-ga-ga-lo-lo-man!
Il classico film che scontenta tutti, chi ama il Manga originale l’anime derivato, ma anche chi non sa nulla della storia e si guarda solo il film, ogni volta che ci ripenso poi, mi viene voglia di mettere su un film a caso di John Woo, solo per cancellarmi dai neuroni quello spreco di Chow Yun-Fat.
EliminaAhahah “Man of Bonomelli” :-D L’unica cosa buona di quel film è la parodia firmata da Leo Ortolani:
https://leortola.wordpress.com/2013/07/04/man-of-steel-la-recensione-che-non-serve-piu/
Nuuuo! Guarda se l’alleanza/faida cino americana ha come effetto il ritorno di Megaloman, a me sta benissimo, sono già pronto ad unirmi al coro! ;-) Cheers
tutto vero queelo dici caro m aio l'ho vito ad agosto con un caro amico al cinema con l'aria consizionata ( bello!!!!!) e ho gradito-
RispondiEliminase faranno meg 2 versus the big polipo andrò a vederlo.
la cina ha vinto!!!!
rdm
Mai sottovalutare l’attrattiva dell’aria condizionata ;-) Hai presente “terminator 2” quando John Connor diceva: «Ora Skynet lo teniamo per le palle», ecco noi siamo Skynet e la Cina nella parte di John Connor ;-) Cheers
EliminaCarabara, plaudo la tua scelta di non rivelare classified data, ma sei troppo ben informato per non sapere che Jase nuota con i bracciali ancora oggi e che è stato visto piangere come la Shelley di Shining quando ha realizzato quanto era alto lo scivolo colle curve dell'Isola Verde di Chioggia che Crepascolino affronta ridendo come il Joker. Tutto quello che il mondo crede di sapere sul suo curriculum olimpico è frutto del lavoro di biografi prezzolati dall'Old Vic in cui Jase ha mosso i primi passi come Sesto Alabardiere da Sinistra in una replica di qualche oscuro dramma elisabettiano. Qualcuno - non Kev Spacey che al tempo non dirigeva ancora il teatro - si è accorto che " il sosia palestrato di Bruce Willis " aveva un talento istrionico di classe John Gielgud, ma Jase aveva contratto dei debiti con metà degli allibratori di Londra per pagare pregiati in folio del Bardo e quindi il suo agente ha scelto di trasformarlo in un action hero. Ironico se si considera che Statham ad un provino per un Pesce di Nome Wanda si è lussato una anca nel tentare di replicare una delle acrobazie che Kev Kline farà poi nel film senza stunt. Non è confermato, ma pare che Melissa McCarthy lo abbia battuto a braccio di ferro sul set di Spy e sembra che Jase non volesse rassegnarsi a perdere con una ragazza oversize e che si sia giocato anche un inedito di Chris Marlowe che proverebbe sia stato davvero " anche " Shakespeare.
RispondiEliminaJessica Alba mi ha detto che il divo sta mettendo da parte i dindi di tante produzioni cinesi - nei prossimi cinque anni interpreterà altri dieci film in cui è un mercenario a mollo nella birra fino a quando qualcuno lo chiama perchè ritrovi le vere pergamene del Mar Morto sorvegliate da un kraken per famiglie - per poter mettere in scena finalmente il suo soggetto originale Alabarda Spaziale che rilegge i robottoni di Go Nagai come fossero avatars dei Celestiali di Kirby. Un Pacific Rim sotto acido. Vedremo. Ciao ciao.
In realtà è tutta una trama in stile “Anonymous”, Jase mente e anche Crepascolino potrebbe batterlo a braccio di ferro, specialmente se lo fa imitando il Joker, comunque io con Melissa McCarthy non farei a braccio di ferro, mi sa di una tosta. Considerando che deve stare a mollo nella birra come il filetto alla Guinness potrebbe essere un “Pacific Bir” sotto acido, ma mi accontenterei di un “Crank 3”, anche se Go Nagai e King Kirby nella stessa frase mi fa viaggiare la mente! Cheers
EliminaNon l'ho visto e di sicuro non lo vedrò (ho almeno altri quattro o cinque Sharkanado da vedere prima!).
RispondiEliminaL'unica cosa è che credo che il megalodonte fosse in effetti una specie estinta che apparteneva all'ordine degli squali.
Auguri per gli “Sharknado”, però con il piglio giusto qualche momento scemo lo sfornano sempre ;-)
EliminaSi lo è, e nel film è anche tutto spiegato per filo e per segno, ma mi ha fatto ridere il fatto che una belva descritta come così pericolosa e senza predatori, poi di fatto nel film sembri una mucca senza le macchie ma con le pinne ;-) Cheers
Lo sostengo ormai da qualche anno: negli anni '70 c'è stato Lo squalo, poi altri film seri carini sugli squali. Poi nel 2013 è arrivato Sharknado - e ancora prima la serie di Megashark che comunque gli è inferiore - e gli squali "seri" al cinema hanno smesso di avere senso di esistere.
RispondiEliminaShark - Il primo squalo - anche a me urta un casino quando un titolo inglese viene adattato con un altro titolo inglese, una cosa di una stupidità senza eguali, ancora peggio di quando il sottotitolo italiano traduce il titolo alla lettera - è un filmettino innocuo e poco utile. Jason Statham fa una delle poche cose che recitativamente gli vengono bene, ovvero se stesso, e l'azione è pochina per quanto mi sarei aspettato. Mi son piaciute invece le scene nelle profondità della Fossa delle Marianne, quelle in cui viene mostrata la fauna che la abita, che è una cosa che mi affascina sempre tantissimo.
Il peso di Megashark prima di Sharknado è sottovalutato, il secondo è diventato un fenomeno pop, ma l’Asylum è con Megashark che si è fatta notare. Concordo in pieno, poi mi basta un sottomarino in un film per essere felice ;-) Peccato perché avrebbe potuto essere molto di più di tutto, più violento, più azione, invece… Ciccia. Cheers!
EliminaGrandissimo pezzo, come al solito, e muchas gracias per la citazione!
RispondiEliminaGiasone spacca sempre, ma sta decisamente diversi passi indietro a Sly, un pò come il Megalodonte rispetto allo squalo di Spielberg, che si mangia ancora tutto.
La citazione di Dory, però, è notevole.
Figurati de nada, quando si manifestano questi allineamenti di blog vanno cavalcati, grazie a te!
EliminaAmen, il paragone mi sembra azzeccato, Giasone nuota ma Sly è ancora il pesce più grosso dell’oceano ;-) La citazione mi ha ucciso, durante la visione mi tenevo le mani sulla bocca per non ridere della filastrocca di Dory cantata da Jason (storia vera). Cheers!
Sarei tentato di vederlo solo per la citazione di Dory, ma mi sa che passo...
RispondiEliminaÈ un peccato che non si riesca a fare un film con gli squaloni come Blu profondo, che ti diverta fino all'ultimo.
Ero con entrambe le mani sulla bocca per soffocare le risate, intorno a me il resto del pubblico forse non ha colto la battuta, ma mi ha ucciso dal ridere ;-) Jon Turteltaub è un gamberetto della regia, mentre Renny Harlin era il Megalodonte! Cheers
EliminaComunque Turteltaub ha finito per fare la fine di Harlin in quanto a carriera! Rispetto ai due film con NC l' asticella pare si sia abbassata abbastanza rispetto a pretese! °_O Sono passati 11 anni, ma sembra anche di più! Sic!
EliminaVisto al cinema e concordo sull'implausibilità di alcune scene (come quella vicina la spiaggia ad esempio) ma sul pg13 non posso che difenderlo. non perchè io apprezzi il pg13 ma perchè Statham e tutti gli altri lo sapevano che il film era girato con i dindini cinesi e sanno anche che la censura in Cina è parecchio severa. Dico è chiaro che la produzione deve aver dato degli ordini molto precisi in merito. In questo non mi sento di dar torto al film. Se prendi i soldi dai cinesi poi è normale che ti devi adattare. Dico se io sono contrario alle armi e poi lavoro alla Beretta non è che non so cosa produce la Beretta. Lo so ma, consapevolmente, decido ugualmente di lavorarci. Poi non posso lamentarmi però
RispondiEliminaA meno che non abbiano scambiato la Beretta per quella che fa i salami ;-) Scherzi a parte, anche secondo me la storia del "Oopps! adesso è un film PG-13" non regge, mi sembra abbia qualche buco di sceneggiatura questa storia. Cheers!
EliminaHai ragione da vendere, film scemo e poco sanguinario per avere il massimo rendimento, però devo dire che in alcuni situazioni il film dove pensavo che la trama avrebbe fatto x mi ha trollato alla grande facendo y.
RispondiEliminaIn effetti questo film non fa quasi nulla di quello che era lecito aspettarsi da lui, il che normalmente potrebbe essere un bene, ma questa non è una di quelle volte ;-) Cheers
EliminaUn film da ridere, su tutti i fronti 😂😂😂 concordo con la tua opinione.
RispondiEliminaPerò Jessica è veramente troppo troppa!
A differenza del film lei si è tanta roba davvero! ;-)
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