I ragazzi della “Aftershock Comics”, casa editrice americana nata nel 2015, si sono messi d’impegno per imporsi sul mercato, a nasare la bontà dei loro fumetti qui da noi sono stati i tipi della SaldaPress (gli stessi che pubblicano i fumetti di The Walking Dead). Devo dire che la casa editrice ha dei titoli mica male, se restare da queste parti ne vedrete arrivare almeno un altro (datemi il tempo di finire di leggerlo ok?), ma questi per la SaldaPress sono stati soldi facili, se metti il nome di Garth Ennis in copertina, stai sicuro che almeno una copia l’hai già venduta. A me.
Per quei due sul pianeta che non avessero ancora avuto il
piacere di conoscerlo Ennis è il papà di Preacher e di Hitman, il suo approccio iconoclasta al
fumetto e la sua fama precedono lo scrittore Nord Irlandese, mettiamola così, se
fosse un gruppo Rock, Ennis avrebbe qualche pezzo lento e altri decisamente
veloci (e Punk), il suo registro si alterna quindi tra trame più realistiche
che ad esempio negli ultimi numeri di Punisher, ed in altre in cui il tono
grottesco della storia è decisamente alto, ecco, “Jimmy's Bastards” fa sicuramente parte di questa seconda categoria!
Jimmy Regent è un letale agente dell’MI6, anzi scusate, è il
loro migliore agente segreto, ma questo dovreste averlo intuito visto che Jimmy
è ricalcato volutamente sullo 007 degli anni ’60 e ’70, fisicamente somiglia a
Cary Grant, che poi era la prima scelta di Ian Flemming per far interpretare il
suo personaggio sul grande schermo, in assenza di Grant dovemmo accontentarci
di un giovanotto scozzese che gli somigliava, un tale di nome Sean Connery (Storia
vera), poteva andarci peggio dai!
Da Roger Moore invece il nostro Jimmy prende sicuramente in
prestito i cattivi coloriti, ad esempio pronti via, a pagina uno del volume lo
troviamo impegnato a sventare un attacco di terroristi della domenica, a bordo
di un dirigibile/ristorante, sulla cui fiancata è possibile leggere “…ordon
Ramsay's soar”. Insomma siamo alla prima vignetta di pagina uno e già sto
ridendo da solo come lo scemo che sono.
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Il suo nome è Regent... Jimmy Regent. |
Tra i cattivacci un illusionista che cerca i tuoi punti
deboli suggerendoti parole sgradevoli ma soprattutto la sua scimmia dal
cervello umano di nome ehm, Bobo. Non proprio due pesi massimi per uno come
Jimmy, che con un sorriso, una battutaccia e un salto nel vuoto salva l’Inghilterra.
Ancora!
Sapete cos’altro ha in comune Jimmy con la sua controparte
di riferimento? Oltre al fatto che per lui è sempre l’ora di stappare una
bottiglia di quello buono? Sicuramente la predilezione ad intrattenersi con
belle signorine, anche perché nessuna resiste al suo fascino anche se Jimmy molto
probabilmente la mattina dopo sé la sarà già filata. Si perché qualunque cosa
indossa l’agente Regent gli calza ovviamente a pennello, tranne l’unica cosa
che non ha indossato mai, ad occhio e croce un preservativo direi, anche perché
questo, in maniera esplicita ma senza rivelare troppo, spiega il titolo del volume:
Una cascata di bastardi.
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Una SIMMIA! Per di più vestita da clown! Ok sono un bimbo felice. |
La musica un po’ cambia quando a Jimmy viene affiancata la
bella e brava agente Nancy McEwan, che a differenza delle altre bamboline, è
dura come un chiodo da bara e anche se non immune al fascino di Jimmy, resta
abbottonata (in tutti i sensi) anche perché il caso lo richiede, possibile che
tutti gli storici avversarsi dell’agente più celebre dell’MI6 si siano alleati
per fare la pelle a Jimmy? Ma soprattutto, che cosa è la famigerata “Soluzione
Gender” di cui tutti parlano?
In “Jimmy's Bastards - Una cascata di bastardi”, quel
pazzoide di Garth Ennis non prende decisamente prigionieri, il suo Jimmy Regent
sarà puro il buono della storia, ma è un bastardo egocentrico ed egoista in piena
regola, insomma un vero bastardo. Ennis spinge l’acceleratore sul tono
grottesco della vicenda e il risultato è spassoso, se escludiamo Nancy McEwan,
non credo ci sia un solo personaggio normale in tutta la trama, e quindi tutta
la storia è una perfetta occasione per omaggiare e sbeffeggiare i classici
topoi narrativi alla James Bond, tipo dover sventare un piano
talmente folle, che più che architettato da Auric Goldfinger, sembra un parto
della mente del Dottor Male!
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I vantaggi dell’essere la spia più celebre dell’MI6. |
Ai disegni troviamo l’ottimo Russ Braun, uno che sui testi di Ennis aveva già disegnato parecchi volumi della serie “The Boys”, bisogna dire che il tratto di Braun è perfetto quando il vecchio Garth decisa di buttarla in caciara, il disegnatore riesce a rendere alla perfezione sia i personaggi grotteschi che gli sbudellamenti, che di solito non mancano mai se a scrivere è Garth Ennis.
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Niente ingresso in costume stile Ursula Andress, caschi male Jimmy. |
Spero di non dover aspettare troppo la prossima storia, ora
sono curioso di vedere come quel pazzo di Garth Ennis concluderà la vicenda. Amici
della SaldaPress, non tenetevi il volume due solo per i vostri occhi,
altrimenti mi metto sotto i vostri uffici, con la mia vocina da orco delle
favole a cantare “Skyfall” di Adele! Ma proprio da mattina a sera, giuro che lo
faccio!
Cary Grant sarebbe costato quanto tutto il primo 007 - cestini della colazione inclusi - ed i produttori ripiegarono su un ragazzone ex ballerino di fila ex marinaio ex decoratore di bare eletto miglior attore in una pellicola Disney di qualche anno prima e Connery ebbe la parte, ma Grant fu sempre la sua bussola per la eleganza del suo JB. Cary - a sentire Hitch - aveva già interpretato 007 in un certo senso perché Intrigo Internazionale , secondo il papà di Marnie e di Rebecca la prima moglie, era il prototipo insuperabile della intera saga ( opinione espressa dal regista sia nel libro conversaz con Truffaut sia nel biopic con Hannibal The Cannibal nel ruolo di Hitch ndr ).
RispondiEliminaA giudicare dalle vignette postate dal Carabara nazionale, Regent ricorda anche il quasi dimenticato Geo Lazenby che ballò una sola estate al suono del celebre theme reo, forse, di piangere nel finale la vedovanza da Emma Peel piallata da Kojak. Invecchiando Geo ricorda al mio occhio miope Bruce Campbell. So che Sam Raimi legge avidamente queste pagine e quindi spero che accetti un suggerimento dal suo amico ed ex mentore e metta in scena il mio soggetto Ashes To Ashes che a grandi linee racconta di due Pierrot zombi padre e figlio che combattono lavatrici senzienti ed antropofaghe in un altroquando in cui satelliti continuano a precipitare dal cielo su spiagge incontaminate in un eterno crepuscolo dove il Primo Fattore è una mezza porzione di vecchietta. Ammetto che è una rilettura del video del song del Duca Bianco, ma le note sono sette...
Mi sbaglierò, ma il mio amico ed ex allievo Garth ha chiamato Nancy Mcewan per un omaggio allo scrittore Ian che con il suo romanzo Miele propone una spy story diversa da Fleming e da tutto quello che può proporre Segretissimo.
Scusa la mia assenza di sintesi che potrebbe portarti a mescolare quanto ho scritto quando è solo prosa agitata. Ciao ciao
A rivederlo oggi “Licenza di uccidere” sembra davvero fatto con l’equivalente di quello che Cary Grant si beveva in una cena tra amici, eppure resta un gran titolo, il concetto che poi Grant fosse già stato Bond è talmente azzeccato che persino il Dottor Lecter lo ha ribadito nella biopic, ma secondo sta solo citando il libro di Truffaut per guadagnarsi punti realismo ;-)
EliminaQui stai sfondando una porta aperta, “Al servizio segreto di sua maestà” è tra i miei tre 007 del cuore, la scena di lotta sulla spiaggia forse la più bella scena di botte vita in un film di Bond, inoltre la storia personale di Lazenby è da film!
Nella serie tv hanno fatto interpretare il papà di Ash a Lee Majors, ma in effetti George-Boy Lazenby ha il mento giusto, poi è Australiano, non avrebbe nemmeno dovuto muoversi da casa sua, avrebbe fatto casa e bottega sul set di “Ash vs. Evil Dead”, ma anche con le influenze del Duca Bianco mi va benissimo lo stesso, all hail to the Duke! ;-) Cheers
Non conoscevo questo fumetto ma appena ho letto che è di Ennis mi sono divorato tutto il post in un boccone!
RispondiEliminaE dopo averlo letto posso dirti che è finito dritto nella wishlist!
Un fumetto su un agente segreto non lo acquisterei mai, non è proprio il mio genere ma per come sa buttarla in caciara (ti ho citato) il nostro Garth, non ho dubbi che possa farmi ricredere!
La scena sul dirigibile deve essere stupenda.
Mi fa piacere che ci sia Baun ai disegni, secondo me dà all'autore ancora maggiore identità. Appena ho visto le tavole ho pensato che fosse un The Boys con un agente segreto anni 50-60.
Il vecchio Garth è una garanzia ;-)
EliminaMi ha fatto davvero sghignazzare questo volume, sono rimasto sul vago ma sappi che è piano di trovate davvero matte ;-) Ennis tende a lavorare sempre con gli stessi disegnatori, il che è un bene perché in base al tono della storia può scegliere a chi affidarla, Baun qui è quello giusto. Mentre scopro quando uscirà il volume numero due, fammi poi sapere se ti ho consigliato bene ;-) Cheers!
Lo conoscevo di nome e proprio questo mese, sull'Aliens saldaPress, ho visto la pubblicità dell'uscita: sentivo nell'aria l'arrivo di una recensione volante ^_^
RispondiEliminaSono prevedibile come una replica dell’Ispettore Derrick ;-) Ma quando compare il nome di Ennis in copertina, il fumetto viene a casa con me, è proprio un automatismo. Cheers!
EliminaSe lo legge Mario Adinolfi che si parla di "soluzione gender" non ti dico che succede.. :D Comunque dev'essere molto divertente come fumetto!!
RispondiEliminaHai proprio ragione la “Soluzione Gender” è l’incubo di Adinolfi, anzi a volte penso che il “buon” Mario sia davvero uscito da un fumetto di Garth Ennis per quanto risulta grottesco ;-) Cheers
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