venerdì 13 luglio 2018

Venerdì 13 parte VII - Il sangue scorre di nuovo (1988): Peccato che poi non lo faccia


L’unico modo per migliorare i venerdì, è quando il calendario decide di farli cadere il giorno 13, che qui sulla Bara Volante è il giorno dedicato a Jason Voorhees!




Il settimo capitolo delle avventure dei massacri del nostro Giasone è uno dei più controversi, usciva nelle sale americane trent’anni fa, il 13 maggio del 1988, ovviamente un venerdì (l’avreste mai detto?) è il film che si guadagna il suo Jason più iconico di sempre, il mitico Kane Hodder, ma anche quello che ho sempre considerato il più palloso e piatto di tutti, rivedendolo per lo speciale posso dirvi che non è migliorato di molto, purtroppo.

Il piano originale della Paramount Picture era piuttosto bellicoso, bisogna dirlo, le loro intenzioni originali erano quelle di fare squadra con la New Line cinema e portare sul grande schermo lo scontro con un’altra grande icona horror, Freddy Kruger, che nel 1988 era già arrivato a tre film ed era, quindi, pronto ad incrociare le lame con l’assassino di Crystal Lake. Però, hey gente! Questa è una cosa grossa, se va fatta, bisogna farla come si deve, non che finiamo a sfornare il solito filmetto con ragazzini ammazzati in un tripudio di Ch Ch Ch Ah Ah Ah come facciamo sempre, ok?

“Buonasera biglietti prego”, “Ma è una tenda da campo!”, “Allora invece del biglietto ti stacco la testa”.
Ci si mette sotto alla ricerca di una storia sensata per far funzionare insieme i due personaggi, le rotelle girano, i cervelli fumano è quello che viene fuori è un mucchione di fogli di carta con tante idea scribacchiate sopra, ma nessuna davvero buona, risultato finale, un grosso nulla di fatto, la New Line preferisce continuare a far correre da solo Freddy, infatti nell’agosto del 1988 esce Nightmare 4 - Il non risveglio diretto da quel adorabile pazzo di Renny Harlin, ma questa è un’altra storia che non è detto non racconteremo, so che i lettori di questo blog hanno la pazienza di inseguirmi nei miei diabolici piani a lungo termine, in pratica io sono l’adolescente che scappa nel bosco e voi Jason, pazienti nell’inseguirmi a passo deciso e costante. Nel frattempo, non perdetevi lo speciale dedicato a Nightmare del Zinefilo!

Per veder scontrare sul serio i due assassini, toccherà aspettare il 2003, ma nel frattempo la Paramount rimasta con un palmo di naso, si guarda intorno e dice: «Eh chi siamo noi? I figli della serva? Anche noi facciamo un altro film tzè! Chisseloincula quel chiacchierone con l’eczema e il maglione a righe». Probabilmente prima di scappare via piangendo a chiudersi in camera loro sbattendo la porta.

Emetto certe bolle che, salendo a galla, corron sulla schiena fandomi felice, giunte in superficie non mi piaccion piu’ (Cit.)
Il film viene affidato a John Carl Buechler, tecnico degli effetti speciali con un curriculum lungo come un braccio (di Kane Hodder, però), ma con poca esperienza come regista, fino a quel momento il titolo più rilevante resta “Troll” (1986), lascio a voi il compito di valutare se questo è più o meno un buon biglietto da visita. Però alla Paramount quell’idea di un “Jason VS [INSERIRE-QUI-NOME]” brucia ancora nel cuore, non si potrebbe mettere su qualcosa di simile, senza dover perdere tempo con tutta quella nooooooiosa faccenda dei diritti di sfruttamento, cioè tipo avete presente Scanners di David Cronenberg? Alla gente è piaciuto, possiamo fare una cosa tipo Scanners? Ma anche che so Stephen King, al pubblico piacciono i film tratti da suoi libri, non possiamo tipo fare “Jason VS Carrie”?

Tina Carrie lo sguardo di Satana penitenza.
A questo punto, m'immagino l’ipotetico autore di questa bislacca idea, ventre con le unghie cerca di restare attaccato al tavolo della riunione creativa, mentre viene gentilmente condotto fuori dagli uffici dai gorilla della sicurezza della Paramount. Poi come succede sempre sul posto di lavoro, quando un sottoposto ha un’idea, il suo capo gliela scippa al grido di «Ho avuto un’idea!» in un coro di applausi e fantozziani «Un bravo direttore! Un grande direttore!». All’uomo o alla donna che ha lasciato le unghie sul tavolo, va riconosciuto che David Cronenebrg e Jason Voorhees si sarebbero incontrati davvero, da qualche parte, nel futuro, ma il presente prevede Giasone contro una generica ragazzina dai poteri telecinetici che chiameremo Tina.

Tina Shepard (Lar Park-Lincoln) sostituisce Tommy nel ruolo di antagonista umano di Giasone, dettaglio sottolineato dal titolo originale del film, “Friday the 13th Part VII - The New Blood”, che qui da noi diventa “Venerdì 13 parte VII - Il sangue scorre di nuovo”, molto ironico, perché di sangue in questo settimo capitolo se ne vede pochissimo, sicuramente non abbastanza perché possa scorrere, un cerotto e passa tutto.

Se ve lo state chiedendo, anche a livello di epidermide femminile, non vedrete più di questa.
Il film si apre con la voce narrante che ci mostra la “trama” fino a questo punto e qualche omicidio a caso preso dai film precedenti, cosa ci sarà mai da riassumere? Jason Voorhees uccide “Adolescemi” nei pressi di Crystal Lake ed ogni volta che sembra morto torna in vita, fine della trama, questo riassunto tipo serie tv (…Previously on Friday the 13th) non serve davvero a molto. Passiamo alla prima scena, quella in cui facciamo la conoscenza di Tina, detta Tina Fortunina!

È venerdì 13, cioè questo già lo sapete, ma lo è anche nel film e la piccola Tina Fortunina è stufa di sentire litigare i suoi genitori, papà è di nuovo ubriaco e impegnato a picchiare la mamma, quindi Tina Fortunina scappa sule sulla barchetta e prende il lago sulle acque di Crystal Lake. Suo papà corre sul pontile per fermarla, ma la bimba è incazzata con lui «hai picchiato di nuovo la mamma vorrei che fossi morto» e SBAM! Parte il terribile sguardo di penitenza di Tina Fortunina! Basta uno sguardo della biondina e il pontile crolla, ciao ciao papino.

PENTITEVI! (E se poi te ne penti?)
Anni dopo, lo psicologo di una cresciuta Tina Fortunina suggerisce alla madre della ragazza di riportarla a Crystal Lake per le vacanze, in modo da poter superare il trauma infantile. Ora, non sono un esperto di psicologia, potrebbe anche essere una soluzione logica, se non fosse che nel frattempo Crystal Lake è diventato il luogo del pianeta con più alto tasso di ragazzini morti ammazzati del globo, no davvero bell’idea, inoltre non è ben chiaro quando sia accaduto questo dramma familiare, perché Jason è ancora incatenato sul fondo del lago, dove lo abbiamo lasciato alla fine del capitolo precedente, quindi Tina ha sempre vissuto lì? Cioè era una bambina nei pressi di Crystal Lake fin dal primo film? Insomma, non è chiaro, ma con “Venerdì 13” meglio non curarsi troppo della continuità interna dei vari film, non lo ha mai fatto nessuno, non vedo perché dovremmo iniziare proprio noi adesso.

Miei dubbi a parte, l’unica cosa chiara è che lo psicologo che ha in cura Tina Fortunina, il Dr. Crews ha una faccia nota, è interpretato da Terry Kiser, sono sicuro di averlo già visto da qualche parte e se non altro questo dubbio mi distrae dal fatto che il film non brilla certo per brio. A rompere la monotonia solo le sedute di Tina Fortunina con il Dr. Crews che pare molto più interessato ad indagare sui poteri telecinetici della ragazza che ad aiutarla davvero con il suo trauma, ad esempio, il dottore non fa altro che stuzzicare la bionda per costringerla ad usare i suoi poteri, con cui Tina Fortunina fa cose incredibili, tipo dare fuoco ad un pacchetto di fiammiferi. Che detta così, mi rendo conto non essere tutta sta gran cosa lo so, però se lo fai con la mente embè, tutta un’altra roba. Forse.

Eppure io ti ho già visto da qualche parte, vabbè con te ci vediamo alla fine del post.
Cosa può succedere a questo punto della trama rivoluzionaria? La ragazzina di nuovo sul lago rivivendo il trauma della morte del padre dichiara «Vorrei fossi ancora vivo» solo che drammaticamente dimentica il soggetto, quindi dal profondo delle acque a risvegliarsi è il nostro Jason! Finalmente perché dopo mezz’ora ancora non è successo niente in questo film.

Da una parte abbiamo un mostro immortale (con la novità della colonna vertebrale a vista e di una parte di mandibola che spunta dalla solita maschera da Hockey danneggiata) esperto nel terminare anzi tempo la vita dei teenager, dall’altra una ragazzina con poteri ESP, sembra l’inizio di un barzellette dal finale già segnato, nel mezzo tocca far accadere qualcosa, perciò dentro con gli “Adolescemi”, facciamo entrare la carne da cannone!

La carne da cannone, che per comodità si è già piazzata vicina alla griglia.
Tra i più caratteristici abbiamo la sfigatella che si trucca per diventare figa, ma l’unico uomo su cui riesce a fare colpo e Jason che la insegue nel capanno degli attrezzi, un posto pieno di oggetti affilati, appuntiti e taglienti che è davvero il posto ideale in cui nascondersi da un assassino con la passione per gli omicidi all’arma bianca.

Da segnalare anche l’odiosa bionda, molto Vamp con filo di perle alla Lisa Simpson al collo (che in un momento di rabbia, Tina Fortunina le farà saltare usando i suoi poteri e il suo “Sguardo di penitenza”) di nome Melissa (Susan Jennifer Sullivan), una specie di arpia doppiogiochista con il principale compito nella vita di essere stronza e di far fare figure di niente a tutti i personaggi del film, Tina Fortunina su tutti.

Notevole anche il “Bello figheiro” di turno, tale Nick (Kevin Spirtas), oggetto del desiderio di tutte, Melissa in particolare, di cui non sappiamo molto, ma quel poco che scopriamo ci dice con che cura vengano cesellati gli adolescenti in questa saga. In pratica, Nick era in una banda a Pittsburgh, però ora ha messo la testa al suo posto, ora va al serale. No, vi giuro! Non è una delle mie caSSate è uno dei dialoghi di questo film!

"Ero un ribelle bimba, ma ora sono il primo della classe al serale".
Il copione è sempre lo stesso, Jason inizia a macellare i ragazzini partendo da due rimasti in panne con l’auto a bordo strada, usando un picchetto per la tenda e il suo caratteristico passo, lento e costante, con cui riesce SEMPRE a prendere anche il più agile dei ragazzetti, anche se quello corre come Usain Bolt, il solito Achille e la tartaruga, il paradosso di Zenone che qui sopra, specialmente quando il venerdì e il 13 si manifestano insieme sul calendario è meglio nome come “Paradosso di Giasone”.

Bisogna dire, però, che questa volta Jason Voorhees è una presenza a livello fisico veramente minacciosa, lo interpreta per la prima volta i 193 cm di Kane Hodder, stuntman che è diventato (anche un po’ suo malgrado) una delle maschere Horror più famose della storia, anche se nei suoi film non si vede quasi mai in faccia, è l’attore che ha fatto da “Rimpieno” a Jason per più volte, questo film rappresenta la prima delle quattro sortite dietro la maschera da Hockey e se contiamo che è anche il ripieno di Victor Crowley nella quasi parodia di Venerdì 13, ovvero la saga di Hatchet, beh siamo davvero davanti ad uno specialista!

All'ombra dell'ultimo sole, s'era assopito un Kane Hodder e aveva un solco lungo il viso, come una specie di sorriso.
Le novità meno efficaci di Kane Hodder di questo film, purtroppo, sono altre, ad esempio il fatto che sì, i morti ammazzati che Jason lascia sul terreno sono ben 15, ma gli omicidi in sé sono uno più frettoloso e pudico dell’altro. I pesanti tagli imposti dalla Paramout si vedono tutti, i risultati sono adolescenti uccisi fuori campo, il machete di Jason che colpisce velocissimo, lasciando intravedere una goccina di sangue, roba che se per caso in quel momento sbattete le ciglia, ciao, il sangue è andato, altro che scorrere ancora, in questo film di sangue non ce n'è proprio! L’unico omicidio memorabile è quando Jason prende una ragazza dentro il suo sacco a pelo e la sbatte fortissimo contro un albero uccidendola, notevole e credibile solo grazie al corpaccione di Kane Hodder, ma di emoglobina nemmeno l’ombra.

Shut up and drive DIE.
Che senso ha produrre un film la cui forza sono gli omicidi splatter, se poi non mi fai vedere gli omicidi splatter? Sarebbe un po’ come fare un porno dove i protagonisti si fanno le coccole, a chi fregerebbe mai? Ma il film trovo un altro modo per mettersi i bastoni tra le ruote da solo, i non meglio identificati poteri di Tina Fortunina si manifestano in vario modo, oltre a poter spostare oggetti con il pensiero nemmeno fosse una puntata di “É quasi magia Johnny” (così sono sicuro di che canzoncina avrete in testa per il resto della giornata… BAUAHAHAAH!) e, ovviamente, l’ormai mitico “Sguardo di Penitenza” alla Ghost Rider con cui Tina punisce i cattivoni, la ragazza è afflitta da un altro problema, i suoi poteri le permettono di vedere, con svariati minuti di anticipo come le persone moriranno, in un film dove l’unico motivo di interesse sono proprio gli omicidi per Tina e gli spettatori più che un potere, è una maledizione: la maledizione dello Spoiler!

Tina non potrà mai avere una vita normale, ecco perché dice a Nick (il biker che va al serale) che una come lei gli causerebbe solo problemi, ve li immaginate sul divano a vedere la nuova puntata di Giocotrono con Tina che sa già chi morirà con diversi minuti di anticipo? Cioè, ma vi sembra vita questa!?

L’assassino è il Professor Voorhees, con il machete nel bosco di Cristal Lake! (troppo facile giocare a Cluedo con te Giasone).
Quindi, ricapitoliamo: abbiamo un film dove ad un certo punto, tutte le coppiette di giovanotti e giovanotte, iniziano a fare sesso, ma senza che si veda assolutamente niente, ma NIENTE proprio. Dove gli omicidi sono velocissimi, senza sangue e, per di più, vengono anticipati con svariati minuti di anticipo dalla maledizione dello Spoiler di Tina. No, sul serio si può fare un horror in queste condizioni? No, perché “Venerdì 13 parte VII - Il sangue scorre di nuovo” non è un horror, è una presa di posizione, una denuncia nei confronti di tutti quelli che si divertono a “Spoilerare” le trame agli altri, Tina Fortunina rappresenta il dramma dello spettatore medio che una volta era minacciato da Jason oggi, invece, da una rivelazione dietro l’angolo, “Venerdì 13 parte VII” è un film Anti-Spoiler, prima che il concetto di Spoiler stesso venisse creat… Non è credibile, vero? No, infatti, andiamo avanti con il commento.

In un mare di noia mortale chi deve morire muore e chi si salva arriva allo scontro finale che vede Tina ormai padroneggiare i poteri che fino ad un minuto prima non riusciva a controllare (non si sa come), alla ragazza basta fare un cenno d'intesa agli oggetti che quelli in tutta risposta partono veloci come dei V2 verso la faccia di Jason e parliamo di ogni genere di oggetti: lampadari, piante di Ficus (simbolo del potere!), latte di benzina... Ricapitoliamo: abbiamo un cattivone che a passo lento e costante si avvicina alle sue vittime e l’eroina che a suo volta immobile, fa una finta di sopracciglia e qualche oggetto parte a caso a colpire l’avversario. In pratica è un trionfo di immobilismo questo scontro finale! Una gara a chi si muove di meno, pare di guardare uno degli ultimi film di Steven Seagal.

“Oddio che schifo! Non bastavano le bare ora pure le tv volanti!” (ocheti pocheti ocheti wà)
Eppure, in questa lotta tra un oggetto immobile mascherato che ne incontra un altro, però biondo, “Friday the 13th Part VII: The New Blood” manda a segno una scena che non serve a molto, ma è diventata comunque una delle più iconiche di tutta la saga: tra uno sguardo ed un cenno, Tina Fortunina fa saltare la maschera da Hockey e Giasone che risponde con un bel primo piano sul suo bel faccino, una delle inquadrature più famose, una di quelle che viene sempre fuori quando si parla di Venerdì 13, il fascino di “The man behind the mask” (come cantava Alice Cooper) è sempre fortissimo, anche se non serve a nulla come in questo caso.

Il peggio caso di acne giovanile mai visto in vita mia.
Lo scontro tra i due soprammobili si risolve in un modo al limite del ridicolo, dalle acque del lago esce il padre di Tina Fortunina (il signor Fortunina) che prende Jason e lo riporta sotto insieme a lui. Visione? Momento onirico? Enorme cazzata? Fate voi, non so perché dovrei considerare uno che si ubriacava e picchiava la moglie come una “Forza del bene”, ma tanto il film va così inutile perderci pure tempo.

Sapete, invece, cosa mi preme di sottolineare? Il fatto che l’unica scena un minimo interessante, Jason che sbudella lo psicologo usando un decespugliatore (perché il nostro Giasone non ha MAI usato la motosega) in una scena che non sarebbe nemmeno male se non fosse censuratissima, io finalmente realizzo: ecco chi è il Dr. Crews,! Terry Kiser! Come ho fatto a non riconoscerlo subito! È Bernie Lomax il morto di “Weekend con il morto”!

“Hey Jason! Bernie fai un saluto al tuo assassino è arrivato Jason, unisciti alla festa!”.
Cioè vi rendete conto? Terry Kiser ha fatto questo film e il suo film successivo è stato proprio “Weekend con il morto” (1989) che diventa idealmente il seguito di questa pellicola, il ragionamento fila, perché il venerdì (13) arriva prima del weekend e tutto torna, ora sappiamo chi ha ucciso Bernie Lomax: è stato Jason Voorhees!


Ok, gente, lunghissima pausa per questa rubrica, il prossimo venerdì 13 arriverà tra davvero tanto tempo, ma nel frattempo non dimenticatevi la rubrica del Zinefilo dedicata al nostro Giasone!

14 commenti:

  1. Nooooooooooooooooo: ecco chi era il dottore!!! Come ho fatto a non riconoscere il morto per eccellenza? :-D
    «Con “Venerdì 13” meglio non curarsi troppo della continuità interna dei vari film» Parole sante! Che fin troppi fan dovrebbero tenere a mente :-P
    "Adolescemi" è un capolavoro, che dovrò adottare per forza, e infine...lo sai, sì, che ora avrò in testa tutto il giorno "E' quasi magia Johnny"??????

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ahahah anzi per stare in tema (ch ch ch) ah ah ah ;-) La sigla di “È quasi magia Johnny” è un mostro peggiore di Jason, Freddy e Michael messi insieme, non ti lascia più andare e mentre vedevo tina far volare cose (ho visto Tina volare) continuava a tornarmi in mente.

      Lo guardavo questo dottore continuava a ricordarmi qualcuno, quando ho realizzato mi è diventato tutto chiaro, in pratica siamo di fronte a “venerdì 13 - Weekend di terrore con il morto” :-D Cheers

      Elimina
  2. Lo ricordo poco, quindi capitolo abbastanza trascurabile và :D Comunque la saga può anche peggiorare in seguito.. ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Penso sia ancora il più piatto film di tutta la serie, anche se il vecchio Kane ha il corpaccione giusto. Oh si da qui in poi è una discesa agli inferi... Letteralmente! ;-) Cheers

      Elimina
  3. Hai risolto il mistero del weekend con il morto! Un crossover che non avrei mai immaginato! :-O
    Kane Hodder, oltre che nei film, ha interpretato JAson anche nel videogioco del 2017 dedicato alla saga. Anche lì Jason non è che corra molto, in compenso si teletrasporta.
    MI dispiace ma con "è quasi magia Johnny" non mi becchi, non ho mai visto il cartone e non conosco la sigla! In compenso so già che canticchierò "The man behind the mask" per tutto il giorno...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Volevano fare “Freddy vs Jason” hanno fatto “Jason vs Bernie” :-D
      Vedi che alla fine una canzone da appiccicarti addosso sono riuscito a trovarla lo stesso? :-P Cheers!

      Elimina
  4. Guarda, E' quasi magia Johhny no. Ma l'ombra dell'ultimo sole è proprio un chiodo infilato nel cervelletto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ehehe hai ragione, ma dai con quel sorriso sul volto di Giasone come facevo a resistere? Cheers

      Elimina
  5. Ahahaha ma come ti è venuto il fatto di Weekend con il morto XD
    Comunque... chissà cosa sarebbe successo se davvero già a fine '80 avessero fatto incrociare i due cattivoni del cinema.
    Ok, questo capitolo è trascurabile, tra esp e dettagli assurdi... Però dai, in un notte horror nostalgia vhs ha il suo perché^^

    Moz-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eheh ti assicuro che non ci potevo credere, quando ho realizzato che era lui, il post è venuto fuori da solo ;-) In una Notte Horror si decisamente, peccato solo per il ritmo un po' piatto. Cheers!

      Elimina
  6. Cosa aggiungere di più?! Magari che per anni dalla prima visione a Notte Horror le uniche (assurde) cose che ricordassi erano l'inverosimile look putrefatto di Jason (e non capisco come possa essere il preferito di molti) e quell'ancora più inverosimile e discutibilissimo finale... e ciò la dice lunga se non tutta! Aggiungo un pò di curiosità che magari già conosci. La Lincoln e Hodder si erano già, teoricamente, incontrati sul set de "La casa di Helen", mentre la sfortunata (e bellissima) Susan Jennifer Sullivan é scomparsa prematuramente nel 2012!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Nemmeno io sono un fanatico del look putrefatto di Giasone, ma Kane Hooder è un mito! Ricordo "La casa di Helen" della Sullivan invece non lo sapevo, povera. Cheers!

      Elimina
  7. Solito canovaccio, però viene veramente depotenziato dal taglio pacato scelto per gli sbudellamenti. In confronto quelli del primo erano davvero molto più efferati, forse la variabile fantasy ha giocato all'interno del film. Sesso ne abbiamo, un paio di poppe godibili, due bionde mica male e il grande Kane Hooder non bastano nel migliorare il tutto. Trovo buona comunque l'idea (ultima spiaggia dei produttori) di mettere contro Jason una Esper, probabilmente con una migliore scrittura della trama si poteva anche cavare fuori un film un più solido. Ma è stato quel che è stato.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Manca davvero il sangue, si vede che i tempi stavano cambiano e questo film non ha capito i punti forti della saga. Cheers!

      Elimina