martedì 31 luglio 2018

Gli Incredibili (2004): Il miglior film sui Fantastici Quattro mai realizzato


Penso di aver visto “Gli Incredibili” una volta sola diverso tempo fa, da appassionato di fumetti di supereroi l’ho trovato un film molto intelligente, ma è davvero passata una vita da quella visione e visto che a breve uscirà il seguito, è proprio il momento di un ripasso!

Nel 2004 la Pixar non era ancora il colosso di oggi, certo aveva rivoluzionato per sempre il mondo dell’animazione sul finire degli anni ’90 con i primi due “Toy Story” e nei primi anni 2000 era pronta a conquistare il mondo prima con “Monsters & Co.” (2001), poi con “Alla ricerca di Nemo” (2003). Chi era alla ricerca di sé stesso in quel periodo era anche un genere che oggi è la normalità, qualcuno è pronto a definirlo anche fin troppo popolare (Traduzione: «Avete rotto con sti super eroi!»), certo i film con le super tutine esistevano già, ma non ne usciva uno al mese come accade oggi, lo scenario era un pochino diverso.

Come direbbe Mr. Incredibile: Si va in scena!
X-Men di Bryan Singer e lo Spider-Man di Sam Raimi, sono stati i primi colpi sparati, due film capaci di dare credibilità ad un genere neonato, ma gli altri tentativi non sono andati proprio benissimo, ecco. “Daredevil” e “Hulk” (2003) quasi due buchi nell’acqua, specialmente il primo, “Catwoman” (2004)? Peggio che andar di notte! Anche The Punisher, bene, ma non benissimo. Tutti tentativi per cercare di mostrare al grande pubblico i supereroi sotto una nuova luce, ma le uniche cose a funzionare davvero erano quelle che il pubblico conosceva già, quindi sotto ad aggiungere un “2” dietro al nome degli Uomini-Pareggio o a quella di Spidey.

Almeno fino all’uscita di “Gli Incredibili” che, ridendo e scherzando, ha contribuito non poco a sdoganare i Cinecomics, dimostrazione che un’intera generazione di filmaker cresciuta con i fumetti della Marvel e della Distinta Concorrenza, era ormai pronta a rendere omaggio alle storie conosciute da ragazzini, con il naso immerso tra le pagine dei fumetti, tra questi, considerate tranquillamente anche Brad Bird.

È un uccello? È un aereo? No, è Brad Bird!
La passione del nostro amico dal cognome da pennuto per i supereroi non è in discussione, negli anni ’80 Brad Bird le ha tentate tutte per portare al cinema il leggendario “The Spirit” di Will Eisner (STORIA VERA) e preferisco di gran lunga il suo tentativo fallito, anche se ne ho soltanto sentito parlare, a quello, purtroppo riuscito, di Frank Miller e chiudiamo qui la faccenda, che meno ci penso a quella roba meglio sto.

Ma l’idea vera per il soggetto alla base di “Gli Incredibili” arriva a Brad Bird durante i suoi tumultuosi anni ’90, un periodo in cui il regista viveva una doppia vita: da una parte la sua carriera lavorativa in costante ascesa, visto che il ragazzo si stava facendo un nome tra gli sceneggiatori dei Simpson e dall’altra la famiglia, essere un padre ed un marito faceva a cazzotti con le sue ambizioni lavorative, insomma da una parte Robert "Bob" Parr, dall’altra Mr. Incredibile.

Foto di famiglia con costumi e maschere.
Nel 1999 Brad Bird manda a segno quella bomba di “Il gigante di ferro”, titolo che gli spalanca le porte della Pixar, dove ottiene carta bianca per scrivere e dirigere “Gli Incredibili”, anche se nello studio d’animazione, nessuno credeva per davvero a questa stramba storia di supereroi, dài andiamo! Solo quei sociopatici che affollano i negozi di fumetti sono interessati a questa roba, mica le famiglie con bambini. Risultato: 70 milioni di ex presidenti americani morti stampati su carta verde incassati nel primo weekend di programmazione e una roba come 630 all’ultima conta con il pallottoliere, buttali via.

“Gli Incredibili” ha tutti i temi classici della Pixar, ma è anche un film di supereroi estremamente competente, è chiaro fin dall’inizio che oltre ad essere davvero ottimo ha pure un ritmo impeccabile, migliore di quello del resto di tutta la pellicola. Con una finta intervista in 4:3 Brad Bird ci porta tutti nel bel mezzo dei tempi d’oro dei Supereroi, anzi solo Super come li chiamano in questo film, l’età dell’oro che Bob Parr rimpiange con tutto sé stesso.

“Ed ora è il momento del mio monologo” , “No! Il monologo del cattivo no!”.
In un attimo ci viene presentato Mr. Incredibile (doppiato in originale da Craig T. Nelson, il papà della famiglia di Poltergeist), l’eroe super forte che lavora da solo e di certo non vuole quell’impiastro di Buddy (il mitico Jason Lee) come spalla. Suo esatto opposto la tostissima Elastigirl (Holly Hunter) una che non vuole certo che siano gli uomini a salvare il mondo.

Una dimostrazione di quanto Brad Bird sia ferrato sull’argomento supereroi arriva subito, per sistemare un casino fatto da Buddy, Mr. Incredibile deve subito esibirsi in quella che da lì a poco sarebbe diventata la prova del fuoco per i supereroi al cinema: salvare un treno in pericolo.

Solo i pendolari sono più eroici con i treni dei super eroi al cinema.
Riusciva a fermarne uno in corsa salvando tutti i passeggeri anche Spidey in Spider-Man 2 e l’anno dopo sarebbe toccato a Batman esibirsi quasi nella stessa specialità in “Batman Begins” (2005), guarda caso, un film uscito dopo il successo de “Gli Incredibili”. Ma sul fatto che il film sia un riuscitissimo omaggio ai fumetti di supereroi e alle loro dinamiche non ci sono dubbi: Buddy deluso dal suo eroe cresce e diventa la nemesi dell’eroe Sindrome, personaggio che in originale ha il vocione impossibile da doppiare di Jason Lee, ma che in fase di animazione è stato basato sulle espressioni dello stesso Brad Bird. Come spesso accade nei fumetti, l’eroe e il cattivo sono estremamente legati, se anche non avete mai letto un fumetto in vita vostra, spero almeno abbiate visto il finale di “Unbreakable” (2000).

Ma il vero MacGuffin che mette in moto la trama sono le continue proteste dei cittadini e gli alti costi provocati dalla distruzione collaterale della città da parte dei Super, impegnati a salvare il mondo, gli eventi crollano e gli eroi sono costretti a ritirarsi, entrando a far parte di un programma di protezione, equivalente a quello dei testimoni che ricolloca i Super in un’altra città dando loro una nuova identità e un lavoro ordinario, che a Mr. Incredibile va più stretto che il suo vecchio costume.

Meglio cento super criminali rispetto al solito tran tran.
Di fatto, si tratta dell’atto di registrazione dei supereroi, un topoi classico che la Marvel ha sfruttato nella maxi saga “Civil War” (e nel film omonimo), ma ancora prima era alla base di due pietre miliari, due capolavori del fumetto “Revisionista” di supereroi, uscite entrambe nel 1986, ovvero “Il ritorno del cavaliere oscuro” di Frank Miller e “Watchmen” di Alan Moore e Dave Gibbons. Insomma, Brad Bird i fumetti li conosce e pure molto bene!

Anche perché la famiglia Parr non è altro che un simpatico omaggio alla prima famiglia di supereroi, ovvero i Fantastici Quattro, a ben guardarli sono esattamente gli stessi personaggio a poteri scambiati. Mr. Incredibile è quello grosso e forte come la Cosa e si chiama pure “Mister” seguito da un aggettivo superlativo come Mr. Fantastic, ma i poteri elastici di Reed Richards sono passati ad Elastigirl. Violetta Parr è la ragazza invisibile capace di creare capi di forza proprio come Sue Storm, mentre il piccolo Dashiell "Dash" Parr (da noi “Flash” forse per maggiore familiarità con il pubblico italiano con questa parola) non prende fuoco come la torcia umana, ma si sa che anche i Fantastici Quattro nella loro versione a cartoni animati degli anni ’70, hanno dovuto rinunciare a Johnny Storm (sostituito dall’innocuo robot H.E.R.B.I.E.) per timore che i bambini si dessero fuoco per imitare il personaggio (storia vera).

Manca solo Enrico la talpa poi ci sono davvero tutti.
A dirla tutta, il piccolo Jack-Jack, quando manifesta i suoi poteri si rivela il più potente della famiglia, esattamente come accade a Franklin Richards e Valeria Richards, i cui poteri superano di gran lunga quelli dei genitori. Siccome ormai mi si è aperta la diga e il piccolo nerd che vive dentro di me è uscito, nell’ultima scena, dal sottosuolo con la sua enorme trivella, a minacciare la famiglia Parr arriva un tizio molto topesco che si fa chiamare “Il Minatore” che è chiaramente una strizzata d’occhio a L’Uomo Talpa, il primissimo cattivo degli FQ. Adesso datemi una mano ad acchiappare il nerd e a richiuderlo nella sua soffitta altrimenti attaccherà a raccontarvi che Frozone/Siberius ha i poteri dell’Uomo Ghiaccio degli X-Men ed è doppiato da Samuel L. Jackson, prima di diventare il Nick Fury dell’MCU!

Il super potere che vorrei avere da fine maggio ai primi di settembre.
Passiamo ai difetti del film. Nei 115 minuti di pellicola “Gli Incredibili” ha un deciso calo di ritmo nella parte centrale, l’ambientazione dell’isola non è niente male, così come il super robot, l’imbattibile Omnidroide, ma lo schema si ripete fin troppe volte, anche se è curioso notare che “Gli Incredibili” è ambientato in buona parte su un’isola dove vive un cattivone deluso dal suo idolo, mentre sull’isola di “Up!” (2009) è il protagonista, il vecchio Carl che va a trovare quello che un tempo era il suo idolo.

Nulla da eccepire sulle scene d’azione, sono una meglio dell’altra, in particolare quelle con Flash che corre sull’acqua (Miracolo!!) sono davvero ben fatte, ma la vera MVP del film resta Edna Mode, la stilista di costumi per supereroi che qui da noi è doppiata da un’azzeccatissima Amanda Lear, mentre in originale da... Ehm… Brad Bird che penso abbia anche portato fuori la spazzatura a fine riprese!

“Questa Bara Volante è così sciatta, fosse almeno un’urna, sarebbe più chic”.
Edna Mode è un personaggio veramente spassoso, inoltre è l’ennesima occasione per scherzare sui supereroi, “Gli Incredibili” per me resta fondamentale per due ragioni molto semplici: la prima è quella di aver spiegato a tutti l’assoluta inutilità dei mantelli da supereroi che è la più alta causa di morte tra i Super dai tempi del calo di lettori delle loro serie regolari. L’altro ENORME pregio di questo film? Aver finalmente messo alla berlina per sempre il monologo del cattivo, quello che si sente in dovere di spiegare al buono di turno tutto il suo piano nei minimi dettagli, anzichè ucciderlo e vincere! Grazie Brad Bird! Grazie per aver reso tutto questo obsoleto!

Ma oltre a funzionare come atipico (ma estremamente preparato sull’argomento) film di Supereroi, “Gli Incredibili” ha tutti i temi classici della Pixar: l’imparare a lavorare di squadra e a convivere in armonia. In questo caso la squadra è la famiglia Parr e anche a livello visivo è chiaro il cambiamento di Mr. Incredibile.

Intanto beccatevi l’immagine, qui sotto ne parliamo in dettaglio di questo pigiama nero e azzurro.
All’inizio il nostro sfoggia un costume con una enorme “I” sul petto, seguitemi per un minuto in questa mia bizzarra elucubrazione: La lettera “I” in inglese si traduce “Io”, egoistico e perfetto per un personaggio che pensa solo a sé stesso e alla sua carriera di Super. Quando Edna Mode gli aggiorna il costume, per altro rendendolo identico a quello del resto della famiglia, il logo diventa una “I” abbracciata tra due curve come a sottolineare il senso di unione della squadra della famiglia Parr, dove non si vince con l’Io, ma con il noi.

Ok gente, dopo questa ho dimostrato di essere più nerd di Brad Bird! Posso anche andare a casa felice ormai.

In quanto nerd, vi metto pure l’illustrazione speciale di uno dei miei preferiti, Mike Mignola.
Ma ne ho ancora una prima di mollare il colpo! La scena che ho trovato più potente è una assolutamente secondaria, quando Mr. Incredibile legato ai ceppi da Sindrome crede che la sua famiglia sia morta nell’esplosione dell’aereo, rimasto solo piange calde lacrime. È il momento esatto in cui il personaggio capisce la sua vera scala di valori, Brad Bird pudicamente lo inquadra da lontanissimo, è chiaro che l’uomo più potente del mondo stia piangendo, ma decide di non mostrarcelo. Ora, io non vorrei scomodare “Che cosa è successo all'Uomo del Domani?” la mitica storia scritta da Alan Moore che molti considerano quella definitiva su Superman, in cui l’eroe simbolo della Distinta Concorrenza, sopraffatto da nemici in un momento solitario “Big Blue” scoppia in un pianto che il disegnatore Curt Swan, ci mostra solo da lontano, però ribadisco il concetto: questo Brad Bird due fumetti in vita sua deve averli letti.

Da grandi poteri derivano grandi momenti di sconforto.
Menzione speciale per il tema musicale composto da Michael Giacchino che tra isole, robot giganti e super cattivi ha l’intuizione giusta, regalandoci una colonna sonora da perfetto film di spionaggio, non avrebbe sfigurato in un film di James Bond, se l’agente segreto più famoso del cinema non avesse già avuto un suo (iconico) tema musicale, sarà per questo che poi Brad Bird è finito a dirigere un film della saga di “Mission: Impossible”? Per la precisione il quarto capitolo, “Protocollo fantasma” del 2011.

Insomma, ora che la Pixar si è decisa a dare un seguito a questo film, posso dire di aver ripassato, signori della Pixar, quando volete io sono pronto, anche perché i tipi della Sony hanno provato a fare un film sui Fantastici Quattro tre volte senza mai riuscirci, alla Pixar hanno centrato il bersaglio già al primo colpo.

28 commenti:

  1. Quanti anni sono passati da "Gli Incredibili"?!?! Dio mio come sono vecchio... A memoria credevo fosse del 2010-2011, non di più.

    Vabbè... Lasciamo perdere che è meglio. Film meraviglioso, per bambini ma pure (come da tradizione della Pixar) che strizza fortissimo l'occhio a noi adulti con citazioni, rimandi e morale. E pure un accenno di """erotismo""" con l'assistente gnocca del cattivo che stuzzica Bob e fa ingelosire sua moglie Helen.
    Io che ho letto 5 fumetti in croce non posso che confermare che questa pellicola di Bird si lega a doppio filo al "Watchman" di Moore. L'inutilità del monologo c'è, il mantello pericoloso c'è, gli eroi (o maschere) costretti a fare squadra ci sono, il non adattarsi alla vita normale c'è,... Insomma un bignamino (ino, ino) del capolavoro di quel pazzo di Moore riaggiornato per i giovani togliendo quell'aura di pessimismo che contraddistingue "Watchman", vera opera definitiva sui supereroi (Cassidy, hai mai recensito il film di Snyder?). E togliendo pure qualche pazzoide (Rorschach) che non si sa mai.

    E adesso aspettiamo il 2.

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    1. Anche io pensavo fosse un pochino più nuovo, non ricordavo fosse addirittura del 2004, ma non si nota, l’animazione è ancora molto buona così come le texture. L’assistente che fa ingelosire Helen poi si incastra bene nel filone “Bondiano”, non dico proprio Pussy Galore, ma una cosa del genere.

      No “Watchmen” qui sopra manca, prima o poi dovrò decidermi e lanciarmi in “Ispettore Cassidy il caso Snyder è tuo” perché, tra “Watchmen” e “300”, il gancio potrebbe essere il suo remake di “Dawn of the dead”, visto che conto di ospitare parecchi zombie qui sopra durante la seconda metà del 2018. Vediamo, anche perché mi piacerebbe scrivere anche de “Il ritorno del Cavaliere Oscuro” di Frank Miller e del “Watchmen” (quello vero) di Alan Moore, però minchia come si fa? Sono stati scritti libri e saggi, però ti confesso che è un’idea che ho sempre sul fondo del cranio, e di solito quando è così prima o poi un modo per uscire lo trova ;-) Cheers

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    2. Buttaci in mezzo anche "V per Vendetta" (film e fumetto) così il cerchio è completo e le martellate sulla palle possono accompagnare solo!

      Anche se... Lungi da me difendere le due pellicole ("Watchman" e "V"), ma credo che viste le basi "impossibili" da trattare non è stato fatto un lavoro così pessimo e non si meritano le tante (troppe) critiche ricevute. La domanda vera è perché provare a fare un film da un materiale di base così complicato?

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    3. Il fumetto è bellissimo, il film secondo me è bellissimo… Se non hai mai letto il fumetto, anche perché è davvero una riduzione per bambini. Per assurdo “V per Vendetta” avrebbe potuto essere un’ottima miniserie in due o tre parti, guarda “The Handmaid’s tale” come sta andando, alla sua prima apparizione “V per Vendetta” era stato presentato come serie mensile, la serialità della televisione si avvicina di più come formato al fumetto.

      Su “Watchmen” il problema è ancora più grosso, resto con Gilliam, che si è rifiutato di dirigerlo considerandolo “Infilmabile”, ma ancora di più con Alan Moore, che si è fatto togliere dai crediti di tutti i film tratti dalle sue opere, compreso quella porcheria della “Leggenda degli uomini non riesco manco a scriverlo per quanto fa schifo”. Ci sono storie che funzionano alle perfezione nel formato per cui sono nate, il problema è che il cinema muove più soldi dei fumetti, e l’industria del fumetto (non tanto Moore, lui se ne frega e pensa solo all’esoterismo, storia vera) soffre sempre della sindrome del pene piccolo, essere considerati da Hollywood ha sull’industria l’effetto della bruttina della scuola che viene invitata al ballo di fine anno dal figo, ma lo sappiamo come finiscono certe cose, lo abbiamo visto tutti “Carrie” ;-) Cheers

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    4. La Leggenda eccetera la fanno come minimo una volta al mese in tv :) Comunque dai non è malaccio come film, ha anticipato molte cose dei film degli Avengers, solo che lo so che non centra nulla col fumetto

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    5. Una stupidata di quelle forti che si guarda, più che altro per Sean Connery, rispetto al fumetto gulp! Non mi far fare paragoni, però l’idea della riunione di eroi si quella sì, anche se a suo modo è una tradizione letteraria antica. Cheers!

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  2. io gli incredibili l'ho visto almeno 30 volte e attendo con ansia il 2.

    grazie dell'ottima recensione.

    rdm

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    1. Grazie a te, anche io sono curioso di vedere cosa combinerà Brad Bird con il secondo, per ora è impegnato in una “guerra” mediatica, con i genitori di mezzo mondo, per l’uso delle parolacce (da capire quali saranno), pare che il secondo capitolo uscirà con il visto censura “PG” e non il solito (maledetto) PG-13. Cheers!

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  3. "Gli incredibili" è uno dei migliori film sui supereroi di sempre! Brad Bird ha portato una tematica molto matura (la crisi di mezza età e i problemi familiari) in un'ottica di un film d'intrattenimento adatto ad un ampio target e lo fa con uno stile di regia curatissimo, fresco e efficacemente narrativo. Non concordo del tutto sul calo di ritmo della parte centrale; sicuramente c'è ma l'interesse non manca mai, e quindi (almeno io) non l'ho percepito.

    Ho già visto il secondo film e devo dirti che pur non essendo all'altezza del primo, ne rispecchia lo spirito, la morale, e si conferma - in tutto e per tutto - tra i migliori film dedicati al genere supereroistico. Se al primo darei 10 come voto, al secondo darei un 9 (tanto per intenderci).

    Saluti (senza mantello)!!

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    1. Non vedo l’ora di vedere il secondo, ne parleremo perché lo vedrò sicuramente ;-)

      Più che altro il secondo tempo diventa un po’ ripetitivo, la lotta con il robot si ripete tre volte, l’ultima in città, con l’aggiunta di Siberius. Per il resto è un ottimo film, inizio grandioso e dinamiche familiari delineate alla grande, inoltre è un film che ha fatto i compiti, un vero omaggio ai super eroi, mai gettato in faccia al pubblico, insomma ancora un gran bel film. Poi ho un debole per l’umorismo di Jason Lee, qui il suo cattivo è davvero perfetto, altisonante da risultare comico anche se davvero spietato ;-) Cheers

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    2. Può sembrare ripetitivo ma è necessario per procedere di grado in grado. Sindrome ha testato di volta in volta i suoi robot, e una volta che ha capito come perfezionarlo per mettere k.o. Mr.Incredibile, l'unico modo per sconfiggerlo è con l'unione di tutta la famiglia (e Samuel Jackson!). Tre fasi, a mio avviso, ben scandite.
      Su tutto il resto stra-concordo, specialmente sulla grafica della "I" delle supertute. Avevo fatto caso alle curve che simboleggiavano la forza della famiglia unita; ma non avevo mai pensato a quel "I" tradotto con "IO", nel caso della tuta azzurra. Mi ero sempre soffermato sulla "S" serpentesca di Sindrome; quella è impossibile non notarla. XD

      Ah, di recente avevo visto un video analisi in cui si discuteva su come i monologhi teatrali di Sindrome (ben ironizzati da Brad Bird) siano, effettivamente, un riflesso del ragazzo di considerarsi ancora una spalla di Mr.Incredibile, e infatti cerca di stupire a tutti i costi il suo mito con i suoi avanzamenti.
      Nel momento, a metà film, in cui Sindrome getta via Mr.I per sbaglio, lo vedi proprio come ci rimane seccato a non aver concluso il suo monologo, e la teatralità si spezza.
      Quanto adoro la cura su questi personaggi!

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    3. In effetti hai ragione, l’Omnidroide impara, quindi ci vuole che torni sempre più potente, è comunque un “problema” minore del film. Mi sono fatto un po’ prendere mentre scrivevo, ma alla fine ho visto che il ragionamento filava quindi ho fatto che lasciarlo nel post ;-)

      Sindrome è un cattivo assolutamente all’altezza, è caratterizzato quanto i protagonisti, il che è sempre fondamentale per la riuscita di una storia, se la famiglia Parr incarna i tick degli eroi, Sindrome rappresenta quelli dei cattivi, il monologo è il suo modo per mostrargli quando sia superiore, non vorrei fare quello che batte sempre sullo stesso passo, ma un personaggio di “Watchmen” (non dico quale, per quei due che non avessero ancora letto il fumetto) ad un certo punto fa il monologo del cattivo, ma lo conclude dicendo che il piano che ha appena illustrato, è già in azione da tempo. Un altro ottimo modo per mandare per sempre in pensione il monologo del cattivone ;-) Cheers

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  4. Il secondo in USA ha già fatto il botto, siamo quasi ai 600 milioni SOLO IN USA come incasso :) Sono rimasto solo un po' deluso perché pensavo facessero un sequel con i figli cresciuti di qualche anno, mentre invece sono passati pochi mesi..ma vabbè immagino che sarà molto godibile lo stesso come il primo!

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    1. Beh d’altra parte se ci pensi, Bart e Lisa vanno ancora alle elementari da circa, cosa sono 27 anni? 28? ;-) 600 ex presidenti spirati mica male, considerando che deve ancora uscire in Europa! Cheers

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  5. Muzunna, mi hai fatto una doppietta, dopo il post della geekkoni un'altra recensione superlativa. Sulla parte finale della tua recensione, complice anche l'accostamento con la vignetta di Superman (molto di impatto), mi è venuta anche un po' di pelle d'oca. Bellissimo anche il ragionamento sulla I.

    Film bellissimo e pensare che il personaggo della stilista non mi fa proprio impazzire!

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    1. Grazie mille capo, mi era rimasto sul gozzo questo post, perché ho iniziato a scriverlo, mi hanno malamente interrotto, e per due giorni non sono più riuscito ad avere il tempo di completarlo (mi urta lasciare incompleti i lavori), quindi quando sono ripartito ero caldo, sono molto felice che ti sia piaciuto grazie davvero! :-D

      Edna Mode è odiosissima e snob, ma proprio per quello è così azzeccata secondo me, poi per assurdo anche se doppiata da una che non fa la doppiatrice di mestiere (il miglior doppiaggio del mondo, bah) il risultato finale funziona secondo me, molto divertente ;-) Cheers

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  6. Non sono un grande fan dei film d'animazione, ma questo è uno dei pochi che all'epoca apprezzai enormemente.

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    1. Secondo me perché è così ben fatto che mentre lo guardi quasi ti dimentichi del fatto che sia anche un film d’animazione, a volte capita, cioè a me capita, ma sono strano lo so ;-) Cheers

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  7. Con un film d'animazione è facile fare i sequel: gli attori non invecchiano! Al massimo il problema può presentarsi con qualche doppiatore... Comunque mi unisco allo stupore per il tanto tempo passato da quando ho guardato Gli Incredibili al cinema con mia sorella, che allora non aveva ancora compiuto dieci anni. ARGH! Io però me lo sono rivisto più volte anche in DVD con grande piacere... e magari mi unirò al ripasso in attesa del numero due!

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    1. Dici bene, anzi, qualche doppiatore sarà felice di poter lavorare, visto che magari nel frattempo qualche carriera è andata non proprio come avrebbe dovuto ecco. Ho ritrovato un bel film, me lo ricordavo bello ma ha guadagnato dei punti, un ripasso ci voleva ;-) Cheers

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  8. Film che ho visto colpevolmente in ritardo (ehm… a 22 anni…) e che mi piacque un sacco. Ottima analisi e ottimi accostamenti fumettistici ;)

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    1. Il film richiedeva qualche paragone con i fumetti a cui si ispira, l’occasione era troppo ghiotta per non tuffarmici mille grazie ;-) Beh pensa che io ho visto il film solo due volte, la prima nel 2004 e la seconda qualche settimana fa quindi :-P Cheers

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  9. Se l'hai messo in questi termini ti do ragione, che Gli Incredibili è il miglior film sui Fantastici Quattro mai realizzato, anche se in verità questo franchise non è uno dei miei preferiti in assoluto ;)

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    1. Nemmeno uno dei miei, tutt’altro, la Pixar è riuscita a fare un film sui Fantastici Quattro al primo colpo, i tipi della Sony dopo tre tentativi non ci sono ancora riusciti :-P Cheers

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  10. Negli ultimi anni sto parecchio litigando con il cinema di animazione e non attendo praticamente per nulla Gli incredibili 2. Aggiungiamo a questo il fatto che non ho mai nemmeno visto il primo - una mancanza grave... fake rewatch? - ed ecco spiegato anche lo zero hype verso il suo seguito.

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    1. Bisogna anche dire che i seguiti sfornati dalla Pixar dei loro titoli storici (escludendo i vari “Toy story” che sono tutti fighi), non sono stati poi granché, vediamo se “Gli Incredibili 2” interrompe la striscia negativa, materia da “Fake rewatch” questo film ;-) Cheers

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  11. Ovviamente parliamo di un capolavoro, anche se nella mia classifica personale Pixar non è tra i primissimi (superato da Wall-E, Nemo, Toy Story e Ratatouille).
    Le scene d'azione sono semplicemente perfette e la costruzione dei personaggi è certosina, Sindrome su tutti. Peccato che nel seguito non ci sarà (e soprattutto peccato questo ritardo di distribuzione nel Vecchio Continente!)
    A proposito, a dicembre avremo anche il ritorno di Ralph: di lui cosa mi dici?

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    1. Anche secondo me è un titolo Pixar non di prima fascia, ci citano sempre gli altri, da “Nemo” a “Toy Story” che sono oggettivamente delle bombe, personalmente ho una predilezione per lo sceriffo Woody e Buzz ;-) Uh “Ralph spaccatutto” mi piace un casino, speriamo bene per il seguito perché il primo lo trovo davvero bello, altro titolo (insieme a “Toy Story”) di cui non sarebbe male scrivere. Cheers!

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