Esiste una larga fetta di pubblico che pensa che tanti horror, avrebbero dovuto rimanere figli unici, ogni buon appassionato del genere più sanguinolento di tutti ha la sua teoria in merito e il suo film da portare come esempio. Forse è anche vero, ma l’horror, in quanto genere estremamente popolare vive e prospera anche grazie ai seguiti, ecco, quello di “The Strangers” (2008) ormai non lo aspettava più nessuno.
Ah il mitico “The Strangers”, il bellissimissimo “The
Stranger”, la pietra miliare del gen… Ehm, no. Cioè, quando è uscito nel 2008,
il film scritto e diretto da Bryan Bertino era sulla bocca di tutti, a mio
avviso non propriamente a casaccio. Con la sua storia di una coppia assediata
in casa da un trio di assassini mascherati, Bertino ha contribuito a sdoganare
il genere “Home invasion” che da lì a poco avrebbe proliferato al cinema,
mandando a segno un film che tutto sommato il suo dovere lo faceva.
Ricordo in particolare una lunga scena muta, in cui
l’adorabile Liv Tyler girava per casa e i loschi figuri muti e mascherati
apparivano alle sue spalle, visti da noi spettatori, impegnati a friggere sulla
sedia, ma non dalla protagonista. Il finale, intriso di un cupo cinismo, era
un’ulteriore tacca alla cintura della pellicola che ai tempi non mi era
dispiaciuta affatto, per la sua capacità di prendere un paio di precetti presi
di pesa da (quella sì) una pietra miliare del genere slasher e provare a reinterpretarli... Bisogna anche dire, però,
che da allora, non ho mai più sentito l’esigenza di rivederlo, il che qualcosa
vorrà pur dire, no? Non so cosa, lo lascio giudicare a voi. Ma prima di
proseguire, inseriamo una sigla immotivata fatta per pura associazione mentale
(la mia testa è uno strano posto lo so).
Dieci anni dopo il suo esordio, le cose per Bryan Bertino
sono andate bene, ma non benissimo, il suo “Mockingbird” (2014) era
sull’inguardabile andante e pure The Monster non è che mi avesse poi convinto del tutto, quindi pronti via, si
torna indietro a quello che è (ancora) il suo titolo più famoso, con il velato
sospetto che, ormai, potrebbe essere troppo tardi, perché nel frattempo il
genere “Home invasion” è esploso sfornando tante variazioni sul tema, venendo elaborato da registi famosi (per non dire famigerati) e da altri abbastanza famosi, fino a raggiungere una declinazione autoriale con Madre! che potrebbe quasi essere la ciliegina sulla torta di tutti
questi pazzi maniaci che non ti fanno stare tranquillo sul divano.
Eppure, Bertino fa una pensata giusta e una sbagliata, quella
giusta, sicuramente affidare la regia di questo seguito a Johannes Roberts
quello di 47 Metri, mentre per quella
sbagliata, beh: decidere di scrivere lui stesso la sceneggiatura.
Sì, perché “The Strangers - Prey at night” si unisce alla
gloriosa schiera di film che seguono la regola aurea dei seguiti, ovvero uguale
al primo ma di più… Ehm, no, in effetti questo secondo film è davvero identico
al primo, anche nell’idea di scegliere una che trovo adorabile (per più di una
ragione) come Christina Hendricks nel cast, la classica gradita sorpresa che ti
può capitare solo quando come me, hai quasi del tutto smesso di fare uso di
trailer e ti butti direttamente sul film in sala senza sapere niente di trame e
attori, purtroppo tutto quello che guadagniamo con la Hendricks lo perdiamo con
la storia, che inspiegabilmente si butta su un'atmosfera anni ’80 fin dai
titoli di testa, come se fosse il seguito di un film del 1988 e non di uno del
2008.
Al centro della storia la classica famiglia americana, cioè
abbastanza classica se riuscite ad immaginarvi di avere come mamma Christina
Hendricks (e non facciamo battute facili dai, questo è un blog seri…
AHAHAHAH!), abbiamo un papà fatto a forma di Martin Henderson, un figlio maggiore campione di Baseball ed
insopportabilmente precisino di nome Luke (Lewis Pullman) e poi l’unica vera
novità che novità non è, la figlia adolescente Kinsey, con il musetto incazzato
e la maglia dei Ramones, ma i ragazzi di oggi ascoltano ancora i Ramones? Prima
di iniziare a sembrare mio nonno dico che spero per loro di sì.
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Un po’ come aprire la porta, e vedersi spuntare lei. Poteva andarci peggio no? |
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Beat on the brat, beat on the brat, with a baseball bat. |
La famigliola va in gita al lago Gatling che non è Crystal Lake, ma il risultato è lo
stesso, si finisce in balìa di alcuni tizi mascherati, poco loquaci e molto
volenterosi di uccidere, il copione è davvero lo stesso, ci mancherebbe
pure, ma per farvi capire quando sia uguale, ad un certo punto Bertino ci offre
la replica del dialogo che concludeva il primo film, alla domanda «Perché lo
fate?» una dei tre assalitori, la bionda con grottesca maschera sorridente
risponde «Perché no?», insomma come dicevo, uguale al primo, ma uguale!
Bisogna dire, però, che “The Strangers - Prey at night” con la
sua durata perfetta di 85 minuti, ne spreca una buona parte (quasi venti) a
parlarci dei casini combinati dalla giovane protagonista, segregata in casa da
mammà contro la sua volontà, ma rigorosamente per il suo bene, quindi mettete
in conto tante faccette scazzate di Bailee Madison e dei cellulari spaccati
(bentornato 1992!), soluzione frettolosa, ma efficace per eliminare il fattore
tecnologia dalla storia.
Da qui in poi si prosegue su uno schema rodato, salutando Christina
Hendricks fin troppo presto, ma forse meglio così, altrimenti sarei stato
troppo distratto, invece in questo modo ho potuto concentrarmi sul fatto che,
comunque, Johannes Roberts ha un buon occhio, “The Strangers - Prey at night”
non è certo un brutto film, anzi tutt’altro, certo ci sono un paio di momenti
in cui i protagonisti potrebbero vincere, invece graziano clamorosamente i loro
assalitori per ragioni non ben precisate (se hai una pistola e non la usi, il
vero pistola sei tu), ma anche alcuni spaventelli parecchio telefonati, come la
fan dei Ramones che si nasconde nei tubi di “Kiss me Lycia” con inevitabile
sorpresa ad aspettarla (se ve lo state chiedendo no, non è né Andrea né il
gatto Giuliano), però tutto sommato Roberts sa il fatto suo anche se pare dover
sottostare ad alcune scelte discutibili, non so se sue o di Bertino.
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“Per favore aiutateci, un maniaco di nome Cassidy continua a fare apprezzamenti molesti!”. |
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“Ciao vuoi giocare con me?” , “Oddio mi scoppia l'aorta!”. |
Ma la musica viene usata anche come botta e risposta tra
vittime e il gruppo di carnefici, se la squadra dei colpi manda a segno un
colpo sulle note di “Making love out of nothing at all” degli Air Supply, la
scena migliore del film, un acrobatico omicidio in piscina arriva con un
classico come “Total Eclipse of The Heart” di Bonnie Tyler con cui non si
sbaglia mai, specialmente se vuoi una scena cruenta contrapposta ad un pezzo
ultra noto. Se volete spegnere il cervello e godervi solo lo spettacolo,
la scena della piscina vale da sola il prezzo del biglietto perché il sangue
che colora di rosso l’acqua per un fan dell’horror è qualcosa di quasi
artistico, quindi dieci volte bravo a Johannes Roberts, anche se i problemi del
film sono altri, mettetevi comodi che ora che li racconto tutti.
Per prima cosa, “The Strangers - Prey at night” non fa paura.
Ok, lo so che la paura è una cosa estremamente soggettiva, ma il bello del suo
primo film era la capacità di incollarti allo schermo, almeno in quella scena
con Liv Tyler di sui parlavo lassù, creando tensione, posso accettare che un
horror non faccia paura per forza, proprio perché ogni spettatore ha una sua
scala personale sul “Paurometro”, ma che proceda da un punto “A” ad un punto
“B” senza creare nemmeno la minima tensione quello proprio no.
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Il modo più efficace del mondo per imparare a nuotare. |
“The Strangers - Prey at night” è il classico
horror che chi ha visto più di due film dell’orrore in vita sua, non potrà che
trovare ripetitivo, anche qui, però, non pretendo che un horror inventi qualcosa
di nuovo ogni volta, come dicevo in apertura il genere campa e prolifera anche
grazie a seguiti uno più uguale all’altro, d’altra parte anche il primo film
non brillava per originalità, ma riusciva, comunque, a dire la sua sfruttando la
lezione di Maestri del genere.
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“Che scusa, hai da accendere?”… |
Quando la protagonista viene inseguita da un’auto in fiamme,
il mio corpicino diventa come quello dei protagonisti di Inside Out, però
applicato all’horror: “Logica”, come una piccola Vulcaniana vorrebbe far notare
che è una scena che non sta in piedi, ma viene subito zittita da “Entusiasmo”
che gli grida: «Ma è una figata totale!».
Peccato che poi entrambe vengano messe a sedere da
“Realismo” che fa notare a tutti che altro non è che una delle scene madri di Christine la macchina infernale,
infilata con l’imbuto giù per la gola della storia. A quel punto, sia “Logica”
che “Entusiasmo” vorrebbero ribattere, ma quando l’ultima scena del film, è
IDENTICA a quella finale di Non aprite quella porta, diventa chiaro che “Realismo” ha degli argomenti migliori e
Bryan Bertino ha sfondato di capoccia il muro sottile che separa la
reinterpretazione dei classici, alla pura, semplice e pure un po’ paracula
citazione che aiuta a vincere facile.
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..."No mi spiace, il fumo nuove gravemente ai sacchi di Juta". |
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Non so voi, ma tutto questo mi ricorda qualcosa. |
Per un commento meno bastardello del mio e pure scritto
molto meglio, fate un salto dalle parti di Malastrana VHS.
Ti ho letto con un occhio solo che devo ancora vedermi entrambi i film ;-)
RispondiEliminaVai tranquillo, alla fine entrambi per ragioni diverse un’occhiata la merita, ma nessuno dei due è così imprescindibile, questo poi per quanto (molto) ben girato, è piuttosto piattino a livello di coinvolgimento, almeno per me è stato così. Cheers
Elimina"Se hai una pistola e non la usi, il vero pistola sei tu"
RispondiEliminaSarebbe perfetto come tagline per il film. :D
Oh, magari si tratta effettivamente di un film\pubblicità sociale da far vedere agli Americani Statunitensi per valorizzare l'uso delle armi da fuoco. è duddo un gomploddoh!!!!
Scherzi a parte, il film originale non l'ho visto e vorrei recuperarlo; mi sono approcciato a questo sequel con curiosità e ne sono uscito delusissimo. Piatto, ignobile e mal scritto.
L'unica scena che salverei - e che hai ben citato anche tu - è quella di "Total Eclipse of Earth". Nel momento in cui c'è il ritornello in sottofondo, si vede il ragazzo pugnalare costantemente una degli assassini. Un montaggio musica\azione azzeccato.
Saluti!
Eheeh mi piace leggere i titoli di coda dei film, non ho visto l’NRA tra i finanziatori, ma magari era scritto in piccolo :-P
EliminaÈ quasi una tradizione che i personaggi di un horror facciano scelte sceme, sotto pressione e con un assassino alle calcagna è difficile essere lucidi, ma secondo me la bontà di un horror passa anche dal modo in cui riesce a far passare questo tipo di svarioni dei protagonisti.
La regia di questo seguito è ottima, così come l’uso delle location abbandonate, quella scena per me vale la visione, non mi aspetto di certo la novità da uno slasher, però nemmeno prendere in prestito DUE scene madri da due classici dell’horror in questo modo, il primo anche inventava poco o niente, ma se non altro, rielaborava le lezioni imparata meglio, resta il fatto che il regista sa il fatto suo, è Bertino che lo tira sul fondo della piscina ;-) Cheers
Al tempo della Eclissi Totale ricordo di aver letto/sentito da qualche parte che Bonnie Tyler era una ex cassiera di supermercato. La mia testa è uno strano posto ed associai la cosa al personaggio - mi pare - di Sotto il Vestito Niente che diceva di esser nata in un paesino in cui le opzioni erano cassiera di supermercato o cliente dello stesso. Il che naturalmente porta la mia strana zucca ad immaginare un film che inizia con Bonnie alla cassa - riesci a vedere la sua chioma di zucchero filato ed il trucco anni ottantissima da maori sotto acido ? - che alza il suo sguardo apache sul sentiero di guerra per incontrare quello della sorella Liv che se ne era andata tanto tempo prima. Praticamente straniere ora anche sangue dello stesso sangue. Liv è stata lead singer di una tribute band degli Stones, ma non ha mai dimenticato le notti nella setta del crepuscolo ad adorare la pietra nera che provocava la eclissi totale nei cuori dei discepoli. Ora qualcosa riaffiora tra i ricordi e i sogni. Liv è stata vittima o carnefice ? E Bonnie ? Mm
RispondiEliminaMa soprattutto che supermercato è che viene frequentato da queste super donne? Cioè tipo quello vicino a casa mia ci sono gli anziani a caccia di offerte, che però lasciano sempre a casa la tessera fedeltà! Un film così si scrive da solo, così come la sua colonna sonora, invece della Notte del Drive-In Lansdaleiana, la notte dei supermarket in cui l’eclisse totale dura dalle 7 alle 11. Cheers!
EliminaIl primo lo vidi al cinema e lo recuperai pure in seguito a noleggio. Mi piacqua abbastanza perché le pellicole sporche, malsane e che ti mettono addosso angoscia e malessere mi comprano facilmente. Anche se a distanza di anni le uniche cose che ricordo del film sono la Tyler e, sopratutto, quel finale diverso e originale che ti fa esclamare "Oh c@zzo!". Ma niente altro! Ad esempio i tre incappucciati non ricordo se muoiono male, se si salvano, se scappano,... Urge il recupero mi sa. Questo lo avevo saltato a piè pari ma da quanto leggo non ho fatto male. L'ultima carta che potevano giocarsi era la Hendricks. Peccato che di "Mad Man" non ho mai visto manco mezzo episodio e quindi...
RispondiElimina("Mad Man" fa parte di quell'ondata di serie tv che ho snobbato a prescindere e per partito preso).
Il primo aveva comunque dei numeri, questo inventa decisamente meno, ho provato a riassumere dicendo uguale al primo, ma uguale. Ho visto circa mezza puntata di Mad Man mi stava anche piacendo, ma credo non riuscirò mai a vederlo per intero. A casa mia la tv non è vicina alla doccia, considerando che ogni vita che vedo la Hendricks devo farmi una doccia fredda, non so se arriverò mai alla fine, forse con una prolunga, ma poi avrei sicuramente il raffreddore! Cheers
EliminaQuanto odio i film (moderni) dove regna l'illogico. Hai la pistola e non la usi, ecc... Il re di queste merdate è Split, peggior film di sempre.
RispondiEliminaNo, ma è inconcepibile.
Poi dici che questo è un film che, per chi ha visto almeno altri due horror (credo tutto il mondo conosciuto) troverà prevedibile. E ci risiamo: ma che li fanno a fare? Non ha senso.
Moz-
Ci sono tanti sequel horror che ti fanno pensare proprio ma perché li fanno. Questo se non fosse diretto bene, non avrebbe quasi nulla da salvare, la sensazione è che sia arrivato fuori tempo massimo. Cheers!
EliminaLa mia ragazza non mi risparmia un horror (e un thriller), quindi mi toccherà vederlo (insieme al primo che ci manca 😭) ma per ora non le dico che esiste! Già mi sono pentito ieri per averle proposto La Vedova Winchester!
RispondiEliminaNo è tremendo "La Vedova Winchester" una palla mostruosa girata pure male, volevo scriverne solo per usare fare gag sull'ispettore Winchester dei Simpson ;-) Questo non raggiunge tali picchi di bruttezza, credimi! Cheers
EliminaHo fatto da poco il fake rewatch del primo, che non è che mi abbia detto molto, ma non è da buttare, ma il secondo ancora mi manca. Penso che lo vedrò a breve per parlarne di tutti e due nel giro di poco tempo.
RispondiEliminaBenissimo! Non vedo l'ora di leggere il tuo parere su questo seguito ;-) Cheers!
Eliminaahahah, praticamente è uno scopiazzamento a destra, sinistra, copia anche se stesso (il primo capitolo). Poi no, Totally Eclypse ecc. ecc. prima e durante un omicidio..no! :D.
RispondiEliminaPerò mi piacciono gli slasher: se mai ci inciamperò sopra, lo guarderò :D
Come slasher purissimo, se ti lasci prendere da Bonnie Tyler e dalla buona regia, puoi anche divertirti, ma se ci pensi, anche un solo momento, capisci che ha troppe cosette che non lo fanno funzionare. Ma la scena della piscina, beh se non ti esalti per quella allora vuol dire che non ti piace lo slasher, senza ombra di dubbio ;-) Cheers
EliminaCredo sia il film che più mi ha fatto arrabbiare nel 2018. Ogni singola morte è stupidissima, una famiglia di decerebrati che si fanno accoltellare senza reagire. C'è un assassino che entra col coltello in mano? Aspetta che rimango di spalle con le mani alzate guardando in alto. Cioè, arrendersi alla vita proprio. A suo modo è stata una selezione naturale, il gruppo di assalitori nichilisti credo si chiami "gruppo Darwin", chi è troppo scemo muore.
RispondiEliminaNegli horror questa componente da “Lemming” dei personaggi di solito fa capolino, ma qui davvero hanno esagerato, quando una delle vittime inizia tutto un discorso all’aggressore invece di sparargli davvero mi sono detto, va bene tutto, ok che fa parte delle regole del gioco ma così è davvero troppo ;-) Cheers
EliminaOvviamente sono morto al gatto Luciano ahahah
RispondiEliminaEheeh sarà che sono di quella generazione lì, ma se vedo qualcuno ripararsi nei tubi di cemento la mia mente fa subito l’associazione. Il massimo sarebbe stato l’assassino con la maschera da Mirko dei Beehive :-p Cheers
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