Troppo facile se inizio con una brutta imitazione di John
Cleese e vi dico: "... e ora qualcosa di completamente diverso", vero? Allora
facciamo così, vi do subito il benvenuto ad un nuovo capitolo della rubrica… Pythonesque!
Nel 1971, i Monty Python sono sulla bocca di tutti, il loro
Flying Circus è l’appuntamento fisso
degli Inglesi, la BBC che nel programma non ci ha mai creduto davvero, si
ritrova con un branco di matti come programma di punta, per darvi un’idea del
trionfo dei Python, bisogna fare il paragone con un’altra mania tutta Inglese
di solo una manciata di anni precedente al successo del gruppo di comici, mi riferisco,
ovviamente, alla “Beatlemania”.
Tra le fila dei Python, ci sono almeno un paio di enormi
maniaci dei Beatles, Michael Palin di sicuro, ma ancora di più Eric Idle, il più
stupito di tutti nello scoprire che Paul McCartney interrompeva le
registrazioni dei dischi dei Beatles per non perdersi la nuova puntata del Flying
Circus (storia vera). E occhio ai quattro di Liverpool, perché nel corso della
carriera dei Python e di conseguenza di questa rubrica, torneranno
prepotentemente di moda, quindi per ora, mi viene solo da dire: "You say goodbye
and i say hello".
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"E ora qualcosa di completamente diverso, Cassidy ci
canta un pezzo dei Beatles".
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Ma in seno al gruppo, qualcosa cominciava già ad agitarsi
(ah ah! Hai detto seno!), Eric Idle ha riassunto alla perfezione dicendo che
John Cleese farebbe qualunque cosa per soldi, tanto che una volta gli ha dato
una sterlina per farlo stare zitto (storia vera). Proprio Cleese inizia a
pensare che la BBC non li paga abbastanza per girare il Flying Circus ed
avendo fatto la gavetta tra teatro, radio e televisione è pure un po’ stufo di
scrivere e recitare sketch in continuazione.
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"Abbiamo fatto lo sketch dell'autodifesa contro la frutta fresca così tante volte che i pompelmi non dovrebbero più farvi paura!" |
Con il continuo aggravarsi dell’alcolismo del suo compare di
Cambridge, Graham Chapman, Cleese temeva di finire per essere ricordato
solo come uno dei Monty Python e di continuare a fare televisione con il
resto del gruppo, era sempre meno interessato ed ecco perché l’ultima stagione del
Flying Circus, la quarta, è stata realizzata completamente senza
Cleese.
A dare un po’ di respiro al gruppo prima della rottura
definitiva arriva il più improbabile degli alleati, Victor Lownes, direttore
editoriale di una rivista che di sicuro avete sentito nominare, Playboy, non
fate i finti tonti con me, vi conosco mascherine!
Lownes nei suoi svariati viaggi in giro per il globo
(immagino alla ricerca di future conigliette) si imbatte nel
Flying Circus e va letteralmente giù di
testa per il programma, roba da iniziare a smaronar… Ehm, coinvolgere persino
il proprietario di Playboy Hugh Hefner, nel suo piano bellicoso: portare i
Monty Python negli Stati Uniti!
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Il passo successivo poi sarebbe stato facile: Conquistare il Canada! |
L’idea di Lownes è semplice, sa benissimo che nessun canale
americano sarà mai disposto a trasmettere il “Flying Circus” per intero,
analisi impeccabile, perché il programma sarebbe arrivato sui televisori degli Americani solo nel 1975 e dopo una battaglia legale con la ABC, fermamente
intenzionata a trasmetterlo sì, ma con continue interruzioni pubblicitarie in
contraria opposizione al formato della serie al “Flusso di coscienza” con cui è
stata pensata dai Python. Una battaglia legale vinta dai comici inglesi,
semplicemente presentando in aula una puntata della serie con le interruzioni
pubblicitarie (silenzio di tomba tra i presenti) e una in formato originale
(giudice, giuria e forse anche giustiziere che ridono a crepapelle tenendosi la
pancia, storia vera).
Ma il 1975 doveva ancora arrivare e per ora i Python
potevano contare solo sull’entusiasmo (e i contanti) di Lownes, per cui
accettarono di buon grado la sua idea, un film che riassumesse i migliori
sketch del “Monty Python's Flying Circus”, una specie di greatest hits da usare
come biglietto da visita per conquistare l’America.
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“Anche se la fotografia è migliore e il budget più alto, questo pappagallo è ancora morto!”. |
L’idea piace subito a tutti, specialmente ai due Terry
(Jones e Gilliam), quelli da sempre interessati al cinema e con la ferma
intenzione di diventare registi da grandi, ma per assurdo, il più entusiasta di
tutti sapete chi era? Proprio John Cleese, niente televisione, ma cinema, soldi
a palate e, soprattutto, la prospettiva di una visita alla Playboy Mansion!
Stando alle parole dei suoi compagni riportate nel fondamentale “L'autobiografia
dei Monty Python” (Sagoma editore), questo Cleese voleva, bionde poppute e un
sacco di soldi. Tutto possiamo dire dei Python, ma non che non siano stati
coerenti, i due Terry sono finiti davvero a fare i registi, mentre Cleese si è
trasferito negli Stati Uniti passando da un divorzio all’altro.
Posso dirlo fuori dai denti? “And Now for Something
Completely Different” è a tutti gli effetti un film dei Monty Python, lo
trovate nella loro filmografia e con tutta la mia passione per i comici inglesi (più uno Americano naturalizzato) non mi sento proprio di consigliarlo
a nessuno. Lo so suona strano, provo a spiegarmi meglio.
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“Si Cassidy, prova a spiegarti, questo colpo basso era più inaspettato dell’Inquisizione Spagnola”. |
Per chiunque abbia già visto tutti i 45 episodi del “Monty
Python's Flying Circus”, questo film rischia di essere una noiosa replica, per
assurdo, per essere una pellicola che cita il celebre tormentone della serie,
promette qualcosa di completamente diverso, ma poi di fatto è completamente
uguale. Visto che ho citato i Beatles e a loro modo i Python sono stati delle
rock star, continuo il complicato metaforone musicale in cui mi sono infilato
di testa dicendo che questo film è un po’ come quando i vostri amici, dopo una
vita a sentirvi parlare di
[INSERIRE-QUI-IL-NOME-DEL-VOSTRO-GRUPPO-O-CANTANTE-PREFERITO] decidono di
ascoltarsi un greatest hits con tutti i migliori pezzi e continuano a
guardarvi come il fanatico irrecuperabile innamorato di un gruppo o di un
cantante che non sembra poi tutta questa gran roba.
Non è il problema di tutti i greatest hits in fondo? Metti
insieme il meglio, ma di norma, restano antologie freddine che a differenza dei
dischi risultano anonime nell’amalgama. “And Now for Something Completely
Different” è proprio così, sono sicuro che qualcuno a secco del Flying Circus
potrebbe anche divertirsi, ma per capire in pieno il concetto di comicità
realizzata con la tecnica del “Flusso di coscienza” è la vera forza
rivoluzionaria del gruppo che in 45 episodi ha ridicolizzato il formato
televisivo, prendendo in giro tutte le istituzioni, questo film, purtroppo, non
basta.
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Sono solo io che scoppio a ridere guardando le posate al
ristorante? Si vero?
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Anche se dentro, ci trovate tutti gli sketch gloriosi girati
davvero alla grande, dal finto documentario “Come non essere visti” alla
leggendaria “La barzelletta più divertente del mondo”, passando per la più
celebre delle animazioni realizzata da Terry Gilliam, la mitica “Le auto
assassine”.
Non manca la gag della forchetta sporca, abbiamo persino la
brava e bella Carol Cleveland che riprende il suo ruolo della sexy mogliettina
nello sketch “Il consulente matrimoniale” qui con la variazione, del cowboy che
motiva Michael Palin a riprendersi la moglie, trasformato addirittura nella
voce di Dio in persona, per la serie, fare le cose in grande.
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Carol Cleveland, secondo alcuni teorici, il famoso "Settimo Python", sicuramente la più carina da vedere. |
Penso che Eric Idle abbia passato la vita a rifare la gag “Eh?
Eh?” (Nudge Nudge, wink wink, say no more…) ed ogni volta è uno spasso, però si
vede proprio che al film manca qualcosa. Pare che nelle varie proiezioni, dopo
circa cinquanta minuti, il pubblico smettesse improvvisamente di ridere e
nemmeno sketch da spanciarsi come “Le due cime del Kilimangiaro” o “Autodifesa
contro frutta fresca” sortivano il loro effetto. Per il pubblico Yankee il
problema era l’assenza di una storia e di un personaggio ricorrente da seguire,
un dettaglio che è stata una grande lezione per i Python: mai più film senza
una storia di fondo. Vada per gli sketch geniali, ma sempre con un filo
conduttore e un tema ad unirli tutti, se i loro film successivi (a breve su
questi schermi) hanno fatto la storia, lo dobbiamo anche al mezzo buco
nell’acqua di questo buffo greatest hits.
Bisogna, però, dire che “And Now for Something Completely
Different” è stato propedeutico per i Monty Python per più di una ragione, ad
esempio lo sketch finale “Il borghese più imbecille dell'anno“, qui viene
presentato nella sua versione migliore, girato all’aperto e non negli studi
della BBC, risulta molto più divertente e se i Python sono poi passati dal
piccolo al grande schermo lo dobbiamo all’esperienza di questo film.
Terry Gilliam ha dichiarato di essersi annoiato tantissimo a
dover rifare le stesse animazioni che aveva già fatto, anche se con più soldi e
mezzi a disposizione ed è quello a cui è andata meglio di tutti, perché
girando all’aperto il resto del gruppo ha dovuto girare in sei settimane
facendo a cazzotti con il clima inglese, ma soprattutto con il galoppante
problema di alcolismo di Graham Chapman e non solo, anche di Ian MacNaughton,
perché un bicchiere tira l’altro e i casini non vengono mai da soli.
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Ecco, Chapman di tè non ne ha bevuti così tanti. |
Ian MacNaughton il regista di quasi tutti gli episodi del
Flying Circus, passava sempre più tempo attaccato alla bottiglia, trovando nel dottor Graham
Chapman il più spassoso compare di bevute, piccolissimo problema: i due
sparivano per la pausa pranzo e quando tornavano (SE, tornavano) uno non
ricordava le sue battute nemmeno per errore e l’altro per stare in piedi in
pratica si abbracciava al cavalletto della macchina da presa (storia vera). Per
fortuna, i Python ormai lo sapevano e con l’esperienza accumulata in 45 episodi
del programma, non solo giravano gli sketch a memoria, ma potevano contare sui
due Terry, entrambi molto felici di avere a disposizione set e macchine da
presa cinematografiche professionali.
Per assurdo, il piano di Victor Lownes va completamente alla
rovescia, gli Americani restano indifferenti alla comicità dei Python, ma sapete
in quale Paese del mondo il film è stato un enorme successo al botteghino?
L’Inghilterra! Incredibile, ma vero, l’amore per i Python spingeva tutti quegli Inglesi che a casa loro non avevano ancora la tv a colori ad andare a vedere
gli sketch sul grande schermo, tanto che Victor Lownes si convinse di essere un
grande produttore cinematografico (bah, contento lui) e decise che era il
momento di puntare tutto su un film serio, motivo per cui finì a fare a
cazzotti sul set di “Macbeth” (1971) con Roman Polanski, ma questa, è un’altra
storia.
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…Me la racconti? Eh? Eh? Eh? Polanski era appassionato di cinema? Eh? Eh? |
Eppure, il genio dei Monty Python era destinato ad uscire dai
confini di quella umida isoletta per conquistare, prima l’America e poi il
resto del mondo, la direzione era chiara: il piccolo schermo non poteva più
contenere l’esuberante anarchia di questi comici, bisognava puntare al grande
schermo ed ad un’impresa eroica, degna dei cavalieri della tavola rotonda, ma
di questo parleremo tra sette giorni, non dimenticate di portare con voi le
noci di cocco.
Intanto non perdetevi la locandina d'epoca dalle pagine di
IPMP!
Credo sia l'unico film dei Phyton che manca alla mia collezione e che ho rivisto l'ultima volta secoli fa. Pellicola che è stata necessaria per far maturare il gruppo e fargli prendere ulteriore consapevolezza dei propri mezzi e dei propri obbiettivi. Peccato che per il pubblico sia solo una semplici riproposizione di qualcosa di già visto e conosciuto. Ecco, forse a un neofita che non ha tempo/voglia di guardarsi per intero il "Circus", questo può essere un buon compromesso anche perché ci sono alcuni sketch imperdibili (dal pappagallo morto in giù).
RispondiEliminaAh, il Graal... Sono proprio curioso di vedere venerdì prossimo come te la cavi con la traduzione...
Ho il dvd nella mia collezione per puro completismo Pythoniano, pensa che non lo volevo nemmeno commentare, ma poi da buon ossessivo non ci avrei dormito la notte, poi ho capito che non potevo saltarlo, la storia produttiva la trovo molto divertente, inoltre è fondamentale per capire le scelte successive fatte dai Python al cinema.
EliminaDici bene è un film che può funzionare per i neofiti, però il concetto di “Flusso di coscienza” funziona meglio negli episodi della serie televisiva, anche se lo confesso apertamente, molti dei loro sketch storici rifatti in questo film, funzionano anche meglio, non tutti ma qualcuno si.
Sarà salomonico. Nel senso che affetterò il doppiaggio in due con la spada, andiamo ad affrontare la Bestia! [Rumore di cocchi in sottofondo]. Cheers!
Proprio in questi giorni - fomentato dal tuo ciclo - mi sto vedendo il Flying Circus originale, scoprendo così gli sketch originali che ho conosciuto per la prima volta con il film che recensisci. E' davvero uno strano effetto, perché gli originali per me sono repliche di quelle che in realtà erano repliche!
RispondiEliminaPosso testimoniare che all'epoca, visto in VHS o in TV, purtroppo non ricordo, il film che citi ha avuto il suo effetto perché non avevo visto gli sketch originali e quindi per me era la prima volta. Forse noi italiani siamo più portati ai film ad episodi non collegati, avendone tanti nella nostra cinematografia...
Esatto, è un po’ la croce e la delizia di questo film, può funzionare per chi non ha mai visto il Flying Circus, perché qui dentro è presente tutto il meglio della geniale comicità dei Python, ma la sua storia produttiva è uno spasso perché davvero in stile Monty Python, avrebbero dovuto conquistare gli americani con questo film, invece hanno conquistato tutti, tranne gli americani ;-)
EliminaVerissimo, poi trattandosi di un film comico, per noi è anche più familiare questo formato ad episodi, alcune delle gag di questa antologia poi potrebbero essere la versione “Definitiva” tipo l’ultima messa giustamente in coda al film. Cheers!
Mi segno il libro dei Monty Python che non conoscevo.
RispondiEliminaP.S Dopo il tuo post ormai urge un recupero immediato dei Flying Circus.
Si intitola "L'autobiografia dei Monty Python", Bob McCabe ha raccolto le interviste di tutti, idealmente radunandoli intorno ad un tavolo, è un’ottima lettura molto consigliata così come il Flying Circus ;-) Occhio che dalla prossima settimana si parte con i film dei Python! Cheers
EliminaIl Flying Circus guardato su Canal Jimmy è stato un passaggio fondamentale per la crescita della mia stupidità. Qualsiasi cosa prodotta dai Monty Python in quel periodo (e al 99% anche dopo) era oro puro. Devo approfondire anche io con la lettura :)
RispondiEliminaVerissimo, se escludiamo forse qualche spettacolo dal vivo bisogna dire che si sono mossi pochi ma bene, ma soprattutto hanno capito quando fermarsi! Il libro è notevole, me lo sono letto qualche anno fa alla sua uscita ed è preziosissimo per questa rubrica sui Python ;-) Cheers!
EliminaIn effetti il film funziona meglio nella misura in cui riesce ad indirizzarti alla scoperta dello show televisivo... una volta che l'ha fatto, però, è inevitabilmente lo show a vincere il confronto a man bassa (e a farti capire quanto i Monty Python NON dovessero proseguire sulla strada della semplice riproposizione di sketch su grande schermo), ridimensionando la pellicola al ruolo di simpatico bignamino -con punte di eccellenza, concordo- della loro comicità.
RispondiEliminaRiguardo alla sua storia produttiva, mi viene da dire che aveva tutte le carte in regola per poter diventare un film a sé stante ;-) L'aneddoto Beatlesiano, poi, mi ha ricordato come Eric Idle avrebbe poi "omaggiato" i Fab Four dando vita alla loro parodia, The Rutles...
P.S. "E meno male che non gli ho detto del coltello" ;-D
Hai riassunto alla perfezione la mia posizione sul film, e anche la sua collocazione rispetto allo show della BBC, per altro sono stati proprio i Python a capirlo, se dopo abbiamo avuto dei capolavori, è stato grazie al fatto che hanno capito che non potevano campare di soli sketch al cinema. Che spettacolo i The Rutles cosa mi hai ricordato!! Grazie per averlo fatto, dovrò tenerne conto per il prossimo futuro ;-) Tu scherzi ma a volte mi metto a fare la gag della forchetta da solo, la mia wing-woman ormai lo sa e mi guarda come si guarda un povero cretino :-P Cheers!
EliminaChe fai se ti dico che i Monty Python non conosco e non ho mai visti?
RispondiEliminaTi dico che sei proprio il prototipo del lettore che vorrei leggesse la mia rubrica ;-) Seriamente, i Python o li si ama alla follia, o non li si conosce, non credo ci siano via di mezzo, mi piaceva anche per questo l'idea di una rubrica su di loro. Se riuscirò a far scoprire a qualcuno il genio dei Monty Python, sarà una gioia personale ;-) Cheers
EliminaQuesto post mi ha molto interessato, io sono completamente agnostica riguardo i Monty. Ma quindi questo film in particolare, me lo consigli o no?
RispondiEliminaTristezza però questo problema dell'alcolismo.
Se dovesse farti venire voglia di vedere anche il Flying Circus allora assolutamente si ;-) Nelle prossime settimane arriveranno ancora tanti Python, spero di solleticare ancora il tuo interesse. Se ognuno dei sei Monty Python era piuttosto caratteristico, Graham Chapman aveva un altro passo, per certi versi il talento più puro del gruppo, ma anche il personaggio più sfuggente, la storia del suo alcolismo è triste ma va di pare passo con i successi dei Python, quindi è un argomento che tornerà nel corso della rubrica. Cheers!
EliminaI Python però in Italia non hanno mai sfondato , complice un umorismo troppo britush e surreale (noi siamo più abituati al pecoreccio ).
RispondiEliminaA me piaceva "il senso della vita " e "Brian di Nazareth " le cui battute sonos tate stravolte per i motivi sopra descritti.
Questo film invece lo trovai carino visto da bimbo su TMC ( che lo replicava spesso negli anni 80, insieme a piccoli cult come "piccoli gangster " e "la banda dei doberman" ), ma dovrei riverderlo da adulto .
"Il sacro Gral " mi fa addormentare ogni volta che lo guardo.
Vero, qui da noi sono generalmente ignorati, oppure idolatrati, le vie di mezzo sono molto rare.
EliminaIn realtà "Il senso della vita " e "Brian di Nazareth” sono doppiati piuttosto bene, specialmente il secondo a mio avviso, non si può dire lo stesso de “Il Sacro Graal” che è stato massacrato invece, rendendolo un film inguardabile in italiano, infatti per me quel film si può vedere solo in originale, anzi, dovrebbe esistere solamente così! ;-) Cheers
Gentilissimo, sir.Cassidy of the Flying Circus... ehm Coffin!
RispondiEliminaPosso benissimo capire il vostro punto di vista e la critica che avete scritto ma mi permetto di farvi notare una cosa.
Questo film è estremamente importante non solo per il cinema comico mondiale ma anche per la salvaguardia e sicurezza di ogni persona.
Mettiamo che ci sia un maniaco che gira per le strade con in mano una banana, voi d'istinto non sapreste come reagire perchè nessuno a scuola o in famiglia vi ha addestrato a difendervi da quel pericoloso frutto! Ma grazie ai Monty Python, ora so che avere una revolver è il miglior mezzo di difesa per abbattere i temibili assassinatori, maniaci della frutta!
Detto questo, vi auguro buona giornata; dall'alto della mia posizione, situata proprio sulla cima di un enorme palazzooooooooooooooooooooooooooooooooo................
Firmato,
uno che è stato invogliato a recuperare questo film grazie alla vostra rubrica ;)
Vostra palazzitudine,
EliminaVi ringrazio per la missiva posta in tale educatissima forma, qui al Flying Coffin siamo estremamente sensibili all’argomento del controllo della frutta pericolosa, una piaga che affligge i nostri tempi e che ancora viene ignorata, messa spesso in ombra dalle auto assassine, dannate auto e la loro mania di protagonismo! Chiaro è il fatto che pesi da 16 tonnellate e nitroglicerina non sono facili da reperire, ma dovremmo pur difendersi da quei maledetti lamponi no!
Porgendo cordiali e distinti saluti, suono un motivetto allegro all’piano (ovviamente nudo).
Firmato
Sir Reginald faustus Von Cassidy. Ballerina esotica.
Questo l'ho visto giusto per curiosità nel vedere alcuni sketch della serie TV girati su pellicola e in grande stile.
RispondiEliminaSono perfettamente d'accordo con te quando dici che senza il flusso di coscienza si perde parecchio della loro comicità, per quanto i singoli sketch mi fanno sempre torcere!
Fico aver ricordato alcuni aneddoti leggendo il tuo post, uno non si può ricordare proprio tutto tutto!!
Avevo letto tutto nelle biografie autorizzate e non...casa mia è un museo, con il gentile contributo dell'altra metà di casa mia che mi ha fatto ancor di più infognare nei Python! Che donna! (me lo dico da solo 😄)
Un consiglio? Sposatela ;-) Il motivo per cui ho commentato il film, per gli aneddoti e l'importanta nello sviluppo dei loro film successivi. Cheers!
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