Lo ammetto: questa seconda stagione di “American Crime Story” la stavo aspettando anche con un certo grado di attesa, anche perché la prima, dedicata al processo di OJ Simpson era, senza giri di parole, davvero straordinaria.
Dico sempre che ho una certa predilezione per le serie tratte da aventi reali, romanzate pure quanto volete, ma con una base realistica, la prima stagione dedicata a “Run OJ Run!” era coinvolgente e sapeva descrivere alla perfezione, gli eventi accaduti realmente.
Da quello che avevo capito, la stagione due avrebbe dovuto
raccontare i fatti legati al urgano Katrina, poi non ho ben capito cos'è
successo, l'assassinio di Gianni Versace, ha superato Katrina a destra
facendogli pure i fari, relegandola ad argomento principale per la stagione
numero tre. Ancora troppo vivo il ricordo del disastro, oppure un argomento
ancora scottante? Mah, non lo so, intanto, con la sua bella fanfara mediatica,
questa seconda stagione è arrivata, nove episodi da cinquanta minuti ciascuno,
ma a dirla tutta, me ne sono serviti molti meno per registrare la delusione.
Partiamo dai lati positivi: la prima puntata (The Man Who
Would Be Vogue) fa davvero il suo dovere, alla regia di questo episodi e di
molti altri della stagione, troviamo quel mattacchione di Ryan Murphy, in
cinquanta minuti la puntata introduce tutti i protagonisti del dramma, partendo
di fatto dalla fine, ovvero proprio dall’assassinio di Gianni Versace per mano
di Andrew Cunanan.
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“Questa Bara Volante è orrenda, cheap, kitsch e anche un po' trash, per niente trendy". |
Ok, mi sono riproposto di iniziare dalla parte buona del
referto della stagione, quindi passiamo subito al cast: devo ammettere che Ricky Martin che conoscono tutti per via dei suoi trascorsi musicali, ma non
avevo idea che recitasse pure, qui lo troviamo nei panni dell’amante di
Versace, Antonio D'Amico e devo dire che se la cava anche benino.
Meglio di lui quelli che per me come attori sono delle
assolute novità, Edgar Ramírez me lo ricordo per il “Point Break” sbagliato (il
remake inutile del 2015) e per poco altro, qui è davvero molto somigliante a
Gianni Versace ed è perfetto nel ruolo dell’artista isterico.
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Ah ecco che fine ha fatto, pensavo fosse stato rapito dagli alieni alla fine degli anni '90. |
Salendo ancora di livello, Darren Criss è il vero mattatore
di questi nove episodi, non avendo mai visto nemmeno mezzo episodio di “Glee”
non conoscevo il suo talento, ma qui nei panni di Andrew Cunanan è davvero
bravo, riesce ad essere “Gaissimo” nei momenti in cui il suo personaggio fa il
rilassato, ma anche diabolico un attimo dopo. Per quanto mi riguarda, questa
seconda stagione di “American Crime Story” vale più che altro come vetrina del
talento di Darren Criss. Purtroppo, da qui in poi entrate in una valle di
lacrime, lati negativi in arrivo sul binario uno.
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Un po' più faccia da psicopatico... ecco così, perfetto! |
…Oh, se domani passate di qui e invece della mia caSSata
trovate un sito che vende online prodotti firmati Versace, è stato bello finché
è durato, sono uno spiantato, non ho i soldi per vedermela con i legati della
famiglia Versace.
Ora, non mi sembra una mossa intelligentissima, prendere una
nota per essere la tipica bellezza spagnola mora con la carnagione scura e gli
occhi uguali, per la parte di una (tinta) bionda platino, ma la Cruz è un’attrice che
trovo sempre molto brava, quindi pensavo che il ruolo fosse in cassaforte... Ecco, non è andata proprio benissimo.
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“Visto che a recitare sei una cagna maledetta, ora hai anche il collare”. |
Mettiamola così: Penélope Cruz cerca di imitare il vocione
di Donatella Versace, con il piccolissimo problema che ogni tanto le scappa una
“S” espagnola su cui evidentemente Penélope non ha il controllo, risultato
finale: la parlata della Versace è una roba impossibile ed inascoltabile, sicuramente
non sembra un’italiana che parla Inglese, ma tanto per gli Yankee questo non è
un problema, tutti i non-americani per loro sono “Europe trash”, quindi vai così
che vai bene.
Considerando che Ryan Murphy ha sul libro paga un numero
infinito di attori, grazie a tutte le stagioni di American Crime Story, forse sarebbe stato meglio affidare il ruolo
a Lady Gaga, se non altro lei almeno era già bionda (tinta) di suo.
Ma sulla questione linguistica ho un problema mio di
base: perché Gianni e Donatella Versace, soli in una stanza, tra di loro
parlano Inglese? Lo so, ok, la finzione narrativa, però lo trovo assurdo, gli Americani
riescono a produrre un’intera serie di successo tutta in spagnolo come Narcos e qui, invece, no? Se realismo
dev'essere che lo sia anche nei dettagli, cavolo!
Quello che, però, è il vero problema della serie è la
struttura delle puntate: sembra quasi che ogni episodio sia slegato dal precedente. Il risultato è straniante, ti ritrovi a seguire una sottotrama che sembra
importante ora, per poi venire completamente dimenticata poco dopo, in tutto
questo, sembra più che altro di stare guardando una serie che ruota completamente
attorno al personaggio di Andrew Cunanan, il che non sarebbe nemmeno un grosso
problema, se la serie non s'intitolasse “L'assassinio di Gianni Versace”.
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Questo |
Insomma, ho fatto anche una discreta fatica ad arrivare alla
fine della stagione, certo, gli episodi avvincenti (ma sempre slegati
dalla trama principale) ci sono pure, come l’episodio otto che ruota attorno
al passato del loschissimo padre di Cunanan, ma in generale ho trovato la
stagione deludente, se la prima era riuscita a coinvolgermi, anche molto,
questa mi ha solo annoiato. A questo punto, spero che la terza vada meglio,
anche se mi rendo conto che sto qui a sperare nel disastro di un uragano!
Ancora devo recuperare la stagione su O.J. Simpson, ma questa mi sa che la salto: non ho proprio mai avuto interesse per quel fatto di cronaca, né all'epoca né oggi. Però ti ho letto con piacere ^_^
RispondiEliminaTi ringrazio! Salta pure tranquillamente, perché davvero preferito l’idea di una stagione dedicata all’uragano, e il risultato finale mi ha fatto rimpiangere, beh, l’uragano ;-) Cheers
EliminaCome ricorderai a me è piaciuta ma concordo sulla narrazione che non aiuta. Sul titolo siamo tutti consci del fatto che questo attiri di più l'attenzione, fuorviante ma soprattutto furbo. Avendolo visto doppiato il problema dell'accento non si pone 😃
RispondiEliminaSi mi ricordo, purtroppo ho trovato i singoli episodi davvero spezzettati, ah beh si, il doppiaggio passa come una pialla su tutto ;-) Cheers!
EliminaDevo dire che un tracollo così grande tra prima e seconda stagione non lo ricordo da... Mai :( grandissima delusione, tanto che dubito che porterò a termine la serie
RispondiEliminaIn effetti bisogna fare uno sforzo di memoria non da poco, a questo punto spero nella stagione tre, visto il tema, lo trovo anche più intrigante, rispetto a questa soap opera con omicidio. Cheers!
Eliminama soprattutto: chi sarà il prossimo?
RispondiEliminala storia che i due si parlano in inglese è un difetto che si riscontra spesso in produzioni americane... basti pensare allo Scarface di De Palma con Tony e il suo compare cubano che si parlano in inglese...
giustamente dici che invece Narcos l'hanno fatta in spagnolo... e forse è uno dei motivi per cui è venuta bene... lunedì ho visto al cinema Escobar dove invece - a parità di argomento peraltro - una produzione spagnola (con regista spagnolo) fa la scelta inversa: far recitare tutti in inglese, attori spagnoli peraltro (Bardem e la Cruz)...
incredibile davvero...
vabbè ne parlerò a breve di sta cosa.... ciau nè
Non vedo l’ora di leggere il tuo pezzo sul film, perché ero curioso di vedere “Escobar”, ma non credo avrò molto tempo per farlo a breve, spero solo non sia un film fatto per far recitare la coppia Bardem e la Cruz, anche perché Pablo Escobar è un soggetto veramente inflazionato ultimamente. Cheers!
EliminaNon l' ho ancora vista quindi leggerò la rece dopo la visione
RispondiEliminaSono curioso di conoscere il tuo parere, sai dove trovarmi ;-) Cheers!
EliminaConcordiamo praticamente su tutto tranne che su una cosa. A me Penelope Cruz è abbastanza piaciuta, così come bravo è stato anche Darren Criss, che però mi sta immensamente sui coglioni.
RispondiEliminaInsomma, sta cosa di Versace se la sarebbero potuta giocare un po' meglio. Mo speriamo che per Katrina - anche se a sto punto dubito proprio che lo faranno mai - decidano di svegliarsi.
Criss non lo conoscevo affatto, mentre Penelope Cruz di solito la trovo sempre bravissima, per quello mi ha stupito quello che per me è stato uno scivolone. Il tema di Katrina sarebbe molto più nelle corde di questa serie secondo me, staremo a vedere! Cheers
EliminaNon mi ha mai attratto questa serie "crime". Nemmeno quella scorsa con Cuba Gooding Jr. su O.J. Simpson. E infatti le ho saltate entrambe senza rimpianti. L'unico personaggio che potrebbe comprarmi è Charles Manson. Se facessero una serie fatta bene (non come quelle già uscite che sembrano soap opera brasiliane) sulla Family sarei già con i pop-corn in mano.
RispondiEliminaRyan Murphy ha in parte trattato Manson e la sua “adorabile” famiglia nell’ultima stagione di “American Horror Story”, che però risulta parecchio deludente. Mi sa che tocca aspettare Tarantino con il suo prossimo “Once upon a time in Hollywood” ;-) Cheers
EliminaUmh... io volevo vederlo, e sapevo già della storia della lingua inglese parlata da due italiani quando sono soli (eh, lo so...).
RispondiEliminaOra mi scoraggi un po', se non è così bella lascio perdere proprio.
Moz-
Capisco che la questione lingua può essere un difetto minore, anzi lo è, però mi suona davvero strano, specialmente sapendo che esistono serie come “Narcos”. Mi spiace di averti scoraggiato, ma mi scappava e non riuscivo più a tenerla :-P No scherzi a parte, a me non è proprio piaciuta, peccato perché ci speravo. Cheers!
EliminaNon ho fatto il giro dei blog per due giorni e non avevo ancora letto il post, allora sei tu a cui si riferisce Moz al commento alla mia di recensione! ebbene non posso che essere perfettamente d'accordo col tuo giudizio ;)
RispondiEliminaCredo proprio di essere io il colpevole ;-) Conferma che anche questa volta siamo d'accordo, cinque alto! ;-) Cheers
EliminaMurphy in calo, al solito, e Cruz cagna maledetta.
RispondiEliminaBene (e male, allo stesso tempo) per Criss: aveva bisogno di una vetrina, è bravo e sa far tutto, peccato che questa non sia tra le più felici.
Perfettamente d'accordo, non lo conoscevo affatto e devo dire che è molto bravo, ma nessuno vuole essere bravissimo in una serie che va male. Cheers!
EliminaConcordo perfettamente, molto bella la seas 1 su OJ, pessima questa, che noi abbiamo abbandonato a metà.
RispondiEliminaPerò bravissimo l'attore che faceva Andrew!Quanto inascoltabile l'abbaiare di Penelope ;)
Che poi incredibile, il tizio di Glee (che non conoscevo) e Ricky Martin, no dico, Ricky Martin, hanno recitato bene, e mi scivola Penelope Cruz, una che di solito considero sempre molto brava, tradimientossss! ;-) Cheers
EliminaSe non altro è bella l'immagine di presentazione.
RispondiEliminaVero, tutta la parte pubblicitaria della serie è ottima, il resto, così così. Cheers!
EliminaEcco, già temevo di aprire il sito e trovarmi una carrellata di borse, invece vedo che è andata bene :D
EliminaAl massimo troverai delle borse Versace, in vera pelle di Cassidy, un affarone! ;-) Cheers
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