lunedì 26 febbraio 2018

Black Panther (2018): Waka-Wakanda eh eh (this time for Africa)


I bianchi hanno una paura fottuta dei fratelli neri.
Una fifa diffusa ovunque nel mondo, ma che in un solo Paese diventa palese, ovviamente mi riferisco agli Stati Uniti d’America.
La divisione da bianchi e neri è ancora un argomento spinoso, talmente attuale da riuscire ad attraversare quella grande pozzanghera nota come oceano Atlantico fino ad arrivare qui da noi, cavalcando una delle maggiori esportazioni del Paese a stelle e strisce, ovvero il cinema.

“Black Panther” diciottesimo titolo legato al Marvel Comics Universe, ha ricevuto quasi solo critiche ultra positive, al primo weekend in patria ha spaccato i botteghini, il riflesso è che tanta critica di settore (traduzione: pagata per scrivere di cinema) si è subito allineata all’andazzo “Miglior film Marvel di sempre” che è diventato quasi un Meme su Internet per quante volte è stato ripetuto.

"Ammirate la vastità del cazzo che me ne frega dei vostri Meme da Internet".
Ma non è certo un caso isolato il fatto che un film “Nero” spacchi i botteghini in due, i “Fratelli” al cinema ci vanno e gradiscono avere protagonisti di colore per cui poter fare il tifo, in qualche modo è riuscito a riassumere molto bene questo dettaglio il mitico Martin Freeman che qui interpreta l’agente della CIA Everett Ross. Qualche (geniale) giornalista ha pensato bene di chiedere a Bilbo Baggins come si sentisse ad essere l’unico bianco, su un set di attori di colore, la risposta di Martino Uomolibero aumenta la mia stima per lui: «Non credi che sia quello che gli attori di colore pensano tutte le volte?» (storia vera).

"Hai anche domande intelligenti da farmi oppure sono tutte così?".
In lizza tra i film nominati per i prossimi Oscar c’è anche quel Get Out che ha riempito le sale di ragazzi e ragazze di colori, tutti impegnati a fare il tipo per il protagonista e se un horror sta accanto a film più canonici per gli standard di quei parrucconi dell’Accademy, state pur certi che è per una sola ragione, perché ad Hollywood l’unico colore che conta sul serio è il verde delle banconote con sopra stampati tanti ex presidenti defunti.

A voler guardare più indietro, i “Fratelli” hanno sempre gradito avere dei loro rappresentanti al cinema, da Shaft, a Super Fly, passando per il più comico Dolemite, la Blaxploitation ha smosso i suoi bei capitali sfronanto tanta iconografia e potete dire quello che volete sui Cinecomics della Marvel, ma non che non sappiano annusare l’aria e capire quali sono i gusti del pubblico, lo ha sempre fatto con i suoi fumetti, quindi al cinema sta soltanto continuando una tradizione consolidata.

Sembrate Willy il principe di Bel-Air e Jazz quando si salutavano.
Pantera Nera, scusate, ogni tanto mi scapperà di chiamarlo con il nome con cui ho letto le avventure del personaggio per anni proprio nei fumetti, è stato annunciato come il primo supereroe nero che poi, a ben guardare, Falcon è arrivato prima di lui, ma se per questo anche Luke Cage. Anzi ancora prima prima, c’era stato Blade interpetato da Wesley Snipes (lasciatemi l’icona aperta su di lui che più avanti tornerà di moda), ma a volerla dire proprio tutta tutta anche la “Catwoman” (2004) di Halle Berry che era pure donna, ma si sa come funzionano le campagne pubblicitarie, no? In fondo, la Distinta Concorrenza con Wonder Woman è stata molto più paracula.

Chi nasconde quella maschera: Tigre (Tiger Man) Pantera (Black Panther).
Insomma, la paura dei bianchi per i fratelli neri esiste, ma se poi al cinema possiamo tirare tutti su dei bei soldoni, siamo “Quasi amici” passatemi la mezza citazione, anche se il film era francese. Poi, però, bisognerebbe anche giudicare il film per quello che è, non per gli incassi e le furbizie del reparto vendite e qui le cose iniziano ad andare decisamente meno bene.

La Marvel ha fatto un film sul suo eroe nero più cazzuto di sempre, pensato apposta per un pubblico di ragazzi e ragazze che magari in sala ci vanno con il polsino dai colori panafricani rosso, nero e verde, se avete dimestichezza con la cultura afroamericana (o con i film di Spike Lee) lo conoscerete di certo. Questo giusto per sottolineare che questo film è scritto, pensato e diretto per smuovere delle cose che un ragazzo bianco (e più bianchi di me in giro ne trovate pochi) come me magari non sentirà propriamente sue, ecco, quindi ben venga la celebrazione dell’Africa e delle radici, se qualcuno dovesse avere problemi etici e morali nei confronti di un film pieno di neri, beh questo è un problema vostro e la mia voglia di conoscermi tende ad essere limitata, per quanto mi riguarda i problemi di “Black Panther” sono ben altri.

Tipo il fatto che guardando i 134 minuti della pellicola, mi sono anche molto annoiato, perché il film è davvero tanto parlato, troppo parlato, durante la visione sono arrivato a pensare di stare guardando una specie di puntata lunga di uno strano Game of  Thrones africano. Sì, perché tra manovre di palazzo, tradimenti ed incoronazioni quello che manca è l’azione, quasi tutta riassunta in una scena di inseguimento in auto ambientata in Corea del Sud e in un finale in cui, bisogna dirlo, la computer grafica di qualità scarsa non aiuta per niente: lo scontro sui binari del treno è di una bruttezza rara.

"When you play the game of thrones, you win or you die. Can you dig it?" (Trionfo di Cit.)
L’inizio è molto interessante, in una scena che arriva prima del classico logo rosso della Casa delle Idee, il regista Ryan Coogler dimostra che il giorno in cui distribuivano la timidezza, lui probabilmente era a qualche marcia di protesta, la prima scena è ambientata ad Oakland, città natale del regista in cui era ambientato anche il suo bel film d’esordio “Prossima fermata Fruitvale Station” (Fruitvale Station, 2013), la storia vera Oscar Grant ucciso ingiustamente dalla polizia locale ed interpretato dall’attore feticcio di Coogler, ovvero l’uomo con il nome più bello della storia, ma con una “B” di troppo, vale a dire Michael B. Jordan che era già stato la Torcia Umana nel pessimo Fantastici 4 e qui fa pace con il mondo dei Cinecomics grazie ad un’ottima prova.

Se la scelta di Oakland è dettata dal cuore, l’anno di ambientazione della scena iniziale, invece, è una presa di posizione, il 1992, lo stesso anno delle rivolte raziali di Los Angeles è un chiaro intento di portare argomenti seri all’interno del genere delle super calzamaglie, quello che ultimamente buona parte del pubblico schifa perché considerato davvero troppo stupidino. Bene, se volete saperlo “Black Panther” non si gioca quasi mai la carta dell’ironia, anzi si prende piuttosto sul serio, tanto che l’unica battuta di tutto il film la pronuncia M'Baku, non fa ridere nemmeno per sbaglio e il personaggio è costretto a ridere da solo (storia vera). Più tragicomico della battuta è il fatto che l’attore Winston Duke che qui interpreta il capo della tribù dei Jabari, nel fumetto è noto come Man-Ape, visto che la tribù venera i grossi gorilla di montagna, ma il nome nel film non viene mai citato, per evitare infelici associazioni razziali che avrebbero fatto ridere solo qualche contadinaccio del Midwest, uno di quelli che nell’armadio conserva ancora il capuccio bianco a punta.

Metti una tigre nel motore, oppure una pantera sul tetto della macchina.
Questa intro sottilmente politica è quella che racchiude anche l’unica svolta vera in questo Trono di Spade ambientato in Africa, perché per il resto la trama comincia un minuto dopo la fine di Civil War, con T'Challa (Chadwick Boseman) impegnato ad ereditare il manto della pantera e la corona di re del Wakanda, il misteriosa (e immaginario) stato africano la cui economia e supremazia tecnologica è basata sulla sconfinata miniera di metallo noto come Vibranio, un materiale dalle proprietà infinite che nel film ci vengono illustrate per filo e per segno. I Wakandiani usano il Vibranio per tutto: per alimentare treni e navette spaziali, il costume di Pantera Nera è farcito di questo straordinario metallo che assorbe l’energia cinetica e la restituisce amplificata, i Wakandiani ficcano questo materiale ovunque. In pratica è come l’Eternit nell’Italia degli anni ’60, questo ci garantisce che “Black Panther IX” sarà un legal thriller tutto ambientato in tribunale, con Pantera Nera a difendersi dalla accuse dei parenti dei Wakandiani morti di cancro, difeso in tribunale da Matt Murdock.

Non che in generale “Black Panther” sia un brutto film, anzi, è comunque meglio di quasi qualunque film della Distinta Concorrenza, la trama fila senza nessun buco di sceneggiatura e il cast è composto dal meglio degli attori di colore disponibili: Angela Bassett, il prezzemolino Forest Whitaker, ma anche Lupita Nyong'o e Letitia Wright, nei panni della sorellina che fornisce costume ed armamenti al fratello Panterone, una specie di Q solo molto più giovane e Nerd.

"Fighi! Batman spicciami casa!" , "Calma fratellino, i costumi puoi solo guardarli qui, tanto nel film parliamo e basta".
Ci ho messo un po’ a riconoscere anche Danai Gurira, la Michonne dei Camminamorti, qui nei panni della tosta Okoye, a capo delle Dora Milaje, la guardia reale Wakandiana. Non ha aiutato il fatto che qui fosse “pettinata” come Skin degli Skunk Anansie, ecco, non so quanti altri ruoli con spada potrà trovare la nostra Danai in carriera, ma finchè ci riesce e le riescono tutti bene così, brava lei!

Ragazze, quando la vostra sosia dice "Attacca" non credo intenda in questo senso!
Funzionano anche i cattivi, Ulysses Klaue di Andy Serkis (per una volta senza sensori Mocap addosso) qui interpreta lo storico cattivaccio dal braccio sonico Klaw e Serkis ci da dentro a giogioneggiare duro, tanto da potersi permettere di canticchiare “What is Love” risultando comunque cattivissimo, poi ho un debole per Serkis è un caratterista di gran livello e qui pare il primo a divertirsi, anche se sono certo che a breve gli toccherà indossare ancora i sensori per la motion capture, quando vedrete il film capirete il perché.

La gioia di quando non devi recitare con tutti quei cosi appiccicati sulla faccia.
L’azione, purtroppo, non è moltissima, ma Ryan Coogler affiancata dal regista ed esperto di cultura africana Joe Robert Cole, firmano una sceneggiatura in cui il Waka-Wakanda eh eh (this time for Africa) ha il suo bel ruolo, le location sono fighe, la città dei gorilla di montagna è una bombetta nel look, mentre il Wakanda in sé forse poteva essere un po’ più fantasioso, ma in ogni caso il legame con la cultura africana è tutto lì da vedere.

Ecco, ci sarebbe il grosso problema, quasi tutto mentale mio, che molte scene dedicate alla cultura africana, non facevo altro che ricordami altri film, vi faccio qualche esempio: il protagonista destinato a regnare sul trono di Zamunda del Wakanda, “Il principe cerca moglie” (1988), le celebrazioni organizzare per Re Julien in “Madagascar” (2005), la parlata Wakandiana che sembrava tanto il finto Africano di “Ace Ventura: Missione Africa” (1995) e per certi versi anche la scena dl treno con i finti travestimenti di Una poltrona per due. Oh, sono un cretino cosa ci volete fare? Lo sono da tanti anni, ormai ho esperienza.

Strellu strellu Panterellu, prestu prestu riturnellu! (quasi-cit.)
Tutta la parte onirica delle visioni provocate dell’erba magica, non solo ci mostrano la scena con l’albero con sopra tutte le pantere, ma anche l’incontro con lo spirito del padre defunto che fa tanto “Il Re Leone”, mi sta bene che la Marvel sia proprietà della Disney, però non esageriamo, ok? Anche con l’erba magica del Wakanda, un po’ di tabacco dentro mettetelo.

Ok, abbiamo Bagheera la pantera, quando arriva l'orso Baloo?
"Simba T'Challa, lascia che ti dica una cosa che mio padre disse a me. Guarda le stelle" (cit.)
Ma quello che per me è il vero problema di “Black Panther” è l’assenza di carisma del protagonista, Chadwick Boseman sembra stato scelto per seguire il precetto (tutto bianco) del nero che non fa paura, è un bravo attore niente da dire, ma a livello di carisma è un vuoto pneumatico, tutti attorno a lui risultano più interessanti dell’eroe, persino il cattivo! Michael B. Jordan non solo dà svariate piste a Boseman, ma risulta molto più guerriero Yoruba del nostro T'Challa, vuoi perché dopo Creed si è guadagnato un minimo di credibilità come combattente, ma soprattutto perché sfoggia tre o quattro chili di palle in più del protagonista, quando lo senti parlare dei suoi fratelli, è molto più credibile ed il suo piano di dominio del mondo, è qualcosa degno di una Pantera Nera, non il Re del Wakanda, parlo proprio del movimento nato negli anni ’60!

Gli manca solo il pugno alzato e il guanto nero, come Tommie Smith e John Carlos.
Sì, perché la vera forza del personaggio carteceo è una ed una soltanto: T'Challa non va sotto contro nessuno. Non solo ha la fierezza del Re africano, ma mena come un fabbro, ha un costume che sembra quello di Batman senza le scomode trovate retrò (“Gli Incredibili” della Pixar ci hanno insegnato che i mantelli per un super eroe sono solo un impiccio), ma con l’aggiunta dei soldi e la tecnologia che farebbe invidia a Tony Stark. Qui tutto questo, purtroppo, non si vede, nel suo voler rendere omaggio alla cultura africana, Ryan Coogler ha fatto un buon lavoro, ma si è accidentalmente dimenticato di spiegare al mondo perché Pantera Nera è un personaggio degno di portare la blaxploitation nei film di supereroi.

Per assurdo, sotto la maschera di Pantera Nera ci sarebbe voluto davvero il vecchio Wesley Snipes che fin dal 1992 voleva interpetare T'Challa, ma ha dovuto accontentarsi di Blade (storia vera), ci sarebbe stato bisogno di qualcuno capace di menare come si deve, ma anche con una credibilità, la schiena dritta e la testa alta di chi sta interpetando davvero uno fiero di essere nero, voi non avete idea di quanto ad ogni smascheramento, ho sperato di vedere la faccia di Michael Jai White, anzichè quella di Chadwick Boseman, lui sì, sarebbe stato un perfetto T’Challa, invece sfiga, al massimo è riuscito ad essere Spawn… Ora che ci penso pure lui era un supereroe nero!

Ma tu non sei Michael Jai White!! (Cassidy scappa via urlando)
Insomma, mi aspettavo qualcosa di più da questo film, però in patria sta andando benissimo, quindi Ryan Coogler ha mandato a segno un altro colpo, superando la prova del blockbuster meglio di uno che mi viene sempre in mente quando mi trovo di fronte Coogler e la sua idea di cinema, ovvero John Singleton. Anche perché questo Panterone in patria sta facendo sfaceli, basta dire che all’ultima gara delle schiacciate della NBA, Victor Oladipo si è esibito (non proprio con gran fantasia bisogna dirlo) nella specialità con addosso la maschera di Black Panther, quindi per quel discorso sulla Blax(panther)ploitation, forse non siamo tanto lontani.

Beh dai, direi che però ai ragazzi il film è piaciuto.

38 commenti:

  1. A me è piaciuto moltissimo, certo avrei voluto anch'io vedere di più Black Panther in azione.. confidiamo nei seguiti :) Su Serkis, intendi che potrebbe tornare in altra forma? Sto film ha già incassato più di quasi tutti quelli del DCEU e probabilmente supererà o si avvicinerà al primo degli Avengers come incasso, mi chiedo a quanto arriverà Infinity War, anche se con i film a volte la somma non fa il totale, vedi Justice League che ha incassato meno di Wonder Woman e cose così...

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    1. Penso che sia un film solido, peccato per la CGI così così dell’ultima mezz’ora, mi è mancato il Pantera Nera dei fumetti, l’eroe tostissimo che non va sotto contro nessuno, su quello c’è parecchio da lavorare, ma non è un brutto film, forse troppo chiacchierato quello sì.

      Secondo me Serkis tornerà in una versione del personaggio, più simile nell’aspetto a quello del fumetto, se così dovesse essere, gli tocca di nuova una sessione di Mocap, sensori addosso e recitazione con la tutina :-P In generale sono contento che stia andando bene, nei prossimi spero ci spieghino anche perché T’Challa è un duro, da questo film non si capisce. Cheers!

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  2. Ok, spero intanto che in Creed 2 il redivivo Ivan Drago uccida anche il figlio di Apollo (Apelle).
    Chiarito questo punto, direi che forse l'hanno azzeccata: il ritorno della blaxploitation. Quella vera, quella di Foxy Brown e Blackula.
    Senza dover inserire per forza personaggi che da bianchi diventano neri (effetto Calimero al contrario). Insomma, hanno preso un tizio africano e ne hanno tratto un film, senza tanti cazzi. Questa è la strada.
    Certo, Blade l'aveva fatto prima. Blade torna nel MCU?

    Moz-

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    1. Su “Creed 2” ho tanti dubbi, a partire dal fatto che Sly Stallone si è preso la regia, potrebbe essere un gran bene, oppure un semplice moto d’orgoglio, staremo a vedere.
      Esatto, quella è la strada da percorrere, ed è anche il motivo per cui il film sta facendo tanti soldi, c’è mercato per personaggi così, però che siano davvero un Re Africano con la schiena dritta, le mani pesanti e il carisma degli eroi della blaxploitation, questo film è un buon colpo sparato in quella direzione, ma il resto è ancora tutto da fare.

      Temo che Blade non sia stato considerato, nel senso è un film Marvel, ma Kevin Feige non ne fa mai parola, io ci spero ancora di vedere Wesley Snipes tornare, sarebbe figo e l’attore ha bisogno di ruoli così, ormai si è perso dopo la sua vista post prigione. Cheers!

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    2. Potrebbero davvero implementare i vecchissimi tre marvel movie su Blade nel MCU, ti immagini che figata? Ovviamente NO la serie tv XD

      Moz-

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    3. La serie tv penso di aver visto due puntate, era una palla mostruosa. Sarebbe figo veder spuntare Blade, ma spero sempre che si decidano a sfruttare i personaggi notturni e mistici della Marvel, un po’ come hanno fatto cone quelli urbani (Daredevil, Defenders etc.). Negli stati uniti dovrebbe uscire una serie a fumetti con Blade, Ghost Rider e tutta la banda, non sarebbe niente male vederla al cinema. Hai presente Wesley Snipes e Nic Cage nello stesso film che spasso? :-P Cheers

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  3. Visto venerdì sera con Crepascola - che non ha mai letto un fumetto di BP - e Crepascolino - che conosce il personaggio principalmente via videludica.
    A casa la mia sposa ha notato - lei che lavora in un contesto internazionale - la senzaz strana di vedere un film con quasi tutti attori neri. Non ci crederai, ma Don McGregor - al tempo in cui scrivere Jungle in Action per le matite e le chine di Bill Graham e Klaus Janson e Rich Buckler - ha trovato editors in Marvel che hanno obiettato fosse strano tutti i personaggi fossero neri. Naturalmente Don ha riso e ha infilato anche dei bianchi nella storia in cui T'Challa accompagna la sua fidanzata Monica dai parenti americani ed incappa nella versione Marvel del KKK...

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    1. Lo so che può sembrare strano, ma se guardo un film di Spike Lee oppure un episodio di “The Wire” non ci penso poi tanto, anzi, proprio per niente. La versione Marvel del KKK è Hydra, oppure i tizi che affiancano Spezzabandiera, “Indovina che Pantera viene a cena?” ;-) Cheers!

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  4. La Casa delle Idee ha ben due KKK: 1) i figli del serpente che, nel loro esordio sulle pagine degli Avengers, picchiano il biochimico afroamericano Bill Foster che nel decennio successivo sarà Black Goliath 2) il Clan della citata run di Don McGregor.
    Spike Lee stra traducendo in film una mia vecchia idea per un fumetto di BP a cui la Marvel preferì il concept di Chris Priest di vent'anni fa ( dove ha esordito lo Everett Ross dei comics ovvero Michael J. Fox che si comporta come il Martin Short di Mars Attack ).
    Credo che Spike non se la prenderà se ne anticipo qui la trama - che hanno già letto i suoi bros Stan e Jim e Jae nel corso di una delle nostre pizzate - considerato che è un tuo fan: lo Spezzabandiera nella sua nuova incarnazione ovvero il Seminatore di Odio che in realtà è il gemello cattivo di Machine Man che crede di essere un Adattoide senza missione costruisce un congegno kyrbico con cui mixare cromaticamente i carnosi che abitano il pianeta e che invidia. Il suo minion - che è in fuga da Wundagore - pasticcia con i comandi e quando il raggio arcobaleno è emesso, T'Challa si trasforma in un felino rosa elegante e raffinato che si muove come sentisse un pezzo di Henry Mancini. Vegetariano.

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    1. Everett “L’uomo più bianco d’america” Ross, me lo ricordo bene, nella mini di Priest era proprio disegnato (da Mark Texeira, se non ricordo male) con le fattezze di Michael J. Fox ;-) Dove devo mandare i soldi per vedere questo film? A quale Lee? Spike, Jim, Jae o Stan? Per il resto della giornata avrò in testa solo T’Challa che si muove a ritmo sulle note felpate di Hanry Mancini ;-P Cheers

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  5. Cambio un poco discorso, ma tu Cassidy, l'avresti mai detto ai tempi della Trilogia che poi tra tutti gli attori comparsi ne "Il Signore degli Anelli" quello che avrebbe lavorato di più dopo sarebbe stato Andy Serkis?
    Ti giuro che io personalmente, pur avendo apprezzato il suo Gollum, non l'avrei mai neppure lontanamente immaginato.

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    1. Alla fine ha battuto tutti, persino Viggo Mortensen, che alla fine è il nome più grosso uscito dal mazzo, ma Serkis è davvero quello che lavora di più, ma è un caratterista come al cinema oggi mancano, inoltre poliedrico, ha anche diretto varie seconde unità de “Lo Hobbit”. La differenza tra lui e tutti gli altri della compagnia dell’Anello è che non ha mai cercato di diventare un divo, accettando anche ruoli miniro (te lo ricordi cosa faceva nel “King Kong” di Jackson?) gregario di extra lusso, ma con enorme talento, quelli così fanno strada ;-) Cheers

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    2. Basta ricordare un certo Lance Henriksen, che su più di 200 film all'attivo giusto due o tre volte è riuscito ad essere protagonista. E' una spalla di lusso che dagli anni '70 sale a testa china sul set e fa il suo lavoro al massimo, tanto che oggi anche un suo piccolo ruolo gli vale il nome in locandina e milioni di fan che comprano a scatola chiusa. Quando sei amico dei più grandi registi e divi di Hollywood potresti tirartela, invece lui è sempre stato disponibile e mai divo. ;-)

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    3. 92 minuti di applausi! :-D No sul serio, non si poteva dirla meglio e con un esempio migliore, per altro ho in canna un film con Lance in arrivo a breve, giusto per ribadire quanto sia attivo quest’uomo ;-) Cheers

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  6. Non leggo nulla perché devo ancora vederlo (e non so neanche se ci riuscirò... Ma porc'!). Ci vediamo domani! Ciao a tutti!

    P.s.: se qualcuno non l'ha già vista, volevo solo linkarvi la foto dei due pazzi che si sono presentati al cinema come Re Joffy Joffer e Principe Akeem da Zamunda. Due geni!
    https://www.facebook.com/KillerKitschDesigns/photos/a.677544935614371.1073741826.162748457094024/1562785367090319/?type=3&theater

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    1. Noooo! Ok ferma tutto, ho trovato i miei nuovi eroi! :-D Buona visione, fammi sapere come ti sei trovato con il Panterone. Cheers!

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  7. Ohibò, una voce fuori dal coro, ehi stiamo parlando della Disney quindi conformati subito anche tu!
    Andrò a vederlo in settimana spero, grazie per aver abbassato le aspettative, almeno me lo godrò di più...

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    1. Sono impegnato con una lotta eterna con la Disney, non odio tutto quello che fanno, anzi quando lo trovo buono, sono il primo a lodare, ma l’entusiasmo intorno a questo film è scappato di mano. Si è solido, non ha enormi difetti, ed è anche vero che sta facendo i soldini (il vero motivo per cui se ne parla così bene? Mah non so), però non mi ha entusiasmato in pieno.

      T’Challa è un personaggio molto migliore (e più tosto!) di come lo vediamo in questo film, un film d’esordio che pareggia con “Doctor Strange” come presentazione frettolosa del personaggio, e anche poco approfondita a mio avviso. Possiamo solo sperare che i seguiti faranno meglio, perché tanto ci saranno considerati gli incassi ;-) Cheers!

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  8. Lo vado a vedere in questi giorni, penso che ripasserò più avanti per dire la mia. Non mi aspetto moltissimo, vista anche la tua recensione però...

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    1. Devo dire che sono passato con l’estintore, ma il film mi ha lasciato freddino, spero ti piacerà più di quanto sia piaciuto a me. Il personaggio ha MOLTO potenziale, nel film si nota appena, aspetto il tuo parere ;-) Cheers

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  9. Concordo, il film è tutto sommato bello, ma è troppo parlato e il protagonista è un po' "meh".
    Avrei preferito più spazio per "Black Panther" e meno per il "Re"... non dimentichiamo che è un film di supereroi!
    Comunque sono uscito dalla sala abbastanza soddisfatto, quindi va bene così ;)

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    1. Siccome Pantera Nera è un personaggio tostissimo, avrebbero dovuto fare un film in cui il 97% del pubblico, uscendo dalla sala sarebbero stato pronto a giurare che il suo super eroe preferito è Black Panther. Così non è stato, una solida “Origin story” ma poco altro, al pari di “Doctor Strange” spero che i seguiti svilupperanno meglio i personaggi. “Spider-Man: Homecoming” mi è piaciuto molto di più. Cheers!

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  10. Restando in tema di richiami dal passato, a me la scena dell'albero delle pantere sembra tratta di peso da "Il bacio della pantera" di Paul Schrader.

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    1. Vero, inoltre la fotografia notturna/viola aiuta molto, penso che fosse impossibile resistere alla tentazione di citare quel filmone ;-) Cheers

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  11. Probabilmente lo vedrò domani. Vorrei evitare qualsiasi anticipazione, tornerò qui a giochi fatti!

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    1. Tranquillo il post non scappa, buona visione e aspetto il tuo parere ;-) Cheers

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  12. La critica tende sempre ad esagerare, film solido con qualche difetto sicuramente ma come accadde per Wonder Woman ci si lascia trasportare da altre cose e si esagera, a sto giro almeno un messaggio sociale c'è davvero.
    Peccato per quella cg non all'altezza, per quanto mi riguarda trovo la prima parte un po' troppo tirata, se Killmonger faceva quella cosa all'inizio era uguale, potevano gestirla meglio. Per quanto riguarda T'challa a me non ha pesato tanto sta cosa ma è anche vero che l'ho letto poco se non in tempi recenti ormai senza un trono.

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    1. Qui davvero le critiche positive sono scappate di mano, un po’ come quelle negative su “Ragnarok” secondo me. Sono riusciti a fare un film che arriva bello deciso al pubblico a cui si rivolge, anche questo è talento.

      Esatto, quella svolta avrebbe potuto arrivare prima, evitando la parte “Metti i poteri, togli i poteri” che tende ad essere tragicomica per il numero di volte che si manifesta. Ecco il carisma di T’Challa (qui finalmente pronunciato T’Challa e non T’Shalla come facevano in “Age of Ultron”) mi è mancato, spero che con il tempo emerga, sia per lui che per il Doctor Strange, sono due personaggi dal potenziale enorme, per fortuna i seguiti, visto il successo, non dovrebbero mancare. Cheers!

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    2. Per quanto mi riguarda Ragnarok è un film più solido di questo, la critica lo accolse bene (che ricordiamoci è pagata dalla Disney) mentre il pubblico tende a confondere la serietà con la riuscita di un film, lo stesso accadde per Iron Man 3 dove messaggi e metafore ce n'erano ma tutti si son fossilizzati sul Mandarino scoreggione che ha rovinato tutto, perché giustamente tutti conoscevano il personaggio originale... che negli ultimi 30 anni di comics si è visto si e no 5 volte. Per il resto concordo, il loro obiettivo lo han raggiunto ma ne hanno di strada da fare prima di raggiungere Winter Soldier.

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    3. Ottimo paragone, personalemnte ho amato quel modo di giocare con il personaggio del Mandarino, ma ne parlerempo perché ho in canna anche un post su “Iron Man 3” che arriverà prima o poi. Si esatto “Winter Soldier” resta superiore, ma hanno sparato il primo colpo nella direzione giusta. Cheers!

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  13. Ah, come si vede che non lavori per le case distributrici, come fanno i critici veri :-D Pensa, invece di limitarti a ripetere quello che c'è scritto in locandina, come fanno i critici veri, tu addirittura ti sei visto il film ed hai il coraggio di esprimere un'opinione diversa dal 99% del mondo? Come si vede che non sei un critico blasonato :-D :-D :-D
    Scherzi a parte, e il povero Shaquille O'Neal in "Steel" (1997)? Fossi nei panni di tutti questi supereroi neri, farei il mazzo a questo "primo" supereroe nero :-D
    Comunque Michael Jai White sì che avrebbe distrutto il cinema, sotto i panni di Black Panther, ma è troppo avanti per il cinema americano...

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    1. Ahahaha esatto! Mi permetto di dire anche solo “Meh” di un film che sta incassando tantissimi soldi? Vergogna! :-P La cosa che fa ridere è che non è nemmeno il primo eroe nero della Marvel, nei fumetti si, ma al cinema proprio no :-D

      Ho messo il link alla sua intervista perché l’ho trovata notevole, Michael Jai White è contento di aver fatto “Spawn”, probabilmente ora, che ha ancora una carriera e che può vantarsi di essere sopravvissuto a quel film ;-) Incredibile che nel 1997 abbiano affidato ad un artista marziale pazzesco, un eroe come Spawn che NON mena, mentre nel 2018, abbiano dato a mr. Nessuno un personaggio che picchia come un fabbro. In ogni caso, il 1997 è stato un “grande” anno per i super eroi neri :-P Cheers

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  14. Per quanto mi riguarda, ho trovato Black Panther un film molto godibile, ma il suo più grande pregio resta solo questo: un film senza gravi difetti o carenze (nessun plot hole non è cosa tanto frequente di questi giorni) che non scade mai sotto l'asticella, ma che al lato opposto non raggiunge picchi di coinvolgimento.
    Tramutando il giudizio in un sintetico voto numerico, sarebbe un 6,5 per me.
    Questo perché talvolta risulta più avvincente un film con qualche lieve difetto, ma dotato di quei momenti (scene, passaggi od elementi) in grado di rimanere impressi, che non uno che pur senza difetti non eccelle: in italiano si dovrebbe dire mediocre, ma ormai la connotazione negativa della parola ha preso il sopravvento ed usarla sembra un insulto, o alla meglio un ossimoro se si abbina "film mediocre" a "film molto godibile"... purtroppo.

    Riferendomi ad un film la cui recensione ho letto e commentato da poco in questi lidi, Highlander (che con Black Panther condivide un protagonista meno carismatico del resto del cast) ne è l'esatto opposto: pur con i suoi difetti, per alcuni elementi di trama, per l'antagonista e per il mentore del protagonista risulta ancora oggi indimenticabile.
    Di Black Panther, invece, avendolo visto 2 settimane fa, ricordo poco o nulla. Giusto che si tratta di una storia sulle ripercussioni di una scelta eseguita a metà: T'Chaka giustizia il fratello perché è un traditore, ma non ne vuole infangare la memoria (non dice nulla in Wakanda) né l'eredità (lascia libero - in realtà abbandona a se stesso - il nipote), ma così facendo non si comporta da sovrano intransigente (che non guarda in faccia nessuna parentela) ma giusto.
    T'Chaka avrebbe dovuto completare le proprie azioni, assecondando la sua decisione di giustizia, o distruggendo il ricordo del fratello, oppure (prima eccezione) lasciare inalterato il suo ricordo ma uccidendo la sua eredità. La doppia eccezione, con conseguente lavaggio di mani, ha prodotto le vicende di Black Panther: altro che sovrano illuminato da cui ricevere consigli...
    In alternativa, avrebbe dovuto seguire completamente la strada del sovrano magnanimo (quella che sembra essere intrapresa da T'Challa) e non giustiziare il fratello traditore, anziché farsi venire i dubbi di coscienza poi (sciacquati via con ipocrisia come sopra).
    Ecco, di tutto quello che viene dopo (le conseguenze dell'ignavia di T'Chaka) l'unica cosa che ricordo con un po' più di risalto è il gigioneggiare di Serkis.

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    1. Bravissimo, di solito non do i voti ai film, ma se lo facessi il Panterone si sarebbe beccato un 6 o un 6,5, concordo sul tuo discorso, ho preferito di gran lunga “Thor: Ragnarok” a questo compitino, fatto bene, ma sempre compitino. Perfetta analisi, a distanza di un paio di settimana pure io mi ricordo giusto Serkis che canticchia e se la spassa ;-) Cheers

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    2. Ed io concordo con te: Ragnarok ed Homecoming li ho apprezzati molto di più.
      Diciamo che io di solito non do un voto al film ma all'ampiezza del sorriso (oppure umidità degli occhi, a seconda dei mood dei film) all'uscita dal cinema: dopo Ragnarok era particolarmente ampio, mentre dopo Homecoming avrei voluto vedere già il giorno dopo un secondo capitolo delle avventure di questo terzo Spiderman.

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    3. La pensiamo esattamente allo stesso modo, sulle reazioni, su un’altra avventura del nuovo Spidey, sui non voti, proprio così, uguale uguale uguale ;-) Cheers

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  15. Lo considero uno dei migliori film della Marvel, ma non essenziale per arrivare ad Infinity War. E' un antipasto prima della portata finale!

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    1. Quello lì sarà davvero una roba grossa, un punto di arrivo per un progetto iniziato inserendo Nick Fury quasi per scherzo, dopo i titoli di coda laggiù nell'abbastanza lontano 2008. Cheers!

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