venerdì 12 gennaio 2018

Twin Peaks - Il ritorno: Quella gomma che ti piaceva tanto è tornata di moda


«Ci rivedremo tra 25 anni» era la profezia di Laura Palmer, direttamente dal tanto discusso ultimo episodio della serie culto I segreti di Twin Peaks. Da parte mia, invece, avete visto come sono bravo? Ho finito SOLAMENTE a dicembre una serie andata in onda tra Maggio e Settembre 2017, uno spettacolo! Considerando che per vedere la serie originale ci ho messo quasi tutti i 25 anni pronosticati da Laura Palmer!


Sul serio, me la sono presa molto comoda, ho accumulato un po’ di puntate, poi le cose sono scappate di mano e sono andato lungo, ma meglio così, almeno mi sono goduto anche l’effetto che questa serie revival ha avuto sul pubblico, un ottimo banco di prova per il mio amatissimo concetto di “AAAAAAIIIIPPPP” (detto “Hype”): sono bastati tre episodi di questa serie, perché il 90% del pubblico passasse dalla modalità: «Che bello Twin Peaks come mi piace Twin Peaks è la mia serie preferita Twin Peaks la guardavo sempre da bambino Twin Peaks» alla fase «Oh, ma che palle! Ma cos’è sta roba? Oh, due maroni!».


L'Internet all'annuncio della nuova stagione di Twin Peaks.
Sì, perché David Lynch è un diavolaccio, questa terza stagione di “Twin Peaks” se ne frega se siete cresciuti con tazze di caffè e fette di torta, oppure se vi piacevano tanto le vecchie atmosfere della vecchia serie con le musiche di Badalamenti in sottofondo, se era questo che vi aspettavate da questo “The return” potreste rimanere molto delusi, perché, di fatto, questa terza stagione è un lungo film di David Lynch della durata di 18 ore spalmante su altrettanti episodi, non siamo proprio in zona Lynch che sventola il dito medio davanti alle nostre facce, ma poco ci manca.

L'Internet dopo tre puntate della nuova stagione di Twin Peaks.
Il bello di questa stagione sta nel fatto che Lynch è riuscito a tirare dentro quasi tutto il cast originale della serie, se escludiamo qualche personaggio chiave, tra cui il famigerato Nano (Michael J. Anderson, con cui Lynch si è quasi preso per i capelli, storia vera), fa un certo effetto rivedere tutti, invecchiati per davvero come solo Padre Tempo può fare, perché i 25 anni della profezia di Laura Palmer sono passati davvero, tranne per Kyle MacLachlan, lui è sempre identico.

Come detto, questa “Serie evento” si pone l’obiettivo di allargare gli orizzonti oltre la cittadina di Twin Peaks, infatti la storia inizia a New York, con una scena degna di un film horror che mi ha creato il primo turbamento, non tanto per misteriosa creatura che vediamo evocata già nella prima puntata, quanto perché mi è preso un mezzo colpo quando ho riconosciuto Madeline Zima: cacchio! Era la bambina del telefilm “La tata”, non può essere cresciuta così! Adesso inizio a capirlo davvero il povero Cooper!


Kyle MacLachlan si è conservato alla grande, forse è rimasto davvero nella Loggia Nera 25 anni!
Ora, ho sempre apprezzato molto il modo di narrare criptico e onirico di David Lynch, se c’è qualcuno in grado di mettere su pellicola l’angoscia che provi durante un incubo, quello è sicuramente lui, ma è stato proprio grazie a I segreti di TwinPeaks che ho capito l’altra grande caratteristica di Lynch: un’ironia spesso fuori luogo e ancora più spesso non sense che personalmente trovo micidiale. Metà degli strambi comportamenti dei personaggi, spesso nascono dal fatto che probabilmente Lynch li trova buffi e mi ha fatto piacere vedere che Lynch non ha certo perso questa sua caratteristica che apprezzo così tanto di lui. Ad esempio, in una scena di tensione tra Gordon Cole (lo stesso Lynch) e il compianto Miguel Ferrer, l’agente FBI sordo come una campana chiede alla nuova arrivata Tammy (la guardabile Chrysta Bell) di andare a recuperare qualcosa, lei si allontana sculettando sui tacchi e Ferrer godendosi la vista ringrazia il collega dicendo ritrovando immediatamente la calma e dicendo una roba tipo: «Grazie ne avevo bisogno». Insomma, Lynch è uno dei più scemi in circolazione e per questa sua caratteristica non posso che volergli bene! Detto questo, dall’alto della nullità quale io sono, mi permetto due critiche al ciuffato Maestro.

Una normale giornata di lavoro per quel califfo del vecchio David.
“Twin Peaks - The return” ha il problema di non essere una serie che può essere vista da tutti, ma prima di ricoprirmi di «Grazie al ca..o Cassidy!» lasciatemi spiegare meglio: per comprendere a pieno, o, per lo meno, per cercare di potersi lanciare in interpretazioni di questa stagione, è obbligatorio non solo aver visto le prime due, ma anche il film “Fuoco cammina con me” (1992) e non intendo dire averli visti distrattamente, mentre stavate stirando, intendo proprio averli triturati, interpretati, elaborati, bisogna essere dei discreti fanatici, o comunque essere piuttosto preparati prima di affrontare questa maratona da 18 ore. Questo non è certo un limite del lavoro fatto da Lynch, in generale un'opera penso che dovrebbe potersi rivolgere alla maggioranza del pubblico, ma questo è solo un mio punto di vista.

Colpo al cuore, rivedere comparire il Duca Bianco, direttamente da "Fuoco cammina con me".
Inoltre, in questi 25 anni, il culto di “Twin Peaks” è cresciuto notevolmente, “Chi ha ucciso laura Palmer?” è diventato quasi un modo di dire che ora appartiene alla cultura popolare, evidentemente anche tra i suoi colleghi Lynch deve aver avuto, amici, conoscenti e simpatizzanti che volevano per forza una parte, anche la più minuscola in questo ritorno in grande stile al retrogusto di torta e caffè.

Motivo per cui il cast è sconfinato! Tra gli attori storici e i nuovi arrivati, praticamente ogni due minuti compare una faccia nuova, dettaglio che Lynch spesso ha saputo gestire bene, ad esempio, le comparsate musicali del Roadhouse, che concludono quasi tutti gli episodi, sono una parata di star si va dai Nine Inch Nails a Julee Cruise passando per uno che mi sta particolarmente a cuore di cui vi parlerò più avanti (lasciatemi l’icona aperta, se riuscite a seguire le trame di Lynch potete fare anche questo, no?).


Trent, con te ci vediamo in uno dei prossimo capitoli di Rock 'n' Blog.
Ma l’altra faccia della medaglia è che ci sono davvero troppi personaggi, quasi sempre interpretati da grandi attori (da Naomi Watts a Jim Belushi giusto per citarne due), fino ad arrivare a particine di poco conto coperte da attori pazzeschi. Ora, caro il mio David Lynch, io adoro vedere in un film uno come Tim Roth e una come Jennifer Jason Leigh, li trovo entrambi fenomenali, ma è davvero necessario utilizzarli in quel modo? Oppure, far fare a Michael Cera un monologo di dieci minuti conciato come Marlon Brando ne “Il Selvaggio”? Ok, che Cera che si atteggia a Brando fa ridere, ma due minuti, dieci sono pure troppi e qui arriviamo all’altro grosso problema.

"Doppia J ma tu hai capito che ci facciamo qui?" , "Non so Tim, una roba Lynchiana, tu nel dubbio Lyncia".
Mi vanno benissimo i tempi dilatati, a volte anche esageratamente lunghi con cui Lynch è fenomenale nel costruire l’angoscia di certe scene, ma puoi mostrare per cinque interi minuti (ho controllato sull’orologio) uno che spazza il pavimento del locale vuoto come nel finale dell’episodio 3x07? Accetto anche la provocazione di farci aspettare i titoli di coda guardando uno che idealmente ci sta mandando via, però limare un paio di angoli ogni tanto non sarebbe stato malaccio, ecco.

Ora, sarebbe stato molto divertente per me commentare gli episodi uno ad uno, ma, per fortuna, qualcuno più preparato di me ha già pensato di farlo in un modo in cui io non sarei mai stato in grado, (grazie Moz!) anche perché con questo materiale, al massimo avrei potuto buttar tutto in caciara tipo riassuntone di Giocotrono e non sarebbe stato nemmeno giusto, perché approcciandosi ad un'opera di Lynch tutto sommato i punti di vista sono sostanzialmente due: ci sono quelli che sono CERTI che ogni numero, ogni nome, ogni colore scelto sia un tassello di un complicato mosaico che può sembrare impossibile da decifrare ma ha SICURAMENTE una spiegazione logica e scientificamente provata e ci sono quelli che si godono le immagini e si lasciano trasportare dall’esperienza.


Guardando questo episodio mi sono sentimo molto come Homer Simpson.
Siccome piuttosto che tentare di decifrare usando la macchina Enigma ogni fotogramma girato da Lynch preferirei rotolarmi sui vetri rotti, ormai con Lynch ho raggiunto un modus vivendi che per me funziona: mi godo l’esperienza della visione seguendo l’antico adagio per cui il viaggio non è arrivare, ma viaggiare (penso fosse un proverbio scritto da Battisti) e, intanto, mi piace cogliere i piccoli tocchi geniali sparsi qua e là senza preoccuparmi troppo che tutto tutto funzioni, anche perché mai come per “Twin Peaks 3” mi pare che non ci siano risposte a tutte le domande, ma non sarebbe nemmeno giusto definire Lynch il capo dei paraculo mondiali, cosa che non è affatto

Con tutto che non ho mai digerito “INLAND EMPIRE” (2006) ritengo che Lynch come Tarantino e come Takashi Miike sia il maggior rappresentate di un modo di fare cinema che solo lui riesce a fare bene per davvero. Tarantino usa la violenza e i dialoghi infiniti, Miike la violenza splatter e sopra le righe, Lynch, invece, fa cinema usando trame complicate, simmetrie non perfette e spiegazioni fornite spesso solo in parte che hanno di davvero dannoso il fatto che prima o poi, arriva SEMPRE qualche regista che si mette in testa di “Lynchiare” sfornando un film strambo e davvero senza senso, che ti fa capire che di Lynch, purtroppo, o per fortuna (fate voi a seconda dei vostri gusti), ne esiste davvero solo uno, quindi tanto vale goderselo perché gli imitatori sono scarsi sul serio, per numero e per qualità.


"Hai da fumare?" (Cit.)
Bisogna anche dire che, però, io questa stagione revival me la sono goduta abbastanza, certo, ho trovato purtroppo molto deludente tutto l’arco narrativo dedicato ad una delle mie preferite, ovvero Audrey (Sherilyn Fenn) che arriva molto tardi nella serie e il cui ruolo per quanto importante resta un po’ troppo sullo sfondo, ma posso consolarmi chiudendo l’icona lasciata lassù: la sua entrata al Roadhouse coincide con l’esibizione di Eddie Vedder (presentato come Edward Louis Severson III, che poi è anche il suo vero nome, storia vera!) sulle note della bellissima “Out of sand”, quindi, per ora, sono felice così grazie.

Eddie Vedder nella sua migliore imitazione di Indiana Jones.
Innegabile come ha notato il sempre attento Moz, che l’elemento nucleare abbia un fattore nella decriptazione di questo rebus, anche perché viene citate un po’ troppe volte per essere davvero solo un caso, ma quasi tutta la risoluzione del giallo passa attraverso il famigerato episodio 3x08, in questa puntata più onirica (anzi da incubo!) che mai, oltre ai fantasmi neri e alla loro martellante filastrocca del cavallo, Lynch ci porta all’origine della creatura nota come BOB e alla sua controparte, ovvero Judy, la famosa “Blue Rose” citata già in “Fuoco cammina con me” e su cui aveva indagato per primo Garland Briggs, Judy, Garland… David Lynch sei un demonio!

"Oooooopppppps i did it again!" (David, Kim Jong-Un ti fa una pippa a te).
Judy in qualche modo è la controparte femminile di BOB e se uno ha posseduto Leland Palmer (Ray Wise) è in questa stagione che scopriamo che anche l’altro genitore di Laura, ovvero sua madre Sarah Palmer (Grace Zabriskie) ha un ruolo non da poco, anche solo per aver messo al mondo Laura Palmer... Ecco, avete già mal di testa? Tranquilli, ora le cose si complicano!

Sì, perché l’episodio finale 3x17 è quello in cui Cooper torna a Twin Peaks, la profezia del Gigante/Pompiere snocciolata nel primo episodio i famigerati, due piccioni con una fava, ovvero l’anti-Cooper e BOB vengono stesi con l’aiuto di Richie, il ragazzo con il guanto di gomma che lo trasforma automaticamente in una specie di Hulk con super forza e di Lucy in versione pistolera, in una scena che mi ha esaltato non poco!

… Lascio un minuto di pausa per quei lettori che hanno appena letto questo capoverso, senza aver visto la serie e in questo momento stanno pensando che ho un serio problema con la droga.


L'uomo con l'Hulk nelle mani.
L’episodio 3x17 ha una volenza quasi ottimistica, Cooper riesce non solo a liberarsi dalla sua lunga prigionia (prima nella stanza con le tende rosse e poi nel corpo del mitico Dougie), ma riesce anche ad arrotolare il tempo, riportando Laura Palmer indietro, fino ad evitare l’ormai famigerato ritrovamento del suo cadavere avvolto nella plastica, una mossa degna del Doctor Who che Lynch si gioca alla grande, una scena in bianco e nero, proveniente dal girato mai utilizzato de I segreti di Twin Peaks, con l’ultimo momento passato insieme da James e Laura e con tanto di citazione ad Orfeo ed Euridice, con Cooper che idealmente porta Laura fuori dal suo inferno, ma poi si volta a guardarla e lei PUFF! Sparisce.

L’ultimo episodio è quello con cui Lynch scombina ancora le carte in tavola, il famigerato portale posizionato a 430 miglia permette a Cooper e Diane (con i suoi variopinti parrucchini) di viaggiare in un'altra dimensione (la nostra?) a andare a trovare il “Sognatore” molte volte citato nel corso della serie, qui facendo ancora una volta sfoggia di quelle simmetrie non perfette che a Lynch piacciono tanto. Cooper trova una nuova Laura Palmer (che in casa sulle mensole ha lo stesso cavallino bianco) che, però, in questo mondo si chiama Carrie Page (riferimento alle pagine mancanti del diario di Laura?) e che, non a caso, lavora in una tavola calda chiamata “Judy”.


"Tienimi la manina, David Lynch mi fa paura...".
In un tripudio quasi meta-televisivo, Cooper porta Carrie/Laura, alla casa di sua madre, l’urlo finale della donna potrebbe essere il risveglio (dall’incubo) del sognatore, oppure la sua definitiva presa di coscienza, quello che è certo è che lo scontro tra il bene e il male di Twin Peaks non è ancora finito, è un loop destinato a ripetersi, ma questa volta forse lontano dalla sonnacchiosa cittadina della serie tv.

Mi sono perso qualcosa? Sicuramente, anche perché questo rebus ha circa un milione di pezzi che non ho ancora spiegato, ad esempio i colori indossati da Diane (Laura Dern) sono il rosso, il bianco e il nero (lo smalto sulle unghie della donna) tipici della Loggia Nera, ma ci sono circa un altro milione di interpretazioni che io e chiunque vedrà questa serie da qui ai prossimi 25 anni, noterà a che sicuramente fanno parte della soluzione, ma anche del fascino di questa serie.


"Laura ti voglio tanto bene, però che cavolo ti sei messa in testa... Letteralmente!".
Permettetemi di spendere ancora una parola sulla bravura del grande Kyle MacLachlan, oltre a Cooper (che mi ha esaltato con il suo «I Am the FBI») e il malefico e letale doppelgänger di Cooper, riesce a vincere tutto con l’adorabile Dougie: ho trovato geniale l’idea di rappresentare una società che s'interfaccia con un protagonista che è al limite della lobotomia, ma che, comunque, riesce ad eccellere, a farsi amare da tutti e a diventare “Mr. Jackpot” regalandoci il tormentone «Heeeeeeelloooooooo!».

Altre che la stagione quattro, possiamo avere uno spin-off su Dougie tipo, adesso?
MacLachlan è micidiale, per i tre personaggi sfoggia tre linguaggi del corpo differenti ed è sicuramente il più pronto ad interpretare le follie di un regista con cui negli anni ha lavorato tante volte, è stato nominato come miglior attore agli ultimi Golden Globe, non ho capito per quale dei tre ruoli però, forse tutti?

"Dimmi dove posso trovare Sterling K. Brown o ti spezzo il braccio, quell'uomo ha il mio Golden Globe!".
Insomma, “Twin Peaks” ha dei limiti e degli enormi pregi, mi sono goduto ogni minuto di ogni episodio, anche quelli in cui Lynch ha deciso di mostrarci uno che spazzava il pavimento, perché questa stagione non è stata semplicemente un’operazione nostalgia, ma un modo concreto per aumentare ulteriormente la qualità delle serie tv. Lynch con I segreti di Twin Peaks ha, di fatto reso, adulte le serie televisive ed ora 25 anni dopo ha alzato ulteriormente l’asticella.
Adesso scusatemi, se avete bisogno di me mi trovate al bancone del Roadhouse.

26 commenti:

  1. la terza stagione di twin peaks per me è un trip mentale senza precedenti, un altro capolavoro che supera IL capolavoro, ovvero la madre di tutte le serie tv ^_^

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    1. Anche a me è piaciuta molto, ho apprezzato come Lynch sia riuscito ad espandere il mondo di “Twin Peaks” spesso anche molto lontano dalla famigerata cittadina. Con questa serie il ciuffato ha alzato ancora l’asticella della qualità delle serie tv, sicuramente qualche passaggio me lo sono fumato, ma come Copper, pollice alto ;-) Cheers

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  2. Difficile aggiungere qualcosa :) Io la recupererò, ma ovviamente sono già edotto su tutto quello che è successo, colpa del Moz. Mi preoccupano certe puntate molto "oniriche", ma il finale è qualcosa di estremamente geniale.

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    1. Posso dirti che di molto (ma molto tanto) onirica c’è il famigerato episodio 3x08, ma mentre guardavo la serie continuavo a pensare: Ok, fino a qui ha ancora senso, è strano ma capisco ;-)
      Il Moz ha fatto un ottimo lavoro, io non sarei stato in grado per tempi, avrei fatto una caciara come faccio per i commenti di “Giocotrono”.

      Il bello della serie è che un solo post non basta, ma non bastano nemmeno i post singoli del post anche se molto più completi, ci sono così tanti dettagli da analizzare che davvero, avremmo bisogno dei prossimi 25 anni per decriptare tutto, e anche questo è il bello ;-) Cheers!

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    2. È che avevo un sacco di tempo libero, nell'estate 2017 :p

      Moz-

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    3. Mi spiace solo non aver trovato il link di youtube dove spiegati la tua teoria atomica, altrimenti avrei messo pure quello ;-) Cheers

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    4. Mi pare si chiami "come finisce twin peaks",il bello è che ho sbagliato tutto:
      SPOILER
      SPOILER
      l'atomica era l'inizio XD

      Moz-

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    5. Me lo vado a cercare allora, anche perché non so come mai non sono più riuscito a trovarlo, sarà finito nella stanza dalla tende rosse ;-) Cheers

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  3. Certo che David Lynch ha decisamente buon gusto, perché anche qui non si risparmia con belle donne...
    Comunque è stata una stagione incredibile, folle e allucinante in cui avrei voluto a prendere a schiaffi un certo Dougie, anche se come si fa a non volergli bene ;)

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    1. Assolutamente d’accordo con questa affermazione, è un dritto il ciuffato ;-)
      Dougie è incredibile, ho riso in ogni singola scena in cui compare, personaggio fantastico, e davvero, gran stagione ;-) Cheers!

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  4. Salto a piè pari il post per paura di spoiler...
    Ho guardato i primi 2 episodi. Due. Poi la mia compagna ha confessato che lei Twin Peaks non l'aveva mai visto. Ho infartato. Dopo 20 giorni di silenzio assoluto nei suoi confronti l'ho perdonata a patto che avremmo fatto assieme una maratona delle prime due stagioni. Ha acconsentito. Purtroppo abbiamo visto solo il primo episodio prima che lei abdicasse. Ora ho la terza stagione di Lynch là che mi aspetta ma non ho mai tempo di riprenderla in mano. Vi odio tutti, con amore, ma vi odio.

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    1. Ahaha oddio mi hai fatto morire dal ridere :-D Comunque ti capisco, le prime due me le sono riviste in solitudine, e questa idem, motivo per cui sono anche andato così lungo, se la serie non piace alla mia wing-woman e mi tocca vederla da solo, è un lungooooooo viaggio, mi metto in cammino come i nani de “Lo Hobbit” ;-) Cheers

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  5. Che dire, hai citato più volte me che Lynch, nel post XD
    A parte gli scherzi (e grazie, comunque), di TP si può dire tutto e oltre.
    Per me ormai TP non è più la serie anni '90, ma appunto non posso più prescindere dai libri usciti, dal pilot e dal film. Un unicum crossmediale. Che ha date diverse, fatti che non sempre coincidono, ma proprio perché è un multiverso dove non è il dettaglio a coincidere, ma è il dettaglio a fare la differenza.
    Mostrare una scopata per 5 minuti (no, non porno XD) può essere tutto e niente.
    Io credo che il timing sia essenziale per Lynch perché per me lui ragiona coi tempi onirici e/o meditativi. Quindi è come se volesse farci immergere in una seduta di meditazione, e sa che lo spazzare il locale per tot minuti serve a quello. Oppure magari è il più grande dei cazzari. Dopotutto a Twin Peaks ogni cosa ha due facce, no?
    W l'atomica.

    Moz-

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    1. Figurati, citazione doverosa visto il tuo lavorone ;-)
      Anche secondo me, ed è questo il bello, Lynch ha fatto evolvere la sua serie, non è un operazione nostalgia, è il lavoro di un autore vero per fortuna, avercene di questi tempi!

      Esatto, ha genio e idiozia (nel senso migliore del termine) da distribuire in parti uguale, la ehm, scopata di 5 minuti mi è sembrato un bello scherzo, stai lì ad aspettare cosa? I titoli di coda, i giovani direbbero “Troll” ;-) Per il resto è vero, anche io penso sia quello più bravo a rendere i sogni (o gli incubi) al cinema, ribadisco, avercene di talenti come Lynch ;-) Cheers

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    2. Che poi, voglio dire, i titoli di coda erano parte integrante del racconto, eh: tramite questi abbiamo avuto le uniche informazioni su determinati personaggi!!

      Moz-

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    3. Assolutamente, anche solo per capire come chiamare certi personaggi, altrimenti sarebbe stata una Babele di soprannomi ;-) Cheers

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  6. Comunque non sei il solo, anch'io la devo ancora vedere :) Vedremo nei prossimi mesi!

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    1. Prenditela comoda ma guardalo, vale la pena, io mi sono divertito molto ;-) Cheers

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  7. Che dire, anche io sono uno di quelli che si approcciano a Twin Peaks (e più in generale alle opere di Lynch) in modalità Homer Simpson: non capisco bene cosa succede ma quel che vedo mi piace e mi godo questo magnifico e folle viaggio visionario :D
    Sulla stagione 3 poi si sono sprecate teorie e contro-teorie per spiegare tutti gli avvenimenti che hanno avuto luogo in questi 18 episodi, le teorie in questione sono talmente tante che sarebbe pure difficile fare una lista! C'è anche chi sostiene che il Cooper buono in realtà sia un ennesimo doppelganger del vero Cooper (il quale sarebbe ancora intrappolato nella Loggia) che finge di essere buono al fine di perseguire i suoi scopi. Poco dopo la puntata finale avevo pure scaricato un mini saggio di un utente facebook esperto in materie esoteriche che analizzava puntualmente tutti i richiami a Dei e miti di questa o quella mitologia antica. Tutto molto interessante, io però continuo a usare il metodo Homer :D

    PS Non tutti sanno che, oltre alla messa in onda della serie tv, sono stati creati anche dei simpatici "prodotti" collaterali legati a Twin Peaks 3. Tra gli altri:
    1) Il sito internet che nella serie era stato creato da William Hastings (interpretato dal buon Matthew Lillard) esiste davvero e può essere visitato (diavolo di un Lynch)! Lascio un link -->
    http://thesearchforthezone.com/
    2) Avete presente il motto di Diane? "Fuck you, Tizio" (normalmente Albert). Ecco, su questo sito potete far sì che Diane mandi a quel paese chi volete voi decidendo il nome prescelto :D
    http://welcometotwinpeaks.com/diane/says.php?name=Diane
    3) Potete creare il vostro tulpa :D
    http://welcometotwinpeaks.com/inspiration/tulpa-facebook-camera-effect/

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    1. siamo davanti ad un'opera talmente vasta che potenzialmente ogni interpretazione potrebbe funzionare, è anche un po' il bello, però io preferisco godermi il disegno generale, se poi non mi torna tutto, beh lo stesso Lynch ama le simmetria non proprio simmetriche no? ;-) La trovata del sito creato da William Hastings esisteva anche per "Breaking Bad", gli altri due sono fighissimi, penso che li userò spesso grazie per i link :-D Cheers!

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  8. No, va beh, ma con calma.
    C'è gente che non aspettava altro da 25 anni, tu invece sei andato proprio tranqui...
    Dopo Ford, persino dopo Ford sei arrivato, ti rendi conto? :)

    Comunque se non altro sei riuscito a goderti ogni minuto di questa stagione. Io invece l'ho amata a tratti, detestata ad altri. Però le relazioni migliori sono quelle più complicate.
    Forse.

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    1. Ma come? sono stato una scheggia, un fulmine, solo pochi beh, mesi. Per vedere le prime due stagioni ci ho messo tipo vent'anni o giù di lì :-P
      Scherzi a parte, vero ci sono delle parti non impeccabili e della altre geniali, penso anche io che le relazioni complicate abbiano il loro fascino, la mia con Lynch lo è stata sicuramente, ma ora siamo in buoni rapporti ;-) Cheers!

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  9. Beh, devo dire che anche tutte le imperfezioni presenti in Twin Peaks non sono imperfezioni. Illogico come Lynch a volte, ma vero. È tutto funzionale non a una trama, alla chiusura del cerchio, questo dobbiamo togliercelo dalla testa, è tutto funzionale a un mood, a un'atmosfera, a una visione. Torno a dire, avanti cent'anni.

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    1. Penso che molte soluzioni vengano applicate da Lynch sulla base di due reazioni fondamentali, la prima, è perché asseconda il suo folle umorismo, la seconda, creare un'atmosfera che serve alla storia in quel momento, anzi che serva a provocare una reazione nello spettatore in quel momento. Lynch ha preso a schiaffoni la nostalgia a tutti i costi, anche per me avanti, ma mi basta anche uno spin-off su Dougie ;-) Cheers

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  10. Lo ammetto... sono stato tra i più prevenuti nei confronti di questa nuova serie, sia perchè la consideravo fuori tempo massimo sia perchè le ultime opere di Lynch non le avevo granché digerite. Nonostante ciò e nonostante tutte le notizie che circolavano e lo scontento di molti affezionati della serie storica, la curiosità mi ha preso sempre più e mi ci sono lanciato con la giusta consapevolezza di guardare qualcosa di differente da ciò che ho amato e tuttora amo. Così, dopo essermela sparata per 18 giorni di fila, mi sono meravigliato di essere riuscito, nel complesso, ad apprezzarla. Non che abbia trovato tutto ineccepibile (e il discorso sarebbe lungo) ma l'esperienza é valsa il mio tempo, il mio interesse e la mia passione!

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    1. Ho apprezzato molto il modo in cui Lynch se ne sia fregato della malinconia, fornendo un prodotto in linea con il passato ma del tutto nuovo, con atmosfere diverse. Anche io mi sono goduto tutto, anche se non è tutto impeccabile, poco male, la capacità di Lynch di tirarti dentro la sua atmosfera è una sua peculiarità ;-) Cheers!

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