mercoledì 10 gennaio 2018

Negan è qui!: Diamo spazio ai cattivi soggetti


Sapete, da quando ho smesso di guardare i Camminamorti la mia vita è molto migliorata. Lo confesso candidamente, ormai guardavo quella serie solo perché mi divertivo a sfotterla, cosa anche piuttosto facile viste le trovate idiote di cui è farcita.

Mi manca la mia dose settimanale di sfottò a Rick e soci, non mi manca invece per nulla il tempo gettato alle ortiche per guardare il tedioso nuovo episodio. Ma l’effetto collaterale migliore di aver abbandonato quel catorcio di serie è che ho finalmente recuperato anche il gusto di leggermi i fumetti di Robert Kirkman.

Non che li abbia mai abbandonati in realtà. Ho da poco terminato di leggere il volume numero 27 (“Guerra ai sussuratori”) che ho trovato molto bello come al solito, ma il senso di fastidio che la serie televisiva mi stava provocando, come uno zombie virulento stava infettando anche la gioia di leggermi un bel fumetto, insomma un vero toccasana.

Proprio nel sopra citato volume numero 27, il personaggio di Negan ha una svolta importante, che rende ancora più preziosa questa sua storia solita. Si perché il tamarro in giacca di pelle, con la propensione per le parolacce noto come Negan è uno dei personaggi più riusciti dell’epopea zombesca di Roberto Kirkuomo.

Lo spietato capo dei “Salvatori” armato con la sua inseparabile mazza da baseball ricoperta di filo spinato di nome Lucille (come la chitarra di B.B. King) è un bastardo che amiamo odiare, ma anche un personaggio più sfaccettato che in questo volume finalmente ci racconta la sua storia.


Si chiama come la chitarra di B.B. King, ma fa una sola nota e non vuoi sentirla!
In passato la Saldapress che pubblica in Italia i fumetti di TWD aveva già regalato dei (costosissimi!) albetti di poche pagine dedicati ai personaggi più rappresentativi, dei veri furti visto che spesso erano una manciata di pagine inedite, assemblate assieme a qualche altra paginetta già vista presa dai volumi, giusto per raggiungere il minimo sindacale di pagine da sparare in edicola.

Se non altro questo “Negan è qui!” è composto da 72 pagine tutte inedite, il costo è fin troppo alto ma se non altro la qualità del volume è ottima, visto che lo trovate disponibile in due copertina, una con macchie di sangue in rilievo e un’altra variant con il faccione di Negan che ride (di noi).

Robert Kirkman fa un salto indietro nel tempo, mostrandoci Negan prima dello scatenarsi dell’apocalisse, già allora però il nostro Negan era un personaggione, tamarro lo è sempre stato, solo che seguendo l’antico adagio di Woody Allen, scopriamo che di mestiere faceva l’insegnante… Di ginnastica.


«Chi non sa fare niente, insegna. Chi non sa insegnare, insegna ginnastica» (Cit.)
Come si era già ampiamente capito nel già citato volume numero 27, Lucille altri non era che la moglie di Negan, ed è qui che Kirkman mena il suo colpo più duro, si perché la coppia era già ampiamente in crisi prima che la peggiore delle notizie possibili li colpisse. Voi direte, l’arrivo di un’orda di non-morti che mangiano carne umana, no no, la malattia della signora.

Negan dimostrando la testardaggine che lo contraddistingue, si avvicina ad una donna che fino a poco prima quasi non considerava, lo fa con una tale forza e caparbietà che l’invasione zombie scorre sullo sfondo, perché se la donna della tua vita sta morendo, il resto del mondo può pure andare alla malora, e Negan pare non volerla proprio lasciare andare, chiari e scuri di un cattivo come se ne sono visti pochi.

Abbiamo visto tanti film con i morti viventi no? Ormai la scena di un personaggio che si trova costretto ad uccidere un suo caro che improvvisamente si “risveglia” non è certo una novità, ma qui Kirkman riesce a dare a questo classico una dimensione nuova, rendendolo il momento chiave della vita di Negan.
Quando il mondo va a rotoli... Di nuovo!
Una volta chiuso nel modo peggiore possibile la sua vita precedente, ormai Negan può solo risalire la china, la mazza da Baseball è il suo nuovo colpo di fulmine, una nuova Lucille (appunto) a cui dedicarsi, in una trasformazione da zero ad (anti) eroe che si completa nell’ultima pagina dell’albo.

La storia scorre alla grande, davvero questo “Negan è qui!” si beve ad una velocità irrisoria, eppure funziona tutto alla perfezione, Kirkman è sempre bravissimo a confezionare i dialoghi, ma quando può infarcirli delle parolacce tipiche della parlata di Negan sembra che la sua prosa scorra ancora più liscia, i disegni sono come al solito affidati al solidissimo Charlie Adlard, che si conferma un carro armato in termini di produzioni di pagine, come “Team creativo” questi due sono destinati a battare qualche record storico vista la loro costanza.


Insomma “Negan è qui!” non solo ci concede di approfondire uno dei cattivoni più riusciti dell’immaginario, ma si conferma una storia di morte e rinascita, due temi che quando si parla di zombie non possono certo mancare.

20 commenti:

  1. meno 6 cassidy ,eno 6!!!!!!!!!!!!!!!!


    rdm

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    1. Ormai ti immagino tipo il gigante di Twin Peaks, ma proprio in bianco e nero e tutto il resto ;-) Cheers!

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  2. Pensa che quando stava per uscire Walking Dead in Italia mi procurai il primo numero a fumetti, adorandolo. Questo fu un male, perché vidi la prima puntata della serie e, trovandola identica al fumetto, mollai lì tutto, ma poi dopo un paio di numeri mi stufai pure del fumetto. Insomma, non era destino che seguissi i passi dei camminamorti :-P
    Contento di sapere che il fumetto è ancora vispo, magari un giorno me lo mangio tutto!

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    1. Si, i primi episodi della serie erano quasi identici al fumetto, anche grazie ad un azzeccato casting. Poi incredibilmente la serie Tv ha iniziato ad andare in un'altra direzione, non una noiosa replica di una storia già letto, era ancora il periodo in cui i Camminamorti, anche se fin troppo verbosa, era ancora una bella serie. Poi ad un certo punto (metà della quarta stagione) hanno deciso che era troppo uno sbattone, meglio copiare (male) le storie e fumetto, a quel punto è iniziato il declino di una serie che ho mollato senza rimpianti.

      Il fumetto anche se un po’ ripetitivo nello schema (trovano una stabilità, arriva un nuovo nemico, la perdono e via così) procede bene, lento e costante come uno zombie fa evolvere e crescere i suoi personaggi, a differenza della serie tv si è piazzato su un livello medio alto e lo mantiene ancora, una fumetto che ha davvero capito la lezione di George A. Romero e la porta avanti come si deve, merita la lettura ;-) Cheers!

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  3. Io mi sono fermato molto prima dell'arrivo di Negan (parlo della serie tv), ma ovviamente ho visto la scena di cui ha parlato tutto il mondo.

    E' un cattivo ed essendo un fottuto tradizionalista cresciuto a cartoni dove i buoni sono buoni vincono sempre e i cattivi sono cattivi ma anche pasticcioni e perdenti, spero che Negan muoia presto e muoia male :D

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    1. Sono arrivato a sopportare così poco i protagonisti della serie, che quasi quasi volevo tifare per Negan e Lucille ti giuro ;-) Per fortuna nel fumetto i protagonisti sono più furbi, e Negan un personaggio ancora più bastardo e sfaccettato, ora che nella mia testa questi personaggi sono tornati ad “esistere” solo tra le nuvole di carta, li apprezzo ancora di più ;-) Cheers!

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  4. Mai seguita la serie tv, scopra ora che Negan là è interpretato dal quel faccione di Javier Bardem.. cioè scusa Jeffrey Dean Morgan! E di fumetti ho letto solo la parodia fatta da Leo Ortolani :D

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    1. Jeffrey Dean Morgan è stato costruito con parti di Javier Bardem e pezzi di ricambio di Robert Downey jr, infatti per un sacco di tempo lo chiamano “Quello che sembra Bardem e Downey jr ma costa meno” (storia vera) ;-) Ortolani come al solito micidiale, la parodia di Darryl mi ha fatto piegare in due dal ridere! Cheers

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    2. Io quando l'ho conosciuto lo scambiavo per quello di Til Death (e Tutti Amano Raimond).

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    3. Ahaaha è vero! Cavolo somiglia a tutti quanti ;-) Cheers

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  5. In verità se all'inizio mi piaceva TWD perché c'era lui, ora mi sta scocciando! nei fumetti muore almeno? :D

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    1. Hanno giù mummificato il personaggio nella versione televisiva, insomma come al solito ;-) Nel fumetto oltre ad essere molto (ma molto!) più bastardo è vivo e vegeto, anzi è un personaggio che sta prendendo una piega mica male ;-) Cheers!

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  6. Io ho abbandonato anche il fumetto alle soglie del cinquantesimo numero da edicola, sostanzialmente non per via del plot narrativo comunque valido, ma per la natura troppo "statica" della serie.
    Ad un certo punto devi offrirmi di più che guerre tra bande e zombi e trovo che da questo punto di vista l'opera di Kirkman si sia un po' bloccata.

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    1. Ha una prospettiva molto lunga, è una serie nata per essere la “Never ending zombie story” stando alla definizione del suo autore. Rick e soci sono destinati ad arrivare come l’umanità alla fine del “Manuale per sopravvivere ai morti viventi” di Max Brooks secondo me. Cheers!

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  7. Pensa, a me TWD sta sul cazzo proprio dal fumetto, prima che uscisse il telefilm.
    Figurati se leggerei mai questo spinoff :D

    Moz-

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    1. Aahah proprio un odio a prima vista ;-) No decisamente lo puoi evitare! Cheers

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  8. Gran bella lettura Cass! Preso e letto in quel di Lucca 2017, con Kirkman che si aggirava per la città ma nemmeno visto col binocolo. Piaciuto molto anche a me, The Walking Dead è una delle serie più belle che ho letto negli ultimi anni (assieme ad Invincible), però credo sia arrivata l'ora di chiudere il tutto.

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    1. Grazie capo! Ci sarà stata troppa gente a Lucca per scovarlo ;-) Kirkman non può ripetere lo schema all'infinito, però non so, non mi pare proprio intenzionato a chiudere con i suoi Camminamorti. Cheers!

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  9. Pare che sia ad un punto di svolta, sono entrati in gioco dei personaggi che in qualche modo sembrano riportare la civiltà. Almeno a quanto so dalle uscite americane: la nuova run si chiama New World Order eheh.
    Questo albo è stato interessante ma sono anch'io contaminato dal crescente odio per la serie e per il Negan di Morgan che han reso troppo bastardo all'inizio per i miei gusti. Sono d'accordo con chi più su ha detto che preferisce i cattivi quando vengono bastonati, siamo alla stagione otto e ancora si è fatto troppo poco per fargli venire la sana paura all'idiota psycho con la mazza. Il Negan del fumetto, sarò palloso ma lo ripeto, è davvero l'uomo che si ama un po' odiare, a partire dal gusto per il cinismo e le battute…con Morgan per quanto sia bravo han toppato con la caratterizzazione. Faccio però fatica a mollare, stan facendo del gran casotto e tante scelte insulse perà sono affezionato ai personaggi e per quelli che sono morti nella 7x01 pretendo ancora tanto sangue… :D
    Sempre se vogliono riscattarsi, gli autori…perché mi sembra che come assolti vada sempre peggio. Mi spiace che non ne parliamo più ma per il resto quello nella migliore posizione sei tu, dammi retta. Te lo sei levato dai cosiddetti...

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    1. Mi divertivo molto a scriverne, ma mi era diventato un enorme peso seguire la serie credimi, alla fine penso che abbiamo già troppe cose che in una giornata devono essere svolti per forza, ci manca solo che pure i passatempi diventino dei “doveri”.

      Sarà una cavolate ma le parolacce, che Morgan non può pronunciare (gente divorata dagli zombie si, parolacce no? Uhmm…) sono una parte importante del personaggio, rappresentano il suo contorto senso dell’umorismo, e se nella 7x01 il personaggio si è guadagnato del credito, purtroppo non si è evoluto di un millimetro, a differenza della sua controparte cartacea, che diventa un personaggio sempre più interessante. Cheers!

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