Appena ho
ricevuto la notifica da Netflix che il giorno 22 Dicembre sulla celebre
piattaforma di streaming sarebbe stato disponibile “Bright” ultima fatica di David
Ayer ho urlato “MIO!” (storia vera). Che scherziamo Ayer che dirige una storia
di poliziotti? Mi sono convinto a vedere film per molto meno.
Potreste aver
sentito parlare di “Bright” anche se avete passato gli ultimi mesi chiusi in
una caverna, per due ragioni fondamentali: la prima è che Netflix ha
leggerissimamente martellato con la pubblicità, ma proprio due righe, si tratta
del primo blockbuster prodotto dal canale, quindi diciamo che ci tenevano a
farcelo sapere, ecco.
L’altra ragione è
più curiosa. Trovo sempre divertente vedere come le notizie si diffondano in
rete, al netto di UNA (non seicento, una) recensione negativa di un critico
americano, “Bright” è diventato di colpo il peggior film della storia o giù di
lui, sapete come funziona, no? Nell’Era dei Social-Cosi ogni film è per forza “Capolavorò”,
oppure” Cagata pazzesca”.
Il primo giorno
al mio ritorno al lavoro a gennaio TUTTI i miei colleghi mi hanno chiesto se
avevo visto “Bright” e questo mi fa capire che Netflix ha cambiato il modo di
guardare al cinema e alla televisione, in compenso a tutti loro ho risposto: un
film tutt’altro che perfetto, ma ad avercene! Se lo avessi visto da bambino lo
avrei consumato.
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"Oh ragà, tenete giù la testa che là fuori è un inferno". |
La storia è ambientata in una Los Angeles identica alla nostra dove, però, gli umani
condividono il pianeta con ogni genere di creature fantastiche, suddivise tra
loro in una rigida gerarchia, abbiamo le pestifere fatine e l’élite rappresentata
dai ricchissimi elfi, alti belli biondi e con le orecchie a punta. Sul fondo
della catena alimentare sociale ci sono gli Orchi, nessuno vuole bene ad un
Orco.
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"Ma perché mi trattate male? Guardate vi ho pure portato il kebab". |
Per distendere la
tensione tra le varie razze, il dipartimento di polizia di Los Angeles si gioca
la carta raziale, dando il distintivo ad un Orco e non uno qualunque, il suo
nome è Nick Jakoby si è limato i dentoni perché è una specie di paria per la
sua razza ed è interpretato da un generosisimo Joel Edgerton che si sacrifica sotto l’ottimo trucco per fare la
spalla al vero divo del film.
Ecco, il divo in questione è Will Smith che interpreta il poliziotto Daryl Ward, se avete visto più di due film nella vostra vita avrete già capito come continua, i due vengono accoppiati per pattugliare la città, non si piacciono, ma dovranno appianare le divergenze per risolvere un problema di elfi dissidenti, bacchette magiche e vecchie profezie. Ecco, proprio se avete visto un po’ più di due film in vita vostra, a questo punto dovreste essere già giunti alla mia stessa conclusione, “Bright” è “Alien Nation” (1988) con orchi e fate al posto degli alieni allergici all’acqua.
Ecco, il divo in questione è Will Smith che interpreta il poliziotto Daryl Ward, se avete visto più di due film nella vostra vita avrete già capito come continua, i due vengono accoppiati per pattugliare la città, non si piacciono, ma dovranno appianare le divergenze per risolvere un problema di elfi dissidenti, bacchette magiche e vecchie profezie. Ecco, proprio se avete visto un po’ più di due film in vita vostra, a questo punto dovreste essere già giunti alla mia stessa conclusione, “Bright” è “Alien Nation” (1988) con orchi e fate al posto degli alieni allergici all’acqua.
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"Tu non sei allergico all'acqua vero?" , "No, ma alle pallottole si, quindi coprimi". |
Ecco, qualche
anno fa, quel nerd di Max, ha pensato di mettere su con qualche amico (alcuni
anche parecchio famosi) la sua personale versione del celebre fumetto “La morte
di Superman”, in questo simpatico video, ad un certo punto Simon Pegg, con
occhiali tondi e barba posticcia, interpreta la parte del celebra papà di Max,
ovvero il grande John Landis. Mettendo
in scena quella che io m'immagino essere un normale dialogo padre/figlio a
casa Landis, Pegg chiede come si può uccidere un vampiro in una storia, Max
risponde: "Beh, con i paletti di frassino nel cuore, con la luce sol…". Sbagliato! Se
la storia la stai scrivendo tu, un vampiro lo puoi ammazzare come cacchio ti
pare!
Questo giusto per
dire che Max ha ricevuto da papà tutte le lezioni giuste su come scrivere una sceneggiatura
solida poi, però, ecco, non le applica proprio tutte tutte. Sì, perché alla fine
il problema grosso di “Bright” è il suo non prendere mai una vera direzione. Forse
è anche vero che tutta la parte legata agli Elfi ribelli chiamati “Inferni”
capitanati da Leilah (un'ossigenata Noomi
Rapace, ormai esperta di trasformismi qui in versione sorella di Legolas)
non è proprio chiarissima, così come il funzionamento della magia, ma è un
dettaglio che potrebbe restare sul fondo della trama se Landis Jr avesse deciso
di dare un’impronta più decisa alla sua storia.
La costruzione di
questo mondo alternativo al mondo è davvero pigra, Elfi, Orchi, umani e strambi
poliziotto cavallo convivono insieme come se fosse tutto perfettamente normale,
come se fosse sempre stato così e questa convivenza non avesse portato ad uno
sconvolgimento delle abitudini di vita di tutti.
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Con questa ci siamo guadagnati l'attenzione di Lucius Etruscus. |
In questo mondo
abbozzato, esistono gang criminali di Orchi conciati in stile Hip Hop chiamati Fogteeth,
però, ad esempio, i criminali “Latini” sono normalissimi Messicani tatuati che
potreste trovare in ogni storia di poliziotti che si rispetti, oppure per le
strade della vera Città degli angeli, insomma un discreto pasticcio,
specialmente se cerchi anche di gettare nella mischia una metafora dei nostri
complicati tempi moderni.
Vuoi usare il
fantasy per mostrare un'America divisa tra bianchi e neri? Fallo Max! Fallo!
Sarebbe stato fighissimo usare gli Orchi come la minoranza odiata e temuta come
potrebbero essere le persone di colore negli Stati Uniti (e non solo), tutti
impegnati a odiarsi anche tra di loro dandosi dello “Zio Tom” collaborazionista
dei bianchi. Invece, niente, tutto questo è solo tratteggiato tanto che
persino avere un attore nero a rappresentare gli umani nel film, diventa un’occasione
sprecata.
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Straight outta |
Sì, perché Will
Smith ormai interpreta sempre lo stesso stramaledetto personaggio, che stia
recitando in “Sette anime” (2008) o in Suicide Squad, lui fa sempre il bravo padre di famiglia attento ai suoi figli. Personaggio
che, per altro, qui un po’ stona, perché non è chiaro come mai ad un certo punto
gli dicano che l’unico compagno che può avere è l’Orco che nessuno vuole,
perché nessuno vuole fare coppia con lui, ma come? Un minuto prima hanno
festeggiato il suo eroico ritorno al lavoro dopo la ferita riportata in azione?
Bah!
Detto questo, per
quanto mi riguarda i difetti di “Bright” sono terminati, voi direte: "E cacchio! Mica sono pochi!", vero, ma per il resto funziona molto bene, sembra una
di quelle pellicole fatte dal sarto per assecondare la mia passione per i film
con le strane coppie di sbirri, anzi su questo argomento potrebbe arrivare
anche una mini rubrica a tema (prossimamente su questi schermi…), giusto per
dire quanto mi sono divertito a guardare “Bright”, merito che va quasi tutto
esclusivamente al lavoro di David Ayer.
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"Vai avanti tu, non posso farmi sforacchiare, ho dei figli" , "Io avevo un cane, non conta?". |
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"Ok, inquadrati da qui i casini di Max non dovrebbero vedersi troppo". |
Inoltre, Ayer si
conferma un regista capace di lavorare con gli attori, qui dà lo spazio giusto
a dei dialoghi che comunque filano via molto bene e suonano anche fighi, roba
tipo «Pensavo fossi morto», «No ho troppe bollette da pagare», oppure lo
scambio di battute sull’odio verso gli Orchi con il collega latino: «Se la
prendono ancora con i Messicani per Alamo», insomma, dialoghi buoni, quello che
non dovrebbero mancare mai in un film di poliziotti!
David Ayer anche
sbagliando i film, si sta confermando un regista solidissimo con una sua
coerente idea di cinema, che siano i carristi di Fury, gli sbirri di “Bright” o di “End of Watch” (2012), oppure i
militari di “Sabotage” (2014) il suo cinema è fatto di fratellanze cementate
sul campo, di amicizia virile e revolverate, lasciamo fare questo ragazzaccio e
forse un giorno, filmografia alla mani, parleremo di lui come uno dei registi
più cazzuti passati sul grande schermo.
Menzione speciale
per il personaggio di Nick Jakoby, un trucido a suo modo candido, uno che
considera "Hammer Smashed Face" dei Cannibal Corpse una bellissima
canzone d’amore. Ho apprezzato l’idea dietro a questo Orco schifato da tutti,
uno che si considera migliore di come tutti lo etichettano e a testa bassa
dimostra che è davvero così, inoltre non so quanto attori sarebbero disposti a
scomparire dietro quel trucco, ma Joel Edgerton si mette proprio al servizio
della storia. Lo dico sempre: sto ragazzo ha il fisico giusto per i personaggio
d’azione e anche se deve fare la spalla
molto spesso riesce a bucare lo schermo lo stesso.
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Los Angeles |
Insomma, “Bright”
è tutt’altro che impeccabile, ma è uno di quei film de panza che si guardano di
gusto, Netflix ha già annunciato un seguito, a cui non prenderà parte Max
Landis, non vedo l’ora e non possiamo dire che il servizio clienti di Netflix
non accolga le lamentele.
Come già sai, Bright non mi è dispiaciuto..condivido in pieno le tue riflessioni. Sono due belle orette d'evasione con qualche trovata intelligente, ora sono curioso di vedere l'eventuale seguito!
RispondiEliminaLo so, lo so, il film ha i suoi bei difetti, ma non è che in vita nostra abbiamo sempre e solamente visto capolavori del cinema, ci stanno anche i film così, Ayer ha comunque fatto un buon lavoro, e sono curioso di vedere altre storie ambientate in questo strambo mondo quasi Fantasy ;-) Cheers
EliminaDue ore sono troppe :D comunque è tra i film in pole position per una visione in tempo breve. Rimpiango però un po' il Will Smith cazzaro di Men in Black :D
RispondiEliminaBeh ma passano veloci eh? Il ritmo del film è bello sostenuto, da quel punto di vista fila via che è una meraviglia, aspetto il tuo parere ;-) Comunque siamo in due, bei tempi quelli, ormai si è fossilizzato ad interpretare sempre lo stesso identico ruolo, però qui se non altro, dice le parolacce :-P Cheers
EliminaFinalmente qualcuno che cita "Alien Nation", cominciavo a pensare di essermi immaginato quel film e i relativi seguiti televisivi. Che poi di poliziotto rude a cui viene affiancato compagno disagiato ne è pieno il mondo, e Will aveva pure toccato il genere con quella roba inguardabile di "I, Robot".
RispondiEliminaLungi da me bollare subito le storie se ripetono schemi noti: l'importante è come lo fanno. La mia naturale avversione per Max Landis verrà mitigata dalla tua rece... ma soprattutto dallo scoprire che c'è Noomi nel cast! Nei dieci milioni di spot giornalieri potevano anche dirlo :-P
Comunque ho notata che le serie prodotte da Netflix hanno una naturale propensione all'allungamento di brodo, vaga vaghezza e quel che è peggio inconclusività cronica, in attesa di nuove serie. Magari sono io... :-P
No no, non lo hai sognato, anzi, a breve lo vedrai arrivare anche qui sopra ;-) Vero lo schema era già stato applicato in quella schifezza di “I, Robot”, quello sì davvero brutto, quelli che hanno maltrattato “Bright” hanno la memoria troppo breve.
EliminaNoomi si vede poco ma fa il suo, poi ormai mi sono salvato nella mente: Compare Noomi avvisare Lucius, è una direttiva primaria ;-)
Max Landis fa più guaio della grandine, papà dovrebbe mandarlo spesso a letto senza cena, questo film funziona abbastanza da solo, ma un seguito aiuterebbe e magari potrà sistemare qualche buco, però hai ragione, Netflix punta ad inchiodarci tutti sul divano. Cheers!
Intanto complimenti per la citazione di Vito Catozzo! Grande Cassidy!
RispondiEliminaArriviamo al film e per questo faccio la mia solita premessa d'obbligo per evitare fraintendimenti. Il film l'ho visto praticamente appena uscito e non mi è dispiaciuto. Anche se... Come dire? Hai presente quei studenti che non fanno nulla, non studiano un cavolo e al compito senza impegnarsi si portano a casa il 6-6,5. Eco, BRIGHT è come quei studenti. Non è male, ma se solo si fosse applicato di più avremmo avuto un gioiellino da 8. Invece a fine visione rimane il nulla. Due orette da pop-corn in divano e via, avanti il prossimo!
Il problema principe, per me, è che BRIGHT è un po' di tutto senza essere nulla. Mi spiego meglio: è un po' un buddy-movie, un po' un fantasy, un po' un metaforone sui pregiudizi razziali, un po' un poliziesco,... Ma non è nulla di tutto ciò perché non affonda in nessuna direzione. Va bene essere un mix di tutto, è un pregio. Ma alla fine devi arrivare ad un qualcosa altrimenti quanto hai seminato lo perdi. Già sei vago sulla magia e sulle origini, e vabbè, ma buttare giù un film così vuol dire fare il compitino senza sforzarti più di tanto.
Peccato perché Ayer sembra ritrovato. Forse aveva qualche sassolino nella scarpa da levarsi...
Pensa che fino all’ultimo minuto non sapevo che titolo mettere, poi ho avuto un’illuminazione, felice che sia stata apprezzata ;-) Hai detto bene, è un film che non prende una direzione precisa, ma le affronta tutte in maniera vaga, fosse stato che so, più buddy-movie, sarebbe stato anche appropriato che la storia della bacchetta e dei “Bright” restasse sul fondo della storia, invece è tutto un po’ schematico. Poteva davvero essere un otto pieno, Ayer però sa il fatto suo, non mi dispiace la sua idea di cinema ;-) Cheers
EliminaC’È una cosa che mi impedisce di vedere il film...Will Smith che non reggo più di tanto...comunque è in lista da tempo immemore, ora sto finendo “Security” niente male...
RispondiEliminaSono felice che “Security” ti stia piacendo, comunque hai ragione, Will Smith ormai è diventato un motivo per NON vedere il film, i suoi risultati al botteghino parlano chiaro. Cheers!
EliminaPurtroppo non l'ho ancora visto, ma non ti nego che m'interessa molto.
RispondiEliminaL'ambientazione è vincente, potrebbe esser benissimo un GDR!
Potrebbe piacerti, tu che sei fortissimo sui GDR avrai pane per i tuoi dentoni… da orco, attendo il tuo parere ;-) Cheers
EliminaNah, poteva essere fico ma non m'attira per nulla.
RispondiEliminaDa quando ne parlate, mi ha sempre dato l'impressione di un qualcosa di dannatamente sfigato.
Moz-
Poteva essere più figo questo è vero, ma tutto sommato il suo dovere lo fa, spero che con il seguito esploreranno un po’ meglio questo strambo mondo ;-) Cheers
EliminaD'accordo col tuo giudizio, l'unica cosa che non mi ha convinto è il finale, avrei preferito vedere risolvere la situazione dalla spalla invece che dal solito Will Smith.
RispondiEliminaSarebbe stata la soluzione ideale, perché Nick per quanto mi riguarda è il personaggio più interessante del film, sarebbe stata la svolta migliore, ma lo spieghi tu all’Ego di Will Smith che deve farsi da parte? :-P Cheers
EliminaAlien Nation aveva il suo stile buddy sci-fi movie tutto suo, senza scordarsi della bella Leslie Bevis!! Il film di Ayer può essere sicuramente definito uno dei migliori (che io abbia visto) usciti nei 2000 e ne prende la torcia con grande grazia quindi Fantasy Nation. Oh scusa qualcuno parla ancora di quel film con Reynolds, Bacon e Jeff Bridges tratto da un fumetto francese? Beh quello si può anche dimenticare. È un film solido su basi solide (abbastanza) di scrittura del buon Landis. Ma ho visto anche qualche trucchetto narrativp preso da Training Day, come quella scena di Hawke che veniva risparmiato per aver aiutato una sorella/figlia del criminale. Se l'avessi visto a 14/15/16/17 anni sicuramente avrei sfondato VHS/DVD nel rivederlo più volte perché merita tante buone parole e meno "mi piace per critiche da clic a portata di mouse". Comunque Noomi versione Sabato è sempre da urlooooo (peccato le facciano dire poco). Suicide Squad doveva essere così, dovevano chiamare Landis per sceneggiarlo.
RispondiEliminaLeslie Bevis in “Alien Nation” non passava inosservata ;-) Anche io penso che se lo avessi visto da ragazzino lo avrei amato di più, Landis Junior va a momenti, ma quando accende gli interruttori sa il fatto suo, qui ha dato forse troppo per scontata la costruzione di un mondo dove umani e creature fantastiche convivono, “Alien Nation” da questo punto di vista era molto più strutturato. ;a quello di “Bright” è un mondo che potrebbe essere esplorato, ci vedo dei margini di miglioramento, ed è strano che a Max Landis non abbiano ancora affidato un cine-comics, molto strano visto che ha scritto anche dei fumetti. Cheers!
EliminaLa parte migliore del film? Noomi Rapace in versione elfica, ci sta da dio con quel look da assassina fantasy!
RispondiEliminaPer il resto...concordo con tutto ciò che hai detto, visto che sono state le mie stesse identiche impressioni durante la visione del film...ad onor del vero, la razza fantasy che più si presterebbe a fare i poliziotti sarebbero i centauri, banalmente perché sono soldati a cavallo fatti e finiti.
Vero, si spera di rivederla nel seguito, se mai uscirà questo fantomatico secondo capitolo ;-) Cheers
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