mercoledì 24 gennaio 2018

Black Mirror - Stagione 4: Specchio nero delle mie brame


Lo dico sempre che vado giù di testa per le storie antologiche e la geniale “Black Mirror” creata da quel capoccione di Charlie Brooker è una delle migliori serie in circolazione, almeno finché non sono arrivati gli americani, infatti dalla terza stagione la musica è cambiata.

Nulla da dire, “Specchio nero” è ancora una delle serie di maggiore qualità che vi possa capitare di vedere ed ora che è prodotta e distribuita da Netflix, non è nemmeno più una serie di nicchia, se mai lo fosse stata. Da parte mia, attendevo molto questa quarta stagione, ero curioso di capire se il cambio di registro della stagione d’esordio targata Netflix sarebbe stato definitivo e devo dire sì, non è più la “Black Mirror” di una volta. Come mi sento vecchio dopo aver scritto questa frase, sembro mio nonno!

Questa quarta stagione è quella in cui “Specchio nero” ha definitivamente raccolto il testimone di serie tv leggendarie come “Ai confini della realtà”, perché la mitica serie creata da Rod Serling ci regalava una serie di storie strambe, spesso con finale a sorpresa, in cui l’elemento fantastico e scatenante della trama era… Beh, qualunque cosa. Potevano essere gli alieni, la fine del mondo, una cospirazione. Mentre, nella quarta stagione di “Black Mirror” ci troviamo davanti a sei storie strane, in cui l’elemento fantastico è sempre e comunque di base tecnologico, però davvero, dopo questi sei episodi devo dire che “Black Mirror” è una “The Twilight Zone 2.0”, piuttosto che la serie della BBC che ci annodava le budella.

"Vi ricordate quanto ci siamo divertiti? Beh ora scordatevelo".
Nella prime due stagioni, “Specchio nero” aveva due caratteristiche fondamentali: un’enorme capacità di farti provare empatia per i protagonisti e un elemento tecnologico alla base della storia credibile, molto credibile, così tanto da ritrovarti sistematicamente a riflettere: e se accedesse a me?

Mi spiace dirlo, ma per me è davvero l’unica critica a questa quarta stagione, “Black Mirror” ha cambiato pelle, l’apertura al grande pubblico ha funzionato, tutti hanno amato episodi come “San Junipero” (e ci credo era bellissimo!), ma in quattro stagioni siamo passati da una serie che aveva come modelli di riferimento puntate come “The Entire History of You” (1x03) ad una serie che punta a riprodurre il successo di “San Junipero” (3x04), la questione è davvero tutta qui.

Ed ora che ho messo in chiaro l’unico contro (grosso? Questo sta al vostro gusto personale), parliamo dei singoli episodi, quindi ve lo scrivo a chiare lettere: SPOILER!

4x01 - U.S.S. Callister

Questa quarta stagione si gioca l’episodio da un’ora e mezza subito, pronti via ed è anche la puntata più ricca, più “americana” di tutte, sia per il budget che per la selezione degli attori. Infatti, il protagonista è Jesse Plemons il sosia di Matt Damon visto in “Breaking Bad” e in Fargo- Stagione 2.

Il nostro Meth Damon (eh, fa ancora ridere!) è il geniale nerd a capo della Callister inc. l’inventore del rivoluzionario Infinity, una specie di Second Life, ma molto più grosso. Nella sua vita lavorativa, il nostro è un timido sociopatico innamorato della vecchia serie tv di fantascienza “Space Fleet”, siete liberissimi di pensare a “Star Trek” tanto il modello è proprio quello.

Quando nel suo ufficio arriva la neo assunta Cristin Milioti (la madre di “How i met you mother”), il nostro la invita (diciamo così) nella sua personale versione di Infinity, una piattaforma che esiste solo sul suo computer di casa, dove le versioni digitalizzate dei suoi colleghi di lavoro, ottenute partendo dal loro DNA, sono costrette a vivere in eterno un’infinita simulazione di “Space Fleet” con il nerd ad impersonare l’eroico capitano Kirk della situazione, un inferno ad occhi aperti per queste copie digitali da cui non esiste via di fuga, o forse no?

L’episodio diretto da Toby Haynes (veterano di tanti episodi di Doctor Who e Sherlock) farà la gioia dei Trekkie di mezzo mondo, è ben fatto nel suo mostrare una fantascienza un po’ retrò, con donne in minigonna e tutto il resto.

Spazio, ultima frontiera. Questi sono i viaggi della nave stellare USS Callister...
A ben pensarci, tutti questi personaggi in ostaggio di un piccolo despota e della sua fantasia infantile, mi hanno ricordato “Prigionieri di Anthony” l’episodio contenuto del film di “Ai confini della realtà” (1983) diretto dal mitico Joe Dante, in cui una famiglia era tenuta in scacco dai poteri mentali del piccolo e teledipendente bambino protagonista. Giusto per ribadire che i gradi di separazione con “The Twilight Zone” sono stati quasi totalmente azzerati.

Mi sono divertito a cogliere al volo il cameo (solo vocale) di un altro membro del cast di “Breaking Bad”, ovvero Aaron Paul, ma se devo essere onesto l’episodio mi ha detto pochino. Qual è il senso di tutto? Che non devo trattare male i personaggi digitali? Che non devo intrappolare i miei colleghi dentro un software?

Ora io dico, una volta digitalizzata la sequenza di DNA, si trasformerà bene in un file sul computer di Jesse Plemons, no? Come un foglio dopo che lo avete passato dentro lo scanner. Quindi, la trovata del lecca-lecca nel minibar mi è sembrata inutile, insomma, divertente, ma mi ha detto pochino ecco.

4x02 - Arkangel

L’episodio diretto da Jodie Foster (che ormai si è stabilità fissa in tv, dopo House of cards e Orange) aveva il potenziale per essere ricordato come uno dei migliori di questa serie, non è andata così, qualcosa è mancato, ma mi è sembrato di gran lunga uno dei più riusciti di questa stagione.

Se aveste la possibilità attraverso un piccolo innesto e un comodo tablet, di monitorare costantemente i vostri figli, di filtrare le immagini violente che vedono, di tenere sotto controllo il loro stato di salute e con un GPS monitorarli, voi cosa fareste? Io sono certo che fosse stato per mia madre di quei cosi dentro il cranio ne avrei almeno un paio.

"Garantito a vita vero? Ci tengo a sapere cosa farà fino a 56 anni".
Ovviamente, i problemi arrivano con l’adolescenza della piccola Sara (Brenna Harding) che prima cresce in un mondo ovattato e una volta messo in soffitta il tablet diventa una ragazza normale con normali istinti da adolescente. Va tutto abbastanza bene fino alla sera in cui Sara torna a casa tardi e l’apprensiva mamma Marie (Rosemari DeWitt) si rifà prendere dall’ansia genitoriale, perché si sa, per i genitori i figli avranno SEMPRE cinque anni, non si scappa.

Le due protagoniste sono molto brave, Jodie Foster fa un ottimo lavoro, Charlie Brooker autore dell’episodio nel finale forse ha un po’ di timidezza, peccato altrimenti sarebbe stato un capolavoro, in ogni caso, di tutta questa stagione, “Arkangel” resta l’unico episodio in puro stile “Black Mirror” vecchia gestione. Temo anche che sarà l’ultimo che vedremo, quindi tocca farselo bastare.

4x03 - Crocodile

Alla regia troviamo niente popò di meno che John Hillcoat, peccato che per quanto mi riguarda questo episodio è di gran lunga il peggiore della stagione.

Mi hanno perso al primo minuto, ok i due protagonisti ero sotto effetto di droghe ed alcool, ma se prendi sotto uno in bici, ingoi il rospo e chiami gli sbirri. Andando via per la loro strada dopo essersi sbarazzati del cadavere, il mio livello di empatia per la futura architetto e il suo amico giornalista è terminato in quello stesso istante.

Nemmeno un travestimento da Ninja serve per migliorare la qualità dell'episodio.
Nemmeno rendere il giornalista un alcolizzato in preda ai sensi di colpa ha aiutato, quindi la bionda architetto che lo uccide e poi fa di tutto per coprire le sue tracce, per me era ufficialmente la cattiva della storia. La ragazza delle assicurazioni che utilizza il suo macchinario per esplorare i ricordi delle persone e, casualmente, finisce sulle sue piste è la responsabile della tecnologia in tutto l’episodio.

Ribadisco: per apprezzare “Crocodile” bisognerebbe stare sul filo, essere in ansia per il destino della protagonista, sottilmente sperare che riesca a farla franca, invece niente, anche perché poi arriva il finale a sorpresa che, per me, è una delle trovate più idiote mai viste in questa serie.

Andiamo gente? Ma cosa fanno interrogano il porcellino d’india? Gli fanno annusare la bottiglie di birra per sollecitare i suoi ricordi? Gli fanno le domande e anche fosse, come fa a rispondere? Non è porcellino, non è mai stato in India (cit.)... Dai, andiamo su!

4x04 - Hang the DJ

Lo diciamo subito? “San Junipero 2.0”, ok così mi sono tolto il dente.

Il mio vecchio amico Tim Van Patten, regista di tanti episodi di “I Soprano” e di “Boardwalk Empire” usa tutto il suo mestiere e ci regala forse il miglior episodio della stagione. In un futuro che sembra giovedì prossimo, i giovani s'incontrano solo grazie ad un App, che determina quanto tempo passeranno insieme, poche ore, qualche mese, diversi anni, l’obbiettivo? Accumulare dati per poter trovare la combinazione perfetta, il partener ideale con cui dividere tutta la vita.

L’episodio è molto bello, anche se la trama inizialmente mi ha ricordato molto quella del fumetto Contronatura, i due protagonisti sono molto bravi ed affiatati, ho apprezzato l’esca che Charlie Brooker ci lancia a metà episodio, facendo fare alla sua protagonista qualche affermazione complottista che serve a mettere in dubbio l’efficacia di questo sistema, è chiaro che è un modo per depistare gli spettatori seminando false tracce, perché “Hang the DJ” è davvero l’unico episodio di questa stagione che termina a sorpresa, un bel ribaltamento finale che ti toglie il tappeto da sotto i piedi, ultra promosso, se volete comprendere il titolo della puntata, dovrete vederlo fino ai titoli di coda.

4x05 - Metalhead
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Quasi all’unanimità considerato il peggior episodio della stagione, ma posso dirla tutta? La miglior regia di David Slade da parecchio tempo a questa parte!

Bianco e nero glaciale, echi di titoli come “Duels” (1971) e Lo Squalo, quindi non propriamente la pizza con i fichi, ma sono certo che questo mondo post apocalittico, in cui le macchine hanno vinto spiazzerà tutti quelli che non sono cresciuti con Terminator come me.

Talmente cattivo che persino un T-800 ha paura di raccogliere la sua robot-cacca.
“Metalhead” dà per scontato che il pubblico accetti il fatto che l’umanità è stata sconfitta e i robo-cani dominano il mondo, spiegazioni non ne avrete, quindi ciccia. Godetevi la caccia, l’umano che non vuole morire contro la macchina programmata per uccidere, personalmente mi sono divertito molto, verrà ricordato come quello del “Cane robot”, ma mi rendo conto che può non incontrare il gusto del grande pubblico. Anche perché il senso finale quale sarebbe? Non fare arrabbiare i Robot-cani? Bah!

4x06 - Black Museum

La sensazione che ho avuto è che abbiano messo insieme tutte le idee non abbastanza buone per diventare un episodio da sole, quindi “Black Museum” è una puntata prendi tre e paghi uno!

Una ragazza in viaggio per le strade d’America decide di visitare il “Black Museum” gestito da un ex responsabile delle nuove tecnologie ospedaliere caduto un po’ in disgrazia. Diventa l’occasione per l’uomo per ricordare il suo passato mostrando qualcuno degli articoli esposti.

Tipo la retina per capelli che ti fa provare quello che prova il soggetto che la indossa, oppure ancora meglio, una tecnologia per ospitare i ricordi delle persone finite in coma. Ovviamente, non è mica così semplice, anche qui arriverà il colpo di scena, posso dirlo? Molto in stile fumetto della “EC Comics”.

Ecco, ci hanno messo pure una scimmia per farmi contento, si vede che mi conoscono.
Decisamente l’episodio più circense, ha un retrogusto dà spettacolo degli orrori, tutto sommato abbastanza divertente, il fatto che una scimmia (o per lo meno un pupazzo) abbia un grosso ruolo nella puntata gli ha fatto guadagnare un paio di punti ai miei occhi.

Questo è tutto gente, sono piuttosto sicuro che la serie andrà ancora avanti parecchio, la seguirò perché la qualità è alta e il mio amore per le storie antologiche grande, ma mi manca un po’ quella gelida serie inglese capace di farti dei nodi alle budella che nemmeno il migliore marinaio, peccato.

28 commenti:

  1. Di questi l'unico che sarei curioso di vedere è il primo, da buon amante di Star Trek..anzi mi sa che lo guardo, tanto non occorre aver visto tutti gli altri episodi visto che sono indipendenti :)

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    1. Questo è proprio il vantaggio delle serie antologiche, puoi vederti anche un singolo episodio, come omaggio alla serie classica di “Star Trek” funziona, è una parodia fatta con affetto alla fine ;-) Cheers

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  2. Non nascondo che il cambio di format che descrivi mi ha lasciato un po' freddino, ma mi riprometto di recuperare la serie da dove mi sono fermato, credo alla metà della terza. Il problema principale che imputo alla serie è di avere trame troppo brevi per un'ora di filmato, se avessero davvero adottato il format di Twilight Zone sarebbe stato perfetto, invece così secondo me dovrebbero avere molta più sceneggiatura per giustificare tempi così lunghi. La terza stagione ho dovuto interromperla perché mi faceva andare in coma l'assurda durata... Spero che questa quarta abbia ritmi più "normali" ;-)

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    1. Penso che sia innegabile che “Specchio nero” non è più quella di una volta, il tuo appunto ha cittadinanza, spesso alcune trame sono troppo stringate, magari tornassero in auge con il formato alla “Ai confini della realtà”, venti minuti di episodio che non diluiva l’intuizione brillante alla base del soggetto. Qui il primo episodio dura quasi quanto un film, gli altri invece sono tutti sui 50 minuti, in alcuni casi il minutaggio è adeguato, in altri (tipo “Metalhead” a giudicare dalle reazioni del pubblico) fin troppo lungo. Cheers!

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  3. Per una volta devo fermarmi alla parola Spoiler. Proprio così. Però Metalhead l'ho visto! Non mi è dispiaciuto, capisco che non abbia molti spunti di riflessione, però il cane robot è qualcosa di veramente super inquietante. Certo SPOILER rischiare la vita per uno scatolone di orsacchiotti...

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    1. Anche a me “Metalhead” non è dispiaciuto, fin dal titolo metallaro ;-) capisco perché ha fatto così schifo al pubblico, ma è un tipo di storia che di solito mi compra, certo, ci sono modo più raffinati per fare metafora della speranza, che quello scatolone e il suo contenuto, bisogna dirlo. Cheers

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  4. Non leggo tutto il post perché per ora ho visto solo il primo episodio, quindi non voglio spoiler.
    Comunque verissimo il discorso del lecca-lecca, ma c'è anche un'altra cosa da osservare: se cloni un individuo, non cloni certo anche i suoi ricordi, perché i ricordi sono inscritti nelle reti neurali, non nel codice genetico (la memoria genetica è una cosa totalmente diversa!). Nell'episodio White Christmas si poteva almeno giustificare con la scansione cerebrale, ma qui proprio no. Cioè l'episodio è simpatico nell'idea e mi è piaciuto, ma da un punto di vista della credibilità scientifica non ci siamo proprio.

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    1. Fai con comodo, tanto il post non scappa, guardati prima tutti gli episodi tranquillo ;-) Hai centrato in pieno il punto che volevo far notare, si è un episodio divertente, con un messaggio di fondo non chiarissimo, ma la credibilità scientifica è veramente ai minimi storici, ok è una storia immaginaria che non pretende di essere Hard sci-fi, ma posso credere a qualcosa di incredibile, non a qualcosa di impossibile. Cheers!

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    2. Più o meno è lo stesso limite della serie Dimension 404, lanciata anche come una "risposta divertente" a Black Mirror (e con voce narrante di Mark Hamill, tra l'altro). Un primo episodio ben fatto, ma col secondo e il terzo la qualità e l'interessante scendono bruscamente. Secondo me (come anche con questa stagione di Black Mirror) è più il desiderio di raccontare una situazione che una storia vera e propria, e di conseguenza non riuscire del tutto a gestire sul piano narrativo la cosa. Perché uno si mette a dire "ma se capita quello, allora che bisogno c'era di quell'altro?", allora l'intero episodio crolla su se stesso.

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    3. Ero curioso di dare un’occhiata a “Dimension 404” ogni cosa doppiata e con voce di Mark Hamill è buona e giusta, o per lo meno mi attira ;-) Esatto, le regole interne devono essere almeno solide, se ti perdi lo spettatore ciao è finita, la situazione deve comunque funzionare, e qui troppo spesso, si vedono i fili che muovono i burattini per funzionare sul serio. Cheers!

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  5. Dunque, per ora ho visto solo il primo episodio, startrekkiano in superficie.
    Sì, per quel poco che ho visto, la vedo come te: cercano di riprodurre il successo di San Junipero -che, guardacaso, è stato l'episodio meno "terribile" come morale, meno oscuro-.
    Per me potrebbe essere interessante la storia del museo. Ti dirò.

    Moz-

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    1. La storia del museo a me è piaciuta, ha quel retrogusto da fumetto horror della “EC Comics” in cui i cattivoni non mancavano e dovevano vedersela con l’elemento fantastico/horror della storia. Però è chiaro che ormai il modello è “San Junipero” quando prima, questa serie si divertiva, e pure molto, a tormentare il pubblico. Aspetto il tuo parere ;-) Cheers

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    2. Forse no c'è più da tormentarci, tutto qui...

      Moz-

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    3. Si penso che quella parte sia stata sacrificata, peccato perché secondo me era anche la migliore di "Black Mirror", a volte sono masochista lo so ;-) Cheers

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  6. Mi tocca, a denti stretti, ammettere che il buon Cassidy ha ragione. Non ci volevo credere che "Black Mirror" non fosse più quello di una volta. Ho letto di tutto in giro e quindi ero preparato al peggio e purtroppo il peggio è arrivato.

    Ovviamente la qualità del prodotto rimane altissima anche a questo giro di giostra. Bravi gli attori, bravi i registi, bravi quelli degli effetti, bravi tutti. Peccato che lo schiaffo in faccia che ti davano le prime due stagioni sono un ricordo lontano. Già l'anno scorso qualcosa si era perso per strada ma "San Junipero" ha messo a tacere i detrattori (io ho adorato pure la cattiveria nuda e cruda di "Zitto e Balla"). In questa quarta stagione il mordente, la "cattiveria" e il cinismo non ci sono più. Ripeto: prodotto super-valido e assolutamente da guardare ma toglietevi dalla testa episodi come "Orso Bianco" o "Bianco Natale".

    Di questa quarta stagione personalmente promuovo solamente "Arkangel" (che avrebbe potuto essere uno dei migliori episodi di sempre se solo fosse stato girato agli esordi della serie) e "Hang The DJ". Il resto mi ha lasciato abbastanza indifferente. Se questo è il nuovo modo di fare "Black Mirror" mi sa che tempo due anni e non mi strapperò più i capelli per guardarlo appena uscito...

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    1. Vale il principio “Bravo Elio, bravi tutti” (cit.) per questa serie, “Zitto e balla” per me è l’ultimo episodio in stile “Black Mirror” degli esordi che vedremo, nulla da dire, “San Junipero” è bellissimo, ma la serie ha cambiato obbiettivo ormai, e anche un pochino pelle, non è detto che sia un male anzi, però prima era una serie davvero unica, ora è “solo” una buona serie antologica. Cheers!

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    2. Se posso intervenire, leggo il commento dello zio "toglietevi dalla testa episodi come Orso Bianco o Bianco Natale" e temo che sia proprio così.

      Orso Bianco è di una qualità assurda, ripetere una cosa del genere è quasi impossibile. Tutto ciò che viene dopo è sempre inferiore!

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    3. Devi intervenire ;-) Pensa che "Orso bianco" non è nemmeno uno dei miei preferiti, anche se è una bomba, io penso che "Bianco Natale" sia anche un gradino sopra, ma sono questioni di lana caprina, magari potessimo sempre discutere di episodi a questo livello ;-) Cheers!

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  7. Come ho scritto altrove, è meno " bastarda " rispetto alle altre, ma non mi è dispiaciuta comunque.
    Certo, nessun episodio è memorabile ai miei occhi ed anche il primo che doveva essere molto nelle mie corde come concezione, l'ho trovato un po' privo di mordente ed anche eccessivamente stereotipato.

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    1. Non potrei essere più d'accordo, nessun episodio è impeccabile, resta un'ottima seria, gli manca la bastardaggine degli inizi, di quanto l'episodio finiva e per due giorni continuavi a pensarci su ecco. Cheers!

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  8. Concordo su (quasi) tutta la linea! Come sai, il povero Slade per me ha toppato... anche se ok, meglio di Twilight deve essere per forza ;)

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    1. Lo so, lo so ;-) L'episodio in se stona, nell'economia della stagione, è come delle scarpe marroni su uno smoking nero, per fare meglio di "Twilight" ci vuole pochino, ma ho preferito "Metalhead" a che so "30 giorni di buio", anche se per Slade i tempi di "Hard Candy" sembrano lontani. Cheers!

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  9. Una manciata di idee intriganti, per lo più sviluppati in maniera un po' meh.
    Prima delusione dell'anno, ma va beh, prima o poi doveva capitare...

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    1. Tutto quello che sale prima o poi dovrà scendere, peccato che per "Specchio nero" sia capitato così presto. Cheers!

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  10. Ottimi Arkangel e Hang the DJ, i migliori del lotto, carina l'idea in Black Museum di citare tanti episodi passati della serie, in definitiva sono d'accordo con te sulla visione d'insieme della serie (e anche su quella degli episodi a conti fatti), io comunque la deriva San junipero/Hang the Dj l'ho adorata.

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    1. Anche io bada bene, sono due ottimi episodi, solo che prima "Specchio nero" era una serie unica nel suo genere, ora è solo un'ottima serie antologica, tutto qua ;-) Cheers

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