lunedì 8 gennaio 2018

Alita l'angelo della battaglia: Un capolavoro Cyberpunk


Erano anni che volevo aggiungere alla mia collezione il manga di Yukito Kishiro, complice la ristampa di Panini Comics mi sono tolto questo sfizio, quindi direi che è proprio il momento di scriverne!

Non sono mai stato un grande lettore di Manga, purtroppo mi mancava il classico amico che mi consigliava quelli giusti, ma la mia dose di fumetti da leggere dal fondo (stando al nostro punto di vista, se chiedete ai Giapponesi siamo noi quelli che leggono al contrario) me la sono macinata anche io, uno dei miei preferiti era proprio “Alita: Battle angel” come è diventato celebre qui da noi in Occidente.

Fin dalla sua nascita negli anni ’80 il genere letterario del Cyberpunk ha sempre dimostrato di piacere molto al grande pubblico, negli anni ’90 era facile inciampare in opere di questo genere, sto pensando all’originale Ghost in the Shell e a film come Johnny Mnemonic, tra le opere Cyberpunk più amate di sempre metteteci dentro anche "Gunnm" in Giappone pubblicato sulle pagine della rivista “Business Jump” dal novembre del 1991 al marzo del 1995.


...E guardo il mondo con occhi robot, mi annoio un po'.
Per noi ci ha pensato la Granata Press sulla pagine di “Zero” a portarlo in uno strambo Paese a forma di scarpa, ma senza completare mai la pubblicazione per colpa della brutta fine fatta dalla casa editrice. La prima ristampa italiana completa la si deve alla Panini Comics, “Alita collection” venne pubblicata per intero tra il 1997 e il 1998 che è più o meno quando ho iniziato a leggerla io, a cadenza assolutamente casuale, visto che leggevo i volumetti come mi capitavano per le mani, presi in prestito qua e là. Trama? Trama!

La città-discarica è uno sconfinata beh, discarica a cielo aperto, di cui quasi non si vede la fine e spesso non si vede nemmeno il cielo, perché sopra di essa fluttua la magnifica ed ultra tecnologica città di Salem, una roccaforte volante inaccessibile dove qualunque poveraccio della città-discarica sogna di poter andare a vivere.

Salem scarica tutta la sua monnezza di sotto, tra cui ciò che resta di una giovane cyborg ginoide senza nome di cui non è rimasto molto, gambe e braccia sono andate, si salva giusto un tronco, un cervello senza memoria e un volto che è quello di una giovane ragazzina. Ci pensa il Cyberdottore Daisuke Ido a completare l’opera di riciclaggio, ripristinato il corpo con pezzi di ricambio, Ido decide per prima cosa di battezzare la ragazzina con il nome di Alita (in originale Gally) che, poi, è lo stesso della sua gatta morta, il che mi fa molto ridere, anche uno dei miei cani mi tira dei discreti colpi di alito quando è in forma (quindi sempre), potrei fare l’operazione inversa e soprannominarla pure io Alita!


Daisuke Ido in versione Er Monnezza.
Alita non ha memoria del suo passato, giusto alcuni inizi sulla sua precedente vita e svariati flash tutti dedicati al pianeta Marte, se non fosse per il suo corpo da Cyborg sarebbe una ragazzina come le altre, ma dimenticatevi Arale, perché Alita padroneggiare la leggendaria arte marziale del Panzer Kunst, quindi di fatto le sue mani sono due armi mortali!

Calci volanti in piena faccia a ritmo di Panzer Kunst.
Nelle prime storie Alita utilizzerà questo suo talento per diventare una Hunter Warrior, l’equivalente della città-discarica dei cacciatori di taglie ed è qui che si scontrerà con una serie di criminali tutti con corpi potenziati da uno o più arti da cyborg.

Ma la mia porzione di storie preferita è senza ombra di dubbio quella che vede Alita diventare una campionessa dell’ultimo e più brutale sport della Terra, il Motorball e, siccome sono sempre stato molto appassionato del film di Norman Jewison Rollerball, a cui il gioco è palesemente ispirato, è anche facile capire perché sia la mia parte preferita del Manga.


Jonathan! Jonathan! Jonathan! Alita! Alita! Alita!
Ma questa è solo una delle tante citazioni che Yukito Kishiro reinterpreta del suo fumetto, ad esempio chiusa la parentesi da campionessa di Motorball, Alita parte verso le terre desolate, alla ricerca del suo passato e dello scienziato pazzo Desty Nova, in un’altra porzione di storie che vede la giovane Ginoide fare quasi il verso a Mad Max.

“Gunnm” (titolo originale, contrazione di Gun’s Dream) ha subito svariate modifiche prima di trovare la sua forma definitiva, ad esempio nei piani originali di Yukito Kishiro, Alita avrebbe dovuto essere sincronizzata con l’operatrice Lou fin dai primi numeri, mentre un contributo fondamentale è arrivato dal redattore Tomita, sua, ad esempio, l’idea ti numerare i vari capitoli intitolandoli “Fight”, idea sfiziosa che divide la storia in ideali round di combattimento.


But there ain't no cure. For the summertime Cyborg blues.
Sì, perché a differenza dei fumetti occidentali, anche in “Alita” la protagonista cresce ed evolve in base alla potenza dei suoi avversari, la Ginoide è costretta ad imparare nuove tecniche e diventare più forte per crescere, tanto da arrivare a diventare un vero e proprio Berserker che, poi, è anche il nome del suo corpo da combattimento, in cui Yukito Kishiro non fa davvero niente per nascondere da dove abbia pescato l’idea.

Eppure, gli svariati omaggi non appesantiscono mai la storia, nemmeno quando sono sfacciati, tipo in una scena Kishiro cita palesemente una delle tavole più famose di Frank Miller, presa direttamente da quel capolavoro di “Elektra vive ancora”, ma sono omaggi sentiti e non semplici strizzate d’occhio ai fan fini a loro stesse.


Elektra Alita vive ancora.
“Alita l'angelo della battaglia” è un fumetto bellissimo che funziona alla grande su più livello, se da una parte è interessante cogliere i vari indizi seminati da Yukito Kishiro lungo la trama, dall’altro ci si può divertire con i combattimenti spettacolari di Alita disegnanti davvero alla grande, oppure a scovare tra le righe di una storia che parla di Karma, portando avanti in maniera originale l’eterno tormento della macchina che cerca la sua umanità, il tutto portando nuova linfa al genere Cyberpunk.

Kishiro, poi, sa imprimere un grande ritmo alla sua storia, i colpi di scena non mancano, i tradimenti e gli amori sono gestiti come sempre nelle storie giapponesi come grandi drammi e non manca nemmeno un certo occhio per far cambiare di passo la storia, ho trovato geniale, ad esempio, l’uso in una pagina in particolare dei Carmina Burana che si sa sono perfetti quando hai bisogno di dare un tono epico al racconto, ma non è certo semplice introdurre la colonna sonora, in un media storicamente “sordo” (nel senso di privo di musica) come il fumetto.


Ritrovarsi con il manga tra le mani ad intonare "O Fortuna" non ha prezzo!
Per circa un’era geologica, James Cameron ha cercato di portare al cinema questo Manga, anche perché lui, grande appassionato di fumetti e papà del Cyborg più famoso della storia del cinema sarebbe stato l’uomo giusto per fare da ponte tra Oriente e Occidente. Purtroppo, tra un Oscar e il dodicesimo sequel di “Avatar” le cose sono andate un po’ per le lunghe ed ora il progetto è finito nella mani di Robert Rodriguez, anche lui gran fanatico di fumetti, questo bisogna dirlo.


La mia espressione quando ho scoperto che il film era finito nella mani di Robert Rodriguez.
Visto che ormai un “Alita: Battle angel” diretto da James Cameron non lo vedrò mai, mi sono ampiamente consolato aggiungendo questo capolavoro alla mia collezione, vi consiglio di fare lo stesso, altrimenti assaggerete il mio Panzer Kunst! No, vabbè, dai, scherzo, è solo un consiglio il mio!

42 commenti:

  1. meno otto cassidy meno otto!!!

    rdm

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    1. Sto ufficialmente iniziando a preoccuparmi ;-) No scherzo, ma ancora mi alambicco il cervello per capire… Cheers!

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  2. Gran bell'articolo, su un caposaldo vero della mia adolescenza!

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    1. Ti ringrazio molto ;-) Ho approfittato della ristampa per aggiungerlo alla mia collezione e leggermelo come merita, è ancora un gran fumetto. Cheers!

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  3. Conosco il manga di fama ma non l'ho mai letto, sono curioso di vedere il film di Rodriguez.. da quello che ho capito nutri poche speranze in lui, ma qualcosina di buono l'ha fatta anche lui no?

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    1. A me Rodriguez non dispiace, i suoi Troublemaker studios sono il sogno bagnato di ogni regista. Peccato che il ragazzo abbia prodotto davvero poco considerando il suo potenziale. Amo tantissimo un sacco di film del regista Tex/Mex, che per altro è un gran appassionato di fumetto, non so se è il regista giusto per "Alita”, ad esempio sono anni che aspetto che faccia quel film su “Madman” di cui parla da anni. Staremo a vedere, spero faccia un buon lavoro, ma dopo anni spesi a sentir parlare di un “Alita: Battle angel” diretto da James Cameron, devo ancora assimilare il colpo ;-) Cheers!

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  4. Tu sei patito di Robocop, quindi questo è il tuo manga :D. Io invece ho sempre avuto poco interesse per i manga Cyberpunk...Però è colpa della mia bifolcheria, perché queste storie in genere sono molto profonde, al di là delle scene di azione.

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    1. In effetti si, io con questa roba cyborg e cyberpunk ci sguazzo ;-) In effetti Alita ha più livelli di lettura, ha un’anima più profonda ma anche momenti genuinamente action, secondo me vale ancora la lettura. Cheers!

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  5. L'ho scoperta solo da qualche anno ma già la amo, ed è davvero l'unico manga che io abbia mai letto. (L'anime mi passò per le mani negli anni Novanta ma non mi colpì).
    Per quanto voglio bene a Cameron non nutro alcuna fiducia nella sceneggiatura che ha scritto insieme a Laeta Kalogridis, colpevole fra l'altro di "Terminator Genisys". Men che mai in quel gran chiacchierone di Robert Rodriguez: il trailer del film è bello, la presenza del cileno Marko Zaror mi intriga, la presenza di Michelle Rodriguez mi stuzzica e l'idea che una grande produzione abbia al suo interno Casper Van Dien mi fa morir dal ridere, ma non sono certo in attesa dell'uscita.
    Ah, e grazie per i link ^_^

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    1. Se si parla di Ginoidi e Berserker mi viene proprio naturale pescare dai tuoi blog ;-)
      Concordo, nemmeno io sono molto fiducioso anche se sembra tutto giusto, Rodriguez ha tutti gli amici che contano, ma basta vedere come Marko Zaror è stato utilizzato in “Machete Kills” per capire come può sbagliare, la scelta di Casper Van Dien è una mossa per far scoppiare a ridere tutto l’Internet secondo me ;-) Per ora teniamoci stretto il fumetto! Cheers

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  6. Grande Cassidy, Sto preparando una serie di articoli su Alita, due sono già pronti e il terzo lo scriverò appena finirò di leggere la seconda serie, poi li pubblico tutti di fila.
    Secondo me il manga man mano che va avanti divnta meno bello, pur rimanendo sempre di alto livello. Nella partefinale della seconda serie, Alita Last Order, i combattimenti diventano sempre più importanti a discapito della trama, fino ad arrivare addirittura al classico "torneo" che, se vuole essere una citazione da Dragonball (che diventa evidente in alcuni momenti che non spoilererò) dall'altra è troppo lungo e importante per essere una semplice citazione. La mia saga preferita è la prima, la stessa che sarà portata al cinema e che è già stata tradotta in OAV.

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    1. Davvero? Le grandi menti pensano all’unisono ;-) Non vedo l’ora di leggerli, posso dire fin da ora che saranno già molto più fighi e completi di questo, ne sono certo!
      Lo penso anche io, “Alita Last Order” non mi ha convinto molto, nemmeno per un certo lirismo che stona un po’ con il resto, ho apprezzato molto la parte del Motorball, ma perché come scrivevo, amo “Rollerball” quindi ho gradito, ma davvero l’inizio è la parte migliore. Anche se tutto sommato ho apprezzato il percorso di crescita di Alita. Cheers

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  7. Non conoscevo affatto questo manga: lo aggiungo alla lista di cose da leggere!

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    1. Caldamente consigliato credimi, merita un sacco ;-) Cheers

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  8. DIMMI TU CASSIDY .
    non sono bravo a lasciare indizi. nel senso che se te lo do lo capisci immediatamente.

    direi che non leggi la rivista cinematografica ciack.

    dimmi tu se vuoi spiego.

    se no aspetto.

    rdm bastardo dentro.

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    1. Ho smesso di leggere Ciak circa vent'anni fa o giù di lì ;-) No no, mi godo l'attesa, mi piace essere cucinato a fuoco lento ;-) Cheers

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  9. Eccomi, Cass-kun.
    Che dire? Abbiamo vissuto similmente la storia con Alita.
    Gunnm non si può pronunciare XD
    Anche io letto tra il 1997 e 1998, anche io a pizzichi e bocconi (ma ho il primo volumetto conservato in una bustina di cellophane, addirittura).
    Alita è bello, ma più andava avanti e meno mi piaceva.
    Non so perché: amavo maggiormente l'inizio della storia rispetto al dopo -che di fatto conosco anche poco, per disinteresse progressivo-. Ho un bel ricordo della versione animata :)

    Moz-

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    1. Ribadisco che tu ed io abbiamo avuto vite parallele ;-) Vero l'inizio è molto migliore, ma il personaggio è talmente mitico che ci si affeziona alle sue vicende, ora sono curioso di recuperare la serie animata. Cheers!

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    2. In realtà sono solo due OAV di poco conto, nessuna serie anime.

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    3. vi guardo estasiato mentre ne discutete perché la mia ignoranza in merito (come per tante altre cose) è abissale ;-) Cheers

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    4. Sì, si tratta di OAV, usciti anche in Italia per Manga Video (divisione francese).

      Moz-

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    5. Vediamo se riesco a reperirli, sono curioso di approfondire, tempo permettendo. Cheers!

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  10. Diciamo solo che mi dedicherò certamente a vedere prossimamente il film ;)

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  11. Nonostante i miliardi spesi in gioventù in manga, questo ALITA non l'ho mai letto. Giusto qualche numero qua e là che fregavo ad un amico. Conosco la trama e gli intrecci principali ma le varie sfumature dell'opera originale mi mancano. Ho visto il trailer e non mi ha comprato per nulla, anzi... Quindi nonostante l'affetto e la simpatia che nutro per Rodriguez credo che a questo giro passerò la mano. Il film lo recupererò in seguito.

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    1. Come? Non ti ha lasciato… Ad occhi aperti (occhiolino occhiolino) :-P
      Il fumetto merita te lo assicuro, anche io ho sempre avuto modo di leggerlo poco e male, ma appena ho potuto ho voluto recuperare. Cheers!

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  12. Conobbi Alita durante una serata alcolica nei primi anni '90 da coma etilico ( non per me che sapevo quando fermarmi ). La videocassetta con i primi episodi che aveva questo mio amico mi colpì molto, tanto che acquistai il Manga subito appena uscì in edicola mi pare edito dalla Planet Manga.
    Ho adorato i primi cinque numeri ( quelli che mi pare hanno scelto per il film, ma era logico scegliessero quelli sono i più cinematografici ) ed in generale ho apprezzato la serie fino al Motorball e a quello che doveva essere il duello finale.
    La seconda parte del Manga mi è piaciuta molto meno, tanto che sono arrivato alla conclusione quasi sbadigliando.
    La versione riveduta e corretta mai letta e credo non la prenderò mai, per me il picco di Alita restano quei bellissimi prime cinque numeri.

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    1. Lo penso come te, anzi, colgo il tuo assist per dire che l’inizio è una sbornia di quelle belle, davvero con il botto, dita incrociate per il film, speriamo che Rodriguez non finisca muy boracho. Cheers!

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  13. Letto nella versione collection dei primi anni 90, la prima versione con il finale modificato in modo da collegarsi a Last Order. Riletta anche di recente, serie fighissima, concordo su tutto anche se mi piacerebbe leggere il finale originale. Tu quale versione hai letto?
    Sconsiglio Last Order, come han già scritto nei commenti precedenti diventa ripetitivo e troppo alla "Dragon Ball", non che io abbia nulla contro DB, anzi è tra i miei preferiti ma preferisco tenerli separati... profondamente deluso, tanto da farmi evitare come la peste la nuova serie Mars Chronicle.

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    1. Penso che nell’ultima edizione edita da Panini Comics il finale sia, quello originale? Mi hai fatto venire il dubbione adesso!! Indago e ti faccio sapere. Anche a me piaceva DB, ma Last Order cambia proprio di ritmo, non mi ha convinto molto. Cheers!

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    2. Uhm, mi sa che è il finale modificato anche quello. Credo che non abbiano mai più proposto l'edizione con il primo finale. In rete dicono sia migliore ma vorrei provare per credere, si fa sempre troppo presto a dire "era meglio prima"

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    3. Si mi sa che è quello modificato, ora però ho il dubbio di conoscere quello originale. Cheers

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  14. Non conosco il manga in questione e coi fumetti non sono mai andato d'accordo. Ma ho un fomento assurdo per il nuovo film di Cameron...

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    1. Eh lo so Cameron è sempre Cameron, anche se non dirigerà questa volta. Cheers!

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  15. Alita è stato uno dei manga che leggevamo in gioventù.
    In fumetteria facevano di tutti per sembrare dei fighetti quando lo leggevamo, tipo: "Questa scena è filmica, che scifi!".
    E invece lo leggevamo perché c'eravamo tutti innamorati di Alita XD
    Che poi non era nemmeno un manga zozzo!
    Comunque, non ti nego che io il film l'aspetto con interesse, mi sento ottimista

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    1. Alla fine li capisco è un gran personaggio ;-) Teniamo le dita incrociate, Rodriguez mi è simpatico, non vorrei ritrovarmi a dover parlare male del suo lavoro! Cheers

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  16. Sarà paradossale ma il fumetto per quanto sia ripreso piuttosto bene nel primo film uscito ora mi è risultato assai migliore, ma lo immaginavo. Sarà il bianco e nero, sarà lei che viene fuori in più sfaccettature e una certa drammaticità di stampo orientale che trovo irresistibile...sarà il Carmina Burana che viene citato in un momento pazzesco...insomma mi ha preso parecchio. Mi son bevuto 9 volumi in 3 giorni scarsi XD Secondo me NON aveva bisogno di seguiti, ma ti ascolterò. Ci si fida di Cassidy (quasi cit, vediamo se la scovi :D) Tu che ne pensi dei seguiti? E dell'oav?

    Il punto è che il fumetto trasuda anni ottanta da ogni vignetta, essendo cresciuto con Terminator e affini riconosco quelle atmosfere e ne sono rimasto risucchiato. :D

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    1. Il seguito non è piaciuto molto ai lettori storici, anche secondo me potevano fermarsi qui, ma sono molto contento che ti sia piaciuto, ai fumetti manca la musica, ma “Alita” trova il modo di farti risuonare in testa i Carmina Burana, non è roba da tutti ;-)

      Il fumetto è pieno di strizzate d’occhio che rielaborano parti della cultura popolare (specialmente occidentale), “Rollerball”, “Anno 2000 la corsa della morte” i corpi Berseker, quando citare non era solo dare di gomito al pubblico di lettori, ma usare elementi come parte di una storia più complessa, bei tempi ;-) Cheers!

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  17. Sì comunque anch'io mi sono innamorato di Alita , più che altro dei suoi modi sempre incazzosi ma molto umani. Adesso chi lo dice a Motoko di questa mia...incursione in altri territori cyberpunk? hahahaha XD

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    1. Motoko resterà sembra la numero uno, ma Alita niente da dire, è il personaggio che svolta ogni volta, sembra indifesa INVECE non lo è, considerando che è stata gettata via, potrebbe essere la cattiva INVECE è l’eroina, è il fumetto degli “Invece” per quello è così travolgente ;-) Cheers!

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  18. Uhm...stranamente non avevo mai commentato questa discussione.
    Comunque...approfittai della ristampa del 2017 (se non sbaglio), per recuperare Alita: dico subito che mi è piaciuto, ma con alcune riserve.
    Trovo impossibile paragonarlo a Ghost in the shell, essendo due storie che hanno in comune solo il tema d'appartenenza (il cyberpunk): Alita è più accessibile e semplice, indubbiamente ha dalla sua un gran lavoro nel design meccanico di gran parte dei suoi personaggi (non tutti), che li rende difficilmente scordabili quanto, se non di più, della loro personalità.
    Anche la storia del recupero delle memorie di Alita che si dipana tramite gli scontri con, pressoché, tutti gli altri personaggi (sia aiutanti che antagonisti) trovo che serva a rendere accattivante Alita e a fartici affezionare.
    Menzione d'onore per quel simpatico (?) pazzoide di Desty Nova.

    Di contro, però, ho trovato che alcune cose sia stato gettate nel calderone, e poi accantonate o comunque ridimensionate rispetto alla loro importanza iniziale, come la professione di hunter warrior, che, passato il ciclo di Makaku, viene ripescata dopo il periodo del motorball, per poi passare alla sequenza della guerra tra Den e Salem. Nel senso, si passa da una trama all'altra, senza che però si avverta una vera progressione, io ho più avuto l'impressione di diversi quadri staccati l'uno dall'altro. Senza contare poi alcuni personaggi che ricadono nei cliché dei manga, come l'antipatica Koyomi o il reporter che è uno psicopatico serial killer perché sì...e anche qui, a parte i protagonisti, nessun altro dei tizi che ruotano attorno ad Alita è una persona normale?
    D'accordo che si tratta di un futuro post-bellico, però mi sembra che non siamo in un clima da anarchia totale, nemmeno nella Città-discarica.
    Ho trovato inoltre insensato accantonare personaggi come Figura 4 per poi riprenderlo nel finale bonus...e Yugo, che doveva essere l'amore della vita di Alita? Finito nel bidone dell'umido e della plastica?
    Insomma, ci sono cose molto buone, ma altre che non mi hanno sconfifferato.

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    1. La parte finale della storia non è forte e curata come quella iniziale, però ti dirò fino al Motorball mi aveva talmente preso che gli ho perdonato (quasi) tutto. Cheers!

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