Come potreste aver notato sono uno che guarda parecchi film, sistematicamente ciccia fuori un titolo che per qualche ragione non riesco a vedere subito e che in un attimo diventa il titolo del mondo, nel 2004 mi è successo la stessa cosa con “Saw - L'enigmista” diretto da James Wan.
Ricordo di averlo
perso al cinema e recuperato poco dopo in home video, passando il tempo
intermedio a rispondere a tutti con le orecchie basse quando mi chiedevano «Hai
visto Saw?». Forse per rimediare a quella lacuna, da allora non mi sono più
perso un solo capitolo della saga, il secondo che già era molto meno bello del
primo lo avevo visto al cinema, la prima settimana!
Da allora
l’appuntamento con Jigsaw è diventato quasi un rito, malgrado il fatto che in
uno strambo Paese a forma di scarpa i film siano usciti sempre un po’ quando
volevano loro, ma negli Stati Uniti la saga di Saw è diventata il film di
Halloween per sette anni.
Devo fare un
ringraziamento gigante ad Alfonso che è stato molto più bravo del sottoscritto
e sulle pagine del suo Blog, si è
impegnato a presentare tutti i film della saga regalandoci un ottimo ripasso di
memoria anche per tutti quei capitolo centrali che nella mia testa tendono a
diventare un po’ tutti uguali, quindi vi consiglio caldamente il suo ciclo, davvero propedeutico.
Quindi io
(pigrissimo!) posso permettermi di parlavi solo dell’ultimissimo capitolo della
saga, l’ottavo capitolo fresco fresco intitolato “Saw Legacy”, un film che,
bisogna dirlo, ha quasi tutti i pregi e i difetti tipici di questa saga, che, però,
mi ha fatto piacere rivedere, vado a spiegare!
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Questa vita è una catena, qualche volta fà un po' male (Attenti a Jigsaw! Attenti a Jigsaw!). |
Quando qualcuno
mi chiede un bell’horror da vedere, quasi sempre mi ritrovo a consigliare titoli
provenienti dal cinema indipendente che in qualche caso arrivano a vedere il
buio della sala cinematografica. Invece, tra i film horror più commerciali,
difficilmente trovo cose davvero divertenti, anche se ultimamente i film della
Blumhouse ci stanno dando dentro, bisogna dirlo.
Il problema
grosso è che quasi tutti gli horror che popolano le sale cinematografiche
seguono il filone fantasmifero (si dice fantasmifero? Fantasmiformico? Vabbè,
quella roba lì) inaugurato idealmente dai vari “Insidious” (2010) e continuato
con i vari The Conjuring, diretti
proprio da James Wan, che può piacere o meno, un giorno ricorderemo come
l’assoluto dominatore di questi nostri anni.
Il nuovo “Saw”
parte da un budget di circa 8 milioni di ex presidenti spirati stampati su carta
verde, quasi tutti spesi per il sangue finto e le articolate torture del grande
moralizzatore Jigsaw, un budget che uno come Jason Blum non metterebbe mai a
disposizione per uno dei suoi film che, però, garantisce la quota minima di
sangue. Ora non mi sto schierando apertamente a favore dell’horror
con le budella esposte, sto solo dicendo che mancava un po’ di emoglobina in un
genere in cui ultimamente spopolano soprattutto “Salti paura” e fantasmi
formaggini.
Che poi,
parliamoci fuori dai denti che tanto siamo tutti grandi, Jigsaw è forse la
maschera Horror che incarna meglio questi nostri strambi anni, io che non sono
famoso per essere un grande appassionato della razza umana, sono piuttosto
certo che tantissimi spettatori continuano a seguire i film di “Saw” solo per
pensare a quante persone torturerebbero utilizzando le trappole e i
complicatissimi macchinari messi su dal personaggio interpretato da Tobin Bell.
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Tiè! Te lo do io un motivo per saltare adesso. |
Non mi metto su
di un piedistallo, mi piacerebbe far prendere un bello spaghetto ad un sacco di
gente usando la vociona di John Kramer per dire: «Comincia il gioco!». Ma in
senso più ampio il problema potrebbe essere più radicato, in una società dove
tutti sputano veleno sui social-cosi, il moralizzare con lame, punteruoli e
oggetti da taglio di Jigsaw potrebbe essere la più chiara metafora della rabbia
che c’è nell’aria.
Roba del tipo tu,
nel 1995 facevi l’autista di bus e hai saltato una fermata, impedendomi di
arrivare ad un appuntamento importante, per questo mi sono perso l’ultima
puntata di “Dragon Ball” e per questo sono stato vittima di bullismo da parte
dei miei compagni, per questo ora t'infilo la testa in una tagliola per orsi e
ti concedo 30 secondi per confessare i tuoi peccati. Ecco, magari l’ho presa un
po’ alla lontana, ma il succo è questo.
“Saw Legacy” è
diretto dai fratelli Michael e Peter Spierig, gli stessi dei gustosi “Undead”
(2003), “Daybreakers - L'ultimo vampiro” (2009) e del più recente Predestination, due ragazzotti che hanno
dimostrato di amare il cinema di genere e che stanno percorrendo la strada che,
forse, li porterà ad essere dei nomi noti nel cinema. Non ho ben capito se
abbiano accettato di dirigere l’ottavo capitolo di una saga horror famosa
perché sono due grandi fan di questa serie, oppure perché era un lavoro pronto,
soldi abbastanza facili e un minimo sindacale di visibilità garantita. Devo
dire che i due fanno un buon lavoro, sicuramente più accurato dei tanti registi
che hanno diretto prima di loro e di cui ho già dimenticato il nome, ma senza
nemmeno lasciare il loro marchio che, poi, quale potrebbe essere quello
caratteristico che distingue i Fratelli Spierig da tutti gli altri proprio non
lo so e forse non lo hanno capito nemmeno loro, mi sa che è questo il
problema.
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Questo è chiaramente un omaggio al cavaliere nero dei Monty Python! |
Questo film ha la
sfiga di arrivare solo sette anni dopo l’ultimo capitolo “Saw 3D - Il
capitolo finale” che non sono pochi perché la memoria del pubblico odierno, ma
non sono nemmeno troppi per avere già una buona fetta di pubblico che
incontrandosi al bar imposta discussione del tipo «Ti ricordi quando andavamo
al cinema a vedere i film di Saw? Mamma mia quante risate!».
“Saw Legacy” può
essere visto da chi non si è perso nemmeno un capitolo, ma anche da quelli che
sanno giusto dell’esistenza di John Kramer, assassino con una malattia
terminale, che attraverso indovinelli e torture fa confessare le sue vittime
liberandole dalle loro colpo, oppure mandandoli direttamente al creatore.
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Questa signorina qui è la parte del film che mi è rimasta più impressa. |
Nel gruppo di
attori di questo ottavo capitolo poche facce note, giusto quella spiritata di
Tobin Bell che torna ad indossare il cappuccio nero e rosso di Jigsaw e per
questo risulta anche il più carismatico di tutto il cast. Cosa che non richiede
molto sforzo, perché gli alti attori sono tutti divisi tra carne da macello e
poliziotti impegnati ad indagare.
Nel gruppo
spiccano giusto la bionda Brittany Allen, ma solo perché di recente ho
avuto modo di vederla inseguita da uno zombie in It stains the sands red. Ma nel mucchio abbiamo abbiamo anche una rossa patologa caruccia che ha il compito
di stare li ad attirare gli sguardi facendovi sospettare di lei.
Perché il
gioco è sempre un po’ lo stesso, Jigsaw ne comincia uno nuovo con alcuni
“Volontari” costretti ad affrontare una specie di “Giochi senza frontiere”
fatto di catene legate al collo che li trascinano tipo collare verso pareti di
lame rotanti degne di Goldrake e altre trovate gustose del genere. Il tutto
mentre le indagini proseguono, perché Jigsaw sarebbe morto ben prima della
metà di questa saga, quindi chi è che sta portando avanti il gioco?
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"Preferivo di gran lunga lo zombie, anzi quasi mi manca!" |
No so se è perché
ho perso l’allenamento in questi sette anni, ma devo dire che in questo whodunit? Farcito di sangue e arti
mozzati la soluzione del giallo mi ha comunque sorpreso, quindi posso dire che “Saw
Legacy” è un film che fornisce al pubblico esattamente quello che promette,
anche se devo dirlo, a mente fredda e con la consapevolezza degli altri
capitoli, mi rendo conto che è più o meno la terza volta che utilizzano QUEL
trucco lì per giustificare l’identità dell’assassino, resto sul vago perché non
voglio rovinare una sorpresa che, come detto, malgrado tutto funziona.
Quindi, non ho ben
capito quali siano gli intenti di questo “Saw Legacy” che non si discosta molto dai sette capitoli che lo hanno preceduto, vuoi vedere che alla fine
sette anni sono sufficienti per creare l’effetto malinconia? Beh, per questa
volta va anche bene così, ma mi auguro che la formula venga in qualche modo
rinfrescata, perché va bene salvarsi una serata, ma altri seguiti
indistinguibili uno dall’altro non so se ho poi tutta questa voglia di vederli.
Io ho riservato a tutti i Saw la stessa sorte che tu hai riservato al primo, ovvero visione solo qualche mese dopo, in home video. Non me la sentivo di trattare Legacy diversamente, quindi ne riparliamo tra un po' ;)
RispondiEliminaMi sembra cosa buona e giusta, le tradizione vanno rispettate ;-) Cheers!
EliminaDopo essere rimasto folgorato dal primo mi sono sparato tutti i Saw man mano che uscivano, quindi ti capisco: così come anche per me dal secondo in poi è tutto un amalgama indistinto. L'unica cosa che mi ha colpito fuori dal primo film è stata nel secondo, quando la tipa si deve tuffare in una fossa piena di siringhe: ok, questo è davvero disturbante e chi se l'è inventato dovrebbe farsi guardare da uno bravo...
RispondiEliminaPer il resto è un richiamo irresistibile, che poi ti fa sentire in colpa (non sta bene gustarsi le scene di tortura!) e proprio quel senso di colpa è il valore aggiunto della saga. Questo episodio lo vedrò sicuramente, ma come Michele non vado di corsa :-P
Ogni volta ho conferme del fatto che pensiamo in sincrono, se mi dovessero chiedere di elencare una scena a caso che non fosse presa dal primo (bellissimo) film, sceglierei proprio quella della vasca delle siringhe, quando la vidi la prima volta mi rotolavo sulla poltroncina dal disagio, e non sono nemmeno uno di quelli che odia gli aghi! ;-)
EliminaEsatto, quel senso di colpa per le altrui sofferenze è la leva di questa saga, strano che nessuno dei registi che si sono assecondati alla regia abbia mai pensato di usare questo tema per bene. Vai tranquillo, talento le lame rotanti di Jigsaw non scappano ;-) Cheers!
Insultatemi pure, il primo Saw ok, passabile, girato con mestiere. Il resto butto tutto nel cestino :D.
RispondiEliminaNon so spiegare bene i motivi per cui non sopporti questa saga. Forse sarò anche prevenuto perché è la serie di film che rende lo splatter commerciale. Ma lo splatter non può essere mainstream.
A parte questo, se togliamo le urla e le sofferenze, gli sbudellamenti, cosa rimane di Saw?
Niente. Solo sbadigli e cervellotiche trame.
Ne 'La casa delle finestre che ridono' c'è pochissimo sangue, è un film lentissimo. Ma è un film che mi ha emozionato, che quando ho spento il televisore mi ha lasciato un attimo interdetto, spaventato, felice.
Quando finisco di vedere un Saw ho solo un pensiero: "Vorrei decapitare il regista".
Comunque: Saw Legacy. Qualche brivido allo stomaco me lo ha fatto venire (non certo la gamba staccata. Non certo la scena finale. Lì mi sono rotolato dalle risate per una mezz'ora, da quanto è finta). Forse son film che hanno bisogno di urla e di budella, perché altrimenti sarebbero solo sbadigli.
Il primo film aveva un twist efficace, un elemento sorpresa che funzionava e che tutti gli altri film hanno cercato di replicare in maniera meno riuscita, perdendosi spesso in svolte fin troppo arzigogolate ti do ragione. Aveva di positivo però di riportare un po’ di emoglobina negli horror mainstream, che più o meno da “Scream” in poi sono diventati sempre più anemici.
EliminaIl paragone con “La casa dalle finestre che ridono” è un pochino ingiusto perché il film di Pupi Avati è un tale capolavoro che ti lascia l’ansia e l’angoscia anche dopo la visione, dici bene. Questi Saw invece si guardano per vedere gli ammazzamenti, sono film più d’intrattenimento, si guardano come una volta si guardavano i vari “Venerdì 13”.
Certo che non mancherebbero gli spunti per portare le trappole di Jigsaw in una zona un po’ più autoriale, questo “Legacy” per ora si salva, ma davvero altri sette sequel così non attirano molto, anche se lo so già, finirei per guardarli comunque. Cheers!
Il primo lo vidi al cinema (gne, gne, gne! :-P) e mi folgorò. Dal secondo in poi però le trame si fecero sempre più ingarbugliate e implausibili e i macchinari di tortura sempre più cervellotici. Pian piano mi passò la fissa di Saw tanto che gli ultimi 2 capitoli li vidi anni dopo.
RispondiEliminaVediamo se me li risparo tutti uno dietro l'altro tipo maratona.
Sento nella mia testa un coro che fa: «Lo hai visto Saw?», non so il perché ;-)
EliminaRicordo che già il secondo capitolo aveva trappole improbabili, esclusa quella della vasca citata qui sopra da Lucius, le altre prevedevano che le vittime si infilassero di loro spontanea volontà senza motivazioni, in pratica dei “Darwin awards” ;-) Cheers
Mah, io ho lasciato la saga al secondo capitolo: il primo lo salutai come rinascita di un certo tipo di thriller, mentre il secondo mi piacque. Il resto... visto qua e là senza interesse.
RispondiEliminaAi macchinari elaborati preferisco il sano torture-porn di Hostel, fatto ancora di pinze e chiodi.
Infatti, questo proprio non me ne frega niente di vederlo.
Come Lucio, nel secondo rimasi impressionato da Amanda nelle siringhe XD
Tobin Bell in ogni caso riesce a esserci sempre XD
Moz-
Tobin Bell ha trovato il modo di passare alla storia, se pensi al suo ruolo nel primo film è quasi incredibile ;-) “Saw” e “Hostel” hanno riportato il sangue nell’horror mainstream, il film di Eli Roth gli si vuole bene per l’entusiasmo del suo regista, e l’idea di fondo che a mio avviso è davvero brillante. Peccato che poi il film in se sia un discreto casino, però comprendo il tuo entusiasmo, quando uscì tramortì più di uno spettatore ;-) Cheers
EliminaBoh io film della saga li ho visti solo a pezzi (AHAH) ma non mi attirano, mi mettono solo su un enorme ansia, e se devo vedere sbudellamenti fantasiosi preferisco mille volte i Venerdì 13 o..gli Hatchet :D
RispondiEliminaMa il personaggio di Tobin Bell non era morto? :D
Era morto da parecchio, ma ora sta molto meglio (Quasi-Cit.) ;-) Con “io film della saga li ho visti solo a pezzi” oggi vinci ufficialmente tutto ahaahah :-D Cheers!
EliminaOk ammazzatemi pure,ma io di tutta questa saga apprezzai solo il primo capitolo, già a partire dal secondo l'intera saga mi sembrò molto annacquata e confusa, forse è vero che oggi i "Saw" sono i corrispondenti de "I Venerdì 13" degli anni 80's, però ho come l'impressione che un domani staremo ancora a parlare dei "Venerdì 13", pur con tutti i loro difetti e limiti specie nella parte centrale della saga, staremo ancora a parlarne tra dieci anni mentre i "Saw" rimarranno una nota a piè pagina, più conosciuta per i capricci di Tobin Bell, che ogni tanto ci tiene a ricordare che lui era un attore famoso già prima di vestire i panni dell'Enigmista che per altro. :D
RispondiEliminaScusatemi non volevo essere polemico, ma ritengo che se si fossero fermati al primo capitolo ci avrebbero guadagnato in qualità.
Ciao.
Come spesso accade, molti horror starebbero meglio come figli unici, e anche io penso che parleremo ancora dei Venerdì 13. Eppure “Saw” tiene botta, il tuo discoro fila e lo condivido, non mi è venuta voglia di legarti ad una catena con qualche strana trappola sulla capoccia giuro! ;-) Cheers
EliminaIo con questa saga pure partita alla grande sono rimasto fermo al secondo capitolo.
RispondiEliminaVisto che però dici che questo può essere seguito anche dai meno esperti della serie, quasi quasi un tentativo lo faccio, ché un pochino m'attira...
Se hai visto i primi due, non credo davvero ti serva sapere altro, alla fine lo schema è sempre quello noto ;-) Cheers!
EliminaHo mollato con il terzo capitolo, ma magari in tempi di magra lo recupero.
RispondiEliminaTienilo buono per un giorno di pioggia (di sangue!) ;-) Cheers
EliminaAltro film da recuperare (e quest'anno sono veramente tanti quelli che devo recuperare...)
RispondiEliminaSee you soon
Le feste di Natale servono a quello, e a sfondarsi di cibo ;-) Cheers!
EliminaGrazie grazie grazie per la menzione al mio speciale. Sul film concordo con te, si guarda, ma non é per nulla all'altezza. Mi dispiace per i fratelli Spierig che mi erano piaciiti tanto in Predestination e qua non hanno dato nulla o quasi di loro al film...
RispondiEliminaMa figurati, grazie lo dico io a te per il ripassone ;-) Gli Spierig non li ho ancora capiti in pieno, però fanno tutto il cinema di genere che mi piace, gli auguro di fare strada. Cheers!
EliminaSono del parere che Saw poteva finirsi anni fa... Ho poca voglia di vedere il nuovo capitolo.
RispondiEliminaTanti horror sarebbero stati meglio come figli unici, ma nella famiglia degli horror vanno forte le famiglie numerose ;-) Cheers
EliminaNon differente dagli altri Saw ma godibile, quei due registi mi avevano stupito con quel film sul vampirismo.
RispondiEliminaComunque è vero nella maggior parte sono tutti fantasmi e "Salti Paura"!
Questo andava bene per cambiare un attimo, ma nella saga in sé non dice nulla di nuovo peccato!
Esatto nell'economia della saga di cui fa parte, ben poca cosa. Un peccato che i due registi si siano già adagiati, non erano impeccabili ma almeno riconoscibili, speriamo sia solo un film di passaggio. Cheers!
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