lunedì 16 ottobre 2017

IT (1990): la tartaruga non ci può aiutare

Mi è sembrata un'idea davvero geniale quella della distribuzione cinematografica di uno strambo Paese a forma di scarpa quella di posticipare di un mese l’uscita di un film appena appena atteso come il nuovo “IT” di Andrés Muschietti. Non ho capito se lo hanno fatto per potersi lamentare meglio della pirateria che uccide il cinema, oppure per concedere più tempo al “Miglior doppiaggio del mondo” (risate registrate) di rovinare la prestazione vocale di Bill Skarsgård.

In ogni caso, mentre amici all’estero mi chiedono se ho già visto il nuovo “IT” e poi idealmente mi battono una mano sulla spalla per consolarmi, noi fortunati Italiani abbiamo ancora qualche giorno da riempire nell’attesa di vedere quello che è già diventato l’Horror che ha incassato più della storia del cinema. Quale occasione migliore per ripassare, quindi, quello che ancora per qualche giorno è l’unico “IT” disponibile (per vie legali) in questo strambo Paese a forma di palloncino scarpa, ovvero la miniserie televisiva del 1990 diretta da Tommy Lee Wallace!

Non so bene se sia una fortuna oppure no, ma per motivi squisitamente anagrafici faccio parte di quella generazione che aveva più o meno l’età dei protagonisti quando la miniserie è stata trasmetta in prima serata in due puntate da Canale 5, oppure Italia 1? Non ricordo.

Ricordo, invece, benissimo tutto l’antefatto, vi ho già raccontato di come qualche tempo prima il gioco preferito di noi ragazzini delle elementari era “Giocare a Twin Peaks”, ma nemmeno il mistero sulla morte di Laura Palmer, ha potuto reggere il confronto con l’arrivo del Clown di Stephen King, vi assicuro che nei giorni antecedenti alla messa in onda della prima puntata, l’aria era elettrica come in un pezzo dei Pooh (come mi è venuta questa?), la sensazione era che TUTTI sarebbero stati davanti alla tv a guardarla.


Un'intera generazione di spettatori, qui gentilmente rappresentati da Stan.
Non so se fosse l’effetto del passaparola e per quanto la popolarità di Stephen King allora e oggi fosse sconfinata, dubito che ci fossero così tante persone che avessero già letto il libro prima di vedere la miniserie televisiva, non vorrei passare per quello schiavo dei suoi ricordi (ingigantiti) infantili, ma se chiedete a chi c’era tutti ricordano quando hanno passato “IT” in prima serata.

Dovete capire che il vostro amichevole Cassidy di quartiere è sempre stato un bambino strano, che crescendo è migliorato poco, conoscevo Stephen King solo per via dei grossi tomi con su scritto “KING” che vedevo in giro per casa e che leggeva mio padre, avrei fatto la conoscenza di zio Stevie pochi anni dopo, ma in compenso mi piacevano già gli horror, quello sì.

Stessa cosa non si poteva dire i molti miei compagni, completamente all’asciutto del genere se non per qualche titolo formativo come i Goonies o Scuola di Mostri, questo spiega perché i miei compagni di dividevano fondamentalmente in due: da una parte quelli che già si cagavano addosso dalla fifa prima di vedere anche un solo minuto della miniserie e quelli che spavaldi avrebbero iniziato a soffrire di Coulrofobia per il resto della loro vita solo dopo averla vista.


Il preferito dell'associazione psicologi per l'infanzia.
A casa mia lo stavamo guardando tutti (mia madre per ben due minuti, record!) e il giorno dopo a scuola tutti i commentare le scene più paurose e a fare a gara per chi doveva interpretare il Clown nei giochi pomeridiani, ma soprattutto tutti ad ipotizzare come sarebbe terminata la storia della seconda parte che avremmo visto (benestare dei genitori permettendo) solo quella sera. Vi posso giurare che nessuno in quei momenti ha mai pronunciato la parola “HYPE” nemmeno per errore e che nessuna associazione genitori è insorta per le messa in onda in prima serata, eravamo così negli anni ’90, più rustici.

I toni a scuola dopo la messa in onda della seconda parte erano meno esaltanti, ma il mio compagno di banco [NOME CENSURATO… E ringrazia che non ti faccio fare una figura di m...] era ancora talmente traumatizzato dal pagliaccio che mi sembrava di essere seduto accanto a Stan il Boy Scout, ho temuto seriamente che tornasse a casa per replicare la scena della vasca da bagno, quella con “IT” scritto sulle piastrelle con il sangue, una di quelle immagini entrate a far parte della memoria collettiva generale.


"Ah ah [NOME CENSURATO] se l'è fatta nei pantaloni!".
Il mio rapporto con il romanzo, invece, è stato a dir poco viscerale, ho amato quel tomazzo più di qualsiasi altro libro, malgrado il fatto che sia l’unico romanzo di zio Stevie che contiene una scena che avrei tranquillamente tagliato via (e King in carriera ne ha scritte anche di veramente sceme), ovvero quella di sesso nelle fogne tra i giovani protagonisti, che ho sempre trovato grossolana come metafora e sbagliata come tempi: chi farebbe sesso in una fogna, quando un clown assassino potrebbe essere ancora in giro?

A parte questo problema (decisamente minore) il romanzo è un capolavoro assoluto che ho letto e riletto con coinvolgimento assoluto, pensate che durante la mia prima lettura, completamente immerso nei Barren di Derry, sentendo il letto muoversi ho fatto il pensiero più immediato e razionale possibile: Pennywise mi sta scuotendo il letto, appena abbasserò questo libro lo vedrò al fondo del letto tutto ghigno e pom pom (storia vera). Con immenso sforzo di coraggio abbassando il libro, ovviamente vidi che al fondo del mio letto non c’era proprio nessuno, era stata solo una piccola scossa di terremoto per fortuna innocua a muovere il letto (storia vera, secondo estratto), la mia reazione? Ah beh, è solo un terremoto, niente pagliacci, posso tornare a leggere.


Ecco, più o meno come mi sono sentito io quel giorno.
Ho rivisto la miniserie di Tommy Lee Wallace dopo aver letto il romanzo e poi ancora qualche settimana fa, per prepararmi al nuovo film con la mia Wing-Woman, un’altra che se la ricorda quella prima Tv a metà degli anni ’90.

Ora so che come sempre Internet si è infiammato per la solita polemica utilissima (voi non mi vedete, ma sto sbadigliando, sembro il leone della MGM) riguardo al fatto che il film di Andrés Muschietti sarebbe il remake di questa miniserie televisiva. Assolutamente no, semplicemente sarà forse il primo adattamento davvero ben fatto del capolavoro scritto da Stephen King nel 1986, perché è proprio nell’adattamento che la mini di Tommy Lee Wallace fa acqua da tutte le parti.

Eppure, rivedendo il film mi sono reso conto che sì, è davvero brutto, ma brutto anche forte, ma malgrado questo il film di Wallace ha creato quintali di iconografia, imponente nel non proprio sfoltito panorama delle maschere Horror quella di Pennywise, il clown assassino in grado di traumatizzare un paio di generazioni. Questo fa di lui un titolo ideale per la mia non-rubrica dei Bruttissimi di rete Cassidy!


Lo ricordo a tutti che l’intento dei “Bruttissimi” è quello di parlare di quei film oggettivamente brutti, ma che hanno saputo comunque diventare mitici, non è una celebrazione del brutto fine a se stessa, ma un modo per ricordarci che anche un adattamento scritto con i piedi può regalare dei brividi.

Il primo che cercò di portare sul piccolo schermo il capolavoro di zio Stevie fu proprio un suo grande amico, ovvero George A. Romero che fece una nutrita pre produzione collaborando gomito a gomito con lo sceneggiatore Lawrence D. Cohen (quello di “Carrie” di Brian De Palma), ma purtroppo l’occhialuto regista dovette rinunciare al progetto per precedenti impegni sul set del remake “La notte dei morti viventi” (1990) di Tom Savini, che poi è più o meno lo stesso motivo per cui la Leggenda non ha diretto anche “Pet Sematary” (1989), sfiga: abbiamo perso due collaborazioni tra King e Romero quasi in un colpo solo.

Bisogna anche dire, però, che la miniserie non è stata certo affidata ad uno sprovveduto, Tommy Lee Wallace amico e protetto di John Carpenter, si è fatto le ossa sul set di tanti film del Maestro, anche come aiuto regista, nel 1990, ad esempio, insieme a Carpenter ha scritto un altro film per la tv, ovvero El Diablo.


Nick Castle, il Maestro Carpenter e Tommy Lee Wallace insieme nel loro gruppo i Coupe Devilles.
Il problema principale della miniserie è un altro e sta quasi tutto nella sceneggiatura davvero non all’altezza, per infilare a forza le 1300 e qualcosa pagine del libro di King, nelle circa tre ore della miniserie Lawrence D. Cohen e Tommy Lee Wallace hanno fatto un lavoro barbaro.
Se avete letto il romanzo, la sensazione è che Wallace e Gromit Cohen abbia detto: «1300 pagine? Ma voi siete pazzi!» e ne abbiano strappate via circa la metà, dopodiché hanno capito che erano comunque troppe, hanno accartocciato un altro centinaio di pagine pescando a caso, del mucchio di carta (stropicciata) avanzata, hanno tirato fuori un adattamento.

Bisogna anche dire che non è stata tutta colpa loro, i produttori con in testa solo il budget hanno imposto limitazioni di varia natura, la già citata scena di sesso è sparita proprio perché Tommy Lee Wallace l’ha sempre considerata (anche lui) fuori luogo, ma la storiella che riassume bene l’apertura mentale dei produttori è quella del mitico John Ritter (che qui interpreta il mio preferito Ben Hanscom) che da grande appassionato del romanzo, con malcelato entusiasmo chiese ai produttori: «Quando vedremo la Tartaruga?» in tutta risposta si sentì rispondere «Tartaruga? Ma cosa sei pazzo?» (Storia vera).

La prima parte della miniserie tutto sommato funziona, i piccoli protagonisti sono presentati tutti piuttosto bene, è facile per lo spettatori ricordare le loro caratteristiche e i loro nomi, se vi state chiedendo come mai il gruppetto prende il nome dei “Sette fortunati” (fortunati? Con un Clown assassino alle costole?) è perché Tommy Lee Wallace voleva un nome che ricordasse I Magnifici sette per questo ha sacrificato il classico (e bellissimo) “Club dei perdenti”.


Non avete che da scegliere, tanto è facile indentificarsi con ognuno di loro.
Certo, molti dialoghi fanno male alle orecchie per quanto sono brutti, tipo quello tra Beverly e il suo fidanzato violento e tutta l’operazione risente di un formato televisivo vecchio stampo, dettaglio che si nota, cavolo se si nota! Ma il problema principale forse sono i cali di ritmo, sembra sempre che Wallace voglia conservare i momenti migliori per dopo, ma nel frattempo il pubblico deve cercare di sorpassare dei momenti di stanca anche notevoli.

Dove davvero la miniserie crolla è nella seconda parte, quella che per stessa ammissione di Wallace è la meno riuscita, le versioni adulte dei protagonisti non sono in grado di coinvolgere lo spettatore come le loro controparti infantili, dal mucchio di attori spicca giusto Richard Thomas, ma forse più per la sua caratteristica coda di cavallo, John Ritter ad esempio, il più famoso del cast spesso è impegnato ad andare anche troppo sopra le righe. In generale, tutti sono incastrati in scene frammentarie, oppure troppo lunghe, come la cena al ristorante cinese che dura un'infinità in rapporto al tempo a disposizione.


La barba di John Ritter contro la coda di cavallo di Richard Thomas, chi vincerà?
Il vero buco nell’acqua del film è il finale: il ragno gigante è una patacca inguardabile che non farebbe paura nemmeno al più sensibile aracnofobico, mosso con i fii sembra più un addobbo caduto da un carro di carnevale che un orribile mostro, ma la vera delusione sta nel fatto che senza aver letto il romanzo e avendo sforbiciato brutalmente la parte della tartaruga (che non ci può aiutare), la vera natura di Pennywise è incomprensibile al grande pubblico. Di fatto, quello che il pubblico può capire da questa miniserie è che IT è un ragnone gigante (per altro orribile) che ogni 30 anni si traveste da Clown per papparsi qualche bambino come se fosse una stantia diceria sui Comunisti, quando nel romanzo era qualcosa di molto più profondo e malvagio mutato in un ragno solo per diaboliche ragioni che Wallace semplicemente non ci racconta.

Sei talmente brutto che nemmeno i Sofficini ti fa il sorriso.
Eppure, Tommy Lee Wallace, che arrivava da cose con un certo brio come “Ammazzavampiri 2” (1988) in certi passaggi si ricorda la lezione imparata lavorando con il suo mentore John Carpenter, ovvero che il non mostrato fa più paura di quello che si vede, proprio per questo le pennellate horror sparse qua e là lungo le quasi tre ore del film, per il ultimi 27 anni (…GULP!) hanno fatto sì che nel mondo la fobia dei Clown proliferasse.

Certo, questa miniserie è il classico adattamento che in certi momenti campa di rendita solo perché il materiale originale è talmente ottimo che proprio una porcheria non potrai mai tirarla fuori (Chi ha detto il film di “Watchmen”?), ma le singole scene sono entrate nell’immaginario, la già citata morte di Stan, i biscotti della fortuna con il loro macabro contenuto, il palloncino che si gonfia nel lavandino del bagno di casa di Beverly per poi esplodere imbrattando tutto di sangue, oppure le singole apparizioni di Pennywise, a partire proprio dalla prima scena, con il piccolo Georgie con la cerata addosso ad inseguire la barchetta lungo il rigagnolo di pioggia a bordo strada, oh sì... Certo che galleggiano Georgie... Galleggiano tutti. Tra queste c’è una, o più scene che allora vi hanno strappato almeno un brivido, non c’è "Beep beep Richie" o Silver che vi possa salvare.

Mai parlare con i clown sconosciuto nei tombini.
Rivedendolo con gli occhi del me stesso di 30 (o 27) anni dopo, trovo incredibile che un film del genere fosse passato in prima serata, approvato da tutto quel fermento popolare di allora, erano davvero altri tempi, perché le scene in grado di traumatizzare il pubblico certo non mancano, anche perché staremmo qui a parlare della fuffa, se Tommy Lee Wallace non avesse seguito il suo istinto e non si fosse fidato dell’ottimo provino di Tim Curry che in questo film semplicemente, giganteggia.

Sì, perché per fare da ripieno a Pennywise sono stati presi in considerazione una bella banda di soggetti molto raccomandabili come Malcolm McDowell ed Alice Cooper, per un po’ anche Rozz Williams cantante e fondatore della band Christian Death sembrava il candidato migliore (storia vera) almeno fino all’arrivo di Tim Curry, la cui esperienza sotto il trucco del diavolone di “Legend” (1985) e soprattutto negli scosciati panni di Frank-N-Furter in quel super culto che è “The Rocky Horror Picture Show” (1975) hanno fatto di lui la scelta ideale per la parte, il resto se lo è guadagnato con la sua recitazione.

Un mostro nascosto tra le lenzuola stese, chissà chi starà citando il buon Tommy Lee.
Malgrado il make up di Pennywise non fosse ancora definitivo (nel corso del film lo vediamo cambiare forma del volto almeno un paio di volte) Tim Curry non solo sopporta le lunghe ore di sessione di trucco, ma la leggenda vuole che passasse quasi tutto il tempo isolato dal resto del cast, per una semplice ragione: erano tutti troppo spaventati da lui!

Curry regala un'interpretazione fatta di tanto mestiere e spesso va sopra le righe, ma il risultato finale funziona proprio come funzionava per il Joker di Jack Nicholson (tanto per restare in zona clown), il modo in cui saltella, sgrana gli occhi e cambia il tono della voce lo rende un essere veramente diabolico un mostro spaventoso in colori sgargianti che è entrato a testa alta (e collezione di palloncini colorati) tra le maggiori maschere horror in buona compagnia insieme a Michael, Jason, Freddy e Christine, niente male per un filmetto televisivo così pieno di difetti.

Ultima foto del clown giuro, anche perché il post è quasi finito.
Se la prima volta che ho fatto la spaventosa conoscenza di Pennywise avevo l’età dei giovani protagonisti, ora, 27 anni dopo sembro più Bill, Ben, Richie e tutti gli altri nella loro versione adulta, ma IT sta per tornare ed è nuovamente affamato, preparate la fionda, prendete il mazzo di carte e Silver, allenatevi allo specchio con gli scioglilingua, avremmo bisogno di tutto l’aiuto possibile, perché tanto lo sapete: la tartaruga non ci può aiutare.

61 commenti:

  1. Più che bella dovrei dire iconica grazie a un Tim Curry terrificante.Io ero già un po' più grandicella e la guardai insieme a un paio di amiche.IT dovrei andare sabato, ahimê doppiato ovviamente...confesso di essere assai curiosa

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    1. Ho parlato di mestiere per il buon Tim, ma sufficiente a farlo entrare lassù tra le maschere horror che contano, ora la palla è nel campo di Bill Skarsgård ;-) Dovrei riuscire a vederlo giovedì, ultimamente al cinema o vado subito oppure non vado più, speriamo bene per il doppiaggio! Cheers

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  2. Mai inserimento nei Bruttissimi è stato più corretto! It è chiaramente figlio di un tempo televisivamente più semplice, e nella nostra memoria è sicuramente più vivo l'evento del suo arrivo in tv che il film in sé. Non a caso è diventato un mito per la nostra generazione, quella che era troppo piccola per comprendere davvero tutte le magagne e le semplificazioni ma grande abbastanza per rimanere impressionata da Tim Curry e da tutti i momenti divenuti nel frattempo iconici. Ho riguardato la miniserie qualche anni fa aspettandomi il capolavoro che ricordavo, e ne ho ricavato le tue stesse impressioni : una prima parte accettabile (casting perfetto!), una seconda penosetta. Aspetto il film con fiducia, sperando che dalle mie parti passi anche in lingua originale!

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    1. Mi è sembrato proprio il titolo ideale per questa non-rubrica, ne ha tutte le caratteristiche ;-) Dici bene, la questione generazionale conta, probabilmente anche aver letto il romanzo dopo aver visto questa miniserie è un fattore. Rivedendola ora 27 anni dopo la sua uscita, si vedono molto bene i grossi difetti e i grandi pregi ma ha comunque fatto storia lo stesso ;-) Dita incrociate per il nuovo film, temo il doppiaggio quasi quanto i palloncini di Pennywise! Cheers

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  3. Concordo sulla scena del 6 vs 1 nelle fogne...fa a gara, per pathos, con il lavaggio delle mutande strisciate de "l'ombra dello scorpione"...
    Comunque, concordo al 100% con quanto scritto, immenso Tim Curry!

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    1. Forse è anche un 1vs6 ma sono dettagli, oddio le sgommate di “The Stand” cosa mi hai ricordato! King è così, rende tutto realistico, spesso è al limite del suo essere naif, ma è anche per questo che gli vogliamo bene alla fine. Tra Frank-N-Furter e Pennywise sono le due prove storiche di Tim Curry, caratterista di classe che ho sempre apprezzato vedere anche in altri film ;-) Cheers

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    2. Non dimentichiamo il maggiordomo di "Signori, il delitto è servito" (sceneggiato da sua maestà Landis)!
      Quello si che merita una bara!

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    3. Quello era il mio film della mattina (le poche volte che saltavo scuola) preferito. Prima o poi arriverà su questa Bara di sicuro, solo questione di tempo ;-)

      Vogliamo dimenticare «Avrà L'ordine di Lenin per questo, Comandante» di “Caccia ad Ottobre Rosso” oppure il finanziatore della spedizione di “Congo”? Caratterista cinque stelle, extra lusso ;-) Cheers

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  4. I libri di King per casa ce li avevo anch'io, grazie a mio padre, e il volumone di IT campeggiava sul suo comodino da almeno un anno quando CIAK mi informò che stava per arrivare nelle videoteche la doppia VHS del film. (Oggi lo chiamiamo miniserie ma all'epoca venne presentato come film.)
    L'aver visto la sua prima uscita italiana mi ha tolto il piacere di un ricordo condiviso che vorrei avere: ho visto la doppia VHS quando arrivò in videoteca, credo nel '91, e poi la trasmissione completa di tre ore mandata da Tele+ nel '92, mi pare: neanche sapevo fosse stato trasmesso poi da Canale5 e in effetti mi stupisce sempre la libertà dei costumi della TV fino agli anni Novanta, quando addirittura mamma RAI trasmetteva Nightmare in prima serata!
    Dopo la mangiata dell'epoca non credo di aver più rivisto la miniserie, sebbene poi l'abbia recuperata in doppio DVD e anche ritrovata in doppia VHS dell'Unità: ho sempre pensato che mi sarei rovinato un bel ricordo. All'epoca non avevo letto ancora il romanzo quindi non mi sembrò malaccio l'adattamento, e dopo letto il romanzo non ci pensai proprio a rivedermelo. Preferisco tenermi caro il ricordo, anche se purtroppo è "solitario" e non condiviso.

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    1. In effetti capitava, e forse qualche volta capita ancora, che certi film venissero divisi in due parti, quindi questo aiutava a far cadere al distinzione tra film e mini-serie, formato che per gli adattamento di King torna sempre buono (L’Ombra dello scorpione, la tempesta del secolo etc.).
      Ad un certo punto a metà degli anni ’90 è arrivata la mano moralizzatrice che ha relegato gli horror in seconda serata, bah a costo di dire banalità, trovo certi programmi (anche contemporanei) molto più dannosi per i neuroni, di Freddy o Pennywise.

      La doppia VHS mi ha sempre esaltato, quel super cofanettone gigante, ho ancora un paio di film dentro quel monolitico formato ;-) Ti posso dire che se tutto sommato quello che funzionava 27 anni fa di questo film continua a funzionare, ma il resto non è migliorato ecco ;-) Cheers!

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  5. Non vedo l'ora di vedere il nuovo film,questo dicono tutti che è pieno di difetti,però per Timoteo Speziaindiana lo recupererei volentierissimo!L'ho adorato sìa in Legend che in RHPS,rigorosamente NON doppiati <3 A casa mia da piccola horror non se ne guardavano,e poi non sono mai riuscita a recuperarlo :(

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    1. Anche io sono molto curioso di vedere il nuovo adattamento, questo nelle parti che funzionano, dice ancora la sua. Temo che da giovedì sarà una corsa a chi tira cacca su questa versione, oppure la esalta, in entrambi i casi temo che sarà più del necessario in entrambe le direzioni.

      Detto questo te lo consiglierei proprio perché Timoteo Speziaindiana (con questa oggi hai chiuso Internet in anticipo!!!) offre una delle sue prove migliori della carriera ;-) Cheers!

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  6. Come sempre andiamo speditamente d'accordo 🤘

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    1. Rock and roll baby! ;-) L’unica differenza è che tu vai dritto al punto trovando subito la chiave giusta come hai fatto nel tuo pezzo su questo film, ho solo da imparare. Cheers!

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  7. Questa miniserie di It ,la vidi piu' volte da ragazzino e rammento che tanto fui entusiasta della prima parte quanto rimasi deluso dalla seconda (all'epoca non avevo ancora letto il libro)
    Ho il dvd da anni ma preferisco non infangarne il ricordo almeno fino a che ,questo Sabato ,non vedro'l'adattamento di Muschietti.

    P.S:Watchmen a differenza dei detrattori di Snyder,io lo reputo un signor adattamento del capolavoro di Moore.Il suo stile applicato ai testi magnifici della graphic novel formano un connubio che mi hanno conquistato fin dalla prima volta che lo vidi al cinema.Inoltre il cast e' azzeccatissimo .

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    1. Le parti che ricordi belle, sono rimaste tali, ma anche quelle brutte, vediamo ora cosa tirerà fuori Muschietti ;-)

      Il discorso su “Watchmen” è lungo, specialmente per uno come me incapace di sintesi ;-) Lo ritengo troppo troppo troppo aderente al materiale originale, funziona perché la storia originale è potente e riporta in scena tanti dettagli che sembrano usciti dalla pagine. Ma per quanto mi riguarda è l’esempio di come non si dovrebbe mai adattare un fumetto al cinema, perché Snyder semplicemente non ha adattato niente, una volta dovrò affrontare i due titoli di cui non parlo volentieri “Watchmen” e “Il Cavaliere oscuro” una volta per sempre, così, per farmi odiare da tutti :-P Cheers

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    2. @Cassidy: aspetto con ansia il discorso su Watchman e Il Cavaliere Oscuro... Sono curioso!

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    3. Io no invece! Odio scrivere di quei film! Del secondo in particolare!!! :-D
      No scherzi a parte, quando capiterà l’occasione ne scriverò, ormai ho capito che per tanti commenti devo solo aspettare il momento propizio. Tu non hai idea delle capocciate fatte commentando “Il cavaliere oscuro”, ma so che prima o poi dovrò incrociare la tastiera con questi due miei “Avversari” ;-) Cheers!

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  8. "Non ho capito se lo hanno fatto per potersi lamentare meglio della pirateria che uccide il cinema, oppure per concedere più tempo al “Miglior doppiaggio del mondo” (risate registrate) di rovinare la prestazione vocale di Bill Skarsgård": a Riky piace questo elemento.

    Comunque ti dico subito che mi sono già fatto uno spoiler (che poi la storia bene o male la conosco..): ho visto su youtube la prima scena del film. Cruda, terribile: direi che il film parte nella direzione giusta.

    Non ho letto il romanzo di King (ma dovrei farlo..), anche se penso di aver capito bene (mannaggia son proprio il becuto degli spoiler) la poetica che c'è dietro al romanzo, cosa che nella serie del 1990 viene praticamente buttata nel cesso.

    Ma alla fine It è entrato nel mito per gli elementi che hai sottolineato nel tuo post, su tutti la recitazione di Curry nei panni del clown. Ed è vero che il mostro gigante a forma di ragno ammazza la 'poesia' e la paura che si forma nello spettatore. E' un mostro gigante, da geek ti direi: bastano un paio di Gi Joe sufficientemente armati per stenderlo. Il clown, prima di scoprire la sua natura, è un essere che uccide i più piccoli e invisibili agli adulti, un demone che fa veramente paura. Questo indebolirsi nel mostrarsi nella sua forma è sostanzialmente una carenza proprio perché nella versione tv mancano le parti chiave del libro, giusto?

    It è comunque nel mito, perché ha reso il clown un elemento di terrore. E quindi:

    a) per quanto la miniserie è piena di difetti, è entrata nel mito e le si è perdonato di aver tagliato parti chiave del libro;
    b) il nuovo film avrà la fortuna di non dover avere il peso di essere uguale al libro e soprattutto difficilmente non potrà migliorare i difetti della miniserie. Quindi è un progetto vincente in partenza.

    Bella recensione, soprattutto perché riesci a collegare il tuo giudizio con aneddoti e ricordi della tua giovinezza. Bravo Cassidy!

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    1. Ehehe grazie, si ho deciso di iniziare toccandola piano :-P
      Si la prima scena già dal cliccatissimo trailer si era visto che era una discreta bomba, speriamo bene per il resto!

      Dici bene, il ragnone non è spiegato, quindi risulta depotenziato, oltre che brutto ;-) Oh ma tu scherzi, però da bambini quando si parlava di questo film dopo averlo visto, l’opzione “Tizi armati vs Ragno gigante” era venuta fuori, che tu mi abbia citato i G.I.Joe è altamente apprezzato visto che sono sempre stati i miei preferiti :-D

      Il nuovo film ha anche due assi aggiuntivi nella sua manica, tempo e soldi, solo il primo film dura due ore, qui Wallace si è dovuto arrangiare con tre ore totali e un budget scarsetto. Ti ringrazio molto, mi sembra giusto condividere anche il vissuto, certi film lo influenzano e nemmeno poco a volte ;-) Cheers!

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    2. Sto guardando troppe anteprime su Youtube, mi tolgo un bel po' di effetto sorpresa; ma alla fine sono un debole di cuore (non di stomaco) per cui così evito troppi 'stolzoni' durante la visione :D

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    3. Per quello cerco di non guardare mai nemmeno i trailer, sto cercando di recuperare il gusto di vedere i film come facevo un tempo, senza sapere una mazza ;-) Muschietti è uno da balzi e balzelli sulla sedia, me ne aspetto tanti, quindi da questo punto di vista fai bene a preparati. Cheers!

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  9. Sì ok è brutto, ma è comunque un cult di straordinaria efficacia orrorifica ;)
    p.s. Qui il mio ringraziamento al premio..
    http://pietrosabaworld.blogspot.it/2017/10/blogger-recognition-award.html

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    1. Lo penso anche io, non è che tutte le ciambelle debbano per forza avere il buco ;-) Cheers!
      P.S. Figo! Appena riesco passo a leggerti, grazie!!

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  10. voglio vederlo prima del remake, per farmi una idea precisa ^_^

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    1. Non dire remake!! In giro per la rete di linciano per molto meno di così! Sono pazzi la fuori!! :-D Scherzi a parte, il concetto è chiaro, secondo una un ripassino lo merita alla fine. Cheers

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  11. Rivisto ieri sera, nel vano tentativo di smorzare l'attesa del nuovo film.
    L'opera del 1990 sarà pure discreta in molti punti, certi dialoghi stonano per quanto assurdi, e il montaggio flashback-tempo presente alla lunga è fin troppo ripetitivo (però mai quanto in Man of Steel XD)ma... è un opera calorosa, ti affezioni alla banda dei ragazzi e provi curiosità nei loro confronti anche quando sono grandi.
    Ho molto apprezzato il contrasto cromatico tra i colori sgarcianti di Pennywise e le ambientazioni pastellose sbiadite; inoltre - come hai ben fatto notare - il film gioca sulla sottrazione visiva e quindi l'atmosfera d'angoscia che si viene a creare risulta assai gradevole per gli appassionati di "Halloween" o "Nightmare".
    Tutto sommato non è neanche così male, è un "so bad it's so good" fino al midollo che ha saputo diventare un cult. ;)

    Saluti (galleggianti)!

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    1. Quasi tutto è meglio di “Man of steel” non fa testo ;-) Scherzi a parte, calorosa è la parola giusta, gli effetti speciali, che saranno quelli contro cui in troppi punteranno il dito da giovedì, non sono affatto male (ragno escluso, quello è brutto quasi quanto “Man of steel”), gloriosa ed efficace vecchia scuola.
      Wallace non era certo un cretino, qui ha sbagliato diverse cose ma quasi tutte in fase di adattamento del romanzo, quindi più come sceneggiatura che come regia, il fatto che dopo questo film in carriera si sia spento, non gioca a suo favore.

      Galleggio a mia volta, qui galleggiamo tutti… Cheers!

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    2. Oggi ho visto il nuovo IT. Non dirò nulla sul film perchè non è il post adatto ma una cosa la devo dire: maledetti giovani! E' possibile che abbia visto pellicole come Wonder Woman e Star Wars 7 in totale tranquillità mentre per IT, un film vietato ai minori di 14 anni, mi sono ritrovato una platea intera di ragazzini delle medie maleducati, chiassosi, che non stavano mai zitti un attimo e mi facevano venire i nervi a fior di pelle?!? Ti giuro che sarei voluto tanto diventare Pennywise e farli galleggiare tutti. Una maleducazione mai vista prima, il che mi fa rattristire sul tipo di pubblico che va a vedere questi film di successo.
      Scusa per lo sfogo off topic ma dopo aver atteso mesi e mesi questo film che cosa mi ritrovo? Un asilo nido urlante. Mi sarei goduto di più il film nella versione streaming ripresa da un cellulare mosso con sottotitoli in russo.

      Saluti. (sigh!)

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    3. Figurati nessuno problema, a me I bambini piacciono un sacco. Con le patate ;-)
      Se vuoi da stamattina trovi il post dedicato al nuovo “IT” sulla maleducazione generale sono la persona peggiore al mondo con cui lamentarsi, i figli dei miei vicini di casa mi fanno passare la già scarsa voglia di paternità che non ho mai avuto.

      Non so perché portare dei bambini a vedere “IT”, ma fosse anche un film della Marvel, certi orari vanno evitati, per non ritrovarsi in un asilo nido urlante. Ci sono bambini che un film di 90 minuti non riescono a seguirlo stando fermi, inoltre un sacco di persone (anche non padri e madri di famiglia) vanno al cinema per riempire un paio d’ore. Ognuno sul pianeta vive come vuole, però ho sempre avuto un rispetto per la sala cinematografica, ma sopporto anche sempre meno l’umana razza, le due cose non vanno molto in armonia. Cheers!

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  12. Torno al web dopo diversi “giorni di buio” e il buon Cassidy cosa mi fa trovare? IT! Perfetto... Dopo ANTARCTICA, IT è la cosa che più mi ha traumatizzato da bambino (al 3º posto, se vi può interessare c’è l’abbandono di E.T., praticamente i primi 15 minuti di film). Avevo già 11 anni all’epoca di questa miniserie ma il clown che appare da sotto il letto o le foto di George che prendono vita mi fecero venire le convulsioni. Eppure stoicamente mi guardai entrambe le puntate senza mai cambiar canale! Come tutti ricordo l’aria di “evento” che si respirava prima della messa in onda e pure la noia per la fiacchissima seconda parte. Ma, come ben dice Cassidy, il costume di Pennywise e alcune scene sono scolpite a vivo nei nostri cervelli.
    Il libro lo lessi moltissimi anni dopo (2009 mi pare) quando ormai la memoria della serie tv era sbiadita. Sarei proprio curioso di rivederla per capire se fa così schifo come dici... Vabbè, intanto vedo se riesco ad andare a vedere questo al cinema.

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    1. Oddio “Antartica” cosa hai ripescato! Mi fa piacere avere una conferma, quasi tutti ricordano l’aria frizzante prima della messa in onda, sulla classifica dei film più traumatizzanti ci devo pensare, ma è una bella idea ;-)
      Il film merita ancora, come dicevo qui sopra, è ancora bello dove lo ricordi bello oppure viceversa brutto, per fortuna tra un po’ potremmo vedere quello nuovo, e poi passare un paio di settimane a spernacchiare i giapponesi, gli unici oltre a noi che ancora non lo avranno visto… ‘Sti poracci sfigati! Buuuu giapponesi buuuuuu! C’avete solo Godzilla! Buuuuuuu! :-P Cheers

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  13. Ottimo post!
    Beh, credo che per la nostra generazione tutta, Pennywise e IT come miniserie rappresentano TANTO.
    Il libro? letto in passato, ci ho riprovato tre (TRE!) volte di recente e ho desistito. King, King, che prolisso che sei.
    Il film di Muschietti lo attendo ma sai cosa temo? Che non sarà poi così fedele al romanzo e chissà perché sento che la miniserie, brutta quanto ti pare -ma appunto, iconica al 100%- può avere maggiore fedeltà, paradossalmente.
    Spero di sbagliarmi.
    Nel caso non mi sbagliassi, ci rimarrò male.

    Moz-

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    1. Grazie mille ;-) Non abbiamo avuto molti eventi generazionali, tipo ecco, una roba alla Woodstock direi che ci manca, ma questa miniserie e “Twin Peaks” direi che sono un ricordo comune, anche se solo televisivo. Il libro è una figata, il trucco è lasciarsi prendere dalla prosa di King, quando è in forma ti porta in posti che esistono solo nella sua fantasia, spesso ci riesce anche quando non è in forma ;-)

      Mi porti un ottima questione, ho già sentito che la scena di sesso è stata sforbiciata, quindi i Kinghiani oltranzisti già urleranno forte, bisogna vedere quanto e come è stato modificato. A proposito di iconografia io temo che questo film potrebbe esserlo più di quello nuovo, ma prima di parlare bisognerà comunque aspettare il 2019 e la seconda parte. Cheers!

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    2. Vedremo, tanto manca poco :)

      Moz-

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    3. Ah si ormai questione di ore, poi dopo partirà lo sfottò contro i Giapponesi :-P Cheers

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  14. Anche io ai tempi l'avevo visto da pischello, e mi ha creato dei traumi che comincio a lasciarmi alle spalle solamente adesso.
    Peccato che ora con la nuova versione cinematografica la mia fobia dei clown, superata grazie al McDonald's, sia destinata a tornare... :)

    E con tutte le immagini di Pennywise che hai inserito in questo post forse è già tornata!

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    1. Ronald McDonald fa più paura di Pennywise, però ha le sorprese dell’Happy Meal a suo favore ;-)
      L’ultima didascalia di questo post è stata scritta dalla mia coscienza, che si è resa conto da sola di aver esagerato con le immagini del clown ;-) Cheers!

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  15. Ehi, io amo il film di Watchmen. :-(

    Mamma mia, ti immagini cosa sarebbe stato IT diretto da Romero? Purtroppo non lo sapremo mai, ma io continuo a tenere uno spazio libero nel mio cuoricino, per sicurezza.

    È vero, la miniserie è, vista oggi, oggettivamente brutta. L'elenco degli errori (con tanto di microfoni nell'inquadratura) è imbarazzante... eppure la scena del lavandino, anche a distanza di 27 anni, continua a darmi i brividi.

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    1. Anche io, fino ai titoli di testa sulle note di Bob Dylan. Poi il film comincia ;-)
      Scherzi a parte, ti voglio bene lo stesso, mi sa che qui mi toccherà scriverne sul serio di Watchmen!

      Non mi sarebbe dispiaciuto nemmeno “Pet Sematary”, quando Romero ha incontrato King ha sempre avuto una marcia extra, figuriamoci se il materiale su cui lavorare fosse stato IT.

      Rivedendolo mi ha stupito per il modo in cui Wallace ha saputo creare iconografia, mostrando poco e spaventando molto, i difetti non mancano, ma se siamo in tanti a ricordarlo non è certo per malinconia e basta. Cheers!

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  16. Son tagliato fuori da questo culto. Quando hanno dato la miniserie alla TV ero già adulto e avevo pure già letto il libro. In più, se ricordo bene, vidi solo la seconda parte :P
    A me Watchmen non è affatto dispiaciuto... per la cronaca, ho visto tutte le versioni: per sala da due ore, il director's cut da due ore e mezza, e l'extended, comprensivo della mezzora di cartone animato, che dura tre ore.

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    1. Solo la seconda parte è un tormento, quella migliore è la prima, ma non ti preoccupare, ora che esce quello nuovo si balla è giù ripartita la musica ;-)
      La versione director's cut è giù un pochino migliore, la extended con "I racconti del vascello nero", quella che fa più pietà è proprio quello che è andata in sala. Però trovo che abbia proprio un errore di fondo nel provare a portare i fumetti al cinema in quel modo monodimensionale, ma dovrei rivedermi il film per parlarne in maniera più approfondita. Cheers!

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  17. La miniserie di "It" è brutta, per i motivi che ormai sappiamo a memoria, eppure azzecca incredibilmente le apparizioni del clown, che secondo King doveva essere spaventoso perché "fuori contesto", e non perché terrificante di per sé. Spero che questa sia una lezione che Muschietti & co. abbiano imparato. Poi bisogna dire che considerando la media delle miniserie tratte dal Re, questa sembra Quarto Potere a confronto. Detto ciò, dove si firma per un post su Watchmen di Moore?

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    1. Ok ti considero tra i firmatari, devo solo trovare il tempo, quello mi manca sempre! ;-) Esatto il clown dovrebbe essere un errore agli occhi, Wallace lo aveva in parte capito, le incursioni di Pennywise devono proprio risultare sbagliate, Muschietti è uno che potrebbe farcela in questo senso. Bisogna anche dire che questa mini ha anche imposto un po' il tono di tutte gli adattamenti Kinghiani, quindi anche per questo a suo modo ha fatto storia. Cheers!

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  18. Sto aspettando con enorme trepidazione It, pur non avendo mai letto il romanzo - i miei problemi con Steven King non me lo permettono - e pur non avendo mai visto questo film per la TV. E mi sa che questo me ne guardo bene dal dargli un'opportunità.

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    1. A questo punto ti direi di gettarti direttamente sul libro, anche perché se il nuovo film diviso in due parti è fatto abbastanza bene, dopo vorrai sapere come continua la storia, "Il signore degli anelli" docet ;-) Cheers

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  19. Hai detto tutto tu...Io l'ho visto che ero già grandicello, e mi ha subito deluso...Qualche buon momento c'è, soprattutto nella prima parte e quando è in scena Tim Curry, ma chi ha amato il libro (come il sottoscritto), non può apprezzare questa robaccia...(e King ha avuto il coraggio di lamentarsi di Kubrick)...

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    1. Sappiamo che zio Stevie ha dei gusti tutti suoi, che poi é cosa buona e giusta. Però davvero la sparata contro Kubrick é stata epica. Questo film ha comunque fatto presa su un paio di generazioni, Wallace non é uno sprovveduto anche se della "Factory" di Carpenter é quello nano della cucciolata. Cheers!

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  20. Ti si vuole bene, sappilo!
    Quando fai post così mi commuovi. :-P

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    1. Reciproco assolutamente reciproco grazie mille. Bro-Fist! ;-) Cheers!

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  21. Questo film rappresenta le mie paure infantili.
    PUNTO XD

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    1. Se Wallace avesse avuto un dollaro per tutti quelli che ha spaventato con questo film, di sicuro avrebbe fatto più soldi del suo cachet da regista ;-) Cheers

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  22. Non trovo affatto strano che It andò in tv in prima serata da noi, visto che di horror non aveva nulla ! Non c'era sangue, splatter , violenza .....insomma il classico prodotto puritano della tv americana anni 90.
    Cosa aveva di pauroso , dunque ?
    Nulla, eppure, tutti che si ricordano della strizza che gli faceva ( oddio, se ha meno di 10 anni, allora qualche brivisdo può dartelo )
    Erano più espliciti, a livello visivo, boiate nostrane come "a cena col Vampiro" che è tutto dire!
    Tanto che nello stesso periodo, i film horror, quelli veri, la Mediaset li mandava in onda in seconda serata ( e ben prima di IT ) nel mitico Zio Tibia Picture Show !
    Per questo non me la sento di andare giù pesante con Wallace per la riuscita del film : troppe interferenze dalla produzione, che fecero scappere Tobe Hooper prima di lui.
    Forse, se fosse uscito come film direct to video,sena la censura rompicoglioni, avremmo avuto un risultato migliore e più aderente al testo originale .
    Piuttosto, questo articolo ci fa ricordare come una volta la tv era davvero al centro di tutto, quasi , e bastava un titolo in prima tv a spingere tutti a guardalo e commentarlo a scuola il giorno dopo .
    Altro che oggi, dove la gente scarica e guarda fim a manetta , ogni quando cacchio gli pare !

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    1. Sappi che Zio Tibia per me è un pezzo di cuore, quindi sfondi una porta aperta ;-) Wallace non è affatto un cretino, molto più di Muschietti, ha dimostrato di saper giocare sul non mostrato, purtroppo poi il film crolla su sé stesso, la seconda parte non tiene affatto il passo. Sono sicuro che senza troppe influenza, avrebbe tirato fuori un film migliore. Detto questo concordo, è cambiato il modo di fruire gli spettacoli tv, se ci pensi accade ancora (sto pensando a “Giocotrono” o a “Breaking Bad”) ma in qualche modo in differita e con molta più ansia da spoiler, che ora pare faccia più paura di Pennywise, e secondo me è anche molto alimentata da chi ci mette i soldini, una roba del tipo: «Correte a guardarlo prima che qualcuno vi rovini il finale!». Cheers

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  23. Probabilmente sono l'unico che non trova così brutta la seconda parte, ma il problema è proprio l'idea di fondo: è più interessante la storia di ragazzini con problemi che in una "magica" estate affrontatano un clown malefico sconfiggendo contemporaneamente lui e le loro paure di crescere, o la storia di persone di mezza età o più , immerse nella loro vita grigia di routine che si affacciano al tramonto della vita per affrontare un mostraccio a cui già avevano rotto il culo da bimbi (sai che fatica , quindi )?
    Personalmente non trovavo così brutta come dicono la versione di loro adulti di Wallace, certo il libro è un altra cosa.
    Di sicuro Muschietti , spinto dalla produzione, farà come Wallace, mostrando i protagonisti adulti belli e gagliardi nonostante l'età , invece che calvi o in sovrappeso come immaginava King.
    P.S. anche io adoravao Zio Tibia , non è c'hai già dedicato un articolo al riguardo ?

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    1. Anche secondo me la seconda parte ha dei numeri, hai sollevato un'ottima questione, di sicuro Muschietti mostrerà tutti belli e fighi, già si parla di Jessica Chastain che bisogna dirlo, sarebbe perfetta. La seconda parte è molto più introspettiva, le paure dei bambini sono più semplici. No purtroppo no, aspetto l'occasione giusta per buttarmi sul viale dei ricordi della Zio Tibia ;-) Cheers

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  24. Peraltro mi ricordo che Zio Tibia andò in onda la prima volta di venerdì 13 !
    Fecero una dugace reclame un bel pò di mesi prima se non erro, con immagini prese dagli Oscar Mondadori ch avevano fatto conoscere il perrsonaggio (quando la tv aveva appassionati di fumetto ai posti di comando e la cosa influenzava i palinsesti ).
    Un post su questo programam cult ( ma denigrato dalla Bonelli nel secondo o terzo, Almanacco della Paura ci vuole ) ci vuole: come dimenticare i vari festival bara, una rotonda di bare, la rigor mortis ( la morte di vecchiaia ? La meno votata dagli italiani ) il puazzetto Golem (fatto davvero con 2 stracci e palline di plastica ), l'imperturbabile Astragalo e i vari " scherzetti" che fecero saltare sulla sedia più di uno di noi sbarbatelli di allora ?

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    1. Verissimo, Venerdì 13 non è stato l'unico classico che abbiamo potuto vedere grazie a Zio Tibia, programma dall'umorismo nero che mi ha influenzato moltissimo, se questo blog si chiama così un po' é merito dello Zio Tibia. Cheers!

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  25. Ehm , forse mi sono spiegato male (scusate gli orrori di ortografia dovuti alla fretta ): intendevo dire che il primo episodio di Zio Tibia, andò la notte di venerdì 13 dell' anno nonmiricordo :)
    Puro genio !

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    1. Chiedo scusa forse ho capito male io, in ogni caso concordo, una delle tante trovate geniali di quella gran trasmissione! ;-) Cheers

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  26. Mi sono appena rivisto "Stand by me", spazio vuoto da colmare nella Bara Volante... e sono volato qui al primo It televisivo perché sono incredibili le corrispondenze tra le due storie. Ora, io non sono un esperto di Re Stephen, perciò mi baso sui film, ma le congiunture tra le due storie sono importanti: il protagonista che ama inventare storie, il lutto di un fratello, i genitori chiusi nel loro dolore che non vedono quello del figlio, la banda di amici, la banda dei bulli violenti. The body (da cui Stand by me è tratto) è stato probabilmente una sorta di It in fase embrionale, prima che diventasse il celeberrimo e forse più rappresentativo romanzo di King.

    Poi mi sono letto il commentone, perché (bro-fist) io e Cass siamo della stessa generazione che a questa serie ha attribuito un'aura mistica, e certe scene hanno segnato un po' tutti quelli come noi. Non ho ancora letto (e chissà se mai ci riuscirò, perché i mattoni mi scoraggiano) il romanzo, ma "questa miniserie è il classico adattamento che in certi momenti campa di rendita solo perché il materiale originale è talmente ottimo che proprio una porcheria non potrai mai tirarla fuori", ecco, anche senza avendolo letto la sensazione è la stessa. Perché nel racconto ci sono dei momenti tali che a prescindere dalla messa in opera della miniserie, ti restano dentro. Ed io questa miniserie me la riguardo a scadenze quasi regolari, tipo una volta ogni 2-3 anni, a prescindere dalla brutteria generale (e in particolare della seconda parte), perché la prima è in fin dei conti un'antologia d'infanzia, un'apostrofo nero tra le parole "lo vuoi un palloncino?"

    Bob.

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