martedì 3 ottobre 2017

BoJack Horseman - Stagione 4: Un cavallo senza nome


Quando Netflix mette a disposizione la nuova stagione di BoJack Horseman tutto si ferma, priorità assoluta, c’è solo BoJack, specialmente dopo il finale della splendida terza stagione.


Voglio dirlo subito: la qualità generale della serie creata da Raphael Bob-Waksberg non è calata di un millimetro, ma avrei voluto essere più entusiasta giunto all’ultimo episodio di questa quarta stagione, che di suo fa una scelta precisa, quella di allargare il campo, espandere l’universo del cavallo più depresso di Hollywoo lasciando spazio anche ai suoi comprimari.

Purtroppo, manca un episodio bello e malinconico come la puntata muta e sottomarina della stagione precedente, dopo gli eventi drammatici con Sarah Lynn il nostro BoJack è un cavallo senza nome (come cantano gli America all’inizio del secondo episodio, forse quello più lineare ed emotivamente riuscito) di cui tutti hanno perso le tracce.

Sì, perché nel mondo dello show business l’importante è essere sempre presenti per apparire, l’assenza di BoJack lascia spazio agli altri personaggi che semplicemente nel frattempo, sono andati avanti con le loro vite.

Per primo Mr. Peanutbutter che con il solito entusiasmo oltre i livelli di guardia si ritrova a correre come governatore della California contro il serissimo Woodchuck Coodchuck-Berkowitz (salute!), anzi a sciare, in episodio d’apertura molto divertente bisogna dirlo, dove il cagnone fa anche il verso a tutti i film con rapporto tra allievo e maestro in stile “Karate Kid” (giusto per non fare nomi) quando è costretto ad imparare a sciare.


"Metti il burro d'arachidi togli il burro d'arachidi".
L’unica a cercare di tenere i rapporti con BoJack è quella che forse più di tutti è legata al cavallo dal tasso alcolico perennemente alterato, ovvero Diane Nguyen che, però, a sua volta deve fare a capocciate con la carriera politica del maritino, qui Raphael Bob-Waksberg si diverte a piazzare un paio di stoccate non male alla politica americana, con il tema caldo (in tutti i sensi) del Fracking che diventa centrale nell’episodio quasi post-apocalittico 4x07, non si rideva così tanto di divi di Hollywoo(d) costretti a sopravvivere in condizioni estreme dai tempi di “This is the end” con James Franco e soci, qui la facce note sono quelle di Jessica Biel e spero non vi sia sfuggito il doppiatore della regina delle formice, Antonia, il vocione di RuPaul è inequivocabile.

Jessica s(Biel)la... Solo loro possono fare giochi di parole sui personaggi?
Non mancano nemmeno delle frecciatine alla grande passione americana per il possesso delle armi e delle costanti sparatorie disseminate in lungo e in largo il Paese della torta di mele e del secondo emendamento. Ma il vero tema della stagione è il tempo che scorre, ben rappresentato dai continui salti temporali (avanti e indietro) sotto forma di flashback di cui tutti i comprimari sono protagonisti.

Il secondo episodio, in particolare, è forse l’unico in cui BoJack metabolizza quanto accaduto a Sarah Lynn, la metafora della casa da ricostruire (solo per poi essere nuovamente distrutta) sembra la più azzeccata per questa stagione, in un solo episodio tutto BoJack consuma tutto il suo intimismo per ripartire più stronzo e cinico di prima, tanto che quando si trova di fronte la sua potenziale figlia Hollyhock (già intravista nella stagione numero due) pare non avere la minima reazione, il che mi è sembrato parecchio strano visto che fino a poco prima era distrutto dal dolore per Sarah Lynn.


Di mamma ce ne una sola (per fortuna!).
La quarta stagione di BoJack Horseman distrugge per ricostruire, come in una seduta dallo psicologo i personaggi devono affrontare i loro traumi passati per ricostruire una nuova scala di affetti, proprio nel già citato secondo episodio vediamo al triste passato di Beatrice, la madre di BoJack, il vero filo rosso di tutta la stagione, in questa puntata veniamo finalmente a sapere come mai è stata una madre così stronza per suo figlio.

Quindi, sottilmente “BoJack Horseman” riesce tra una gag su Shark Jacobs ed un'altra (spassosa!) sui Clown dentisti di Todd, a farti riflettere su cosa voglia dire ritrovarsi ad odiare profondamente le persone che ti hanno messo al mondo, quelli che in teoria dovrebbero essere la tua bussola morale per muoverti in un mondo dove non esistono le istruzione per l’uso, quindi ti ritrovi davvero come BoJack a paragonare tua madre ad un film di Terrence Malick: ogni dieci anni è tollerabile di più diventa troppo.


Clown dentisti, a confronti Pennywise sembra Ronald McDonal!
Ogni personaggio, persino Ralph prende una posizione contro la sua famiglia pur di stare con Princess Carolyn ed è una trovata molto azzeccata quella, nell’episodio appena successivo, di raccontarci proprio della gatta siamese (rosa) dal punto di vista di una sua futura pronipote di nome Ruthie (per altro doppiata da Kristen Bell).

L’episodio 11, “Time's Arrow” dedicato alla rincoglionitissima madre di BoJack in questo senso è molto efficace, fin dal titolo indica la direzione presa da tutti i personaggi della serie che uno ad uno affrontano la loro fase intimista, il bisogno di maternità di Princess Carolyn e la ricerca di una sessualità di Todd, per assurdo, però, se tutti i personaggi si ritrovano a mettere in dubbio loro stessi, l’unico che, invece, in fretta e furia torna ad essere il solito cinico di sempre è proprio BoJack.

Certo, s'impegna moltissimo a trovare la madre biologica di Hollyhock, ma la risoluzione del mistero non è così possibile da intuire, il che non è un problema, il problema è che dopo la fine della terza stagione era lecito aspettarsi un livello di introspezione che arriva da tutti, anche i personaggi più impensabili (Diane nel finale e Beatrice su tutti), ma non dal titolare della serie.


The house that (Bo)jack built.
Devo ammettere che mi hanno lasciato freddino anche i momenti in cui “BoJack Horseman” fa il verso a “BoJack Horseman”, quei momenti malinconici che ormai sono il marchio di fabbrica della serie sembrano spesso infilati a forza solo perché il pubblico se li aspetta, ma invece di risultare davvero efficaci mi sono sembrati troppo una minestra riscaldata.

Vero che a caval donato (da Netflix) non si guarda in bocca, ma questa quarta stagione di ricostruzione, anche emotiva dei personaggi non mi è sembrata il capolavoro di cui sento tanto parlare in giro, certo mi sono divertito con le gag, ma ho trovato più coraggiosa la riflessione sul rapporto con la famiglia che la trama orizzontale portata avanti dalla stagione.


Come lo vedreste un cane alla Casa Bianca? Un altro intendo.
Bisogna capire se “BoJack Horseman” è una serie interessata a cavalcare (avete capito? Cavalcare, perché lui è un cavall… Ok, la smetto) il suo stesso successo, in modo che chi la segue possa continuare a postare scene e personaggi su Instagram, oppure ha davvero un piano in testa per la direzione da prendere.

Forse gli Americani che sono più propensi ad andare dall’analista di noi (Woody Allen docet) sono anche più disposti a parlare di depressione, una patologia non più da considerarsi alla stregua di una malattia contagiosa da tenere nascosta ma qualcosa da elaborare, penso che questa stagione così transitoria sia l’equivalente di una delle tante sedute dall’analista, di suo può sembrare inconcludente, ma alla lunga si rivelerà utile. Spero proprio sia così, nel dubbio mi trovate al bar, sono quello con il muso lungo. Da cavallo.

22 commenti:

  1. Ho le prime due stagioni là in una cassetto, ferme. In attesa. Ogni tanto apro il cassetto, rovisto tra i dvd, le chiavette usb e le varie cianfrusaglie ma BoJack rimane sempre indietro perché pesco sempre qualcosa di diverso. Credo sia ora di rimediare perché delle prime tre stagioni ho solo letto recensioni entusiastiche.
    Tra l'altro ho pure "vinto" una promozione per Netflix (oltre al mese gratis, 50€ di ricarica, quindi altri 5 mesi pagati) e mi sa che è giunta l'ora di riattivarlo.

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    1. Grande complimenti per il premio! ;-) Anche la quarta stagione resta a livelli molto alti, per certi passaggi mi ha convinto di meno, ma forse perché sarebbe ora per questa serie di abbandonare la comicità. In ogni caso è stra consigliata, è una delle serie più malinconiche e intelligenti in circolazione, ti assicuro che se inizierai a guardarla, arriverai alla fine in un tempo ridicolmente breve ;-) Cheers

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    2. Anche io ho letto tanto su questa serie e l'ho messa in stand-by...poi le cose mi si accatastano :D.

      I clown sono davvero inquietanti, ma il cane presidente è un Bryan Griffin meno nevrotico e più carismatico :D?

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    3. Lascia stare, appena ti giri ti ritrovi con venti titoli accumulati da vedere e non sai nemmeno come sia successo ;-) I clown sono uno spasso, la loro gag fa ridere proprio perché sono inquietantissimi! In effetti in una gara di carisma tra Bryan e Mr. Peanutbutter non so chi vincerebbe, sarebbe una bella gara però! Cheers

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    4. Ora riesco a rispondermj :D

      Bryan al massimo è un mix tra Diane e Bojack.

      Mr Peanutbutter non ha personaggi simili nel panorama della serie Family Guy, decisamente!

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    5. Si vero, no no, Mr Peanutbutter fa una gara solitaria ;-) Cheers

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  2. Non è al livello della terza stagione, ma incredibilmente nonostante si perda un po' nella coralità dei personaggi (che non era comunque richiesta a livello narrativo) riesce a prenderti in particolare quando viene messa in mezzo la madre di BoJack li ne vediamo delle belle. Ovvviamente la serie doveva virare su una certa positività, dopo il tragico epilogo della stagione precedente non avevano altor modo.

    Spero solo che la chiudano in tempo e non continuino ad allungare il brodo snaturando questo bellissimo e malinconico prodotto.

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    1. Oh meno male, perché fino ad ora ho letto in giro quasi esclusivamente commenti di persone ultra entusiaste di questa quarta stagione. La coralità non era richiesta vero, ma tutto sommato alla fine funziona, mi è sembrato strano che mentre tutti affrontano la loro crisi personale, BoJack invece esca (quasi) indenne dal finale della stagione precedente in relativamente poco tempo.

      Lo penso anche io, se hanno intenzione di trasformala in una serie fatta per far sfornare immagini da postare su Instagram è meglio chiuderla prima, è troppo bella ed unica per annacquarla. Cheers!

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  3. Non l'ho mai visto: sono una persona sciocca? :)

    Moz-

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    1. No, sei una persona da invidiare perché stai per iniziare a guardare una serie bellissima… ti ho già programmate le tue prossime serate ;-) Buona visione! Cheers

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  4. Felice che Bojack non stia calando nemmeno di un millimetro.
    E' davvero il miglior cartoon per adulti in circolazione.

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    1. Esatto, in contumacia "Rick & Morty" che però ha un tono tutto diverso, sono i due che mi divertono e mi intrattengono in modo intelligente meglio al momento. Cheers!

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  5. A me era mancato l'entusiasmo giusto dopo i primi due episodi, poi però la stagione cresce tantissimo e dall'episodio 9 in poi le puntate sono tutte memorabili. Magari non raggiungono le vette della puntata sottomarina, ma quasi. ;)

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    1. Inizia forte, poi si sperde vagando in territori più corali per questa serie, nel finale sale di colpi, non è bella come la terza per quello mi sono sentito di paragonarla ad una seduta di analisi, per ora sembra poco risolutiva, ma con il tempo si rivelerà per la sua efficacia ;-) Cheers

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  6. Che stagione, mamma mia che stagione. Bojack prima ti fa ridere e poi ti prende a sberle chiedendoti cosa cazzo ci sia da ridere. Devastanti il secondo episodio, poi anche "Stupido pezzo di merda" e anche l'undicesimo con la rappresentazione dell'alzheimer che fa malissimo. Eppure mi ha stupito il quasi lieto fine. Penso sia stata la mia stagione preferita!

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    1. Il secondo episodio funziona benissimo sui due piani temporali, "Stupido pezzo di merda" è fantastico, peccato non mantenga la gag per tutto il tempo allora sarebeb stato geniale, la mamma di BoJack nella sua stronzaggine diventa il personaggio simbolo della stagione. Avrei preferito anche io più amaro che dolce nel finale, ma per fortuna le (dis)avventure di BoJack continuano. Cheers!

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  7. Hai detto bene e secondo me se ci si approccia a questa serie con una mentalità spensierata ne esci con le ossa rotta e forse la si abbandona dopo pochi episodi.
    E' una serie troppo intimista.
    Probabilmente è il cartone animato più serio che abbia mai visto a livello seriale.

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    1. Penso che sia proprio la bellezza della serie, ad un certo punto di dimentichi proprio che il protagonista ha il muso lungo perché è un cavallo e smetti anche di notare che Princess Carolyn è un siamese con il pelo rosa. Vedi solo più i personaggi, i loro drammi, diventa come guardare una serie drammatica in cui ogni tanto fanno una battuta, al momento è davvero unica nel panorama delle serie animate. Cheers

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  8. Non so... è una serie che più la guardo, più mi piace e più mi fa male. Mi ci vedo dentro in maniera fin troppo pericolosa - con l'unica differenza che sono povero XD

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    1. E non sei nemmeno un cavallo ;-) La capacità di tirarti dentro di questa serie é la sua potenza, alcuni passaggi é impossibile non ritrovarsi con il muso lungo come BoJack. Cheers

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  9. Io sono tra gli ultra entusiastici della quarta serie. Ahahahah! Complessivamente, seppur di poco, migliore della terza, secondo me.

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    1. Mi ha lasciato un po' interdetta la reazione di Bojack al finale della scorsa stagione ma niente da dire, resta una gran serie! ;-) Cheers

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