Tra le uscite più
attese di questo agosto, sicuramente la serie corale di Netflix “The Defenders”,
l’incontro ufficiale tra i quattro eroi urbani della Marvel, che abbiamo già
imparato a conoscere nelle loro rispettive serie: Daredevil, Jessica Jones, Luke Cage ed Iron Fist.
Una stagione
composta da (solo) otto episodi che mi sono bevuto nel giro di niente e che
riesce a portare avanti le trame due quattro protagonisti impegnati in un “Team-Up”
(per utilizzare il gergo Marvel) contro i temibili ninja della Mano.
Ci sarebbe già
qualcosa da dire sul titolo “Defenders” che, vi avviso, ogni tanto mi scapperà
di tradurre in Difensori che, poi, è il nome della mitica serie a fumetti da cui
questa prende in prestito il nome e l’idea di un’alleanza improbabile tra eroi,
ma preferisco dedicare queste riflessioni (più squisitamente nerd) al post
sulle citazioni che arriverà a breve, cavolo ormai è una tradizione! Qui preferisco concentrarmi sulla serie che inizia come se fosse quattro serie
differenti in una.
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Lo dico sempre che la difesa è dove si vincono le partite. |
Sì, perché era
facile intuire che la prima stagione di Iron Fist, sarebbe stata un lungo
prologo necessario a raccontarci le origini di Danny Rand, ma anche a preparare
il campo per questa serie, infatti il biondino (a cui hanno sistemato un po’
gli inguardabili boccoli) è davvero la chiave della trama di “Defenders” che,
però, pesca a piene mani anche dalla
seconda stagione di Daredevil.
Quindi, se da una
parte Randy (Finn Jones) e Colleen Wing (Jessica Henwick) devono tornare al
volo a New York, dopo essersi scontrati in lungo e in largo per il mondo contro
la Mano, è proprio nella Grande Mela che gli altri personaggi portano avanti le
loro storie, esattamente da dove li avevamo lasciati.
Luke Cage (Mike
Colter) torna nella sua Harlem dopo la simpatica scena dell’uscita dal carcere
di Seagate e va subito a “Prendere un caffè” (occhiolino occhiolino) con la
ritrovata Claire (Rosario Dawson). Intanto, Jessica Jones che ancora non si è
cambiata d’abito dalla fine della sua serie personale, cerca di mandar giù la storiaccia con Kilgrave facendo
colazione tutte le mattine con un suo amico di nome Jack Daniels.
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L'Elektra sul tetto che scotta. |
La dinamica che
ho trovato più interessante è sicuramente quella che vede protagonista un Matt
Murdock (Charlie Cox) che a fatica sta cercando di restare pulito, tenendosi
lontano dalla sua doppia vita come Diavolo di Hell’s Kitchen. Quasi due mesi
senza nessun avvistamento di “Cornetto” in giro per la città, anche se l’avvocato
cieco non è proprio sereno, ogni tanto va ad ammirare (si può dire ammirare
parlando di un non vedente?) il suo vecchio costume, tentato come un alcolista
dalla bottiglia.
Un modo molto
coerente di riportare in scena la “banda” e di opporli a quella che per Netflix
ormai è una tradizione, ovvero un antagonista che sia davvero degno di questo
nome. Se nei film al cinema i cattivi riusciti sono una rarità, uno dei pochi è
stato sicuramente l’Avvoltoio di Michael Keaton nell’ultimo Spider-Man: Homecoming, sul piccolo
schermo i cattivoni azzeccati non sono mancati: l’Uomo Porpora di David “Più
grande attore del mondo” Tennant, ma soprattutto il Wilson Fisk di Vincent D’Onofrio
che mi auguro di rivedere presto in azione.
Qui la torcia della
cattiveria viene portata splendidamente da Sigourney Weaver, se per caso foste
tra quei due che scoprono ora il talento della Weaver, smettete pure di leggere,
non vi voglio più bene!
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Quella che ne esce davvero a testa alta è lei, avevate dubbi? |
La sua Alexandra
Reid è una cattiva carismatica e con un sottotesto drammatico, un'immortale che
sta per conoscere la fine e vuole uscire di scena alla grande. In questo Sigourney
Weaver è magnetica perché ogni volta che entra in scena si mangia il vostro
account di Netflix un'icona alla volta, tanto di cappello!
L’incontro
ufficiale tra i Difensori avviene prima singolarmente, con alcuni “timidi”
approcci in puro stile Marvel, ovvero quando due eroi s'incontrano di solito
finiscono a menarsi per futili motivi, almeno fino all’incontro ufficiale del
gruppo nel terzo episodio, che li vede finalmente tutti insieme a combattere in
un corridoio, anche questa ormai una tradizione delle serie Netflix.
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Botte da orbi (scusa Matt), anche se come azione bene ma non benissimo... |
A proposito di
combattimenti, bisogna dire che non siamo più ai livelli alti (sia per
coreografia che per violenza) della
prima stagione di Daredevil, ma nemmeno ai momenti semi imbarazzanti dei primi
episodi di
Iron Fist, Finn Jones un
minimo si è sciolto, se non altro ha capito come stare in una rissa, i registi invece sono un po’ più abili nell’utilizzare
gli stunt men, ma lasciatemi l’icona aperta che su questo punto ci torniamo.
Se gli Avengers
hanno cementato il loro rapporto davanti ad uno Shawarma (che poi sarebbe il
Kebab) sui titoli di coda dello splendido “Avengers” (2012) di Joss Whedon, i
Defenders lo fanno davanti ad una serie di portate in un ristorante cinese
(tanto paga Danny, che ci frega!), anzi forse i quattro eroi urbani della
Marvel hanno anche più tempo per fraternizzare, visto che se la chiacchierano
parecchio e non è certamente il ritmo il punto di forza della serie.
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"Lasciate il Kebab a Thor, io voglio le nuvole di drago!". |
Anzi, in certi
momenti risulta pure un po’ troppo ondivago per una serie che dura soltanto
otto episodi, dopo il colpo di scena finale dell’episodio quattro, la puntata
successiva la cinque si trascina davvero troppo preparando il finale in
crescendo.
Bisogna dire, però,
che proprio quando i quattro Difensori si trovano finalmente tutti insieme,
grazie anche ai dialoghi le cose vanno decisamente meglio, avere quattro
personaggi così caratterizzati ha permesso agli Showrunner Douglas Petrie e
Marco Ramirez di sfornare dialoghi che in pratica si scrivono da soli, tipo
Jessica che prende per il culo Matt per il suo look (“Belle orecchie",
"Sono corna").
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Quando sei l'unico in costume ad una festa dove tutti vestono casual. |
Inoltre, i vari
registi si divertono ad utilizzare la fotografia delle puntate modificandola in
base all’eroe in scena, non è un caso che le porzioni di episodi con Luke Cage
protagonista siano virate tutte verso il giallo (e siano accompagnate da musica
Hip Hop), mentre quelle dedicate a Jessica Jones si avvicinino ai noti del
viola. Ecco, avrei preferito un utilizzo più variegato della musica, i tanto
strombazzati Nirvana del trailer della serie, fanno una timida comparsata solo nell’episodio
sette, con una versione strumentale di “My Girl”.
Bisogna anche
dire che l’intento principale di “The Defenders” è quello di tirare le fila e
chiudere le sottotrame lasciate aperte fin dalla seconda stagione di
Daredevil, motivo per cui Elektra (Élodie Yung) torna in auge ed è un elemento
importante della vicenda, in una serie che sacrifica i toni drammatici di
Daredevil e Jessica Jones, alternandoli a momenti più di azione, come visto in
Luke Cage e Iron Fist, proprio per questo bravi i due showrunner a mescolare Legal
Thriller, film di Kung Fu in poco meno di otto ore.
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Felpino bucato Luke Cage e Mano Abat-jour Iron Fist. |
Non è certo poco
materiale da maneggiare, perché a ben guardare anche personaggi come Misty e Colleen
completano i rispettivi archi narrativi (la prima con un colpo di scena che
farà fare ai lettori Marvel un sorrisone da stregatto), però devo ammettere che
un paio di passaggi poco logici ci sono.
Senza fare nessun
tipo di SPOILER, resterò sul vago in modo che chi ha visto possa capire, se
volete potete tranquillamente saltare questo paragrafo.
Mi sembra
improbabile che qualcuno creda in un rapimento di Matt da parte di Luke e
Jessica, dopo la loro fuga dalla stazione di polizia avvenuta in quel modo. Inoltre,
dopo l’esplosivo finale trovo davvero poco realistico che nessuno indaghi,
nemmeno per fare domande sul perché il “rapito” Matt Murdock si trovasse in
quel palazzo. In generale, avere l’avvocato cieco, come unico vero personaggio
appesantito dalla necessità di mantenere segreta la sua identità, è un elemento
che Douglas Petrie e Marco Ramirez non hanno gestito proprio in maniera
impeccabile, ecco. Fine degli SPOILER!
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Ok abbiamo capito, vi sapete mettere in posa, questo è chiaro. |
Detto questo “The
Defenders” apre lo scenario per la terza stagione del Cornetto che potrebbe
essere molto interessante (altro ghigno da Stregatto per i lettori di vecchia
data dei fumetti) e funziona molto bene in attesa delle prossima serie soliste
di questi quattro eroi che non vogliono mai utilizzare la parola con la “H” (o
la “E” in italiano), ma non hanno remore ad utilizzare spesso quella con la “F”,
tranne Luke Cage, lui al massimo impreca dicendo “Sweet Christmas!”.
In genarle, posso
dire che “Defenders” funziona molto bene come serie corale, dando il giusto
spazio a tutti i protagonisti e ad altrettanti (se non di più) comprimari,
forse una trama meno semplicistica sarebbe stata più gradita, ma in fondo era
prima di tutto necessario mettere insieme “La banda” e devo dire che questa è
stata una missione compiuta, ma in tutta onestà mi aspettavo qualcosa di più di così.
Ed ora sotto con le altre serie soliste, in
particolare quella più attesa, quella dedicata a Frank Castle!
Mi è piaciuta proprio, assolutamente godibile dall'inizio alla fine e concordo su alcuni cali di ritmo che però non danno nemmeno troppo fastidio. Per la terza di Daredevil mi sa che tocca aspettare il 2019, spero proprio che non mi deludano nè The Punisher nè la seconda di Jessica Jones - che a me la prima era piaciuta tantissimo -. L'ordine dovrebbe essere a quanto ho letto The Punisher, Jessica Jones 2 e Luke Cage 2. Poi penso toccherà di nuovo al diavoletto.
RispondiEliminaIn queste serie Netflix si nota sempre il punto fino a dove gli episodi vengono mostrati ai giornalisti in anteprima, di solito sono le prime cinque puntate, qui quattro (su otto totali). Si nota perché l’ultimo episodio del gruppo si chiude con un cliffhanger figo, per poi essere seguito da una puntata interlocutoria in cui succede pochino, ormai ho capito lo schema!
Elimina…Lo so che sembro autistico quando faccio così :-P
Nella seconda metà degli episodi ci sono dei passaggi “MACCOSA”, speravo in qualcosa di più ma era importante mettere insieme la banda.
Attesona per “The Punisher” e sono curiosissimo di capire cosa si inventeranno per “Jessica Jones 2” visto che ormai i fumetti dedicati al personaggi li hanno giù utilizzati tutti ;-) Resta solo una cosa da fare, infatti in “the Defenders” si intravede che si stanno muovendo in quella direzione. Cheers
Da brava ignorantona di fumetti, delle serie ho visto solo "Jessica Jones" che ho adorato, mi sta piacendo un sacco. Appena lo finisco volo a recuperare "Daredevil". Grandissima la Weawer.
RispondiEliminaJessica Jones è piaciuto molto anche a me, “Daredevil” però è migliore. Ma bisogna dire che si menano molto di più, forse è più da maschietti. Anche se non credo a queste definizioni, le botte fatte bene appartengono a tutti :-D Cheers
EliminaDi questa serie si è fatta leggerissima pubblicità su IMDb, in cui le foto di scena mi apparivano in ogni dove.
RispondiEliminaSai che non seguo questi personaggi ma ti leggerò con piacere ;-)
Ah, la cosa incredibile è che la Mano nacque in un momento in cui la ninja-mania era all'apice - sono più che convinto che Frank Miller abbia avuto accesso al copione di "Enter the Ninja" Cannon, che si apre con una banda di ninja rossi cattivi! - tanto che la Marvel ne prese atto. Oggi nessuno sa più cosa siano i ninja, al massimo pensano siano tartarughe, eppure la Mano è ancora lì...
Si è stata pubblicizzata appena appena, ma proprio due righe :-P Ti ringrazio molto!
EliminaDici bene, Miller ha basato il suo storico ciclo di storie su “Daredevil” sul “The Spirit” di Will Eisner, non ho dubbi che sia uno che ama replicare le cose che ha apprezzato altrove, bisognerebbe indagare.
Davvero i ninja sono scomparsi (ah ah) proprio in questi mesi sulle pagine di “Daredevil” sto leggendo una bella storia con le origini fumettistiche della Mano, ambientata nel giappone feudale. Niente male peccato che la stiano centellinando poche pagine alla volta. Per ora sembra davvero poco un fumetto Marvel ed è violento il giusto. Cheers!
A sto giro passo la mano e pure volentieri. Jessica Jones, Luke Cage e Iron Fist li ho saltati a piè pari. Troppo altalenanti i giudizi di critica e nessuno mi ha "comprato" facendomi venire voglia di vederne la serie. L'unico che mi sono gustato è stato Daredevil che con i suoi alti (altissimi) e bassi (bassissimi di alcuni episodi) mi è proprio piaciuto.
RispondiEliminaLe serie singole non ho tempo/voglia di recuperarle e se non sono fondamentali attendo la terza di DD. Anche il The Punisher mi intriga. Vedremo...
Della riffa “Daredevil” è quello con la qualità maggiore, tallonato da “Jessica Jones”. Questa serie si piazza tra Luke Cage ed Iron Fist come qualità, ha prospettive per la stagione numero due. Ma anche io ripongo più aspettative (e speranze di qualità alta) nella terza del Cornetto e nella prima di Frank Castle, che ha tutto per fare bene ;-) Cheers
EliminaDomandina ad un esperto..se una vecchietta come me vuole cominciare a leggere fumetti, universo Marvel, da dove parto?
RispondiElimina“Non sono gli anni sono i chilometri” (Cit.) regola aurea che vale sempre ;-)
EliminaDetto questo bisogna capire qualche personaggio è più nelle tue corde oppure cosa ti incuriosisce. Ad esempio di Jessica Jones stanno ristampando in questo periodo le sue storie sulle origini, in una collana intitolata “Jessica Jones: Alias”, potrebbe essere un buon inizio visto che sono storie più noir con ben pochi costumini colorati, quasi nessuno.
Invece per quanto riguarda “Daredevil” io consiglio sempre “Daredevil: L’uomo senza paura” di Frank Miller e John Romita Jr. da cui la prima stagione del cornetto ha pescato a piene mani. Per altro è una storia perfetta per chi non ha mai letto nulla di Devil, nulla della Marvel ma forse nemmeno un fumetto americano in generale.
Poi se hai qualche dubbio fai un fischio, qui mi trovi ;-) Cheers
Esatto, Cass: qui si attende IL PUNITORE, altro che questi quattro stronzetti :)
RispondiEliminaDai, l'idea comunque c'è, non seguo le serie ma mi piace e mi fa piacere che sia riuscita.
Una domanda: ma essendo Netflix -pur facendo parte del MCU- questi tizi potranno mai apparire nei film? Ci sono personaggi dei film che fanno da collante?
Moz-
Frank Castle farà il vuoto, deve ha una marcia più di tutti ;-)
EliminaPenso proprio si, è chiaro che vivano nella stessa New York degli Avengers (che vengono spesso citati), ho preparato il classico post con le citazioni, quindi ne parleremo, ma nel finale della stagione una scena in particolare potrebbe essere un ottimo gancio per far incontrare l’MCU televisivo e quello cinematografico ;-) Cheers
Iron Fist e Luke Cage li ho bypassati senza rimpianti, ma Jessica Jones e Daredevil mi sonbo piaciuti moltissimo.
RispondiEliminaLa bilancia è a metà e non so quanto valga la pena recuperarla.
Finisco Preacher e decido.
Puoi seguirla senza aver visto le due serie, tanto di Luke Cage sai già tutto quello che serve e di Iron Fist qui forniscono le informazioni necessarie. Per invogliarti posso dirti che qui assistiamo ad un capitolo importante della vita di Matt Murdock, quasi un “Daredevil 2.5”. La seconda stagione di “Preacher” devo ancora iniziarla, mi farò un'unica tirata… Non vedo l’ora! ;-) Cheers
EliminaMi pregio (...) di essere l'unico finora a dire che The Defenders non mi è piaciuta per niente.
RispondiEliminaA parte la Weaver, per me meravigliosa qualunque cosa faccia, l'attore che fa Luke Cage, per me uno dei maschi più belli del mondo, e Daredevil che per me oramai è LUI il vero Daredevil e non quello dei fumetti, il resto l'ho proprio patito. Tanto.
Ho adorato Jessica Jones, entrambe le stagioni di Daredevil, mi è piaciucchiato Luke Cage, ho trovato orripilante Iron Fist.
Ma questo Defenders lo boccio senz'appello. Mai vista una Mano così sgalfa, tra l'altro. A parte la Weaver, gli altri tre capoccioni personalità meno che zero.
Meno male il finale, che mi fa sperare benissimo per la prossima stagione di Daredevil!
Un carissimo saluto!
p.s. Stasera inizio pur'io la seconda di Preacher :) (la prima mi è piaciucchiata così cosà...)
Iron Fist è il più debole del mucchio, funziona giusto come storia di origine del personaggio, il fatto che Danny Rand sia centrale anche in questo “Defenders” non aiuta. Anche io mi aspettavo di più da Madame Gao che nelle altre serie è stata una manipolatrice abilissima oltre che un personaggio di culto ;-)
EliminaFunziona come “Daredevil 2.5” e oltre che alla prossima stagione del cornetto, fa ben sperare anche per una stagione due di “Defenders”, da questa mi aspettavo un pochino di più.
La inizierò anche io a breve, spero che non si assesti sul rito lento-lento delle serie AMC, ne parleremo di sicuro ;-) Cheers!
Era il crepuscolo di qualche giorno fa. Crepascola e Crepascolino tornano a casa assaporando rete e sky che non hanno potuto frequentare in montagna e realizzano che l'elfo assassino malvagio delle storie dei Defenders di Steve Gerber e Sal Buscema e Klaus Janson ( non sempre Klaus, ma pazienza )è entrato ed uscito con televisore e pc. E' la mia versione almeno.
RispondiEliminaNon posso dire che hanno preso bene la cosa. Per cercare di calmarli, ho preso dalla biblio un essential dei Defenders e ho letto traducendo simultaneamente il passaggio in cui DD arriva alle spalle di Luke Cage hero for hire che sta per bussare all'uscio del sancta sanctorum del doctor Strange che ha chiamato rinforzi per fronteggiare i razzisti Figli del Serpente. Prima che in ninja rosso posso bussare con il ditino rosso sulla camicia gialla di Luke, questi gli consiglia di identificarsi prima di toccarlo e Scavezzacollo commenta in un classico balloon "a pecorella" di pensiero che lo street sense del suo compagno ricorda il suo radar.
I due si stringono la mano e si presentano un istante prima dell'atterraggio del carro volante ed infuocato di Daimon ( allora ) Hellstrom ( oggi ) Hellstorm.
Avevo le lacrime agli occhi come la prima volta che lessi la storia sul quattordicinale di Hulk e i Difensori ed avevo pressapoco la età che ha oggi il mio cucciolo.
Il dinamico duo non ha detto una parola. Si sono alzati nello stesso momento. Hanno preso la porta e non sono ancora tornati. Ogni tanto l'ascensore si ferma al piano e qualcuno si sporge a guardare il corridoio dove resto in attesa di una porta nuova con una pigna di vecchie storie dei Defenders ripiene di cose come Nebulon o gli Uomini Testa.
Mi spiace per la disdicevole visita dell’elfo assassino di Gerber, Buscema e Janson, ma se l’effetto finale è stato questo salto indietro nel tempo e forse due nuovi “Veri credenti” forse ne sarà valsa un pochino la pena. No vero? Forse era meglio rileggersi i Difensori e basta dici tu, non a torto. Complimenti per la descrizione, mi hai rievocato le singole vignette tipo senso radar dello scavezzacollo. Cheers!
EliminaSono veramente in difficoltà per finirla, mi sto annoiando troppo. Ho pensato di sospenderla e riprenderla tra un po', ma ora escono altre millemila serie spettacolose e... AARGH!
RispondiEliminaDopo il quinto episodio (il primo non mostrato in anteprima ai giornalisti) ha un grosso calo anche di qualità della scrittura, mettila così sono pochi episodi ;-) Cheers
EliminaSigourney veramente mostruosa: mi è piaciuta moltissimo da subito! Ho apprezzato parecchio la scelta di mischiare i diversi generi e toni con cui si potrebbero identificare le singole serie di ogni Defender. Come hai detto, scene di combattimento così così ma si possono passare. Matt e Jessica due conferme, Luke rivalutato e Danny... sopportato, diciamo!
RispondiEliminaE dopo questa, potrebbe essere la volta buona per buttarsi nel mondo dei fumetti, comprendendo appieno ogni dettaglio :)
Danny è veramente il fratellino scemo, ho letto che è il personaggio più odiato di tutta la compagnia di Netflix, non esisto a comprendere il perché, dovrebbero sostituirlo con Sigourney! ;-)
EliminaOra come ora trovi in edicola “Daredevil” tra le cui pagine ci sono anche Elektra, il Punitore (di Steve Dillon, colpo al cuore) e la ritrovata squadra di Luke Cage e Iron Fist, aggiungo solo, buona lettura! ;-) Cheers
trovata godibile soprattutto per come tutti, e intendo proprio tutti, prendono in giro iron fist dicendogli che è un cretino. E la cosa drammatica è che lui non fa nulla per non sembrarlo. Detto questo dovrebbero calibrare meglio i livelli di potere dei personaggi. Ci sono combattimenti che Luke Cage potrebbe fare senza problemi e poi si vede un tizio con un manganello che lo mette in difficoltà. Cioè Cage è uno che può fare a pugni con la Cosa dei fantastici quattro capiamoci.
RispondiEliminaInfine io non credo che questi personaggi abbiano gran futuro. Ho letto che dal 2019 la disney scioglie la joint venture con netflix per trasmettere su un proprio canale streaming e dalle cronache mi sembra di aver capito che il divorzio non sia stato proprio consensuale
Il fatto che Danny venga bullizzato è cosa buona e giusta visto il personaggio, ci sono scena in cui fa davvero la figura del cretino, puoi irrompere nel mezzo della riunione del consiglio di amministrazione di un azienda dicendo cose tipo: «Sono l’immortale Iron Fist e vi sconfiggerò tutti», pensavo al mio datore di lavoro impegnato a fare una cosa del genere e ridevo come un cretino ;-)
EliminaVerissimo, Luke e Jessica non dovrebbero mai avere problemi contro dei ninja, avrebbero dovuto giocarsi una minaccio di livello superiore, invece si sono limitati a tirare le fila di tutte le trame, e la Mano era l’avversario che univa più o meno tutti.
Ho letto anche io, non so quanto potrebbe funziona un “Netflix” targato Disney, ma questi eroi con i lividi e le parolacce, non sono allineati con le “direttive aziendali”, ma se l’alternativa sono serie come “Agents of S.H.I.E.L.D.” temo che ci mancherà pure Danny Rand! Cheers